Qualcuno mi può dare una spiegazione a questi atteggiamenti: Non riesco a riordinare, mettere a pos

165 risposte
Qualcuno mi può dare una spiegazione a questi atteggiamenti:
Non riesco a riordinare, mettere a posto qualsiasi cosa, dalla biancheria da riporre negli armadi, da documenti che vanno riordinati, dai piatti, posate ecc tolte dalla lavastoviglie e rimesse al loro posto, senza che mi prenda un'ansia terribile? Grazie
Dr. Marco Lombardozzi
Omeopata, Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, sarebbe utile se lei descrivesse il tipo di educazione che ha ricevuto. Se qualche genitore aveva atteggiamenti simili ai suoi oppure se veniva imposta una regola severa rispetto all'ordine. Se non si approfondisce è difficile dare una risposta definitiva. Cordiali saluti

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Dr. Alberto Migliore
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Torino
Buongiorno, bisognerebbe capire quanto è invalidante il problema che riporta, valutando se non sia necessario affrontare un colloquio con uno psicoterapeuta. Inizierei a confrontarmi con il mio medico di medicina generale (medico di base).
Saluti
Dott.ssa Barbara Pagliari
Psicologo, Psicoterapeuta
Villasanta
Buonasera. Da quando è presente questa terribile ansia? Provi a iniziare a pensare ai primi esordi, se è avvenuto qualcosa di diverso, se c'è stato un cambiamento nella sua vita, se sta affrontando un periodo di forte stress. Se troverà delle difficoltà nel compito e se valuterà questa situazione come intollerante e debilitante, allora rifletta sulla possibilità di farsi accompagnare da un terapeuta in questo percorso
Dott. Massimo Zedda
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buongiorno, per affrontare la problematica dell'ansia, ed avere anche una possibile spiegazione del disagio che prova, è necessario un approfondimento sulla storia di vita; un colloquio con un professionista potrebbe essere il primo passo per fare luce. Purtroppo le importanti informazioni che ha fornito sono carenti per poterla aiutare. Saluti.
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buongiorno. Il tema sembra essere quello del "dover riordinare" delle cose che hanno un loro posto, come il vecchio vittoriano "ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa". Chiaramente occorrono più elementi per capire questa sua ansia. Spiegare come mai lei scriva proprio ora, e quindi senta l'urgenza, piuttosto che anni fa, oppure scelga di andare avanti come ha sempre fatto, sono altri elementi che aiuterebbero ad analizzare meglio la sua richiesta. Ad ogni buon conto, l'ideale per avere un beneficio sarebbe il confrontarsi personalmente con un medico o uno psicoterapeuta
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, effettivamente come dicono i miei colleghi che con così poche notizie sulla sua vita, non è possibile aiutarla. Lei ha un ansia così alta che non riesce a fare ordine fuori di sè forse non ce l'ha neanche dentro di sè. Cerchi prendere un appuntamento con una psicoterapeuta e cominci a fare un lavoro su di sè, cercando di capire che cosa le sta comunicando questo sintomo e cosa c'è dietro, le auguro di capire cosa le sta succedendo. Cordiale saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott.ssa Melania Fanello
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Roma
Immagino che ci sia un collegamento fra il bisogno di fare ordine ed una qualche forma di controllo o autocontrollo. Credo possa essere utile per lei fare alcuni incontri per comprendere in che modo ansia e riordino vadano insieme nella sua psiche. Una volta compresa la natura di questo legame potrá decidere come intervenire e se intervenire.
Buona guarigione. Dott.ssa Melania Fanello
Dott.ssa Grazia Esposito Malara
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Ospitaletto
Buonasera, come già detto dai colleghi non è possibile dare un significato alla sua ansia senza conoscere nulla di lei e della sua storia. Sicuramente i suoi sintomi vogliono comunicarle qualcosa che potrà comprendere facendosi aiutare da uno specialista che la guiderà in un percorso di conoscenza e approfondimento. Fissi un appuntamento con uno psicoterapeuta,solo così potrà avere una o più risposte alle sue domande. Cordiali saluti
Dott.ssa Ilaria Nacciarone
Psicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Buonasera. Il sintomo che lei denuncia , ossia l'insorgenza di ansia in concomitanza delle operazioni di "riordinare" potrebbe simbolicamente derivare da una necessità ed una conseguente "paura" di mettere a posto situazioni e dinamiche della sua esistenza. A volte L ansia ci serve a capire cosa non va dentro di noi.
Un colloquio psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza
Dott.ssa Daniela Massaglia
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Torino
Sarebbe interessante capire se l'ansia compare quando le cose da riordinare le sembrano numericamente troppe oppure quando intorno a lei c'è troppo disordine e avverte il timore di non riuscire a tenere tutto sotto controllo ...
Dott.ssa Elisabetta Giuli
Psicoterapeuta, Psicologo
Campi Bisenzio
Buongiorno,
quello che lei descrive è un'emozione associata ad un comportamento, ma mancano molte informazioni per poterle dare davvero un significato più profondo: spesso dietro ai nostri comportamenti si celano significati simbolici che veicolano vissuti importanti, anch'essi correlati ad eventi vissuti e probabilmente non del tutto consapevoli ed elaborati.
Il consiglio, visto che questo aspetto che lei descrive, si rivela problematico in quanto arrecante malessere e disagio, è quello di contattare un professionista psicoterapeuta, per poter esplorare insieme possibili significati ora celati.

Un caro saluto,
Dott.ssa Elisabetta Giuli
Dott.ssa Sabrina Isola
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Genova
Buongiorno, sono poche le informazioni da lei fornite per poter dare una valida spiegazione. Le consiglio di prendere un appuntamento per un colloquio psicologico. Cordiali saluti
Dott.ssa Sabrina Isola
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Dott. Emanuele Lucchetti
Psicologo, Psicoterapeuta
Genova
Buongiorno, probabilmente visto quello che prova, sta affrontando un periodo difficile e la sua mente sta cercando di comunicare che qualcosa non va. Come indicato dai miei colleghi, non è possibile dare una spiegazione con questi elementi. Provi a prendere contatto con un terapeuta della sua zona.
Arrivederci
Dott.ssa Margherita Maggioni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Monza
Buongiorno a lei,
descrive un'ansia terribile e quotidiana relativa al non riuscire a fare ordine. Immagino la sua sofferenza sia intensa, perciò le consiglio di fissare con uno psicoterapeuta un ciclo di colloqui di valutazione preliminare. Tali colloqui permettono al terapeuta di avere maggiori informazioni su di lei e sulle sue condizioni di vita presenti e passate in modo da darle una restituzione rispetto ai sintomi descritti e al modo migliore per affrontarli. A sua disposizione per ulteriori chiarimenti, dottoressa Margherita Maggioni.
Dott. Andrea De Simone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buongiorno, non è semplice da quello che riporta comprendere i motivi della sua ansia, potrebbe pensare ad una consulenza psicologica per iniziare a fare chiarezza nella sua situazione attuale e poi cercare di superarla con l'aiuto giusto.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Dott. Daniel Michael Portolani
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Salve. Per poterLe dare una risposta che sia tecnicamente ed eticamente sensata dal punto di vista professionale è necessario inquadrare tali comportamenti - e l'ansia che ne deriva - all'interno del contesto di vita in cui Lei si trova in questo momento, alla luce della storia delle Sue esperienze e dei Suoi progetti futuri. Ecco perché per poterLa aiutare è fondamentale ottenere queste informazioni attraverso un primo colloquio anamnestico, guidato dalle giuste domande, per comprendere Chi è Lei e perché soffre in questa situazione. Perché La mette in scacco? Quali sono i significati che Lei attribuisce a questi eventi? Senza un colloquio volto a comprendere tutto questo, ogni ipotesi resta tale - e priva di fondamento teorico sufficiente - ma soprattutto, privata dell'esperienza che fa di Lei la persona che è, è applicabile a chiunque (e quindi, a nessuno). Contatti un terapeuta! In bocca al lupo! Cordialità, DMP.
Dott.ssa Eugenia Ferrara
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Salve,
non avendo molti elementi della sua vita è difficile dare un significato alla sua ansia; rappresenta comunque un campanello d’allarme, come a voler comunicarci qualcosa. Ad ogni modo dovrebbe provare a parlarne più dettagliatamente con uno specialista per approfondire le dinamiche legate alla sua “ansia terribile”.

EF
Dott.ssa Iulia Murrocu
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, per trovare un senso a questa sua ansia che le impedisce di fare anche i gesti più comuni dei comportamenti quotidiani bisognerebbe capire meglio quando sono cominciati questi sintomi, come ha finora convissuto con esse, e per fare questo e per tracciare una sorta di anamnesi e comprendere la sua storia e il suo vissuto sarebbe necessaria una consultazione psicologica che potrà fare presso un terapeuta di sua fiducia.
Solo quando si darà la possibilità di capire meglio la sua storia potrà fare dei passi significativi verso un maggior benessere.
i miei migliori auguri
Dr.ssa Iulia Murrocu
Dott.ssa Ambra Salustri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, le sue parole lasciano emergere un senso di ansia molto forte, che sembra essere per lei fonte di sofferenza significativa. Non è possibile nè eticamente sostenibile dare una spiegazione definitiva alla condizione che lei descrive, prescindendo dalla sua storia personale, dai suoi pensieri e affetti, dal suo contesto di vita. Se le manifestazioni ansiose che descrive sono per lei fonte di malessere importante e presente da tempo e se è per lei rilevante dare un senso a queste sue modalità di funzionamento, le suggerisco di contattare un professionista per lavorare insieme al fine di poter cercare una risposta al quesito che lei pone. Cordiali saluti, Dott.ssa Salustri
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Dott. Niccolò Lavelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, sarebbe necessario avere ulteriori informazioni. Ad esempio sull'emergere di questa ansia che descrive e sui pensieri che accompagnano questo stato. Sarebbe indicato fissare una consultazione con uno psicoterapeuta per mettere a fuoco la questione e approfondire le ragioni di questo suo stato d'animo.
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, sarebbe opportuno indagare maggiormente su questi aspetti della sua vita, consiglio di prendere in considerazione l'aiuto di un professionista.
Con le giuste informazioni e con una buona motivazione riuscirà a far luce su queste sensazione che l'affliggono.
MMM
Dott. Eugenio Tomasoni
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Villa Cortese
Buongiorno,
probabilmente varrebbe la pena di comprendere qual è il suo rapporto con l'ordine interiore ed esteriore della sua quotidianità, per comprendere anche qual è il suo rapporto con l'essere attivo e l'essere inattivo.
Dr. Andrea Alliata
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Caro utente. Non può esistere un risposta standard per quello che riporta. Certo si possono fare molte ipotesi che possono guidare approfondimenti, riflessioni e azioni strategiche, ma il significato di questi fenomeni può essere costruito solo con un’analisi che coinvolga lei come attore attivo del sapere che lei ricerca. Comprenderà e potrà migliorare la sua situazione se intraprenderà un percorso di psicoterapia. Ci pensi. Un saluto
Dott. Diego Corti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Como
Buonasera, condivido le osservazioni dei colleghi, da quanto riporta potrebbe essere che lei stia sviluppando un'ansia "protettiva" rispetto a delle dinamiche ossessive, ma senza il suo coinvolgiomento in un percorso psicologico, queste restano solo ipotesi abbozzate. Consideri seriamente l'opportunità. Un caro saluto. DC
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Luciano Cirino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Gallarate
Buongiorno,
forse sono cose che non ama fare... forse per qualche motivo legato alle esperienze passate non sopporta di dover riordinare... forse sente di dover tenere tutto in ordine e sotto controllo, ma teme di non riuscire a star dietro a tutto...
Occorrerebbe parlarne, per vedere che cosa prova di fronte a queste normali azioni quotidiane e come ritrovare serenità.
Cordiali saluti e buona giornata!
Dott.ssa Olivia Marchese
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno,
mi trovo d'accordo con i colleghi sulla difficoltà di valutare la situazione sulla base delle informazioni che fornisce. Di certo molto spesso l'ansia non riguarda, in realtà, l'oggetto che in quel momento sembra essere in questione (nel suo caso, il 'riordinare'). Infatti, la contingenza apparente è spesso simbolica e rappresentativa di altro. Senza sapere cosa rappresenti per lei il 'riordinare' è difficile capire l'origine e il significato di questo disturbo, e quindi anche come affrontarlo. Ne parli con un terapeuta per esplorare cosa questa ansia le stia dicendo.
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Buongiorno , i comportamenti che ha descritto saranno la conseguenza di un disagio che sta provando. Per fornirle una spiegazione di tali condotte, è necessario effettuare dei colloqui di definizione del problema e assessment. Dalla mia prospettiva teorica le posso dire che data una situazione x , i pensieri che "frullano" nella nostra mente sono la causa delle emozioni negative e dei comportamenti disfunzionali che mettiamo in campo. Pertanto agire sul contenuto dei pensieri è il primo passo per ristabilire il proprio equilibrio psicofisico. La saluto
Dott.ssa Francesca Pieri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, grazie per averci chiesto aiuto. L’ansia è un disturbo complicato e può portare a diverse conseguenze invalidanti per la vita quotidiana, come nel suo caso. Purtroppo, come già detto da vari colleghi, abbiamo troppe poche informazioni per poterla aiutare nel concreto. Sembrerebbe, come dice, che la sua ansia sia per lo più collegata ad una “fatica nel fare ordine”, che poi si trasforma in un vero e proprio blocco. Se ha voglia, può provare a dirmi qualcosa di più rispetto a questo suo vissuto: quando ha iniziato a sentirsi così? A
cosa può essere collegato l’esordio, da quanto tempo dura il suo malessere, é costatante o dipende dai periodi?
Penso che parlarne con un terapeuta le farebbe bene, la aiuterebbe a circoscrivere questa ansia e a trovare un nuovo equilibrio . Il primo passo nel chiedere aiuto l’ha fatto: non esiti a compiere il secondo!
Resto a disposizione,
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Pieri
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, sarebbe utile capire quando è iniziato questo comportamento e se si presenta solo in alcuni periodi particolarmente stressanti. Chieda un consulto a uno psicologo della sua città.

Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Dott.ssa Alice Boschiroli
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, il fatto che abbia collegato l'arrivo di questa ansia terribile a questa serie di azioni e mansioni è molto importante, per lei è già un piccolo passo in avanti. Infatti spesso ci troviamo a sperimentare emozioni che non sappiamo bene definire o attribuire ad eventi specifici.
Penso però che possa essere importante per lei prendersi cura di questa ansia e di queste sue osservazioni. Per fare ciò una strada potrebbe essere quella di iniziare un suo percorso psicologico che vada a comprendere cosa si cela dietro queste mansioni e che significato hanno per lei e per la sua storia, personale e familiare.
Rimango a disposizione nell'eventualità in cui decida di percorrere questa strada. Cordiali saluti, Alice Boschiroli
Dott.ssa Stefania La Rocca
Psicologo, Psicologo clinico
Paderno Dugnano
Buongiorno,
Grazie della sua condivisione.
La procrastinazione è un comportamento che porta spesso a rimandare scadenze, compiti spesso noiosi e in generale si concretizza in una fatica nel compiere azioni routinarie e noiose (sistemare, mettere in ordine, rispettare delle scadenze ecc). Di solito il comportamento è associato a dei vissuti d'ansia e il non portare a termine i suddetti compiti genera maggiore ansia e inadeguatezza.
Ci sono diversi fattori che spiegano questo comportamento: l'autostima, dei vissuti di ansia generale, mancanza di motivazione.
Un percorso di supporto psicologico può sicuramente aiutare a capire in un primo step quali sono le situazioni che generano questi comportamenti e quali strategie adottare per inserire queste azioni nella propria routine senza aumentare l'ansia percepita.

A disposizione per ulteriori approfondimenti

Cordiali saluti

Dott.ssa La Rocca Stefania
Dott. Luca Parri
Psicoterapeuta, Psicologo
Vigevano
Buongiorno, gli elementi che emergono dalla sua domanda fanno ipotizzare la presenza di pensieri parassiti che le impediscono di concentrarsi sulla normale routine domestica. Anzitutto ci sarebbe da capire se in questo periodo è costretta ad affrontare particolari problematiche lavorative, o sentimentali, o di salute, ciò spiegherebbe la sua distrazione continua. Le consiglio un percorso terapeutico che possa identificare l'origine di queste condotte disfunzionali e che ostacoli l'emergere della sintomatologia ansiosa. Rimango a disposizione. Cordialmente. dr. Parri
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Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentile utente, mi trova d'accordo con tutti i miei colleghi che mi hanno preceduto. Credo che per lei sarebbe opportuno parlare con uno psicologo/psicoterapeuta per indagare sulle sue causa del suo problema.
Un caro saluto
Dott.ssa Giada Bossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
cosa succede dentro di lei quando è lì lì per riordinare ed è presa dall’ansia? Provi ad ascoltarsi semplicemente, senza giudizio, come se fosse “un’antropologa/o” di se stesso/a. Esplori curiosamente questa angoscia.
Faccia caso a dove la sente nel corpo. C’è qualche altra emozione? Dove la sente nel corpo? pensieri cosa dicono in quel momento? Riuscirebbe a stare semplicemente lì con la sua sensazione, senza volerla scacciare, solo “respirandoci dentro”. A questo punto arriva un’immagine? Se sì, le fa venire in mente qualcosa?

Queste sono le domande che le porrei per iniziare, se cominciassimo a lavorare insieme.
Con l’augurio di star presto meglio,
un saluto
Giada Bossi
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissimo grazie per la condivisione, a volte può succedere che dietro alla scarsa motivazione ci sia in realtà un blocco psicologico. Il nostro disordine diventa in qualche maniera rassicurante: niente è al proprio posto eppure tutto è a posto, la casa resta viva, in movimento, e non ci costringe a confrontarci con un ordine asettico e impersonale, all’interno del quale stenteremmo a riconoscerci. Riordinare diventa un po’ come il disinfettare una ferita: per poterlo fare bisogna andare a toccare la parte dolente, per poi, finalmente, lasciarla guarire. E’ molto più facile lasciarla lì, non toccarla, non guardarla e magari fare finta che non esista. Essere consapevoli di questo e voler uscire da una fase di stagnazione può essere abbastanza motivante per trovare la spinta per iniziare un percorso per cercare le reali motivazioni.
Se volesse affrontare con me questo disagio mi rendo disponibile in presenza e on line, cordialmente dott.ssa Bachiorri Sara
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Dott.ssa Federica Cascasi
Psicologo, Psicologo clinico
Valbrembo
Buongiorno gentile utente, per affrontare problematiche relativa all'ansia ed avere una possibile spiegazione del disagio riportato ed eventualmente poter lenire il malessere che lei descrive è necessario un approfondimento sulla sua storia di vita e sulla storia del sintomo descritto. Le consiglio pertanto un colloquio con un professionista al fine di poter insieme far luce sulle le problematiche da lei descritte. Se volesse affrontare con me questo disagio mi rendo disponibile in presenza e on line, cordialmente dott.ssa Federica Cascasi
Dott. Francesco Conti
Psicologo, Psicologo clinico
San Lazzaro di Savena
Buongiorno, per trovare una spiegazione a questi fenomeni ansiosi servirebbero altre informazioni, come ad esempio cosa intende con ansia terribile, da quando accade tutto ciò e così via, per provare a costruire una narrazione più chiara attorno al sintomo. Potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista che possa offrirle uno spazio d'ascolto e di intervento in merito.
Cordialmente,
Dott. Francesco Conti
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Arese
Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando, nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. Potrebbe essere utile e prezioso esplorare il suo vissuto all'interno di un percorso psicologico.
Resto a disposizione,anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Dott.ssa Valeria Filippi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
San Donato Milanese
Buonasera,
comprendo il disagio che sta vivendo. Sarebbe utile, a mio parere, approfondire la sua difficoltà e il suo stato d'animo all'interno di una terapia psicologica che possa dare un significato al suo vissuto e che possa fornirgli degli strumenti per gestirlo al meglio.
Resto a disposizione,
Cordialmente
Dott.ssa Filippi
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Salve, non è possibile darle le risposte che cerca con questi elementi. Il suo sintomo di dice qualcosa di lei se inserito all'interno di una storia, della sua storia personale, familiare, relazionale. Le consiglio, se vuole, di approfondire il suo malessere
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Gentile utente, comprendo il suo disagio ma fornisce troppi pochi elementi per poterla aiutare. Quali pensieri le vengono in mente mentre riordina?
Resto a disposizione qualora lo ritenesse opportuno. Buona giornata
Dott. Maurizio Di Benedetto
Psicologo, Fisioterapista, Posturologo
Monza
Buongiorno, sarebbe utile un'approfondimento sulla sua storia e sulla sua vita, sicuramente attraverso un colloquio con un professionista della salute psicologica, così da poter fare più chiarezza su se stessi.
Importante questo per poter affrontare la problematica dell'ansia, comprendere meglio il perché del disagio che prova e trovare la via di uscita utile e funzionale.

Saluti
Dott. Maurizio Di Benedetto
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, sarebbe opportuno valutare nel complesso la sua storia, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott.ssa Beatrice Macchi
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Busto Arsizio
Buongiorno, sarebbe opportuno intraprendere un percorso di sostegno psicologico al fine di comprendere cosa abbia indotto questa risposta ansiosa e comprendere insieme come fronteggiare la situazione.
Dott.ssa Elisabetta Colombo
Psicologo, Psicologo clinico
Arese
Buongiorno, non penso sia possibile dare una risposta esaustiva non avendo altri elementi rispetto alla sua vita presente e passata. Sicuramente questa profonda ansia che lei descrive può essere sintomo di fatiche e ferite che si porta dietro e che trovano modo di manifestarsi in queste modalità. Potrebbe essere legato ad un blocco nel chiudere qualche esperienza della sua vita, a modelli genitoriali particolarmente insistenti sull'ordine, ad una paura a far chiarezza e ordine su alcune situazioni personali.
Le consiglio di approfondire l'argomento con un professionista per la sua serenità. Rimango a disposizione
Dott.ssa Elisabetta Colombo
Dott.ssa Francesca Peruzzi
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Pogliano Milanese
Non è semplice rispondere, le miglior risposte in questi casi sono domande. Qual è la tua relazione con il disordine? ( disordine interiore e esterno) in cosa stai facendo ordine oggi in te e nella tua vita? In cosa hai bisogno di sovvertire l'ordine?
Dott. Sasha Mattia Criscuolo
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
le spiegazioni possibili sono pressoché infinite e probabilmente anche poco utili nel medio lungo termine della gestione del problema che riporta, al più potrebbero avere l'effetto di una momentanea e moderata riduzione dell'ansia. Se oltre alla spiegazione è in cerca di una risoluzione del problema le consiglio di prenotare una visita con un professionista della salute mentale.
Rimanendo a disposizione la saluto cordialmente
Dott.ssa Lara Toscano
Psicologo, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Buongiorno, per rispondere al suo quesito andrebbe indagato meglio ciò che accade nei momenti da lei citati. In particolare il comportamento e l'emozione di ogni individuo dipendono da quelli che sono i suoi pensieri, derivati da credenze più o meno consapevoli. Sicuramente i suoi comportamenti e l'ansia hanno delle ragioni che possono essere indagate e scoperte durante dei colloqui con un professionista. Rimango a disposizione, Cordialmente
Dott.ssa Serena Grassi
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Milano
Gentile Utente,
Il mio consiglio è quello di rivolgersi a un terapeuta, nel caso non avesse già intrapreso un percorso psicologico. Solo attraverso una conoscenza più puntuale del suo contesto di vita e dei suoi modi di muoversi nel mondo e con gli altri è possibile comprendere e dare un senso alle difficoltà che riporta.
Un caro saluto.
Dott.ssa Giorgia Checchino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Gentile utente, comprendo le sue preoccupazioni. Sarebbe interessante provare a capire quale significato lei attribuisce a questi comportamenti e che cosa le impedisce di compiere queste azioni. A volte l’ansia è un segnale di qualcosa di più profondo, che può essere analizzato insieme a uno psicologo. Rimango a disposizione. Dott.ssa Giorgia Checchino
Dott.ssa Sara Passavanti
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Limbiate
Buongiorno, intraprendendo una terapia potrá indagare i pensieri e le credenze che associa mentre sta compiendo quelle azioni e modificarli per affrontare tali situazioni con più serenità.
É un percorso che può spaventare, ma le assicuro che il suo problema è risolvibile, non sarà da solo/a.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Sara Passavanti
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Dott.ssa Veronica Ruffato
Psicologo, Psicologo clinico
Castelfranco Veneto
Salve. Sarebbe da indagare, in un percorso di supporto psicologico, cosa davvero le crea ansia, cosa non desidera “riordinare” nella sua casa/vita. Cosa desideri avere un posto differente nel suo mondo?
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, dalle sue parole traspare un senso di sofferenza che penso sia esteso ad una buona fetta delle sue giornate, per uscire da questa situazione sicuramente un percorso che esplori nel profondo la consapevolezza che ha di sé potrebbe essere la soluzione più idonea.
Per darle una spiegazione a questi atteggiamenti è necessario un percorso di autoanalisi che potrebbe intraprendere con un professionista adeguatamente formato. Un professionista può guidarla nella comprensione del significato personale (quindi un significato che venga dal suo profondo essere e non semplicemente dettato dalla visione del terapeuta) che hanno questi atteggiamenti. Ma può essere anche supportato nella gestione emotiva e dell'ansia che emerge da questa spiacevole condizione.
Sperando che si risolva al più presto questa condizione, le porgo cordiali saluti e resto a disposizione per consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Dott. Luca Vocino
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Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissimo/a utente
Questo tipo di ansia legata al riordinare e mettere a posto le cose può essere correlata a diversi fattori. Potrebbe trattarsi di un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), caratterizzato da pensieri ricorrenti e comportamenti rituali che vengono eseguiti per ridurre l'ansia. In questo caso, potresti beneficiare di una valutazione da parte di uno psicologo o psichiatra per determinare se è presente un DOC e pianificare un trattamento appropriato.
Altri fattori che potrebbero contribuire a questo tipo di ansia possono includere problemi legati al controllo, all'autostima o all'ansia generale. In ogni caso, è importante affrontare questo problema in modo da ridurre l'ansia e migliorare il benessere psicologico.
Ti consiglio di parlare con un professionista della salute mentale per esplorare le cause della tua ansia legata al riordinare e trovare strategie di gestione efficaci. Potrebbe essere utile anche praticare tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, per ridurre l'ansia in situazioni di questo tipo.
Dott. Cordoba

Dott. Gabriele Scortichini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Melegnano
Caro, è difficile capire una certa ansia senza esplorare i vissuti e il significato nella persona. Di conseguenza, se questo la turba ne parli con qualcuno che la possa aiutare. Per qualsiasi info sono a disposizione.
Dott. Ciro Napoletano
Psicologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
Gentile utente, le sue parole lasciano emergere un senso di ansia molto forte, che sembra essere per lei fonte di sofferenza significativa. Per affrontare problematiche relativa all'ansia ed avere una possibile spiegazione del disagio riportato ed eventualmente poter lenire il malessere che lei descrive è necessario un approfondimento sulla sua storia di vita e sulla storia del sintomo descritto. Se volesse affrontare con me questo disagio mi rendo disponibile in presenza e on line, un saluto
Dott.ssa Pinella Chionna
Psicologo clinico, Psicologo, Professional counselor
Mesagne
Gentile utente, per poterle dare una risposta adeguata sarebbe necessario approfondire la modalità con cui si verifica questo disagio, le emozioni che prova quando si trova di fronte a queste "sfide" ed il suo vissuto personale perchè l'ansia che prova potrebbe derivare da una serie di fattori, inclusi pensieri catastrofici riguardanti il disordine, il timore di non essere in grado di sistemare le cose in modo perfetto o il timore di non riuscire a farlo in tempo.
Spesso però, il senso di disordine potrebbe rappresentare anche un riflesso di disagio interiore o confusione emotiva.
Sarebbe necessario dunque esplorare più approfonditamente le radici di questa ansia attraverso la terapia psicologica con la quale potrebbe identificare i pensieri e le credenze irrazionali legate al riordino e sviluppare strategie per gestire l'ansia in modo più efficace. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, potrebbe aiutarla a riconoscere e modificare i pensieri distorti riguardanti l'ordine e la pulizia, mentre le tecniche di rilassamento come la respirazione profonda potrebbero aiutarla a ridurre la tensione e l'ansia durante le attività di riordino.
Saluti





