Salve,il mio compagno probabilmente sta passando un periodo non facile e per questo capita qualche

71 risposte
Salve,
il mio compagno probabilmente sta passando un periodo non facile e per questo capita qualche giornata che abusi di alcol, degenerando successivamente... Con me o con la famiglia non riesce a parlare... ha bisogno di uno specialista con cui parlare per provare a risolvere il problema... Premetto che non è un alcolista cronico... il suo livello del bere mediamente è un birretta dopo il lavoro e nient'altro, però quando capita (una volta al mese/mese e mezzo) che esce con gli amici esagera nel bere e quando arriva a casa e il caos più totale... Lui vuole aiuto... Grazie in anticipo... Noi siamo a Torino...
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buongiorno. E' possibile che il suo compagno attraverso l'abuso occasionale si conceda di distanziarsi da una situazione più complessa alla quale, nella sobrietà, non riesce a far fronte? Per aiutarlo è fondamentale che lui sia consapevole e motivato. Ciò che la rete familiare può fare in questi casi è metterlo davanti alla realtà, rappresenta tanto confini definiti e indirizzarla verso dei percorsi di cura. Alcuni servizi hanno il Centro Alcologico, con consulenti, oppure può rivolgersi ad uno specialista in privato

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Dott. Federico Scimone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pavia
Buongiorno. Capisco che una moglie “ alzi le antenne” quando si rende conto che il marito ha un problema, ma non vuole parlarne con lei, o non riesce. Una buona strategia per farlo aprire ( con qualcuno, non necessariamente lei) é portarlo ad un colloqui psicologico di coppia. Un buon terapeuta di solito chiede, dopo il primo colloqui a tre, di vedere i partner in colloqui separati: ecco che suo marito avrebbe il colloquio psicologico di cui ha bisogno. Lavorare sulla comunicazione ( tra di voi ma non solo) potrebbe essere una buona strada.
Cordiali saluti.
Federico
Dott.ssa Maria Elena Cinti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Albano Laziale
Salve signora capisco la sua difficoltà nella gestione di questa dipendenza da parte di suo marito. Molto importante è la motivazione. Consulti il CSM di appartenenza per un aiuto concreto: esistono delle strutture convenzionate che possono aiutare suo marito alla disassuefazione da alcol. A seguito di ciò sarà necessario il supporto di uno specialista competente per proseguire il percorso. In genere anche la Alcolisti Anonimi rappresenta un saldo supporto gruppo
Dott.ssa Patrizia Maroni
Psicologo, Psicoterapeuta
Fermo
Salve, purtroppo anche se il suo compagno come dice lei non è un alcolista cronico perché di solito beve una birra dopo il lavoro, esagera spesso quelle sere che esce con gli amici. Anche questa è una patologia, esagerare solo a volte ma in quelle occasioni non sapersi frenare perdere il controllo, in queste occasioni è sempre pericoloso per il soggetto e chi gli vive vicino, anche se ciò avviene saltuariamente. Le consiglio di invitare il suo compagno quando è più disponibile all'ascolto, a farsi aiutare anche insieme come coppia, e cercare qualche gruppo di sostegno con le stesse problematiche, sentite anche il gruppo degli alcolisti anonimi che avete più vicino in città. Non aspettate che questa patologia si aggravi perché una cosa è certa se non si chiede aiuto potrà solo peggiorare.
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, sono pienamente d'accordo con i miei colleghi, anche se beve saltuariamente è comunque un problema sia per lui che per la famiglia. infatti viene chiamato alcolismo occasionale. Sarebbe bene che lui affronti il problema agli inizi, perchè altrimenti potrebbe diventare una vera e propria dipendenza. Importante è che lui ammetta di avere un problema, nel momento che lui lo ammette già sta a buon punto. Gli "Alcolisti Anonimi" è un gruppo molto valido sia per lui che per la famiglia, altrimenti sicuramente negli ospedali ci sono dei centri che lo potrebbero aiutare, l'importante che lui è convinto e lo voglia. La saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott. Emanuele Grilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve. Il suo compagno riesce a formulare da solo una richiesta di aiuto? Intendo dire se si rende conto di avere bisogno di aiuto.
Con voi non parla. Esprime il suo disagio con il consumo di alcool.
Direi che la situazione richiede un "atto di forza". Mettere il suo compagno di fronte al suo problema e trovare con lui una soluzione. Ci sono tante opportunità a livello istituzionale. Gruppi di terapia con gli alcolisti. Terapia individuale. Tuttavia il primo passo è riconoscere il problema.
Cordiali Saluti Dottor Grilli Emanuele.
Buongiorno,
dal suo racconto paiono evidenti sia la condizione di abuso occasionale di alcool da parte di suo marito, che con ogni probabilità trova conforto nella sostanza ad una situazione che non sa affrontare diversamente, sia la difficoltà della famiglia a sostenere il caos generato da questa condotta. Come i colleghi precedenti, anch’io le suggerisco di provare a rivolgersi al servizio pubblico per richiedere un intervento specializzato: può chiedere al suo medico di base di indirizzarla al centro competente (nella speranza che ci siano risorse disponibili). Nel caso desideri rivolgersi al settore privato,invece, le suggerisco di richiedere inizialmente un colloquio di coppia. Sarà poi il terapeuta ad assumere la guida e a proporre l’intervento più adeguato.
Cordialmente, dott.ssa Rachele Faissingher
Dott.ssa Enrica Tavella
Psicologo, Psicoterapeuta
Genova
buongiorno. Consiglierei, prima che la situazione degeneri, di affrontare un percorso. Cercate uno psicoterapeuta vicino a voi che possa aiutare il suo compagno a superare questo momento di difficoltà.
Dott.ssa Monica Diamantini
Psicologo, Psicoterapeuta
Ravenna
Buongiorno. Sembra esserci un problema di abuso di alcool e sarebbe il caso di rivolgersi a uno specialista. Se però la persona non riconosce il suo disagio sarà difficile farla andare al Sert. Si potrebbe provare a parlare col medico di base. A livello familiare bisognerebbe motivare la persona a farsi visitare, cercando di adottare una comunicazione pacata e, per quanto possibile, cercando di non far esplodere l’emotività (la qual cosa chiuderebbe subito il dialogo). Una volta fatto questo primo passo è consigliabile anche un percorso psicoterapeutico.
