Ho 55 anni e circa 5 anni fa mi hanno diagnosticato la tiroidite di Hashimoto. Circa in concomitanza
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Ho 55 anni e circa 5 anni fa mi hanno diagnosticato la tiroidite di Hashimoto. Circa in concomitanza col difficile passaggio alla menopuasa. Gli endocrinologi che mi hanno visitato mi hanno prescritto gli ormoni tiroidei (levotiroxina). Io ho resistito sino a un paio di mesi fa, gestendomi con pratiche yogiche, degli integratori (Thyrolux), un'alimentazione vegetariana con pesce in cui evito il glutine (mi risulta difficoltoso, soprattutto in viaggio). Un fai da te con molte insicurezze.. Pur essendo migliorata il mio livello di energie è sempre un po' basso e l'intestino pigro, il medico curante mi ha convinto ad assumere Tirosint. Ciononostante desidero ancora andare alla radice dei sintomi, guarire il sistema immunitario e riequilibrare il microbiota, curandomi anche con la dieta, laddove mi hanno al massimo detto di usare il sale iodato. Preciso che il medico curante precedente, dopo aver riscontrato una lunga lista di virus con un particolare test del sangue mi aveva fatto iniziare una microimmunoterapia e prescritto Enterosgel/Colostro Noni/ Citogenex - salvo abbandonarmi nella fase del Covid e poi andare in pensione. Grazie per consigli e orientamenti
Buonasera,
Penso sia fondamentale iniziare a prendersi cura della propria alimentazione; il fai-da-te potrebbe non essere sufficiente a coprire i suoi fabbisogni energetici e nutrizionali.
In principio, mi rivolgerei all'attuale medico di base per una visita accurata e la prescrizione delle analisi del sangue, in modo da avere una panoramica aggiornata del suo stato di salute.
La presenza o meno di disbiosi andrebbe valutata con test validati, che eventualmente le saranno prescritti dal medico curante o dal gastroenterologo qualora lo ritenessero pertinente.
Successivamente contatterei un nutrizionista, che le elaborerà un piano alimentare personalizzato, eventualmente consigliandole anche degli integratori di vitamine e minerali qualora i valori delle analisi del sangue evidenziassero degli stati carenziali e prebiotici e/o probiotici in caso di disbiosi.
A disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
Penso sia fondamentale iniziare a prendersi cura della propria alimentazione; il fai-da-te potrebbe non essere sufficiente a coprire i suoi fabbisogni energetici e nutrizionali.
In principio, mi rivolgerei all'attuale medico di base per una visita accurata e la prescrizione delle analisi del sangue, in modo da avere una panoramica aggiornata del suo stato di salute.
La presenza o meno di disbiosi andrebbe valutata con test validati, che eventualmente le saranno prescritti dal medico curante o dal gastroenterologo qualora lo ritenessero pertinente.
Successivamente contatterei un nutrizionista, che le elaborerà un piano alimentare personalizzato, eventualmente consigliandole anche degli integratori di vitamine e minerali qualora i valori delle analisi del sangue evidenziassero degli stati carenziali e prebiotici e/o probiotici in caso di disbiosi.
A disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
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Salve, mi occupo quotidianamente di patologie tiroidee. In caso di tiroidite di Hashimoto è fondamentale intervenire con la giusta alimentazione e stile di vita attivo. E' importante ricordare che la Tiroide è una ghiandola proteica e proprio per questo motivo è fondamentale la gestione delle proteine ingerite nel quotidiano. Se l'alimentazione è sbilanciata mettiamo in difficoltà la nostra tiroide che necessità invece di una forte spinta alimentare a partire sopratutto dalla colazione! Il mio obbiettivo in questi casi è favorire la ripartenza della ghiandola mettendo apposto le diverse possibili carenze alimentari che spesso emergono quando si fanno delle indagini. Ferro, Zinco, Selenio, Magnesio, Inositolo; sono questi i principali nutrienti da tenere sotto controllo e non solamente lo Iodio che peraltro alcuni studi hanno dimostrato che possa addirittura peggiorare lo stato di Autoimmunità ( = causare l'aumento di anticorpi AbTPO e AbTG). Mi contatti in privato se ha bisogno di ulteriori info sono sicuro che saprò esserle d'aiuto!
Buonasera,
La tiroide di Hashimoto necessità di una cura ormonale per poter stare meglio ma anche di una specifica alimentazione con particolari accorgimenti nutrizionali.
La dieta deve sicuramente porre particolari attenzioni al selenio perché utile per la prevenzione delle disfunzioni tiroidee.
Gli alimenti ricchi di selenio si trovano nel pesce azzurro come sardine fresche e merluzzo, inoltre lo troviamo nei semi di sesamo, di grano tostato, di zucca, carne di manzo, carne di agnello, ostriche, cioccolato fondente, arachidi e noci.
La dieta deve essere sempre ben bilanciata e completa distribuendo i carboidrati, le proteine e i grassi ma bisogna prestare molta attenzione alla qualità degli alimenti, inoltre sono auspicabili i cereali integrali, frutta e verdura ricca di fibre, pane e pasta integrali mentre è meglio evitare alimenti confezionati, pane e pasta raffinati, farine bianche raffinate e zuccheri semplici, inoltre sempre meglio preferite le proteine derivanti da fonti magre, sia animali che vegetali al contrario sarebbe consigliabile evitare carni processate, insaccati e cibi in scatola.
Nella dieta non devono mancare grassi polinsaturi come frutta secca, olio extravergine di oliva e alimenti ricchi di omega-3 (soprattutto pesce azzurro e salmone) mentre è preferibile evitare fonti di grassi saturi.
Ultima analisi da considerare è sulla qualità perché potrebbe incidere negativamente sulla patologia, sarebbe opportuno consumare alimenti biologici in quanto l’uso di antibiotici o altre sostanze chimiche possono stimolare maggiormente la risposta immunitaria e quindi peggiorare la reazione autoimmune, inoltre è consigliabile limitare il più possibile l’assunzione di glutine e latticini poiché anche questi contengono delle molecole pro-infiammatorie.