Dott.ssa Floriana Ricciardi
Psicologo, Psicologo clinico
Venegono Inferiore
Gentile utente, la sua domanda può sicuramente trovare risposta in un percorso psicologico, in cui raccontare e condividere ciò che le accade in quei momenti.
dott.ssa Floriana Ricciardi
Dott.ssa Piera Anello
Psicologo clinico, Psicologo, Professional counselor
Palermo
Buonasera. Molto probabilmente, Lei collega il fare ordine con qualche ricordo serbato dentro di sé, un ricordo inconscio che nasce dall'educazione ricevuta nell'infanzia, secondo il principio dell'associazionismo o condizionamento. Sembrerebbe un chiaro segnale di ansia legato a un disturbo ossessivo- compulsivo che affonda le sue radici nell'età infantile e nel modello genitoriale in cui ha vissuto. Mi sono permessa di dare questa opinione ma chiaramente sarebbe necessaria qualche informazione aggiuntiva al fine della comprensione / risoluzione del caso. Un caro saluto. Dott.ssa Piera Anello
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Dott.ssa Valentina Zoccali
Psicologo, Psicologo clinico
Legnano
Buongiorno, ho letto con attenzione la sua richiesta, se ho compreso bene quello che ha scritto, il fare ordine le scatena ansia. Se desidera possiamo approfondire iniziando da una prima consulenza online o in studio. Io utilizzo tecniche di mindfulness, rilassamento e gestione dello stress, dell’ansia e della depressione che possono aiutarla a ridurre i sintomi legati a questi aspetti. Grazie per la ricchezza della sua condivisione. Dott.ssa Valentina Zoccali
Dott.ssa Francesca Ghio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torre Boldone
Buongiorno, purtroppo con questi elementi non è possibile dare un'interpretazione del significato di questa sua difficoltà che le genera un'ansia così forte. C'è necessariamente bisogno di approfondire la sua storia personale e i vissuti per lei significativi per poter capire quale possa essere la funzione della sua ansia. Come già altri colleghi le hanno suggerito, le consiglierei di prendere appuntamento con uno psicoterapeuta, questo la aiuterà a chiarire quello che le accade e col tempo a risolvere il disagio. Cordialità, dott.ssa Francesca Ghio.
Dott. Paolo Galassi
Psicologo, Psicologo clinico
L'Aquila
Buongiorno, ci sono diverse ragioni per cui potresti sentirti così. Alcune potrebbero essere:
Ansia e Perfezionismo: Molte persone provano ansia nel mettere a posto perché temono di non riuscire a farlo nel modo "giusto" e l'idea di dover fare le cose perfettamente crea una pressione intensa che poi si traduce in ansia.
Stanchezza Mentale: A volte, quando siamo già mentalmente affaticati da altre preoccupazioni o stress, anche i compiti più semplici possono sembrare opprimenti.
Disorganizzazione Emozionale: Il disordine esterno può riflettere uno stato di disordine interno. Se stai affrontando emozioni complesse o situazioni difficili, può diventare difficile trovare l'energia e la motivazione per mantenere l'ordine fisico.
Disturbo d'Ansia: In alcuni casi, l'ansia eccessiva legata a specifiche attività potrebbe essere parte di un disturbo d'ansia più ampio.


Ad ogni modo sarebbe bene esplorare più a fondo le cause della tua ansia e a sviluppare strategie personalizzate per affrontarla.
Ricorda, non sei solo in questo. Molte persone sperimentano sfide simili, e con il giusto supporto, è possibile trovare modi efficaci per gestirle.

Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
Dott. Paolo Galassi
Dott.ssa Grazia Chianetta
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
non dev'essere facile convivere con questo problema e se lei sta scrivendo forse è arrivato il momento di risolverlo mettendo a posto prima qualcos'altro nella sua vita, ma di certo non lo si può elaborare in una chat.
Rimango a disposizione
Dr. Grazia Chianetta
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Quello che descrivi sembra essere un'esperienza di ansia legata all'organizzazione e alla gestione delle attività domestiche. Questo tipo di ansia può avere diverse cause e ci sono strategie che possono aiutarti a gestirla meglio. Ecco alcune possibili spiegazioni e suggerimenti su come affrontare la situazione:

Possibili Cause
Ansia Generalizzata:

L'ansia generalizzata può manifestarsi in diversi aspetti della vita quotidiana, inclusi compiti di routine come riordinare e organizzare.
Perfezionismo:

Il desiderio di fare tutto in modo perfetto può causare ansia quando ti senti sopraffatta dalla necessità di svolgere i compiti in modo impeccabile.
Disordine Cognitivo:

Può essere difficile concentrarsi su compiti specifici se si ha una mente molto attiva o se si è sopraffatti da pensieri ansiosi.
Problemi di Procrastinazione:

La procrastinazione spesso deriva dall'ansia. Rinviare compiti può creare un ciclo di ansia crescente quando questi compiti vengono inevitabilmente affrontati.
Condizioni Mediche o Psicologiche:

Disturbi come il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) o il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) possono influenzare la capacità di organizzare e riordinare senza ansia.
Strategie per Gestire l'Ansia
Dividere i Compiti in Piccoli Passi:

Scomponi i compiti in attività più piccole e gestibili. Concentrati su un passo alla volta per evitare di sentirti sopraffatta.
Creare una Routine:

Stabilisci una routine giornaliera o settimanale per i compiti domestici. Una routine prevedibile può ridurre l'ansia associata alla gestione del tempo e dei compiti.
Tecniche di Rilassamento:

Pratica tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga per ridurre l'ansia generale.
Tempo Limitato:

Imposta un timer per dedicare un tempo specifico a un compito. Sapere che hai un limite di tempo può aiutarti a iniziare e completare il compito senza sentirti sopraffatta.
Chiedere Aiuto:

Non esitare a chiedere aiuto a familiari o amici per gestire i compiti domestici. Avere un supporto può alleviare parte dell'ansia.
Self-Compassion:

Pratica l'auto-compassione. Ricorda che nessuno è perfetto e che è normale avere difficoltà in certi ambiti. Evita di essere troppo critica con te stessa.
Considerare l'Aiuto Professionale
Se l'ansia continua a interferire significativamente con la tua vita quotidiana, potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale. Uno psicologo o un terapeuta può aiutarti a identificare le radici dell'ansia e a sviluppare strategie personalizzate per affrontarla. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace nel trattamento dell'ansia e dei problemi di organizzazione.


Ricorda che non sei sola in questa esperienza e che molte persone affrontano ansie simili. Con il giusto supporto e le strategie appropriate, è possibile gestire l'ansia e migliorare la tua capacità di affrontare i compiti quotidiani. Prendere il primo passo verso la comprensione e la gestione dell'ansia è già un grande progresso.
Dott.ssa Carmen Fortino
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
Salve, Capisco quanto possa essere frustrante vivere questa situazione. L'ansia che prova nel riordinare e organizzare potrebbe essere collegata a vari fattori e merita attenzione. Intraprendere un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio le radici di questa ansia e a sviluppare strategie per gestirla. Questo percorso rappresenta un gesto di amore verso se stessi, mirato a migliorare la qualità della sua vita quotidiana. Chiedere aiuto è un segno di forza e un passo importante verso il benessere e la serenità.
Dott. Daniele Morandin
Psicologo, Psicologo clinico
Monfalcone
Buongiorno,
Credo sia essenziale comprendere la natura del problema, il che è davvero difficoltoso online.
Le suggerisco di fissare un colloquio o di rivolgersi a uno/a professionista qualificato/a.

Dal testo che ha scritto, non si capisce cosa nello specifico le provochi ansia nel fare le cose che dice. Forse il fatto di sentire che non siano state completate in un modo adeguato?
Ritengo necessario approfondire la vicenda.

Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Quello che descrive potrebbe essere legato a una forma di ansia associata a specifiche attività quotidiane, come riordinare o mettere a posto le cose in casa. L'ansia che prova può essere molto debilitante e interferire con la sua routine e il suo benessere.

Le suggerisco di considerare un percorso psicologico per comprendere meglio le cause di questa ansia e per sviluppare strategie per gestirla. Un professionista potrebbe aiutarla a esplorare i motivi per cui queste attività scatenano un tale disagio e a trovare modi per affrontare queste situazioni con maggiore calma e serenità.

Affrontare queste difficoltà con il supporto di un esperto può fare una grande differenza, aiutandola a migliorare la qualità della sua vita quotidiana. Le auguro di trovare il sostegno necessario per superare questi momenti di ansia e ritrovare una maggiore tranquillità.
Dott.ssa Simona Palma
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Orbassano
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione anche se gli elementi che riporta sono insufficienti per avere un quadro completo della situazione.
Sicuramente quello che le succede merita attenzione, pertanto la invito a valutare l'inizio di un percorso di psicoterapia che potrebbe aumentare la sua consapevolezza e promuovere un arricchimento personale.
Un saluto.
Dott.ssa Laura Servidio
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Borgomanero
Buongiorno,
La sintomatologia che lei descrive, affinché assuma un senso da Lei condiviso, va ricostruita all'interno delle situazioni e dei contesti di vita.
Qualsivoglia interpretazione effettuata senza aver colto prima queste informazioni, si rivela fuorviante e senza fondamento scientifico.
Le consiglio di affidarsi ad uno psicologo che possa guidarla e, insieme a lei, ricostruire le modalità in cui questo suo malessere insorge o si fa più intenso e forte. Io sono la dott.ssa Laura Servidio, trova i miei contatti sul mio profilo. Rimango a disposizione.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Laura Servidio
Dott. Antonello Deriu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile utente, è molto difficile riuscire a inquadrare la sua situazione in poche righe. Le suggerisco di rivolgersi a un professionista che la possa aiutare. Saluti, Dott. Antonello Deriu
Dott.ssa Maria Serena Maierna
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente,
quello che racconta meriterebbe un approfondimento ed è difficile darle una risposta basandosi solo su quello che descrive, rischierei di semplificare troppo o di darle anche delle risposte che non rispecchiano la sua esperienza e il suo vissuto. Non sono infatti tanto gli atteggiamenti in sè ciò verso cui è importante porre il focus, ma come vive questi momenti e questa difficoltà nel riordino, come è per lei vivere quest'ansia, da quali pensieri e sensazioni corporee è accompagnata, per poter stare meglio e trovare delle modalità con cui si senta più tranquilla nel poter affrontare questi compiti quotidiani.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Maria Serena Maierna
Gentile,
varrebbe la pena approfondire di cosa è fatta l'ansia che la sovrasta quando si ritrova a riordinare nei contesti più svariati e quali sono le convinzioni che si attivano. Per poterlo fare, sarebbe necessaria un'anamnesi esaustiva e poi eventualmente la pianificazione di un intervento mirato. Resto a sua ocmpleta disposizione. Un saluto cordiale. Dott.ssa Michelle Borrelli
Dr. Andrea Calò
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Lainate
Buongiorno! Quello che riporta sembra essere riconducibile a un possibile atteggiamento ossessivo compulsivo. La paura di non riuscire a stare nell'ordine predefinito probabilmente le genera quell'ansia dovuta non sentirsi a posto con sé stessi, temere possa capitare qualcosa di brutto, ecc...
Le consiglio, ogni giorno, di lasciare qua e là una piccola imperfezione nel suo ordine. Questo lavoro le permetterà di uscire pian piano da questa sorta di "prigionia" riaprendo progressivamente a piccoli spazi di libertà.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, evidentemente per lei rimettere in ordine richiama ad alcuni aspetti di vita che le danno angoscia in modo importante.
Forse avrebbe qualcosa da elaborare all’interno di un percorso di psicoterapia. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Silvia Fava
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissimo, dalla sua narrazione sembra emergere una sofferenza che trova origine in quella sensazione di ansia che descrive. Le sono vicina. Posto che è difficile attribuire un significato univoco e una relazione causa-effetto senza conoscere la sua storia di vita, sarebbe utile comprendere in che modo e quando ha avuto inizio tale sintomo. Attraverso un percorso che la accompagni nella formulazione di domande come "quali sono i pensieri che accompagnano tale ansia?", "quali sono le sensazioni corporee in quei momenti?", "quando ha avuto inizio?", "c'è qualcosa che in quei frangenti la aiuta , e se sì, cosa la aiuta a combattere quell'ansia?". Resto disponibile qualora volesse approfondire la questione. Dott.ssa Silvia Fava
Dott.ssa Helena Afflitto
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente, la ringrazio per la richiesta. Per capire il suo disagio sarebbe opportuno approfondire la sua ansia e questo è possibile solo in una consulenza psicologica. L'azione del riordinare potrebbe essere solo la punta dell'iceberg e potrebbe non essere la causa diretta della sua ansia ma solo un trigger. Le consiglio di approfondire per poter migliorare la qualità della sua vità. Mi rendo disponibile per un colloquio psicologico.
Cordiali Saluti Dott.ssa Helena Afflitto
Dott.ssa Lucia Laugero
Psicologo, Psicologo clinico
Ivrea
Gentile utente, potrebbe essere utile comprendere i primi episodi in cui ha sperimentato tale ansia e individuare le situazioni di stress vissute in questo periodo di vita. Dunque rivolgersi ad un terapeuta potrebbe essere utile per comprendere il sintomo e ripristinare uno stato di equilibrio e benessere.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
L'ansia intensa legata al riordino o alla sistemazione di oggetti potrebbe avere diverse spiegazioni. Potrebbe trattarsi di una forma di ansia situazionale , in cui il compito appare sopraffacente o troppo impegnativo, oppure essere legato a un bisogno di perfezionismo, che rende difficile agire senza il timore di "sbagliare". Un'altra possibilità è che ci siano difficoltà nell'organizzazione mentale, che si riflettono poi nell'ambiente esterno, o che questi sentimenti siano associati a esperienze passate o stati emotivi non elaborati.
In alcuni casi, questi atteggiamenti possono rientrare in quadri più complessi, come il disturbo d'ansia generalizzato , il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) , o altre condizioni che influenzano la capacità di affrontare compiti quotidiani.
Sarebbe utile e consigliato approfondire questi vissuti con l'aiuto di uno specialista , come uno psicologo o psicoterapeuta, per esplorare a fondo le cause sottostanti e individuare strategie per gestire l'ansia in modo efficace.

