Mia figlia, 18 anni, deve studiare per sostenere i test di ammissione all’universita. Ma, come le ca

90 risposte
Mia figlia, 18 anni, deve studiare per sostenere i test di ammissione all’universita. Ma, come le capita ormai da qualche anno, non riesce a studiare anche se lo vorrebbe. Non è forzata a continuare a studiare da nessuno, lei comprende che dovrebbe farlo per il suo futuro, le piace quello che ha deciso di studiare, ma nonostante questo non riesce a concentrarsi. Che tipo di aiuto le potrebbe servire? A che tipo di specialista ci possiamo rivolgere?
Grazie
Giancarlo
Dr. Massimo Fontana
Psichiatra, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Innanzitutto bisogna vedere se la ragazza avverte questo come un suo problema è se desidera essere aiutata. Se è così, come immagino, la prima cosa è di chiedere lei stessa un colloquio con uno psicoterapeuta per vedere insieme quali possano essere i motivi di questo blocco. Non necessariamente sarà indicata una lunga psicoterapia. Potrebbero essere sufficienti alcuni incontri di chiarificazione.

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Dott.ssa Barbara Pagliari
Psicologo, Psicoterapeuta
Villasanta
Buonasera. Il fatto che si stia attivando lei, ad esempio chiedendo un aiuto su questo portale, piuttosto che sua figlia, fa pensare che forse un'aspettativa ci sia comunque. Badi bene: non c'è nulla di male, ma su un piano non verbale, soprattutto nella relazione figli-genitori, questi non detti passano in ogni caso.
Rispetto alla sua specifica domanda, le risposte potrebbero essere tra le più svariate e non è facile rispondere in virtù della consistente assenza di numerose informazioni. Ha un deficit di attenzione? Vuole davvero fare l'università? Vuole davvero proseguire in quel corso di laurea? Non ha un metodo di studio adeguato? Oppure sua figlia non sente di aver alcun problema, ma lei invece sì?
Si confronti innanzitutto con sua figlia e lasci a lei la decisione di chiedere un aiuto, se lo sente, sia esso di natura psicologica, educativa, ecc.
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, capisco il disagio che prova sua figlia nel voler continuare a studiare, ma sente che c'è qualcosa che le impedisce di farlo. Molto probabilmente sua figlia è pervasa da uno stato di ansia che le impedisce di esaudire il suo desiderio. Non ci spiega nella sua domanda se già negli anni precedenti nella sua vita scolastica abbia avuto gli stessi sintomi. E' importante sapere se c'è stato qualche evento che l'ha traumatizzata e che le ha abbassato la stima in sè stessa e quindi indagare se ogni volta che doveva sottoporsi ad un'interrogazione provava la stessa ansia. Molto probabilmente non ha avuto un buon rapporto con i professori che tramite l'interrogazione la dovevano giudicare, quindi anche ora che deve sottoporsi alla prova dei test di ammissione avendo paura di un fallimento prova lo stesso disagio carico di ansia. Sarebbe bene che sua figlia esegua dei colloqui psicologici, facendo un lavoro su di sè per capire che cosa le è successo nel passato e quale trauma ha subito. Le consiglio una terapia con l'EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione con i movimenti oculari). Un trattamento psicoterapeutico basato sul ricordo dell'esperienza traumatica avvenuta nel passato, che si potrebbero ripercuotere nel presente, si nota che piano piano le sensazioni negative si riducono d'intensità. Cmq se desidera altre delucidazioni mi può chiamare anche on-line, la saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli.
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Buonasera Signora, anche se sembra quasi banale la “capacità “ di dedicarsi con costanza allo lo studio, in questo caso, ma anche a tanti altri impegni, può essere, a volte molto difficile. Spesso accade che dietro la motivazione ci sia comunque paura, frustrazione, e senso di inadeguatezza... e queste sensazioni potrebbero riflettersi nella reale incapacità di studiare. Consiglierei a sua figlia di provare a parlare con uno psicoterapeuta che possa aiutarla ad analizzare cosa si nasconde realmente dietro questa incapacità. In ogni caso ci tengo anche a sottolineare che l’esame di ammissione universitario segna una tappa molto importante ed è quindi fonte di molto stress, ansia e paure sul futuro... comprensibili e lecite.
Un saluto, Federica Miccichè
Dott.ssa Daniela Massaglia
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Torino
Il blocco psicologico nello studio è una condizione che non consente di concentrarsi ed elaborare i contenuti, anche quando si è convinti di doverlo o volerlo fare.
Anche se razionalmente si pensa di dover studiare, non si riesce e ciò può produrre un profondo senso di colpa e inadeguatezza.
Il blocco psicologico può dipendere da diversi fattori legati a volte ad una scarsa autostima e all’idea di non essere all’altezza.
La cosa più importante è capire cosa in questa fase stia accadendo nella nostra mente. Stiamo attraversando un periodo difficile della nostra vita? E’ solo stanchezza o ci preoccupa qualcosa?
Comprendere quale sia la causa del blocco psicologico è fondamentale per poterlo affrontare, magari con l’aiuto di un professionista per un supporto psicologico onde evitare di cadere in un vortice di negatività che possa condurre ad un fenomeno di dispersione scolastica.
A volte un blocco può dipendere anche da fattori esterni allo studio, a situazioni che riguardano la propria vita, a problematiche che inducono uno stress generale sia di tipo cognitivo che emotivo. Ciò che in questi casi va evitato è la chiusura in sé stessi.
E’ consigliabile reagire e fare qualcosa che ci permetta di rompere quello schema di malessere e passività e ci rimetta in gioco recuperando la motivazione. Cordialmente, dott.ssa Daniela Massaglia
Dott.ssa Caterina Cresciullo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Vallo della Lucania
Gentile Papà Giancarlo, dalle sue parole si capisce che lei è un padre attento...che parla molto con sua figlia ma che in questo momento non riesce a comprendere la sua difficoltà ad andare avanti nella sua scelta universitaria. Forse nemmeno sua figlia, ha individuato prefettamente le cause del suo 'blocco', delle sue difficoltà...ciò che potrebbe fare per lei è proporle una consulenza psicologica, in questo modo le potrà fornire l opportunità di confrontarsi con le sue difficoltà e valutare al meglio le sue aspettative.
Cordialmente.
Dr. VINCENZO MESSINEO
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Sant'Agata li Battiati
Le consiglio la Psicoanalisi.
Dott.ssa Angela Riccioni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Ravenna
