Esperienze



Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia sistemico relazionale
- Psiconcologia
- Psicologia sportiva
- Psicologia della salute
- Psicobiologia e neuroscienze cognitive
- Psicologia scolastica
- Psicologia del lavoro
- Psicodiagnostica
- Sessuologia
Indirizzi (2)
Via Benvenuto Cellini 11, Segrate
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Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
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23 recensioni
Punteggio generale
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M.M.
Disponibile e flessibile nel fissare data e orario.
Michele
Mi sento molto soddisfatto del percorso intrapreso.
È una persona empatica, professionale e sempre attenta alle mie esigenze. Riesce a creare un ambiente sicuro e accogliente dove mi sento libero di esprimermi senza giudizi. Grazie al suo supporto, ho acquisito maggiore consapevolezza di me stesso e ho trovato strumenti utili per affrontare le difficoltà quotidiane. Consiglio vivamente il suo lavoro a chiunque cerchi un aiuto psicologico di qualità
Francesca
Competente, empatico.
Mi è piaciuto il suo approccio diretto e accogliente allo stesso tempo
Anna
Personalmente sia a me che a mio marito e mia figlia ci è piaciuto molto. Ha capito il problema e lavoreremo su questo. Da consigliare sicuramente
Giorgia Castellani
Il Dottor Boccalari sta seguendo mio figlio di 12 anni , fin dall’inizio ci ha stupito la sua attenzione al dettaglio e le sue capacità di ascolto verso il ragazzo. Condividiamo insieme strategie e tecniche finalizzate al supporto , sempre con grande empatia e rispetto. I risultati si sono iniziati a vedere già dalle prime sedute. Consigliatissimo!
Daniele
Eccellente accoglienza e riconoscimento della richiesta, presenza molto attiva ed empatica. Serietà e preparazione. Posso considerarmi molto soddisfatto. Ho svolto la mia prima visita in studio e sono rimasto molto appagato, spero di continuare con il Dott. Boccalari
C.M.
Competente, accurato, dedicato.
L'ascolto, la presa di consapevolezza e la connessione di tutti i punti.
Sono davvero grata di aver iniziato questo percorso: dalla scoperta e gestione dell'ADHD alla comprensione e gestione di lavoro, relazioni e vita quotidiana. Un'osservazione ed inclusione dei contesti, dei rapporti e delle informazioni che non avrei saputo osservare, leggere, e migliorare senza il lavoro che stiamo facendo insieme. Grazie.
Emanuele A
Lorenzo è un dottore capace ed attento, in grado di capire le problematiche e senza creare stress o disagio, mi sono trovato molto bene e tornerò sicuramente. Molto consigliato
Carla
Il dottore ha molta esperienza nella gestione dell'ADHD e mi ha aiutata a individuare strategie per gestire meglio il mio quotidiano che continuo a praticare. Consigli personalizzati e dettagliati spiegati in modo semplice e empatico.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 18 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, ho dei problemi relazionali con un amico che vive fuori dall’Italia o meglio non comprendo come migliorare la nostra amicizia senza che si senta oppresso. Più volte ho chiesto quando tornava di farmelo sapere perché ho il piacere di rivederlo dopo tre anni che non ci siamo più visti e infatti il contatto è rimasto costante attraverso la messaggistica. A volte c’è anche uno scambio di audio, in uno di questi mi rasserenava dicendo magari quando torno te lo faccio sapere stai tranquilla. Questo qualche mese fa, di recente ho chiesto se la nostra amicizia rimarrà sempre così o se un giorno ci rivedremo ma non ho avuto risposta, il giorno successivo ho pensato di riscrivere dicendogli non volevo essere polemica è molto che vorrei rivederti volevo capire il tuo pensiero e mi ha risposto dicendomi ciao cara, sono solamente occupato in altro, non so quando scendo e quanto sarò impegnato quando scendo, ti voglio bene, ma andiamo avanti. Come devo interpretare questo andiamo avanti? Non ama avere legami affettivi particolarmente stretti nella messaggistica né un contatto frequente. Se sollecito risposte poi sono piuttosto seccate mentre se non mi faccio sentire per un paio di settimane la persona in questione torna ad aprirsi al dialogo ma sempre su argomenti superficiali oppure è maggiormente disposto all’idea di rivedersi. Vorrei capire come poter sviluppare al meglio questa amicizia senza che il mio desiderio di rivederlo sia per lui una pressione o che la messaggistica risulti pesante. Potete dirmi cosa ne pensate della risposta che mi ha dato e ogni quanto (una volta ogni due settimane, una volta al mese) secondo voi è giusto sentire un amico o scrivergli senza risultare seccanti? Lui non ha amici con cui si sente ma apprezza sempre il mio contatto purché non sia eccessivo
