Ho 19 anni e sto con la mia ragazza da 3 anni. Quest’anno entrambi dobbiamo trasferirci per l’univer

29 risposte
Ho 19 anni e sto con la mia ragazza da 3 anni. Quest’anno entrambi dobbiamo trasferirci per l’università, a circa 5 ore di distanza dalla nostra città per andare nello stesso posto. Per questo avremmo voluto prendere una casa insieme, ma i miei genitori non sono d’accordo. Hanno proposto come compromesso un appartamento condiviso con altri studenti, ma la mia ragazza non lo accetta perché sente che non sarebbe davvero uno spazio nostro e teme i disagi della convivenza con sconosciuti.

Io da parte mia sento il bisogno di uscire di casa e avere finalmente uno spazio mio: non perché mi manchi qualcosa, ma perché ho bisogno di indipendenza e di cambiamento. Negli ultimi anni ho vissuto momenti di difficoltà (soprattutto da quando mio fratello è stato male 6/7 anni fa, e la casa per me è diventata una sorta di prigione). Stare con la mia ragazza mi ha aiutato a ritrovare equilibrio, a crescere e persino a migliorare a scuola.

I miei genitori però continuano a opporsi e questo mi mette in grande insicurezza e tristezza.

Come posso affrontare questa situazione? È giusto insistere con i miei per avere fiducia, anche a costo di scontrarmi con loro, oppure dovrei accettare il compromesso che mi propongono, rischiando però di mettere a dura prova la mia relazione e il mio equilibrio personale? Grazie.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, da ciò che scrive emerge chiaramente quanto questa scelta abbia un peso importante nella sua vita, non solo perché riguarda l’organizzazione pratica degli studi, ma soprattutto perché tocca aspetti profondi legati alla crescita personale, all’autonomia e alla relazione con la sua ragazza. È comprensibile che lei si senta in difficoltà, stretto tra il desiderio di costruirsi uno spazio suo e il bisogno di armonizzare le scelte con quelle delle persone a cui tiene. L’indipendenza è un passaggio naturale a 19 anni e, da come descrive la sua storia, sembra che questo passo per lei abbia anche un valore simbolico molto forte: lasciare una casa che negli ultimi anni ha rappresentato fatica e chiusura per costruire un ambiente nuovo, più in linea con i suoi bisogni attuali. Allo stesso tempo, è evidente che la sua ragazza ha le sue esigenze, il bisogno di sentirsi davvero in una dimensione di coppia e la paura di vivere con altri studenti. Anche questo è comprensibile, perché la convivenza di coppia, specie in un momento di transizione così delicato, porta con sé il desiderio di sicurezza e stabilità. Dal lato dei suoi genitori, la contrarietà sembra più legata a preoccupazioni di tipo protettivo e forse anche al timore che una scelta importante come la convivenza possa essere affrontata troppo presto o con leggerezza. È normale che le loro ansie possano entrare in conflitto con la sua spinta verso l’autonomia, e questo le crea insicurezza e tristezza. In una situazione come questa non esiste una scelta “giusta” o “sbagliata” in senso assoluto, ma ci sono diversi modi per affrontarla in maniera più costruttiva. Un approccio utile potrebbe essere quello di provare a chiarire bene a se stesso quali sono i bisogni non negoziabili e quali invece possono essere gestiti con un compromesso. Ad esempio, lei sente il bisogno di indipendenza e di uscire dalla casa dei suoi: questo appare un punto fermo. Resta poi da capire quale sia il modo più sostenibile per realizzarlo, tenendo conto sia della sua relazione sia del legame con i genitori. Un passaggio importante può essere quello di comunicare con i suoi genitori non solo la volontà di andare a vivere con la sua ragazza, ma anche il significato che questa scelta avrebbe per lei: non tanto un atto di ribellione, ma un passo di crescita, un’occasione per sviluppare responsabilità, autonomia e capacità di gestire la vita quotidiana. Spesso, quando i genitori percepiscono che la scelta del figlio è ragionata e motivata, anche se non coincide con le loro aspettative, diventano più disponibili ad ascoltare. Allo stesso tempo, può essere utile condividere con la sua ragazza i suoi dubbi e le sue paure. Parlare apertamente del fatto che lei tiene molto alla relazione ma sente anche il bisogno di trovare una mediazione può aiutarla a sentirsi compresa. Non