Via Einaudi, Trento 38123
Attualmente svolgiamo solo prestazioni ONLINE
Leggi di più06/09/2024
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3402113649 --- psicologovocino@gmail.com
MI PRESENTO:
Sono Luca Vocino, psicologo clinico ad indirizzo integrato, psicologo dello sport e psiconcologo.
Accompagno le persone, dai minori agli adulti, nella comprensione di ciò che stanno vivendo, nella valorizzazione delle proprie risorse e nella costruzione di percorsi di cambiamento concreti e duraturi. Lavoro con empatia, autenticità e professionalità, creando uno spazio sicuro dove affrontare le difficoltà un passo alla volta.
Mi rivolgo a bambini, adolescenti, giovani adulti, adulti, coppie e anziani, supportandoli in contesti individuali, di coppia o familiari e mi avvalgo del supporto di un team per offrire il miglior servizio tagliato su misura.
TRATTO:
1) Ansia e depressione
Tratto:
Ansia generalizzata;
Ansia sociale;
Fobie;
Attacchi di panico;
Ipocondria;
Disturbi del tono dell’umore (depressione, ritiro sociale, apatia, alessitimia/apatia, perdita di motivazione).
2) Traumi e regolazione emotiva
Supporto nella rielaborazione di:
Traumi psicologici e esperienze avverse;
Lutti e separazioni;
Burnout, compassion fatigue ed esaurimento emotivo;
Difficoltà nella gestione delle emozioni.
3) Disturbi della personalità
Percorsi specifici per:
Borderline;
Evitante;
Dipendente;
Ossessivo-compulsivo;
Narcisistico.
Con interventi mirati a riconoscere e modificare schemi emotivi e comportamentali disfunzionali, migliorando la qualità della vita quotidiana.
4) Relazioni e vita affettiva
Tratto difficoltà individuali e di coppia:
Autostima e insicurezze.
Dipendenza affettiva.
Gestione di gelosia e tradimenti.
Conflitti ricorrenti.
Difficoltà nel costruire legami stabili.
5) Disturbo ossessivo-compulsivo
Percorsi personalizzati per vari sottotipi di DOC, con protocolli clinici aggiornati e basati sulle evidenze scientifiche.
6) Sessualità
Affronto problematiche individuali e di coppia, con attenzione a identità di genere, orientamento sessuale e inclusività.
Tematiche maschili: disfunzione erettile, ansia da prestazione, eiaculazione precoce o ritardata, calo del desiderio, anorgasmia, parafilie, kink/BDSM.
Tematiche femminili: vaginismo, vulvodinia, dispareunia, desiderio sessuale ipoattivo, ansia da prestazione, anorgasmia, kink/BDSM.
7) Sport, performance e benessere psicofisico
Supporto per atleti e persone attive in:
Gestione della pressione e della motivazione;
Concentrazione e performance;
Recupero da infortuni;
Equilibrio psicofisico e mentale.
8) Giovani, adulti e sfide sociali
Giovani (18–39 anni): delusioni affettive, immagine corporea, ansia scolastica/lavorativa, dipendenze comportamentali, ritiro sociale, dinamiche relazionali online.
Adulti (40–65 anni): vita di coppia/famiglia, carriera, solitudine, ridefinizione di obiettivi e priorità.
TECNICHE UTILIZZATE: Per ottenere risultati efficaci e personalizzati, utilizzo un approccio integrato con tecniche consolidate e basate su evidenze scientifiche, tra cui:
Colloquio clinico e valutazione psicologica;
Psicoterapia integrata (Terapia Metacognitiva Interpersonale, approcci cognitivo-comportamentali e psicodinamici);
Ipnosi clinica e suggestione terapeutica;
Tecniche di rilassamento e gestione dello stress, mindfulness e meditazione;
Supporto alla regolazione emotiva;
Interventi mirati a performance sportive e sviluppo personale.
FORMAZIONE
Ho conseguito la Laurea Triennale in scienze e tecniche psicologiche e la Laurea Magistrale in Psicologia Clinica (Curriculum in inglese "Clinical Psychology for Individuals, Families and Organizations"). Ho perfezionato e continuo ad aggiornare la mia formazione con: - Master in Psicologia dello Sport (6 mesi); - Master in Scienze Umane e Filosofia (1 anno); - Scuola di Psicoterapia ad indirizzo integrato (3° anno). Attualmente svolgo in parallelo regolarmente percorso di autoanalisi e supervisioni.