Ulteriori limitazioni riguardano l’assunzione della soia e delle crocifere che andrebbe evitata da soggetti affetti da tiroidite di hashimoto perché queste verdure contribuiscono a sequestrare iodio, al contrario si consiglia un consumo più frequente di noci perché rocche di selenio.
E’ consentito un uso libero di spezie comprese zenzero e curcuma, utili per la loro azione antinfiammatoria.
Il mio consiglio è sicuramente quello di rivolgersi a uno specialista per una valutazione dietetica mirata.
Rimango a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
La tiroide di Hashimoto necessità di una cura ormonale per poter stare meglio ma anche di una specifica alimentazione con particolari accorgimenti nutrizionali.
La dieta deve sicuramente porre particolari attenzioni al selenio perché utile per la prevenzione delle disfunzioni tiroidee.
Gli alimenti ricchi di selenio si trovano nel pesce azzurro come sardine fresche e merluzzo, inoltre lo troviamo nei semi di sesamo, di grano tostato, di zucca, carne di manzo, carne di agnello, ostriche, cioccolato fondente, arachidi e noci.
La dieta deve essere sempre ben bilanciata e completa distribuendo i carboidrati, le proteine e i grassi ma bisogna prestare molta attenzione alla qualità degli alimenti, inoltre sono auspicabili i cereali integrali, frutta e verdura ricca di fibre, pane e pasta integrali mentre è meglio evitare alimenti confezionati, pane e pasta raffinati, farine bianche raffinate e zuccheri semplici, inoltre sempre meglio preferite le proteine derivanti da fonti magre, sia animali che vegetali al contrario sarebbe consigliabile evitare carni processate, insaccati e cibi in scatola.
Nella dieta non devono mancare grassi polinsaturi come frutta secca, olio extravergine di oliva e alimenti ricchi di omega-3 (soprattutto pesce azzurro e salmone) mentre è preferibile evitare fonti di grassi saturi.
Ultima analisi da considerare è sulla qualità perché potrebbe incidere negativamente sulla patologia, sarebbe opportuno consumare alimenti biologici in quanto l’uso di antibiotici o altre sostanze chimiche possono stimolare maggiormente la risposta immunitaria e quindi peggiorare la reazione autoimmune, inoltre è consigliabile limitare il più possibile l’assunzione di glutine e latticini poiché anche questi contengono delle molecole pro-infiammatorie.
Ulteriori limitazioni riguardano l’assunzione della soia e delle crocifere che andrebbe evitata da soggetti affetti da tiroidite di hashimoto perché queste verdure contribuiscono a sequestrare iodio, al contrario si consiglia un consumo più frequente di noci perché rocche di selenio.
E’ consentito un uso libero di spezie comprese zenzero e curcuma, utili per la loro azione antinfiammatoria.
Il mio consiglio è sicuramente quello di rivolgersi a uno specialista per una valutazione dietetica mirata.
Rimango a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Buongiorno signora. Io credo che bisognerebbe ripartire da zero. Rifaccia tutte le analisi del sangue per avere un quadro generale il più chiaro possibile, rifaccia una visita con l'endocrinologo e si affidi ad un professionista della nutrizione. L'alimentazione in questo caso è di vitale importanza, sia per il quadro endocrinologia, sia per il microbica che per lo stato di salute generale.
Rimango a disposizione!
Dott. Giuseppe Pullia
Rimango a disposizione!
Dott. Giuseppe Pullia
Buonasera,
C'è bisogno di fare ulteriori analisi compresa gli esami della celiachia. Escludere il glutine a prescindere non è mai una buona idea.
Cambiare stile di vita sia dal punto di vista alimentare che di esercizio fisico.
Resto a disposizione
Un caro saluto
C'è bisogno di fare ulteriori analisi compresa gli esami della celiachia. Escludere il glutine a prescindere non è mai una buona idea.
Cambiare stile di vita sia dal punto di vista alimentare che di esercizio fisico.
Resto a disposizione
Un caro saluto
Buonasera,
Allora durante il passaggio alla fase menopausale può capitare che si presentino cambiamenti come il suo a carico della tiroide. Un consiglio che le dò, oltre a curare la sua alimentazione e stile di vita con l'aiuto di un nutrizionista, è quello di dosare la vitamina D: questa vitamina è correlata ad un a maggiore permeabilità delle cellule intestinali, se si ha carenza, con conseguente implicazioni del sistema immunitario che è direttamente correlato al nostro intestino.
Resto a disposizione per chiarimenti,
Cordiali saluti,
Dott.ssa Lai
Allora durante il passaggio alla fase menopausale può capitare che si presentino cambiamenti come il suo a carico della tiroide. Un consiglio che le dò, oltre a curare la sua alimentazione e stile di vita con l'aiuto di un nutrizionista, è quello di dosare la vitamina D: questa vitamina è correlata ad un a maggiore permeabilità delle cellule intestinali, se si ha carenza, con conseguente implicazioni del sistema immunitario che è direttamente correlato al nostro intestino.
Resto a disposizione per chiarimenti,
Cordiali saluti,
Dott.ssa Lai
Salve signora, seguo moltissime pazienti affette da tiroidite. Il farmaco in questione va preso per sopperire a cio' che a sua ghiandola non è in grado di fare ma non va alla radice del problema come lei ha ben compreso. Spesso dietro a problematiche autoimmuni si sottende un fenomeno molto diffuso di permeabilità intestinale oltre che di disbiosi. Entrambe le problematiche vanno affrontate con un piano nutrizionale specifico sorretto da specifica integrazione. Non esiti a contattarmi per approfondire il discorso. A presto.