è detto che un eventuale periodo iniziale in una soluzione diversa (per esempio un appartamento condiviso) debba compromettere la coppia: potrebbe rappresentare una fase intermedia in cui entrambi fate esperienza e capite meglio cosa funziona e cosa no, per poi prendere insieme una decisione più stabile. La vera sfida sembra essere quella di uscire dalla logica del “o questo o quello” e cercare strade che tengano insieme le esigenze di tutti, senza rinunciare completamente a ciò che per lei è importante. In termini cognitivi e comportamentali, lavorare sulla flessibilità e sulla capacità di tollerare l’incertezza può diventare una risorsa preziosa: non è necessario avere tutte le risposte subito, ma è possibile muoversi per passi, monitorando come ci si sente e valutando di volta in volta la direzione da prendere. In ogni caso, quello che sta vivendo è un momento di passaggio molto comune, che spesso genera tensioni tra la generazione dei figli e quella dei genitori. Il fatto che lei senta il bisogno di affrontare questa situazione in modo consapevole è già un segno di maturità. Qualunque scelta prenderà, il punto chiave sarà riuscire a sentirla davvero sua, frutto di un processo di riflessione e non solo di una reazione al volere degli altri. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dr. Riccardo Sirio
Psicologo, Psicologo clinico
Trofarello
Buongiorno,
Hai vissuto tanto per la tua età e porti dentro una consapevolezza profonda del tuo bisogno di spazio e libertà
la tua relazione è diventata per te un punto di forza un luogo sicuro dopo anni in cui casa è stata invece un luogo faticoso
ora che stai per iniziare un nuovo capitolo sentire la resistenza dei tuoi genitori ti mette in difficoltà perché da una parte desideri affermarti e dall’altra non vuoi rompere il legame con loro
non è facile tenere insieme tutto questo
è comprensibile che la tua ragazza voglia un posto tutto vostro ma anche che i tuoi genitori facciano fatica a lasciarti andare così in fretta
non c’è una scelta giusta o sbagliata ma c’è un tuo bisogno che merita ascolto
forse si può aprire un dialogo sincero con i tuoi non per combattere ma per far capire che questa scelta non è contro di loro ma per te
chiedere fiducia non è egoismo è crescita
e se anche dovessi accettare un compromesso per ora non sarebbe un fallimento ma solo un passo diverso nel tuo percorso
sei già molto lucido e maturo nel modo in cui ti poni e questo è un segnale importante che stai diventando l’adulto che desideri essere
Dott.ssa Francesca Messina
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, nel dire che il compromesso potrebbe mettere a dura prova la relazione, appare preoccupato riguardo un possibile allontanamento. Credo sia importante riflettere e prendere una decisione non per paura. Mi sento di consigliarle di intraprendere un percorso psicoterapeutico, per lavorare sull'equilibrio di cui parla e poter sviluppare proprie risorse per far fronte a questi cambiamenti.
Dr. Gianmarco Capasso
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Gentile utente,
la situazione che descrive tocca aspetti molto delicati della sua vita: il bisogno di indipendenza, la ricerca di uno spazio personale in cui sentirsi libero, la costruzione di una relazione significativa e, al tempo stesso, il desiderio di mantenere un legame sereno con i suoi genitori. Comprendo quanto possa essere difficile trovarsi diviso tra queste esigenze, soprattutto considerando il peso delle esperienze vissute negli anni passati.

Non esiste una scelta universalmente giusta: ciò che può fare la differenza è comprendere fino in fondo quali siano i suoi bisogni più autentici e quali valori desideri tutelare in questo momento. A volte, più che insistere o cedere, può essere utile cercare modalità di dialogo che permettano ai suoi genitori di cogliere non solo la richiesta concreta, ma anche il significato profondo che per Lei ha l’indipendenza. Parallelamente, può aiutarla riflettere su come coltivare, insieme alla sua ragazza, strategie per mantenere solido il legame anche di fronte ad eventuali ostacoli pratici.

Prendersi tempo per chiarire dentro di sé queste priorità, e poi comunicarle in modo chiaro ma rispettoso, potrebbe consentirle di affrontare questa fase con maggiore consapevolezza e serenità.

