Buonasera,Ho 37 anni ed Il mio medico mi ha consigliato di informarmi sui fodmap x via dei miei co

54 risposte
Buonasera,
Ho 37 anni ed Il mio medico mi ha consigliato di informarmi sui fodmap x via dei miei continui problemi all’intestino: spessissimo aria, crampi e dolori ormai insopportabili. Ho letto diversi siti, articoli ed ho appreso che trattasi di una dieta da seguire molto bene e con l’aiuto di uno/a specialista. Non sono avvezza ad informarmi in internet e vorrei avere le giuste informazioni per imparare quali possano essere gli alimenti “nocivi” per il mio intestino e le tempistiche con cui Eliminarli e reintrodurli.
Come dovrei procedere? Tutti i nutrizionisti posso aiutarmi o ci sono degli specialisti. Grazie mille in anticipo
Buongiorno! Quello a cui fa riferimento è un protocollo nutrizionale in cui vengono esclusi gli zuccheri che creano maggiore fermentazione intestinale (i fodmap per l'appunto). Il consiglio è sicuramente quello di rivolgersi ad uno specialista proprio perché si tratta di una dieta di esclusione e successiva reintroduzione graduale e progressiva degli alimenti esclusi, e quindi un addetto ai lavori sarà in grado di prescriverle una dieta bilanciata senza rischio di incorrere in carenze nutrizionali.
Tendenzialmente ogni professionista di questo settore dovrebbe essere in grado di redigere un protocollo di questo tipo, ma per sua maggiore certezza le consiglio di informarsi chiedendo direttamente al nutrizionista che vorrà contattare se si occupa anche di questo approccio dietetico. Detto ciò, i disturbi intestinali a cui fa riferimento possono essere associati a molte problematiche diverse, tutto sta nel capire la via giusta da intraprendere per risolvere i suoi disturbi.
Per qualsiasi altro dubbio resto ovviamente a disposizione.
A presto e buona giornata!