Dott.ssa Chiara Sala
Dott.ssa Chiara Sala
Salve signora, dato che le tratto tali patologie, le consiglierei per la Tiroidite di Hashimoto di farsi prescrivere dal medico di base le analisi cliniche per stabilire se sono presenti stati carenziali a livello di macronutrienti e micronutrienti. Solo in tal caso assumere integratori. Bisogna quindi, impostare con il nutrizionista un piano dietetico bilanciato e personalizzato. In base alla sua patologia gli alimenti da consigliare sono quelli ricchi di Omega 3, come pesce azzurro e frutti oleosi secchi, alimenti integrali, frutta, verdura di stagione, the verde, olio extravergine di oliva ricco di acidi grassi insaturi, che è una ricchezza di antiossidanti come la vitamina E e altri composti fenolici, in grado di proteggere il nostro corpo dall'invecchiamento precoce, eliminando i radicali liberi che danneggiano le cellule con il passare degli anni . Anche zenzero e curcuma hanno azione antinfiammatoria. Infine suggerirei di togliere le farine bianche ed usare solo quelle integrali che sono antinfiammatorie in quanto non raffinate. Evitare caffeina e alcool. In una parola . una sana DIETA MEDITERRANEA , che fa solo bene perchè ricca di tali principi nutritivi. Come ultima cosa un buon esercizio fisico quotidiano per spingere il metabolismo a bruciare calorie in eccesso. Resto a disposizione. Saluti Dottoressa Domenica Tallarico
Buongiorno, il.mio.consiglio è evitare il fai da te e rivolgersi ad un nutrizionista per un piano personalizzato adatto alle sue esigenze.
Resto a disposizione
Drssa G.Viviana Martiradonna
Resto a disposizione
Drssa G.Viviana Martiradonna
Buonasera .
Le consiglio vivamente di evitare il fai da te e di rivolgersi ad un professionista.
Nella sua condizione è fondamentale essere seguiti.
Resto a disposizione .
dott.ssa Amoruso Palma
Le consiglio vivamente di evitare il fai da te e di rivolgersi ad un professionista.
Nella sua condizione è fondamentale essere seguiti.
Resto a disposizione .
dott.ssa Amoruso Palma
Buon pomeriggio,
Come già puntualizzato dai miei colleghi, le consiglio di non affidarsi al fai-da-te, ma al parere di un endocrinologo in primis.
Il farmaco le consente di compensare le carenze funzionali della sua tiroide e si rende indispensabile affinché tutti i meccanismi a valle risultino quanto più efficienti.
Chiaramente non si può prescindere da un corretto stile di vita e da un'attenzione all'alimentazione.
Tuttavia rimane prioritario aggiornare il suo quadro tiroideo con analisi adeguate e aggiornate.
Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buon pomeriggio. Dott.ssa Sofia San Martino
Come già puntualizzato dai miei colleghi, le consiglio di non affidarsi al fai-da-te, ma al parere di un endocrinologo in primis.
Il farmaco le consente di compensare le carenze funzionali della sua tiroide e si rende indispensabile affinché tutti i meccanismi a valle risultino quanto più efficienti.
Chiaramente non si può prescindere da un corretto stile di vita e da un'attenzione all'alimentazione.
Tuttavia rimane prioritario aggiornare il suo quadro tiroideo con analisi adeguate e aggiornate.
Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buon pomeriggio. Dott.ssa Sofia San Martino
Buongiorno, tramite gli esami ematochimici è possibile effettuare un approfondimento e un'analisi più accurata del suo stato di salute attuale (da far visionare al medico di competenza). Inoltre, le patologie tiroidee necessitano di un trattamento farmacologico e nutrizionale adeguato; spesso, il "fai da te" comporta l'esclusione di categorie di nutrienti importanti per il benessere e la salute dell'organismo.
In alcuni casi, una patologia autoimmune come la tiroidite di Hashimoto è accompagnata da problematiche intestinali, le quali devono essere risolte per assicurare un corretto assorbimento di tutti i macro e micronutrienti.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Giulia Alessi
In alcuni casi, una patologia autoimmune come la tiroidite di Hashimoto è accompagnata da problematiche intestinali, le quali devono essere risolte per assicurare un corretto assorbimento di tutti i macro e micronutrienti.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Giulia Alessi
Buongiorno, per andare ad analizzare più in profondità il problema servono sicuramente delle analisi approfondite. Dal punto di vista alimentare, togliere il glutine non è raccomandato a meno di una diagnosi di celiachia. Potrebbe trovare dei benefici dal punto di vista della permeabilità intestinale andando ad assumere degli alimenti che portano benefici al microbiota, quindi probiotici e prebiotici. Questo non andrà a risolvere i problemi tiroidei, per i quali è necessario un parere e una terapia di uno specialista, ma può iniziare a portarle dei benefici dal punto di vista intestinale e dell'assorbimento. Cordiali saluti, dott. Luca Macchi.
Dalla sua storia, sembrerebbe mancare un alimentazione sana e uno stile di vita attivo. Con la sua patologia è fondamentale. Perchè togliere il glutine se non è intollerante?
Le diete fai da te non sono la soluzione migliore anzi, spesso sono il problema.
Le consiglio delle analisi del sangue approfondite e poi si affidi ad un nutrizionista che può aiutarla con un piano nutrizionale adeguato alle sue esigenze
Le diete fai da te non sono la soluzione migliore anzi, spesso sono il problema.
Le consiglio delle analisi del sangue approfondite e poi si affidi ad un nutrizionista che può aiutarla con un piano nutrizionale adeguato alle sue esigenze
Salve, la tiroide di Hashimoto è una patologia molto ricorrente, ma si riesce a conviverci tranquillamente se adeguatamente trattata. Eviterei diete fai da te, poiché si potrebbe addirittura complicare la situazione. Sicuramente con l'aiuto di uno specialista, attraverso un'anamnesi più accurata, troverà il modo di ben capire le radici delle problematiche da lei riscontrate e affrontare il tutto nel migliore dei modi.
Saluti, Dott. Gaetani Sergio.
Saluti, Dott. Gaetani Sergio.