Dottoressa Silvia Parisi Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Roberta Floriana Lo nigro
Psicologo clinico, Psicologo
Gela
Salve, magari c’è qualcosa nel suo inconscio o nelle proprie emozioni da sistemare principalmente. Se lei ha un fastidio che la tiene in ansia è sempre in disordine psicologicamente e anche emotivamente, tende a far diventare tutto ciò che c’è intorno a lei allo stesso modo. Provi a parlare con uno specialista e a risolvere qualche piccolo fastidio dentro di lei, il resto verrà da se! In bocca al lupo!
Dott. Marco Luca Albertoni
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno gentile utente,
l'ansia che lei dice di provare viste le difficoltà durante la vita quotidiana da lei descritte è abbastanza comprensibile.
Visto che poi la definisce un'ansia terribile, credo che sia giusto suggerirle di rivolgersi ad un professionista che possa indagare quali possono essere le motivazioni che provocano le difficoltà da lei evidenziate visto che sulla base di quanto descritto non è sicuramente possibile esprimere un giudizio professionale.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Dott. Marco Albertoni
Dr. Luca Bacchiega
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Gallarate
Buongiorno,

capisco il grande dubbio e la confusione che possono generare una situazione simile. Non penso si possa trovare una risposta semplice, purtroppo.
Generalizzando e semplificando un po', il modo in cui ci rapportiamo con gli oggetti del nostro mondo può talvolta essere specchio di quello che ci sta accadendo internamente. Può ad esempio essere un periodo di vita in cui non sta riuscendo a trovare una sua collocazione, a progettare chiaramente il suo futuro, sentendo confusione ed emozioni un po' alla rinfusa. Questo è solo un esempio, per suggerire come possa esserci un collegamento tra mondo esterno ed emozioni interne.
Quello che sembra opportuno fare in questo caso è andare ad approfondire lo stato ansioso, comprendere cosa possa esserci dietro a questa difficoltà nel riordinare. È un compito però difficile da portare avanti in solitaria, per cui potrebbe essere d'aiuto chiedere un supporto ad un professionista che possa accompagnarla in questo approfondimento.

Un saluto
Dr. Luca Bacchiega
Dott.ssa Marta Romano
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
dalla sua domanda si coglie il malessere legato alla difficile situazione in cui si trova. Per poterle rispondere, occorrerebbe approfondire meglio attraverso una consulenza psicologica in quanto possono esserci varie ragioni per cui sperimenta questo stato ansioso. Inoltre, attraverso un percorso psicologico potrebbe anche trovare gli strumenti per stare meglio e ridurre il suo stato d'ansia. Se lo desidera, sono a disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Marta Romano
Dott.ssa Vincenza Papeo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, consiglio un percorso terapeutico abbinato all'auto ipnosi.
vp
Dott.ssa Angelica Brasacchio
Psicoterapeuta, Professional counselor
Milano
Gentile,
Questi comportamenti meritano sicuramente attenzione, ma soprattutto comprensione. L’ansia è un’emozione che svolge una funzione precisa: ci segnala qualcosa e ci invita a prestare attenzione a un aspetto della nostra vita. Ti suggerisco di riflettere sui momenti in cui sperimenti questa sensazione: ci sono situazioni specifiche o pensieri ricorrenti che la scatenano?
Condividi queste osservazioni con il tuo terapeuta. Insieme lavorare per affrontare e risolvere il problema alla radice. Con il giusto supporto, riuscirai a capire meglio cosa l’ansia vuole comunicarti e a gestirla in modo più sereno.
Dott.ssa Anna Truzzi
Psicoterapeuta, Psicologo
Milano
Buongiorno, Ci possono essere diverse spiegazioni che andrebbero approfondite per valutare correttamente la sua situazione. Si potrebbe ipotizzare un disturbo da perfezionismo, un disturbo di tipo più ossessivo oppure una difficoltà alla prestazione con conseguente procrastinazione che porta a livelli elevati di ansia.
Mi permetto una breve digressione sul concetto di “procrastinazione”: vi è concordanza nel ritenere che la procrastinazione sia un problema motivazionale che coinvolge più dimensioni oltre a quella di una scarsa capacità di gestione del tempo. Allo stesso tempo diverse ricerche considerano la procrastinazione il risultato dell’influenza di fattori meno stabili e più situazionali, correlati ad aspetti motivazionali e cognitivi come la presenza di una costante paura di fallire, di sentimenti di incompetenza e di ansia di stato (come sembrerebbe dalla sua domanda). Altri fattori che possono influenzare negativamente il comportamento sono la bassa autostima e la tendenza a considerare i propri successi determinati da fattori instabili e/o esterni piuttosto che dalle proprie capacità o sforzi con conseguenze importanti sul tono dell’umore e sull’ansia che ne deriva ad ogni nuovo compito. Le consiglio vivamente di parlarne con un terapeuta così da poter iniziare un lavoro cognitivo/comportamentale che la aiuti a migliorare la sua condizione. Un caro saluto.
Dott.ssa Cristina Massardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Gallarate
Buongiorno, il disagio che descrivi, caratterizzato da un'ansia intensa di fronte a compiti di riordino o organizzazione quotidiani, potrebbe essere collegato a diversi fattori psicologici o emotivi. Potrebbe avere una forma di ansia legata all'idea di "non fare bene" o "non essere all'altezza". E'come una sorta di perfezionismo paralizzante o come una sensazione di sopraffazione? Mi sento di consigliarti: invece di affrontare tutto in una volta, dividi l'attività in passi più piccoli? Esplora il tuo dialogo interiore e chiedi supporto ad uno psicoterapeuta.
Dott. Febbraro Jacopo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Ciao, l'ipotesi da considerare e nel caso da validare è che questo 'ordine' e quindi disordine che si ripercuote nella tua routine forse possa avere un significato più profondo, per cui si potrebbe spiegare la sintomatologia ansiosa connessa. Cosa c'è da ordinare nella tua vita oltre la biancheria, i documenti, i piatti e le posate? Probabilmente rispondendosi a questa domanda possono aprirsi nuove porte di consapevolezza per te, andando più nel profondo.
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, capisco come si sente. Prova ansia per delle mansioni che normalmente non dovrebbero destare preoccupazione. Bisognerebbe quindi capire da dove quest'ansia ha realmente origine. Cordiali saluti.
Buongiorno, si tratta di un quesito meritevole di approfondimento clinico in colloquio. Purtroppo non è possibile fornire una spiegazione con così poche informazioni. Per qualsiasi dubbio resto a disposizione, un saluto
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile utente immagino sia difficile gestire questa situazione e il forte disagio che può provocare il disordine. Di che disordine stiamo parlando? Fisico o emotivo? Il bisogno di ordine, sia interno che esterno, è fondamentale per il nostro benessere. Potrebbe essere utile esplorare questo tema.
Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a ritrovare un equilibrio e a vivere con maggiore serenità.
Resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Valentina De Chiara
Dott. Dario Agradi
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buonasera, è abbastanza fondamentale capire se quest'ansia terribile precede la pulizia oppure appare dopo che ha messo in ordine. C'è probabilmente un motivo ma bisognerebbe capire insieme con un'indagine fatta a dovere. Se è interessat* mi contatti pure. Grazie a lei
Dott.ssa Giulia Palmieri
Psicologo, Psicologo clinico
Lainate
Buongiorno, mi verrebbe spontaneo domandarle che significato ha nella sua vita il "riordinare". Nel suo percorso di vita, quando qualcuno riordinava cosa accadeva? Come veniva gestito il momento del riordino dalle sue figure di riferimento, mamma, papà o nonni. L'ansia che lei riporta nel suo messaggio mi tramette un grande conflitto interno, sarebbe interessante capire quali parti, eventualmente, lottano tra loro in questa dinamica. Le auguro di poter trovare il suo percorso per poter affrontare e superare questa situazione di malessere. Un caro saluto
Dott.ssa Martina Simeone
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve, quello che lei descrive sembra legato a una forma di ansia anticipatoria o a difficoltà nel gestire attività organizzative. Questo tipo di disagio può avere diverse spiegazioni, sia pratiche che emotive, e affrontarlo è possibile grazie alla comprensione dei meccanismi ad esso sottostanti. Può rivolgersi ad uno psicoterapeuta, con il supporto del quale potrà migliorare la comprensione e gestione delle sue difficoltà emotive.
Dott.ssa Paola Marinelli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Tivoli
Buonasera, è molto complicato dare una spiegazione senza conoscere il vissuto e la storia della persona. Ha mai fatto una valutazione per Adhd? Potrebbe essere utile. Un saluto
Dott.ssa Paola Marinelli
Dott.ssa Cristina Baldi
Psicologo, Psicologo clinico
Binasco
Con le informazioni a disposizione, è possibile solo ipotizzare diverse possibili cause, che necessitano, obbligatoriamente, di approfondimenti clinici.
Potrebbero derivare da ansia legata al perfezionismo, sovraccarico decisionale, evitamento o difficoltà organizzative.
Tuttavia, non è escluso che possano rientrare tra i sintomi di una neurodivergenza, quale ADHD, in particolare nella sua forma inattentiva, che include difficoltà di pianificazione, blocco decisionale e una tendenza alla procrastinazione.
Una valutazione approfondita da parte di un professionista sarebbe utile per chiarire meglio la situazione e individuare strategie di gestione adeguate.
Dott.ssa Arianna Marzella
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Udine
Buongiorno, questa ansia si manifesta solo in occasione del riordino domestico? Ci sono altre attività che non riesce a portare a termine? Per dare una spiegazione bisognerebbe indagare meglio sulla manifestazione di questo sintomo. Resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Marzella
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Quello che descrive potrebbe essere legato a una reazione emotiva intensa che si manifesta attraverso l'ansia, un fenomeno che può verificarsi in risposta a situazioni che percepiamo come difficili o che sembrano fuori dal nostro controllo. Il bisogno di riordinare e mettere a posto oggetti come la biancheria, i documenti o i piatti, ma il fatto di provare ansia mentre lo fa, potrebbe essere associato a una difficoltà nell'affrontare attività che, pur sembrando ordinarie, evocano un senso di disagio o incompleto controllo. Questo tipo di ansia può essere collegato a perfezionismo, paura di commettere errori o a una difficoltà nell'accettare la "perfezione" nelle attività quotidiane. Talvolta, può essere utile esplorare più a fondo questi sentimenti, soprattutto se si ripresentano frequentemente, per comprendere se ci sono schemi di pensiero sottostanti che amplificano l'ansia. La terapia può essere un'opportunità per affrontare queste dinamiche, aiutando a sviluppare strategie per gestire il carico emotivo legato a questi compiti. Se volesse ulteriori chiarimenti, non esiti a contattarmi. Cordialmente,
Dott.ssa Flavia Maria Longo
Neuropsicologo, Psicologo clinico, Psicologo
Napoli
Quello che descrive – l'ansia intensa che prova nell'affrontare attività quotidiane come riordinare o organizzare – merita un'attenzione approfondita per comprenderne meglio le cause e individuare strategie mirate. Una valutazione neuropsicologica potrebbe essere un passo importante per fare chiarezza su questa difficoltà.

Perché fare una valutazione neuropsicologica?
Esplorare le cause sottostanti:

Durante la valutazione, analizzeremo se questa ansia è legata a difficoltà di gestione dello stress, perfezionismo, o altri fattori cognitivi o emotivi.
Potremo anche capire se esistono componenti legate all’ansia generalizzata, a un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) lieve o a una difficoltà organizzativa.
Individuare strategie personalizzate:

La valutazione ci aiuterà a identificare punti di forza e aree di miglioramento per sviluppare strumenti pratici su misura per gestire queste difficoltà.
Trovare sollievo:

Capire perché queste attività generano ansia e lavorare su strategie concrete può aiutarla a vivere queste situazioni con maggiore serenità.
Cosa faremo insieme durante la valutazione:
Esploreremo le sue difficoltà in dettaglio: Analizzeremo come percepisce il riordino e quali pensieri o emozioni emergono.
Valuteremo il suo funzionamento cognitivo ed emotivo: Questo ci permetterà di comprendere meglio il suo stile di pensiero e le possibili cause della sua ansia.
Lavoreremo su un piano di intervento personalizzato: Le fornirò strumenti pratici e tecniche per gestire l’ansia e affrontare i compiti quotidiani senza disagio.
Perché fissare una valutazione ora?
È il primo passo per comprendere a fondo la sua situazione e ridurre il peso dell’ansia nella sua vita.
Con un percorso mirato, possiamo lavorare insieme per ritrovare la serenità anche nelle attività quotidiane.
Non esiti a contattarmi per fissare un appuntamento: sono qui per aiutarla a trovare chiarezza e benessere. Affrontiamo insieme questa difficoltà e lavoriamo per un futuro più sereno!
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, le spiegazioni potrebbero essere molte poiché le ragioni sottostanti a questo comportamento di evitamento dipendono dai pensieri che lei elabora in quei momenti. Esplorare la catena di pensieri che si presenta in quei momenti potrebbe permetterle di capire da dove si origina e che funzione ha per lei questo comportamento. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Ambra Assunta Caruso
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve, per esplorarsi e conoscersi meglio potrebbe essere utile una consulenza psicologica.
Dott.ssa Irene Ferrara
Psicologo
San Martino Buon Albergo
Buongiorno, quello che descrivi potrebbe essere legato a dinamiche psicologiche che riguardano la gestione dell'ansia e la fatica mentale. Ad esempio, potresti avere una tendenza al perfezionismo, in cui la necessità di fare tutto secondo dei criteri moltro stringenti ti genera molto stress. Questo può far sì che anche compiti quotidiani come riordinare o mettere a posto diventino molto faticosi e "costosi" in termini di tempo da dedicare all'azione, perché temiamo di non fare le cose "nel modo giusto" o di non soddisfare le nostre aspettative.
Può anche esserci una componente legata al sovraccarico mentale: se la mente è piena di preoccupazioni, anche piccoli compiti quotidiani possono sembrare travolgenti. Riordinare o mettere a posto diventa un’altra cosa da fare in una lista già lunga di impegni, che può sembrare troppo pesante da affrontare. In alcuni casi, potresti anche provare un blocco o una difficoltà a trovare motivazione per farlo, magari a causa di uno stato emotivo di stanchezza o demotivazione.
Parlare con uno psicologo potrebbe aiutarti a esplorare le cause profonde di questa ansia e ad imparare come gestirla, lavorando su eventuali cause sottostanti come il perfezionismo o l'ansia generalizzata.
Dott.ssa Arianna Forcelli
Psicologo, Neuropsicologo
Forlì
Gentile paziente, Le consiglio di un intraprendere un percorso per capire e affrontare al meglio la natura delle sue difficoltà.
Dott.ssa Melania Freni
Psicologo, Psicologo clinico
Aversa
Salve, l'ansia che provi nel riordinare può avere diverse cause. A volte, il disordine può essere legato a emozioni negative o a difficoltà nel gestire le proprie cose. Altre volte, può essere un modo per evitare di affrontare problemi più profondi. L'ansia stessa può essere un segnale di un disagio interiore che merita di essere ascoltato. Ti consiglio di intraprendere un percorso psicologico per esplorare le cause di questa ansia e trovare strategie più funzionali per gestire il disordine e le emozioni ad esso connesse. Un terapeuta può aiutarti a capire cosa si nasconde dietro questa difficoltà e a sviluppare strumenti utili per affrontare le situazioni che ti creano disagio.Prenderti cura della tua salute mentale è un atto di coraggio e di amore verso te stesso.
Dott.ssa Irini Tikhonova
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile paziente,

La ringrazio per la fiducia nel condividere la sua esperienza e nel cercare un confronto su un tema per lei significativo.

La difficoltà nel riordinare e nel rimettere a posto gli oggetti, accompagnata da un’ansia intensa, è un’esperienza che può avere diverse spiegazioni. Per comprenderne meglio le origini, possiamo esplorare il fenomeno da più prospettive.

Dal punto di vista fenomenologico, il disordine e la difficoltà nell’organizzazione possono non essere semplicemente un problema pratico, ma rappresentare un’esperienza più profonda. Il modo in cui ci relazioniamo agli oggetti e agli spazi che ci circondano è spesso un riflesso del nostro mondo interno.

L’ansia che prova potrebbe essere legata al significato che attribuisce a queste attività: riordinare non è solo un gesto pratico, ma implica prendere decisioni, stabilire un ordine, definire confini. Se il disordine diventa un elemento costante, potrebbe rappresentare inconsapevolmente un modo per evitare una sensazione di rigidità o di controllo che le risulta soffocante.

Dal punto di vista esistenziale, si potrebbe trattare della paura della scelta e della responsabilità. Ogni azione che comporta un ordine o una struttura implica una decisione e, quindi, un’assunzione di responsabilità.

Jean-Paul Sartre parlava di "angoscia della libertà", sottolineando come il semplice atto di decidere cosa mettere a posto e dove collocarlo possa evocare un senso di peso e di responsabilità.

Se ogni scelta viene vissuta come carica di un significato più profondo, anche un gesto quotidiano come riporre un documento può trasformarsi in un atto gravoso, poiché richiama la necessità di prendere decisioni più grandi nella vita. Questo può generare un blocco e un’evitazione che si traducono in ansia.

Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, l’ansia legata al riordinare può derivare da una serie di pensieri automatici e schemi appresi nel tempo.
Alcuni possibili meccanismi in gioco potrebbero essere:

Ansia anticipatoria: prima ancora di iniziare, potrebbe immaginare che il compito sarà eccessivamente lungo, difficile o stressante, portandola a evitarlo.

Perfezionismo e paura di sbagliare: se inconsciamente sente che tutto debba essere fatto "nel modo giusto", potrebbe essere paralizzata dall'idea di non riuscirci perfettamente.

Associazione negativa con il riordino: se in passato il riordinare è stato vissuto come un obbligo imposto, potrebbe essersi creata una resistenza inconscia verso queste attività.

La mente potrebbe quindi aver sviluppato un circuito in cui il riordino è associato a disagio, attivando una risposta di ansia automatica non appena deve affrontarlo.

Da un punto di vista neuropsicologico, la capacità di pianificare e organizzare è legata alle funzioni esecutive, che coinvolgono la corteccia prefrontale. In alcune persone, una difficoltà in queste aree può rendere impegnative le attività di riordino e gestione dello spazio.

Condizioni come il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) o l’Ansia Generalizzata possono rendere difficili i compiti che richiedono sequenzialità e pianificazione. Se nota che queste difficoltà si estendono ad altri aspetti della sua vita (ad esempio, nella gestione del tempo o nel portare a termine le attività quotidiane), potrebbe essere utile approfondire la questione con un professionista.

Per gestire l’ansia legata al riordino, potrebbe essere utile:

Scomporre i compiti in micro-azioni. Se riordinare una stanza intera sembra troppo, può iniziare con un piccolo compito (es. riporre solo tre oggetti) per ridurre l’ansia e acquisire un senso di controllo.

Cambiare prospettiva. Se il riordino è vissuto come un obbligo, provi a dargli un significato diverso: potrebbe vederlo come un gesto di cura per sé stessa, un momento di mindfulness o un modo per facilitarsi la vita quotidiana.

Usare tecniche di rilassamento. Se l’ansia è intensa, tecniche come la respirazione profonda o il grounding possono aiutarla a regolare la risposta emotiva prima di affrontare il compito.

Sfatare il pensiero catastrofico. Se il pensiero automatico è "non riuscirò mai a farlo" o "sarà troppo stressante", provi a sostituirlo con "inizio da una piccola cosa e vedo come va".

Creare una routine. Se riordinare diventa un'abitudine quotidiana di pochi minuti, può ridurre l’impatto emotivo e l’accumulo di compiti.

Valutare un supporto professionale. Se queste difficoltà le creano un disagio significativo, potrebbe essere utile rivolgersi a un professionista della salute mentale presso la ASL di appartenenza o privatamente, per esplorare il problema in un contesto protetto e ricevere un supporto personalizzato.

L’ansia legata al riordinare non è semplicemente una questione di pigrizia o disorganizzazione, ma può essere il sintomo di dinamiche emotive più profonde.

Comprendere il significato che attribuisce a queste azioni e adottare strategie graduali per affrontarle può aiutarla a ridurre il disagio e a sviluppare un rapporto più sereno con l’ordine e la gestione dello spazio.

Se questa difficoltà persiste in modo significativo e influisce sulla qualità della sua vita, un percorso con un professionista potrebbe aiutarla a esplorare le cause sottostanti e a trovare strategie personalizzate per affrontarla.

Un caro saluto,
Dott.ssa Irini Tikhonova
Dott.ssa Valeria Maccarini
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Questa risposta non è possibile darla solo leggendo questo messaggio, serve assolutamente un colloquio per poter indagare adeguatamente gli aspetti legati all'ordine/disordine
Dott.ssa Arianna Patti
Psicologo, Psicologo clinico
Santa Maria di Licodia
Gentile utente, bisognerebbe innanzitutto comprendere cosa intende per "ansia". Allo stesso modo è molto importante ottenere più informazioni per comprendere meglio il suo atteggiamento.
Dott.ssa MONIA MICHELINI
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Nonantola
Buongiorno,
l'ansia di fare tutto alla perfezione, senza un minimo d'errore, in maniera quasi ossessiva, sta prendendo il sopravvento per cui il suo inconscio ha deciso di lasciare perdere perché in questo modo non può sbagliare.
Io andrei a esplorare il suo sistema competitivo inoltre in quanto, molto spesso, in chi è prevalente, spesso ha un atteggiamento rinunciatario sempre perché, nella sua mente, meglio rinunciare che fare senza essere perfetti.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Monia Michelini
Dott.ssa Irene Tesoro
Psicoterapeuta, Psicologo
Sesto San Giovanni
Buongiorno, potrebbe esserle utile, per capire il significato di questo stato ansioso, provare a riflettere su questi temi associati alla sua vita e alle sue relazioni significative.
Sente di avere un ruolo di responsabilità nel dover mettere ordine al disordine? si sente sola in questo processo? ha paura di scardinare qualche equilibrio precario?
Uno spazio di ascolto psicologico potrebbe aiutarla ad ampliare la prospettiva e ad attivare un dialogo più profondo con se stessa.
Un saluto
Irene Tesoro
Dr. Michele Martino
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Monteroni di Lecce
Buongiorno, difficile darle una risposta esaustiva con così poche informazioni.
Certamente sarebbe interessante capire il motivo di questa ansia: quale è il rischio che corre? cosa potrebbe accadere?
Dott.ssa Concetta Maccarrone
Psicologo, Psicologo clinico
Gravina di Catania
Ogni sintomo assume un significato specifico e peculiare per il soggetto che lo manifesta, coerentemente con la sua storia di vita. Difficilmente esistono risposte universali e generalizzabili. Senza dubbio 'un'ansia terribile' associata ad azioni di vita quotidiana merita un'attenzione clinica.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a trovare risposte e soluzioni al suo problema.
Rimango a disposizione anche online
Saluti

Dott.ssa Concetta Maccarrone
Dott.ssa Erica Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Gentile paziente,
per dare una spiegazione esaustiva e volgere verso un miglioramento della qualità di vita è necessario mettersi in gioco e prendersi cura di sé con delle sessioni mirate assieme a un professionista.
So bene che è comune credere che noi professionisti siamo qui al solo fine di procacciare clienti, ma la verità è che siamo tutti così diversi, con delle storie così singolari che è impossibile ricevere delle risposte efficaci in contesti depersonalizzanti come questo.

Un caro saluto
Dott.ssa Erica Russo
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Quello che descrivi potrebbe essere legato a un blocco emotivo o a un’ansia che si manifesta in situazioni di "organizzazione" o di compiti quotidiani. A volte, queste difficoltà possono derivare da una sensazione di sopraffazione o dalla paura di non fare le cose "perfettamente", che aumenta l'ansia. La difficoltà a svolgere attività semplici come riordinare potrebbe anche essere legata a un senso di inadeguatezza o di stanchezza mentale, che rende difficile affrontare le piccole azioni quotidiane. Potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti con un terapeuta per comprendere meglio le cause e trovare modi per gestirli in modo più sereno.
Dr. Federico Ginesi
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, quello che descrive sembra essere fonte di una forte sofferenza, soprattutto perché ogni tentativo di riordinare si accompagna ad una fortissima ansia. Deve essere molto frustrante sentirsi bloccato davanti a compiti quotidiani che tuttavia sembrano semplici. Se questa situazione le causa disagio e limita la sua vita, potrebbe essere utile parlarne con qualcuno che possa aiutarla a gestire meglio questa sensazione.
Se ha bisogno di confrontarsi, sono a disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Sembra che il riordino, in qualche modo, attivi in te una forte reazione emotiva, e questo è un segnale importante da ascoltare. L'ansia è un'emozione che spesso ci avvisa di qualcosa che per noi è percepito come difficile o stressante, anche se a livello razionale potrebbe non sembrarlo.
Per aiutarti a capire meglio cosa potrebbe scatenare questa ansia, potresti dirmi:
C'è stato un momento specifico nella tua vita in cui hai notato l'insorgere di questa difficoltà con il riordino e l'ansia associata? O è qualcosa che hai sempre provato?
Cosa pensi o senti esattamente nel momento in cui ti trovi di fronte a queste cose da riordinare? Ci sono pensieri particolari che ti vengono in mente?
Come ti senti dopo aver cercato di affrontare il riordino, anche se con difficoltà? C'è un senso di sollievo, di frustrazione, di colpa?
Queste domande possono aiutarci a fare un po' di luce sulle possibili cause di questa ansia e a capire meglio come affrontarla insieme. Ricorda che non c'è nulla di sbagliato in te e che esplorare queste emozioni è il primo passo per trovare un modo più sereno di gestire queste attività quotidiane.
Dare una spiegazione solamente affidandosi a poche informazioni è pericoloso, è più consigliabile fare almeno un paio di colloqui strutturati con uno psicologo tali da poter mettere odine e cercare di capire meglio! Per qualsiasi dubbio o preoccupazione, può scrivermi in privato e cercare una soluzione che risponda alle sua necessità del momento.
Buongiorno, l'ansia è un sintomo molto comune che può essere legato a tanti temi lavoro, relazioni, stress quotidiano. Con un percorso di sostegno psicologico si può andare a capire nel profondo il perchè, il significato di alcuni comportamenti e al tempo stesso imparare delle strategie concrete e utili per poter gestire questi momenti di difficoltà. Dott.ssa Alessandra Corti
Gent.mo/a,
non saprei darle una spiegazione per come richiede, ma le azioni che elenca e il vissuto che prova quando si trova a compiere queste azioni, di certo raccontano qualcosa della sua storia, di ciò che è importante per lei, di ciò a cui tiene. Questi aspetti potrebbero essere esplorati in uno spazio e in un tempo dedicati, un luogo e una relazione sicuri e non giudicanti in cui potersi occupare di sé e dell'ordine di ciò che conta per lei. Ha mai pensato di intraprendere un percorso psicologico? Con l'augurio di un buon cammino, dott.ssa Adriana Dell'Arte
Dott.ssa Alice Speroni
Sessuologo, Psicologo, Psicologo clinico
Como
Gentile paziente, forse si potrebbe indagare la correlazione tra l'emozione dell'ansia ed il cosa è per lei l'ordine ed il disordine. Purtroppo con queste poche informazioni è piuttosto difficile riuscire a darle una risposta esaustiva. Rimango a disposizione per un consulto psicologico
Buongiorno, credo che sia difficile dare una spiegazione agli atteggiamenti descritti in poche righe. Penso che, attraverso dei colloqui, un professionista possa accompagnarla alla scoperta di quale significati possano avere questi atteggiamenti per lei, considerando l’unicità della sua storia, del contesto in cui vive e tanti altri elementi. Dare senso a degli atteggiamenti nasce dalla collaborazione di un professionista e di lei stess*, unic* espert* della sua storia.
Buona giornata!
Dott.ssa Martina Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buonasera
Questa difficoltà potrebbe essere legata all'ansia, alla fatica mentale o a un blocco emotivo. A volte, le attività quotidiane diventano opprimenti perché il nostro cervello è sovraccarico. Potrebbe aiutarti spezzare i compiti in piccole azioni e darti il permesso di non essere perfetta. Un supporto psicologico può offrirti strumenti pratici per affrontare queste sensazioni e ritrovare un senso di controllo. Non sei sola, chiedere aiuto è già un passo avanti
Dott.ssa Paola Grasso
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
la difficoltà che riporta potrebbe essere dovuta ad un senso di panico sottostante (che lei stessa descrive) o a sentimenti di inadeguatezza che prova dinanzi allo svolgimento di questo o di altri compiti. Potrebbe essere utile indagare maggiormente questo aspetto e valutare in maniera più approfondita il problema con un professionista della salute mentale, psicologo o psicoterapeuta. Senz’altro ci sono valide ragioni per cui si sente come descrive e meritano di essere esplorate e comprese. Rimango a disposizione- dott.ssa Paola Grasso
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
quello che descrive potrebbe essere legato a una forma di ansia anticipatoria: il solo pensiero di affrontare un’attività pratica e ripetitiva può attivare una sensazione di disagio, blocco o sopraffazione.