Da quello che ho capito è da qualche anno che sua figlia vive questo disagio. Quindi è molto probabile che ci sia un blocco interno profondo che può, a mio avviso, essere indagato con strumenti psicologici.
Credo, per rispondere alla sua domanda, che una consultazione con un terapeuta possa essere molto utile per comprendere e valutare l'entità del problema.
Con cordialità,
A.R.
Buongiorno Giancarlo,
è possibile che sua figlia abbia delle condizioni psicologiche nel non riuscire a procedere con la sua scelta di studio. Le consiglio di prendere in considerazione l’eslporazione e la conoscenza di tali aspetti attraverso un consulto psicoterapeutico.
A disposizione per approfondimenti
Buona giornata
Elisabetta Ciaccia
Dott. Alessandro Generoso
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve, dalle sue parole si evince il "conflitto" interiore che sua figlia vive. Da un lato studiare per costruirsi un futuro, dall'altro qualcosa che blocca questa possibilità.
Le suggerirei di consigliare a sua figlia di fare un consulto psicoterapeutico, in modo da poter "guadare dentro" questo dolore che in questo momento sta bloccando la sua vita.
Buona giornata
Buongiorno Signor Giancarlo, sua figlia sta attraversando una fase della vita in cui tutto è confuso ...l'adolescenza in cui il ragazzo e la ragazza si avviano verso l'età adulta e i genitori non riconoscono più i loro figli. Quello che io consiglio ai genitori è di stare "un passo indietro" ai loro figli senza perderli di vista al fine di far vivere loro le esperienze che si sentono di fare, trasmettendo vicinanza affettiva e il senso del limite di ciò che è lecito eticamente fare. Nel suo caso sua figlia avrebbe bisogno di alcuni incontri con uno psicoterapeuta per capire se stessa e con lo specialista sarebbe opportuno trovare un servizio sul territorio che orienta e informa i giovani rispetto al percorso formativo da intraprendere.
Le auguro una buona settimana dott.ssa Monica Bertolini (Lodi-Lombardia)
Dott.ssa Patrizia Mattioli
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Giancarlo,
spesso certe difficoltà a procedere sono sostenute dal prefigurarsi di una prova personale scadente e dalla paura di non riuscire e deludere le aspettative delle persone care.
Lo specialista cui potrebbe rivolgersi è sicuramente lo psicoterapeuta, quello di orientamento Cognitivo comportamentale può aiutarla in tempi minori e in genere fornisce strumenti che il paziente può utilizzare anche in seguito autonomamente una volta terminato il periodo di terapia.
Un cordiale saluto.
D.ssa Patrizia Mattioli
Dott.ssa Lucia Laudi
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Buongiorn, è fondamentale che la ragazza avverta questa difficoltà come un suo disagio che vuole superare, tenendo presente che nella vita in generale periodi di stanchezza sono fisiologici, ma con l'aiuto di uno psicoterapeuta che osserva il problema dall'esterno e con professionalità si superano queste fasi di disagio. Cordiali saluti e sono a vostra disposizione
Dott.ssa Francesca Argiolas
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Cagliari
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione nel vedere sua figlia "bloccata" rispetto allo studio. Concordo con il Dott.Fontana quando chiede se sua figlia vive questo momento come un problema. A volte la percezione che noi abbiamo dall'esterno, non corrisponde a ciò che vive a livello di pensieri ed emozioni, la persona che abbiamo di fronte. Ciò che è visibile è il comportamento, ciò che si compie, o in questo caso, ciò che non si compie (studiare). E' prezioso che lei si prenda cura di sua figlia chiedendo informazioni, potrà essere ancora più efficace chiedendo a lei di cosa ha bisogno in questo momento e in che modo potrebbe esserle utile. In funzione della risposta data potrà muoversi di conseguenza, o stare fermo e promuovere autonomia, se questo è il desiderio della ragazza. Un caro saluto. Francesca Argiolas
Dott.ssa Carmen Scantamburlo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Penso che per sua figlia possa essere utile parlare con un/una psicoterapeuta per capire e affrontare il problema . Buona giornata dott.ssa Carmen Scantamburlo
Dott.ssa Annalisa Corlando
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
La capacità di concentrarsi si disperde quando siamo in ansia, quando avvertiamo un senso di oppressione, quando siamo confusi, quando non conosciamo ancora quali siano i nostri bisogni, ecc.ecc. A 18 anni tutto questo non stupisce. Qualche seduta psicoterapeutica è l'unico rimedio. A sua figlia glielo suggerisca una volta, in tono incoraggiante e positivo. Poi faccia un passo indietro.
Dott. Massimo Zedda
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buongiorno Giancarlo, comprendo il suo disagio e preoccupazione. Il problema legato alla concentrazione potrebbe avere cause diverse collegate alla dimensione psicologica, aspetti che sua figlia potrebbe esplorare con un professionista psicologo/psicoterapeuta, qualora ne abbia la volontà. Il passaggio dalle scuole secondarie all’università è importante ed impegnativo, ma non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile per una studentessa motivata allo studio. La crisi del blocco dello studio ed il calo di concentrazione sono disagi che possono essere gestiti nella relazione terapeutica in modo da favorire la carriera universitaria di sua figlia.
Dott.ssa Valentina Sciubba
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Come le hanno detto molti colleghi lo specialista cui rivolgersi è lo psicologo psicoterapeuta. Ovviamente è bene sia sua figlia a volerlo, diversamente non si otterrebbero dei risultati ottimali e a volte nessuno.
La terapia strategica breve ha studiato diverse problematiche relative ai problemi di studio e può trovare un libro al riguardo, anche in rete. Questo approccio, meglio forse se integrato, dovrebbe assicurare risultati rapidi e soddisfacenti.
Potrebbe darsi il caso che lo psicoterapeuta ritenga opportuno richiedere la collaborazione/aiuto di uno o entrambi i genitori, a motivo del fatto che, essendo la ragazza appena diciottenne, fa ancora parte del "sistema" famiglia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Biondi
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buon giorno, innanzitutto è importante valutare alcuni aspetti emersi nella sua domanda. La difficoltà a concentrarsi a quanto pare è precedente al periodo universitario, potrebbe dunque dipendere da un deficit attentivo. Laddove invece queste difficoltà derivino da un disagio emotivo deve essere necessariamente sua figlia a rivolgersi ad uno specialista, in questo caso psicoterapeuta, perché sarà lei a dover affrontare un percorso di chiarificazione e scoperta dei suoi desideri e delle sue attitudini. È importante e lodevole la sua attenzione verso le problematiche di sua figlia, ma deve essere quest'ultima a decidere se farsi aiutare o meno