Gentile signora, comprendo la sua preoccupazione, lei dice che suo marito vuole aiuto. È importante che sia lui ad elaborare una domanda e che sia lui ad individuare il terapeuta. Questo è un passaggio fondamentale di ogni cura, perché ognuno dovrebbe assumersi la responsabilità soggettiva del proprio desiderio che spesso parte dal riconoscersi un disagio .
Cordialmente
AR
Buongiorno Signora, è un bene che suo marito sia il primo a riconoscere di aver bisogno di aiuto, ed a richiederlo. L'eccesso occasionale di alcool può essere dipeso da molti fattori ed è prematuro avanzare delle ipotesi. Spesso comportamenti eccessivi di questo tipo vengono messi in atto per evadere da una realtà quotidiana difficile da gestire o da vivere. Detto ciò non si può comunque parlare di alcolismo ma sicuramente di una forma di evitamento che andrebbe affrontata da suo marito con motivazione e volontà. Un saluto,
Federica Miccichè
Dott.ssa Mariavittoria Zanchetta
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bassano del Grappa
Buongiorno. In merito alla sua richiesta di aiuto per il suo compagno, innanzitutto è fondamentale che lui sia consapevole e motivato a modificare il suo comportamento. Lei ha sottolineato che "vuole aiuto", ma è importante capire che cosa lui intende con questo (1 se vuole aiuto esclusivamente per riuscire a smettere di bere o 2 per migliorare la sua vita in generale di cui anche ridurre l'assunzione di birra/alcolici) perché questo modifica l'indirizzamento e il trattamento. Le consiglio di aiutare il suo compagno a identificare la sua richiesta di aiuto e così, nel primo caso, accompagnarlo in un centro specifico, quale un Sert, oppure chiedere indicazioni per una terapia di gruppo come gli A.A.; mentre nel secondo caso, richiedere una psicoterapia individuale di orientamento psicodinamico per comprendere il nucleo della sua sofferenza così da modificarsi e migliorare la qualità della sua vita.
Rimango a disposizione.
Cordialmente, Dott.ssa Mariavittoria Zanchetta
Dott. Gian Piero Grandi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Torino
Buona sera. Dal suo racconto si evince un forte vissuto di sofferenza e disagio che lentamente rischia di compromettere la serenità della coppia. Sarebbe opportuno che suo marito riconoscesse la necessità di trovare qualcuno con cui parlare di questo suo disagio che ha probabilmente origini interne dovuti a un senso pervadente di malessere. Consiglio di rivolgersi a un terapeuta con l’obbiettivo di attuare una diagnosi approfondita e accurata di personalità per poi impostare un funzionale lavoro psicoterapico volto al rinforzo dell Io e al raggiungimento di un adeguato livello di benessere. Cordialmente Gian Piero Grandi
Dott. Daniel Michael Portolani
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile signora, è comprensibile la Sua preoccupazione e lodevole il Suo appoggio al marito, tanto da spendersi in prima persona per ricercare un aiuto. E' tuttavia importante, fin dall'inizio di un percorso di miglioramento, che Suo marito assuma su di sè la responsabilità del proprio benessere e del proprio cambiamento; sarebbe quindi opportuno che lui stesso, in prima persona, contattasse un centro di salute mentale pubblico tramite il quale cominciare un percorso volto a comprendere quale funzione assolve l'alcool in quei momenti di eccessiva assunzione, e come poter evitare che il ciclo si ripeta. Se preferisce il settore privato, uno psicoterapeuta è il primo contatto utile da raggiungere. In entrambi i casi la domanda deve essere portata avanti dal diretto interessato; naturalmente, la famiglia sarà un supporto e una risorsa importante lungo il percorso e il Vostro appoggio sarà certamente richiesto, ma il modo migliore per aiutare Suo marito adesso è accompagnarlo rimanendo al suo fianco, anziché un passo avanti a lui. In bocca al lupo! cordialità, DMP
Dott.ssa Lorena Ferrero
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, l'abuso di sostanze è spesso il tentantivo sbagliato di rispondere ad un disagio interiore, aggravando la situazione di vita e la sofferenza anche delle persone vicine come Lei. Il suo compagno può chiedere aiuto al SERD di zona, che segue gratuitamente i pazienti. Nel caso voglia rivolgersi privatamente, io mi occupo di dipendenze su Torino. Distinti saluti, Lorena Ferrero
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno. Il mio consiglio è quello di rivolgersi prima, senza aspettare troppo, al servizio per dipendenze (SERD) dove, hanno nel corso degli anni attivato interventi specifici per il trattamento dei comportamenti d’abuso di alcol e per la riabilitazione dei soggetti alcol-dipendenti. Dal quadro che descrive si può agire ancora secondo un ottica di prevenzione, senza attendere pericolose cronicizzazioni.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buongiorno, il primo passo è prendere appuntamento con uno psicologo della sua zona, può sceglierlo anche qui sul portale.
dott Tealdi
Dott.ssa Lorella Bruni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Anche io sono a Torino e lavoro con il singolo e con le coppie. Nel suo caso inizierei da lei per un corretto supporto a una situazione comprensibile e con cui ci si confronta costantemente. Insieme si può decidere una strada alternativa da percorrere sempre in ambito psicoterapeutico per lei. IL SERD è quanto mai appropriato per lui, occorre saperne di più. Come mai e quando lui si chiude? Cosa ingenera in lei? Rimango a disposizione LB
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, lei e il suo compagno potete prendere due strade. La prima è rivolgervi ad un servizio privato, uno psicoterapeuta, per fare una prima valutazione con lui. La seconda strada è di rivolgervi al servizio pubblico, il SERD. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace per il disagio e la situazione. L' alcol può rappresentare una sorta di "automedicazione" per proteggersi dall'intollerabilità delle emozioni negative. Dunque ritengo importante avviare un percorso psicologico per identificare cause e fattori di mantenimento del disturbo.
Cordialmente, dott. FDL
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, il mio consiglio è di rivolgersi ad un professionista. Affrontare un percorso e confrontarsi aiuta molto in questi casi e permette di scavare sul perché di certi comportamenti. Le auguro buone cose.
MMM
Dott.ssa Stefania Romanelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Torino
Buongiorno, anche io opero su Torino. Sicuramente andranno fatti del colloqui per capire meglio il problema. Spesso la difficoltà a regolare le proprie emozioni può portare ad eccedere con l’uso di alcol ma bisogna comprendere meglio insieme a lui cosa accade in quei frangenti.
Vi consiglio comunque di avviare una psicoterapia.