Nell’approccio cognitivo-comportamentale si lavora proprio su questo tipo di reazioni, aiutando a riconoscere i pensieri automatici che rendono anche i piccoli compiti faticosi, e a costruire strategie graduali per ridurre l’ansia e aumentare il senso di efficacia.

Non è una questione di pigrizia o disorganizzazione, ma di un disagio che può essere compreso e superato.

Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Dott.ssa Daniela Calabrese
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Quello che descrivi potrebbe essere legato a diversi fattori, e voglio offrirti alcune riflessioni che potrebbero aiutarti a comprendere meglio questi atteggiamenti.
Le azioni che mi sottoponi potrebbero essere legati ad ansia da perfezionismo. Se senti che ogni attività debba essere svolta in modo impeccabile, questo può generare un senso di pressione che porta all’ansia. Il timore di “non fare bene” potrebbe essere paralizzante.
Tuttavia anche un sovraccarico mentale può condizionale i comportamenti, infatti quando la mente è già affollata da stress o preoccupazioni, anche compiti apparentemente semplici possono sembrare insormontabili. L’ansia può aumentare proprio perché queste attività si sommano al peso che già porti.
Potrebbe così scaturire sensazione di perdita di controllo. Infatti il riordinare, mettere a posto e organizzare spesso richiede una certa capacità di concentrazione e ordine mentale. Se senti che la tua mente è disorganizzata, può essere difficile affrontare anche le cose fisiche intorno a te e allo stesso tempo fa scaricare molta adrenalina di cui potresti averne accumulata in quantità maggiore del tuo fabbisogno.
In alcune persone, il disordine o la procrastinazione possono essere un modo inconsapevole di manifestare emozioni come frustrazione, tristezza o insicurezza, ecco perchè l’ansia legata al riordinare potrebbe riflettere qualcosa di più profondo.
Mi piacerebbe, se mi consenti, suggerire qualche piccola modifica nelle tue azioni quotidiane. Ad esempio, dividere i compiti in piccole fasi, senza cercare di fare tutto in una volta. Comincia da un piccolo gesto, come riordinare un singolo cassetto o riporre solo un paio di oggetti, e premiati per ogni progresso.
Potrebbero esserti di aiuto anche le tecniche di respirazione profonda e pausa mentale. Prima di affrontare qualsiasi compito, prenditi un momento per calmarti. Anche pochi minuti di respirazione consapevole possono ridurre l’ansia.
Ricorda che è normale sentirsi sopraffatti a volte, ma con piccoli passi e il giusto supporto, è possibile migliorare la tua relazione con queste situazioni.
Parlare con un professionista, come uno psicologo, può aiutarti a esplorare il motivo di questa reazione e a trovare strategie efficaci per affrontarla.
Se vuoi approfondire o ricevere ulteriori idee, sono qui per te!
Dott.ssa Beatrice Dono
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente, grazie per la condivisione. Vorrei dedicarle il giusto tempo e spazio. Consulti pure la mia agenda. Un caro saluto. Dottoressa Beatrice Dono
Dott.ssa Greta Mortara
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile,
può capitare in alcuni momenti della propria vita di sentirsi in apprensione rispetto alla necessità di riordinare e avere cura della propria abitazione. Potrebbe essere importante esplorare quanto riportato all'interno di un percorso psicologico, così da attribuire un senso individuale ai comportamenti messi in atto alla luce della sua storia personale.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e le auguro una buona giornata.
Cordiali saluti,
Greta Mortara
Dott.ssa Alice Vetro
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, quello che sta vivendo può dipendere da innumerevoli fattori. L'ansia è uno dei sintomi più comuni che si presenta in molteplici contesti. Le consiglio di consultare uno/a psicoterapeuta in modo da poter procedere con una valutazione approfondita per capire se è necessario o meno intraprendere un percorso. La conoscenza di sé stessi è fondamentale per poter capire cosa ci preoccupa, quali sono i meccanismi che mettiamo in atto per cercare di stare meglio e valutare se adesso questi stessi meccanismi non funzionano più e dobbiamo modificarli.
Dott. Giovanni Pagnini
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Prato
Gentile utente, purtroppo non è semplice dare una spiegazione causale di questo suo vissuto emotivo che comprensibilmente esperisce come ansia, in assenza di più precise informazioni. Queste sue emozioni infatti potrebbero essere legate a numerosi fattori contingenti e contestuali (es. tempo, risorse psico-fisiche...), oppure potrebbe essere legato a fattori maggiormente strutturali (es. eccessivo perfezionismo-ipercontrollo solo per citarne uno particolarmente ricorrente...). Penso che la cosa migliore sia rivolgersi ad un professionista, possibilmente cognitivo-comportamentale, che la possa aiutare a capire, contestualizzando, quello che accade nel momento in cui si appresta a svolgere questi compiti ed eventualmente aiutarla a modificare ciò che le crea disagio. Le auguro un buon proseguimento.

Dott.ssa Stefania Borriello
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente,
la difficoltà che descrive accompagnata da una forte ansia, è una condizione più comune di quanto si pensi e merita attenzione e comprensione.

Questi comportamenti possono avere diverse spiegazioni, che variano da persona a persona. A volte, dietro a queste difficoltà si nasconde un sovraccarico mentale, legato a stress, stanchezza emotiva o a un momento della vita particolarmente faticoso. In altri casi, può esserci un’associazione tra il disordine esterno e un vissuto di disorganizzazione interna: quando ci si sente confusi, in ansia o sopraffatti, anche i piccoli compiti quotidiani possono diventare montagne difficili da scalare.

Può anche accadere che ci sia una componente legata al perfezionismo: il pensiero che ogni cosa debba essere fatta “bene” o “in un certo modo” può bloccare l’azione, perché l’ansia di sbagliare o di non riuscire a gestire tutto prende il sopravvento.

Le consiglio di non colpevolizzarsi per queste reazioni, ma di ascoltarle come segnali che il suo corpo e la sua mente le stanno dando. Sarebbe utile affrontare queste emozioni in uno spazio protetto, come quello offerto da un percorso psicologico, dove poter comprendere meglio le cause profonde di questi vissuti e trovare insieme strategie per affrontarli.

Resto a disposizione per eventuali approfondimenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Stefania Borriello
Dott.ssa Greta Mantovanelli
Psicologo, Psicologo clinico
Seriate
Le faccio alcuni domande: capita in determinati momenti della sua vita o della giornata o di fronte a specifiche situazioni? Provi a stare, anche solo con il pensiero, per pochi secondi, in quel momento in cui l'ansia sale e si domandi: di cosa ho paura?
Buonasera,
grazie per aver condiviso ciò che sta vivendo. È importante dare ascolto a questi segnali, soprattutto quando generano disagio e iniziano a interferire con la quotidianità.

Non è raro che certe attività, anche semplici come riordinare o sistemare oggetti, possano diventare fonte di forte tensione o ansia. I motivi possono essere diversi e profondamente legati alla storia personale, allo stato emotivo o a periodi particolarmente stressanti.

Per capire cosa c’è dietro questi vissuti, il modo più efficace è parlarne con uno psicologo in un contesto accogliente e senza giudizio. In questo modo è possibile esplorare con calma il significato di ciò che sta accadendo e trovare un modo più sereno per affrontarlo.

Se lo desidera, può scrivermi: sarò felice di ascoltarla.

Un caro saluto,
Dott. Francesco Di Maggio
Dott.ssa Francesca Squadrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao,

Quello che racconti sembra essere un blocco funzionale, e voglio dirti subito una cosa importante: non si tratta quasi mai di pigrizia ma di una risposta a qualcosa di più profondo. 
Con questo spero di farti sentire meno "in colpa" rispetto a questi eventi: tante persone vivono situazioni simili e spesso si sentono smarrite o in colpa, ma questi vissuti hanno un senso e l’ansia che provi anche davanti a piccoli compiti può avere radici psicologiche profonde. 



Ecco alcune possibili cause che mi vengono in mente:
Sovraccarico cognitivo: Quando la mente è già piena di pensieri, preoccupazioni, responsabilità o emozioni, anche svuotare la lavastoviglie può sembrare un’impresa impossibile. Il tuo sistema nervoso è già al limite, e ogni piccolo gesto sembra troppo.

Perfezionismo
A volte, dietro all’ansia di “mettere in ordine” c’è la paura di non farlo nel modo giusto. Anche solo iniziare può generare un forte senso di inadeguatezza, come se qualunque cosa facessi non fosse mai abbastanza.

Ansia
In alcuni casi, l’ansia è un sottofondo costante che amplifica ogni gesto quotidiano. Anche un’azione semplice può attivare una reazione sproporzionata nel corpo, come se fosse qualcosa di troppo .

Disturbo ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività)
L’ADHD può rendere estremamente difficile iniziare o completare attività ripetitive e non stimolanti, anche se sembrano banali. Nei momenti in cui manca l’attivazione o la concentrazione, può subentrare un profondo senso di frustrazione, spesso difficile da spiegare agli altri (e a sé stessi).

Associazioni emotive inconsce
A volte, il riordinare non è solo un gesto pratico. Può risvegliare memorie emotive legate al dovere, al controllo, o a esperienze del passato. Il corpo reagisce con ansia perché associa quel gesto a qualcosa di spiacevole.


Potrebbe aiutarti osservare con gentilezza cosa accade in te quando ti trovi davanti a uno di questi compiti. Che pensieri emergono? Quali sono le frasi che ti ripeti in mente? Che sensazioni avverti nel corpo?

Il capire l’origine di questo blocco permette poi di poter andare ad agire in maniera mirata per trovare strategie, le più utile per te, per superare questo momento!