Un cordiale saluto.
Dott.ssa Anna Spanio
Psicologo, Psicologo clinico
Castelfranco Veneto
Buongiorno, capisco che la tua situazione non sia facile da gestire. Nella tuo racconto però non hai menzionato ai motivi per cui i tuoi genitori non vogliono che tu e la tua ragazza prendiate una casa assieme. Detto ciò potresti parlarne meglio con i tuoi genitori argomentando meglio in base ai vantaggi e gli svantaggi che queste scelte avranno nella tua vita.
Dott.ssa Chiara Visalli
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno caro utente, quello che posso consigliarti di fare è parlare con i tuoi genitori apertamente, esponendo i tuoi sentimenti ed i tuoi bisogni, oltre che quelli della tua ragazza. Ritengo che il compromesso che ti hanno proposto non sia inaccettabile, sebbene non ne comprenda le motivazioni: perché non vogliono che viviate voi due da soli? Quale sarebbe la differenza rispetto a vivere con altri inquilini? Prova ad esplorare queste reticenze con i tuoi genitori e, magari, potrai rassicurarli.
Vivere fuori casa, che sia da solo con la tua ragazza o con altri, è comunque un grande momento di responsabilità e di fiducia che ti viene data... Forse si preoccupano che, nel caso in cui la relazione finisca, vi trovereste a condividere ancora la casa - da soli? Penso che sarebbe qualcosa di comunque gestibile, e che entrambi ne dovreste eventualmente conoscere i rischi.
Naturalmente non ti conosco, quindi non posso fare una valutazione chiara della situazione e di quanto sia il caso o meno di fare questo grande passo, perciò ti consiglio di parlare con i tuoi genitori ed avviare un confronto maturo e sincero con loro.
Se vorrai, comunque sarò a tua disposizione per qualche colloquio di supporto online o dal vivo e, eventualmente, se lo riterremo necessario, anche per un colloquio in cui coinvolgere i tuoi genitori.

In bocca a lupo,
Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
Dott.ssa Alessandra Motta
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno,
quando si è alla soglia dell’indipendenza, ogni scelta pesa doppio: non riguarda solo “dove abitare”, ma il bisogno di sentirsi finalmente adulti. È normale che i genitori temano il passo, così come è normale che lei e la sua ragazza desideriate uno spazio vostro. La domanda strategica non è “chi ha ragione?”, ma “quale compromesso oggi apre più possibilità domani?”. A volte accettare un piccolo passo intermedio non è una resa, ma il modo per dimostrare di saper gestire autonomia e conquistare fiducia per fare il passo successivo.

Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Motta – Psicologa Strategica
Prof. Mario Meringolo
Psicoterapeuta, Psicologo, Professional counselor
Colleverde
Salve, quello che stai vivendo è un passaggio profondamente importante: un momento in cui cerchi di prendere in mano la tua vita, con coraggio e consapevolezza. Provo a risponderti con la massima chiarezza, rispetto e concretezza, tenendo conto di ciò che hai raccontato.
Hai espresso in modo molto lucido il bisogno di indipendenza, che non nasce da ribellione o rifiuto della tua famiglia, ma da una necessità interna di crescere, maturare e avere uno spazio tuo. Questo è fisiologico a 19 anni, ma nel tuo caso assume un significato ancora più forte, perché:
Hai vissuto un ambiente familiare difficile, segnato dalla malattia di tuo fratello;
La tua casa è diventata, come dici, una "prigione", cioè un luogo che ha limitato la tua libertà e serenità;
Stare con la tua ragazza è stato un elemento positivo, costruttivo per il tuo equilibrio.
Tutto questo dà ancora più forza e legittimità alla tua richiesta.
I tuoi genitori sembrano avere paura: forse temono che convivere con la tua ragazza sia troppo “adulto” o “serio”, oppure temono che tu non sia pronto, che la relazione possa finire, o che tu non riesca a gestire una casa da solo.
Il compromesso che ti propongono (appartamento condiviso) è una forma di controllo soft: ti danno libertà, ma con un "paracadute", forse per sentirsi ancora parte attiva delle tue scelte.
Non è detto che questo sia sempre negativo — in alcune situazioni è giusto prendere decisioni per gradi — ma nel tuo caso specifico, sembra che questo compromesso non soddisfi né te né la tua ragazza, e che possa minare quella stessa stabilità che hai faticosamente costruito.
Rispetto alla relazione con la tua ragazza:
Tre anni insieme a 19 anni sono un tempo significativo. Non è una cotta passeggera, ma qualcosa che ha inciso sul tuo percorso. Il fatto che lei abbia contribuito al tuo benessere emotivo, al tuo rendimento scolastico, alla tua crescita non è banale.
La sua richiesta di uno spazio solo vostro è coerente con la visione di una relazione matura. Ha paura che la convivenza con sconosciuti porti stress e limiti l’intimità — è un timore comprensibile, soprattutto in un momento delicato come un trasferimento.
Cosa puoi fare concretamente?
Ecco alcuni passi che potresti considerare:
1. Parla con i tuoi genitori in modo adulto
• Spiega con calma e profondità perché vuoi fare questo passo.
• Fallo senza rabbia, ma con determinazione.
• Parla non solo del desiderio di stare con la tua ragazza, ma anche del tuo bisogno personale di indipendenza, legato al passato difficile che hai vissuto.
Potresti dire qualcosa come:
"Capisco le vostre paure. Ma io non vi sto chiedendo un capriccio. Sto cercando un modo per crescere, trovare il mio equilibrio, vivere responsabilmente. E credo che farlo con lei sia il modo giusto per me. Non vi chiedo di approvarlo senza riserve, ma di fidarvi di me."
Se il muro resta, decidi da uomo libero
Se dopo un confronto sincero capisci che i tuoi genitori non cambieranno posizione a prescindere dalle tue argomentazioni, allora hai davanti una scelta:
• Segui il loro compromesso, ma consapevole che potresti vivere un disagio concreto nella tua quotidianità e nella relazione;
• Oppure fai la tua scelta adulta, anche a costo di scontrarti con loro, ma con la responsabilità piena delle conseguenze (economiche, emotive, familiari).
Non è una decisione facile, ma non c'è crescita senza rischio. A volte, fare la cosa giusta per sé significa anche entrare in conflitto, in modo sano, con chi si ama.
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente,
la sua è una situazione delicata: da un lato il bisogno di indipendenza e di continuità nella relazione, dall’altro le preoccupazioni dei suoi genitori. È comprensibile sentirsi divisi. Più che insistere o cedere, potrebbe essere utile avviare un dialogo aperto con i suoi genitori, spiegando in che modo questa scelta rappresenterebbe per lei una crescita personale, non solo di coppia. Allo stesso tempo, valuti con la sua ragazza se ci possono essere soluzioni intermedie che vi diano comunque uno spazio vostro, magari graduale.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Debora Fiore
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, direi che il primo punto sul quale riflettere sia legato alle motivazioni che i suoi genitori adducono a questo vincolo, sono ragionevoli e in qualche modo le condivide, oppure no? da questo punto di partenza direi che possa iniziare a riflettere su come agire. Quindi se le motivazioni dei suoi hanno un senso anche per lei direi che ci siamo risposti, altrimenti è giusto perorare la propria causa in quanto ormai a 19 anni dovrebbe essere affrancato dalle loro scelte rispetto al vivere con la sua ragazza. Spero di esserle stata utile, se ha dubbi o domande può scrivere ancora qui. Saluti
Gentile utente,
grazie per aver condiviso una situazione così importante per lei. Quello che descrive – il desiderio di indipendenza, la voglia di costruire uno spazio proprio e, allo stesso tempo, il bisogno di mantenere saldo il rapporto con la sua ragazza – è del tutto naturale a 19 anni e segna proprio il passaggio dall’adolescenza all’età adulta.

È altrettanto normale che i genitori, di fronte a questa richiesta, esprimano timori e propongano compromessi: spesso dietro c’è la preoccupazione per il vostro benessere e per la capacità di sostenervi autonomamente.

In questi casi può essere utile:
– Ascoltare e chiarire reciprocamente le motivazioni: spiegare ai suoi genitori non solo “che cosa” desidera, ma “perché” per lei è così importante (indipendenza, cambiamento, crescita personale);
– Valutare insieme i pro e i contro di ciascuna soluzione (convivenza subito, appartamento condiviso, transizione graduale), anche in termini economici e pratici;
– Costruire fiducia passo dopo passo: a volte iniziare con un compromesso temporaneo e dimostrare di gestire bene studio, spese e responsabilità può aiutare i genitori ad aprirsi in futuro a soluzioni più autonome.