Cordialmente
Dott.ssa Stefania Romanelli
Dott. Massimo Zedda
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buongiorno, può rivolgersi al SerD di competenza oppure rivolgersi ad un/a professionista psicoterapeuta, in entrambi i casi sarà seguito in un percorso di aiuto. Saluti.
Dott. Daniele Iaccarino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Savigliano
Salve, innanzi tutto bisognerebbe sapere di più sul suo periodo difficile, partire da quello per poi capire per quale motivo si sfoghi in casa quando torna ubriaco, sfogare le proprie frustrazioni sui familiari in genere è indice di un problema esistenziale alla base più profondo. L'alcol è soltanto il mezzo per il quale suo marito sfoga le preoccupazioni che lo tormentano, dato il radente uso si potrebbe dire che ha solo un bisogno di evadere da qualcosa, ma le informazioni sono troppo poche per riuscire a dare una diagnosi. Sicuramente con un percorso terapeutico è possibile lavorare sul problema e tramite l'uso di strategie modificare il comportamento disfunzionale che ha appreso per ovviare alla sua sofferenza. Per altri chiarimenti resto a disposizione.
Dott.ssa Chiara Maddalena
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Buongiorno, La ringrazio per averci contattato. Dev'essere difficile accorgersi che la persona che ha accanto sta soffrendo, ci si si può sentire impotenti e preoccupati allo stesso tempo. Non è scontato capire che abbiamo bisogno di aiuto ed è possibile che ci voglia del tempo perchè il suo compagno cominci a stare meglio. Per lei può essere una buona idea quella di farsi accompagnare da un professionista durante questo periodo, per poter continuare ad essere un buon supporto per il suo compagno. Mi può contattare per qualsiasi dubbio o informazione. Cordiali saluti. Dott.ssa C. Maddalena
Dott.ssa Elena La Torre
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno,
nonostante il suo compagno raggiunga la perdita del controllo in modo saltuario a causa dell'assunzione di alcool, mi sembra di capire che la ricerca del bere (attraverso le birre quotidiane) sia un elemento che seppur più contenuto possa risultare costante.
In questo caso specifico però non è il suo compagno a scrivere su questo portale, ma lei. Come già detto dai colleghi, è importante che il suo compagno si faccia seguire, ma credo sia ancora più importante che anche lei possa ritagliarsi uno spazio di sostegno psicologico per poter condividere all'interno di un percorso di sostegno i vissuti di questo periodo, che potrebbero essere intensi e non sempre facili.
le modalità possono essere sia in presenza, sia in remoto tramite Skype.
Un cordiale saluto
Elena La Torre
Dott.ssa AGNESE LOMBARDI
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
Spesso l'alcol, così come il cibo può venire utilizzato come strumento per mettere un tappo ai buchi che si sentono nella propria autostima e nel sentirsi degno di amore. Questo succede soprattutto nei momenti di difficoltà.
Sono contenta che lui si renda conto di aver bisogno di un aiuto professionale, se non si tratta di una dipendenza è importante che riesca a trovare un aiuto che lo aiuti anche a prevenire questo rischio.
Il mio consiglio è fare in modo che sia lui anche ad attivarsi per trovare un professionista con cui potrebbe sentirsi maggiormente a suo agio, magari anche all'interno di questo spazio, laddove risulti per lui comodo.
Un caro saluto a lei e a tutta la sua famiglia
Dr. Ivano Ancora
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Buongiorno,