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FODMAP è un acronimo e si basa sugli zuccheri dall’alto potere fermentativo (fruttosio, lattosio, fruttani, xilitolo). Una dieta ricca di questi zuccheri alimenta i sintomi più comuni della sindrome dell’intestino irritabile ad esempio pancia gonfia, meteorismo, dolore addominali, irregolarità intestinali. Una dieta “low-FODMAP” quindi dai pochi zuccheri ad alto potere fermentativo porta ad una riduzione dei sintomi e ad un generale miglioramento della qualità della vita.
Che alimenti non scegliere per trovare beneficio? risultano particolarmente fermentabili anguria, pesche, mele e pere. Per le verdure risultano da evitare asparagi, cipolla, aglio, barbabietola, cavolo verza. I latticini sono permessi a meno che non ci sia un'intolleranza di base.
Io consiglierei non una drastica riduzione ma una graduale esclusione di alimenti ad alto potere fermentativo, una volta ristabilito il benessere allora si penserà a una graduale reimmissione... Dall'alimentazione non deve esserci un divieto di mangiare questo o quel cibo ma solo renderci conto che un associazione sbagliata, un carico di alimenti ad alto potere fermentativo ci porta un "irritabilità" e quindi un malessere.
Spero di essere stata chiara e semplice. Per qualsiasi domanda sono a sua disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Valeria Papa Biologa Nutrizionista
Il mio consiglio è, prima di tutto, rivolgersi ad un bravo gastroenterologo che possa escludere problematiche gastro/intestinali alla base dei suoi disturbi.
Solo dopo, ci si può approcciare al regime dietetico consigliatole dal suo curante ed in linea teorica tutti i nutrizionisti sono in grado di prescriverle una dieta a basso contenuto di FODMAP.
Buona giornata
Buongiorno,
Dopo aver effettuato gli opportuni controlli grastointestinali è bene procedere seguendo un piano alimentare con eliminazione graduale degli alimenti ricchi di zucchero che creano fermentazione. Anche in questo caso è bene farsi seguire da un nutrizionista che le dirà esattamente come procedere e le fornirà le linee guida per risolvere il suo problema.
Resto a disposizione, buona giornata.
Il protocollo Fodmap potrebbe sicuramente aiutarla ad identificare quali sono gli alimenti che, più di altri, le aumentano i fastidi descritti. Sicuramente le consiglio di scegliere un professionista preparato sul tema. Al momento esiste solo una specializzazione dell'Università Monash in Australia, quindi qui in Italia non c'è una vera e propria certificazione che attesti che il professionista è esperto in dieta Fodmap.
Io mi sono appassionata del metodo in quanto lo trovo efficace ed educativo per la persona che lo segue, in quanto presto diventa indipendente nello scegliere gli alimenti che lo fanno stare bene. All'inizio è necessario farsi seguire per capire l'approccio, poi si è in grado di seguirlo da soli.
ll termine FODMAP raccoglie oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili. Si tratta di carboidrati presenti in una grande quantità di alimenti tra loro diversi che, se consumati quotidianamente da soggetti sensibili, possono causare disturbi intestinali, disturbi che spesso non si risolvono con la sola attenzione alle fibre come si fa per una sindrome da colon irritabile. Un'alimentazione low-Fodmap esclude legumi, glutine,latticini e derivati salvo qualche eccezione, alcuni tipi di verdure e ortaggi e frutti, pertanto richiede un'attenta pianificazione e gestione dei macronutrienti da parte di un professionista del settore. Come nutrizionista mi rendo disponibile.
Cordiali saluti
La dieta a basso contenuto di FODMAP è una possibile risposta a quei problemi intestinali la cui causa risulta difficile da individuare, caratterizzati da gonfiori, dolori, diarrea e stitichezza; un protocollo recente che ha suscitato molto interesse ma che richiede grande attenzione nell’applicazione.
Ci contatti al nostro studio per ulteriori info e/o prenotazione
Buongiorno, io le consiglierei di fare un test genetico non invasivo ( recupero del dna tramite tampone sulla saliva ) per escludere eventuali predisposizioni genetiche ad intolleranze alimentari ( in particolare lattosio e glutine ). Se ha bisogno di maggiori informazioni non esiti a contattarmi
Gentilissima, le consiglierei di rivolgersi innanzitutto a un gastroenterologo, che possa escludere la presenza di eventuali patologie. Sarà il gastroenterologo stesso a consigliare di seguire una dieta a ridotto contenuto di Fodmap, inviandola a un dietista/nutrizionista che si occupi dell'elaborazione di un protocollo equilibrato e bilanciato per i suoi fabbisogni. Per maggiori informazioni rimango a disposizione
I disturbi addominali che lei descrive possono avere molte cause diverse per cui riterrei opportuno, prima di procedere con un approccio esclusivamente nutrizionale, intraprendere un approfondimento interpellando un gastroenterologo e facendo tutti gli accertamenti necessari ad escludere le eventuali patologie organiche.