Non esiste una scelta “giusta” per tutti: la decisione dipende dal vostro grado di autonomia reale (economica, gestionale), dalla capacità di affrontare eventuali difficoltà insieme e dal mantenere un dialogo il più possibile rispettoso con le famiglie.

Se questa situazione le provoca molta insicurezza o tristezza, può essere utile parlarne con uno psicologo per aiutarla a chiarire i suoi bisogni e a trovare modalità comunicative più efficaci con i suoi genitori.

Dott.ssa Shana Baratto
Psicologo, Psicologo clinico
Levico Terme
Ciao,
grazie per la tua condivisione. Ho letto che grande interesse il tuo interrogativo, e mi ha colpito la delicatezza con la quale hai portato la tua situazione: ho sentito molto rispetto nei confronti di tuo fratello per la sua situazione di fatica, nei confronti dei tuoi genitori che nonostante la negazione provano a trovare un compromesso e nei confronti della tua ragazza alla quale riconosci il grande sostegno che ti offre nonostante la sua richiesta di un appartamento indipendente. Sento anche un grande riconoscimento ed un grande rispetto nei confronti dei tuoi bisogni: "sento il bisogno di uscire di casa e avere finalmente uno spazio mio.. ho bisogno di indipendenza e di cambiamento".
Tu pensi di riuscire a soddisfare questi tuoi bisogni anche in un appartamento con altri ragazzi (oltre alla tua ragazza ovviamente, con la quale magari potete condividere una stanza, che sarebbe comunque uno spazio solo vostro)?
L'altro interrogativo nasce da questa tua affermazione: "i miei genitori continuano ad opporsi e questo mi mette in grande insicurezza e tristezza".. Hai provato a chiedere ai tuoi genitori per quale ragione vi negano la possibilità di condividere da soli un appartamento? è una questione economica? è una questione legato al fatto che vi apprestate ad iniziare un percorso universitario e quindi vedono la convivenza come un passaggio successivo? O altro? Capire questo penso che ti potrebbe aiutare rispetto al vissuto che senti di "insicurezza e tristezza"; forse il loro pensiero è dettato dalla situazione e non dalla fiducia che hanno nei tuoi confronti.
Ti faccio i miei migliori auguri per tutto.
Rimango a disposizione, anche online.
Cordialmente,
dott.ssa Baratto
Psicologa Clinica - Psicodiagnosta - Formatrice - Specializzanda in Psicoterapia della Gestalt
Dott. Giuseppe Mirabella
Psicologo, Psicologo clinico
Modica
Capisco bene il suo dilemma: da un lato il desiderio legittimo di indipendenza e di uno spazio condiviso con la sua compagna, dall’altro le preoccupazioni e i limiti posti dai suoi genitori. In situazioni come questa è importante distinguere due piani: il bisogno personale di crescita e autonomia, e la gestione del rapporto con la propria famiglia. Può essere utile comunicare ai suoi genitori non solo ciò che desidera, ma anche il significato profondo che ha per lei questa scelta, collegato al bisogno di emanciparsi dopo anni difficili. Allo stesso tempo, valutare le possibili alternative non come una rinuncia, ma come un passo intermedio, potrebbe aiutarla a ridurre la tensione e a mantenere un equilibrio nella relazione con i suoi cari e con la sua ragazza. Non si tratta quindi di scegliere tra scontro e compromesso, ma di trovare una modalità di dialogo in cui le sue esigenze vengano ascoltate e rispettate, anche se il percorso richiederà tempo e gradualità. Dr. Giuseppe Mirabella
Dott.ssa Ilaria Redivo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio carissimo , grazie di aver condiviso la tua esperienza, capisco bene il tuo bisogno di avere finalmente uno spazio tuo: fa parte del crescere e costruire indipendenza. Parlare con i tuoi genitori non è facile, ma prova a spiegare che non si tratta solo di “vivere con la ragazza”, ma di un passo importante per il tuo benessere e per sentirti più sicuro e motivato anche nello studio. Non pensare in termini di scontro: il punto è condividere con loro il perché questo cambiamento è così importante per te. Così diventa meno una battaglia e più un progetto di crescita. Un caro saluto Dott.ssa Ilaria Redivo
Gentile Utente, quello che stai vivendo è un momento molto delicato e significativo. A diciannove anni ci si trova spesso in bilico tra il bisogno di costruire la propria autonomia e il legame ancora forte con la famiglia, e questa tensione può generare conflitti ma anche opportunità di crescita.
Dalle tue parole emergono tre aspetti importanti: da una parte il tuo desiderio di indipendenza, che non nasce da un "capriccio" ma da un percorso personale fatto di fatiche e da un contesto familiare che in certi momenti è stato vissuto come pesante e limitante. Poi c’è la relazione con la tua ragazza, che per te è stata una risorsa preziosa, un punto di equilibrio che ti ha permesso di crescere e di affrontare periodi difficili. Infine ci sono i tuoi genitori, che oppongono resistenza alla convivenza ma allo stesso tempo ti riconoscono il diritto di uscire di casa proponendo una forma di compromesso.

