Ho 53 anni, sposata con due figli adolescenti. In quattro anni ho perso mio padre in 4 mesi, mio mar

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Ho 53 anni, sposata con due figli adolescenti. In quattro anni ho perso mio padre in 4 mesi, mio marito è stato operato per tumore grave, ho perso mia mamma dopo averla curata per 7 anni di Parkinson.Mi sono buttata nel lavoro ma è un lavoro strssantissimo, pieno di scadenze e l'anno scorso dopo le ferie 2017 sono letteralmente scoppiata. Ero già stata in cura per depressione quando sono nati i miei figli.poi sembrava fossi diventata invincibile. Pensavo a tutto io. Adesso temo il giudizio degli altri, mi sento insicura, anche nel mio lavoro che faccio da 30 anni, in famiglia faccio fatica a pensare alle faccende domestiche, preparare il cibo è un supplizio. Sono in cura da uno psicoterapeuta/psichiatra. Devo lasciare andare il giudizio verso me stessa troppo rigido, lasciarmi scivolare le situazioni difficili, recuperare un rapporto di coppia e altro lavoro. Ma quando mi prendono questi stati ansiosi o depressivi è difficile pensare di uscirne dopo un anno. Grazie a tutti per le risposte.
Buongiorno. Dalle sue parole si evince il desiderio di cambiare atteggiamento (lei stessa si definisce eccessivamente "doverizzante"), ma se viene anch'esso sentito come un obiettivo, rischia di incrementare il loop del suo stato mentale attuale. E' riuscita a sostenere grandi sofferenze in questi ultimi anni e talvolta cedere emotivamente è fisiologico. Immagino che, ora, provvedere alle oscillazioni umorali che si ritrovano negli adolescenti, oppure ottemperare agli impegni lavorativi richieda un ulteriore carico. Mi viene da considerare solo una cosa riguardo, invece, alla coppia: forse come lei è stata vicina a suo marito, nel momento del bisogno, potrebbe ora tentare di chiedere a lui un sostegno. Ovviamente questo mio pensiero non sostituisce il lavoro di terapia, anzi! Ma la suggestione viene spontanea rileggendo quanto scrive sul "recuperare".

