Buongiorno,Sono una donna di 40 anni.Scrivo poiché, a seguito di risveglio anticipato, ansia gen
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Buongiorno,
Sono una donna di 40 anni.
Scrivo poiché, a seguito di risveglio anticipato, ansia generalizzata e lieve depressione, il mio medico mi ha prescritto escitalopram (inizialmente 5 mg per ca. un mese per poi aumentare a 10 mg.)
Ho iniziato 4 mesi fa ma non mi sembra di essere migliorata.
A differenza di quanto letto sono dimagrita quasi 2 kg che per me è tanto (1.69 m. per 51 kg).
Inoltre è un periodo che non ho stimoli e mi sento spesso stanca e demotivata.
Volevo chiedere un parere, secondo voi sarebbe utile chiedere al medico di aumentare la dose o devo ancora aspettare prima che escitalopram faccia il suo effetto?
Grazie
Sono una donna di 40 anni.
Scrivo poiché, a seguito di risveglio anticipato, ansia generalizzata e lieve depressione, il mio medico mi ha prescritto escitalopram (inizialmente 5 mg per ca. un mese per poi aumentare a 10 mg.)
Ho iniziato 4 mesi fa ma non mi sembra di essere migliorata.
A differenza di quanto letto sono dimagrita quasi 2 kg che per me è tanto (1.69 m. per 51 kg).
Inoltre è un periodo che non ho stimoli e mi sento spesso stanca e demotivata.
Volevo chiedere un parere, secondo voi sarebbe utile chiedere al medico di aumentare la dose o devo ancora aspettare prima che escitalopram faccia il suo effetto?
Grazie
Buonasera. Dopo 4 mesi l'antidepressivo dovrebbe aver già fatto effetto; se così non fosse magari il dosaggio e/o il farmaco non sono adeguati. Le consiglio un ulteriore visita dal suo psichiatra.
Inoltre qualsiasi tipo di farmaco in caso di ansia e depressione raggiunge un risultato parziale se non combinato con un buon piano psicoterapeutico. Il farmaco aiuta sicuramente ma non è la soluzione. Mi permetto di suggerire un percorso ad orientamento cognitivo comportamentale, elitario per il trattamento dei disturbi di cui soffre.
Inoltre qualsiasi tipo di farmaco in caso di ansia e depressione raggiunge un risultato parziale se non combinato con un buon piano psicoterapeutico. Il farmaco aiuta sicuramente ma non è la soluzione. Mi permetto di suggerire un percorso ad orientamento cognitivo comportamentale, elitario per il trattamento dei disturbi di cui soffre.
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Buonasera, è necessario che si rivolga al medico curante per un consulto in relazione alla posologia del farmaco . Sarebbe altresì auspicabile, in abbinamento alla terapia farmacologica, iniziare un percorso di sostegno psicologico per indagare le cause del disagio , gestire al meglio le risorse che sicuramente possiede e ottenere un beneficio duraturo nel tempo .
Cordialità .
Cordialità .
Salve, da come lei scrive 4 mesi sono più che sufficienti per avere un miglioramento dei sintomi da lei descritti. Quindi sarebbe meglio che lei torni dal medico che le ha prescritto il farmaco che sta prendendo e lui valuterà se è il caso di cambiarle la cura. inoltre oltre al farmaco giusto, potrebbe iniziare un lavoro psicologico su di sè. e non deleghi tutto al farmaco ma cerchi di guardare dentro di sè, spero che le sono stata utile, la saluto cordialmente,dott. Eugenia Cardilli
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Buonasera, è sicuramente necessario abbinare alla terapia farmacologia, il cui dosaggio va probabilmente rivisto, un percorso di psicoterapia che la aiuti a potenziare le risorse per affrontare il malessere che descrive. Le consiglio inoltre un percorso di Mindfulness, un metodo che aiuta ad affrontare le situazioni faticose e stressanti della vita, molto utilizzato con i pazienti che soffrono di ansia o depressione.
Buongiorno. Rispetto al dosaggio del farmaco è bene riconsultare il medico che glielo prescrisse 4 mesi fa. Rispetto al resto della problematica, ovvero l'aspetto dell'umore, dell'ansia e il basso peso corporeo rispetto alla sua altezza, mi viene da chiederle se ha per caso effettuato dei controlli attinenti all'asse tiroideo. A volte, infatti, questo e' implicato in situazioni come quelle da lei descritte.Rispetto alla terapia psicologica è possibile effettuare una consulenza, ma solo se lei è in linea e motivata a questo approccio
Buongiorno. Da ciò che scrive le sue perplessità in merito all'efficacia del farmaco mi sembrano più che lecite. In quattro mesi il farmaco avrebbe dovuto già contenere parte della sua sintomatologia. Le consiglio di contattare lo psichiatra curante (in questi casi è sempre meglio interfacciarsi con uno psichiatra e non con un medico di base) ed interfacciarsi con lui per una migliore efficacia della terapia. Inoltre è mia cura specificare che il farmaco dovrebbe avere un effetto contenitivo della sintomatologia ansiosa e depressiva, e non curativo. Per questo motivo è sempre bene associare una psicoterapia che possa dare gli strumenti per far fronte al momento difficile.