Buanasera, il fodmap è un protocollo nutrizionale in cui vengono esclusi gli zuccheri che creano maggiore fermentazione intestinale. Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un nutrizionista saprà adattare questo protocollo alla sua persona. è bene rivolgersi ad un nutrizionista in grado di stilare per lei una dieta sana, equilibrata e varia. Non esiti dal contattarmi. Cordiali Saluti
Buonasera, il protocollo da lei citato è valido se usato con criterio. I disturbi dai lei riferiti possono dipendere da varie cause che vanno esaminate con esami specifici. Le consiglio di affidarsi ad un gastroenterologo per una corretta diagnosi e successivamente ad un nutrizionista per la prescrizione di una dieta adatta al suo caso.
La dieta FODMAP è una dieta che si basa sull'eliminazione per un certo periodo di tempo di tutti gli zuccheri fermentabili e poi sulla graduale introduzione di un gruppo di alimenti alla volta per individuare quelli che sono responsabili dell'aggravamento dei sintomi. In realtà è un vero e proprio protocollo che richiede tempi di applicazione molto lunghi e una buona compliace del paziente perchè può essere sufficente anche un semplice sgarro ad allugare i tempi di reinserimento degli alimenti. Se applicato nel modo corretto può dare buoni risultati proprio in quei pazienti che lamentanodisturbi intestinali come la sindrome dell'intestino irritabile. Le consiglio per tanto se vuole applicare questo tipo di dieta di farsi seguire da un professionista.
La dieta low fodmap non è un piano alimentare da seguire da solo. Vanno valutati diversi fattori del paziente per capire quali sono gli alimenti da consigliare e sconsigliare. L'ideale sarebbe quella di avere una diagnosi di colon irritabile per poi muoversi di conseguenza. Io di solito, dopo aver consegnato un piano alimentare low fodmap, ad un paziente affetto da ibs o sospetta ibs consiglio di fare un diario alimentare dove annotare gli alimenti che ingerisce e i disturbi che eventualmente riscontra. In conclusione le consiglio di farsi seguire da uno specialista che possa indirizzarla sulla strada giusta.
Buongiorno,escluse altre patologie del tratto gastrointestinale,può rivolgersi al nutrizionista che preferisce.Sarei lieta di aiutarla.Effettuo consulenze da remoto,cordialità
Buongiorno ! FODMAP sta per Fermentabili, Oligosaccaridi,Disacccaridi, Monosaccaridi e Polioli. Si trat-ta di una serie di carboidrati a catena corta che se sono scarsamente assorbiti dall'intestino sono facilmente fermentati dai batteri intestinali con produzione di gas ( anidride carbonica, idrogeno, metano ecc..).In persone predisposte a problemi gastrointestinali un'alimentazione ricca di FODMAP può provocare disturbi come meteorismo, gonfiore dolori addominali diarrea ecc....! La dieta low fodmap mira a diminuire l'infiammazione intestinale e consiste nell'eliminazione ( prima fase)e successiva graduale reintroduzione( seconda fase) degli alimenti ricchi di fodmap!E' una dieta che va fatta sotto controllo di uno specialista ( nutrizionista, dietologo o dietista) perchè deve essere una dieta equilibrata e bilanciata ! Il tutto però dopo aver consultato un gastroenterologo per una corretta diagnosi! Saluti
Buonasera, personalmente faccio anche diete foodmap, bisognerebbe capire meglio la ragione dei fastidi. Consiglio vidita nutrizionale corredata di test per intolleranze alimentari.
Resto a disposizione
Cordialità
Drssa Viviana Martiradonna
Buanasera gentile utente, il fodmap è un protocollo nutrizionale in cui vengono esclusi gli zuccheri che creano maggiore fermentazione intestinale. Si rivolga ad un nutrizionista che saprà adattare questo protocollo alla sua persona. Cordiali Saluti
Salve si rivolga ad un nutrizionista e le adatterà un piano personalizzato in base alle sue esigenze.
Saluti
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Buongiorno,
in primis le consiglierei di rivolgersi ad un gastroenterologo al fine di escludere eventuali patologie e arrivare all'origine del problema le cui cause potrebbero essere molteplici.
Successivamente valuterei insieme a un professionista quale approccio alimentare sia più adatto a lei.
E' necessario un percorso trasparente e di reciproca fiducia con il professionista in quanto è un protocollo che necessita l'eliminazione di alcuni gruppi alimentari e successiva graduale reintroduzione. E' fondamentale l'ascolto e il continuo monitoraggio di mese in mese.
Rimango a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Dott.ssa Sofia Ruzzetta
buona sera, concordo con quanto detto
saluti
Buongiorno,
La dieta low fod maps è un protocollo, come già scritto dai colleghi, di esclusione di alcuni specifici alimenti. Bisogna cucirla comunque sul paziente, perchè non tutti rispondono allo stesso modo.
In ogni caso, rivolgendosi a un nutrizionista potrà verificare se si tratta di un disturbo gestibile a tavola. Nel giro di 15 giorni se il problema permane consiglio di sentire un gastroenterologo per approfondire.
Saluti,
Dott. Stefano Carrara