COLLABORAZIONE CON UN TEAM
Ho a disposizione un team di PSICOLOGHE/I che coordino nei miei studi per offrire caso per caso le figure più adatte e specializzate.
Allo stesso tempo collaboro con una rete di professionisti specializzati (psichiatri, medici, sessuologi, dietisti, fisioterapisti) per offrire ai pazienti una presa in carico completa e di alta qualità.
Prediligo occuparmi personalmente del primo colloquio; quando non sono disponibile, il primo colloquio può essere condotto da un collaboratore, previo avviso al paziente.
PRIMO COLLOQUIO
Preferisco considerare i primi tre incontri come una fase unica di valutazione:
Accoglienza e introduzione: setting, riservatezza, obiettivi generali;
Esplorazione della domanda: motivazione della richiesta, aspettative, bisogni;
Anamnesi e contestualizzazione: storia del problema, fattori scatenanti, evoluzione;
Valutazione iniziale: osservazione dello stato emotivo e delle risorse;
Restituzione e proposte operative: condivisione del quadro emerso e dei passi successivi.
Ricevo dal lunedì alla domenica, in studio (Bergamo e Trezzano Rosa), online e a domicilio in Lombardia. Nel Weekend (sabato e domenica) il prezzo è maggiorato del 10%.
Con il team mi occupo anche di attività di ricerca e di supervisione/tirocinio per studenti e colleghi in formazione.
Accettato
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60 recensioni
Mi sono trovata benissimo, empatico e professionale! Grazie
È molto comprensivo e molto professionale. Puoi dialogare con lui come se lo conoscessi da anni.
Dott. Luca Vocino
Grazie mille Sergio per la tua fiducia e per l'ottimo feedback, ne sono lieto!
Il Dottor Vocino mette subito a proprio agio, permette di poter parlare liberamente e conduce subito verso il “problema” su cui focalizzarsi di più e lavorare.
Dott. Luca Vocino
Grazie M.R. per aver dedicato tempo a questo feedback, e per l'apertura, sono sicuro raggiungeremo altri ottimi traguardi! Un caro saluto, Dott. Luca Vocino
Mi sono trovato molto bene, mi ha dato molti consigli, è attento nell'ascoltare durante la seduta e nel spiegare determinati comportamenti.
Dott. Luca Vocino
Grazie GB per aver dedicato tempo a questo feedback, sono felice dei traguardi raggiunti! Un caro saluto, Dott. Luca Vocino
Terapeuta molto preparato e paziente. Attraverso un percorso graduale e ben strutturato mi ha aiutato a superare le mie difficoltà, rendendomi più sicura e disinvolta nelle situazioni che prima mi mettevano in difficoltà. Sono davvero grata per i risultati ottenuti.
Dott. Luca Vocino
Grazie mille V. per la tua fiducia e per l'ottimo feedback, ne sono lieto!
Ho contattato il Dott. Vocino per affrontare una difficoltà nelle relazioni sociali e legata alla sfera sessuale. Il Dottore è stato molto sensibile e delicato nell'affrontare il tema ed accompagnarmi in questo percorso. in pochi incontri sono riuscita a ritrovare serenità e complicità perse. Una frase in particolare del dottore è diventata un mio mantra per risollevarmi dalle fasi di difficoltà. Consigliatissimo!!!!
Dott. Luca Vocino
Grazie Francesca per aver dedicato tempo a questo feedback, e per l'apertura, sono felice dei traguardi raggiunti! Un caro saluto, Dott. Luca Vocino
Mi sono trovato molto bene con il dott. Vocino. È una persona attenta, disponibile e capace di creare un clima di ascolto e confronto autentico. Il percorso intrapreso mi è stato davvero utile per comprendere meglio alcune dinamiche personali e di coppia, e ho apprezzato molto la professionalità e la sensibilità con cui mi ha accompagnato. Consiglio vivamente.