Buonasera, le consiglio di continuare la terapia farmacologica prescritta, fare i controlli (esami ematici, visita endocrinologica ) e rivolgersi ad un nutrizionista perchè possa valutare la sua situazione attuale nella totalità e impostare il piano alimentare giusto, adeguato e sano .I miei più cordiali saluti
Salve, mi occupo quotidianamente di patologie tiroidee. In caso di tiroidite di Hashimoto è fondamentale intervenire con la giusta alimentazione e stile di vita attivo. E' importante ricordare che la Tiroide è una ghiandola proteica e proprio per questo motivo è fondamentale la gestione delle proteine ingerite nel quotidiano. Se l'alimentazione è sbilanciata mettiamo in difficoltà la nostra tiroide che necessità invece di una forte spinta alimentare a partire sopratutto dalla colazione! Il mio obbiettivo in questi casi è favorire la ripartenza della ghiandola mettendo apposto le diverse possibili carenze alimentari che spesso emergono quando si fanno delle indagini. Ferro, Zinco, Selenio, Magnesio, Inositolo; sono questi i principali nutrienti da tenere sotto controllo e non solamente lo Iodio che peraltro alcuni studi hanno dimostrato che possa addirittura peggiorare lo stato di Autoimmunità ( = causare l'aumento di anticorpi AbTPO e AbTG). Mi contatti in privato se ha bisogno di ulteriori info sono sicuro che saprò esserle d'aiuto!
Gentile utente, concordo con il collega che consiglia che consiglia il monitoraggio di ferro, iodio, selenio zinco e magnesio in quanto fondamentali per il funzionamento tiroideo ma aagiungerei anche la vitamina d. Si può poi procedere con la verifica della presenza di una disbiosi (che è presente nella maggioranza dei casi) e in tale eventualità con la risoluzione di questa. E' iniltre di grande aiuto l'utilizzo di integratori che modulano il sistema immunitario. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Un cordiale saluto Dott.ssa Rita Febbraro.
Salve, il mio consiglio è di abbandonare il fai da te e rivolgersi ad un nutrizionista per un piano nutrizionale personalizzato! A presto!
Buonasera,
In caso di Tiroidite di Hashimoto risulta necessario andare ad agire a livello alimentare per impostare un piano alimentare che possa andare a ridurre la sintomatologia e, in alcuni casi, anche a far regredire la patologia. Essendo una patologia autoimmune è fondamentale tenere bassa l'infiammazione ed escludere anche altre patologie autoimmuni che potrebbero essere correlate.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Cordialmente
Olivia Passaleva
In caso di Tiroidite di Hashimoto risulta necessario andare ad agire a livello alimentare per impostare un piano alimentare che possa andare a ridurre la sintomatologia e, in alcuni casi, anche a far regredire la patologia. Essendo una patologia autoimmune è fondamentale tenere bassa l'infiammazione ed escludere anche altre patologie autoimmuni che potrebbero essere correlate.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Cordialmente
Olivia Passaleva
buon giorno signora, in primis le dico che il fai da te non è mai consigliato soprattutto in condizioni patologiche. Il mio consiglio è di ripetere le analisi, affidarsi ad un endocrinologo che portà consigliarle la corretta terapia da seguire; e ad un nutrizionista in quanto nel caso di tiroidite o di problemi correlati alla tiroide l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale. resto a disposizione.
Saluti Dott.ssa Roberta Iacomino
Saluti Dott.ssa Roberta Iacomino
Per supportare la tiroide e riequilibrare il sistema immunitario, segua una dieta ricca di alimenti antinfiammatori: verdure a foglia verde, frutti di bosco, pesce ricco di omega-3 (come salmone e sgombro), frutta secca (noci e mandorle) e semi. Eviti glutine e latticini se sospetta sensibilità. Probiotici e alimenti fermentati possono aiutare il microbiota. Consulti un nutrizionista per un piano su misura e continui il monitoraggio con l’endocrinologo.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Buona sera, sia per la menopausa che per la tiroidite di hashimoto ci sono diete specifiche. Nella prima (menopausa) deve arrivare nell'arco della giornata alla quantità di determinati micronutrienti, nella seconda (tiroidite) ci sono tutta una lista di alimenti che sarebbe meglio non consumare, altri da diminuire e altri ancora da prediligere. Saluti
Se i medici le hanno prescritto levotiroxina probabilmente la sua tiroide non riesce a produrre ormoni sufficiente. Come dieta le consiglio una dietista funzionale che riuscirà a seguirla , migliorando i suoi sintomi . Sono disponibile a Noventa Padovana.
Gentile paziente,
La tiroidite di Hashimoto, soprattutto in concomitanza con la menopausa, può avere un impatto significativo sul metabolismo, sull’energia e sul benessere intestinale. Il percorso che ha seguito finora dimostra grande attenzione al suo stato di salute, ma è importante integrare un approccio più strutturato per sostenere il sistema immunitario e riequilibrare il microbiota intestinale.
Oltre all’uso del sale iodato, esistono strategie alimentari più complete che possono aiutarla a:
Sostenere la funzione tiroidea, fornendo i nutrienti essenziali (selenio, zinco, ferro, vitamine del gruppo B, omega-3).
Modulare la risposta immunitaria, riducendo l’infiammazione cronica attraverso un’alimentazione anti-infiammatoria.
Riequilibrare il microbiota, migliorando la funzionalità intestinale con prebiotici, probiotici e fibre specifiche.
Alimenti da privilegiare:
Pesce azzurro ricco di omega-3 (sgombro, alici, sardine).
Frutta secca e semi (noci del Brasile per il selenio, semi di zucca per lo zinco).
Verdure a basso contenuto di goitrogeni (zucchine, carote, peperoni, finocchi).
Proteine di alta qualità (uova, pesce, legumi ben tollerati).
Probiotici naturali (yogurt senza lattosio, kefir, crauti, miso).
Alimenti da moderare:
Soia e derivati (possono interferire con l’assorbimento della levotiroxina).
Crucifere crude in eccesso (cavolo, broccoli, cavolfiore possono influire sulla funzionalità tiroidea).
Glutine (se sospetta una sensibilità, può valere la pena di ridurne il consumo con un piano mirato).
Strategie per l’intestino pigro:
Introduzione graduale di fibre fermentabili (zucca, patate dolci, semi di chia).
