Buongiorno, scrivo per ricevere qualche consiglio.Sono un ragazzo che soffre da 5 mesi di ipocondr

41 risposte
Buongiorno, scrivo per ricevere qualche consiglio.
Sono un ragazzo che soffre da 5 mesi di ipocondria, patofobia ed ansia con vertigini (mi sento girare), sensazione di sbandamento o di testa vuota, gambe molli, dolori al petto vicino lo sterno, che talvolta si estendono a braccio sx e mascella e sensazione che mi stia per accadere qualcosa di tremendo, come ad esempio che stia per morire (ogni giorno ho la sensazione che questo sia il mio ultimo giorno).
Ho molta paura, anzi sono terrorizzato da qualunque malattia riguardi l'apparato cardio-circolatorio (infarto, arresto cardiaco, aneurismi, trombosi...) e, nonostante le diverse visite fatte (ECG, ecocardio; visita con auscultazione del cuore e polmoni, tutti usciti normali) sono convinto che debba morire da un momento all'altro per una malattia legata al cuore (in particolare temo l'arresto cardiaco improvviso).
Questo sta limitando molto la mia vita, ho paura di andare in quei posti lontani dagli ospedali.
Oltre ad un percorso di psicoterapia, come posso fare per tenere a bada queste mie paure?
I sintomi sopraelencati (vertigini...) possono avere una componenete psicogena?
Grazie mille per l'ascolto
Sono inclusi nei disturbi dell’ansia, sia l’agorafobia cioè la paura degli spazi aperti e affollati, sia l’attacco di panico, cioè l’imminente sensazione di morire, accompagnata da sintomi come la tachicardia, la difficoltà a respirare, la sensazione di avere un attacco cardiaco. I sintomi sembrano a volte quelli dell’attacco cardiaco per questo le persone spesso confondono ciò che sta accadendo. Per noi I sintomi sono invece la manifestazione di un conflitto interno dell’indviduo che viene fuori in forma somatica. La soluzione è comprenderne il senso tramite una psicoterapia. il corpo spesso manifesta un disagio di cui parte di noi non è ancora cosciente, spero di averle risposto.