la mia pluridecennale esperienza clinica mi ha portato a dubitare della motivazione di una persona che non chieda aiuto direttamente.
Ambiguità dei propri sentimenti e vergogna son difficili da superare, essendo a volte il paziente il più aspro critico di sé stesso.
La attiva ricerca di una soluzione è il primo passo per la soluzione stessa.
Questa risposta è rivolta al Suo compagno.
Cordiali saluti ad entrambi.
Dott.ssa Lorella Mezzenga
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi la sua problematica.E' comprensibile che abbai preoccupazioni a tal riguardo ma credo che sia di fondamentale importanza che suo marito formuli una domanda di aiuto e percepisca il disagio che questa situazione può portare al sistema coppia. Ci sono ottimi servizi pubblici nelle zone di residenza che offrono validi aiuti, quali i CSM o i SERD. Verifichi nel portale della sua ASl che cosa offrono. Può essere un primo approccio al problema dalei presentato. Cordiali saluti Dr.ssa Lorella Mezzenga
Dott.ssa Lioy Marta
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile utente,
per comprendere qual è l'intervento più adeguato occorre fare una diagnosi accurata ( cosa fa soffrire il suo compagno? quali sono le fragilità? quali i punti di forza? come è organizzata la personalità al di là dei sintomi riportati?). A mio avviso sarebbe opportuno un terapeuta esperto anche in dipendenze perchè gli episodi abusi alcoli possano essere adeguatamente contestualizzati.
Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Di Toro
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno signora, sarebbe interessante capire se la sua é una legittima preoccupazione per una situazione complessa o quella di rivolgersi ad un centro specializzato sia una scelta/richiesta condivisa dal suo compagno.
Mi auguro che lui sia consapevole del disagio che si crea quando abusa della sostanza (purtroppo non é da sottovalutare una situazione in cui la famosa "birretta" si trasforma in episodi che creano il caos in famiglia e in cui si perde il controllo) e che sia d'accordo a cercare aiuto.
Come hanno segnalato alcuni colleghi ci sono centri specializzati per le dipendenze anche nella sua città, se i tempi per la presa in carico sono troppo lunghi può rivolgersi a centri privati che si occupano delle difficoltà della coppia e delle dipendenze ma, ripeto, lui deve essere consapevole del problema e sufficientemente motivato, non perda fiducia e ne parli serenamente con lui.
Dott.ssa Maria Di Toro
Dott.ssa Francesca Caloiaro
Psicologo, Psicologo clinico
Castellamonte
Salve,

credo che il suo compagno possa chiedere e cercare aiuto attraverso professionisti o attraverso i Servizi (Ser.D o centri che in particolare trattino problematiche relative all'alcologia) e comprendere come un comportamento disfunzionale si è intrecciato alla sua storia di vita. Penso anche però anche lei potrebbe pensare di dedicarsi uno spazio con un professionista per condividere i vissuti che sono scaturiti e che immagino le abbia generato preoccupazione e sofferenza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Francesca Caloiaro
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Mi dispiace sentire che il tuo compagno sta affrontando un periodo difficile e sta sperimentando problemi legati all'abuso di alcol. È positivo che lui riconosca il bisogno di aiuto e sia disposto a cercare il supporto di uno specialista.

A Torino, ci sono diverse risorse disponibili per le persone che cercano assistenza per problemi legati all'abuso di alcol. Una possibile opzione è quella di rivolgersi a un centro di recupero dalla dipendenza da alcol o a un ambulatorio specializzato nella gestione dei disturbi legati all'abuso di alcol. Questi centri offrono servizi di consulenza, terapia e sostegno per aiutare le persone a superare l'abuso di alcol e ad affrontare le cause sottostanti.

Puoi cercare informazioni su tali risorse tramite il servizio sanitario locale o rivolgerti al medico di famiglia per ottenere indicazioni specifiche sulle strutture presenti nella tua zona.

Inoltre, puoi suggerire a tuo compagno di rivolgersi a uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato nel trattamento dei disturbi legati all'abuso di alcol. Uno psicologo può aiutarlo a esplorare le cause profonde del suo comportamento e a sviluppare strategie per gestire lo stress, le emozioni e il consumo di alcol in modo più sano.