Capisco che la situazione con il tuo amico ti stia creando confusione e ansia, e posso immaginare quanto possa essere difficile interpretare la sua risposta. Quello che emerge da quanto mi racconti è una dinamica relazionale in cui i vostri bisogni emotivi sembrano essere abbastanza diversi. Tu desideri un contatto più frequente, un chiarimento sul futuro della vostra amicizia e un’opportunità di rivederlo dopo tanto tempo, mentre lui sembra avere bisogno di più spazio e di una comunicazione meno costante. La sua risposta, con quella frase “andiamo avanti”, sembra suggerire che desideri continuare la relazione, ma a un ritmo che per lui è più comodo e senza impegni troppo intensi. La sua difficoltà a rispondere a domande più dirette, come quella sul rivedervi, può essere il suo modo per evitare di sentirsi troppo sotto pressione. Dal punto di vista sistemico, vediamo queste dinamiche come una sorta di "danza relazionale", in cui entrambi vi adattate ai bisogni dell’altro, ma a volte senza una piena comprensione reciproca. La tua spinta a cercare di chiarire ogni volta come stanno le cose potrebbe far emergere in lui un senso di oppressione, che lo porta a darti risposte più brevi o distaccate. Se la frequenza della comunicazione aumenta da parte tua, potrebbe sentirsi messo sotto pressione, anche se tu non lo intendi in questo modo. D’altra parte, la tua frustrazione nasce dalla sua reticenza a rispondere, che può farti sentire che l’amicizia non ha lo stesso valore per lui. Ma questo non significa che non apprezzi la vostra relazione, semplicemente che il suo modo di viverla è diverso. Rispetto al come agire per migliorare la relazione, credo che la chiave sia rispettare il suo bisogno di spazio senza perdere il contatto. Potresti provare a scrivergli in modo meno insistente, magari una volta ogni due settimane, senza aspettarti risposte immediate o approfondite. Un messaggio che non sollecita troppo una risposta, ma che mantiene la connessione in modo leggero, potrebbe essere un buon modo per far capire che ci sei senza mettere pressione. È anche importante accettare la sua modalità di comunicazione meno frequente, senza pensare che l’amicizia debba essere costante per essere valida. Potresti riflettere su come questa modalità di relazione sia stata comunque una parte importante della vostra amicizia, anche se non corrisponde alla tua aspettativa di frequenza o intensità. Il fatto che lui apprezzi il tuo contatto, ma solo quando non è eccessivo, indica che la relazione potrebbe beneficiare di una distanza più sana e reciproca. Forse dovresti anche cercare di non ripetere domande che lui non ha voglia di rispondere, come quella sul rivedervi, per evitare di farlo sentire sotto pressione. Lasciando più spazio, la comunicazione potrebbe diventare più naturale, senza rischiare che si senta oppresso. In definitiva, credo che sia una questione di trovare un equilibrio tra i tuoi desideri e i suoi bisogni, rispettando i confini che lui ha espresso, pur mantenendo un contatto affettuoso, ma non invasivo. In questo modo, potrai continuare a coltivare la vostra amicizia senza forzare dinamiche che non sono nelle sue corde. Come ti senti riguardo a queste riflessioni? Rimango disponibile a parlarne insieme in seduta.
Un caro saluto,
Dott. Lorenzo Boccalari

Buonasera, sono un ragazzo di 32 , vi scrivo perché credo che la mia vita stia cadendo nel baratro. Dovrei scrivere un "poema" per raccontare tutto ma cercherò di essere breve: il problema principale è che non ho un lavoro, un contratto, una stabilità, e ciò sta compromettendo il matrimonio con mia moglie. Con mia moglie stiamo insieme da quasi 14 anni, tra alti e bassi siamo sempre andati avanti, lei facendo carriera nella sua vita ed io invece lavorando come dj e tecnico audio non registrato. Ci siamo sempre amati, abbiamo condiviso qualsiasi cosa, abbiamo avuto un periodo di crisi prima del matrimonio, poi decisi a sposarci tutti i problemi li abbiamo messi da parte,( forse presi dal momento), fatto sta che ora a distanza di 2 anni dal matrimonio mia moglie vuole poter costruire realmente qualcosa sennò preferirebbe divorziare( comprare casa essendo in affitto, avere dei figli) ed io non posso darle torto assolutamente. Dunque mi sono messo alla ricerca di un lavoro stabile per poter reagire alla situazione che va sempre degenerando, per poter avere un futuro concreto sia per me sia per lei sia per noi ma ad oggi ancora nulla. Sento di stare per perderla perché lei non è disposta più ad aspettarmi. Vorrei poter tornare indietro di qualche anno per trovare questo tanto desiderato lavoro...gran parte delle colpe le assumo io per la mia negligenza e menefreghismo, chiedo un vostro consulto per capire come poter non perderla e poter tornare ad essere felici insieme a lei costruendo qualcosa per il nostro futuro. So che è difficile la situazione ma farei qualsiasi cosa per mia moglie e per il nostro matrimonio.