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E' normale nel corso di una psicoterapi,avere dei momenti di dubbio e la sensazione che tutti gli sforzi siano inutili, soprattutto quando si vive una fase della vita piena di lutti e di difficoltà.
Credo che la cosa migliore sia confidarsi con il suo psicoterapeuta e condividere il buio, il risentimento, la tristezza che vive oggi. Nessuno di noi è un'isola.
Salve, lei ha vissuto dei momenti molto dolorosi, la morte dei suoi genitori, inoltre il suo lavoro, come lei scrive, molto stressante e due figli adolescenti, che stanno vivendo una fase di cambiamento molto complicato a cui lei deve dare molto supporto. Cerchi di lasciarsi andare nella sua terapia, deve avere fiducia nei confronti della sua terapeuta e dello psichiatra, chieda aiuto a loro che la conoscono di più di quanto la possiamo conoscere noi, la saluto cordialmente, doot.Eugenia Cardilli
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Salve Signora, è molto buono che abbia deciso di prendere cura di lei con uno psicoterapeuta. quello che in questa fase di vita sta sperimentando, attiene alle tante fatiche vissute in questi anni. Sia fiera di lei, per non essersi lasciata andare! non siamo di ferro, abbiamo tutti delle possibilità di "incrinarci", sono certa che se sarà costante nel suo percorso, potrà ritornare a dare senso e sapore alla sua vita. un abbraccio.
Buonasera, la storia che ci racconta è densa di eventi dolorosi e ravvicinati, deve essere fiera di sé stessa per come è riuscita ad ora ad affrontarli e per l'aver accettato di chiedere aiuto. Anche questo è sinonimo di coraggio! I momenti di sconforto ci sono anche nei migliori percorsi terapeutici, ma non perda mai la fiducia in se stessa e nei professionisti che la seguono.
In bocca al lupo!
Salve, negli ultimi 4 anni nella sua vita ci sono stati molti cambiamenti: la perdita dei suoi genitori e la malattia di suo marito. E' veramente difficile sopportare e gestire tutto.
Un cambiamento c'è stato anche in lei. Data la sua età sarà vicina alla menopausa e questo cambiamento richiede molte energie per se stessa. il suo fisico è impegnato a stabilire un nuovo equilibrio e usa tutta la sua energia.
E' una fase di passaggio e con il tempo ci si adatta.
Abbia un pò di pazienza, non chieda troppo a se stessa.
Un saluto
Salve. come le è già stato suggerito, sono cambiate molte cose nella sua vita e, come succede spesso, gli eventi sembrano essere molto ravvicinati nel tempo.
sta cambiando anche il suo organismo vista la vicinanza con la menopausa. inoltre sta anche facendo un percorso Psicoterapeutico. mi sembra che debba accettare e pazientare. Passerà sicuramente attraverso questo tunnel vedraà!. Cordiali Saluti.
Buonasera,
gli eventi che brevemente ha illustrato hanno una portata importante a livello emotivo, occorre darsi il tempo di rielaborare il tutto e farlo fluire lentamente.
Se non avesse intrapreso un percorso psicoterapico le avrei suggerito di iniziare, ma comprendendo che lo sta già seguendo le dirò una cosa banale ma anche molto importante: la psicoterapia necessita di un tempo che non è quello che siamo abituati a "conoscere o gestire", occorre pazientare e conoscere qual è il proprio tempo interiore: per accettare ed elaborare le sue perdite, la sua grande sofferenza e fatica e contattare le zone di grande cambiamento che si stanno affacciando in questo periodo della sua vita.
Un caro augurio!
Dott.ssa Giuli Elisabetta
Buonasera Signora e grazie per aver posto il suo quesito permettendosi in questo modo un primo passo verso il cambiamento. Nella vita a volte capita di pretendere da noi stessi l'invincibilità ma... quello che spesso non ci legittimiamo di SENTIRE è la nostra parte più umana, più vulnerabile, più fragile.. una parte preziosa, che ci consente di lasciare la presa e di vivere quelle emozioni che ci neghiamo di provare, che sono fondamentali per elaborare lutti, cambiamenti, e profonde crescite interiori che fanno crescere la consapevolezza di noi stessi e dei nostri più autentici desideri.
Un grosso saluto e un grande grazie.
talvolta il sintomo ti aiuta a capire che devi cambiare tutto
per orizzonti nuovi!
questo io faccio con il paziente...........
ti aspetto
alessandra lancellotti
Buonasera, diciamo che ha veramente 'tirato la corda' e non poteva fare altro. Ora è necessario che badi a sé, è possibile uscirne anche dopo un anno. Abbia fiducia sé stessa e nel percorso che sta compiendo con il professionista che la segue. Faccia un pezzo alla volta, la dedizione verso la mamma malata, l'impegno lavorativo denotano caparbietà e decisione e dedizione. Questi elementi non sono persi, è questione di pensarsi e accettarsi fallibili e da qui rimettersi in cammino per raggiungere una situazione migliore e più adeguata.
La vita spesso ci mette alla prova. Eventi di varia natura minano la nostra stabilità psichica e a volte é dura resistere. Da quanto ci racconta lei é riuscita a tenere testa a situazioni dolorose, faticose e impegnative dal punto di vista emotivo, finché le sue energie interne hanno ceduto. Ciò che mi viene di dirle é che in lei c'è una grande forza interiore che ora va solo sostenuta. Si conceda questo momento di dolore e si faccia aiutare per poter tornare con le energie di prima!
