Buongiorno a tutti. Mi chiamo Chiara, ho 26 anni e sono una studentessa. Vi scrivo perché, nonostant

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Buongiorno a tutti. Mi chiamo Chiara, ho 26 anni e sono una studentessa. Vi scrivo perché, nonostante io abbia appena prenotato una visita con una psicoterapeuta, non mi è stato possibile fissarla prima di gennaio, dato il periodo natalizio. Avrei bisogno di un aiuto, di qualsiasi cosa che possa aiutarmi ad alleviare la paura in attesa della terapia vera e propria.
In passato, ho sofferto di allucinazioni visive e uditive (raramente olfattive) che, tuttavia, avevano smesso di verificarsi dopo una breve terapia (circa 4 anni fa). Sono recentemente tornate e condizionano gravemente le mie giornate, ma soprattutto le mie nottate. Tralasciando gli episodi notturni, che non mi sento di trattare pubblicamente (e per il quale ho trovato un temporaneo "rimedio", passatemi il termine, andando a dormire al sorgere del sole), di giorno ho sempre la sensazione angosciante che una presenza minacciosa si trovi alle mie spalle e vedo spesso qualcuno fuori del mio campo visivo. Sono ben cosciente dei vari problemi che potrebbero aver causato questo disturbo e, col senno di poi, suppongo di averli sottovalutati in passato, per questo sono già pronta a iniziare una terapia. Mi chiedevo, però, se non aveste un consiglio da darmi per attenuare la preoccupazione, l'angoscia e la paura che vivo quotidianamente, anche e soprattutto perché sono sempre ben conscia di percepire cose non reali. Non mi aiuta sapere che ciò che vedo e sento in quei momenti non esiste, anzi, mi atterrisce ancora di più. Potrà sembrarvi una richiesta sciocca - o non so se sia irrispettosa - ma magari esiste un esercizio, un tipo di meditazione o un qualche mantra, che può aiutare in queste situazioni. Avere una vostra opinione, poi, seppur sommaria dato che ho solo accennato al sintomo più problematico della mia condizione, mi aiuterebbe. Auguro a tutti un buon Natale e vi ringrazio in anticipo.
Salve la sua condizione appare piuttosto complessa punto mi sento di dirle che sicuramente la meditazione e pratiche alternative possono aiutarla ad attenuare la sensazione di angoscia Tuttavia penso sia opportuno che si faccia seguire da uno psichiatra che possa identificare un farmaco adeguato a gestire le allucinazioni, nonché uno psicologo che le permette di ritrovare la pace interiore

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Buonasera, nel suo caso una combinazione di terapia farmacologica e psicologica potrebbe credo sarebbe la cosa migliore. In attesa del primo incontro con la psicoterapeuta si rivolga al suo medico di base per avere delle indicazioni. La meditazione può essere un aiuto ma va valutata caso per caso e ne esistono diversi tipi.
Salve, come dicono le mie colleghe una combinazione di psicofarmaci e psicoterapia è ottimale nel suo caso. Solo la psicoterapia non può alleviare il suo disturbo di allucinazioni, quindi anche su questo portale può prenotare una visita psichiatrica. Nel frattempo dal suo medico curante si può far prescrivere un ansiolito e qualche farmaco per dormire, le auguro di fare un buon percorso psicologico, la saluto cordialmente.dott. Eugenia Cardilli
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Chiara, mi dispiace molto per questa angoscia che la pervade, posso solo immaginare quanto sia dura per lei e le sono vicina. Il mio consiglio è di prenotarsi subito -con ricetta rossa -alla Asl per un colloquio con un collega psichiatra e psicoterapeuta -di tipo prioritario (vista prioritaria)-, affinché lei possa essere subito aiutata. Infatti, è bene che questo suo stato si plachi subito (eventualmente farmacologicamente) e che lei possa trovare un terapeuta di sua fiducia quanto prima. Puo’ anche Cercare nel privato e chiamare questo terapeuta con cui ha appuntamento per farsi dare il numero di uno psichiatra di fiducia in modo da poterci parlare con urgenza. Di solito, la terapia farmacologica e psicologica (con uno psicoterapeuta) da’ buoni risultati, e questo anche a fronte della sua consapevolezza e buonissima capacità analitica di cui può essere fiera. Infatti, evidentemente come dice lei, ha sottovalutato alcune cose o siatuazioni ed un bravo terapeuta vedrà che la aiuterà a capire che in realtà tutto ha un senso e cosa rappresentano queste sue paure (cosa efficace per prevenirle). Talvolta, può anche essere utile la terapia con i familiari. Nel tempo, tramite la psicoterapia, potrà poi rivalutare l’interruzione degli eventuali farmaci e meglio capire i segnali premonitori per meglio controllare il suo possibile disagio. Per qualsiasi necessità posso risponderle al telefono. La saluto cordialmente, Dott.ssa Federica Guerrini