Dott. Luca Vocino
Grazie M.L. per aver dedicato tempo a questo feedback, sono felice dei traguardi raggiunti! Un caro saluto, Dott. Luca Vocino
Nel Dott. Vocino ho trovato una persona preparata, decisa ma allo stesso tempo sensibile. Abbiamo lavorato su un senso di vergogna che vivevo da anni, forse dalla nascita, che ho imparato a gestire, nonostante ciò abbiamo concordato di proseguire il percorso per affrontare quelle situazioni da cui si è scatenato. Pienamente soddisfatto!
Dott. Luca Vocino
Grazie mille Stefano per la tua fiducia e per l'ottimo feedback, sono lieto dei benefici ottenuti attraverso i passi che abbiamo compiuto, un caro saluto!
Mi sono resa conto di essere entrata in quella stanza vuota, cupa, priva di speranze e ne sono uscita con un sorriso che non avevo mai scoperto in me prima d'ora. Un percorso lungo, impegnativo, ma senza capire bene come ogni ogni incontro è stato un mattoncino, un passo alla riscoperta di una nuova me... In questo studio col dottor Vocino ho trovato un professionista giovane, ma con una professionalità senza eguali, empatico e in grado di affrontare con leggerezza anche i macigni più pesanti. Consigliatissimo!
Dott. Luca Vocino
Grazie mille gentilissima Valeria per la tua fiducia e per l'ottimo feedback, ne sono lieto!
Dottore molto onesto, empatico e preparato, sa creare un clima disteso anche affrontando discorsi estremamente delicati, non pensavo sarei riuscito ad aprirmi così. Mi ha rimesso in contatto con parti di me che ignoravo, forse evitavo... Ho ritrovato me stesso superando le mia mia ansia e insicurezza. La ringrazio di cuore!
Dott. Luca Vocino
Grazie per aver dedicato tempo a questo feedback, sono felice dei traguardi raggiunti! Un caro saluto, Dott. Luca Vocino
ha risposto a 1057 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera, scrivo per parlarvi della mia situazione familiare. Ho un figlio di ventidue anni che, al di là di tutti i difetti, è un ragazzo d’oro che è sempre andato d’accordo con tutti e che ama la sua famiglia più di ogni altra cosa. Tuttavia ha una vita sregolata, sempre avuta, e questo da mamma mi fa stare sempre in pensiero.
Lui ha perso il padre a 12 anni e da allora gli è caduto il mondo addosso. Nel complesso è sempre stato un ragazzo raggiante e vivace, ma dopo la tragedia ho visto la sua personalità cambiare sempre di più, complice la pubertà/aolescenza. Ogni mese, per una settimana o più, diventa un’altra persona e si chiude completamente in sé stesso. O si chiude oppure è sempre fuori casa ad intrattenersi con sconosciute, e questo mi è stato detto dai suoi amici.
Diciamo che è tutto cominciato dai 16 anni in su … A quell’età ha anche lasciato la scuola … per quanto mi è stato possibile ho sempre cercato di parlargli e di essere presente, ma con il lavoro non ho molto tempo da dedicargli. Lui però mi risponde sempre “tutto a posto” con un sorriso, ma chi lo sa cosa gli frulla nella testa? mi sento in colpa perché ho paura di non aver fatto abbastanza e di non averlo cresciuto nella maniera adeguata. La perdita di mio marito ha annichilito anche me, ma adesso vedere mio figlio condurre una vita così non fa che farmi stare peggio …
Nei giorni in cui “sta bene” lavora (lavora in una società di calcio), fa molto sport ed esce con gli amici. Fa una vita normale, quindi. Poi si ripresenta “quel periodo” e diventa un’altra persona … Diventa mogio, asettico, cupo, impulsivo … L’ho sempre saputo che si intrattiene con donne più grandi di lui, evita le coetanee, e quando ho provato a parlargli con calma lui ha tergiversato come se l’argomento lo imbarazzasse … io so bene di essere all’oscuro di tante cose, e non voglio nemmeno intromettermi nella sua vita, ma ci tengo a preservare il benessere di mio figlio.
Purtroppo non ho la disponibilità economica necessaria per un consulto psicologico. Mi rivolgo a voi per delle delucidazioni, e vi ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.
