Buongiorno.Vi scrivo in quanto mio figlio di anni 8 compiuti a dicembre,lamenta una situazione che s
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Buongiorno.Vi scrivo in quanto mio figlio di anni 8 compiuti a dicembre,lamenta una situazione che si ripete solo a scuola,ormai ben 3 anni.Inizialmente pensavo fosse il non accettare situazioni nuove o non di suo piacere ed una dinamica di confronto con i nuovi compagni.Durante questi ultimi mesi il fatto si è accentuato,per cui avvertendo più che una sofferenza,un dispiacere da parte sua,dettato dal fatto di non poter dare una motivazione a questa accusa di colpa.Per tale motivo,parlando con mio figlio e chiedendo se potevo chiedere quanto descritto ad altri bambini della classe,quali mi hanno confermato la circostanza .Infine c’è una maestra che spesso obbliga a scrivere più volte delle frasi(modo Burt Simpson).in attesa di una indicazione,Grazie per l’attenzione. Cosa consigliate?

Ciao! Mi dispiace sentire che tuo figlio sta affrontando questa situazione difficile a scuola. Potresti programmare un incontro con l'insegnante di tuo figlio per discutere della situazione. Spiega le preoccupazioni di tuo figlio e chiedi spiegazioni sull'accusa di colpa e sulle frasi da scrivere più volte. Cerca di ottenere una comprensione più chiara della situazione e di trovare una soluzione insieme. Se la situazione non si risolve con l'insegnante, potresti considerare di coinvolgere la dirigenza scolastica. Spiega loro la situazione e chiedi il loro supporto nel risolvere il problema. Potrebbero essere in grado di fornire ulteriori risorse o intervenire direttamente con l'insegnante.
Se hai parlato con altri bambini della classe che confermano la situazione, potresti considerare di parlare con i loro genitori. Potrebbe esserci forza nel numero e insieme potreste affrontare la situazione con l'insegnante o la dirigenza scolastica. Durante questo periodo, è importante sostenere tuo figlio e farlo sentire ascoltato. Fagli capire che non è colpevole e che stai facendo tutto il possibile per risolvere la situazione. Cerca di incoraggiarlo a esprimere i suoi sentimenti e a parlare apertamente di ciò che sta vivendo. Se la situazione non si risolve o continua a causare disagio a tuo figlio, potresti valutare la possibilità di cambiare scuola. Questa potrebbe essere un'opzione estrema, ma se la situazione continua a persistere nonostante i tuoi sforzi, potrebbe essere necessario considerarla per il benessere di tuo figlio.
Ricorda che ogni situazione è unica e potrebbe richiedere un approccio personalizzato. È importante agire in modo tempestivo e assertivo per affrontare la situazione e garantire il benessere di tuo figlio. Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, potresti anche considerare di consultare un consulente scolastico o uno psicologo per l'infanzia. Spero che queste informazioni ti siano state utili.
Dr. Roberto Prattichizzo
Se hai parlato con altri bambini della classe che confermano la situazione, potresti considerare di parlare con i loro genitori. Potrebbe esserci forza nel numero e insieme potreste affrontare la situazione con l'insegnante o la dirigenza scolastica. Durante questo periodo, è importante sostenere tuo figlio e farlo sentire ascoltato. Fagli capire che non è colpevole e che stai facendo tutto il possibile per risolvere la situazione. Cerca di incoraggiarlo a esprimere i suoi sentimenti e a parlare apertamente di ciò che sta vivendo. Se la situazione non si risolve o continua a causare disagio a tuo figlio, potresti valutare la possibilità di cambiare scuola. Questa potrebbe essere un'opzione estrema, ma se la situazione continua a persistere nonostante i tuoi sforzi, potrebbe essere necessario considerarla per il benessere di tuo figlio.
Ricorda che ogni situazione è unica e potrebbe richiedere un approccio personalizzato. È importante agire in modo tempestivo e assertivo per affrontare la situazione e garantire il benessere di tuo figlio. Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, potresti anche considerare di consultare un consulente scolastico o uno psicologo per l'infanzia. Spero che queste informazioni ti siano state utili.
Dr. Roberto Prattichizzo
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Gentile utente, posso solo immaginare la fatica che lei possa star provando in questo momento. Non è mia semplice vedere qualcuno che amiamo stare male soprattutto se questo poi è un figlio piccolo. Sicuramente un confronto con altri genitori, e con la rappresentante di classe potrebbe essere il primo step per comprendere cosa sarebbe meglio fare e come muoversi a scuola. Per ciò che riguarda invece suo figlio, rimanda presente, disponibile emotivamente, lo validi e lo rassicuri sul fatto che non sta sbagliando e che voi genitori state facendo il possibile per aiutarlo. Accolga, come in realtà lei mi sembra stia già facendo, le emozioni ed i vissuti di suo figlio. Rimango a disposizione cordiali saluti Dott.ssa Alessia D'Angelo