Dott.ssa Sara Biondi
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve, sarebbe importante comprendere le ragioni per cui nonostante la motivazione a studiare che lei descrive, sua figlia incontra queste difficoltà. Le ipotesi in questi casi potrebbero essere molteplici, dall'ansia fino a una carenza nel metodo di studio e nell'organizzazione. Le consiglierei una consulenza psicologica, magari con un professionista che lavora con adolescenti e giovani adulti. In seguito potrete valutare al meglio quale sia l’intervento più adatto. Come altri miei colleghi suggeriscono, la motivazione di sua figlia a fare un percorso è un aspetto chiave. In bocca al lupo
Dott. Felice Stati
Psicologo, Terapeuta, Psicoterapeuta
Ciampino
In base a ciò che scrive appare sempre che sia figlia abbia difficoltà a crescere. Lo studio come gli esami sono “banchi di prova” da superare. Per essere aiutata necessità di una consulenza psicologica per capire quale migliore offerta psicoterapeutica proporle.
Dott.ssa Fausta Fabbris
Psicologo, Psicoterapeuta
Piove di Sacco
Buongiorno, al suo posto io farei fare a mia figlia qualche colloquio con una mia collega psicoterapeuta che si occupa di orientamento scolastico, affinché possa mettere a fuoco velocemente se la questione riguardi lo studio o altro, e decidere insieme come procedere. La saluto, sperando di esserle stata d' aiuto. Fausta Fabbris
Dott.ssa Adriana Tugnoli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile signora; valutando la sua richiesta mi domando come mai sia lei e non sua figlia a chiedere aiuto. Chi è realmente motivata a proseguire gli studi? Cosa intende quando scrive che è da diversi anni che tenta di fare questo? Servirebbero maggiori dati informativi per copmprendere la natura del problema. Se sua figlia è realmente motivata e non solo intenzionata ad intraprendere il percorso universitario, occore capire se la paura del fallimento, l'anticipazione dell'insuccesso e il conseguente timore del giudizio negativo, possono tradursi in evitamenti rispetto all'impegno rappresentato dal preparasi a superare la selezione per ingresso all' università. Converrebbe parlare con sua figlia per comprendere se ella avverte tale criticità come un problema da gestire. In altre parole identificare se è un suo reale bisogno. L'intervento cognitivo comportamentale è particolarmente efficace nel trattamento dei disturbi legati all'ansia (e nel caso specifico ansia da esame, se ciò dovesse emerge dall'assessment iniziale). Tale percorso dispone di strumenti e metodi per aiutare lo studente a gestire tale tipologia di problema.
Cordialmente, dott.ssa Adriana Tugnoli
Dott.ssa Paola Giovani
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno Giancarlo, lo stato di inattività di sua figlia è certamente da prendere in considerazione. Potrebbe cercare di fare dei colloqui per centrare meglio la situazione favorendo la possibilità che anche sua figlia possa accettare una psicoterapia. Cerchi di parlarle e di consigliarle dei colloqui in modo da aiutarla a capire cosa vuole. Cordiali saluti PG
Dott.ssa Arcangela Gabriella Menichella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Salve, mi chiedevo che tipo di studi ha affrontato sua figlia, ha mai avuto problemi a scuola? ha un metodo di studio efficace? è sempre stato difficile concentrarsi per lei? potrebbe essere utile, oltre a quello che le hanno già consigliato i colleghi, valutare il suo profilo cognitivo per delineare i suoi punti di forza e debolezza, inoltre capire se c'è un lieve disturbo dell'apprendimento, che le imedisce di procedere negli studi.Le serve un neuropsicologo o un neuropsichiatra che si occupi di questo. Spero di essere stata utile, resto a disposizione . Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Elena Cinti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Albano Laziale
Buongiorno signora provi a lasciar fare sua figlia, a permetterle di assumersi la responsabilità delle sue scelte, anche quella di chiedere aiuto! Chiaramente uno psicologo/psicoterapeuta potrebbero fare al caso vostro
Dr. Salvatore De Costanzo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
San Giorgio a Cremano
Salve! Molto probabilmente sua figlia ha sviluppato un meccanismo d'ansia legato al contesto studio. Andrebbe indagato quest'aspetto e se l'ansia infici altri aspetti della sua vita. Il professionista giusto è lo psicologo.
Le consiglio di indirizzarsi a uno psicologo-psicoterapeuta a indirizzo congnitivo-comportamentale.
Cordialmente.
Salvatore De Costanzo
Dr. Vincenzo Amarante
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pagani
Sua figlia dovrebbe fare sia un inquadramento delle capacità cognitive per escludere problemi di tipo attentivo e poi dovrebbe fare dei test di personalità che possano aiutarla a orientarsi rispetto alle proprie inclinazioni e capacità.
Dott. Andrea De Simone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buongiorno, provi a farla rivolgere ad uno psicologo, per chiarire meglio le sue idee rispetto a questo periodo così delicato.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Dott. Emanuele Grilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve. La sua richiesta implica il fatto che sua figlia abbia chiesto spontaneamente un aiuto per il suo momento di "mancanza di concentrazione"? Certamente lo psicologo può essere di aiuto, ma deve partire da sua figlia questa esigenza.
Entrando nel merito della sua questione problematica le cause potrebbero essere molteplici. Forse sua figlia ha bisogno del suo tempo per capire quali siano le sue reali inclinazioni e motivazioni.
Le suggerisco di rimanere alla "giusta distanza" per poter essere di sostegno a sua, figlia in questo delicato passaggio, forse facendosi suggerire ed aiutare sa uno psicologo come è meglio fare.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Buonasera,
sarebbe importante conoscere ulteriori informazioni, visto che ha detto che è da qualche anno che sua figlia ha difficoltà nello studio. Le consiglio di parlare con sua figlia della possibilità di svolgere una consulenza psicologica, così da potersi confrontare con un professionista sulle sue eventuali difficoltà nella concentrazione e soprattutto sui motivi sottostanti a questa sua difficoltà.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento.