Barbara
Buongiorno gentile Barbara, la ringrazio per aver condiviso una parte così sensibile e dolorosa della sua storia familiare. Le sue parole raccontano quanto lei sia una madre attenta, preoccupata e profondamente affezionata a suo figlio, nonostante le difficoltà che la vita vi ha messo davanti. La perdita precoce del padre è un evento che inevitabilmente lascia un segno, soprattutto in un’età così delicata come quella dell’inizio dell’adolescenza, quando l’identità si sta formando e le emozioni sono più intense e meno gestibili. È comprensibile quindi che suo figlio abbia vissuto un cambiamento profondo allora, e che alcune fragilità possano essere emerse nel tempo.
Da ciò che descrive, sembra che suo figlio alterni periodi in cui funziona molto bene, è attivo, impegnato nel lavoro e nello sport, a periodi in cui diventa più chiuso, cupo e impulsivo, quasi come se perdesse temporaneamente il suo equilibrio abituale. Questi momenti non devono essere letti come un fallimento suo come madre, ma come segnali di un dolore più antico che forse non ha mai avuto davvero lo spazio per essere elaborato. Spesso i ragazzi che vivono una perdita così importante, specie di un genitore, possono costruire una parte di sé molto forte, brillante e autonoma, mentre un’altra parte resta più vulnerabile e tende a riemergere in determinate fasi. Non è raro che cerchino relazioni con persone più grandi, che inconsciamente vengono percepite come più protettive, o che si rifugino in comportamenti più impulsivi o discontinui.
Lei però ci parla anche di un figlio che lavora, fa sport, ha amici, che sa vivere momenti di normalità e di vitalità. Questo è un segnale positivo, perché vuol dire che dentro di lui ci sono risorse importanti, anche se attraversate da periodi più bui. È importante che lei mantenga questo sguardo equilibrato, senza idealizzare né demonizzare i suoi comportamenti. Ciò che può fare, realisticamente, è continuare a proporgli una presenza calma, disponibile e non giudicante, affinché sappia che, se e quando avrà voglia di aprirsi, lei sarà pronta ad ascoltare. Le persone di ventidue anni spesso fanno molta fatica a parlare della propria sofferenza, soprattutto i ragazzi, che ancora oggi ricevono un’educazione che li spinge a mostrarsi “forti” e a non rivelare le proprie fragilità.
Il senso di colpa che lei prova è umano, ma non è giustificato. Lei ha portato avanti la famiglia da sola, ha lavorato, ha cercato di esserci per lui nonostante un dolore enorme. Nessuna madre può colmare del tutto una perdita così grande, e non esiste un modo “perfetto” di crescere un figlio. Ci sono però piccoli passi che può fare ora. Per esempio, senza forzarlo, può provare a dirgli che lei percepisce i suoi momenti di chiusura e che, se vorrà, sarà felice di ascoltarlo, anche solo per capire come si sente in quei giorni. A volte basta far passare l’idea che non si è soli.
Capisco anche che una psicoterapia privata possa essere difficile da sostenere economicamente. Vorrei rassicurarla però che esistono alternative: molti consultori familiari pubblici o centri di salute mentale offrono percorsi psicologici gratuiti o a costi molto ridotti, e alcuni servizi sono dedicati proprio ai giovani adulti. Anche un solo colloquio, se lui fosse disposto, potrebbe aiutarla a capire meglio cosa sta attraversando e dargli un supporto più adeguato.
Lei sta facendo ciò che può, con l’amore e i mezzi che ha, e questo è davvero molto. Suo figlio, pur con i suoi alti e bassi, sta andando avanti e dimostra di avere più risorse di quanto forse lui stesso riconosca. Continui a essere per lui una presenza stabile e accogliente, senza sentirsi in colpa o in difetto.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Buongiorno,ho bisogno di urgentemente ricevere un consiglio o incoraggiamento.
Sono una nuova addetta alle vendite di un negozio di abbigliamento e durante il mio turno in cassa ho commesso un grave errore.
Durante l’ultima ora di lavoro,la responsabile del negozio mi ha chiamata chiedendomi se sapevo fare i resi in cassa e io ho prontamente risposto di sì,ma la responsabilità mi ha detto di NO.
La ragione è stata che ho perso 400 euro in cassa,perché non ho selezionato bene le opzioni di pagamento per i resi,ho cliccato io la dicitura per i resi nello schermo invece di seguire quella già indicata.
Purtroppo i soldi ai clienti che sono venuti a fare i resi non riceveranno indietro il loro denaro e questi purtroppo potranno accorgersene dopo un mese.