Buonasera gentile signora, la dieta lowfoodmap può essere la soluzione in caso di irritazione a livello intestinale. Capisco benissimo quanto questo problema possa risultare limitante e assai fastidioso; la soluzione è appunto ridurre l'infiammazione intestinale e riequilibrare la flora batterica attraverso un'alimentazione controllata e bilanciata. Il primo periodo prevede una dieta ad esclusione che deve essere seguita molto attentamente e con precisione, con lo scopo appunto di evitare tutti quei componenti alimentari che creano generalmente infiammazione e irritazione. Dopo una prima fase di eliminazione si procede con un graduale reinserimento : questo step è molto delicato perchè bisogna procedere per tentativi individuando la dose massima tollerabile dal suo intestino. Per questo deve affidarsi ad uno specialista della nutrizione che possa guidarla nel percorso e possa comprendere al meglio i suoi bisogni e le possa quindi elaborare un piano alimentare personalizzato.
La saluto cordialmente
Dott.ssa Sara Altadonna
Buongiorno, i FODMAPS sono particolari zuccheri che, fermentati a livello intestinale, possono peggiorare i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile. Per intraprendere un percorso mirato a un'alimentazione a ridotto contenuto di FODMAPS è consigliabile rivolgersi a uno specialista della nutrizione che le indichi gli alimenti da preferire e che la aiuti a regolarizzare l'alimentazione anche dal punto di vista del timing, delle quantità e di eventuali abbinamenti, in quanto anche la regolarità nell'alimentarsi è fondamentale per far stare bene l'intestino. Resto a disposizione! Un caro saluto
Buongiorno
Si rivolga ad un Nutrizionista della sua zona ed esplichi le sue problematiche così che possa aiutarla
Saluti
Buonasera, La sua problematica intestinale potrebbe essere causata da diversi fattori. Un primo approccio potrebbe essere sicuramente quello di modulare l'alimentazione, come consigliato dal suo medico, ricorrendo anche ad una dieta a ridotto contenuto di FODMAPS, che le hanno spiegato dettagliatamente i colleghi. Ovviamente questo tipo di approccio nutrizionale richiede il supporto di un nutrizionista o dietista qualsiasi (tutti dovrebbero essere in grado di darle le giuste indicazioni e seguirla nel modo corretto). Un secondo approccio, che potrebbe essere valutato qualora la dieta non abbia beneficio, potrebbe essere quello di ricorrere a visita gastroenterologica per approfondire il problema.
Cordialmente
La cosiddetta dieta FODMAP (o meglio: LOW FODMAP) è un protocollo nutrizionale che in realtà riduce i cibi FODMAP (Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides and Polyols) che sono in poche parole sostanze che fermentano (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e poliolidi).
Di solito tale dieta è consigliata per trattare i disturbi della sindrome del colon irritabile o condizioni patologiche simili che producono gli effetti cui fa riferimento.
Seguire una dieta simile è impegnativo poiché prevede l’utilizzo di precise quantità di specifici alimenti e l’eventuale eliminazione e reintroduzione di alcuni cibi. Pertanto ritengo sia utile, se non necessario, rivolgersi ad un professionista che conosca questa metodica ormai molto diffusa.
Spero di essere stato utile. Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Gentilissima ,
i sintomi che ha elencato rientrano nella sindrome dell'intestino irritabile esattamente come il suo medico le ha detto. Personalmente seguo molteplici pazienti con questo disturbo e comprendo il disagio. Ci sono specialisti che hanno più esperienza di altri in questo abito. Personalmente lavoro in stretto contatto con il reparto di gastroenterologia e vedo anche pazienti affetti da IBS (sindrome dell'intestino irritabile ) quindi con piani low FOD-MAP. Resto a disposizione se fosse interessata.
Dr.ssa Caramella Cristina
Buongiorno, iniziare un protocollo FODMAP è un percorso delicato ed è assolutamente necessario l'aiuto di uno specialista così da garantire tutti i nutrienti e aiutare a gestire la nuova alimentazione. E' un protocollo restrittivo in cui c'è, nella prima fase, un accesso limitato a molti alimenti. Uno specialista può aiutare a rallegrare la dieta ed evitare noia nella presentazione dei piatti.
Al momento ho in terapia diversi pazienti con IBS e stanno avendo notevoli benefici con il protocollo proposto. Resto a disposizione per maggiori informazioni.
Dott.ssa Giorgia Miglio
Gentile Utente, gli alimenti FODMAP tendono a fermentare nell'intestino, quindi trattengono o addirittura richiamano acqua, per questo si hanno sintomi quali distensione addominale causata dal movimento di gas e acqua, che causa dolore e gonfiore.
Sicuramente dovrebbe farsi seguire da uno specialista per evitare di "fare danni", in quanto la "dieta LOW-FODMAP " consiste in periodi di sostituzione a periodi di eliminazione di determinati alimenti.
Una particolare attenzione va posta nel mantenere i valori nutrizionali e il contenuto di fibre e di calcio; solitamente questa "dieta" consiste in 3 fasi: la prima, ha una durata di 3-6 settimane, la seconda di durata variabile nella quale vengono reintrodotti progressivamente nella dieta singoli alimenti FODMAP, e una terza fase nel quale il paziente è autonomo nel gestire la dieta.
In generale, alcuni studi hanno testato un livello di cut-off per ogni FODMAP, stabilendo un limite massimo di 0,5g di FODMAP totale del pasto, escluso il lattosio, come quantità ben tollerata.
A disposizione.