A presto,
Francesca
Ciao, grazie per aver condiviso questa sensazione così concreta e allo stesso tempo così carica di significati. Quello che descrivi — questa fatica, questa ansia che arriva ogni volta che ti trovi davanti a compiti semplici come mettere a posto, riordinare, rimettere a posto i piatti o i documenti — non è affatto banale. E non è un segno di svogliatezza o disorganizzazione personale. Spesso, dietro a queste difficoltà quotidiane si nasconde qualcosa di molto più profondo.
Capita a molte persone di provare una sorta di paralisi emotiva di fronte a compiti apparentemente semplici. E questo succede perché il riordinare, per quanto sembri un gesto esterno, a volte va a toccare una zona più interna e delicata: il senso del dovere, la paura di non riuscire, il sentirsi sopraffatti da tutto quello che “bisognerebbe” fare. È come se, ogni volta che cerchi di mettere ordine fuori, qualcosa dentro di te si attivasse e dicesse “non ce la faccio, è troppo”. E allora compare l’ansia, anche se razionalmente sai che non c’è nulla di grave.
Può darsi che, senza rendertene conto, tu stia portando un carico molto più pesante di quello che si vede dall’esterno. E quando questo accade, anche i piccoli gesti iniziano a pesare come se fossero enormi. Non è un tuo fallimento, ma un segnale che forse stai attraversando un momento in cui anche solo funzionare richiede molte energie. E quelle energie, a volte, non ci sono. O sono già tutte impegnate a reggere qualcosa che nessuno vede.
Ti invito a guardare con più gentilezza questo tuo blocco. Non come un difetto da correggere, ma come un messaggio che il tuo corpo e la tua mente stanno cercando di darti. Forse c’è bisogno di rallentare, di ascoltare, di lasciare andare l’idea che tutto debba essere fatto subito e bene. E forse può essere utile provare a capire cosa si attiva dentro quando ti trovi davanti a queste azioni. È solo stanchezza? O c’è anche qualcosa che assomiglia alla paura? Al giudizio? Alla sensazione di non riuscire mai a fare abbastanza?Parlarne è un primo passo importante. Se senti che questo vissuto si ripete spesso e ti limita nel quotidiano, può essere utile affrontarlo insieme, per capire meglio cosa c’è sotto. A volte si scopre che quello che sembrava un blocco, in realtà è una protezione. E da lì si può iniziare, con delicatezza, a scioglierlo.
Grazie per aver condiviso con il suo vissuto. Quello che descrive è una difficoltà reale e merita attenzione. È evidente come, anche solo nel pensare di iniziare a svolgere attività quotidiane apparentemente semplici – come riordinare la biancheria, sistemare documenti o svuotare la lavastoviglie – lei sperimenti un'ansia intensa, quasi paralizzante.
Questo tipo di disagio può diventare estremamente faticoso, soprattutto quando si presenta in relazione a gesti che fanno parte della vita di tutti i giorni. Il fatto che lei senta un peso notevole ancor prima di iniziare a compiere queste azioni è una fatica che va validata pienamente: non si tratta di pigrizia o disorganizzazione, ma di un’esperienza emotiva importante, che influisce sulla sua vita.
Mi permetto di chiederle: quanto questi vissuti stanno impattando sulla sua quotidianità? Riesce a svolgere comunque le sue attività, anche con fatica, oppure sente che l’ansia la blocca al punto da impedirle di farle? È fondamentale non sottovalutare questo aspetto, soprattutto se percepisce che sta influenzando negativamente.
Un percorso psicologico, in particolare con approccio cognitivo-comportamentale, potrebbe esserle molto utile. Questo approccio aiuta a riconoscere e modificare quei pensieri disfunzionali che possono alimentare ansia e senso di sopraffazione, e fornisce strumenti pratici per affrontare gradualmente le situazioni temute.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore riflessione o domanda. Grazie ancora per essersi aperta su un tema così personale.
Dott.ssa Alessandra Barcella
Psicologo, Psicologo clinico
Gorlago
Capisco quanto possa essere faticoso vivere queste sensazioni. Talvolta, tali difficoltà potrebbero essere l’espressione di un malessere interiore che fatica a trovare spazio e comprensione nella frenesia di tutti i giorni.
Rimango a disposizione se desidera approfondire questo aspetto.
Un caro saluto.
A.B.
Dott.ssa Gloria Tosi
Psicologo, Psicoterapeuta
Tortona
Buongiorno, come prima cosa occorrere osservare e analizzare i momenti in cui avverte questa ansia, capire se è così "da sempre", se invece è cominciato tutto in un preciso momento della vita, in quali circostanze si manifestano questi comportamenti, al fine di capire meglio il sintomo, un po' come quando si va dal medico per accertare la causa di un malessere, prima di poterlo curare con efficacia. Pertanto, il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta di riferimento della sua zona, per approfondimenti. Spero di esserle stata d'aiuto, buon proseguimento.
Dott.ssa Virginia Banfi
Psicologo, Psicologo clinico
Saronno
Buongiorno, non penso che da una descrizione sommaria si possa fare una "diagnosi", però può essere che l'atto del riordinare attivi in lei un elemento di rifiuto, rigetto legato a qualcosa di personale. Sarebbe un aspetto da approfondire in un percorso psicologico anche per poter leggere questo aspetto all'interno della sua storia, delle sue relazioni e del contesto di vita. Spero di essere stata d'aiuto.
Dott.ssa Chiara Francesca Longo
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
L’ansia che sperimenti di fronte all’idea di riordinare o sistemare può avere diverse origini. In alcuni casi, può essere associata a una sensazione di sopraffazione di fronte alle attività da svolgere: anche i compiti più semplici possono apparire gravosi quando ci si sente affaticati o sotto pressione. In altri casi, l’ansia può essere legata a tratti perfezionistici, ovvero al timore di non svolgere il compito in modo sufficientemente accurato, oppure alla paura di commettere errori o di perdere il controllo.

In situazioni come questa può essere utile rivolgersi a uno psicologo, anche solo per una consulenza. Un professionista potrà aiutarti a esplorare più a fondo le origini di questo malessere e a individuare strategie concrete per affrontarlo e gestirlo nel modo più efficace possibile.

Dott.ssa Silvia Nava
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Brugherio
Cara Signora, grazie per aver descritto questi eventi.
Quando qualcosa di semplice, come mettere a posto la casa, diventa fonte di ansia, non è quasi mai solo una questione pratica. Spesso, dietro a questi gesti quotidiani si nasconde un messaggio dell’anima.
Può darsi che quel disordine esterno rifletta un disordine interno, qualcosa dentro di lei che in questo momento non trova pace, o che non vuole essere “sistemato” così facilmente.
L’ansia arriva quando c’è una tensione tra ciò che sentiamo e ciò che pensiamo di dover fare. A volte è come se dentro di noi ci fossero due voci: una che chiede ordine, controllo, efficienza… e un’altra che invece ha bisogno di tempo, di comprensione, di libertà.
Non si giudichi troppo. Si chieda invece: cosa rappresenta per me questo riordinare? Perché mi fa così paura? Di chi è la voce che mi dice che devo farlo?
Spesso non siamo noi a voler mettere tutto a posto, ma un'immagine ideale o un dovere che ci portiamo dietro da molto tempo. E forse una parte più profonda di lei ora sta cercando spazio per essere ascoltata.
Non è facile, ma è un inizio. A volte, nel disordine, si nasconde qualcosa di vivo che chiede solo di essere compreso.
Dott.ssa Claudia Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, ciò che viene descritto è un’esperienza che può risultare molto faticosa, soprattutto quando attività quotidiane apparentemente semplici generano un’ansia intensa e sproporzionata. È importante sapere che questi vissuti non sono rari, e che hanno spiegazioni psicologiche valide.
Quest'ansia legata all’idea di riordinare o sistemare può avere diverse origini: Sovraccarico cognitivo, quindi davanti a un compito che richiede pianificazione, ordine e attenzione ai dettagli, il cervello può sentirsi sovraccarico; perfezionismo e paura di sbagliare, sviluppando inconsciamente nella mente pensieri come “non farò bene questa cosa”, o “è troppo, non riuscirò a finire” oppure “non so da dove cominciare”, bloccando così l’azione; Associazione emotiva negativa, in cui il disordine visivo attiva pensieri o emozioni legate al fallimento, al senso di inadeguatezza o al controllo, generando ansia non tanto per l’attività in sé, quanto per ciò che rappresenta a livello simbolico; Presenza di stress, ansia o depressione, quindi quando la mente è affaticata, anche le azioni più semplici possono apparire come ostacoli insormontabili.
Superare questa difficoltà significa comprendere il perché del disagio e lavorare gradualmente per ridurre il senso di minaccia legato all’azione. A tal proposito, sarebbe utile affrontare un percorso psicologico, che le consentirebbe di: identificare i pensieri automatici che bloccano l’azione; lavorare sulle emozioni associate al riordino; costruire strategie pratiche (es. scomporre il compito in piccoli step); rinforzare l’autoefficacia e ridurre il giudizio verso sé stessi.

Resto a disposizione,
un caro saluto.
Dott.ssa Viviana Costa
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
La difficoltà che descrive – quella di affrontare anche semplici azioni quotidiane come riordinare o sistemare oggetti – associata a un’intensa sensazione di ansia, è qualcosa che merita attenzione e ascolto, senza giudizio.

Questi vissuti possono avere diverse origini. In alcuni casi possono essere legati a un momento di sovraccarico mentale o emotivo, dove anche le attività apparentemente più semplici diventano faticose. Altre volte, potrebbero riflettere un bisogno di controllo che, paradossalmente, si accompagna a una sensazione di blocco o di disorganizzazione interna. In certe situazioni, questo tipo di ansia può anche essere associato a vissuti di perfezionismo, paura di sbagliare, o a una forma di evitamento legata a esperienze precedenti.

Ovviamente, ogni persona ha una storia unica, e sarebbe riduttivo offrire una spiegazione valida per tutti sulla base di poche righe.

Proprio per questo, se sente che questo disagio sta incidendo sulla qualità della sua vita o sul suo benessere, Le propongo un primo colloquio – in presenza oppure online – che possa offrirLe uno spazio sicuro in cui esplorare questi vissuti con calma, comprendere da dove nascono, e valutare insieme un possibile percorso di supporto.

Resto a disposizione per concordare un incontro secondo le sue disponibilità.
Dott.ssa Silvia Ferraro
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
ciò che descrive merita attenzione e rispetto. Quando attività quotidiane semplici, come riordinare o rimettere a posto, generano ansia intensa, è possibile che siano collegate a qualcosa di più profondo, come un sovraccarico mentale, una forte pressione interna o un disagio emotivo legato al controllo, al perfezionismo o alla fatica di affrontare certi compiti.
Non si tratta di pigrizia o disorganizzazione, ma di qualcosa che vale la pena esplorare con delicatezza. Un percorso psicologico può aiutare a dare un senso a questi vissuti, a comprenderne l’origine e a ritrovare una maggiore serenità nella gestione della quotidianità.
Grazie per aver condiviso il suo sentire.
Resto a disposizione,
un caro saluto
dott.ssa Silvia Ferraro

Dott.ssa Silvia Ferraro
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Faenza
Buongiorno, quanto descrive può essere associato a stati di ansia o a comportamenti perfezionistici, che rendono difficile svolgere anche attività quotidiane come riordinare o sistemare gli oggetti. Non è raro sentirsi sopraffatti da compiti apparentemente semplici quando l’ansia è alta.
Un percorso psicologico può aiutare a comprendere le cause di queste reazioni e a sviluppare strategie concrete per gestire l’ansia, organizzare le attività in modo graduale e vivere i compiti quotidiani con maggiore serenità.

Saluti
Dott.ssa Ferraro Silvia
Dott. Paolo Andreani
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
capisco quello che descrive: spesso dietro alle difficoltà a riordinare non c’è semplice pigrizia, ma può esserci un senso di sopraffazione, come se il compito richiedesse più energie di quante si senta di avere in quel momento. L’ansia che emerge può essere collegata a pensieri di dover fare tutto in modo perfetto o in tempi rapidi. In questi casi può aiutare spezzare il compito in piccoli passi, concedersi delle pause e non giudicarsi per la fatica provata. Se però nota che l’ansia diventa ricorrente e limitante nella vita quotidiana, può essere utile parlarne con uno psicologo per comprendere meglio le cause e trovare strategie più adatte a sé.
Se desidera, sono a disposizione per approfondire la questione.
Dott. Paolo Andreani
Dott.ssa Cinzia Cosmi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, a volte accade che il cervello percepisce anche azioni semplici come troppo grandi o faticose, mettendo in atto una reazione di ansia. Non è tanto il compito in sé a metterci in difficoltà in realtà, ma il significato che attribuiamo al doverlo fare (“non ce la farò”, “è troppo per me”) che ci fa sentire sopraffatti e ci blocca. Varrebbe la pena indagare cosa sta accadendo in questo momento della sua vita e comprendere quali condizionamenti prendono il sopravvento per farli essere più comprensibili ed integrabili. Qualora volesse, mi contatti pure. Saluti
Dott. Antonio Fumagalli
Psicoterapeuta, Psicologo
Milano
Buongiorno, quello che descrive è una reazione che molte persone sperimentano quando devono affrontare compiti che implicano ordine e organizzazione. L'ansia può comparire proprio nei momenti in cui ci si sente sotto pressione, o quando un'attività sembra richiedere troppo controllo. E' importante ricordare che non si tratta di un limite personale, ma di un segnale del corpo e della mente che meritano attenzione. Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a comprendere meglio questi meccanismi e a trovare strategia più funzionali per affrontarli.
Dott.ssa Mariele Carnevale
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, mi è molto difficile dare una spiegazione senza conoscere meglio la Sua storia e il periodo di vita che sta vivendo. Potrebbe essere utile farsi alcune domande. Ad esempio potrebbe chiedersi: c'è qualcos'altro, oltre alle cose di casa, che sto facendo fatica a "riordinare" e a "rimettere a posto" nella mia vita in questo momento? Se sì, cosa mi sta frenando? C'è qualche emozione o problematica, sul lavoro o nelle mie relazioni affettive, di cui non mi sto occupando? A volte non è facile trovare subito la risposta ai nostri interrogativi, ma ponendoci le giuste domande cominciamo a rimettere in modo un processo di cura. Se ha bisogno di un sostegno nella comprensione di questo sintomo ansioso, non esiti a chiedere aiuto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Mariele Carnevale
Dr. Massimiliano Siddi
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Roma
Non esistono domande “sbagliate” quando si parla di benessere psicologico. Cercare aiuto è sempre un atto di coraggio. Sono il dottor Massimiliano Siddi e ricevo in zona Mostacciano a Roma. Resto a disposizione per un primo colloquio conoscitivo.
Salve, provo a rispondere al quesito che lei pone. L'ansia di cui lei parla a vola nasce non tanto dal compito in sé, quanto dall’idea che abbiamo di ciò che dobbiamo affrontare. Può accadere, ad esempio, che la convinzione di dover portare a termine un’attività in modo impeccabile diventi un ostacolo già all’inizio (ovvero, se non lo faccio bene, non vale la pena farlo). In altri casi è la valutazione del tempo a bloccare: se si percepisce di avere due ore a disposizione ma si immagina che il compito ne richieda tre, diventa difficile iniziare sapendo che questo resterà incompleto. A volte, invece, è il sovraccarico mentale a pesare: quando la mente è colma di pensieri e preoccupazioni, può tradursi in stanchezza fisica e mancanza di energia. In tutte queste situazioni il risultato è spesso la procrastinazione, che però finisce per aumentare le cose da fare e il vissuto d'ansia annesso. Ciò che può aiutare è suddividere il compito in piccoli passi, darsi tempi brevi ma realistici e ridimensionare l’idea di “perfezione”, accettando che anche un risultato “abbastanza buono” è più che sufficiente. Se tuttavia nota che queste difficoltà e l’ansia connessa hanno un impatto significativo sulla sua quotidianità, parlarne con un professionista resta sempre la scelta più opportuna.
Buongiorno, la ringrazio per la domanda.
Comprendo la sua difficoltà nel riuscire a trovare una spiegazione a questi atteggiamenti e sicuramente lo sarà anche per me. Al di là di ciò che lei ci sta raccontando sono poco gli elementi necessari per poter rispondere alla sua domanda in quanto sono diversi gli aspetti che dovremmo andare a considerare.
Provi a focalizzare l'attenzione su ciò che accade, in termini di pensiero, nel momento in cui deve compiere un azione per evidenziare se vi sia un fattore denominatore comune.
Grazie
Dott.ssa Giulia Montalbetti
Psicologo, Psicologo clinico
Vergiate
Buonasera,
forse le attività che ha descritto risultano essere faticose in quanto percepite come "obbligo"?. O aspettative di altri che non sentiamo propriamente nostre?
Si potrebbe partire da qui: capire se l'ansia che prova verso queste attività racconta qualcos'altro di più profondo rispetto al tema dell'obbligo, dell'impegno, del portare a termine le cose. Per poi cercare di capire se questa ansia terribile accade solo nel contesto di attività domestiche oppure anche in altri contesti di vita.
E, per iniziare, suddividere le attività in piccoli compiti senza che vi sia un sovraffollamento nella giornata che può portare a sentirsi sopraffatti e a non riuscire a concludere tutto o niente.
Resto a disposizione per un confronto.
Dott.ssa Marta Vanola
Psicologo, Psicologo clinico
Abbiategrasso
Buonasera, quello che descrive non è semplice “pigrizia” o mancanza di organizzazione: il disagio e l’ansia che prova di fronte al riordino potrebbero indicare che, per lei, queste azioni attivano qualcosa di più profondo. Spesso, quando l’idea di “mettere ordine” genera tensione, può esserci alla base una sensazione di sopraffazione, il timore di “non farcela” o di perdere il controllo.
Il disordine esterno, in questi casi, diventa lo specchio di un carico interno — emotivo, mentale o relazionale — che fatica a trovare spazio o forma. Ogni oggetto da sistemare può rappresentare una piccola decisione, e ogni decisione richiedere energia che in certi momenti sentiamo di non avere.
Non è raro che questo accada nei periodi di stress, stanchezza emotiva o quando si tende a essere molto autocritici.
Un percorso psicologico può aiutarla a comprendere cosa si attiva in lei in quei momenti, a ridurre l’ansia associata e a recuperare un senso di padronanza graduale.
Tale percorso potrebbe essere supportato anche dalla possibilità di imparare delle tecniche di mindulness che le permettano di gestire l'ansia, rimettere un'ordine interno, fatto di consapevolezza, di amorevole gentilezza verso sè, e la capacità di concentrarsi e vivere appieno il momento presente. Un caro saluto MV
Dott.ssa Laura Montanari
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno,
dalle sue parole comprendo che attività routinarie e semplici le provocano una forte attivazione ansiosa, tale da rendere difficile o addirittura evitabile il compito stesso. Questa forma di disagio potrebbe essere vista alla luce di una difficoltà nella gestione dell’ansia. Sente un sovraccarico mentale? Sente/Sperimenta che ci sono dei blocchi? Per quanto so che non può rispondermi, immagini queste domande come una forma di auto-orientamento rispetto al problema che sta vivendo.