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Oltre alla psicoterapia utile per ristrutturare le sue credenze patogene, di cui mi sembra più che consapevole, potrebbe consultare un neurologo o psichiatra per , eventualmente, abbinare un farmaco
Buon giorno,
In aggiunta a quanto detto dai colleghi, la cosa sulla quale mi soffermerei è che lei colloca esattamente nel tempo l’esordio del suo disturbo. Sembrano proprio gli effetti o i postumi di un evento traumatico che si scaricano in reazioni neurofisiologiche. Mi è capitato più volte di riscontrare che patologie come la paura delle malattie, derivi da uno shock o da una diagnosi sbagliata o da eventi destabilizzanti ecc. Le consiglio di valutare una terapia che prenda in considerazione anche la natura degli eventi che la hanno colpita in quel periodo. Eviterei la sola cura farmacologica che può attenuare i sintomi ma non curare e risolvere nel tempo.
Cordialmente
Caro ragazzo, lo so che stai malissimo...deve essere terribile cercare di affrontare questa situazione. Ti consiglio vivamente di iniziare una terapia strategica. Ti aiuterà ad affrontare le tue paure attraverso strategie funzionali e fruibili. Ma non aspettare. Ricorda cha la paura alimenta la paura stessa, ma se affrontata si trasforma in coraggio!
Un caro saluto.
Dr.ssa Bertuola
Concordo con la collega Farina. Le sensazioni descritte sono tipiche del disturbo da ipocondria, questo ne è consapevole e sicuramente può aiutarla. Le consiglio quindi di capire quando è comparso il sintomo, cosa stava succedendo nella sua vita in quel periodo (o cosa era successo qualche mese prima).
Buona sera ,i sintomi di cui parla fanno pensare a degli attacchi di panico accompagnati da ipocondria.Il tutto rientra nei disturbi di ansia.E'evidente che attraverso il corpo lei stia esprimendo un disagio profondo che è arrivato al suo culmine.La sua paura che il suo cuore non ce la faccia (disturbi cardiovascolari )ci rimanda al significato simbolico del cuore come centro dell'affettività e custode delle emozioni.Forse è arrivato il momento di esprimerle le sue emozioni .Una psicoterapia è quello che le serve,ma ciò non esclude un aiuto farmacologico,contatti anche uno psichiatra.
Un caro saluto
Marzia Vercillo
Buongiorno, quello che lei descrive è uno stato di forte disagio che si è focalizzato sulla paura di morire in particolare per un arresto cardiaco. Questo ha avuto inizio 5 mesi fa. Le indagini mediche che ha fatto escludono le patologia cardiache. A questo punto, non rimane che considerare il sintomo nella sua componente emotiva. Le consiglio di rivolgersi a uno psicoterapeuta che possa ascoltarla e aiutarla a sbrogliare il significato del suo sintomo e a ritrovare una nuova serenità. Cordiali saluti PG
Buongiorno per quel che riguarda l’inquadramento diagnostico i colleghi hanno già fornito un quadro chiaro. Il punto è come adesso affrontare questo momento che non sostiene più. Credo che la risposta sia stata anch’essa correttamente individuata dai colleghi: è necessario iniziare un percorso psicologico che le consenta di andare a scoprire significati e origini dei suoi sintomi e del suo malessere divenuto in questo momento insopportabile. Credo che quando il nostro corpo e la nostra mente ci fanno sentire che non possiamo più andare avanti così , sebbene sia un momento molto doloroso, sia un momento da cogliere come una opportunità, quella di farsi coraggio e iniziare a guardarsi dentro. Per far questo occorre rivolgersi ad un professionista che le consentirà di individuare dapprima i nodi non sciolti per poi poter lavorare con quelle parti di se che finora hanno avuto solo una modalità per esprimersi: stare male avere paura, avere attacchi di panico. Una terapia sono certa potrà darle altri strumenti. Contatti uno psicoterapeuta senza indugiare oltre, insieme vedrete il percorso migliore per lei. Per ulteriori informazioni sono a disposizioni tramite il sistema miodottore. Un cordiale saluto. Dott.ssa Daniela La Porta
Buonasera, avendo escluso delle patologie fisiche, cercherei di approfondire e di comprendere, con l’aiuto di uno psicoterapeuta, il significato di questi sintomi e di queste paure. Saluti
Salve, come lei scrive nella sua domanda lei è un ragazzo, quindi molto giovane, è un peccato che lei viva in questo stato di allerta, con paura che gli possa succedere qualcosa di grave. Però si dilunga molto parlandoci dei suoi sintomi, ma non ci spiega che cosa stava succedendo in quel periodo quando sono iniziati i suoi sintomi ipocondriaci. Quindi oltre che fare una visita psichiatrica e farsi prescrivere una cura farmacologica, come già consigliato dai miei colleghi dovrebbe cominciare ad eseguire un lavoro psicologico, in modo da capire qual'è la radice del suo malessere. La saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli
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La componente psicologica in quello che racconta mi sembra la faccia da padrone. Ciò che può fare nel percorso psicoterapeutico che già ha in corso è capirne il significato alla luce delle sue esperienze pregresse
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi quanto prima a uno psichiatra-psicoterapeuta con il quale iniziare un percorso d'aiuto per lavorare su questi suoi sintomi ansiosi e ipocondriaci. Potrà così lavorare su se stesso e nel contempo ricevere, se considerato opportuno, una cura farmacologica.
Cordialmente, dott.ssa Paola De Martino
La prima cosa che può fare è ricostruire la storia dei sintomi e focalizzare gli eventi che li hanno preceduti, cioè risalire a cosa accadeva nella sua vita subito prima della comparsa dei sintomi. Questo potrebbe offrire un’importante chiave di lettura degli stessi.
Se non riesce da solo, si faccia aiutare da un collega della sua città in questo percorso di ricostruzione e lettura.
Un cordiale saluto.
Buongiorno a lei,
dal momento che ha fatto numerosi controlli medici con esito negativo, direi che i sintomi elencati hanno una componente psicogena.
Va bene iniziare un percorso di psicoterapia, in modo da lavorare sull'esordio sintomatico (perché 5 mesi fa?) e col tempo riuscire ad attenuare le sue intense paure. A breve termine cerchi di stare calmo quando insorgono i sintomi, chiami al limite qualcuno di fiducia che possa esserle di sostegno nei momenti di massimo "allarme"(paura di morire). Non è solo, chieda aiuto ad un terapeuta e vedrà che ne uscirà. Un caro saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Buongiorno, potrebbe iniziare un percorso di psicoterapia e consultare uno psichiatra.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Salve. Lei descrive una fitta rete di sintomi tra lo psichico ed il corpo. Ha fatto molto bene ad iniziare un percorso terapeutico. Deve avere pazienza e fiducia nel suo terapeuta. Si consulti con lui per una eventuale terapia di supporto farmacologico. Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Gentile utente,
l’ipocondria è un disturbo che arriva quando la nostra vita è troppo “ordinata” e la passione latita. È segno che si sta spegnendo l’energia vitale...