Buongiorno, se i problemi intestinali risultano invalidanti così come sembrano descritti, il mio consiglio è quello di effettuare una visita specialistica da un gastroenterologo ed avere diagnosi. Con questa potrà attivarsi e scegliere in modo mirato una corretta alimentazione.
Buonasera, come già scritto dai miei colleghi, il protocollo a cui fa riferimento è un protocollo nutrizionale a basso contenuto di FODMAP. I FODMAP sono zuccheri a corta catena, scarsamente o per nulla assorbibili a livello intestinale, che richiamano acqua. Inoltre, sono rapidamente fermentati dai batteri residenti nel colon, generando gas. Tutto ciò causa aumento del volume del contenuto intestinale, la parete dell’intestino si dilata e stimola e i nervi presenti: ciò causa dolore.
In questo caso è fondamentale rivolgersi ad uno specialista ed evitare i fai-da-te, spesso controproducenti. Anche una visita da un gastroenterologo potrebbe aiutare ad escludere eventuali patologie primarie.
La dieta Low-FODMAP non va considerata una dieta di esclusione, ma di sostituzione di cibi ad alto contenuto di FODMAP con quelli a basso contenuto.
Solitamente comprende tre fasi, concordate ed elaborate sotto la guida di un professionista in maniera estremamente personalizzata per ciascun paziente. La prima fase prevede una forte riduzione dei FODMAP, la seconda, una progressiva reintroduzione di singoli alimenti contenenti FODMAP una o più volte alla settimana, per testare la soglia di tolleranza del paziente. In questa fase si verificano i tipi e le quantità settimanali di cibo tollerati dal paziente, senza che avverta disturbi. Questo servirà come punto di partenza per la terza fase, che il paziente impara a gestire in maniera autonoma.
Resto a disposizione per maggiori informazioni, Dott.ssa Valentina Pavone.
Buongiorno.
Le problematiche descritte mi fanno pensare ad una disbiosi intestinale, cioè un'alterazione del corretto equilibrio dei batteri intestinali. Quando questo equilibrio viene alterato, dai più svariati fattori (stress, cattiva alimentazione, farmaci ecc ecc), si possono manifestare sintomi come quelli da lei descritti.
Sicuramente un piano alimentare Low-FODMAP può aiutare, ma lo assocerei anche al un protocollo di probiotici.
Resto a disposizioni per maggiori informazioni.
Saluti
Roberto Serreli
Buongiorno, un Nutrizionista esperto le saprà certamente strutturare una dieta per Lei ottimale e spiegarle dettagliatamente il protocollo Low Fodmap.
Cordialità
Buongiorno.
Per quanto riguarda la sua richiesta le consiglio vivamente di rivolgersi a un nutrizionista che potrà aiutarla nel suo percorso. Le raccomando anche di non fare diete fai da te perchè spesso falliscono.
Le auguro di poter risolvere il suo problema.
Le mando i miei più sentiti saluti
Dott. Loddo Gian Franco
Buongiorno,
come detto anche dal suo medico nei casi in cui ci sian una sintomatologia intestinale caratterizza crampi, dolori e gonfiore cronici un possibile primo approccio è proprio quello della terapia FODMAP.
Questi sono delle componenti ritrovabili in diverse categorie di alimenti che il nostro intestino non è in grado di digerire e metabolizzare in modo efficiente. Di conseguenza permangono nel lume dove vengono fermentati dalla flora batterica e portano alla sintomatologia da lei descritta.
In questo percorso di affronterà una prima fase di eliminazione di tutti i FODMAP (glutine, lattosio, alcuni tipi di frutta, verdura e legumi).
Trascorso un periodo di almeno 4 settimane solitamente si avverte già un miglioramento dei disturbi.
Da qui si procede con la graduale reintroduzione di ogni singolo gruppo eliminato per valutare eventuali effetti in base anche alla porzione reintrodotta.
L'obiettivo è ritornare ad un'alimentazione più inclusiva possibile o eventualmente individuare se ci sono delle allergie/intolleranze dose specifiche.
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi a un nutrizionista che dopo un'attenta visita le saprà consigliare gli alimenti e la dieta più adatta a lei. Potrebbe essere inoltre utile fare esami approfonditi su indicazione di un gastroenterologo. In ogni caso il fai da te è assolutamente sconsigliato, l'esclusione dei FODMAP può essere una buona strategia, ma bisogna accertarsi che sia quella giusta per lei. A disposizione, Dott.ssa Rossella Ratto, biologa nutrizionista
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Buonasera,