Un caro saluto
Dott.ssa Paola De Martino
Dott.ssa Maura Falocco
Psicologo, Professional counselor
Grottaferrata
Il modo in cui affrontiamo le situazioni e, in particolare, lo studio, non sempre è funzionale al raggiungimento di un obiettivo. Molti possono essere i blocchi: alte aspettative nei confronti di sé stessa, ansia da prestazione, confusione rispetto al futuro.... (un conto è affermare che si deve studiare per il proprio futuro e un conto è riuscire a costruire progetti a partire dai propri interessi e dalle proprie capacità), solo per citarne alcuni.
Potrebbe essere utile una consulenza con uno psicologo, se sua figlia vorrà farlo.
Dott.ssa Ambra Salustri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, la preoccupazione che lei prova nei confronti di sua figlia appare comprensibile, considerando che lo studio rappresenta uno spazio di espressione e autonomia importante per i ragazzi dell'età di sua figlia. Per questo, tale ambito può costituire una spia di malesseri che albergano in altri luoghi della vita psichica. La mancanza di motivazione potrebbe quindi essere la manifestazione di altri affetti (tristezza o ansia, ad esempio) che sua figlia prova in diversi ambiti della propria vita. Le suggerirei di condividere le sue preoccupazioni con la ragazza, in primo luogo per comprendere come sua figlia viva questa situazione e se senta il bisogno di un sostegno da parte di un professionista. Cordialmente, Dott.ssa Salustri
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Dr. Sara De Felice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno,
spesso le nostre emozioni, se non gestite bene, influenzano la sfera cognitiva, nel caso di sua figlia l'attenzione. Sicuramente una valutazione psicodiagnostica potrebbe essere utile per chiarire che tipo di problematicità ci sono dietro questo disagio.
Dott.ssa Alessandra Bon
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino
Buongiorno, dovremmo capire se ciò' che per lei rappresenta un problema, lo e' anche per sua figlia.
Dovremmo capire che cosa per sua figlia e' importante, non sempre coincide con ciò' che e' importante per un genitore.
Come mai lei e' cosi in ansia per l'avvenire di sua figlia?
La invito ad approfondire queste tematiche.
Dott.ssa Alessandra Bon
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, sicuramente una visita conoscitiva con uno specialista potrà indirizzarla meglio sul percorso da seguire. Doveroso è conoscere meglio le opinioni della giovane prima di proseguire con qualsiasi tipo di percorso.
MMM
Dott.ssa Maria Cristina Giancarli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno Giancarlo, è comprensibile la sua difficoltà di genitore in questa fase. Un colloquio di orientamento con uno psicologo può aiutare sua figlia a mettere a fuoco cosa desidera in questo momento così delicato di evoluzione e passaggio a una dimensione più adulta. Può pertanto invitare sua figlia a darsi la possibilità di avere uno spazio di ascolto psicologico. Resto a disposizione per domande e consulenze, anche online. Cordialmente, dott.ssa Giancarli
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che chiedere aiuto sia il primo passo verso la guarigione. Le auguro di trovare un professionista col quale costruire un rapporto di fiducia che possa permetterle di esplorare e sciogliere i suoi nodi più importanti. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dr. Maurizio Buonaugurio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve Giancarlo, è comprensibile la frustrazione che sta provando sua figlia, così come lo sono la sua preoccupazione e la sua volontà di volerla aiutare. Prima di tutto sua figlia, essendo maggiorenne, deve richiedere in prima persona il supporto di un professionista. Le cause delle difficoltà nello studio possono essere molteplici, così come il trattamento che varia a seconda della natura di tali difficoltà. Ritengo sia necessaria una valutazione psicologica, grazie alla quale sarà possibile capire come aiutare al meglio sua figlia. Per ulteriori approfondimenti non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Alessandra Stella
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
buongiorno
vista l'età della ragazza certamente bisognerebbe esplorare le sue motivazioni reali, sul percorso di studi e su quello che vorrebbe diventare. La capacita' di concentrazione è proporzionale alla motivazione nel porre attenzione, quindi potrebbe essere utile capire dove la ragazza ripone in questo momento la sua attenzione che la distoglie dagli studi, oltre che avere un chiaro quadro della condizione psico fisica della ragazza.
dottoressa alessandra stella
Dr. Lorenzo Giacomi
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Roma
Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi
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Dott.ssa Antonella Abate
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, sono del parere che debba lasciare spazio a sua figlia di pensare quale strada voglia percorrere e quindi scegliere lo spazio e la persona più adatta a cui chiedere eventualmente un sostegno. Capisco che per un genitore stare fermo possa essere pesante, ma magari è quello che potrebbe aiutare sua figlia.
Dott.ssa Abate
Dott.ssa Catia Califano
Psicologo
Fiumicino
Salve signora, capisco la preoccupazione per sua figlia ma mi chiedevo come mai sia lei a preoccuparsi e non sua figlia ovvero la richiesta di un aiuto dovrebbe partire dalla ragazza altrimenti non si capisce se per lei è un problema oppure no. Le consiglio di parlare in modo aperto e chiaro con la ragazza, i motivi di questa difficoltà che incontra possono essere molteplici ed è importante riuscire a centrare il problema. A presto
Dott. Matteo Lombardelli
Psicologo, Psicologo clinico
Rimini
Buongiorno,
i test di ammissione all'università sono delle prove molto diverse da ciò che si affronta nel percorso scolastico, e anche il metodo di studio da adottare di conseguenza è molto diverso altrimenti si rischia di sentirsi smarriti.
Se sua figlia desidera provare il test di ingresso e prepararsi adeguatamente potrebbe essere utile un percorso di potenziamento del metodo di studio con un approccio metacognitivo tenuto da un professionista dell'apprendimento come ad esempio uno psicologo specializzato in questo settore.
Le auguro una buona giornata,
Matteo Lombardelli
Dott.ssa Elvira Vitale
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, innanzitutto una consulenza con uno psicologo può indicare il tipo di percorso utile a sua figlia: le strade possibili spaziano dal sostegno in questo momento di particolare difficoltà, alla psicoterapia. Tutto dipende da quali elementi sono in campo durante questo primo incontro con lei, ma anche da che tipo di persona è sua figlia. La conoscenza della persona nelle sue caratteristiche uniche, in questo senso, è fondamentale per potersi esprimere rispetto alla sua domanda. Senza giudizio da parte mia, mi incuriosisce il fatto che la richiesta venga da lei che ne è il padre: sarebbe interessante scoprire con quale motivazione sua figlia per se stessa potrebbe scegliere di intraprendere un percorso psicologico.
Dott. Leonardo Roberti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Latina
Buongiorno! Uno psicologo potrebbe aiutarla valutando attraverso specifici test le capacità di attenzione e concentrazione, la motivazione, gli aspetti emotivi e tanto altro che può entrare in gioco nella problematica in corso. Cordiali saluti!
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentile Giancarlo, grazie per la condivisione. Credo che possa essere utile per sua figlia rivolgersi ad un terapeuta, in modo da poter affrontare con esso, ed elaborare, quelle che sono le motivazioni sottostanti le sue difficoltà di studio.
Resto a disposizione,
AV
Dott.ssa Maria Giovanna Melella
Psicologo, Psicologo clinico
Bellizzi
Buongiorno gentile utente e grazie per la sua condivisione. Credo che un consulto con uno psicologo possa aiutare sua figlia ad indagare gli aspetti che influenzano tale difficoltà. Resto a disposizione, un saluto!
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao Giancarlo, capisco che la situazione di sua figlia possa essere preoccupante. In questi casi, è importante capire le ragioni per cui sua figlia ha difficoltà a concentrarsi. Ci possono essere diversi fattori che influenzano la sua capacità di studio, come ad esempio lo stress, l’ansia, la depressione, la mancanza di motivazione o di interesse, problemi di salute fisica o mentale, disturbi dell’attenzione e della concentrazione, e così via.
La prima cosa da fare sarebbe quella di parlare con sua figlia e cercare di capire quali potrebbero essere le cause del suo problema. Potrebbe anche essere utile coinvolgere il suo insegnante o un consulente scolastico per avere un’idea più chiara della situazione.
In seguito, le vorrei dare supporto per i problemi di apprendimento, ansia e depressione, per aiutare sua figlia a superare le difficoltà e migliorare la sua capacità di studio. In alcuni casi, potrebbe anche essere utile consultare uno specialista in neurologia o psichiatria per escludere eventuali disturbi neurologici o psichiatrici che potrebbero influire sulla capacità di studio.

