Buongiorno, Ho 36 anni e ho una compagna di incinta al 9°mese e una bambina di 4 anni nata da una pr
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Buongiorno, Ho 36 anni e ho una compagna di incinta al 9°mese e una bambina di 4 anni nata da una precedente relazione. Purtroppo la mia nuova compagna non riesce a relazionarsi con mia figlia e sono sempre costretto a scegliere con chi stare perché per lei non è possibile una "famiglia allargata".grazie per l'aiuto
Buon pomeriggio, si domandi lei se riesce a vivere sempre "facendo una scelta con chi stare", nel senso che la scelta include qualcuno ed esclude qualcun altro.
Lei deve trovare il modo per far capire alla sua compagna attuale che i figli non si possono cancellare, così come le responsabilità annesse al ruolo di genitore. In questo momento così delicato di questa nuova nascita riprenda i discorsi per capire se le opinioni si sono ammorbidite e se trova ancora un muro, la invito a riflettere sulla possibilità di andare in terapia di coppia per farvi aiutare e supportare in questo momento così bello e complesso.
SPero di esserle stata di aiuto
Saluti
Lei deve trovare il modo per far capire alla sua compagna attuale che i figli non si possono cancellare, così come le responsabilità annesse al ruolo di genitore. In questo momento così delicato di questa nuova nascita riprenda i discorsi per capire se le opinioni si sono ammorbidite e se trova ancora un muro, la invito a riflettere sulla possibilità di andare in terapia di coppia per farvi aiutare e supportare in questo momento così bello e complesso.
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Buon pomeriggio,
comprendo il suo stato d’animo attuale, in una situazione tanto delicata come questa descritta da lei.
Non è sempre facile accettare di avere figli da relazioni precedenti.
Tuttavia, ciò che conta è oggi, la persona con cui vuole stare e con cui sta costruendo una famiglia, auspicabilmente includendo la piccola di 4 anni. Sono entrambi suoi figli ed è bene che in un modo o in un altro frequentino il loro padre. Purtroppo credo che la sua compagna viva una situazione di “gelosia” nei confronti della bimba perché appunto non è sua madre, e per questo faccia fatica ad entrarci in relazione.
Si possono provare a compiere dei piccoli passi: una passeggiata tutti insieme, un gelato, una cena a casa.. per iniziare a conoscersi meglio e magari stringere un po’ i rapporti.
Per qualsiasi cosa, mi trova a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
comprendo il suo stato d’animo attuale, in una situazione tanto delicata come questa descritta da lei.
Non è sempre facile accettare di avere figli da relazioni precedenti.
Tuttavia, ciò che conta è oggi, la persona con cui vuole stare e con cui sta costruendo una famiglia, auspicabilmente includendo la piccola di 4 anni. Sono entrambi suoi figli ed è bene che in un modo o in un altro frequentino il loro padre. Purtroppo credo che la sua compagna viva una situazione di “gelosia” nei confronti della bimba perché appunto non è sua madre, e per questo faccia fatica ad entrarci in relazione.
Si possono provare a compiere dei piccoli passi: una passeggiata tutti insieme, un gelato, una cena a casa.. per iniziare a conoscersi meglio e magari stringere un po’ i rapporti.
Per qualsiasi cosa, mi trova a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa situazione così delicata.
Quello che sta vivendo è estremamente difficile: trovarsi in mezzo tra la propria compagna incinta e la propria figlia genera grande stress. È comprensibile che si senta lacerato.
In questo momento sarebbe utile cercare di capire se è possibile trovare un compromesso che possa far vivere meglio sia a lei che alla sua compagna che fra poco sarà mamma, questa situazione.
Un professionista può aiutare a creare un ambiente favorevole per tutti i membri della famiglia: esplorando le difficoltà della sua compagna, trovando strategie per costruire gradualmente un rapporto sereno e preparando l'arrivo del nuovo bambino in un contesto in cui ogni componente della famiglia possa sentirsi accolto e valorizzato.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Le auguro il meglio
Quello che sta vivendo è estremamente difficile: trovarsi in mezzo tra la propria compagna incinta e la propria figlia genera grande stress. È comprensibile che si senta lacerato.
In questo momento sarebbe utile cercare di capire se è possibile trovare un compromesso che possa far vivere meglio sia a lei che alla sua compagna che fra poco sarà mamma, questa situazione.
Un professionista può aiutare a creare un ambiente favorevole per tutti i membri della famiglia: esplorando le difficoltà della sua compagna, trovando strategie per costruire gradualmente un rapporto sereno e preparando l'arrivo del nuovo bambino in un contesto in cui ogni componente della famiglia possa sentirsi accolto e valorizzato.
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Buonasera, prima di tutto comprendo quanto possa essere difficile per lei "scegliere" in questa situazione. Viste le dinamiche relazionali complesse che sta vivendo le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico per ricevere il supporto necessario. Se avesse bisogno sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Gentile utente, grazie per la sua condivisione delicata.