Ottimizzazione dell’idratazione e movimento regolare.
Sarebbe utile un percorso nutrizionale personalizzato per bilanciare al meglio la sua alimentazione senza rinunce eccessive, monitorando i sintomi nel tempo. Se desidera approfondire non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Fabiola Diadema
La tiroidite di Hashimoto, soprattutto in concomitanza con la menopausa, può avere un impatto significativo sul metabolismo, sull’energia e sul benessere intestinale. Il percorso che ha seguito finora dimostra grande attenzione al suo stato di salute, ma è importante integrare un approccio più strutturato per sostenere il sistema immunitario e riequilibrare il microbiota intestinale.
Oltre all’uso del sale iodato, esistono strategie alimentari più complete che possono aiutarla a:
Sostenere la funzione tiroidea, fornendo i nutrienti essenziali (selenio, zinco, ferro, vitamine del gruppo B, omega-3).
Modulare la risposta immunitaria, riducendo l’infiammazione cronica attraverso un’alimentazione anti-infiammatoria.
Riequilibrare il microbiota, migliorando la funzionalità intestinale con prebiotici, probiotici e fibre specifiche.
Alimenti da privilegiare:
Pesce azzurro ricco di omega-3 (sgombro, alici, sardine).
Frutta secca e semi (noci del Brasile per il selenio, semi di zucca per lo zinco).
Verdure a basso contenuto di goitrogeni (zucchine, carote, peperoni, finocchi).
Proteine di alta qualità (uova, pesce, legumi ben tollerati).
Probiotici naturali (yogurt senza lattosio, kefir, crauti, miso).
Alimenti da moderare:
Soia e derivati (possono interferire con l’assorbimento della levotiroxina).
Crucifere crude in eccesso (cavolo, broccoli, cavolfiore possono influire sulla funzionalità tiroidea).
Glutine (se sospetta una sensibilità, può valere la pena di ridurne il consumo con un piano mirato).
Strategie per l’intestino pigro:
Introduzione graduale di fibre fermentabili (zucca, patate dolci, semi di chia).
Ottimizzazione dell’idratazione e movimento regolare.
Sarebbe utile un percorso nutrizionale personalizzato per bilanciare al meglio la sua alimentazione senza rinunce eccessive, monitorando i sintomi nel tempo. Se desidera approfondire non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Fabiola Diadema
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. La tiroidite di Hashimoto, soprattutto in concomitanza con la menopausa, può influenzare l’energia e il benessere intestinale. La scelta di assumere Tirosint è sicuramente utile per compensare la carenza ormonale, ma è comprensibile il tuo desiderio di supportare il sistema immunitario e riequilibrare il microbiota attraverso l’alimentazione e altre strategie naturali. Un approccio nutrizionale mirato può essere di grande aiuto. Se desideri un supporto personalizzato per affinare la tua alimentazione e integrare strategie specifiche, potresti beneficiare di un consulto con un nutrizionista. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Caro paziente, da nutrizionista le dico che l'alimentazione risulta fondamentale nel suo complesso per sostenere una cura alla tiroide ma per risolvere alla radice il suo problema serve la terapia farmacologica, poichè non vi è modo di agire sull'organo stesso, ossia sulla tiroide, ripristinando la sua funzione.
La tiroidite di Hashimoto è una patologia autoimmune che può essere influenzata da diversi fattori, tra cui l’alimentazione, il microbiota intestinale e la risposta del sistema immunitario. L’assunzione di levotiroxina è fondamentale per compensare la ridotta funzione tiroidea e migliorare i sintomi di affaticamento e metabolismo rallentato, ma il supporto nutrizionale e lo stile di vita possono avere un ruolo complementare. L’alimentazione dovrebbe favorire la riduzione dell’infiammazione e il riequilibrio del microbiota intestinale, poiché un intestino in equilibrio contribuisce alla regolazione del sistema immunitario. Una dieta anti-infiammatoria e adatta alla gestione dell’Hashimoto prevede un adeguato apporto di proteine di qualità, acidi grassi omega-3 e micronutrienti essenziali per la funzione tiroidea, come selenio, zinco, ferro, vitamina D e iodio. L’eliminazione del glutine è stata oggetto di dibattito nella gestione della tiroidite di Hashimoto, poiché in alcune persone può ridurre l’infiammazione e migliorare la risposta immunitaria. Se la sua eliminazione risulta difficoltosa, potrebbe essere utile valutarne il reale impatto con test specifici e un monitoraggio dei sintomi. L’equilibrio del microbiota intestinale può essere supportato attraverso una dieta ricca di fibre solubili, fermentati, probiotici e prebiotici, oltre alla gestione dello stress, che gioca un ruolo importante nella regolazione dell’asse intestino-tiroide. Un percorso nutrizionale personalizzato, in collaborazione con un professionista, può fornire un supporto più mirato e sicuro per integrare al meglio la terapia con Tirosint e gestire in modo efficace la condizione autoimmune.
Buongiorno! In caso di tiroidite di Hashimoto sarebbe indicato seguire un'alimentazione che favorisca la salute della tiroide, e fare delle scelte alimentari che vanno a ridurre gli eventuali sintomi indesiderati della menopausa.
Favorire alimenti ricchi di iodio e selenio (pesce, frutta e verdure fresca, frutta secca), vitamina D, grassi sani come olio EVO, cereali integrali e anche spezie antinfiammatorie come zenzero e curcuma.
Favorire alimenti ricchi di iodio e selenio (pesce, frutta e verdure fresca, frutta secca), vitamina D, grassi sani come olio EVO, cereali integrali e anche spezie antinfiammatorie come zenzero e curcuma.
Grazie per aver condiviso con tanta chiarezza la sua storia, molto articolata e sentita.
È evidente che sta facendo un grande lavoro su se stessa e che desidera non solo curare i sintomi, ma capire e agire sulle cause profonde del suo malessere, il che è ammirevole.