Se guardiamo questa situazione da una prospettiva sistemica, l’ingresso all’università rappresenta una fase di transizione in cui si rinegoziano i rapporti: con la famiglia, che deve imparare a vederti come adulto, con la tua compagna, con cui provi a costruire un progetto condiviso, e con te stesso, che inizi a immaginarti in uno spazio tuo. Le resistenze dei tuoi genitori non sono necessariamente una negazione di fiducia, spesso nascono da preoccupazioni e timori rispetto a una scelta che può sembrare "prematura".
In questa fase può essere utile mantenere aperto il dialogo. Parlare con i tuoi genitori non solo per chiedere fiducia, ma per spiegare le tue motivazioni più profonde, il bisogno di uno spazio tuo e di un cambiamento dopo anni vissuti in una casa che è stata anche un luogo di fatica. Allo stesso tempo, provare a riconoscere le paure che li muovono può aiutare a costruire un terreno comune. Con la tua ragazza potrebbe essere importante esplorare insieme la possibilità di vedere questa fase come un passaggio, non come un “tutto o niente”. Potreste pensare a soluzioni temporanee, come appartamenti separati ma vicini, o valutare dopo i primi mesi come procedere, così da non mettere la vostra relazione sotto pressione.

Non esiste una risposta unica o giusta in assoluto. Piuttosto, può essere utile chiederti quale scelta, oggi, ti permette di crescere come adulto mantenendo vivi i legami importanti. Visto in questa prospettiva, forse la questione non è se accettare o rifiutare un compromesso, ma come trasformarlo in un passo che ti avvicini, gradualmente, a quella indipendenza che desideri.
Se provassi a guardare questo momento come una tappa di un percorso più lungo verso l’autonomia, quali possibilità nuove potrebbero aprirsi sia per te sia per la tua relazione? Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Falqui
silviafalqui.it
Dott.ssa Anna Marone
Psicologo, Psicoterapeuta
Foggia
Ritengo che tu sia pronto per metterti in gioco in modo adulto, non accettando i compromessi, in quanto non è giusto che tu non possa avere il diritto di scegliere, assumendoti anche la responsabilità di sbagliare...riconoscendo che i fallimenti potrebbero servirti a migliorare ed a fare scelte più adeguate.
Dott.ssa Elena Dati
Psicologo, Psicologo clinico
Crema
Buongiorno,
comprendo bene quanto sia difficile trovarsi diviso tra il bisogno di crescere e conquistare la propria autonomia, il desiderio di proteggere la relazione e, allo stesso tempo, il timore di deludere i suoi genitori. È naturale sentirsi in conflitto in una fase così delicata di passaggio.
Credo che sia importante dare valore a ciò che sente: il bisogno di indipendenza non è un capriccio, ma un passaggio fisiologico della sua età e della sua storia personale. Allo stesso tempo, capisco la preoccupazione dei suoi genitori, che forse faticano a lasciarla andare.
Più che pensare a una scelta “giusta o sbagliata”, può essere utile vedere questa situazione come un dialogo da costruire: da una parte chiarendo a se stesso quali sono i suoi reali bisogni, dall’altra cercando di comunicarli ai suoi genitori in modo calmo e concreto, mostrando loro che è pronto a prendersi delle responsabilità.
La convivenza con la sua ragazza non è un traguardo da raggiungere “subito o mai”: potrebbe diventare un obiettivo da preparare insieme, magari anche con qualche passaggio intermedio. In questo modo non rinuncia a se stesso, ma costruisce gradualmente la fiducia degli altri.
Non sottovaluti il valore del percorso che sta facendo: il fatto stesso di porsi queste domande mostra maturità e desiderio di crescere.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Elena Dati
Dott.ssa Claudia Rosi
Psicologo, Psicoterapeuta
Firenze
Grazie per aver condiviso così apertamente quello che stai vivendo. La scelta che ti stai apprestando a fare non riguarda solo un “dove andare a vivere”, ma tocca livelli più importanti come la tua crescita personale e il tuo bisogno di autonomia, i legami con la tua famiglia e la relazione con la tua ragazza.
Il bisogno di indipendenza che esprimi non nasce da un rifiuto della tua famiglia ma da un bisogno sano di crescita. Questo è tipico della tua età: stai cercando di costruire uno spazio tuo, senza sentirti intrappolato. Questo sembra scontrarsi con la fatica che i tuoi genitori sembrano avere a lasciarti andare verso un’autonomia piena. Questo potrebbe essere legato ai momenti difficili che la tua famiglia ha attraversato con la malattia di tuo fratello. In questi contesti può capitare che i genitori diventino più protettivi, e che separarsi sia vissuto con ansia. Condividere un progetto abitativo con la tua ragazza, che rappresenta per te anche un modo per sentirti sostenuto e continuare a crescere, ti mette nella posizione difficile di dover “tenere insieme” i desideri di due sistemi importanti: famiglia e coppia.
In questa fase può esserti utile chiederti quale passo ti senti pronto a compiere ora, magari riflettendo su cosa significhi per te diventare autonomo e uscire dal contesto familiare. Al contempo, può aiutare cercare un dialogo sia con i tuoi genitori, per condividere il senso di questo bisogno, sia con la tua ragazza, per esplorare insieme strade possibili che tengano conto dei desideri di entrambi. Non è detto che tu debba “accettare passivamente” il compromesso o “insistere a tutti i costi”: potresti lavorare per costruire un terzo spazio, che tenga conto della tua età, della tua storia familiare e dei tuoi progetti con la tua ragazza. Un caro saluto

Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Ciao, è molto bella questa tua voglia di indipendenza e costruire una vita tua condividendo con la tua ragazza un'eventuale spazio.
Volevo chiederti innanzitutto se i tuoi genitori avrebbero un ruolo a livello economico, cosa che immagino possibile. Questo comporterebbe qualche compromesso a cui venire, nonostante ciò potresti parlare ai tuoi genitori apertamente facendo capire loro cosa comporterebbe per te a livello di crescita. Se l hai già fatto potreste scendere a patti dove tu esponi quello a cui non rinunceresti e quello che invece loro ti chiedono per raggiungere una degna soluzione. Mi viene in mente magari di prendere anche solo una stanza matrimoniale stando con la tua ragazza, oppure se non ritieni la scelta idonea vedere se ci sono soluzioni logistiche fattibili. A volte anche il costo di un appartamento o una stanza cambiano notevolmente. Iniziate a cercare e magari farvi un'idea così da avere qualche proposta per i vostri genitori.
D'altra parte c'è anche la possibilità di cercare un lavoretto per pagare una parte ma questo deve essere ponderato in base all'impegno dello studio o altro.
Se dovessi avere bisogno, rimango disponibile.
Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa SONIA SIMIONATO
Psicologo, Psicologo clinico
San Martino di Lupari
Buongiorno.. perchè i tuoi genitori non acconsentono che tu vada con la tua fidanzata? Quello che ti posso dire è che hai raggiunto un'età per cui hai il diritto di scegliere per te, accettando il fatto che ai tuoi genitori non possa andar bene. Non sei tenuto a far contenti loro, devi fare quello che pensi sia più giusto per te.
Dott. Iacopo Curzi
Psicologo, Psicologo clinico
Senigallia
Buonasera,
è comprensibile che a 19 anni tu senta il bisogno di indipendenza e di costruire uno spazio tuo, soprattutto dopo le difficoltà vissute in famiglia. Questo desiderio non è un capriccio, ma un passaggio naturale verso l’età adulta. I tuoi genitori, dal canto loro, possono faticare a lasciarti andare: la loro opposizione nasce più da preoccupazione che da volontà di ostacolo.
La sfida è comunicare che sai valutare con responsabilità i pro e i contro, mostrando loro che la tua scelta nasce da consapevolezza. Allo stesso tempo, prova a dialogare anche con la tua ragazza: a volte trovare soluzioni intermedie non significa rinunciare, ma costruire gradualmente una base solida.
In questo momento conta non tanto “vincere” il conflitto, quanto far capire che la tua ricerca di autonomia è un passo importante della tua crescita.