Credo sia necessario instaurare con la sua partner una comunicazione chiara ed aperta, affinché le sia chiaro che per lei è importante che instauri un rapporto con sua figlia, o quantomeno che non sorgano situazioni in cui lei si trovi costretto a scegliere con chi passare del tempo. Si tratta di due rapporti di natura differente: da una parte, c'è il rapporto paterno con sua figlia, dall'altra il rapporto sentimentale con la sua compagna. Seppur la natura del rapporto sia imprescindibile, è giusto che valuti ciò di cui ha bisogno e ciò che vorrebbe da questo rapporto. Dalle sue parole emerge un chiaro malessere al pensiero di sentirsi "costretto" a prendere una scelta che non vorrebbe affrontare. Se da una parte è giusto non forzare una persona ad essere presente, dall'altra è importante trovare un punto d'accordo in modo che vi sia un ascolto attivo ed empatico da entrambe le parti, così da trovare di comune accordo una direzione da seguire che possa portare entrambi a stare bene non solo nella vostra relazione, ma anche nel nucleo familiare in arrivo.
Credo sia necessario instaurare con la sua partner una comunicazione chiara ed aperta, affinché le sia chiaro che per lei è importante che instauri un rapporto con sua figlia, o quantomeno che non sorgano situazioni in cui lei si trovi costretto a scegliere con chi passare del tempo. Si tratta di due rapporti di natura differente: da una parte, c'è il rapporto paterno con sua figlia, dall'altra il rapporto sentimentale con la sua compagna. Seppur la natura del rapporto sia imprescindibile, è giusto che valuti ciò di cui ha bisogno e ciò che vorrebbe da questo rapporto. Dalle sue parole emerge un chiaro malessere al pensiero di sentirsi "costretto" a prendere una scelta che non vorrebbe affrontare. Se da una parte è giusto non forzare una persona ad essere presente, dall'altra è importante trovare un punto d'accordo in modo che vi sia un ascolto attivo ed empatico da entrambe le parti, così da trovare di comune accordo una direzione da seguire che possa portare entrambi a stare bene non solo nella vostra relazione, ma anche nel nucleo familiare in arrivo.
Buonasera, ha provato a parlare con la sua attuale compagna spigandole come questa situazione la fa stare ed i sentimenti che prova in merito? Sicuramente una comunicazione emotiva è la chiave idonea per comunicare con le persone che ci circondano senza dimenticare di noi stessi, dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni e stati d'animo. Se la situazione che vive è per lei fonte di disagio, tale per cui molti aspetti della sua vita quotidiana (come la sua routine) vengono compromessi, non esiti a rivolgersi ad un professionista del settore in cui trovare un suo spazio personale.
Un saluto
Un saluto
La difficoltà della sua compagna a relazionarsi con sua figlia è un tema che spesso emerge nelle famiglie allargate e richiede tempo, pazienza e soprattutto un percorso di comunicazione aperta e sincera tra tutti i membri coinvolti. È importante che lei riesca a trovare un equilibrio tra le esigenze di sua figlia e il rispetto per i bisogni della sua compagna, magari con il supporto di un terapeuta familiare che possa aiutarvi a costruire un nuovo modo di stare insieme, senza dover scegliere a scapito di nessuno. Se vuole, posso consigliarle alcune strategie per migliorare la convivenza e affrontare queste tensioni in modo costruttivo. Puó contattarmi per un consulto telefonico se desidera.
Come si fa a dividersi tra un amore, per la compagna, e un altro amore, per la figlia?
Ci sono molte coppie che vivono cercando di integrare nuovi intrecci relazionali.
Le propongo di venire a parlarne in un colloquio, anche online.
Ci sono molte coppie che vivono cercando di integrare nuovi intrecci relazionali.
Le propongo di venire a parlarne in un colloquio, anche online.
Essere padre in due contesti differenti e costruire un equilibrio tra affetti e responsabilità è complesso, ma non impossibile.
È comprensibile che lei si senta diviso, da un lato il desiderio di accogliere la nuova genitorialità, dall’altro il bisogno di tutelare il legame con sua figlia, che ha pieno diritto a mantenere una relazione stabile e affettuosa con il padre.
La difficoltà della sua compagna ad accettare una “famiglia allargata” può derivare da insicurezze, paure o idee personali sulla maternità e sul ruolo paterno, ma non dovrebbe mai tradursi in una richiesta di esclusione o scelta. La coppia può reggere queste complessità solo se si lavora insieme su comunicazione, rispetto e visione comune del futuro.
Il mio consiglio è di affrontare il tema in uno spazio neutro e costruttivo, come una consulenza di coppia o familiare, per dare voce a tutti i vissuti in gioco (compresi i suoi) e trovare soluzioni che non sacrifichino nessun affetto, ma che costruiscano ponti dove oggi ci sono distanze.