Ecco qualche spunto e orientamento che potrebbe esserti utile, in un’ottica integrata:
Tiroidite di Hashimoto e sistema immunitario: Hashimoto è una malattia autoimmune, quindi il fulcro non è solo la tiroide, ma un sistema immunitario sbilanciato. Trattare con sola levotiroxina (o Tirosint) i sintomi può non bastare: corregge l’ipotiroidismo, ma non ferma il processo autoimmune.
Cosa può aiutare:
• Valutare carenze nutrizionali di ferro, vitamina D, vitamina B12, selenio, zinco, magnesio sono fondamentali sia per la tiroide che per l’immunomodulazione.
• Controllo dell’infiammazione cronica: PCR, omocisteina, ferritina (che è un marcatore anche infiammatorio), transaminasi, ecc.
• Supporto del microbiota intestinale: l’intestino è il cuore dell’immunità. Probiotici mirati (anche tramite test del microbiota se possibile), alimentazione ricca di fibre vegetali (prebiotici naturali) e fermentati.
- Dieta e glutine: Molte persone con Hashimoto trovano beneficio da una dieta gluten free, anche senza celiachia diagnosticata, per via della possibile reattività crociata con la tiroide. Ma è importante che non sia una dieta solo “senza glutine”, ma nutrizionalmente ricca e antinfiammatoria.
Indicazioni utili:
• Dieta low FODMAP temporanea se l’intestino è molto reattivo.
• Attenzione anche a caseine del latte vaccino, che a volte possono innescare reazioni simili.
• Continui a consumare il pesce, olio extravergine d’oliva, curcuma, zenzero, frutta e verdura di stagione. Ottimo che eviti zuccheri raffinati e alimenti ultraprocessati.
- Microimmunoterapia e integratori: quella terapia aveva un intento interessante: modulare il sistema immunitario piuttosto che sopprimerlo. Non è così comune nella medicina tradizionale, ma ha basi in immunologia. Puoi valutare con un professionista esperto in:
• Medicina funzionale o integrata
• Nutrizione clinica per autoimmunità
• Approfondire la disbiosi intestinale con test specifici (non sempre necessari, ma utili se ci sono sintomi intestinali persistenti).
- Energia bassa e intestino pigro: questi possono derivare da:
• ipotiroidismo non ancora ben compensato (anche se assume già Tirosint)
• carenze nutrizionali (es. ferro, B12)
• disbiosi
• stile di vita (stress cronico, qualità del sonno)
Quello che posso consigliarle:
• Prosegua la terapia e i controlli periodici con l'endocrinologo/a che la segue;
• Parli con il suo medico di base di valutare i livelli di vitamina D, B12, ferro, selenio, zinco, omocisteina e PCR.
• Si prenda cura del suo microbiota: assumendo cibi fermentati (kefir, crauti), fibre da verdure, integratori probiotici se tollerati.
• Valuti la possibilità di un supporto professionale specializzato (nutrizionista o medico integrato con esperienza autoimmune).
Non abbandoni l’ascolto del suo corpo, che ha già intrapreso e sviluppato: è il tuo miglior alleato. In bocca al lupo per tutto!
È evidente che sta facendo un grande lavoro su se stessa e che desidera non solo curare i sintomi, ma capire e agire sulle cause profonde del suo malessere, il che è ammirevole.
Ecco qualche spunto e orientamento che potrebbe esserti utile, in un’ottica integrata:
Tiroidite di Hashimoto e sistema immunitario: Hashimoto è una malattia autoimmune, quindi il fulcro non è solo la tiroide, ma un sistema immunitario sbilanciato. Trattare con sola levotiroxina (o Tirosint) i sintomi può non bastare: corregge l’ipotiroidismo, ma non ferma il processo autoimmune.
Cosa può aiutare:
• Valutare carenze nutrizionali di ferro, vitamina D, vitamina B12, selenio, zinco, magnesio sono fondamentali sia per la tiroide che per l’immunomodulazione.
• Controllo dell’infiammazione cronica: PCR, omocisteina, ferritina (che è un marcatore anche infiammatorio), transaminasi, ecc.
• Supporto del microbiota intestinale: l’intestino è il cuore dell’immunità. Probiotici mirati (anche tramite test del microbiota se possibile), alimentazione ricca di fibre vegetali (prebiotici naturali) e fermentati.
- Dieta e glutine: Molte persone con Hashimoto trovano beneficio da una dieta gluten free, anche senza celiachia diagnosticata, per via della possibile reattività crociata con la tiroide. Ma è importante che non sia una dieta solo “senza glutine”, ma nutrizionalmente ricca e antinfiammatoria.
Indicazioni utili:
• Dieta low FODMAP temporanea se l’intestino è molto reattivo.
• Attenzione anche a caseine del latte vaccino, che a volte possono innescare reazioni simili.
• Continui a consumare il pesce, olio extravergine d’oliva, curcuma, zenzero, frutta e verdura di stagione. Ottimo che eviti zuccheri raffinati e alimenti ultraprocessati.
- Microimmunoterapia e integratori: quella terapia aveva un intento interessante: modulare il sistema immunitario piuttosto che sopprimerlo. Non è così comune nella medicina tradizionale, ma ha basi in immunologia. Puoi valutare con un professionista esperto in:
• Medicina funzionale o integrata
• Nutrizione clinica per autoimmunità
• Approfondire la disbiosi intestinale con test specifici (non sempre necessari, ma utili se ci sono sintomi intestinali persistenti).
- Energia bassa e intestino pigro: questi possono derivare da:
• ipotiroidismo non ancora ben compensato (anche se assume già Tirosint)
• carenze nutrizionali (es. ferro, B12)
• disbiosi
• stile di vita (stress cronico, qualità del sonno)
Quello che posso consigliarle:
• Prosegua la terapia e i controlli periodici con l'endocrinologo/a che la segue;
• Parli con il suo medico di base di valutare i livelli di vitamina D, B12, ferro, selenio, zinco, omocisteina e PCR.
• Si prenda cura del suo microbiota: assumendo cibi fermentati (kefir, crauti), fibre da verdure, integratori probiotici se tollerati.