Infine, sarebbe importante incoraggiare sua figlia e sostenere il suo impegno nello studio, cercando di creare un ambiente favorevole per la sua concentrazione. Ad esempio, potreste creare uno spazio di studio tranquillo e ordinato, aiutarla a pianificare i suoi impegni e le sue sessioni di studio, incoraggiarla a fare pause regolari e ad adottare una dieta equilibrata e uno stile di vita sano.
Spero che queste informazioni ti siano state utili e ti auguro il meglio per sua figlia, se volesse approfondire resto a sua disposizione.
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Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve Giancarlo, capisco la preoccupazione riguardo alla difficoltà di sua figlia nell'affrontare lo studio nonostante il desiderio di farlo. In una situazione simile, potrebbe essere utile considerare il supporto di uno specialista nel campo dell'apprendimento o della psicologia dell'educazione.

Un neuropsicologo o un psicologo specializzato nell'apprendimento potrebbe essere in grado di valutare attentamente le sfide specifiche di sua figlia e fornire una diagnosi e un piano di intervento personalizzato. Questo potrebbe coinvolgere l'individuazione di eventuali difficoltà di attenzione, concentrazione o organizzazione che possono influire sullo studio.

Inoltre, uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe essere utile per esplorare gli aspetti emotivi o motivazionali che potrebbero interferire con la capacità di sua figlia di concentrarsi sullo studio. Potrebbe essere utile valutare il livello di ansia, stress o blocchi emotivi che potrebbero essere presenti.

L'aiuto di uno specialista può includere:

Valutazione delle abilità cognitive: una valutazione approfondita delle abilità cognitive, come attenzione, memoria e pianificazione, può aiutare a identificare eventuali difficoltà specifiche che possono essere affrontate in modo mirato.
Supporto emotivo e gestione dello stress: lavorare sulla gestione delle emozioni e dello stress può essere cruciale per consentire a sua figlia di concentrarsi sullo studio. Tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda, la meditazione o la consapevolezza, possono essere insegnate per migliorare la sua capacità di rilassarsi e concentrarsi.
Strategie di studio personalizzate: uno specialista può lavorare con sua figlia per sviluppare strategie di studio adatte alle sue esigenze e al suo stile di apprendimento. Questo potrebbe includere tecniche di organizzazione, pianificazione, gestione del tempo e strategie di memorizzazione efficaci.
Ricordi che ogni persona è unica e che le risposte fornite qui sono di natura generale. Un professionista che valuti direttamente la situazione di sua figlia sarà in grado di fornire una consulenza più specifica e personalizzata per affrontare le sfide che sta affrontando.
Dott.ssa Beatrice Macchi
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Busto Arsizio
Buongiorno, sarebbe utile in questo caso incominciare un percorso di sostegno psicologico ed eventualmente effettuare dei test attentivi.
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Giancarlo, il professionista che potrebbe sostenervi in questo momento di crescita e evoluzione è uno psicoterapeuta.
Un caro saluto,
Dott.ssa Del Giudice
Dott.ssa Giorgia Checchino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Gentile utente, la sua preoccupazione nei confronti di sua figlia è comprensibile. Si trova in un momento di passaggio e di crescita delicato, per cui bisognerebbe innanzitutto capire cos’è che la sta bloccando realmente e poi intervenire di conseguenza. Per poter fare questo è indicata la figura dello psicologo, che potrà supportarla in questa fase e fornirle gli aiuti e le strategie necessarie per proseguire nel suo futuro. Rimango a disposizione. Dott.ssa Giorgia Checchino
Dott.ssa Floriana Ricciardi
Psicologo, Psicologo clinico
Venegono Inferiore
Gentile Giancarlo, se la ragazza è motivata e lamenta difficoltà di concentrazione, potrebbe fare dei test appositi per le funzioni cognitive, in particolare per attenzione e concentrazione. Non ne ha parlato, ma ha specificato che sua figlia è da qualche anno che fa fatica...indagherei per un DSA. Si rivolga al suo Medico di Base, che le saprà fornire indicazioni e prescrizioni del caso.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Dott. Antonello Deriu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile utente, sua figlia le racconta le motivazioni di questa difficoltà? Ha l'ansia dell'esame? Paura di essere bocciata? Ha difficoltà nel memorizzare?
È importante comprendere meglio quali sono le ragioni di questa sua difficoltà così da poterle suggerire il percorso più adatto. Come suggerito dai colleghi, sicuramente una valutazione psicologica da un professionista potrebbe aiutarla a comprendere meglio queste difficoltà e a orientarla verso un percoso più adeguato per sua figlia.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Saluti, Dott. Antonello Deriu
Dott.ssa Simona Palma
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Orbassano
Buongiorno, dalle sue parole si comprende che sua figlia sta vivendo un conflitto che ha un impatto considerevole sulla sua qualità di vita e sul raggiungimento dei suoi obiettivi.
Tale difficoltà, di cui si dovrebbero valutare le origini, necessita di uno spazio per trovare voce e per essere elaborato. Ne parli con sua figlia affinché possa valutare la
possibilità di intraprendere un percorso di consulenza che avrà come finalità quello di comprendere quale sia la strada giusta per risolvere la problematica. Un saluto.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, i test di accesso all’università hanno dato del filo da torcere a tutti quelli che l’hanno sostenuto.
Magari provi a fare a sua figlia un percorso mindfulness MBSR per la riduzione dello stress.
Potrebbe trovare grande beneficio da questa disciplina.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
concordo con i colleghi
Dott.ssa Cristina Bernucci
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Velletri
Buonasera,
grazie per aver condiviso la sua preoccupazione riguardo sua figlia. Capisco quanto possa essere frustrante per lei e sua figlia affrontare questa situazione. La difficoltà di concentrazione nonostante la motivazione e l'interesse per lo studio può derivare da vari fattori, tra cui l'ansia, il perfezionismo, o altri ostacoli psicologici.
Considerando ciò, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicoterapeuta specializzato in problemi dell'apprendimento e gestione dello stress. Un professionista in questo campo può aiutare sua figlia a identificare e affrontare le cause sottostanti della sua difficoltà a concentrarsi.
Inoltre, potrebbe essere utile integrare con il supporto di un pedagogista e/o un tutor dell'apprendimento. Questi professionisti possono fornire strategie pratiche per migliorare le tecniche di studio e la gestione del tempo.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore domanda o chiarimento.
Cordiali saluti.
Dott. Valerio Borzi
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, grazie di aver condiviso questa situazione.
Potrebbe essere utile da un lato verificare le motivazioni che spingono sua figlia ad intraprendere un percorso universitario, dall'altro esplorare se vi sono difficoltà emotive che potrebbero bloccarla in questo.
Io posso essere di sostegno per questo, qualora volesse mi può contattare.
A presto
VB
Dott.ssa Lopiano Daniela
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caltanissetta
Sicuramente vi potreste rivolgere ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale per un training di gestione dell'ansia per un miglioramento del metodo di studio e concentrazione nello studio
Dott.ssa Ester Piras
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Ghilarza
Gentile Giancarlo, una terapia psicologica può aiutare la ragazza a capire le cause che hanno dato origine a questo blocco e a superarlo. Resto a disposizione, cordiali saluti, dott.ssa Piras
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Gentile Giancarlo,
la situazione che descrive riguardo sua figlia è piuttosto comune e può essere legata a diversi fattori, come l'ansia da prestazione, una bassa motivazione percepita, difficoltà nell'organizzazione dello studio o nella gestione del tempo, oppure un possibile blocco emotivo. Non riuscire a concentrarsi, nonostante il desiderio di studiare, potrebbe indicare la presenza di ostacoli psicologici che rendono faticoso esprimere la volontà in azione.
Un aiuto utile potrebbe essere offerto da uno psicologo specializzato in difficoltà scolastiche e gestione dello stress. Attraverso tecniche mirate, come strategie di pianificazione, interventi per migliorare la regolazione emotiva o, se necessario, l'uso di metodi come la consapevolezza, si può intervenire in modo efficace.
Un'altra possibilità è rivolgersi a uno psicoterapeuta che, oltre a supportare sua figlia nel gestire eventuali ansie o insicurezze, potrebbe indagare eventuali blocchi emotivi o altre problematiche sottostanti che potrebbero influenzare il suo benessere e la sua capacità di studio.
Sarebbe utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista per comprendere meglio le difficoltà di sua figlia e trovare insieme la strategia più adeguata per superarle.

Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Laura Celestini
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Roma
Buonasera Giancarlo, in questa fase delicata della vita spesso i ragazzi, consapevoli dell'importanza delle scelte che si trovano a dover affrontare, si sentono bloccati senza riuscire a capire del tutto il perché. Le suggerisco di valutare insieme a sua figlia l'opportunità di intraprendere un percorso di supporto psicologico che potrebbe essere uno spazio che si concede per individuare la strada che, in questo momento, sente più giusta per lei. Rimango a disposizione per qualsiasi necessità o chiarimento.
Dott.ssa Giulia Lo Muto
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
In alcune fasi della vita possono esserci dei blocchi. Si rivolga ad uno/a psicoterapeuta familiare (sistemico relazionale) della sua zona se questa situazione la preoccupa, deciderete insieme come proseguire il percorso.
Un saluto
Dott.ssa Sara Baraccani
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Cesena
Uno psicoterapeuta o uno psicologo potrebbero fare al caso suo. Capita di frequente che le persone subiscano battute d'arresto al termine di percorsi di vita (superiori, università...) spesso per timore di non riuscire nel futuro, di fallire, di non aver trovato la propria strada. I dubbi possono essere tanti ed un professionista possiede gli strumenti per indagarli e permettere alla persona di adattarvisi. Mi sento di complimentarmi con voi per la scelta di accoglierla e non forzarla.
Gentilissimi, un supporto psicologico è utile per comprendere le cause di questo 'blocco'. A volte c'è una componente motivazionale molto forte che ci impedisce di concentrarci su quelle che noi definiamo priorità. Soprattutto iniziare un nuovo percorso ci mette davanti ad un bivio, una scelta ne esclude tante altre, per cui potremo porci numerosi dubbi che affollano la nostra mente. Sua figlia è veramente sicura di ciò che vorrebbe fare? come ha preso questa decisione? è stata influenzata da qualcuno? ci sono persone di supporto nella sua vita in questo percorso?
Se ne sentite la necessità il mio spazio è pronto ad accogliervi. Saluti, dott.ssa Alessia Muscas
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Alessio Aloi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
buongiorno, la sua domanda è importante e, per avere risposta, necessiterebbe di un inquadramento più dettagliato. Ad esempio per capire a quale specialista rivolgersi sarebbe necessario capire in primis:
- a che periodo fa riferimento quando dice "da qualche anno"
- come è stato il suo rendimento scolastico nel quinquennio superiore e se ha mostrato o verbalizzato difficoltà particolari (nella lettura, scrittura, memorizzazione, comprensione, difficoltà a mantenere l'attenzione sul testo scritto o 'rifiuto di aprire il libro'
- come si sente rispetto a queste difficoltà
- che tipo di scelta universitaria ha fatto e come è stata maturata

in linea di massima, suggerirei di confrontarsi con sua figlia per condividere con lei se è d'accordo a svolgere dei primi colloqui psicologici focalizzati sulla comprensione di queste difficoltà. In una prima valutazione psicologica specialistica infatti potrebbe, insieme allo/a specialista esplorare l'argomento e individuare se è necessario fare dei test introduttivi per evidenziare eventuali difficoltà nell'area dell'apprendimento.
Tali difficoltà infatti possono non essere sempre derivanti da problematiche di apprendimento.
Saluti
Dott.ssa Gaia Evangelisti
Psicologo, Psicologo clinico
Genzano di Roma
Salve Sig. Giancarlo, da quello che racconta, sua figlia sembra avere una motivazione interna (le piace ciò che ha scelto e sa che studiare è importante), ma qualcosa la blocca. Questo tipo di difficoltà può avere diverse cause, tra cui: ansia da prestazione, difficoltà di attenzione o concentrazione, stress o stanchezza mentale, procrastinazione legata all'ansia, ma non solo. E' per questo motivo che uno psicologo potrebbe aiutare sua figlia intanto a capire se ci sono blocchi emotivi o strategie di studio inefficaci, per comprendere, poi, come possa essere meglio procedere.

Se pensa che possa esserle di aiuto, rimango disponibile per ulteriori chiarimenti.

Un caro saluto.

Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa
Dr. Federico Ginesi
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, le difficoltà di concentrazione nonostante la presenza di motivazione possono avere molteplici cause. Un approfondimento psicologico potrebbe aiutarla a comprendere quali potrebbero essere le strade più giuste da percorrere e capire meglio l'entità del problema.
Cordiali saluti


Dott.ssa Alessandra Motta
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Tua figlia vive un *blocco della performance*: più sente che *deve* studiare, più la mente si ribella. È come cercare di dormire sforzandosi di farlo: più ci provi, più resti sveglio.

La soluzione? Interrompere il circolo vizioso. Invece di imporsi ore di studio frustranti, meglio partire da brevi sessioni, anche di 10 minuti, aumentando gradualmente. Un *psicologo strategico* potrebbe aiutarla a trasformare il dovere in un atto spontaneo, sbloccando il meccanismo che la frena.
Dott. Gianluigi Torre
Psicologo clinico, Psicologo
Terracina
Gentile Giancarlo. Si rivolga ad un professionista psicologo, i motivi circa le difficoltà nello studio possono essere fra i più svariati.

Il supporto psicologico ha l’obiettivo di aiutare la persona a gestire le proprie emozioni e l’ansia, gestire il tempo di studio bilanciandolo con il lavoro e il tempo libero, promuovere un atteggiamento proattivo nei confronti dell’apprendimento, conoscere i propri limiti e le proprie capacità necessarie per attuare un metodo di studio personalizzato ed efficace.

Un saluto
Dott. Leonardo Provini
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, uno psicoterapeuta potrebbe aiutare sua figlia a gestire meglio questo momento e rapportarsi allo studio con maggiore consapevolezza. Le consiglierei di far prendere contatto a sua figlia (qualora fosse d'accordo, essendo maggiorenne) con un professionista e di valutare insieme a lui se possa essere opportuno iniziare un percorso. Cordiali saluti
Ciao Giancarlo, capisco quanto sia difficile vedere tua figlia in questa situazione, soprattutto quando, nonostante il suo desiderio di studiare, non riesce a concentrarsi. Quello che descrivi potrebbe essere legato a diverse cause, come difficoltà di gestione dello stress, blocchi emotivi o anche una difficoltà a entrare in una routine di studio produttiva.

Un primo passo potrebbe essere quello di rivolgersi a uno psicologo specializzato in adolescenti o in difficoltà di apprendimento: Puoi contattarmi con fiducia! Lo psicologo può aiutare tua figlia a esplorare le possibili cause sottostanti alla sua difficoltà di concentrazione, come ansia, paura del fallimento o difficoltà nel gestire le emozioni legate al futuro. Inoltre, potrebbe esserle utile un supporto psicologico per migliorare la sua motivazione e la gestione del tempo.

In ogni caso, è importante affrontare questo momento con pazienza, cercando di capire insieme a lei cosa potrebbe esserci alla base di queste difficoltà, senza forzarla.