Ricorda che è importante sostenere tuo compagno durante questo processo e incoraggiarlo a cercare aiuto professionale. La volontà di affrontare il problema è un passo importante verso il cambiamento e il benessere.
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Dott.ssa Elena Sinistrero
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi una tematica così delicata, mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso a vedere una persona a lei cara stare così male e in qualche modo attuare comportamenti non del tutto sani.
Le suggerirei, oltre di supportare il suo compagno nella sua ricerca di aiuto, di valutare un consulto psicologico per se stessa, riservandosi uno spazio di sfogo e condivisione al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Dott.ssa Cristina Viglietti
Psicologo, Psicologo clinico
Chieri
Buongiorno, immagino sia molto difficile per lei e per la sua famiglia questo momento. Sicuramente il modo migliore per aiutare suo marito è quello che rivolgersi ad un professionista per comprendere meglio il suo disagio ed essere supportato in un percorso di psicoterapia.
Dott.ssa Cristina Viglietti
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, si percepisce la preoccupazione per la situazione di suo marito. Una persona può utilizzare l'alcol come la "via più semplice" per alleviare stress, frustrazioni o altre emozioni che la persona stessa non può tollerare e non riesce a gestire o affrontare. Questo comportamento non solo allevia momentaneamente pensieri e emozioni dolorosi, ma fa sì che questi ultimi si intensifichino sempre di più, "cristallizzandosi". Ciò potrebbe essere uno dei motivi per cui si crea il "caos" quando torna a casa. Per dare una validità e una spiegazione molto più dettagliata a ciò e quindi poter aiutare suo marito, vi è sicuramente la necessità di indagare a fondo: ad esempio, quando parla di "caos" e "degenero" cosa intende? In che senso "periodo non facile"? "suo marito è consapevole dei suoi comportamenti e del dolore che prova in questo periodo non facile"? Sarebbe utile un percorso di psicoterapia per aiutare suo marito a trovare un equilibrio interiore, aiutandolo a trovare delle strategie più efficaci e sane per gestire momenti bui, che ora gestisce con l'alcol. E non è da sottovalutare il fatto che ciò porterebbe ad un miglioramento dell'intero nucleo famigliare. Le auguro una buona serata. Chiara Lo Re
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Dott.ssa Sara Mallamaci
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, grazie per aver raccontato la sua esperienza. Credo possa risultare davvero complesso per lei e la sua famiglia dover affrontare questo periodo. Per poter supportare il suo compagno è importante, come anticipato da altri colleghi, rivolgersi a centri specializzati, sopratutto chiedendo supporto al suo medico di famiglia per essere orientati sul Servizio Pubblico più comodo nel territorio di residenza. Credo che sia difficile anche per lei questa situazione e può sicuramente aiutare uno spazio di ascolto e di sostegno che dia modo a lei di affrontare il disagio e il malessere di questo momento.
A disposizione.
Buona giornata.
Dottoressa Sara Mallamaci
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, dal momento che è consenziente contatti uno psicoterapeuta che possa avere conoscenze approfondite in questo campo.
Diversamente un centro alcolisti anonimi potrebbe essere una eccellente alternativa.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Gabriella Pringigallo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buongiorno, è importante e positivo che il suo compagno voglia farsi aiutare, avere consapevolezza del problema significa già in qualche modo prendersene cura. Un professionista psicoterapeuta potrà, attraverso un attento approfondimento e una proposta terapeutica, accompagnarlo in un percorso di cura e di aiuto, coinvolgendo, se sarete d'accordo, anche lei, in quanto la problematica legata al, benché sporadico, abuso di alcol mette in difficoltà il vostro essere coppia.
Cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo
Dott. Riccardo Comisso
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buonasera. Ho letto attentamente quanto ha riportato in merito ai problemi legati all'uso di alcool del suo compagno ed alle difficoltà ad aprirsi nei suoi confronti e verso la famiglia. Sarebbe necessario comprendere quali emozioni siano alla base di tale chiusura e comprendere se l'uso di alcool sia in qualche modo correlato a tale difficoltà o alla necessità di sfogare/reprimere delle emozioni con cui, forse, non ha molta confidenza. È possibile che gli episodi di abuso siano occasionali, in termini moderni si utilizzerebbe l'acronimo "Binge Drinking", quindi meno frequenti però a consumo smodato e con reazioni post assunzione legate a perdita di controllo. Per qualsiasi necessità, rimango a disposizione. Un saluto, Dott.Comisso
Salve, nel ciclo di vita capita, anzi è normale passare dai momenti difficili e non riuscire ad affidarsi, per quanto possibile, alle persone care perché possono entrare in gioco emozioni com’è vergogna, ansia da prestazione ecc. Il fatto che lui sia consapevole che ha bisogno d’aiuto è già una buona base di partenza, la richiesta d’aiuto dovrebbe sempre partire da una motivazione intrinseca.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve,
da quanto descrive, sembra che il suo compagno sta attraversando un periodo complesso, che lo porta a usare l'alcol come una forma di "sfogo" occasionale, con conseguenze difficili da gestire per lui e per chi gli sta vicino. Il fatto che lui stesso voglia aiuto è un segnale molto positivo, poiché rappresenta il primo passo verso un cambiamento.
Sebbene non si tratti di un quadro di alcolismo cronico, le difficoltà emotive che stanno alla base di questo comportamento potrebbero beneficiare di un intervento psicologico mirato. Rivolgersi a uno specialista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, potrebbe aiutarlo a esplorare le cause di questa situazione, gestire meglio le emozioni e trovare strategie per affrontare le sfide personali senza ricorrere all'alcol. Inoltre, uno specialista può aiutare come coppia a comprendere come sostenervi una vicenda in modo efficace.
Vi consiglio di considerare uno psicoterapeuta della vostra zona per un consulto. Sarebbe utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista per costruire insieme un percorso di miglioramento.