E lo segnala bene la sua paura, che sembra voglia far sentire a tutti i costi il suo cuore evitando così che si inaridisca e muoia. È quando la ragione scavalca l’affettività che l’infarto rischia di colpirci...che dal punto di vista psicosomatico, rappresenterebbe l’espressione somatica di un conflitto in cui emozioni ed istinti rischiano di essere schiacciati da freni inibitori, bloccando e “raggelando” ogni coinvolgimento pulsionale.

Con la capacità di elevarsi al di sopra della materia, l’uomo realizza in sé la nascita della coscienza, ma anche l’inizio di un delicato dualismo tra il mondo “alto” e il mondo “basso”. Da una parte c’è il gravare del mondo istintuale che lo trascina verso il basso, verso la sua animalità; dall’altra abbiamo la coscienza, la spiritualità, l’esigenza di “elevarci” costantemente.
È in tal senso le vertigini, legate ad una disfunzione degli organi preposti al mantenimento dell’equilibrio e dell’orientamento, sembrano rappresentare un momento in cui entra in crisi questa dinamica tensione tra gli opposti: così può accadere che il “desiderio” faccia girare la testa o che il vortice delle passioni - troppo a lungo negate - prenda il sopravvento.

Perché allora questa paura della morte? Forse perché qualcosa dentro di noi, qualcosa che nasce dal profondo, vuole farci percepire proprio il senso della morte. Non per farci morire davvero, ma per azzerare certe scelte fatte o l’immagine di noi che abbiamo costruito. La paura di ammalarci e morire nasce dal fatto che non siamo abbastanza vivi, che sì, va tutto bene, ma questo tutto è registrato in una bella cornice, come una foto. Essere vivi, invece, significa lasciare più spazio al caos e non sapere oggi cosa accadrà domani. Se tutto è ordinato, preordinato, il nostro Io è contento, ma l’Anima si stanca. Quando immaginiamo la morte, stiamo immaginando di far morire un nostro modo di essere. Nei nostri disagi c’è molta più vita e benessere di quello che pensiamo...le auguro di cuore di poterli trovare nel proseguo del suo percorso terapeutico.