Un caro saluto
È comprensibile che lei si senta diviso, da un lato il desiderio di accogliere la nuova genitorialità, dall’altro il bisogno di tutelare il legame con sua figlia, che ha pieno diritto a mantenere una relazione stabile e affettuosa con il padre.
La difficoltà della sua compagna ad accettare una “famiglia allargata” può derivare da insicurezze, paure o idee personali sulla maternità e sul ruolo paterno, ma non dovrebbe mai tradursi in una richiesta di esclusione o scelta. La coppia può reggere queste complessità solo se si lavora insieme su comunicazione, rispetto e visione comune del futuro.
Il mio consiglio è di affrontare il tema in uno spazio neutro e costruttivo, come una consulenza di coppia o familiare, per dare voce a tutti i vissuti in gioco (compresi i suoi) e trovare soluzioni che non sacrifichino nessun affetto, ma che costruiscano ponti dove oggi ci sono distanze.
Un caro saluto
Buongiorno, la situazione che porta alla nostra attenzione è delicata e tocca temi profondi come l’identità genitoriale, la lealtà affettiva e la ricerca di equilibrio tra i legami significativi. Sentirsi costretto a scegliere tra due affetti importanti può generare un forte senso di conflitto interiore, frustrazione e impotenza.
È comprensibile che la sua compagna, in una fase così delicata come l'attesa di un figlio, possa vivere con fatica la complessità di una famiglia allargata. Allo stesso tempo, è importante che anche lei possa riconoscere e proteggere il suo ruolo di padre nei confronti della sua bambina.
Un percorso psicologico potrebbe offrirle uno spazio di ascolto per comprendere meglio come sta vivendo questo equilibrio faticoso, rafforzare la sua posizione affettiva e trovare modi possibili per tutelare entrambi i legami, senza rinunciare a sé stesso.
Le auguro di potersi sentire sostenuto in questo momento.
È comprensibile che la sua compagna, in una fase così delicata come l'attesa di un figlio, possa vivere con fatica la complessità di una famiglia allargata. Allo stesso tempo, è importante che anche lei possa riconoscere e proteggere il suo ruolo di padre nei confronti della sua bambina.
Un percorso psicologico potrebbe offrirle uno spazio di ascolto per comprendere meglio come sta vivendo questo equilibrio faticoso, rafforzare la sua posizione affettiva e trovare modi possibili per tutelare entrambi i legami, senza rinunciare a sé stesso.
Le auguro di potersi sentire sostenuto in questo momento.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile paziente,quello che stai vivendo è un conflitto affettivo molto comune nelle famiglie ricostituite, ma non per questo meno doloroso. Quando ci sono figli di relazioni precedenti, è normale che serva tempo, pazienza e dialogo per costruire un equilibrio. Tuttavia, non può esserci amore maturo se viene chiesto di rinunciare a una parte così importante della propria vita, come un figlio.
Essere costretto a scegliere tra partner e figlia ti mette in una posizione emotivamente insostenibile. È importante che la tua compagna comprenda che una relazione sana non può basarsi su esclusioni, ma sulla costruzione di ponti, magari con l’aiuto di un professionista, se serve.
La tua bambina ha bisogno di sentirsi accolta e sicura nel tuo mondo, e tu hai diritto a vivere sia la paternità che la relazione di coppia senza sensi di colpa. Forse non ci sono soluzioni immediate, ma partire dal dialogo sincero e dal rispetto per tutti i legami è il primo passo.
Un grande in bocca al lupo a te e alla tua famiglia, tutta.
Essere costretto a scegliere tra partner e figlia ti mette in una posizione emotivamente insostenibile. È importante che la tua compagna comprenda che una relazione sana non può basarsi su esclusioni, ma sulla costruzione di ponti, magari con l’aiuto di un professionista, se serve.
La tua bambina ha bisogno di sentirsi accolta e sicura nel tuo mondo, e tu hai diritto a vivere sia la paternità che la relazione di coppia senza sensi di colpa. Forse non ci sono soluzioni immediate, ma partire dal dialogo sincero e dal rispetto per tutti i legami è il primo passo.
Un grande in bocca al lupo a te e alla tua famiglia, tutta.