se il suo medico le ha consigliato di informarsi sui FODMAP, molto probabilmente le è stata fatta una diagnosi di IBS ovvero di sindrome del colon irritabile.

La dieta low FODMAP, ovvero a basso contenuto di FODMAP può essere attuata da un nutrizionista solamente dopo che il gastroenterologo le ha fatto una precedente diagnosi di IBS.

E' una dieta suddivisa in diverse fasi, la prima è di eliminazione di tutti i FODMAP ed è quindi molto importante che ci sia da un lato l'aderenza alla dieta da parte del paziente, ma anche un'educazione alimentare che il professionista della nutrizione adoperi per il suo paziente.

Infatti sebbene sia una dieta all'inizio molto restrittiva, è importante focalizzarsi su cosa include la dieta e anche le quantità di alcuni alimenti; non è detto che si debbano eliminare a priori tutti i cibi aventi FODMAP, perché alcuni di questi si possono consumare, anche se in quantità ridotte.
Per questo motivo è bene affidarsi ad un professionista e non cercare su internet quali sono gli alimenti con i FODMAP per crearsi una dieta "fai da te", perché talvolta può essere controproducente.

A disposizione.

Ginevra Viganò, Biologa Nutrizionista
Buonasera
Confermo ciò che hanno precedentemente scritto i miei colleghi:
dopo aver effettuato gli opportuni accertamenti sull'esistenza di intolleranze, allergie o patologie gastrointestinali sarà possibile studiare una dieta a Lei più idonea.
La dieta FODMAP è certamente una delle possibilità in caso di IBS (Sindrome del colon irritabile) ma la risposta agli alimenti è soggettiva e dunque la dieta potrebbe, anche in questo caso, richiede una personalizzazione.
La figura del dietologo o del nutrizionista rappresenta una "guida" fondamentale in questi casi.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisa Potettu
Biologa Nutrizionista
Buonasera, la dieta FODMAP è utile per andare a ristabilizzare stati infiammatori a livello intestinale. Si tratta di un trattamento nutrizionale suddiviso in più fasi, dove si parte da una esclusione totale degli alimenti FODMAP per per un periodo minimo di 2 settimane, al termine delle quali si va a valutare se continuare/interrompere/passare alla fase successiva. L'obiettivo è quello di educare il soggetto, con l'aiuto del diario alimentare che svolge un ruolo molto importante in questo percorso, a quali alimenti è intollerante e quali invece può consumare senza effetti avversi. Si tratta inoltre di un disturbo dose-dipendente, per cui lo stesso alimento potrebbe darle fastidio se consumato in determinate quantità e con una determinata frequenza, a volte anche abbinato ad alcuni alimenti piuttosto che ad altri. Per questo il diario alimentare svolge un ruolo importante, perchè le consentirà di capire quali sono i limiti di tollerabilità degli alimenti, consentendo così di poterli consumarli senza andare ad eliminarli completamente dalla propria dieta, considerando il fatto che gli alimenti contenenti FODMAP non sono "cibi spazzatura", ma alimenti la cui presenza all'interno di una dieta è importante, si ritrovano infatti particolarmente nel mondo vegetale. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, saluti, Elena
Buongiorno, la sintomatologia che accusa può essere associata a diversi fattori, tra cui: dieta scorretta o sbilanciata, disturbi della flora batterica intestinale, aerofagia, situazioni di ansia, intolleranze alimentari.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista della nutrizione che dopo un'attenta valutazione anamnestica sarà in grado di scegliere l'approccio dietoterapico più corretto.