Un caro saluto.
Roberto Lucchetta
Gentile utente, la sintomatologia che lei descrive potrebbe essere compatibile con un quadro ansioso, con preoccupazioni legate all'incolumità corporea. Per rispondere alla sua domanda, in linea generale è possibile che alcune sintomatologie fisiche abbiano origine psicogena. Rispetto al suo caso specifico, tale origine andrebbe valutata da un professionista nell'ambito di una relazione psicoterapeutica, dopo aver comunque escluso cause organiche tramite appositi esami strumentali, Se questi sintomi al confine tra somatico e psichico, come da lei sostenuto, stanno limitando le sue possibilità di vivere un'esistenza serena e piena, le suggerisco di prendere contatto con un professionista, insieme al quale indagare le origini e il senso della sintomatologia che lei riporta, all'interno della sua personalità in senso più ampio.
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Gentile utente valuti insieme al suo terapeuta la possibilità di un sostegno farmacologico che la possa supportare in questo momento così delicato.
Un caro saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Buonasera, credo che iniziare un percorso con uno Psicologo/Psicoterapeuta, come dice lei stesso, può essere molto utile a conoscere meglio se stesso e le dinamiche che portano al disagio che sta vivendo attualmente.
Un caro saluto
Salve, il consiglio migliore che possa darle è quello di rivolgersi ad un professionista. Affrontare un percorso terapeutico, potrebbe rappresentare la soluzione che sta cercando.
MMM
Gentile utente, i sintomi da lei descritti sono compatibili con un disagio psicologico, ad avvalorare ancora di più questa tesi ci sono i numerosi esami da lei svolti, che escludono possibili cause mediche. Ovviamente la psicoterapia è il principale strumento per la risoluzione di questa problematica: può intraprendere un percorso psicologico che, oltre a darle modo di arrivare alle cause di queste paure, ed agire su esse, possa fornirle allo stesso tempo alcuni strumenti per poter contenere l'ansia. La terapia cognitivo comportamentale può darle questa possibilità. Può contattarmi quando vuole per ulteriori informazioni.
Buongiorno, provi a darsi la possibilità di una consulenza psicologica in cui poter dare spazio ai propri vissuti e alle proprie preoccupazioni. Il suo sentirsi così vulnerabile può essere connesso a svariate motivazioni che possono essere legate alla sua storia e alle sue ultime vicende di vita. Queste preoccupazioni non nascono mai dal nulla. Possono nascere se nella cerchia di relazioni strette, per es familiari, ci sono state situazioni di vulnerabilità dell'apparato cardio circolatorio o altre situazioni di salute compromessa, oppure se si stanno attraversando momenti di particolare stress o se si stanno sentendo gli effetti di eventi significativi della propria vita, remota o recente. In sostanza bisogna trovare uno spazio in cui dare un senso e una storia al sintomo per poter andare oltre e gestire ed elaborare meglio le difficoltà della propria vita in un'ottica di maggior benessere. Resto a diposizione per domande e consulenze, anche online. Dott.ssa Giancarli
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con tale situazione e ritengo che l’unico modo per affrontare la paura sia quello di affrontarla: un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi
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Caro utente, una volta esclusa la presenza di patologie fisiche le suggerisco vivamente di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di comprendere la natura del suo malessere e trovare un aiuto guidato per potersene prendere cura; molto utile nel suo caso potrebbe essere un percorso con la tecnica EMDR. Sono certa la aiuterà ad elaborare e affrontare le sue paure e ritrovare il suo benessere. Un caro saluto, Dr.ssa Tamara Muratore
Salve, capisco che non è una situazione facile e che sentirsi spesso in ansia non sia per nulla piacevole. Quello che ha riportato è uno stato di ansia intenso e frequente che compromette diversi aspetti della sua vita. In aggiunta prova ansia dell'ansia ovvero un' ansia anticipatoria L'aspetto che porta a consolidare uno stato ansioso sono i pensieri che passano per la mente in una specifica situazione. Pertanto nel momento in cui prova ansia e sente quelle sensazioni riportate provi a chiedersi : Cosa mi sta passando per la mente?. Provi a scrivere questi pensieri e chiedersi ma questo è vero? Quali sono le prove di ciò?.
Si renderà conto che in tali circostanze si pensa qualcosa di catastrofico e terribile,ad esempio " Nessuno mi potrà aiutare", "È terribile sentirsi così" "Non si può fare niente, il mio destino è già segnato ".
Il mio consiglio è quello di iniziare una psicoterapia cognitivo comportamentale, elettiva per i disturbi d'ansia. In tale approccio si lavora molto sia sulla componente emotiva sia su quella cognitiva (pensieri disfunzionali).
Le auguro in bocca al lupo e rimangono a disposizione per dubbi e domande.
Buona giornata
Buongiorno, la ringrazio per averci posto la sua domanda. La risposta è si, dopo aver escluso patologie organiche che spieghino cosa le accade, l'ipotesi che il suo quadro sia dovuto ad una condizione emotiva è assolutamente plausibile. Il mio suggerimento è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia. I sintomi si attenueranno quando farà fronte a ciò che ha scatenato tutto questo.
Se necessita di un confronto anche telefonico rimango a disposizione.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, direi che una volta accertati, qualora ci fossero problematiche mediche, si può affrontare l'ansia legata a questi sintomi che eli descrive. L'ansia non viene per magia a scomparire improvvisamente, ma si può imparare con il giusto aiuto a gestirla. Condividendo e tollerando dentro di sè le sue sofferenze. Buona Fortuna!
Salve, certo i sintomi possono essere psicosomatici, o possono non esserlo. L'anamnesi preliminare ad un percorso di sostegno psicologico, in genere, mira ad escludere cause organiche dei sintomi somatici. Le auguro che ciò avvenga anche nel suo caso, dopodiché le ansie rispetto alle eventuali patologie di cui lei ha detto di avere maggior timore saranno affrontabili in un percorso con un professionista, su questo non ci piove. L'analisi di tutte le variabili organiche resta, tuttavia, un passaggio fondamentale, prima di poter definire come psicosomatici i suoi sintomi fisici. Ciò che lei può fare è cominciare il percorso psicologico in concomitanza con le analisi organiche, in modo da essere accompagnato passo dopo passo da una figura di riferimento attraverso questi accertamenti medici.
Buongiorno, mi dispiace molto per le spiacevoli sensazioni che vive. Credo che Le possa essere utile programmare in questa fase, accanto ai controlli svolti, una consultazione psicologica per avere un quadro più completo e, conseguentemente, per decidere cosa fare per affrontare le sue paure. In ultimo, i sintomi di cui parla possono avere un’origine psicogena. La ringrazio. Se vuole, se ritiene, sono disponibile anche online. Ignazio Gioia
Buongiorno gentilissimo, quelli che lei descrive potrebbero rientrare nella categoria della manifestazione dei sintomi ansiosi, anche se sicuramente servirebbero informazioni più approfondite per poter darle una risposta esaustiva. Parlare con un terapeuta potrebbe aiutarla ad approfondire le motivazioni sottostanti la sua sintomatologia.
Resto a disposizione
AV
Buongiorno, molto probabilmente dietro questa sintomatologia c'è un evento traumatico da indagare. Le consiglierei una psicoterapia, così da poter indagare approfonditamente l'evento traumatico relativa al periodo riportato. Non si affidi alla sola farmacologia, in quanto il sintomo si attenua, ma non cura.
Spero di esserle stata utile
Dott.ssa Chiara Librandi
Salve e grazie mille per aver condiviso la sua esperienza. Ciò che sento di chiederle è se ha mai preso in considerazione l'idea di affrontare il suo stato dal punto di vista psicosomatico ed intraprendere un percorso mirato su questo. Ci sarebbero tante cose che andrebbero approfondite tra cui secondo lei per quale motivo proprio l'apparato cardiocircolatorio, perchè proprio il cuore? Cosa sta accedendo nella sua vita? Puo' provare a staccare per un attimo la sua paura ed i suoi pensieri da ciò che è lei, ovvero lei non è solo la sua ansia, le sue preoccupazioni o il suo sistema circolatorio, ma molto altro. Puo' provare a portare l'attenzione su parti del corpo, sensazioni, esperienze che la fanno sentire bene. Puo' riconnettersi con la parte più leggera di sé. Esistono tante tecniche che possono aiutarla. Se ha bisogno mi contatti.