Buongiorno, grazie per aver condiviso una situazione così complessa e delicata. Sta vivendo un momento di grandi cambiamenti, emotivi e familiari, e si trova a dover affrontare dinamiche relazionali che inevitabilmente la mettono in difficoltà. Non è facile sentirsi divisi tra le persone che si amano, soprattutto quando si tratta dei propri figli e della persona con cui si sta costruendo una nuova famiglia. È naturale che lei desideri trovare un equilibrio, una forma di armonia che permetta a tutti di convivere con rispetto, affetto e stabilità. Tuttavia, quando una delle parti coinvolte manifesta un rifiuto o un’incapacità di accogliere l’altro, in questo caso sua figlia, si crea una frattura che può generare molta sofferenza e senso di impotenza. La sua compagna, trovandosi in un momento molto delicato come la fine della gravidanza, può essere attraversata da emozioni intense, insicurezze o timori legati al futuro, alla maternità e al ruolo che sua figlia potrebbe avere nella nuova dinamica familiare. Questi vissuti, se non affrontati in modo consapevole e comunicato, possono trasformarsi in chiusura e ostilità, anche se non necessariamente per cattiveria, ma per difficoltà a gestire la complessità emotiva che la situazione comporta. Dal canto suo, lei si trova a dover conciliare due ruoli fondamentali: quello di padre, che implica una presenza affettiva e stabile nella vita di sua figlia, e quello di compagno e futuro padre di un nuovo bambino. Questi due ruoli non dovrebbero mai essere in conflitto, ma piuttosto trovare spazio e rispetto reciproco. Il fatto che lei si senta costretto a “scegliere” con chi stare è un segnale che sta vivendo una pressione psicologica significativa e che probabilmente sta cercando di evitare tensioni o scontri. In un’ottica cognitivo-comportamentale, potrebbe essere utile lavorare su più livelli. Innanzitutto, diventa fondamentale dare valore ai suoi pensieri e alle sue emozioni: la frustrazione, la tristezza o persino il senso di colpa che può provare nel non riuscire a far coesistere questi due mondi non sono sbagliati, ma vanno accolti, compresi e poi orientati verso scelte consapevoli. Può inoltre riflettere su come comunicare con la sua compagna, trovando il modo di esprimere con chiarezza e fermezza che sua figlia è e sarà sempre una parte essenziale della sua vita. Non si tratta di metterle a confronto, ma di aiutare la sua compagna a comprendere che non esiste un amore che toglie all’altro, ma solo forme diverse di relazione che devono poter coesistere, anche con il supporto di un percorso di crescita individuale o di coppia, se possibile. Se la sua compagna mostra rigidità su questo fronte e non è disposta a considerare una prospettiva più inclusiva, è importante che lei si domandi cosa ritiene giusto per sé e per i suoi figli. La serenità di un bambino dipende anche dalla coerenza e dalla sicurezza con cui un genitore riesce a trasmettere affetto, protezione e disponibilità. La qualità della relazione con sua figlia non dovrebbe essere messa in discussione o condizionata dalla presenza di un nuovo legame. È comprensibile desiderare una famiglia unita, ma quando non vi è la possibilità concreta di costruire un sistema familiare allargato, è essenziale tutelare ciò che per lei è irrinunciabile, a partire dal benessere della sua bambina. La invito a considerare, se lo ritiene utile, un supporto psicologico personale o di coppia, per esplorare meglio queste dinamiche e definire dei confini chiari che possano proteggerla da scelte fatte solo per evitare conflitti, ma che alla lunga potrebbero pesare sul suo equilibrio e su quello dei suoi figli. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Per aiutarLa sarebbe utile approfondire, in maniera tale da individuare insieme il modo di affrontare e, per certi versi, risolvere questa situazione così delicata.
Sono a Sua disposizione per farlo.
Sono a Sua disposizione per farlo.
Buongiorno, grazie per la sua condivisione, immagino possa essere un momento particolarmente difficile e che il pensiero di dover costantemente scegliere possa essere percepito come doloroso.
Personalmente mi sentirei di consigliarvi uno spazio d'ascolto in cui potervi confrontare con una professionista perché le dinamiche in giorno sono tante, in una coppia ancora di più.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
Personalmente mi sentirei di consigliarvi uno spazio d'ascolto in cui potervi confrontare con una professionista perché le dinamiche in giorno sono tante, in una coppia ancora di più.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
Buongiorno,
le famiglie ricostruite portano in sè compiti evolutivi molto complessi, soprattutto se vi è la presenza di figli piccoli che hanno la necessità di una stabilità non solo domestica ma anche emotiva. Lo scegliere se stare con sua figlia o con la sua nuova famiglia già in sè è una problematica abbastanza grave. Non conoscendo nel dettaglio la vostra situazione familiare, mi domando se non possa essere possibile una comunicazione più aperta tra tutti voi, lei, la sua nuova compagna e la precedente: siete tutti e tre genitori con delle responsabilità verso i vostri figli.
Il rischio che lei corre è quello di far sentire sua figlia non amata e accolta, soprattutto pensando all'arrivo del nuovo figlio, che già potrebbe essere fonte di gelosia.