Per quanto riguarda il continuo calo di peso consiglio invece una visita endocrinologica che accerti il normale funzionamento ormonale. Spesso anche gli scompensi ormonali, per altro, portano ad una maggiore irritabilità e depressione.
Per quanto riguarda il continuo calo di peso consiglio invece una visita endocrinologica che accerti il normale funzionamento ormonale. Spesso anche gli scompensi ormonali, per altro, portano ad una maggiore irritabilità e depressione.
Salve. Sulle questioni farmacologiche non posso entrare nel merito. Può rivolgersi a qualunque neurologo o psichiatra che saprà consigliarle il meglio.
Mi domando e le domando se può prendere in considerazione un consulto psicologico per le sue problematiche. Si tratta di sintomatologie che rispondono molto bene al trattamento psicoterapeutico.
rimango a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Cordiali Saluti. Dottor Grilli
Mi domando e le domando se può prendere in considerazione un consulto psicologico per le sue problematiche. Si tratta di sintomatologie che rispondono molto bene al trattamento psicoterapeutico.
rimango a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Cordiali Saluti. Dottor Grilli
Buonasera, la combinazione di terapia farmacologica e psicoterapia è quella che dà migliori risultati, pertanto le consiglio di valutare questa opportunità. Il farmaco è un aiuto ma non "la soluzione". Riguardo a questo concordo sull'opportunità di esprimere i suoi legittimi dubbi al medico che valuterà un cambiamento nel dosaggio.
Cordiali saluti
Dott Esposito Malara
Cordiali saluti
Dott Esposito Malara
Buongiorno, senza nulla togliere al suo medico di base forse sarebbe più opportuno rivolgersi ad una figura più preparata in tale ambito (psichiatra). Detto questo sappiamo anche che i farmaci lavorano spesso sul sintomo e non sul disagio che provoca il nostro malessere, dunque potrebbe affiancare ad un aiuto farmacologico anche un aiuto psicologico
Gentile Signora, Le consiglio di riparlare con il suo medico per quanto riguarda i farmaci..Valuterei insieme a lui la possibilità di richiedere una visita specialistica psichiatrica abbinandola ad un percorso di psicoterapia...Tanta roba, lo so, ma sono le 'armi' necessarie per poter affrontare il suo disagio.
resto disponibile per eventuali informazioni.
cordialmente.
resto disponibile per eventuali informazioni.
cordialmente.
Buongiorno, sicuramente se non percepisce beneficio è utile il confronto con il medico che le ha prescritto il farmaco. Però è altresì importante un confronto psicoterapeutico, anche per garantire il successo della cura sul lungo periodo.
Cordialmente
Cordialmente
Buongiorno, come suggerito anche dai miei colleghi, il farmaco dovrebbe aver avuto già effetto. Contatti il suo medico ma forse non è il dosaggio il problema. il sintomo a volte è un modo in cui la nostra psiche cerca di comunicarci qualcosa. Forse potrebbe essere utile iniziare un percorso psicoterapeutico per capire cosa le sta facendo male e la stanca così tanto da farle perdere peso.
Arrivederci
Arrivederci
Buon giorno, è necessario effettui ulteriori accertamenti e per iniziare è giusto che si rivolga al medico curante per un consulto in relazione alla posologia del farmaco . Inoltre le consiglierei di iniziare un percorso di sostegno psicologico in abbinamento alla terapia farmacologica per indagare le cause del disagio , gestire al meglio le risorse che sicuramente possiede e ottenere un beneficio duraturo nel tempo . Le auguro una buona giornata .
Buon giorno, in quanto psicoterapeuta e non psichiatra non posso sapere cosa sia meglio fare in ambito neurologico. Posso però chiederle se in affiancamento al trattamento farmacologico ha pensato di affiancare una psicoterapia individuale. Il farmaco come ben sa agisce sul sintomo ma non è in grado di curare e intervenire sulle cause che hanno portato alla manifestazione del suo malessere. Per tale ragione le consiglio una terapia individuale da affiancare al supporto farmacologico così da poter adeguatamente lavorare su se stessa, sulle sue risorse e sulle eventuali aree comportamentali che possono necessitare di un lavoro volto al loro rinforzo. Cordialmente Gian Piero Grandi
Buongiorno, ha provato a rivolgersi anche ad uno psicoterapeuta?