Buonasera cara signora, mi dispiace per la situazione che sia Lei che il bimbo state vivendo, bisogna sempre dare ascolto ai bimbi e supportarli nelle loro manifestazioni di disagio. Consiglio di parlare con la maestra e confrontarsi anche con le mamme, successivamente chiedere consiglio al dirigente scolastico e, se presente, al psicologo della scuola. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio, disponibile anche per consulti online. Un caro saluto, dssa Cristina Sinno

Gentile signora, mi rendo conto di quanto sia doloroso vedere il proprio figlio soffrire, in più in un età in cui ha poco strumenti per reagire. Ciò nonostante ne parla però con la mamma, questo mi fa pensare che lei sia un buon punto di riferimento per lui. Le suggerirei di accogliere quanto percepito da sui figlio, di validare come si sente ma sopratutto di rassicurarlo sul fatto che lei è consapevole e che sta facendo il possibile per aiutarlo e capire cosa stia succedendo. Non so se ha qualche altra mamma della classe con cui condividere e approfondire la questione che certamente va vista per rendere la scuola piacevole e non angosciante per sui figlio. Cordialmente, dr.ssa di veroli

Buongiorno signora immagino il dispiacere nel vedere suo figlio non trovarsi bene a scuola. È importante la collaborazione con le maestre,può intanto parlare con le maestre spiegando la sua preoccupazione verso suo figlio e magari trovare insieme un modo per aiutarlo. Quando parla di accusa di colpa a cosa si riferisce? Sicuramente le consiglio di creare un clima disteso con le insegnanti proprio per il bene di suo figlio. Un caro saluto ,Rossella Chiusolo

Buongiorno signora,, se ho compreso bene le sue parole sta descrivendo un vissuto di disagio da parte di suo figlio che dura da 3 anni. Emergono due aspetti dalla sue parole: la difficoltà a comprendere da parte di un bambino di 8 anni strategie punitive e pedagogicamente discutibili come far scrivere più volte la stessa frase (stile Simpson) con conseguente senso di colpa. L'altro aspetto che emerge sono difficoltà relazionali con i compagni di classe che sorgono da dinamiche di confronto che si sono instaurate. È importante che faccia presente la situazione alle insegnanti per individuare risorse e strategie differenti, e soprattutto comprendere a fondo cosa ha compromesso la motivazione di suo figlio nell'andare a scuola e perché forse non si senta ascoltato dalle insegnanti. Se ha bisogno di supporto mi contatti. Cordialmente dott.ssa Grisenti

Buongiorno,
la problematica di cui parla andrebbe meglio esplorata attraverso un incontro di tipo familiare. Non è chiaro ad esempio il tipo di disagio che il bambino viva a scuola, lontano da casa. Parli anche con il padre e si apra alla possibilità di un consulto in cui siate tutti presenti.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
la problematica di cui parla andrebbe meglio esplorata attraverso un incontro di tipo familiare. Non è chiaro ad esempio il tipo di disagio che il bambino viva a scuola, lontano da casa. Parli anche con il padre e si apra alla possibilità di un consulto in cui siate tutti presenti.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