Si pensi prima genitore e poi partner.
le auguro il meglio
un caro saluto
dott.ssa Alessia Serio
le famiglie ricostruite portano in sè compiti evolutivi molto complessi, soprattutto se vi è la presenza di figli piccoli che hanno la necessità di una stabilità non solo domestica ma anche emotiva. Lo scegliere se stare con sua figlia o con la sua nuova famiglia già in sè è una problematica abbastanza grave. Non conoscendo nel dettaglio la vostra situazione familiare, mi domando se non possa essere possibile una comunicazione più aperta tra tutti voi, lei, la sua nuova compagna e la precedente: siete tutti e tre genitori con delle responsabilità verso i vostri figli.
Il rischio che lei corre è quello di far sentire sua figlia non amata e accolta, soprattutto pensando all'arrivo del nuovo figlio, che già potrebbe essere fonte di gelosia.
Si pensi prima genitore e poi partner.
le auguro il meglio
un caro saluto
dott.ssa Alessia Serio
Buongiorno. Comprendo quanto sia complessa la sua situazione. Si trova in una posizione davvero difficile, diviso tra l'amore per sua figlia e il legame con la sua compagna in un momento così delicato della gravidanza.
La difficoltà della sua compagna nel relazionarsi con la bambina potrebbe nascere da diverse dinamiche inconsce: l'ansia per il proprio figlio in arrivo, la paura di non essere "abbastanza" importante per lei, o forse la difficoltà ad elaborare il suo ruolo in questa nuova configurazione familiare. La gravidanza amplifica spesso queste insicurezze.
E' fondamentale che lei protegga il legame con sua figlia - a 4 anni ha bisogno della sua presenza costante e rassicurante. I bambini percepiscono i conflitti degli adulti e possono sviluppare sensi di colpa o sentimenti di rifiuto.
Le suggerisco di considerare un percorso di terapia familiare, dove poter esplorare insieme queste dinamiche prima dell'arrivo del secondo bambino. È un investimento prezioso per il futuro di tutti. Nel frattempo, mantenga fermi i suoi confini: sua figlia ha diritto alla sua presenza e al suo amore incondizionato, e anche la sua compagna.
Provi a risflettere su queste due domande...
Come si sente quando è costretto a scegliere?
Riesce a immaginare come vive questa situazione la bambina?
Resto a sua disposizione
La difficoltà della sua compagna nel relazionarsi con la bambina potrebbe nascere da diverse dinamiche inconsce: l'ansia per il proprio figlio in arrivo, la paura di non essere "abbastanza" importante per lei, o forse la difficoltà ad elaborare il suo ruolo in questa nuova configurazione familiare. La gravidanza amplifica spesso queste insicurezze.
E' fondamentale che lei protegga il legame con sua figlia - a 4 anni ha bisogno della sua presenza costante e rassicurante. I bambini percepiscono i conflitti degli adulti e possono sviluppare sensi di colpa o sentimenti di rifiuto.
Le suggerisco di considerare un percorso di terapia familiare, dove poter esplorare insieme queste dinamiche prima dell'arrivo del secondo bambino. È un investimento prezioso per il futuro di tutti. Nel frattempo, mantenga fermi i suoi confini: sua figlia ha diritto alla sua presenza e al suo amore incondizionato, e anche la sua compagna.
Provi a risflettere su queste due domande...
Come si sente quando è costretto a scegliere?
Riesce a immaginare come vive questa situazione la bambina?
Resto a sua disposizione
Capisco che ti trovi in una situazione davvero complessa, e il fatto che tu stia cercando di conciliare due mondi diversi — quello con tua figlia e quello con la tua nuova compagna, che sta per diventare madre del tuo secondo bambino — rende tutto ancora più delicato. La cosa che emerge in modo evidente è che, nonostante l'amore che provi per entrambe, ti trovi a fare delle scelte difficili, sempre in bilico tra due esigenze emotive contrastanti.
La difficoltà della tua compagna nel relazionarsi con tua figlia è un tema che spesso emerge in situazioni di famiglie allargate, ma nel tuo caso, potrebbe esserci anche un elemento aggiuntivo, ovvero il fatto che lei è alla fine della gravidanza e, come accade a molte donne, è probabilmente alle prese con una serie di emozioni contrastanti. La gravidanza è un periodo in cui le ansie e le insicurezze possono essere amplificate, e se lei si sente già stressata da ciò che sta per arrivare, potrebbe non essere preparata o aperta a un altro bambino, che, seppur non suo, fa parte della tua vita.
D’altra parte, comprendo anche che per te sia difficile mantenere un equilibrio. Tua figlia ha solo 4 anni, e in una fase in cui ha bisogno del tuo affetto e della tua presenza, non sentirsi accettata dalla tua compagna deve essere doloroso. La sensazione di dover scegliere tra le due, di non riuscire a stare completamente con una senza sentirti in colpa nei confronti dell'altra, deve essere una fonte di grande frustrazione.