Gentile, capisco lo sfogo. La vita è una lotta, ogni giorno ci confrontiamo con mille problemi causati dal mondo esterno, ma alle volte anche da noi stessi. Per questo motivo è importante conoscersi, iniziare un percorso di consapevolezza delle nostra capacità di far fronte alle situazioni difficile e stressanti. Dalla sua risposta mi sembra di capire che questo percorso lo ha iniziato da un anno. Continui e non si lasci scoraggiare se non vedo ancora i risultati che si aspetta. Di questo le consiglio di parlarne con il suo terapeuta.
Lei si è spesa molto su tutti i fronti, vuoi per necessità oggettive dei suoi familiari vuoi perché DOVEVA essere invincibile, come lei stessa ammette. Questa corsa al dover fare tutto e ora colpevolizzarsi perché ha ceduto (comprensibilmente!) a cosa è dovuta? Rifletta perché è diventata la tiranna di se stessa e cosa nasconde questo atteggiamento e in futuro sia più indulgente e consapevole dei giusti limiti entro i quali poter giostrare il suo impegno nella coppia, in famiglia e sul lavoro. Ma sta imparando e vedrà che le situazioni si normalizzeranno a poco a poco. Dr.ssa Benvenuti
Cara signora, in poco tempo Lei ha perso molte delle possibili fonti di co-percezione e di ruoli per Lei significativi; non è più figlia, non è più moglie allo stesso modo. Le persone e i ruoli che Le permettevano di sentir-si (importante, valida, capace, amata) sono venuti meno. Si è buttata sul lavoro come possibile altra Alterità in grado di darLe un senso di capacità e di stabilità personale ma a causa della tipologia dello stesso (e del comprensibilissimo stress associato agli eventi di vita) anche la possibilità di reggersi su di esso è venuta a mancare. Certamente Lei oggi si sente insicura! In che modo può muoversi nel mondo se ogni punto di riferimento (che dice di Chi Lei è, e quindi, di quanto Lei sia capace o meno) è venuto meno? Senza la sicurezza di sè, il giudizio altrui diventa una fonte impietosa di sentire sè stessi, ne va di tutta Lei: per questo è così importante, tutto di un tratto! L'unico modo per essere sicura di come si muove è pretendere un livello di perfezione e di accuratezza da sè stessa (la rigidità che riferisce) che paradossalmente ottiene solo l'effetto contrario, aumentando la discrepanza tra ciò che riesce e ciò che vorrebbe fare e provocando un senso di immobilità in risposta all'impossibilità fare bene. Continui la psicoterapia (verifichi che il professionista che La segue sia ANCHE psicoterapeuta, visto che Lei parla di "psicoterapeuta/psichiatra", che non sono la stessa cosa) con fiducia: è la via giusta per riuscire a riguadagnare un senso di fiducia in sè e nel mondo e un Suo posto in esso, attraverso la moltiplicazione delle fonti di co-percezione e co-determinazione. In bocca al lupo! cordialità, DMP
Dalle sue parole traspare allo stesso tempo molta forza e dolore per ciò che ha affrontato e sta affrontando! si dia tempo e sopratutto amore, inizi a vedersi con affetto e compassione,è stata e continua a essere tenace. Continui con il supporto psicologico, saluti.
Buongiorno,
quanta fatica e quanta sofferenza....Lei sta già facendo abbastanza........sia materialmente che psichicamente...........sarebbe meglio prendersi il suo tempo......cercare di delegare qualcosa.......con l'obiettivo di ricaricare le "pile" e riprendersi la sua vita.
Auguri cara signora!
Buongiorno,
Negli ultimi anni ha dovuto affrontare diversi eventi critici e tante sfide, i ragazzi hanno un'età complicata e lei si avvia verso cambiamenti fisici importanti (forse il mutamento più complicato di tutta la vita di una donna: la menopausa). Credo sia fisiologico sentirsi stanca e poco motivata, ma il desidero di cambiare è già lì: nell'aver chiesto aiuto ad uno psicoterapeuta e tra le righe/parole che lei usa per descrivere la sua situazione. Il cambiamento, per lei gentile signora, è come la brace sotto la cenere: basta soffiare con delicatezza per far riprendere le fiamme.
Non abbia paura e "soffi".
Gentile utente, il suo messaggio contiene elementi molto importanti da sottolineare. Da una parte, lei stessa riconosce la profonda sofferenza che la accompagna da tempo e, come è comprensibile, si sente talvolta scoraggiata e spossata. Dall'altra descrive alcuni elementi molto positivi, che è fondamentale riconoscere: la presenza di periodi caratterizzati da benessere e senso di forza interiore nel passato, la sua buona capacità di trovare un aiuto e un supporto per sè attraverso la presa in carico psicoterapeutica e psichiatrica, l'individuazione di alcuni temi per lei importanti (senso del dovere, dinamiche di coppia coniugale) sui quale desidera lavorare. Si tratta di aspetti di consapevolezza importanti e non scontati, che la aiuteranno nel cambiamento verso un senso di maggiore benessere e soddisfazione personale. I miei migliori auguri, Dott.ssa Salustri
Salve, credo che per lei sia veramente importante sfogarsi e parlare con qualcuno che possa realmente aiutarla.
Ha mai pensato a un consulto psicologico e vedere come procede?
Buona serata.
Dott. Fiori
Gentile Signora,
Da queste poche righe emerge la sua sofferenza ma anche la sua forza... Nessuno è "invincibile", ma possiamo prenderci cura di noi stessi e darci il permesso di sentirci anche insicuri, preoccupati, tristi...
Ed è questa la strada per la serenità...
Un caro saluto
Carissima, penso che dovrebbe fare il punto della situazione rispetto al percorso psicoterapico che sta seguendo . Se lo percepisce come un aiuto, prosegua in questa direzione accettando l'idea che i cambiamenti richiedono tempo. In caso contrario valuti la possibilità di iniziare un percorso di supporto psicologico.