Jasmine piraino
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile a causa dell'ipocondria, patofobia e ansia. È importante tenere presente che le tue paure e i sintomi che stai sperimentando possono avere una componente psicogena.

Oltre al percorso di psicoterapia che hai menzionato, ci sono diverse strategie che potresti considerare per aiutarti a gestire le tue paure. In primo luogo, l'educazione e l'informazione possono essere molto utili. Cerca di informarti accuratamente sulle condizioni che ti preoccupano, consultando fonti affidabili. Questo ti aiuterà a distinguere tra informazioni accurate e quelle che alimentano la tua ansia, permettendoti di avere una prospettiva più realistica.

In secondo luogo, le tecniche di rilassamento possono essere di grande aiuto. Puoi provare la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga per ridurre lo stress e calmare la mente. Inoltre, l'esercizio fisico regolare può contribuire a ridurre l'ansia e migliorare il tuo benessere generale. Scegli un'attività che ti piace e che ti fa sentire bene, come camminare, nuotare o fare yoga.

Ricorda anche l'importanza del supporto sociale. Parla delle tue preoccupazioni con persone di fiducia, come amici o familiari. Avere qualcuno con cui condividere le tue esperienze può essere di grande conforto e sostegno.

Infine, cerca di identificare e gestire lo stress nella tua vita quotidiana. Puoi pianificare attività rilassanti, impostare limiti sani e imparare tecniche di gestione dello stress come la pianificazione del tempo e la delega.

Tieni presente che queste strategie possono essere utili per alleviare l'ansia, ma non sostituiscono l'aiuto professionale. Continua a seguire il tuo percorso di psicoterapia e parla con il tuo terapeuta sugli interventi specifici che potrebbero essere adatti a te.

Ti auguro tutto il meglio nel superare queste difficoltà e spero che tu possa trovare sollievo e benessere.
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Buongiorno,

Grazie per aver condiviso i tuoi sentimenti e le tue paure. Mi dispiace che tu stia passando un periodo così difficile. I sintomi di cui parli, come vertigini, sensazione di sbandamento, gambe molli e dolori al petto, possono certamente essere legati all'ansia, soprattutto se le analisi mediche hanno escluso qualsiasi problema fisico. Il tuo cervello può creare sintomi fisici quando sei in uno stato di stress o paura.