In questi casi, sarebbe utile cercare di fare un passo indietro e capire meglio le ragioni per cui la tua compagna fatica a relazionarsi con tua figlia. È una questione di incompatibilità caratteriale? Si sente minacciata dalla presenza di un’altra figura femminile nella tua vita? Oppure sta vivendo una difficoltà ad accettare la dinamica familiare più ampia? Una comunicazione aperta e sincera potrebbe essere un primo passo, cercando di farle capire quanto è importante per te che tu possa essere un buon padre per entrambe, senza che nessuna delle due si senta esclusa.
D'altra parte, è altrettanto fondamentale non trascurare i bisogni e i sentimenti di tua figlia. Il fatto che sia piccola e che stia vivendo una transizione (forse un po' destabilizzante) con l'arrivo di un nuovo bambino e il cambiamento nel contesto familiare è un altro punto da tenere in considerazione. La sua sensazione di essere messa da parte potrebbe peggiorare se non ci sono spazi di tempo e attenzioni che le permettano di sentirsi ancora importante nella tua vita, anche quando la tua compagna sarà più presente.
Sarà necessario, probabilmente, un lungo lavoro di comunicazione e di adattamento da entrambe le parti. Parlate sinceramente, cercando di capire le esigenze reciproche. Potreste anche considerare un percorso di consulenza familiare, dove tutte le emozioni, le paure e i desideri possano essere esplorati in un ambiente sicuro e neutro, con l'aiuto di un professionista. Questo potrebbe facilitare la comprensione dei vari punti di vista e aiutare a trovare un equilibrio che permetta alla tua famiglia di evolversi in modo armonioso.
In ogni caso, il tuo desiderio di essere presente per entrambe è un buon punto di partenza. Questo dimostra che la tua priorità è quella di costruire una famiglia solida, anche se le dinamiche attuali sono difficili da navigare. Il fatto che tu stia cercando di affrontare questa situazione con sensibilità verso entrambe le tue famiglie è già un passo molto positivo.
Se vorrai approfondire resto a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Giulia Raiano
La difficoltà della tua compagna nel relazionarsi con tua figlia è un tema che spesso emerge in situazioni di famiglie allargate, ma nel tuo caso, potrebbe esserci anche un elemento aggiuntivo, ovvero il fatto che lei è alla fine della gravidanza e, come accade a molte donne, è probabilmente alle prese con una serie di emozioni contrastanti. La gravidanza è un periodo in cui le ansie e le insicurezze possono essere amplificate, e se lei si sente già stressata da ciò che sta per arrivare, potrebbe non essere preparata o aperta a un altro bambino, che, seppur non suo, fa parte della tua vita.
D’altra parte, comprendo anche che per te sia difficile mantenere un equilibrio. Tua figlia ha solo 4 anni, e in una fase in cui ha bisogno del tuo affetto e della tua presenza, non sentirsi accettata dalla tua compagna deve essere doloroso. La sensazione di dover scegliere tra le due, di non riuscire a stare completamente con una senza sentirti in colpa nei confronti dell'altra, deve essere una fonte di grande frustrazione.
In questi casi, sarebbe utile cercare di fare un passo indietro e capire meglio le ragioni per cui la tua compagna fatica a relazionarsi con tua figlia. È una questione di incompatibilità caratteriale? Si sente minacciata dalla presenza di un’altra figura femminile nella tua vita? Oppure sta vivendo una difficoltà ad accettare la dinamica familiare più ampia? Una comunicazione aperta e sincera potrebbe essere un primo passo, cercando di farle capire quanto è importante per te che tu possa essere un buon padre per entrambe, senza che nessuna delle due si senta esclusa.
D'altra parte, è altrettanto fondamentale non trascurare i bisogni e i sentimenti di tua figlia. Il fatto che sia piccola e che stia vivendo una transizione (forse un po' destabilizzante) con l'arrivo di un nuovo bambino e il cambiamento nel contesto familiare è un altro punto da tenere in considerazione. La sua sensazione di essere messa da parte potrebbe peggiorare se non ci sono spazi di tempo e attenzioni che le permettano di sentirsi ancora importante nella tua vita, anche quando la tua compagna sarà più presente.
Sarà necessario, probabilmente, un lungo lavoro di comunicazione e di adattamento da entrambe le parti. Parlate sinceramente, cercando di capire le esigenze reciproche. Potreste anche considerare un percorso di consulenza familiare, dove tutte le emozioni, le paure e i desideri possano essere esplorati in un ambiente sicuro e neutro, con l'aiuto di un professionista. Questo potrebbe facilitare la comprensione dei vari punti di vista e aiutare a trovare un equilibrio che permetta alla tua famiglia di evolversi in modo armonioso.