Buongiorno signora
il disagio che sta esprimendo suo figlio deve essere ascoltato come lei ha cercato di fare le consiglierei di rivolgersi ad un professionista, anche con una consulenza online o andando presso lo studio, insieme al padre del bambino così da poter riferire quanto è emerso e poter effettuare una raccolta anamnestica precisa ed accurata per poter comprendere l'origine, l'entità ed eventuali effetti che tale disagio sta portando nella crescita psicologica e formativa di suo figlio. Rimango a disposizione per ogni suo chiarimento o domanda ulteriore.
dott.ssa Letizia Muzi
il disagio che sta esprimendo suo figlio deve essere ascoltato come lei ha cercato di fare le consiglierei di rivolgersi ad un professionista, anche con una consulenza online o andando presso lo studio, insieme al padre del bambino così da poter riferire quanto è emerso e poter effettuare una raccolta anamnestica precisa ed accurata per poter comprendere l'origine, l'entità ed eventuali effetti che tale disagio sta portando nella crescita psicologica e formativa di suo figlio. Rimango a disposizione per ogni suo chiarimento o domanda ulteriore.
dott.ssa Letizia Muzi

Buongiorno signora, non ho ben capito di cosa parla quando dice accuse di colpa. Se la situazione dura da diversi anni dire che e' il momento di dare un aiuto a suo figlio, potrebbe proporgli un supporto psicologico per vedere se si tratta anche di fragilita' personali. Immagino abbia gia' fatto dei colloqui con le maestre?Il terapeuta di fiducia sicuramente provvedera' a fare un colloquio con la scuola.
le faccio tanti auguri, cordiali saluti
le faccio tanti auguri, cordiali saluti

Salve, la ringrazio per aver scritto.
Il disagio scolastico può rimanere a lungo silente, soprattutto nei primi anni della scuola elementare in cui il bambino è chiamato per la prima volta a confrontarsi con delle richieste educative più elevate rispetto a cui prendere le misure.
È un disagio, quello a cui accenna, che andrebbe approfondito sia a scuola con il corpo docenti sia in uno spazio più neutro come quello terapeutico al fine di poter esplorare con maggiore libertà cosa il bambino cerca con fatica di esprimere o celare.
Con l’augurio che la scuola possa offrirvi il sostegno necessario da cui partire, le porgo un cordiale saluto.
Il disagio scolastico può rimanere a lungo silente, soprattutto nei primi anni della scuola elementare in cui il bambino è chiamato per la prima volta a confrontarsi con delle richieste educative più elevate rispetto a cui prendere le misure.
È un disagio, quello a cui accenna, che andrebbe approfondito sia a scuola con il corpo docenti sia in uno spazio più neutro come quello terapeutico al fine di poter esplorare con maggiore libertà cosa il bambino cerca con fatica di esprimere o celare.
Con l’augurio che la scuola possa offrirvi il sostegno necessario da cui partire, le porgo un cordiale saluto.

Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Immagino che non sia semplice vedere qualcuno che amiamo essere in difficoltà e non poterlo supportare direttamente. Le consiglierei di confrontarsi sia con la docente che con altri genitori e per sollevare il problema e capire come procedere. Rimandi a suo figlio la sua vicinanza e la volontà di poterlo aiutare a superare questa difficoltà. Se fosse necessario, le consiglierei di chiedere supporto a un professionista che vi possa guidare. Resto a disposizione. Dott.ssa Di Gennaro Laura

Gentile utente,
grazie per la sua condivisione. Certamente non è semplice assistere alla sofferenza e al disagio del proprio figlio e sentirsi impotente. Per questo motivo ritengo potrebbe essere utile confrontarsi direttamente con la maestra per capire cosa succede e impostare insieme un dialogo costruttivo per aiutare suo figlio.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Valeria Filippi
grazie per la sua condivisione. Certamente non è semplice assistere alla sofferenza e al disagio del proprio figlio e sentirsi impotente. Per questo motivo ritengo potrebbe essere utile confrontarsi direttamente con la maestra per capire cosa succede e impostare insieme un dialogo costruttivo per aiutare suo figlio.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Valeria Filippi