La dieta a basso contenuto di FODMAP potrebbe migliorare la sua sintomatologia.
Rimango a disposizione, saluti.
Dott.ssa Elisa Colombo, Biologa Nutrizionista
Gentile utente, basta semplicemente fare un test alle intolleranze alimentari ( con prelievo di sangue, come potrebbe essere il Citotest) ed eliminare per almeno 6 mesi i cibi consigliati. Inoltre opterei per 1) un buon probiotico 2) meditazione giornaliera. Un abbraccione. Faccio consulenze on-line:))
Buongiorno, la dieta LOW FODMAP può essere utile in questo caso ma, sarebbe altrettanto utile effettuare controlli diagnostici (ad esempio il test della disbiosi, intolleranza al lattosio e al glutine) al fine di scegliere il piano alimentare più adeguato. Non sono da escludere determinati integratori che possono essere di supporto al trattamento dietoterapico.
Oltre al supporto da parte di un nutrizionista, è fondamentale confrontarsi anche con un grastroenterologo.
Rimango a disposizione e le auguro una buona giornata. Cordiali saluti Dott.ssa Nicole Labaguer
Buongiorno, prima di iniziare un nuovo percorso alimentare le consiglio di sottoporsi per i suoi disturbi ad una visita specialistica gastroenterologica al fine di verificare il suo stato di salute.
Saluti.
Salve,
il protocollo Low Fod Map è consigliato in caso di sindrome del colon irritabile.
Le sconsiglio di operare in autonomia in quanto si tratta di un percorso che necessita un affiancamento del professionista.

Inizialmente si opera una eliminazione di quegli alimenti ad alto contenuto di FODMAP per poi operare un lento e graduale inserimento, di cibi a medio contenuto di fodmap.
Le visite nutrizionali di controllo saranno fondamentali per monitorare l'andamento del percorso.

Cordialmente

Dott.ssa Ornella Marini
Salve! Affrontare i problemi gastrointestinali richiede un approccio olistico. Per iniziare, le consiglio, come hanno fatto i miei colleghi di consultare un gastroenterologo che le confermi la diagnosi di IBS, colon irritabile.
Solo successivamente può consultare un nutrizionista specializzato in dieta a basso contenuto di FODMAP ( carboidraiti fermentabili). Si tratta di un protocollo ideato e approvato dalla Monash University. Questo approccio può aiutarla a identificare gli alimenti problematici, pianificare la loro eliminazione e successiva reintroduzione. Non tutti i nutrizionisti sono specializzati in questa dieta, quindi cerchi uno specialista con esperienza. Lavorare insieme a un professionista può migliorare la gestione dei sintomi e ottimizzare i risultati. Nell'affrontare questo percorso, consideri anche l'importanza di un buon supporto psicologico e di un'adeguata attività fisica.
Rimango a disposizione e le auguro una buona giornata.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Ivana Allocca
Buongiorno, la dieta a basso contenuto di FODMAP è una possibile risposta a quei problemi intestinali la cui causa risulta difficile da individuare, caratterizzati da gonfiori, dolori, diarrea e stitichezza; è però un protocollo che richiede grande attenzione nell’applicazione e va assolutamente seguito e concordato con il professionista.
Gentile paziente,
L'acronimo FODMAP (Fermentabili, Oligosaccaridi, Disacccaridi, Monosaccaridi e Polioli) viene utilizzato per indicare carboidrati a catena corta poco assorbiti a livello gastro-intestinale, dunque facilmente fermentabili dal microbiota intestinale (flora batterica) con conseguente produzione di gas.
Questo processo determina un incremento del volume del contenuto intestinale e una distensione addominale che generalmente provoca molto dolore.
Come consigliato dal suo medico di fiducia, è bene che si rivolga ad uno specialista del settore affinché possa essere fatta una valutazione più accurata del suo caso e possa essere elaborato un piano alimentare low-FODMAP personalizzato con eventuale integrazione di probiotici.
Le sconsiglio di affidarsi al fai da te poiché l'esclusione degli alimenti ricchi di FODMAP fatta in un primo momento e la graduale reintroduzione successiva, devono essere studiate appositamente per lei da un addetto ai lavori.
La sindrome del colon irritabile (IBS) non è comunque l'unica causa di tale sin sintomatologia.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Per qualsiasi dubbio resto a disposizione.
Un caro saluto.

Dott.ssa Sabrina Cozzi - Biologa Nutrizionista
Gentilissimo prima di ricorrere a una dieta FODMAP è necessario stabilire con accuratezza il problema che è alla base della sua sintomatologia. Contatti un nutrizionista che saprà guidarla in tal senso e se necessario inviarla da un gastroenterologo. Un caro saluto. Luigia Atorino
Gentile paziente, per la sintomatologia da lei indicata sarebbe opportuno seguire, come suggerito dal suo medico, un approccio dietetico low Fodmap ossia povero di tutti quegli alimenti che contengono un elevato quantitativo di frutto-oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e via dicendo in quanto sono i diretti responsabili di tali sintomatologie gastro-intestinali da lei evidenziate.