In ogni caso, il tuo desiderio di essere presente per entrambe è un buon punto di partenza. Questo dimostra che la tua priorità è quella di costruire una famiglia solida, anche se le dinamiche attuali sono difficili da navigare. Il fatto che tu stia cercando di affrontare questa situazione con sensibilità verso entrambe le tue famiglie è già un passo molto positivo.
Se vorrai approfondire resto a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Giulia Raiano
Gentile utente, mi spiace molto per la situazione che sta passando, posso capire come per lei sia molto difficile da gestire.
Ritengo possa essere utile comunicare alla propria compagna come la sua bambina sia ora e rimarrà poi sempre parte della sua famiglia e che come tale entrambi abbiate bisogno l'uno dell'altra. Può essere utile anche sottolineare alla sua compagna come il fatto di avere già una figlia non "toglie" l'amore al bambino/a che arriverà, se questa può essere una sua paura o preoccupazione, per quanto inconscia possa essere.
Anche cercare di fare delle attività che uniscano tutti e tre può essere un modo un po' diverso per avvicinarle.
Credo inoltre possa essere d'aiuto, se la sua compagna lo accetta, una terapia di coppia, per far si che entrambi possiate vivere al meglio l'arrivo di un altro piccolo essere umano nella vostra vita.
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.
Ritengo possa essere utile comunicare alla propria compagna come la sua bambina sia ora e rimarrà poi sempre parte della sua famiglia e che come tale entrambi abbiate bisogno l'uno dell'altra. Può essere utile anche sottolineare alla sua compagna come il fatto di avere già una figlia non "toglie" l'amore al bambino/a che arriverà, se questa può essere una sua paura o preoccupazione, per quanto inconscia possa essere.
Anche cercare di fare delle attività che uniscano tutti e tre può essere un modo un po' diverso per avvicinarle.
Credo inoltre possa essere d'aiuto, se la sua compagna lo accetta, una terapia di coppia, per far si che entrambi possiate vivere al meglio l'arrivo di un altro piccolo essere umano nella vostra vita.
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.
Gentile utente,
la situazione che sta vivendo è certamente molto delicata, e comprendo quanto possa essere difficile sentirsi costantemente diviso tra persone che ama, senza riuscire a costruire un equilibrio affettivo sereno per tutti.
Il tema della famiglia allargata porta con sé molte sfide emotive e relazionali, che richiedono tempo, ascolto e disponibilità da parte di tutti i membri coinvolti.
È importante ricordare che i legami affettivi, soprattutto quelli genitoriali, hanno bisogno di spazio, riconoscimento e rispetto. Sentirsi costretto a “scegliere” non è sostenibile nel lungo termine, né per lei né per i suoi figli.
Un percorso psicologico individuale o di coppia potrebbe aiutarla ad affrontare più lucidamente questa situazione, a comprendere meglio le dinamiche in atto e a valutare possibili strade per tutelare sia il benessere suo che quello dei suoi figli.
Se lo desidera, sono disponibile per un confronto più approfondito.
Un caro saluto,
dott.ssa Farese Lucrezia
la situazione che sta vivendo è certamente molto delicata, e comprendo quanto possa essere difficile sentirsi costantemente diviso tra persone che ama, senza riuscire a costruire un equilibrio affettivo sereno per tutti.
Il tema della famiglia allargata porta con sé molte sfide emotive e relazionali, che richiedono tempo, ascolto e disponibilità da parte di tutti i membri coinvolti.
È importante ricordare che i legami affettivi, soprattutto quelli genitoriali, hanno bisogno di spazio, riconoscimento e rispetto. Sentirsi costretto a “scegliere” non è sostenibile nel lungo termine, né per lei né per i suoi figli.
Un percorso psicologico individuale o di coppia potrebbe aiutarla ad affrontare più lucidamente questa situazione, a comprendere meglio le dinamiche in atto e a valutare possibili strade per tutelare sia il benessere suo che quello dei suoi figli.
Se lo desidera, sono disponibile per un confronto più approfondito.
Un caro saluto,
dott.ssa Farese Lucrezia
Buongiorno, immagino quanto possa essere complicato gestire questi equilibri e quanto ti faccia sentire diviso tra due persone importanti della tua vita.
Situazioni di famiglia allargata richiedono spesso tempo, pazienza e molto dialogo per trovare un modo che possa andare bene a tutti, anche se non è semplice. A volte può essere utile avere uno spazio dove riflettere insieme su queste dinamiche e su come bilanciare i bisogni di ciascuno senza sentirsi costretti a dover scegliere.
Se mai sentissi il bisogno di confrontarti più a fondo su queste difficoltà, è importante trovare un luogo accogliente dove poterlo fare con calma, anche eventualmente insieme alla sua compagna.
Situazioni di famiglia allargata richiedono spesso tempo, pazienza e molto dialogo per trovare un modo che possa andare bene a tutti, anche se non è semplice. A volte può essere utile avere uno spazio dove riflettere insieme su queste dinamiche e su come bilanciare i bisogni di ciascuno senza sentirsi costretti a dover scegliere.