Anche le consulenze psicologiche online sono un'ottima opportunità.
A presto
Buongiorno, dalle sue parole si percepisce la frustrazione che sta vivendo, purtroppo nessuno è invincibile e il peso delle situazioni alla fine si presenta.
Affronti un percorso insieme ad un terapista, sicuramente saprà aiutarla i questo momento difficile.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno.
E' difficile dare un contributo non conoscendola.
Certo è che nell'intensità dei momenti che lei descrive, le personalità forti tendono a voler combattere contro gli stati d'animo che pesano. Ci fanno paura e ci fanno sentire precari. Ma la inviterei a non mettersi in lotta con se stessa, se le è possibile. Ascolti la sua fatica e, ogni tanto, la assecondi, come fosse un compagno di viaggio non sempre piacevole.
Un pensiero molto banale ma altrettanto utile è "adesso è così". Cerchi quel punto delicatissimo in bilico tra l'accettazione - sicuramente difficile - del suo stato d'animo, e la volontà di impegnarsi per modificarlo, un passo alla volta.
Un caro saluto,
O.M.
Gentile utente, sicuramente deve continuare con fiducia il percorso con il suo psicoterapeuta, vedrà che l'aiuterà a gestire meglio le sue emozioni, la situazione da lei descritta richiede diverso tempo per essere elaborata ed accettata, le faccio i miei migliori auguri.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Gentile signora, persegua il suo lavoro di terapia con fiducia. Parli al suo terapeuta dei suoi dubbi e delle sue fatiche anche se riguardano la cura stessa. un saluto
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Ci vuole tempo e pazienza per tornare a sentirsi solidi. Quando lavorò su se stessa all'epoca della nascita dei suoi figli, immagino che ebbe anche in quel caso dei dubbi o dei momenti di sfiducia. Un caro saluto.
Buona sera, ha attraversato un periodo costellato di lutti, malattie e cambiamenti, di fronte ai quali è normale sentire crollare le "certezze" faticosamente costruite. Ha provato a compensare con il lavoro, dove tuttavia ha dovuto gestire altro stress. Tutto questo dolore emotivo richiede tempo per poter essere alleviato e lasciare spazio a una nuova stabilità... Si affidi ai suoi curanti, discuta con loro delle sue sensazioni e fatiche, anch'esse del tutto legittime. Non si chiuda ma condivida con loro quanto le accade compresi i dubbi e le perplessità sulla riuscita del percorso. Cordiali saluti
Gentilissimo le rispondo con ritardo poiché solo da poco iscritta ma con una ampia esperienza per il suo questo clinico. La mia opinione è quella che sia necessario un lavoro di rete con il suo psichiatra e cercare di coinvolgere i suoi figli e suo marito delle emozioni che sta provando. Il trattamento dell'ansia è tanto più efficace quanto più precisa è la diagnosi del disturbo; è quindi di grande importanza pervenire ad una diagnosi accurata di tutte le condizioni emotive che possono contribuire al disturbo lamentato da lei, per determinare quale ne sia la causa primaria: questa informazione ci aiuterà a stabilire il piano di trattamento più adeguato.
Per rendere questi pensieri più funzionali è necessario modificarli, e ciò sarà possibile mediante la psicoterapia, la quale annovera tra i suoi obiettivi primari proprio la trasformazione delle credenze disfunzionali per favorire il benessere della persona.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordialmente dott.ssa Bachiorri Sara
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Cara signora, grazie per la condivisione di questo momento di fatica, che sembra essere per lei così doloroso. Il mio suggerimento è quello di parlare al suo terapeuta di questi stati d'animo di sfiducia e di stanchezza emotiva, anche se riguardano la terapia stessa: momenti di fatica possono esserci in terapia, ma fanno parte di questo percorso e rivelarne la presenza può essere utile per migliorare il lavoro che fate insieme. Un augurio di star presto meglio e un saluto. Giada.
Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando, nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. Potrebbe essere utile condividere i suoi stati d'animo con il terapeuta che la sta seguendo.
Resto a disposizione,anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno,
il suo vissuto è sicuramente carico di sofferenza e stress. Continui ad affidarsi al terapeuta con cui sta facendo il percorso fiduciosa che ci saranno miglioramenti con il proseguo della terapia.
Le auguro che possa stare meglio presto.
Cordialmente
Dott.ssa Valeria Filippi
"Ogni volta che riordino, ho l'ansia": in questo modo può essere sintetizzato quanto ha scritto. Questa è quella che nel coaching viene chiamata "ancora negativa", ovvero l'associazione tra uno stimolo (in questo caso l'azione del riordino o anche il suo sol pensiero) e una emozione negativa (l'ansia). Come anticipavano i colleghi, è difficile poter dare una interpretazione univoca, in base agli elementi forniti. Ad ogni modo, grazie alla metodologia del coaching, una volta compresi i significati che lei associa al riordino, è possibile rimuovere questa "ancora negativa" per sostituirla con una più potenziante.
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Buongiorno. come da Lei descritto sono cambiate molte cose nella sua vita. Il mio consiglio è sicuramente un percorso psicologico di approfondimento di se stessa, così da comprendersi meglio e ridare quell'equilibrio anche alle cose intorno a Lei.