Buonasera. Intanto ha scritto, e questo è già un modo per liberare i suoi turbamenti, poichè ci vuole veramente coraggio a guardarsi dentro. Però cerchi anche di portare a casa i nostri suggerimenti. Qualora lo stato di angoscia diventasse pervasivo, è sempre buona cosa sapere che ci si può rivolgere all'ospedale di zona nel reparto deputato (SPDC). Valuti lei quanto riesce a contenere e quanto si senta stanca dal lavoro che sta facendo (utilizzo questo termine perchè ritengo sia un lavoro vero e proprio arginare tali paure). Se non avesse bisogno della struttura pubblica, si faccia comunque aiutare da chi le è vicino anche fisicamente, non solo emotivamente. Avere delle persone reali su cui poter contare è la miglior sicurezza
Buonasera Chiara, ho letto con grande interesse il suo messaggio. Le sue parole descrivono bene il disagio che sta provando. Mi sembra importante che stia provando a gestire le sue allucinazioni notturne. Anche se certamente, non dormire le procura un grande affaticamento. E' importante che lei dica, per quanto riguarda le sue visioni durante il giorno, "sono sempre ben conscia di percepire cose non reali". Anche se queste visioni la spaventano e la angosciano. Non so se vive da sola, se può parlare con qualche persona cara di quello che le succede. La aiuterebbe a ridurre il suo spaesamento. Penso che potrebbe aiutarla scrivere, tenere un diario dei suoi pensieri, quando ne ha voglia, ma anche quando si sente angosciata e spaventata. Se vuole, mi può scrivere quando vuole. La leggerò aspettando con lei che cominci la sua psicoterapia. Cordiali saluti Paola Giovani
Cara Chiara, leggo il suo messaggio e arriva forte la sua angoscia come anche un grande coraggio e voglia di guardarsi dentro. Ormai è Gennaio e spero sia riuscita ad incontrare la sua terapeuta.
Sono d'accordo con le colleghe che le suggeriscono di contattare anche uno psichiatra, potrebbe esserle di grande giovamento. Rispetto a delle tecniche specifiche, quali esercizi corporei e/o meditazione ne esistono tanti, da quello che leggo potrebbero esserle di aiuto tecniche che richiedano presenza corporea, ma a questo punto ne parli con la persona che la segue.
Le auguro che questo nuovo anno la aiuti ad avvicinarsi sempre più a se stessa, superando questo difficile momento,
Gilda Schiavoni
Cara Chiara, concordo con le colleghe che suggeriscono un assetto terapeutico in cui vengano combinati il supporto psicologico con il trattamento farmacologico. Quest'ultimo è importante subito, per alleviare i sintomi maggiormente invalidanti che sta sperimentando, i quali non fanno altro che alimentare l'angoscia e le paure, che a loro volta aumentano gli "inganni" percettivi e sensoriali della mente.

E' un circolo vizioso che i farmaci possono spezzare in tempi molto più brevi della psicoterapia.
I passaggi dunque sono: medico di base per la richiesta di visita psichiatrica; psichiatra presso la ASL, dove poter fare richiesta di uno psicologo con cui iniziare a fare dei colloqui.
Se questo non fosse possibile all'interno della struttura pubblica, si rivolga al privato per lo psicologo e sarà suo compito mettersi in contatto con lo psichiatra per creare una sinergia terapeutica.
Per quello che riguarda la meditazione, il mio consiglio è di aspettare che si abbassi un po' l'angoscia e le ansie persecutorie.
Potrebbe essere controproducente usare tecniche contemplative in uno stato di forte inquietudine, soprattutto in assenza di una figura di riferimento, di una "guida", che, quando avrà iniziato la sua terapia, potrebbe essere il terapeuta stesso.

Ci tiene informate sugli sviluppi?
Tanti cari saluti.