Ottime cose, Dott.Andrea De Simone
Ottime cose, Dott.Andrea De Simone
Gentile, le consiglio di rivolgersi al suo medico curante e se non è già in sostegno psicologico di recarsi presso una prima consulenza per valutare una strategia di intervento. Il farmaco da solo non basta, alla base del sintomo c'è la sua storia, la sua vita e le sue motivazioni. Anche se il farmaco può tamponare, tutto ciò che ha scatenato il sintomo non va via. Saluti.
Salve,
credo che più che chiedere al medico di aumentare la dose, lei associ alla terapia farmacologica che ha iniziato una psicoterapia, in quanto solo ed esclusivamente la terapia farmacologica non sono sufficienti per la buona riuscita.
E poi parli con il suo medico dei problemi che incontra con tale farmaco.
Saluti.
credo che più che chiedere al medico di aumentare la dose, lei associ alla terapia farmacologica che ha iniziato una psicoterapia, in quanto solo ed esclusivamente la terapia farmacologica non sono sufficienti per la buona riuscita.
E poi parli con il suo medico dei problemi che incontra con tale farmaco.
Saluti.
Buongiorno, dopo quattro mesi dovrebbe aver già fatto effetto, per cui le consiglio di rivolgersi al suo psichiatra per parlarne direttamente con lui ed eventualmente rivedere il dosaggio o cambiare farmaco. Alla terapia farmacologica le consiglio di affiancare una psicoterapia, perché il farmaco aiuta, è una buona stampella, ma non porta ad un cambiamento. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia, che conosce bene la situazione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, condivido le indicazioni dei colleghi, non abbia timore a contattare uno psicologo/psicoterapeuta... spesso momenti di crisi esistenziali portano con sé, assieme alla sofferenza, il potenziale cambiamento che tanto cerchiamo. Buona fortuna e un caro saluto. Dott. Corti
Salve, parli con il suo medico a proposito delle sue perplessità, sarà lui a valutare la necessità di cambiare i dosaggi prescritti. Le consiglio in ogni caso di rivolgersi ad un terapeuta che sappia aiutarla a capire il perché di questi suoi disagi. Le auguro buone cose.
MMM
MMM
Gentile Signora, Le consiglio di rivolgersi ad un medico Psichiatra per ciò che riguarda il dosaggio e l'utilizzo dei farmaci. Parallelamente le consiglio di prendere in considerazione un percorso psicoterapeutico per dare significato a ciò che le sta accadendo. Il farmaco cura il sintomo, ma una psicoterapia aiuta a comprendere il proprio funzionamento.
Rimanendo a disposizione, la saluto.
Dott.ssa Daniela Parisi
Rimanendo a disposizione, la saluto.
Dott.ssa Daniela Parisi
Buonasera, è necessario informare il medico che le ha dato il farmaco dell'andamento dei suoi sintomi, in modo che possa valutare come meglio procedere. Valuti di parlare anche con un professionista psicologo o psicoterapeuta per un possibile percorso individuale di sostegno o terapia.
A disposizione per chiarimenti
A disposizione per chiarimenti
Buonasera Signora, anzitutto mi dispiace per il suo malessere e la sintomatologia che ha riportato. Il professionista che si occupa dei farmaci però è lo psichiatra, dovrebbe quindi rivolgersi a questa figura medica se non l'ha già fatto, o comunque richiedere un consulto per rivalutarne dosaggio o altro. Le consiglio poi di affiancare alla farmacoterapia un percorso di tipo psicologico per trattare ansia e tono dell'umore: per capire dove si innestano le cause e come si mantengono, facendosi aiutare dal farmaco a gestire il sintomo. La saluto e rimango a disposizione, dott.ssa Giulia Remondini
Gentile utente, per le domande che riguardano il, posso consigliarle di contattare il suo medico di fiducia. Da psicologo, le consiglio, invece, di intraprendere un percorso di supporto psicologico: il farmaco cura il sintomo, lo psicologo, può arrivare alla base del problema.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Gentilissima utente grazie di condividere questo momento così difficile. Per favore, ti consiglio di parlare con il tuo medico riguardo alla situazione attuale e alla possibilità di aumentare la dose di escitalopram. Ogni persona reagisce in modo diverso ai farmaci e potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose per ottenere i risultati desiderati. Inoltre, potrebbe essere utile valutare se ci sono altre possibilità di trattamento che potrebbero essere aggiunte alla terapia farmacologica, come un supporto psicologico. È importante cercare il supporto necessario per affrontare la tua situazione e trovare il trattamento più adeguato a te. Buona fortuna e spero che tu possa trovare il benessere che meriti. Rimango a tua disposizione per una eventuale consultazione.
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