Soffrire di ipocondria o patofobia può essere molto debilitante. La paura di avere una malattia, soprattutto quando sei continuamente preoccupato per la tua salute, può avere un impatto significativo sulla tua vita quotidiana.

La buona notizia è che c'è aiuto disponibile. Hai menzionato che stai seguendo un percorso di psicoterapia, il che è ottimo. È un passo importante verso la comprensione e il superamento dei tuoi sentimenti di ansia. Continua a lavorare con il tuo terapeuta, e assicurati di parlare apertamente di queste paure con lui/lei.

Allo stesso tempo, ci sono diverse strategie che potresti trovare utili per gestire la tua ansia:

Mindfulness e tecniche di rilassamento: La pratica della mindfulness può aiutarti a rimanere ancorato al presente, anziché preoccuparti per ciò che potrebbe accadere in futuro. Esistono diverse tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga, che possono aiutare a ridurre i sintomi dell'ansia.
Esercizio fisico: Fare attività fisica regolarmente può aiutare a ridurre lo stress e l'ansia. Non deve essere necessariamente un allenamento intenso - anche una passeggiata quotidiana può fare la differenza.
Alimentazione e sonno: Assicurati di mangiare in modo sano e di avere abbastanza riposo. Questi fattori possono influire molto sul tuo benessere generale e sul tuo livello di ansia.
Supporto sociale: Parla con amici o familiari di ciò che stai passando. Non devi affrontare tutto da solo.
Tecniche di riduzione del pensiero catastrofico: Questo è qualcosa su cui il tuo terapeuta può aiutarti. L'idea è cercare di sostituire i pensieri negativi o catastrofici con pensieri più realistici e positivi.
Ricorda, non c'è niente di sbagliato nel chiedere aiuto. È un segno di forza, non di debolezza.

Ti auguro il meglio nel tuo percorso di guarigione.

Cordialmente.
Gentile utente, a prescindere dall'origine dei sintomi il mio consiglio è di contattare uno psicoterapeuta.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Gentile utente,
Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Posso immaginare quanto sia disorientante convivere con queste sensazioni.
Le consiglio di mettersi in contatto con un* psicoterapeuta e di iniziare un percorso. L'eventuale altra figura potrebbe essere quella di un* psichiatra ma è qualcosa che va valutato con il suo terapeuta. Inizi da qui.
Un caro saluto,
Dott.ssa Del Giudice
Ciao, mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile a causa dell'ipocondria, della patofobia e dell'ansia che stai provando. È importante che tu abbia già fatto delle visite mediche per escludere eventuali problemi fisici, che ti hanno confermato che sei in buona salute.
Per gestire queste paure e sintomi, oltre alla psicoterapia, potresti considerare alcune altre strategie:
• Praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga per calmare la mente e il corpo.
• Fare attività fisica regolare, che può aiutare a ridurre lo stress e l'ansia.
• Mantenere un diario dei tuoi pensieri e delle tue sensazioni, per identificare i modelli e le situazioni che scatenano la tua ansia.
• Evitare di fare ricerche su internet riguardo ai sintomi e alle malattie, in quanto potrebbero aumentare la tua ansia.
• Parlare con amici, familiari o un gruppo di supporto che possano aiutarti a esprimere le tue paure e preoccupazioni.
I sintomi che stai sperimentando, come le vertigini e la sensazione di testa vuota, possono avere una componente psicogena legata all'ansia che stai provando. È importante continuare a lavorare sulla gestione dell'ansia e delle paure con l'aiuto di un professionista per migliorare la tua qualità di vita.
Ricorda che sei sulla buona strada per affrontare queste difficoltà e che con il tempo e l'impegno potrai superarle. Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esitare a chiedere aiuto. Grazie per aver condiviso la tua esperienza e auguro che tu possa trovare sollievo dalle tue paure e sintomi. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di conoscenza.
Dott. Cordoba
Buonasera, se dagli esami approfonditi cui Lei si è sottoposto non è emerso nulla che posa far pensare a disturbi di natura organica, Le consiglio di approcciarsi ad un percorso di terapia psicologica, per meglio comprendere e affrontare il profondo disagio che non Le consente di vivere serenamente la Sua vita e le ragioni di natura eventualmente traumatica che potrebbero esservi all'origine.

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