Dott.ssa Maitri Corona
Buongiorno Chiara, mi sembra che le colleghe le hanno ampiamente risposto su cosa fare e come muoversi per affrontare la sua complessa e difficile situazione. Volevo invece soffermarmi sulle allucinazioni e su quanto possano sconvolgere e angosciare soprattutto se qualcuno le fa notare che non corrispondono alla realtà. Quando comincerà il suo percorso psicoterapeutico mi auguro avrà modo di rendersi conto che non è importante che tali percezioni siano reali o meno ma sarà importante capirne il senso, questo le sarà sicuramente d'aiuto, insieme ovviamente ad una appropriata cura farmacologica. I miei migliori auguri. Gaetana Bonasera
Salve. La sua richiesta è chiara. Un supporto temporaneo che la aiuti a gestire i suoi sintomi importanti fino all'inizio della terapia(è a superare le feste di Natale). Considerando i sintomi di cui scrive personalmente non mi sente in grado di suggerire nulla di tecnico. Spero che abbia qualcuno con cui poter condividere queste esperienze particolari, qualcuno che stia fisicamente vicino a lei nei momenti di maggiore crisi. Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli.
Cara Chiara, si comprende molto bene dalle sue parole quanta angoscia prova. Intanto è riuscita a trovare un piccolo “trucco” per tenere a bada le visioni notturne quindi confidi nelle sue risorse. Se può si confidi con una persona a lei cara, spesso il solo fatto di condividere il peso di ciò che si prova allevia la sofferenza. Come ha già sperimentato la psicoterapia l’aiuta a liberarsi o comunque ad alleggerire questi fenomeni, faccia di questa consapevolezza un punto di forza presto starà meglio.
Cordialmente AR
Dipende dall’origine dei suoi sintomi. Dovrebbe chiedere indicazioni a chi l’ha già seguita quattro anni fa con buoni risultati.
Il consiglio che posso darle è quello di confrontarsi con una persona di fiducia, che possa ascoltarla, confortarla e non farla sentire sola nei momenti critici. Le consiglio inoltre di rivolgersi ad uno psichiatra (privato o pubblico) che potrebbe prescriverle una terapia farmacologica adatta ad attenuare le sue allucinazione in previsione di un percorso psicoterapeutico. Un approccio combinato di terapia farmacologica e psicologica, potrebbe essere quello più indicato per permetterle di ritornare a vivere con serenità senza dover ricorrere a trucchetti o temporanei rimedi.
Cordialmente Dr. Cannizzaro
Buon giorno Chiara spero che in questi mesi abbia trovato un rimedio alla sua condizione di malessere. In caso contrario mi spiace ma non me la sento di darle un consiglio perché la conosco troppo poco e andrebbe maggiormente indagata la situazione. Le posso consigliare di rivolgersi oltre che a un terapeuta a un esperto di training autogeno allo scopo di imparar tecniche di rilassamento che potranno far emergere vissuti e sensazioni che potrà poi riprendere in terapia. Cordialmente Gian Piero Grandi
Buongiorno Chiara,
se ha bisogno di uno psicoterapeuta adesso, non le consiglio di aspettare fino a Gennaio.
Non esiti a chiedere una consulenza ad un altro professionista.
dott Tealdi
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Buongiorno Chiara, le direi che la condizione che racconta ha una certa urgenza. Saltare la notte e ridurre le ore di sonno è sempre molto rischioso e non è un aspetto da sottovalutare quando si vive un periodo di malessere importante come quello che descrive in questo suo breve messaggio. Non è possibile consigliare esercizi o pratiche senza conoscere bene la situazione che lei sta vivendo, si rischierebbe di dare consigli inutili o peggio, destabilizzanti. Non esiti a chiedere una consulenza psichiatrica anche al pronto soccorso se dovesse sentirsi al limite. Il periodo delle feste natalizie è sempre un periodo delicato per chi sta male e certi aspetti magari controllati meglio nei mesi precedenti spesso si acuiscono e si inaspriscono proprio nel momento in cui tutto il mondo sembra fermarsi. Per fortuna il servizio nazionale dà possibilità d'accesso 365 giorni l'anno, anche il 25 dicembre!
Superata l'urgenza poi, potrà rivolgersi a chi già quattro anni fa l'ha aiutata a superare quel periodo di crisi o cercare un collega che possa fare un intervento simile. Sono sicura che le risorse che ha messo in campo per affrontare il proprio malessere quattro anni fa, sono ancora presenti e, anzi, ora è anche consapevole che è un malessere che poi passa e che si può stare meglio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Luisa Sale
Buongiorno Chiara,
la forte preoccupazione che emerge da quanto racconta è assolutamente comprensibile. Ha fatto bene ha prenotare un colloquio psicoterapico; nel frattempo potrebbe rivolgersi al suo medico curante, descrivergli quanto le accade e chiedere di farle una prescrizione per un primo colloquio per una visita psichiatrica. Un aiuto farmacologico abbinato alla psicoterapia potrebbe aiutarla molto a migliorare la sintomatologia e poter fare un buon percorso psicologico.