Un supporto di questo tipo può aiutarla non solo a superare le difficoltà immediate, ma anche a costruire una mentalità più resiliente e consapevole per il suo futuro. Se vuoi ulteriori dettagli o consigli su come procedere, sono qui per aiutarti!
Dr. Stefano Angeletti
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Salve Giancarlo, gioverebbe a sua figlia un percorso di psicoterapia per favorirle rinnovate energie disponibili per concentrarsi al meglio. Bisognerebbe infatti comprendere i motivi per i quali si verificano questi cali di concentrazione presenti, analizzando il suo vissuto psicologico ed emotivo degli anni trascorsi per poter rintracciare le cause (spesso rimosse nell'inconscio) che hanno portato a questa situazione nel presente. Il presente di ognuno di noi viene spesso influenzato da contenuti psicologici ed emotivi che abbiamo rimosso dalla coscienza, ma che ancora sono attivi nell'inconscio della persona e la influenzano in qualche modo. Capire in quale modo questo avviene, prenderne consapevolezza ed esprimerne le energie emotive bloccate, può senza meno aiutare la persona a ritrovare la serenità e la padronanza psicologica, comportamentale e cognitiva sul suo presente e quindi sul suo futuro. Nella speranza che sono stato di aiuto, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Buone cose, cordialmente dr. Stefano Angeletti.
Dott.ssa Francesca Casali
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, la ragazza sta sicuramente vivendo un momento di profonda difficoltà e di lotta con se stessa tra il dovere e il riuscire. Un percorso di terapia potrebbe aiutarla a conoscersi e trovare delle risorse che possono aiutarla.
Dott. Febbraro Jacopo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Ciao Giancarlo! Credo anzitutto che, una volta valutata ed esclusa semmai, la possibile difficoltà dal punto di vista dell'apprendimento, coinvolgendo l'attenzione e quindi la concentrazione, potrebbe essere una questione che potrebbe aver a che fare con l'ansia. Rispondendo alla domanda circa lo specialista, forse sarebbe importante effettuare in tal senso un primo passaggio con la scuola, se non ancora chiarito quel segmento per quanto detto prima, e valutare, con tua figlia in primis, se può essere per lei d'aiuto uno spazio di tipo psicologico, anche solo in ambito consulenziale. Buona giornata
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera Giancarlo,
quella che descrive è una difficoltà piuttosto comune nei ragazzi, soprattutto in fasi delicate come la preparazione a un test importante. Non si tratta di mancanza di volontà, ma spesso di blocchi legati all’ansia da prestazione, alla paura di fallire o a pensieri che interferiscono con la concentrazione.

Un supporto psicologico può essere molto utile, in particolare con un psicologo specializzato in età evolutiva o giovani adulti. L’approccio cognitivo-comportamentale è particolarmente indicato: lavora in modo pratico su gestione dell’ansia, motivazione e strategie di studio, aiutando a riconoscere e superare gli ostacoli interni che impediscono di esprimere le proprie potenzialità.

Resto a disposizione se ha bisogno di ulteriori indicazioni.

Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Dott.ssa Silvia Nava
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Brugherio
Gentile signor Giancarlo,

la situazione che descrive è più comune di quanto sembri, e non è affatto segno di pigrizia o disinteresse. Al contrario, il fatto che sua figlia voglia studiare, che senta l’importanza del suo percorso, ma che non riesca comunque a concentrarsi, ci parla di un conflitto interiore. E ogni conflitto merita ascolto, non giudizio.

Quando un giovane adulto desidera qualcosa ma si blocca, spesso dentro di sé sta combattendo una battaglia silenziosa. Può essere paura di fallire, insicurezza sul proprio valore, timore di crescere o di deludere. A volte è come se ci fosse una voce profonda che dice: “Sì, è quello che voglio... ma non sono ancora pronta.” E ignorare quella voce rischia solo di aumentare la frustrazione.

Sua figlia potrebbe trarre beneficio da un percorso psicologico che l’aiuti a capire cosa le sta succedendo dentro, prima ancora di “risolvere il problema dello studio”. Un terapeuta – magari con un approccio analitico o che lavora con i giovani adulti – potrebbe accompagnarla a esplorare le emozioni, i blocchi, ma anche le risorse che porta con sé.

Non c’è una soluzione unica e immediata, ma c’è la possibilità di dare finalmente spazio a ciò che oggi fatica a esprimersi. A volte la mente si blocca perché è il cuore a voler essere ascoltato.

Grazie a lei, Giancarlo, per essere un padre attento. Sua figlia ha già una risorsa importante: la sua presenza.
Dott.ssa MONIA MICHELINI
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Nonantola
Buongiorno Giancarlo, lo specialista adatto a sua figlia è lo psicologo, che potrebbe indagare i motivi di questa sua demotivazione.
In seguito, chiarito bene se studiare all'Università è quello che vuole e soprattutto dopo aver fatto chiarezza su quello che vuole studiare, potrebbe lavorare sul migliorare modi e tempi di concentrazione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Monia Michelini
Dott.ssa Claudia Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
quello che descrive rispetto a sua figlia è un vissuto molto frequente tra adolescenti e giovani adulti, soprattutto nei momenti di passaggio importanti come la preparazione ai test universitari.
È importante riconoscere che il problema non è la mancanza di interesse o motivazione, ma la presenza di un blocco interno che ostacola l’azione, anche quando il desiderio e la consapevolezza dell’obiettivo sono presenti.
Queste difficoltà potrebbero essere legate a diversi fattori, come ansia da prestazione o paura del fallimento, che inibiscono la capacità di iniziare e mantenere la concentrazione; bassa autostima o senso di inadeguatezza, che portano a rimandare per timore di “non essere abbastanza”; fatica nella gestione dell’attenzione, dell’organizzazione o delle emozioni, a volte connessa anche a difficoltà specifiche non ancora valutate; o fattori emotivi come stress, stanchezza mentale, variazioni del tono dell’umore.
Sarebbe utile, a tal proposito, rivolgersi a uno psicologo clinico (preferibilmente con esperienza in età adolescenziale o giovani adulti) che, dopo un’eventuale fase di approfondimento diagnostico per escludere difficoltà attentive o di apprendimento, possa aiutare sua figlia a comprendere cosa sta bloccando la sua motivazione e offrirle strumenti pratici per gestire ansia, organizzazione dello studio e carico emotivo. Questo le permetterebbe anche di rafforzare la fiducia in sé stessa e la propria autoefficacia.
Il fatto che desideri studiare ma si senta bloccata è un segnale che va ascoltato con attenzione, proprio come state facendo, e non forzato.

Resto a disposizione,
un caro saluto!
Gent.mo, sarebbe necessario comprendere se sua figlia ha intrapreso un percorso di orientamento, prima della scelta degli studi e se condivide la sua paterna preoccupazione rispetto ad essi. Uno specialista potrebbe certamente aiutarla a porsi le corrette domande per individuare la propria strada.
Dott.ssa Arianna Poncetta
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, comprendo la sua preoccupazione nel vedere sua figlia in una situazione di stallo rispetto allo studio. I fattori alla base possono essere molteplici: un calo dell'attenzione, una scarsa motivazione verso l'università o la facoltà, la mancanza di un metodo di studio efficace, una bassa autostima; tuttavia, mi concentrerei su come sua figlia stia vivendo questo momento e se lo percepisca come un problema. In tal caso, potrebbe aiutarla supportandola in base a quella che sia la sua richiesta, magari di un sostegno psicologico o didattico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Arianna Poncetta
Dott.ssa Greta Pisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera Giancarlo, la difficoltà di sua figlia non sembra legata a mancanza di volontà, piuttosto a un blocco interno, spesso causato da ansia, insicurezza o paura di non essere all’altezza.