Dottoressa Silvia Parisi Psicologa Psicoterapeuta Torino
Dott.ssa Marianna Galli
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
comprendo la difficoltà della situazione che state vivendo. Un percorso efficace richiede però motivazione, sarebbe utile che si muovesse lui per richiedere aiuto. Nel frattempo può provare a trovare per lei uno spazio in cui portare le sue difficoltà ed i suoi vissuti per cercare un supporto in questo difficile periodo.
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
concordo con i colleghi
Dott. Marco Squarcini
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, comprendo la sofferenza e la difficoltà che descrive in relazione al consumo di alcol del suo compagno. Sarebbe interessante, oltre al ridurre il consumo di alcolici e i comportamenti disfunzionali che ne derivano, che tipo di significato ha per il suo compagno l'alcol, che tipo di versione di sè entra in scena quando beve, per lui è una versione positiva, meno inibita ma che poi tende a perdere il controllo? Resto a sua disposizione e la saluto cordialmente, Dott. Marco Squarcini
Dott.ssa Francesca Risso
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Ceva
Buonasera, capisco la situazione delicata per lei e per il suo compagno; se lui è motivato le consiglierei di prendere un appuntamento in studio per capire se uno psicoterapeuta potrebbe essergli d'aiuto. Io ricevo a Torino in Corso San Marino 8, vicino a Porta Susa e Piazza Statuto e sono psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale.
mi occupo anche di Dipendenze
cordiali saluti
Francesca Risso
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. È già un passo importante che il suo compagno riconosca il problema e voglia affrontarlo. L’uso occasionale ma problematico di alcol può essere un segnale di difficoltà sottostanti, come stress, ansia o emozioni non elaborate, che potrebbero essere affrontate con il supporto di uno specialista.
A Torino ci sono diverse risorse a cui può rivolgersi. Consiglierei di contattare il Servizio per le Dipendenze (Ser.D.), un servizio pubblico gratuito presente in ogni ASL, che offre supporto a persone con difficoltà legate al consumo di alcol. È possibile prendere appuntamento direttamente o chiedere informazioni presso l’ASL di riferimento.
In alternativa, può rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta privato specializzato nelle dipendenze o nelle difficoltà emotive. L’Ordine degli Psicologi del Piemonte offre un elenco di professionisti accreditati.
Se desidera un approccio più informale o un primo passo, ci sono anche associazioni come Alcolisti Anonimi o Al-Anon, che organizzano incontri per chi cerca supporto rispetto a problemi legati all’alcol.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e le auguro di trovare il supporto più adatto per affrontare questa situazione. Cordialmente,
Dott. Giacomo Cresta
Buongiorno, spero sia stato possibile per il suo compagno chiedere aiuto e non lasciarsi da solo in un momento così delicato.
Dott.ssa Simona Olivero
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
BUONGIONO
troverei molto importante per lui fermarsi proprio perchè non si parla ancora di dipendenza alla sostanza. Sicuramente un professionista terapeuta potrebbe aiutare a gestire i momenti di pulsione verso l'alcol
Dott.ssa Mara Fantone
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Saluzzo
Buongiorno, è possibile che il suo compagno metta in atto comportamenti di fuga anestetizzando il dolore psicologico con gli alcolici. Sicuramente, la richiesta di aiuto è un buon inizio per avviare un percorso di psicoterapia.
Dott.ssa Laura Delvago
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno,
la chiave per poter essere aiutati è in primis voler essere aiutati per cui già questo è un passo importante del suo compagno per poter lavorare sulla natura del malessere che sta vivendo. Poter mettere in parola cosa significhino per lui quelle birre con gli amici e quali emozioni e vissuti circolino intorno ad esse, potersi interrogare sul proprio desiderio che, in una certa misura, si lega al bere, può aprire a un discorso ben più ampio in cui è possibile affrontare, un passo alla volta, questo "periodo non facile".
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, grazie per aver scritto con tanta lucidità e attenzione. Dal suo racconto emerge una situazione che, pur non parlando di una dipendenza cronica, è comunque fonte di disagio e sofferenza, soprattutto per il modo in cui si manifesta in certe occasioni e per le conseguenze relazionali che comporta.

Il fatto che lui stesso voglia farsi aiutare è un segnale molto positivo: è proprio in questa fase che un percorso psicologico può essere particolarmente efficace. In casi come questo, il lavoro con uno specialista aiuta a comprendere le vere funzioni dell’alcol (spesso usato per regolare emozioni difficili, come ansia, rabbia o frustrazione), ad acquisire strumenti alternativi per gestirle e, se necessario, a esplorare e affrontare ciò che sta sotto questo comportamento.

Vi consiglio di affidarvi a uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale o a un servizio per le dipendenze (SERD), anche se in forma preventiva. A Torino esistono ottimi professionisti e centri pubblici e privati in grado di fornire supporto personalizzato.

Se desiderate, posso aiutarvi a individuare una figura di riferimento nella vostra zona.