Spero di esserle stata utile, cordialmente. Dott.ssa Gullone
Buongiorno Chiara, mi trovo perfettamente in linea con l'opinione dei colleghi. Un consulto psichiatrico, per la sintomatologia produttiva, è del tutto consigliato. Per un sostegno di tipo più psicologico, di attenuazione del sintomo, è sicuramente indicata una pratica meditativa o di tipo ipnotico.
Buongiorno tratto casi come il suo. Le racconto di un caso di una persona che aveva la sensazione che delle presenze potessero rubarle uno scrigno che lei custodiva dentro il cuore. Attraverso delle indicazioni specifiche sul problema presentato la paziente ha ripreso in mano la sua vita.
Saluti dott. Ioimo
Salve,
consulti un professionista perchè dietro tutto queste c'è molto da condividere ...
un saluto,
MMM
Buonasera,

se le serve aiuto ora contatti un altro terapeuta! Non attenda così tanto se la fa stare male.

Cordialmente
Dott.ssa Stefania Romanelli
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno Chiara, la ringrazio per averci contattato in merito alla sua difficoltà. Intravedo tra le righe una buona consapevolezza e una buona capacità di chiedere aiuto, risorse che le torneranno utili. Credo che nel frattempo abbia avuto modo di incontrare la collega, non mi resta che augurarvi buon lavoro! Un caro saluto, dott.ssa Chiara Maddalena
Cara Chiara,
credo che questo momento sia per lei molto complesso e fonte di grande sofferenza. credo che ormai avrà iniziato la psicoterapia. le consiglio però anche di far riferimento a un professionista psichiatra, che possa consigliarle un farmaco adatto per la riduzione dei sintomi che ha nominato; tale aspetto potrà permetterle, oltre che star meglio durante la giornata, anche di poter lavorare in modo più produttivo con il suo psicoterapeuta.
Buonasera, afferma di essere consapevole dei vari problemi da cui è scaturito il suo disturbo e soprattutto di averli sottovalutati.
Capisco la sua angoscia e la sua urgenza nel trovare una soluzione per attenuarla. Credo che sia importante trovare una persona , anche il suo medico di base, su cui contare. Sapere di avere un punto di riferimento è fondamentale in attesa dell'appuntamento con lo psicoterapeuta.
Un saluto
Cara Chiara, spero abbia iniziato il percorso psicoterapeutico cui accennava e che abbia iniziato a focalizzare e condividere i suoi vissuti con un professionista. Credo anche che un trattamento farmacologico condiviso con un professionista possa contribuire alla ricerca del suo benessere. Spero possa aver iniziato un cammino verso la cura e le sue consapevolezze possano trovare nuovi significati.
Un saluto,
Dott.ssa Francesca Caloiaro
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso alla sua situazione.
Spero che sia riuscita a iniziare il percorso e a stare meglio, magari anche con un aiuto farmacologico.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buongiorno, immagino sia molto difficile per lei vivere tutto ciò che ha descritto in questo messaggio. Rivolgersi ad un professionista potrebbe aiutarla a comprendere meglio il suo disagio e sviluppare insieme risorse e strumenti che possano aiutarla a stare meglio, oltre a indirizzarla eventualmente rispetto ad una terapia farmacologica che agisca sui sintomi che riporta.
Dott.ssa Cristina Viglietti
Buongiorno Chiara. Ha perfettamente ragione nello scrivere che siano necessari altri dettagli per poterla aiutare. Esistono molte tecniche di regolazione emotiva, che permettono di prendere contatto con le parti "sane" di sè, di riflettere sui propri stati interni e di averne il potere, così come "ancorarsi" meglio alla realtà. Tecniche come queste possono riguardare la Mindfulness, strategie della Terapia Interpersonale Metacognitiva (TMI), come l'Immaginazione Guidata o le Tecniche Drammaturgiche, che permettono di esplorare il suo mondo interno partendo anche dalle sensazioni corporee.
E' molto importante sottolineare che, nonostante vi siano tecniche, strategie, esercizi di regolazione emotiva, questi debbano, almeno nelle fasi iniziali della terapia, essere applicati in un contesto protetto, con la guida del terapeuta. Il mio consiglio è quello di iniziare una terapia che possa permettere di esplorare i suoi stati interni, per portarla ad un miglioramento del potere su di essi e avviare un'opera di cambiamento assieme al terapeuta. Le auguro il meglio. Cordialmente, Chiara
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