Cordialità
dott. Maurizio Di Benedetto
Gent.le utente, dalle sue parole emerge che negli ultimi anni si sono presentate situazioni emotivamente complesse nella sua vita.
L'aver intrapreso un percorso di cura con uno psichiatra/psicoterapeuta è un'occasione per osservare da vicino i suoi stati emotivi e poterla guidare verso un miglioramento della sua qualità di vita. La percezione dell'efficacia di un percorso di psicoterapia è graduale, non è possibile stabilire a priori una previsione temporale di risoluzione totale dei sintomi che riporta, si lavora tendenzialmente per gradualità e piccoli passi.
Il mio invito è quello di riportare quanto ha scritto direttamente al suo psicoterapeuta, per poter lavorare sulle sue aspettative e i suoi obiettivi.

Rimango a sua disposizione, anche online.
Cordialmente,
Dott. Francesco Culcasi
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua storia, dalle sue parole emergono la stanchezza e lo sconforto in cui comprensibilmente si sta trovando. Dover affrontare tutti gli gli eventi da lei riportati non deve esser stato facile e, nonostante si sentisse "invincibile" dopo la nascita dei suoi figli, probabilmente si è trovata in sovraccarico. Per quanto sia faticoso e necessiti tempo, il percorso psicologico che ha intrapreso la porterà a raggiungere gli obiettivi da lei elencati. Lei parla di depressione e la terapia cognitivo-comportamentale segue dei protocolli, che si adattano ovviamente all'individuo, che hanno un grande riscontro in termini di efficacia. Le auguro che possa presto star meglio. Cordialmente
Buongiorno gentile Utente, vedo che la causa della sua comprensibile sofferenza si può ricondurre ad una serie di situazioni altamente stressanti e potenzialmente traumatizzanti, osservo anche che ha avuto una vita piena che probabilmente le ha sempre richiesto di essere in qualche modo performante e non le ha dato modo di dedicarsi a sé stessa... Probabilmente proprio ciò può essere stata fonte di un accumularsi di stress senza lasciarle valvole di sfogo e cristallizzando proprio quel pensiero che la affligge, quel senso del dovere che a volte si trova a scontrarsi con questa realtà dove non sempre abbiamo la possibilità di compiere certi doveri; ciò che è importante è accettare i nostri limiti e valorizzare le nostre risorse.
Ci saranno sicuramente alti e bassi, ma sono sicuro che attraverso un percorso di sostegno psichiatrico e psicologico potrà riacquisire quell'equilibrio e benessere che per cause di forza maggiore ha dovuto accantonare per troppo tempo.
Coi miei migliori auguri, le porgo cordiali saluti e resto a disposizione per ulteriori consigli o per un percorso di supporto.
Dott. Luca Vocino
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Gentile Utente,
La sensazione di fatica e il sentirsi scoraggiati sono frequenti quando si attraversano stati depressivi e ansiosi, ma anche quando si lavora su se stessi. Il percorso che ha intrapreso con uno psicoterapeuta l'aiuterà sicuramente a ritrovare un significato e un senso ad alcune sue modalità di essere peculiari, come la sensibilità al giudizio e la ricerca di un'alterità su cui reggere il senso di sè e di valore.
Il percorso verso la consapevolezza e il cambiamento può essere lungo e faticoso, ma vedrà che ripagherà i suoi sforzi!
Un caro saluto.
Gentilissima utente, mi dispiace molto per tutte le difficoltà che hai affrontato negli ultimi anni. È normale sentirsi insicuri e stressati dopo aver attraversato così tante prove difficili. È importante ricordare che è ok non essere perfetti e che è importante prendersi cura di se stessi, sia mentalmente che fisicamente.
Continua a seguire il percorso di cura con il tuo psicoterapeuta/psichiatra e ricorda che è un processo che richiede tempo e pazienza. Lascia andare il giudizio verso te stessa e cerca di essere gentile con te stessa. È ok chiedere aiuto e supporto quando ne hai bisogno.
Concentrati su trovare momenti di gioia e relax nella tua vita quotidiana, anche se possono sembrare piccoli e insignificanti. Cerca di ristabilire il rapporto di coppia con tuo marito attraverso la comunicazione aperta e la condivisione delle tue emozioni.
Ricorda che sei una persona forte e coraggiosa, e che hai già superato molte sfide difficili. Non avere fretta nel vedere risultati immediati, ogni passo che fai verso il recupero è importante e significativo. Mantieni la speranza e la determinazione e continuerai a superare queste difficoltà. Sono qui per te, ti auguro il meglio nel tuo percorso di guarigione. Rimango a sua disposizione per un eventuale colloquio di conoscenza.
Dott. Cordoba
Mi dispiace molto sentire quanto hai passato e quanto stai ancora affrontando. È comprensibile che dopo un periodo così difficile ti senta esausta e sopraffatta dagli stati ansiosi e depressivi.