In questi casi, è utile rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta specializzato in adolescenti e giovani adulti, che possa aiutarla a comprendere l’origine del blocco e ritrovare fiducia e motivazione nello studio.

Se sua figlia lo desidera, possiamo iniziare con un colloquio conoscitivo, online o in presenza.

Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa e Psicoterapeuta
Dott.ssa Chiara Avelli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera Giancarlo, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo sua figlia, e comprendo anche la sua preoccupazione da genitore nel vederla in difficoltà proprio in un momento così delicato e importante per il suo futuro. Da ciò che scrive, sua figlia sembra essere motivata, le piace ciò che ha scelto di studiare e riconosce l’importanza di impegnarsi, ma non riesce comunque a concentrarsi. Sarebbe importante capire meglio che cosa le impedisce di farlo. Quando prova a studiare, cosa accade? Non riesce a stare seduta a lungo sui libri, oppure legge ma si accorge di non ricordare ciò che ha appena letto? Si distrae facilmente per ogni piccolo stimolo esterno o magari sente di avere la mente piena di pensieri, preoccupazioni o immagini che le rendono difficile mantenere l’attenzione? Capire la natura di questa difficoltà è il primo passo per orientarsi verso il tipo di aiuto più adatto. A volte la concentrazione può essere ostacolata da un periodo di forte stress, da ansia legata al rendimento o alla paura di fallire; altre volte, può esserci una componente emotiva più profonda, come la stanchezza psicologica o la perdita di fiducia nelle proprie capacità. Per questo motivo, potrebbe essere utile che sua figlia si rivolgesse a uno psicologo o psicoterapeuta, che possa aiutarla a comprendere le cause di questa difficoltà e a sviluppare strategie per migliorare la concentrazione, la gestione dell’ansia e la motivazione. In alcuni casi, se si sospettano difficoltà specifiche di attenzione o di apprendimento, può essere utile anche una valutazione neuropsicologica o psicodiagnostica. L’importante è non colpevolizzarla, ma aiutarla a capire che non si tratta di “pigrizia” o “scarsa volontà”: è un segnale che qualcosa dentro di lei la sta bloccando, e comprendere quel “qualcosa” con l’aiuto di un professionista può davvero fare la differenza. Dott.ssa Chiara Avelli.
Dott.ssa Valentina Vaglica
Psicologo, Psicologo clinico
Castel Gandolfo
Gentile Giancarlo,
Da quello che racconta, mi sembra che sua figlia stia vivendo un momento delicato, non tanto per lo studio in sé, ma per tutto ciò che lo studio rappresenta in questa fase della sua vita. A diciott’anni non si tratta solo di “preparare un test”, ma di affrontare la paura del futuro, l’incertezza su chi si vuole diventare, e la fatica di prendere davvero in mano la propria strada.
Quando una ragazza dice “vorrei studiare, ma non ci riesco”, spesso dentro c’è qualcosa di più profondo: non è pigrizia, e nemmeno disinteresse. È come se una parte di lei volesse andare avanti, ma un’altra fosse spaventata dal cambiamento, dal rischio di fallire, o magari anche solo dal dover lasciare un equilibrio conosciuto.
A volte il sintomo di un ragazzo è un modo (inconsapevole) per dire: “fermatevi un attimo, ho bisogno che mi vediate in un modo nuovo”.
In questi casi può essere molto utile rivolgersi a una psicologa o psicoterapeuta sistemica relazionale, qualcuno che non si limiti a lavorare solo con sua figlia, ma che possa coinvolgere anche voi come famiglia. Non per “mettere sotto analisi” nessuno, ma per capire insieme che messaggio sta portando questo blocco e come aiutarla a ritrovare fiducia e movimento.
Spesso, quando un figlio si sente accolto nei suoi tempi e nei suoi dubbi, la motivazione e la concentrazione tornano naturalmente: non perché qualcuno la sprona, ma perché sente di poter scegliere davvero per sé.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Valentina Vaglica
Dott.ssa Lisa Minafra
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Caro Giancarlo,
capisco bene la sua preoccupazione. Da quello che descrive, sua figlia vuole studiare, le piace ciò che ha scelto, ma fatica a concentrarsi: questo è abbastanza comune e spesso legato a stress, ansia da prestazione o difficoltà a organizzare lo studio.
Un aiuto professionale può davvero fare la differenza: uno psicologo o psicoterapeuta può sostenerla nel gestire ansia e blocchi emotivi, mentre un tutor o professionista dell’apprendimento può insegnarle strategie concrete per organizzare il tempo e concentrarsi meglio.
Insieme, questi percorsi le permettono di affrontare lo studio con più serenità, senza sentirsi sopraffatta, e di trovare un metodo che funzioni per lei.
Dott.ssa Simona Santoni
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno Giancarlo, grazie per aver condiviso la situazione di sua figlia. È molto positivo che lei abbia il desiderio di studiare e un progetto per il futuro: questo indica motivazione, anche se in questo momento sembra bloccata.
Quando una ragazza vorrebbe concentrarsi ma non ci riesce, nonostante l’interesse per ciò che studia, spesso non si tratta di “pigrizia” o mancanza di volontà. Possono entrare in gioco ansia da prestazione, paura di non essere all’altezza, difficoltà di gestione dello stress, oppure un periodo di affaticamento emotivo che rende più difficile organizzarsi e mantenere l’attenzione.
In questi casi può essere molto utile rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta che lavori con adolescenti e giovani adulti. Attraverso alcuni colloqui, sua figlia potrebbe capire cosa sta ostacolando la concentrazione, imparare strategie di studio più efficaci e trovare un equilibrio emotivo che le permetta di affrontare i test con maggiore serenità. A volte bastano poche sedute per sbloccare un meccanismo, altre volte può essere utile un percorso un po’ più strutturato: l’importante è che si senta accolta e non giudicata.

Un caro saluto,
Dott.ssa Simona Santoni – Psicologa
Dott.ssa Alice Iuso
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Caro Giancarlo,
Da quello che scrive arriva molto chiaramente la sua preoccupazione per il benessere di sua figlia, ed è comprensibile che come padre cerchi di capire come aiutarla al meglio in un momento così importante.

Le difficoltà a studiare possono avere radici diverse: aspetti emotivi, ansiosi, timori di non essere all’altezza, oppure modalità di funzionamento che si sono consolidate negli anni e oggi non risultano più efficaci.
Per comprendere meglio cosa stia accadendo a sua figlia, sarebbe necessario conoscere più elementi della sua storia passata e recente ma anche del modo in cui vive lo studio. Potrebbe in questo senso trarre beneficio da uno spazio di ascolto psicologico in cui, gradualmente, esplorare cosa ostacola la concentrazione e quale significato ha per lei questo blocco.

Resto a disposizione, qualora ne sentisse il bisogno.

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