Un caro saluto,
Dott. Jacopo Modoni
Dott.ssa Iole Pasca
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
Da quanto scrive, sembra che il suo compagno stia attraversando un momento di fragilità emotiva che si manifesta occasionalmente attraverso un uso disfunzionale dell’alcol. Il fatto che lui stesso riconosca il bisogno di aiuto è già un primo passo fondamentale verso il cambiamento.
Tuttavia, affinché un percorso psicologico possa davvero essere efficace, è importante che sia lui a desiderare attivamente di iniziarlo e che senta questa scelta come propria. Intraprendere una terapia significa mettersi in gioco, affrontare le proprie difficoltà con onestà e costanza — ed è un processo che può avvenire solo con motivazione autentica.
Se sarà lui a voler prendere contatto con uno specialista, potrà trovare ascolto e uno spazio sicuro in cui comprendere meglio ciò che sta vivendo e iniziare un percorso di consapevolezza e cambiamento. A Torino sono presenti sia servizi pubblici (come il SerD) sia percorsi privati con professionisti esperti in queste tematiche.
Dr. Fabio Lodico
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, mi dispiaccio per le vostre difficoltà. Se siete in cerca di aiuto mi rendo disponibile, potete contattarmi qui su mio dottore.
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, da ciò che mi scrive si potrebbe aiutare il suo compagno ma è indispensabile che lui si responsabilizzi nella richiesta di aiuto, che contatti lui. Questo è proprio il primo passo iniziale. Inoltre il percorso psicologico richiede una buona percentuale di scelta da parte sempre del suo compagno. Io sono a Torino, attraverso la piattaforma potete contattarmi. Saluti
Dott.ssa Chiara Tomassoni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Salve. Sicuramente bisogna capire cosa lo faccia eccedere. Ma la cosa fondamentale è che sia lui a volersi rivolgere a qualcuno. Nel caso con a dispozione
Salve,
Capisco quanto possa essere difficile assistere a queste situazioni e voler trovare il modo giusto per aiutare il proprio compagno.
Dal racconto emerge la sua motivazione a chiedere un sostegno, e questo è un punto di partenza molto importante: poter parlare con uno psicologo può aiutarlo a comprendere meglio le ragioni di questi comportamenti, trovare strategie più funzionali per gestire il momento di difficoltà e costruire nuove modalità di relazione con sé stesso e con gli altri.
Sarei disponibile a fissare un primo colloquio per valutare insieme il percorso più adatto alle sue esigenze.
Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Dott.ssa Caterina Marra
Psicologo, Psicologo clinico
Chieri
Buongiorno, grazie per aver chiesto aiuto. Non deve essere stato facile. Sembra esserci qualcosa di più profondo che angoscia il Suo compagno. Se può essere utile il Suo compagno può contattarmi per provare a fissare un primo incontro o se lo ritenesse di supporto per lui possiamo fissare un primo appuntamento insieme a Lei
Dott.ssa Jessica Bombino
Psicologo clinico, Psicologo
Bra
Gentile Utente,
Capisco bene quanto possano essere complessi e dolorosi questi momenti, in cui lo stress e le emozioni trovano sfogo nell’alcol e la comunicazione con chi gli sta vicino diventa difficile, ciò che emerge dal suo racconto è non solo un comportamento episodico, ma una sofferenza che fatica a trovare parole e ascolto.
Il fatto che lui voglia ricevere aiuto è già un segnale importante: indica una volontà di comprendere ciò che accade dentro di sé e di ritrovare un equilibrio perduto. In uno spazio sicuro e riservato, possiamo esplorare insieme le radici di questi comportamenti, comprendere le emozioni che li accompagnano e costruire strategie per gestirli in modo più consapevole, così da riportare serenità nella sua vita e nei rapporti con chi gli sta vicino.
Non è necessario affrontare tutto da soli: intraprendere un percorso può essere il primo vero passo verso un cambiamento duraturo e una maggiore armonia.
Resto a disposizione.
Cordiali Saluti Dott.ssa Jessica Bombino
Dott.ssa Ester Negrola
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
dalle sue parole emerge chiaramente la preoccupazione per la situazione che state vivendo, ma anche l’affetto che prova per il suo compagno e la volontà di stargli accanto e sostenerlo. Il fatto che lui stesso riconosca di attraversare un momento difficile rappresenta già un primo passo importante.
Considerando che questo malessere, che si manifesta anche attraverso l’abuso di alcol, sembra persistere da alcuni mesi, vi inviterei a non rimandare ulteriormente, ma a valutare la possibilità di fissare un colloquio conoscitivo con uno/a psicologo o psicoterapeuta. Se preferite, potete iniziare con un incontro di coppia: sarà poi il professionista a guidarvi verso il percorso più adatto.

Sperando di esservi stata d'aiuto, vi porgo un caro saluto
Ester Negrola – Psicologa
Dott.ssa Martina Baiocchi
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, è significativo che stiate cercando aiuto e che il suo compagno riconosca di averne bisogno - questo è un primo passo importante e coraggioso.
Quello che descrive ci racconta di qualcuno che sta attraversando un momento difficile e che, in alcune occasioni, utilizza l'alcol come modalità per gestire emozioni o situazioni che risultano complicate da affrontare altrimenti. L'alcol può assumere una funzione regolativa - diventa un modo per 'spegnere', alleviare o evitare stati emotivi faticosi - ma questa strategia, come avete notato, finisce per creare ulteriori difficoltà.
Il fatto che con voi familiari faccia fatica a parlare potrebbe indicare che ha bisogno di uno spazio neutro e protetto dove poter esplorare cosa sta realmente accadendo nella sua vita. In un percorso psicologico individuale potrebbe ricostruire insieme a un professionista la storia di questa difficoltà, comprenderne le origini e sviluppare modalità più funzionali di regolazione emotiva.
Sono disponibile per un colloquio di consulenza per capire insieme come si può ritrovare un equilibrio. Un saluto, dott.ssa Baiocchi
Dott. Mario Edoardo Camanini
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, comprendo bene la sua preoccupazione: anche se non si tratta di un alcolismo cronico, episodi di abuso possono pesare molto sulla coppia e sulla famiglia, generando tensione e difficoltà. È un segnale importante che il suo compagno stesso desideri un aiuto: non serve arrivare a situazioni gravi per intraprendere un percorso di sostegno. Un colloquio con uno psicologo può offrirgli uno spazio protetto in cui comprendere cosa c’è dietro a quei momenti e trovare modalità diverse per affrontarli. Se lo desiderate, a Torino ci sono diversi professionisti disponibili a valutare insieme quale strada intraprendere. Se voleste, potete contattarmi per parlarne e orientare al meglio i primi passi.
Dott.ssa Eleonora Bernat
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
dietro al "mondo dell'alcool", anche senza dover necessariamente parlare di alcolismo cronico, può esserci tanto - sia parlando di chi effettivamente beve, sia per chi sta loro accanto - non è sola, in questo.
Per affrontare la situazione che porta, ci sono varie possibilità, dai gruppi di sostegno, alla terapia sia individuale - per entrambi - che di coppia, se magari il suo compagno quantomeno inizialmente non se la sente di iniziare un percorso da solo (può capitare). In ogni caso delle buone opportunità si possono trovare.
Se ha piacere, io lavoro a Torino - incluso anche in generale lo studio presso cui opero, per cui in totale siamo una decina di specialisti con orientamenti e specializzazioni varie.
Nel frattempo le auguro una buona giornata,
cordialmente