Ti ringrazio per aver condiviso così apertamente ciò che stai vivendo, e capisco quanto questa situazione ti stia pesando, soprattutto considerando l'amore che provi per tua moglie e la preoccupazione di poterla perdere. La tua richiesta è un chiaro segno del desiderio di rimettere insieme le cose, di trovare un equilibrio tra il tuo passato, il presente e le tue speranze per il futuro. Dal punto di vista della psicologia sistemica, quello che sta accadendo nella tua relazione può essere visto come il risultato di un sistema complesso, fatto di dinamiche reciproche che coinvolgono non solo te e tua moglie, ma anche le aspettative che ciascuno ha sull'altro e sulla propria vita insieme. La tua difficoltà nel trovare un lavoro stabile e la conseguente mancanza di sicurezza economica sembrano aver generato un forte disagio emotivo, che si riflette direttamente nella relazione. In un matrimonio, le aspettative sui ruoli, sulle realizzazioni e sugli obiettivi condivisi sono fondamentali. È chiaro che tua moglie desidera un futuro concreto e stabile, quello che sentite insieme come il "passaggio successivo" per costruire una vita condivisa, come una casa, dei figli, una famiglia. In un certo senso, quello che lei sta chiedendo non è tanto un atto di rifiuto nei tuoi confronti, ma una necessità legata alla sicurezza e alla stabilità che, giustamente, considera essenziali per un rapporto duraturo. Per quanto riguarda il tuo vissuto, c'è una parte di te che si sente colpevole per la "negligenza" e il "menefreghismo", ma questa visione può essere un ostacolo più che una risorsa. La colpa, purtroppo, è un'emozione che può generare paralisi e impedire di vedere con chiarezza le soluzioni. Se guardiamo al sistema in cui tu e tua moglie siete inseriti, il punto centrale non è solo la "colpa" per il passato, ma come questo passato stia influenzando la capacità di entrambi di rispondere alle difficoltà del presente. In altre parole, potresti chiederti non tanto cosa avresti dovuto fare prima, ma come entrambi potete costruire, passo dopo passo, un futuro che vi soddisfi. In queste situazioni, una cosa importante da considerare è il dialogo aperto e la rinegoziazione dei vostri bisogni. Tua moglie sta manifestando un desiderio di stabilità, e comprendo che questo possa sembrare come una pressione per te, soprattutto considerando la difficoltà che hai nel trovare un lavoro stabile. Però, dentro questa comunicazione, c’è anche una richiesta di alleanza, una richiesta di affrontare insieme la crisi. Questo è un aspetto da non sottovalutare: mentre lei sembra stanca di "aspettare", probabilmente ha bisogno anche di sentirsi rassicurata sul fatto che stai facendo il possibile per migliorare la situazione, non solo per te stesso, ma anche per il vostro futuro insieme. Ti incoraggerei a cercare di ridurre il senso di "urgenza" che percepisci, prendendo consapevolezza che il cambiamento e la stabilità non arrivano sempre in tempi brevi. Certo, sarebbe facile dire che "farei qualsiasi cosa per lei", ma la vera domanda è cosa "possiamo fare insieme" come coppia, non solo come individui che si trovano ad affrontare le proprie difficoltà separatamente. Potresti pensare a come condividere con tua moglie le tue difficoltà, senza minimizzare i tuoi sforzi, ma anche senza sentirti sopraffatto. A volte, riconoscere il bisogno di sostegno, sia emotivo che pratico, può aprire la porta a soluzioni concrete e a nuovi modi di affrontare il problema.
Inoltre, potresti riflettere su cosa significhi per te il concetto di "stabilità" e come potresti costruirla insieme, non solo sul piano materiale (un lavoro stabile, una casa), ma anche su quello emotivo e relazionale. L’importante è non vivere questa difficoltà come qualcosa che definisce la tua identità o il valore della tua relazione, ma come un ostacolo che si può affrontare insieme. La tua voglia di non perderla è un segno forte dell’amore che provi, ma per fare il passo successivo è fondamentale che entrambi possiate dialogare apertamente, cercando di ridurre il senso di colpa e la pressione reciproca, e concentrandovi su come agire concretamente, anche nei piccoli passi, per migliorare la situazione.
Ti consiglio di continuare a cercare lavoro, ma anche di esplorare con tua moglie altre modalità di sostegno reciproco. Può essere utile creare insieme una "strategia" di coppia che preveda anche momenti di confronto in cui ognuno possa esprimere le proprie paure, speranze e difficoltà. Non sempre i grandi cambiamenti arrivano in un colpo solo, ma a volte piccole modifiche nel modo in cui ci si relaziona al problema possono portare a soluzioni più realizzabili. Infine, il fatto che tu voglia migliorare la situazione per il futuro dimostra che hai la consapevolezza del valore di ciò che hai costruito insieme, e questa consapevolezza è già un ottimo punto di partenza. Sarebbe utile che tu e tua moglie poteste rivedere i vostri obiettivi comuni, cercando di trovare un equilibrio tra le aspettative che ciascuno ha, e il riconoscimento che la stabilità emotiva e relazionale, oltre che quella economica, è fondamentale per la vostra felicità.
Ovviamente questa è un rapida riflessione fatta sulle parole da te condivise, ma per un approfondimento più dettagliato ed efficiente, ti propongo di parlarne insieme in seduta.
A disposizione,
Dott. Lorenzo Boccalari

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