• Valuti la possibilità di un supporto professionale specializzato (nutrizionista o medico integrato con esperienza autoimmune).
Non abbandoni l’ascolto del suo corpo, che ha già intrapreso e sviluppato: è il tuo miglior alleato. In bocca al lupo per tutto!
Grazie per aver condiviso la tua esperienza in modo così dettagliato. Comprendo perfettamente il tuo desiderio di andare alla radice dei sintomi e non limitarti alla sola terapia farmacologica.
Dal punto di vista nutrizionale, ci sono diverse strade su cui puoi lavorare:
1) Equilibrio del microbiota e funzionalità intestinale, fondamentali per il sistema immunitario e l’energia quotidiana. In tal caso è necessario introdurre in maniera mirata probiotici e prebiotici, valuatre eventuali sensibilità alimentari (es. latticini, glutine, soia) tramite diario alimentare e test specifici, lavorare sull'equilibrio tra fibre solubile/insolubile idratazione e movimenti intestinali con alimenti funzionali come semi di lino, prugne secche, aloe, zenzero.
2) Alimentazione antinfiammatoria e mirata per la tiroide, ricca in selenio, zinco, omega-3, e con attenzione a possibili sensibilità alimentari, riducendo magari alimenti pro-infiammatori: zuccheri semplici, farine raffinate, oli vegetali industriali.
3) Supporto alla fase menopausale e gestione dello stress cronico, che può influenzare tiroide, intestino e sistema immunitario. Puoi in tal caso lavorare su: regolarità del ritmo circadiano, qualità del sonno, gestione dello stress; supporto fitoterapico per sintomi correlati alla menopausa (con attenzione a interazioni con terapie in atto); eventuali integrazioni (es. ashwagandha, rodiola), sempre con valutazione individuale da parte di un professionista.
L'obiettivo è ritrovare energia, benessere digestivo e un equilibrio più profondo, cercando di vivere al meglio anche il cambiamento fisiologico che stai attualmente vivendo. Ti consiglio di rivolgerti a uno specialista che possa accompagnarti passo dopo passo in questo percorso, il quale ti fornirà gli strumenti idonei e sarà comprensivo. Spero di esserle stata utile. Saluti, Dottoressa Ambrosio Lucrezia.
Dal punto di vista nutrizionale, ci sono diverse strade su cui puoi lavorare:
1) Equilibrio del microbiota e funzionalità intestinale, fondamentali per il sistema immunitario e l’energia quotidiana. In tal caso è necessario introdurre in maniera mirata probiotici e prebiotici, valuatre eventuali sensibilità alimentari (es. latticini, glutine, soia) tramite diario alimentare e test specifici, lavorare sull'equilibrio tra fibre solubile/insolubile idratazione e movimenti intestinali con alimenti funzionali come semi di lino, prugne secche, aloe, zenzero.
2) Alimentazione antinfiammatoria e mirata per la tiroide, ricca in selenio, zinco, omega-3, e con attenzione a possibili sensibilità alimentari, riducendo magari alimenti pro-infiammatori: zuccheri semplici, farine raffinate, oli vegetali industriali.
3) Supporto alla fase menopausale e gestione dello stress cronico, che può influenzare tiroide, intestino e sistema immunitario. Puoi in tal caso lavorare su: regolarità del ritmo circadiano, qualità del sonno, gestione dello stress; supporto fitoterapico per sintomi correlati alla menopausa (con attenzione a interazioni con terapie in atto); eventuali integrazioni (es. ashwagandha, rodiola), sempre con valutazione individuale da parte di un professionista.
L'obiettivo è ritrovare energia, benessere digestivo e un equilibrio più profondo, cercando di vivere al meglio anche il cambiamento fisiologico che stai attualmente vivendo. Ti consiglio di rivolgerti a uno specialista che possa accompagnarti passo dopo passo in questo percorso, il quale ti fornirà gli strumenti idonei e sarà comprensivo. Spero di esserle stata utile. Saluti, Dottoressa Ambrosio Lucrezia.
Eliminare il glutine senza una vera ragione non è consigliabile. Penso che nel suo caso sia necessario valutare un percorso nutrizionale fatto per bene in modo che il professionista della nutrizione possa aiutarla a riequilibrare il microbiota che probabilmente è un po' sofferente e capire se ha qualche carenza nutrizionale che non le è mai stata diagnosticata finora.
La ringrazio innanzitutto per aver condiviso con tanta sincerità la sua esperienza. Comprendo bene quanto possa essere complesso convivere con una diagnosi come la tiroidite di Hashimoto, soprattutto se associata a cambiamenti ormonali importanti come quelli della menopausa.
Dal punto di vista nutrizionale, posso confermarle che una dieta mirata ed equilibrata è utile per sostenere il sistema immunitario e la salute intestinale.
Se lo desidera, possiamo valutare insieme un piano alimentare personalizzato, che tenga conto delle sue esigenze specifiche, dei suoi gusti e delle sue condizioni cliniche, supportandola anche nel miglioramento della funzione intestinale e nel rafforzamento del sistema immunitario con strategie mirate.
Resto a disposizione per un confronto più approfondito, anche in collaborazione con il suo medico curante, affinché possa sentirsi più sicura nelle sue scelte e ritrovare un maggiore benessere.
Dal punto di vista nutrizionale, posso confermarle che una dieta mirata ed equilibrata è utile per sostenere il sistema immunitario e la salute intestinale.
Se lo desidera, possiamo valutare insieme un piano alimentare personalizzato, che tenga conto delle sue esigenze specifiche, dei suoi gusti e delle sue condizioni cliniche, supportandola anche nel miglioramento della funzione intestinale e nel rafforzamento del sistema immunitario con strategie mirate.
Resto a disposizione per un confronto più approfondito, anche in collaborazione con il suo medico curante, affinché possa sentirsi più sicura nelle sue scelte e ritrovare un maggiore benessere.
Buongiorno e grazie per la tua condivisione così sincera e completa.