Salve, le suggerisco di parlarne con le maestre ed eventualmente con uno psicologo dell'istituto se presente. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio

Buon pomeriggio, avrei bisogno di sapere meglio e nello specifico alcune informazioni riguardanti le modalità educative e il contesto scolastico.
Sono disponibile ad aiutarla, mi contatti pure
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Sono disponibile ad aiutarla, mi contatti pure
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara

Gentile utente, immagino che questa situazione la preoccupa, lo capisco. Da quello che scrive emerge una criticità per quanto riguarda la sfera scolastica. Questo aspetto andrebbe approfondito ulteriormente per capire se si tratta di una fobia scolastica o altro. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per l'età evolutiva e di condividere questa eventuale scelta con suo figlio. Personalmente dico ai genitori di spiegare al proprio figlio che andranno da uno psicologo che aiuta i bambini a stare meglio, conoscere le loro emozioni e che faranno delle attività insieme.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione. In bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna
Spero di averle dato uno spunto di riflessione. In bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna

Salve signora, anch'io come affermano alcuni colleghi sono dell'idea che prima di tutto è importante parlarne con suo figlio, affinché capisca che siete dalla sua parte e che state cercando di aiutarlo. Poi cercherei di capire meglio con l'insegnante cosa può mettere così in difficoltà il bambino per valutare come affrontare la situazione insieme. Se avesse bisogno di parlane con qualcuno può sempre rivolgersi ad uno Psicoterapeuta. Cari saluti, spero che questa situazione si risolva.

Buonasera Signora, non entra nel merito dei sintomi espressi da suo figlio, ma ciò che le posso dire è che la scuola è il luogo dove i più piccoli manifestano le proprie difficoltà emotive. Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che si occupa di infanzia e che possa accompagnare voi genitori e il suo piccolo, in una conoscenza di sé e in un'espressione proficua delle emozioni sottostanti. Chiedere al bimbo di parlarne è pressoché inutile perché i bambini hanno una mente riflessiva in formazione, ancora immatura per poter spiegare ciò che gli succede.
Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi

Il comportamento descritto sembra suggerire una difficoltà di adattamento e di gestione delle emozioni di tuo figlio, in particolare in contesti scolastici. Potrebbe essere utile esplorare se il suo disagio è legato a un problema relazionale con compagni o insegnanti, oppure a un aspetto emotivo, come la sensazione di inadeguatezza o la paura di essere giudicato. La situazione potrebbe essere aggravata dall’uso di metodi disciplinari poco empatici, come l’obbligo di scrivere ripetutamente frasi, che potrebbero indurre frustrazione.
Ti consiglio di parlare con la maestra per cercare di comprendere meglio il contesto delle sue richieste e valutare se esistono strategie alternative per favorire l’autocontrollo e il benessere di tuo figlio. Inoltre, sarebbe utile coinvolgere uno psicologo infantile, che possa supportare tuo figlio nel gestire le sue emozioni e il senso di colpa che sembra provare. La psicoterapia breve strategica potrebbe essere un approccio utile per lavorare rapidamente sulla gestione dell'ansia, delle emozioni e delle difficoltà relazionali, aiutando a sviluppare maggiore sicurezza e adattamento nelle situazioni scolastiche.

Buongiorno,
Le consiglio di rivolgersi ad un/a psicoterapeuta familiare (sistemico relazionale) in modo tale da approfondire le difficoltà e capire come stare tutti meglio.
Un saluto
Le consiglio di rivolgersi ad un/a psicoterapeuta familiare (sistemico relazionale) in modo tale da approfondire le difficoltà e capire come stare tutti meglio.
Un saluto

Suo figlio stia vivendo una situazione difficile a scuola, probabilmente la causa va ricercata prima di tutto in familgia, valutando il rapporto tra i genitori, e il fatto che il problema si ripeta da tre anni rende necessario un approfondimento clinico. Potrebbe essere utile provare a parlare con uno specialista in psicologia evolutiva.
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