Le consiglierei, prima di approcciarsi a questa dieta, un ciclo di probiotici in modo da riequilibrare la flora intestinale probabilmente alterata.

Quando vorrà poi indicazioni più specifiche e intraprendere questo percorso dietetico (che necessita un'attenzione particolare da parte di un professionista della nutrizione) non esiti a contattarmi.
Un carissimo saluto
Dott.ssa Martina Baseggio

Salve, il protocollo low fodmap deve essere eseguito sotto l'attenta guida di un professionista della nutrizione esperto. Consta di tre fasi in cui si ha prima l'eliminazione degli alimenti contenenti fodmap, una successiva reintroduzione ed infine viene stilato un piano alimentare estremamente personalizzato in base ai risultati ottenuti nella fase 2. Il fai da te potrebbe portarla ad eliminare intere categorie di alimenti per molto tempo, causando un peggioramento dei sintomi o per troppo poco tempo, per avere effettivamente delle risposte e dei vantaggi. Le consiglio, pertanto, di rivolgersi ad un professionista.
Resto a disposizione, saluti.
Buongiorno, quello che ha letto online fa riferimento alla dieta, o protocollo, Low-Fodmap.
Per ottenere il massimo da questo approccio e non rischiare di peggiorare i suoi sintomi, è fondamentale affidarsi ad un professionista con il quale intraprendere un percorso educazionale.

Il protocollo si articola in tre fasi delicate:
1) Eliminazione degli alimenti contenenti FODMAP
2) Reintroduzione graduale ed analisi degli alimenti più "fastidiosi"
3) Piano alimentare personalizzato di mantenimento

Il "fai da te" può essere pericoloso per i seguenti motivi:
- Eliminare interi gruppi alimentari per troppo tempo può causare
carenze nutrizionali e altri problemi.
- Reintrodurre i fodmap troppo presto o troppo velocemente
potrebbe farle ritornare i sintomi.

Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e le auguro una buona giornata.

Cordiali saluti,
Dott. Davide Lombardi
Buonasera, le suggerisco di rivolgersi ad una figura medica specialistica di gastroenterologo, se i problemi intestinali dovessero essere invalidanti. Un biologo nutrizionista sicuramente ha competenze per poterle elaborare un piano alimentare personalizzato per la sua situazione.
Sarebbe necessario approfondire la causa del dolore addominale e del gonfiore, potrebbe essere una intolleranza al lattosio oppure, come ha accennato lei, una problematica legata ai FODMAP e all'elevato tenore fermentativo di alcuni alimenti come legumi, crucifere, cipolle, carciofi, asparagi, che dovrebbero essere limitati o eliminati. Si potrebbe procedere con l'impiego di enzimi digestivi oppure sostituire una verdura ad elevato tenore fermentativo con un'altra, sicuramente il quantitativo giornaliero di fibra dovrà essere ridotto rispetto i 30g/die che le Linee Guida indicano. Altre informazioni importanti potrebbero derivare dal colore e dalla consistenza delle feci, così come da un'eventuale stipsi in corso. La situazione è molto ampia per cui le suggerisco di rivolgersi, come sempre, a professionisti competenti.
Resto a disposizione per qualsiasi altro chiarimento.

Dott. Riccardo Pandolfi
Buongiorno, la dieta Low-FODMAP è un protocollo che può risultare complicato e di difficile interpretazione per chi non è del settore, inoltre ogni persona ha una propria tolleranza sia a livello di quantità di alimenti "incriminati" sia a livello di tipologia di alimenti. Bisogna identificare quali alimenti nello specifico possano essere maggiormente non tollerati. In una fase iniziale potrà essere utili ridurre/eliminare alimenti compromettenti in modo da ridurre la disbiosi intestinale e guarire l'intestino. Successivamente sarà possibile introdurre alcuni degli alimenti precedentemente eliminati con tempistiche personalizzate, fino ad arrivare ad un'alimentazione più libera. Un professionista saprà indicarle un piano personalizzato senza dover modificare completamente il Suo stile di vita.
Cordiali saluti.

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