È positivo che tu stia già ricevendo aiuto da uno psicoterapeuta/psichiatra, poiché lavorare con un professionista può essere fondamentale per affrontare queste sfide. È un processo che richiede tempo e pazienza, ma il fatto che tu stia cercando supporto è un passo importante verso il recupero.

Riflettere sul lasciar andare il giudizio verso te stessa è cruciale. È facile essere troppo duri con noi stessi, soprattutto quando ci troviamo in situazioni difficili. Accettare che hai fatto del tuo meglio nelle circostanze date e permetterti di essere umana, con tutte le tue imperfezioni, è un passo verso la guarigione.

Anche il recupero del rapporto di coppia e il trovare un lavoro meno stressante sono obiettivi validi, ma è importante non sentirti in colpa se ci vogliono del tempo per raggiungerli. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per curarti e percorri il percorso verso il benessere a tuo ritmo.

Nel frattempo, cerca di praticare la gentilezza verso te stessa. Fai attenzione alle piccole cose che ti portano gioia e cerca di dedicare del tempo a te stessa, anche se è solo qualche minuto al giorno. Ricorda che sei importante e meriti cura e gentilezza, soprattutto da parte tua.

Continua a lavorare con il tuo terapeuta e non esitare a chiedere supporto anche dagli amici e dalla famiglia quando ne hai bisogno. Se hai difficoltà a gestire gli stati ansiosi o depressivi, ricorda che ci sono anche opzioni di trattamento come la terapia farmacologica che potrebbero essere utili.

Spero che con il tempo e con il sostegno adeguato possa trovare la pace e la serenità che meriti. Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, sono qui per aiutarti.

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