Un ulteriore passo che può fare è riflettere sul significato simbolico che queste azioni quotidiane hanno. Il denominatore comune è il dover rimetter a posto che poi si declina in vari aspetti (Dalla biancheria, ai documenti ecc). Cosa rappresenta per lei il mettere a posto? Che resistenze ci sono in atto? Ha la percezione di dover fare tutto “nel modo giusto”? Fa fatica a tollerare il caos e immagina che qualsiasi azione messa in campo potrà essere inefficace? Ci potrebbe essere qualche conflitto, pur inconscio, legato al tema del cambiamento? C’è di base una sorta di disorganizzazione per cui è l’ansia, eventualmente accompagnata da pensieri autosvalutanti/senso di inadeguatezza, che impedisce di iniziare e concludere dei compiti?


Sono tutte ipotesi. Stimoli che possono alimentare una riflessione e che necessitano poi di un approfondimento più strutturato. Il primo passo è sicuramente quello di adottare uno sguardo non giudicante sul problema che vive, quanto più uno sguardo attento a capire che funziona ha questo comportamento. Mi spiego: se è una cosa disfunzionale per me, ma la metto in atto lo stesso, in che modo mi sta aiutando? In che modo mi è utile?


Spero di esserle stata d’aiuto.

Un caro saluto,
Dottssa LM

ciao, grazie mille per aver scritto a mio dottore.
mi dispiace leggere di questa ansia terribile che le sopraggiunge se deve mettere a posto, o riordinare etc.
è un po' complesso rispondere alla domanda sul dare una spiegazione perchè andrebbe fatta una valutazione più approfondita per capire cosa sottostà alla sua ansia, che dunque perpetua il comportamento.
consiglierei che si rivolgesse ad uno psicoterapeuta per meglio esplorare il ciclo ed assieme valutare come procedere.
Dott.ssa Giulia Spilli
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile paziente, la domanda che mi faccio è la seguente: a cosa pensa mentre compie tutti questi gesti che descrive?
quella che descrive potrebbe essere una forma di ansia legata al controllo o alla gestione di compiti che attivano tensione e preoccupazione. Spesso, quando si vive un periodo di stress o sovraccarico emotivo, anche azioni quotidiane come riordinare o organizzare possono diventare faticose e generare disagio. Intraprendere un percorso psicologico può aiutarla a comprendere le cause di questa ansia, a riconoscere i pensieri che la alimentano e a trovare strategie più funzionali per affrontare queste situazioni.
Dott.ssa Antonietta Civetta
Psicologo, Psicoterapeuta
Brunello
Buongiorno, più che una spiegazione, la mia risposta vorrebbe essere una possibile chiave di lettura di ciò che lei racconta.
Quello che descrive è qualcosa che in effetti può capitare, ma perché riordinare può generare ansia? A volte può essere la paura di non farlo nel modo giusto, a volte perché la quantità di cose da sistemare può far sentire sopraffatti, ci sono poi oggetti che hanno un valore simbolico e quindi decidere cosa farsene può non essere semplice, infine riordinare potrebbe attivare scomodi ricordi o vecchie emozioni.
In queste circostanze può aiutare non sovraccaricarsi, occupandosi di un solo compito per volta. Certamente può aiutare "ascoltare" la propria ansia (fermarsi un attimo, capire in quale specifica parte del corpo si sta manifestando in particolar modo e respirare profondamente), provando a non combatterla subito, generando così una piccola forma di controllo.
Proviamo anche a pensare al riordino più come ad un atto di cura, che come ad un esame e facciamolo al meglio delle nostre possibilità del momento, accettando anche l'eventuale imperfezione.
Sicuramente, però, un percorso individuale potrebbe aiutare a reperire le cause soggettive di quel particolare disturbo, permettendo un lavoro ancora più preciso.
Dott.ssa Laura Mandelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Lecco
Gentile Persona,
spesso questi comportamenti sono legati alla paura di non poter gestire e controllare la realtà circostante però sarebbe importante capire che cosa vuol dire per lei "riordinare e mettere a posto" e da li capire il senso di questa paura. Le consiglierei di cercare uno spazio dove approfondire questi significati in modo tale da poter vivere più serenamente anche questi momenti di quotidianità. Un caro saluto
Dott.ssa Greta Pisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco quanto possa essere faticoso provare ansia anche davanti a gesti quotidiani come riordinare o sistemare le proprie cose. Questi sintomi possono essere legati a forme d’ansia o di disagio legate al controllo e alla perfezione, oppure a una tensione interna più profonda che si manifesta proprio quando ci si trova a dover “mettere ordine”, fuori e dentro di sé.

È importante non giudicarsi: non si tratta di pigrizia o disorganizzazione, ma di una reazione emotiva che può avere radici complesse e che merita ascolto.

Se lo desidera, possiamo fissare un colloquio conoscitivo, anche online, per comprendere insieme l’origine di questa ansia e trovare strategie per affrontarla in modo più sereno.

Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa e Psicoterapeuta
A volte capita nei periodi in cui ci si sente sovraccarichi o poco centrati, e il disordine esterno finisce per riflettere un po’ quello interno.
È utile procedere per piccoli passi, senza giudicarti.
Se potrebbe aiutarti ebbene avere un confronto con uno psicologo per comprendere meglio l’origine di questo "disagio".
Dott.ssa Susanna Brandolini
Psicologo, Psicologo clinico
Treviso
Buongiorno,
l’ansia che descrive nel momento in cui deve riordinare o mettere a posto può avere diverse origini e merita di essere compresa con attenzione. Spesso, dietro a queste difficoltà apparentemente “pratiche”, si nasconde un vissuto emotivo più complesso, che può riguardare il controllo, la paura di non fare le cose “nel modo giusto”, o un senso di sopraffazione di fronte ai compiti quotidiani.
In alcuni casi, questo tipo di reazione può essere collegato a un livello elevato di stress, a perfezionismo, oppure a un vissuto di ansia generalizzata che si manifesta proprio nei momenti in cui si richiede ordine o struttura. Altre volte, invece, il riordino può attivare ricordi, emozioni o pensieri spiacevoli, che rendono difficile anche un’attività apparentemente semplice.
Potrebbe esserLe utile osservare con attenzione quali pensieri o sensazioni emergono nel momento in cui deve iniziare a sistemare qualcosa:
si sente inadeguata o teme di non farcela?
prova irritazione, stanchezza, o senso di oppressione?
si giudica per non riuscire a portare a termine il compito?
Riconoscere questi aspetti è il primo passo per comprendere che l’ansia non nasce dal gesto del riordinare in sé, ma da ciò che quel gesto rappresenta o attiva dentro di Lei.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarLa a esplorare in profondità queste dinamiche, a identificare le cause dell’ansia e a sviluppare strategie più efficaci per gestirla, restituendo al quotidiano un senso di maggiore calma e padronanza.

Un saluto,
Dott.ssa Susanna Brandolini
Cara,
quando descrivi questa impossibilità di mettere ordine senza che salga un’ansia intensa, stai indicando qualcosa che va ben oltre il riordinare in sé. Non è una questione di “pigrizia” o di “carattere”: spesso, dietro queste difficoltà, c’è un movimento interno molto più sottile.
Per molte persone, l’atto di riordinare non è neutro:
tocca qualcosa di profondamente emotivo.
Mettere le cose al loro posto può evocare la sensazione di dover controllare, sistemare, “far funzionare” ciò che dentro — magari — sentiamo confuso, fragile, caotico.
E allora ogni gesto pratico diventa più grande di quello che è:
riporre i piatti non è più un gesto quotidiano, ma un piccolo compito che porta con sé un peso simbolico enorme.
Come se riordinare fuori toccasse, senza volerlo, il groviglio che c’è dentro.
A volte l’ansia nasce proprio qui:
nell’incontro tra un compito semplice e una parte emotiva che teme di essere sopraffatta.
Per qualcuno è il “dover fare le cose bene”, per altri è la sensazione di non avere le energie interne per reggere quel senso di responsabilità, per altri ancora è un contatto involontario con qualcosa di più antico: il disordine come protezione, l’ordine come minaccia, o viceversa.
Non esiste una spiegazione valida per tutti. Ma questi piccoli segnali quotidiani spesso raccontano un mondo interno molto ricco, che meriterebbe uno spazio in cui essere esplorato con calma.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarti proprio in questo: non a “imparare a riordinare”, ma a capire perché quel gesto ti pesa così tanto, cosa smuove, che storia porta con sé. Quando qualcosa trova finalmente parole, spesso si alleggerisce anche nella vita di tutti i giorni.
Dott.ssa Raffaella Pia Testa
Dott. Pierluigi Campesan
Psicologo, Psicologo clinico
Verona
Buongiorno,
l'ansia ha sempre una motivazione sul perché essa si presenta. E' come se, attraverso le difficoltà che ci porta, ci inducesse a pensare cosa non sta funzionando nella nostra vita. Credo che un buon aiuto di un professionista le possa essere di giovamento per chiarire il perché di questo attacchi di ansia.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Federica Li Greci
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Quello che descrivi non è semplice "pigrizia" o mancanza di volontà: è una reazione d’ansia legata a specifiche attività: molte persone sperimentano questo tipo di blocco quando devono affrontare compiti ripetitivi o che richiedono organizzazione, perché il cervello li interpreta come sovraccaricanti.
L’ansia può attivarsi per vari motivi:
- senso di dover fare tutto ‘perfettamente’, che rende ogni azione più pesante del necessario;
- timore di non riuscire a gestire il caos, anche minimo;
- stanchezza mentale, che riduce la capacità di iniziare anche piccoli compiti;
- associazione inconscia tra ordine e stress, spesso derivata da esperienze passate o da abitudini familiari;
- oppure una forma di evitamento, tipica dei periodi di ansia o umore basso.
Il fatto che tu provi un’ansia così intensa indica che il problema non è l’ordine in sé, ma il significato che il tuo corpo e la tua mente stanno attribuendo a quei compiti.
Dott.ssa Chiara Avelli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Posso comprendere il suo disagio: provare ansia intensa di fronte a azioni quotidiane come riordinare o sistemare oggetti può essere molto fastidioso e farla sentire “bloccata”, ma non è affatto raro. Mi chiedo: cosa la spaventa o la mette in difficoltà in queste attività? C’è qualche pensiero specifico che le compare quando deve riordinare (per esempio paura di sbagliare, di perdere il controllo, di non riuscire a gestire tutto)? Oppure l’ansia arriva senza un motivo chiaro? Inoltre, mi domando se questo tipo di ansia si presenta solo in queste situazioni o anche in altri ambiti della sua vita quotidiana. È successo qualcosa ultimamente che potrebbe aver aumentato il suo livello generale di stress o aver ridotto la sua tolleranza alle attività che richiedono ordine e organizzazione? A volte queste difficoltà compaiono in periodi in cui una persona si sente già molto sotto pressione, o quando ha l’impressione di avere “troppo da gestire”, e il riordino diventa una specie di miccia che accende l’ansia. In altri casi, invece, è il pensiero di dover iniziare e portare a termine qualcosa che genera uno stato di allarme. Sarebbe utile capire meglio cosa scatena esattamente questa sensazione: da quanto tempo succede, quanto è intensa e cosa le fa temere o evitare di iniziare. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a individuare le cause dell’ansia e a ridurre quella sensazione di blocco, così da vivere queste attività con molta più tranquillità. Capire in quale momento della giornata o in quali situazioni le capita più spesso la potrebbe aiutare a capire meglio cosa la sta facendo stare così. Dott.ssa Chiara Avelli.

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