Da nutrizionista, mi sento di sottolineare con gentile fermezza che, in caso di tiroidite di Hashimoto, la terapia ormonale prescritta dal medico è fondamentale. È importante seguirla con regolarità e confrontarsi periodicamente con l’endocrinologo per eventuali aggiustamenti.
Detto questo, la dieta può essere un’alleata preziosa, ma non può sostituirsi alla terapia farmacologica. Un’alimentazione equilibrata e tendente all’antinfiammatorio può certamente aiutare a migliorare l’energia, il benessere intestinale e supportare il sistema immunitario.
In particolare consiglio:
- una dieta ricca di verdure di stagione, fonti di omega 3 (come pesce azzurro, semi di lino, noci), proteine di buona qualità, e cibi integrali naturalmente privi di glutine se hai notato beneficio (non sempre è detto che sia necessario eliminare il glutine dalla dieta);
-evitare alimenti ultra-processati, zuccheri semplici, alcol e fumo;
- mantenere uno stile di vita attivo, compatibilmente con le energie disponibili, e dedicarsi a pratiche che aiutano a ridurre lo stress, come già sta facendo con lo yoga.
Infine, se ha dubbi specifici o desidera impostare un piano nutrizionale personalizzato, Le consiglio di rivolgersi a un professionista con esperienza in patologie autoimmuni.
Rimanga in ascolto del suo corpo, con fiducia e gradualità.
Buona giornata
Stefania Messina_Biologa Nutrizionista
Da nutrizionista, mi sento di sottolineare con gentile fermezza che, in caso di tiroidite di Hashimoto, la terapia ormonale prescritta dal medico è fondamentale. È importante seguirla con regolarità e confrontarsi periodicamente con l’endocrinologo per eventuali aggiustamenti.
Detto questo, la dieta può essere un’alleata preziosa, ma non può sostituirsi alla terapia farmacologica. Un’alimentazione equilibrata e tendente all’antinfiammatorio può certamente aiutare a migliorare l’energia, il benessere intestinale e supportare il sistema immunitario.
In particolare consiglio:
- una dieta ricca di verdure di stagione, fonti di omega 3 (come pesce azzurro, semi di lino, noci), proteine di buona qualità, e cibi integrali naturalmente privi di glutine se hai notato beneficio (non sempre è detto che sia necessario eliminare il glutine dalla dieta);
-evitare alimenti ultra-processati, zuccheri semplici, alcol e fumo;
- mantenere uno stile di vita attivo, compatibilmente con le energie disponibili, e dedicarsi a pratiche che aiutano a ridurre lo stress, come già sta facendo con lo yoga.
Infine, se ha dubbi specifici o desidera impostare un piano nutrizionale personalizzato, Le consiglio di rivolgersi a un professionista con esperienza in patologie autoimmuni.
Rimanga in ascolto del suo corpo, con fiducia e gradualità.
Buona giornata
Stefania Messina_Biologa Nutrizionista
Ottimo il tuo approccio di ascolto e informazione. Qui la valutazione deve essere di un esperto (e "moderno") endocrinologo. Il trattamento/gestione di una tiroidite di Hashimoto non può non considerare l'ecosistema intestinale. I batteri patogeni che compongono il microbiota gestiscono il tuo metabolismo, e influenzano il tuo corpo che avverte questi sintomi (intestino pigro e stanchezza cronica). L'integrazione con determinate sostanze è da valutare per consentirti di migliorare la tua qualità di vita (ad esempio Omega-3 quotidiani, probiotici e prebiotici, vitamina D, Tirosina, Vitamina B6)...l'alimentazione ci aiuta MOLTO
Buonasera. Hashimoto non è solo “tiroide”, ma una condizione immunitaria cronica. Non possiamo “spegnere” l’autoimmunità, ma possiamo ridurre i trigger che alimentano l’infiammazione.
Fattori da valutare:
Infezioni croniche latenti (virus come EBV, CMV, HSV), spesso attivatori.
Permeabilità intestinale (“leaky gut”).
Carenze micronutrizionali (selenio, vitamina D, zinco, ferro, omega-3).
Stress cronico e disregolazione dell’asse cortisolo–melatonina.
Se vuole consigli mi può contattare. Dott.ssa Cristofaro
Fattori da valutare:
Infezioni croniche latenti (virus come EBV, CMV, HSV), spesso attivatori.
Permeabilità intestinale (“leaky gut”).
Carenze micronutrizionali (selenio, vitamina D, zinco, ferro, omega-3).
Stress cronico e disregolazione dell’asse cortisolo–melatonina.
Se vuole consigli mi può contattare. Dott.ssa Cristofaro
Buongiorno, grazie per aver condiviso il suo percorso: emerge chiaramente quanta attenzione abbia già dedicato alla gestione della tiroidite di Hashimoto, soprattutto in un momento delicato come la menopausa. È comprensibile desiderare un approccio che vada oltre la sola terapia sostitutiva, lavorando anche su alimentazione, infiammazione, intestino e stile di vita, sono fondamentali nella gestione dei sintomi della tiroidite stessa.
Sono tutti aspetti importanti, ma richiedono una valutazione personalizzata per capire cosa sia davvero utile nel suo caso. Per questo sarebbe indicato un approfondimento strutturato, così da mettere ordine nel quadro generale ed evitare il “fai da te”, che spesso genera più incertezze che benefici.
Se lo desidera, nella nostra consulenza potremo analizzare insieme questi elementi e costruire un percorso mirato e adatto alle sue esigenze specifiche.
Cordiali Saluti,
Francesca Scantamburlo, biologa nutrizionista.
Sono tutti aspetti importanti, ma richiedono una valutazione personalizzata per capire cosa sia davvero utile nel suo caso. Per questo sarebbe indicato un approfondimento strutturato, così da mettere ordine nel quadro generale ed evitare il “fai da te”, che spesso genera più incertezze che benefici.
Se lo desidera, nella nostra consulenza potremo analizzare insieme questi elementi e costruire un percorso mirato e adatto alle sue esigenze specifiche.
Cordiali Saluti,
Francesca Scantamburlo, biologa nutrizionista.
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