Dott.ssa Eleonora Bernat
Dott.ssa Carlotta Mazzon
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, sono la Dott.ssa Mazzon e ricevo nel mio studio di psicologia e psicoterapia in centro Torino, via Vitaliano Donati, 12 (zona Porta Susa). Se desiderate contattarmi, trovate tutti i riferimento sul mio profilo di Mio Dottore.
Dott.ssa Serena Bosco
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buongiorno, se vuole un primo colloquio io ho il mio studio a Torino
Dott.ssa Sara Camilla Spinosi
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, immagino che possa essere un momento non facile anche per lei che scrive per il suo compagno. In questi casi è fondamentale che il pz contatti direttamente uno specialista per intraprendere un eventuale percorso, è molto utile affinché sia il pz stesso ad avere uno spazio proprio dove poter essere accolto e parlare di quello che sta vivendo, senza mediazioni.Altrimenti, può essere d'aiuto un percorso di supporto per chi sta intorno alla persona che in questo momento vive un momento di disagio o malessere.
Dott.ssa Brenda Raso
Psicologo, Psicologo clinico
Ivrea
Buonasera, grazie mille per la sua condivisione. Non deve essere facile parlare di questi temi così apertamente. Io ho lo studio ad Ivrea, circa un'ora da Torino oppure potremmo iniziare facendo una consultazione online. In ogni caso, le auguro di poter trovare lo specialista più adatto e iniziare questo percorso.
Dott. Luca Guglielmi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, ha condiviso una situazione che immagino crei molta preoccupazione. sicuramente è molto importante che lui stesso abbia espresso il desiderio di ricevere aiuto. Da quanto descrive, sembrerebbe che il comportamento legato all’alcol sia un possibile modo per gestire o “anestetizzare” un disagio emotivo più profondo, forse legato a stress, ansia, difficoltà relazionali o a un periodo di vita particolarmente complesso. In questi casi, un percorso di sostegno psicologico o psicoterapia individuale può essere di grande aiuto per esplorare le cause del malessere e trovare delle strade per tornare a stare meglio. L’obiettivo non è solo ridurre l’uso episodico di alcol, ma favorire una maggiore regolazione emotiva, autoconsapevolezza e benessere psicologico.
Ricevo a Torino, zona piazza gran madre e posso offrire un primo colloquio di valutazione clinica per comprendere meglio il contesto e stabilire insieme il percorso terapeutico più adatto. Un caro saluto Dott. Guglielmi.
Dr. Stefano Lagona
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno,
capisco bene la sua preoccupazione, e la ringrazio per la condivisione. È un segnale molto importante che il suo compagno riconosca la difficoltà e desideri affrontarla.

Da ciò che descrive, sembra che l’alcol diventi un modo per gestire momenti di tensione o malessere, più che una vera e propria dipendenza quotidiana. In questi casi, un percorso psicologico può essere molto utile per capire cosa c’è dietro questi episodi e trovare strategie più sane per affrontare le emozioni o lo stress.

Un saluto

Stefano Lagona
Buonasera, ci sono molteplici domande che la situazione da lei descritta mi suscitano, ma, per rispetto della vostra privacy, non la sollecito per chiarimenti; le offro, in ogni modo, la mia disponibilità chiedendole però, in caso lo desideri, di essere contattata da suo marito.
Cordialmente,

Ilaria Rossetti - Psicologa sistemico-relazionale
Capisco quanto questa situazione possa essere difficile da gestire, sia per lui che per te. Anche se non si tratta di un abuso quotidiano, gli episodi che descrivi indicano comunque un rapporto con l’alcol che in alcuni momenti diventa problematico e che lui stesso sente di non riuscire a controllare. È importante che abbia già espresso il desiderio di farsi aiutare: questo è un passo fondamentale.
In questi casi può essere molto utile un percorso psicologico mirato a comprendere cosa accade in quei momenti (quali emozioni, tensioni o difficoltà lo portano a “scaricare” tutto sull’alcol) e a sviluppare strategie alternative per gestirle. A Torino ci sono ottimi psicologi e centri specializzati nei comportamenti disfunzionali legati al consumo di alcol, anche non cronici, dove potrà trovare uno spazio sicuro per parlarne senza sentirsi giudicato.
Anche una valutazione presso il SerD della vostra zona (è gratuito e non serve impegnativa) potrebbe essere un buon punto di partenza: non si occupano solo di dipendenze gravi, ma anche di situazioni come la sua, per prevenire che diventino più pesanti.
Chiedere aiuto adesso può evitare che la situazione peggiori e vi permetterà di ritrovare maggiore serenità.

Resto a disposizione
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