Se mai sentissi il bisogno di confrontarti più a fondo su queste difficoltà, è importante trovare un luogo accogliente dove poterlo fare con calma, anche eventualmente insieme alla sua compagna.
Buongiorno.
Mi pare di comprendere che la sua sia una situazione piuttosto faticosa. Diventando genitori insieme è possibile che alcune delle rigidità della sua compagna si attenuino. La maternità può apportare cambiamenti profondi. Qualora invece non avvenisse vi consiglierei di intraprendere un percorso di sostegno alla genitorialità che vi possa supportare nella gestione dei figli.
Mi pare di comprendere che la sua sia una situazione piuttosto faticosa. Diventando genitori insieme è possibile che alcune delle rigidità della sua compagna si attenuino. La maternità può apportare cambiamenti profondi. Qualora invece non avvenisse vi consiglierei di intraprendere un percorso di sostegno alla genitorialità che vi possa supportare nella gestione dei figli.
Buongiorno,
Dalla sua descrizione emerge un problema di tipo relazionale.
Ha provato a chiedere alla sua compagna quali sono le sue difficoltà a relazionarsi con la bambina? Penso che la sua compagna attuale sapesse da prima che lei aveva già una figlia per cui, nel momento in cui ha deciso di stare con lei, avrebbe dovuto considerare che la bambina avrebbe fatto parte della vostra vita familiare. Se non lo ha fatto, è un problema che dovrete discutere insieme. La bambina è piccola e ha bisogno del papà così come della mamma. Lei non può trovarsi a dover scegliere tra sua figlia e la sua compagna perché entrambe ricoprono un ruolo centrale nella sua vita. Inoltre, la sua compagna porta in grembo il/la suo/a secondo/a figlio/a: ancora di più, il legame con la sua compagna è davvero forte. Non è una questione di famiglia allargata, quanto di famiglia completa nel vero senso del termine: sono i suoi figli e lei è il loro padre.
Penso che possa essere utile parlare con la sua compagna offrendole aiuto nel relazionarsi con sua figlia, e, nel frattempo, conversare anche con la bambina per sostenerla nel rapporto con la matrigna.
Deve fare chiaro alla sua compagna che lei non può e non intende rinunciare a sua figlia e lei deve accettare la situazione attuale.
Resto a disposizione per ulteriori domande e informazioni nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
Dalla sua descrizione emerge un problema di tipo relazionale.
Ha provato a chiedere alla sua compagna quali sono le sue difficoltà a relazionarsi con la bambina? Penso che la sua compagna attuale sapesse da prima che lei aveva già una figlia per cui, nel momento in cui ha deciso di stare con lei, avrebbe dovuto considerare che la bambina avrebbe fatto parte della vostra vita familiare. Se non lo ha fatto, è un problema che dovrete discutere insieme. La bambina è piccola e ha bisogno del papà così come della mamma. Lei non può trovarsi a dover scegliere tra sua figlia e la sua compagna perché entrambe ricoprono un ruolo centrale nella sua vita. Inoltre, la sua compagna porta in grembo il/la suo/a secondo/a figlio/a: ancora di più, il legame con la sua compagna è davvero forte. Non è una questione di famiglia allargata, quanto di famiglia completa nel vero senso del termine: sono i suoi figli e lei è il loro padre.
Penso che possa essere utile parlare con la sua compagna offrendole aiuto nel relazionarsi con sua figlia, e, nel frattempo, conversare anche con la bambina per sostenerla nel rapporto con la matrigna.
Deve fare chiaro alla sua compagna che lei non può e non intende rinunciare a sua figlia e lei deve accettare la situazione attuale.
Resto a disposizione per ulteriori domande e informazioni nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
Buonasera Caro,
il suo intervento sembrerebbe più uno sfogo che una vera richiesta di aiuto. In questi casi, quando si tratta di difficoltà interne alla relazione sentimentale, consiglio di provare ad affrontare il tema con la diretta interessata, quanto meno per osservare la sua reazione se ha consapevolezza della difficoltà o se ne è ignara. Qualora dovesse concordare con lei rispetto alla presenza di questa problematica potreste provare a risolverla insieme tramite una comunicazione e un dialogo chiaro e limpido.
il suo intervento sembrerebbe più uno sfogo che una vera richiesta di aiuto. In questi casi, quando si tratta di difficoltà interne alla relazione sentimentale, consiglio di provare ad affrontare il tema con la diretta interessata, quanto meno per osservare la sua reazione se ha consapevolezza della difficoltà o se ne è ignara. Qualora dovesse concordare con lei rispetto alla presenza di questa problematica potreste provare a risolverla insieme tramite una comunicazione e un dialogo chiaro e limpido.
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