La responsabile mi ha poi detto che per questa volta lo fa passare l’errore che secondo lei è stato di distrazione in quanto ho fatto “formazione”,ma se ricapita di nuovo mi verrà inviata una lettera a casa.
Io mi sento di non poter continuare più il lavoro e mi sento male a pensare di aver fatto un errrore importante. Piango continuamente,ma non riesco a vedere una via d’uscita.Il lavoro da contratti determinato rinnovati ogni mese e dopo questo errore credo che cambieranno idea e non mi rinnovano più il contratto.
Mi sento stupida e ho paura di andare a lavoro perché questa cosa la sapranno tutti e anche gli altri manager del negozio che mi guarderanno male da ora in poi.
Segnalo anche che la formazione ricevuta da un’altra collega non è stata fatta su tutti i possibili pagamenti,resi o altre operazioni in cassa. La formazione si è svolta costantemente e ogni volta che facevo cassa c’era sempre qualcosa di nuovo che non sapevo e non so ancora adesso fare.
Ormai lavoro da quasi un mese,ma chiedere ogni volta come si fa una cosa sopratutto quando c’è molta gente a volte sembra di disturbare o dare fastidio ai colleghi perché non so fare ancora niente bene. A volte sembra che mi trattino male apposta perché sono nuova. Il primo giorno poi quando ho fatto il corso di sicurezza con altre nuove ragazze i colleghi non sono stati molto accoglienti e ci sono certe situazioni che mi fanno pensare che non sono all’altezza per fare questo lavoro,ma resisto e sopravvivo come faccio sempre.
Ma ora andare a lavoro è più difficile per l’errore.
Cosa mi consigliate di fare?
Buongiorno gentile Utente, comprendo molto bene il suo stato d’animo e quanto questa esperienza l’abbia scossa. Quando si è nuovi in un ambiente lavorativo, con procedure complesse e ritmi veloci, è facile sentirsi sotto pressione e interpretare ogni errore come una prova di inadeguatezza personale. In realtà ciò che è accaduto non parla di un suo valore come persona o come professionista, ma di una situazione in cui formazione, carico emotivo e inesperienza si sono sovrapposti, rendendo più probabile un errore tecnico. Questo succede, e succede a tutti, soprattutto all’inizio.
La sua reazione emotiva così intensa non è un segnale che lei “non va bene”, ma di quanto lei tenga a fare bene il suo lavoro e abbia un forte senso di responsabilità. Tuttavia, quando il senso di colpa si trasforma in paura paralizzante o in pensieri catastrofici, si rischia di perdere lucidità e di attribuire all’accaduto un significato molto più grande di quello reale. La responsabile le ha detto chiaramente che per questa volta l’errore sarà compreso e che non ci saranno conseguenze immediate. Questo indica che, agli occhi di chi la coordina, l’errore è stato visto come qualcosa che può capitare durante l’apprendimento, non come una mancanza di serietà da parte sua.
Mi sembra inoltre importante che lei riconosca come la formazione ricevuta sia stata frammentaria e non sempre adeguata. Non è realistico aspettarsi che una persona nuova, dopo poche settimane, sappia gestire ogni possibile procedura senza incertezze. Chiedere aiuto non è un difetto, e se in certi momenti percepisce fastidio da parte dei colleghi ciò dice più dell’organizzazione e del clima lavorativo che non della sua competenza. Un team efficiente dovrebbe incoraggiare il confronto, non far sentire “di peso” chi sta imparando.
Il consiglio più utile, in questo momento, è quello di cercare di separare l’emozione dalla realtà concreta dei fatti. Provi ad andare al lavoro un passo alla volta, con gentilezza verso di sé, riconoscendo che lei sta facendo del suo meglio e che nessuno può pretendere perfezione immediata. Potrebbe anche essere utile parlare direttamente con la responsabile in un momento tranquillo, spiegando che desidera migliorare e chiedendo una formazione più chiara e strutturata, così da sentirsi realmente preparata e più sicura. Questo non la renderà “debole”, ma professionale.
Non c’è nulla di sbagliato in lei. C’è una persona sensibile, che vuole imparare e che sta affrontando una situazione nuova e impegnativa. Si conceda il diritto di essere all’inizio, di sbagliare e di crescere. Le emozioni passeranno e questo episodio, con il tempo, assumerà proporzioni molto più realistiche.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
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