Dott. Iacopo Curzi
Dott. Paolo Andreani
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao,
capisco bene la tua difficoltà: da un lato il desiderio di indipendenza e di costruire uno spazio tuo (e di coppia), dall’altro le resistenze dei tuoi genitori. Spesso dietro a queste opposizioni ci sono paure e fatica a “lasciare andare”, più che mancanza di fiducia. Parlare con loro mettendo al centro il tuo bisogno di crescita personale, e non solo la relazione, può aiutare. Un percorso terapeutico può darti strumenti utili per gestire meglio questa fase e affrontare il dialogo con maggiore serenità.
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, Ciò che posso dirle è di cercare di seguire i desideri che ha raccontato nelle sue righe. Alcune volte questo può comportare anche un conflitto, come con i suoi genitori. Ma tenga conto che il conflitto spesso è un passaggio di cambiamento nelle relazioni. Sicuramente lei sta diventando adulto e richiede il suo spazio personale. Provi a spiegarsi bene con i suoi genitori facendoli sentire che appunto lei sta diventando adulto. se ha bisogno di un aiuto sono disponibile, anche on line. Buona serata, Dario Martelli
Ciao,
quello che descrivi è un momento delicato e molto importante: la fine dell’adolescenza e l’ingresso nell’età adulta portano con sé il desiderio naturale di indipendenza, di costruire spazi propri e di dare forma a scelte personali. Allo stesso tempo, i legami familiari e la loro influenza rimangono forti, e non sempre genitori e figli hanno tempi e visioni coincidenti. La tua richiesta di autonomia non è sbagliata: è un segnale di crescita e di maturazione. È comprensibile però che i tuoi genitori, di fronte a un passo così grande, possano provare preoccupazione e fatica a lasciarti andare. Questi contrasti sono frequenti in questa fase della vita. Forse può essere utile affrontare con loro un dialogo aperto, in cui non si tratti solo di “avere o meno fiducia”, ma di esprimere i tuoi bisogni di indipendenza e al tempo stesso riconoscere le loro preoccupazioni. Questo può ridurre la contrapposizione e aprire spazi di negoziazione più sereni.
Quanto alla tua relazione, è positivo che tu riconosca quanto sia stata di sostegno e crescita per te. Proprio per questo è importante che le decisioni vengano prese tenendo conto sia delle esigenze di coppia sia dei tuoi bisogni personali, senza che uno dei due si senta costretto a rinunciare del tutto a ciò che desidera.
Se questa situazione ti genera forte insicurezza o paura di “perdere l’equilibrio” conquistato, può essere molto utile avere uno spazio di supporto psicologico per esplorare i tuoi desideri, le tue paure e i tuoi confini, così da affrontare questa fase di cambiamento con maggiore chiarezza.

Dott.ssa Francesca Quintiliano,
Ricevo sia online che in presenza a Verona, se desideri lavorare più a fondo su questi temi.
Dott.ssa Arianna Mercurio
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Capisco quanto sia delicata la tua situazione: il desiderio di indipendenza e di costruire uno spazio con la tua ragazza si scontra con le preoccupazioni dei tuoi genitori. È importante riconoscere i passi di crescita che hai già fatto e il ruolo che la relazione ha avuto nel tuo equilibrio. Più che pensare in termini di scontro o resa, forse può aiutarti vedere questo momento come un passaggio verso l’autonomia, imparando a comunicare i tuoi bisogni e ad ascoltare le paure dei genitori. Trovare un dialogo con i tuoi genitori in cui esprimere i suoi bisogni e ascoltare i loro timori può aiutarvi a costruire fiducia reciproca. A volte l’indipendenza non si misura solo nello spazio abitativo, ma anche nella capacità di negoziare e mantenere relazioni significative nonostante i vincoli. Rimango a disposizione. Un caro saluto!
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso una situazione così delicata e importante per lei. Quello che emerge chiaramente dalle sue parole è quanto questa scelta rappresenti molto più di una semplice decisione logistica - tocca il suo bisogno di crescita, di indipendenza, e anche il suo equilibrio emotivo.
Mi colpisce particolarmente quando dice che la casa è diventata "una sorta di prigione" dopo la malattia di suo fratello. Questo mi fa pensare a quanto sia naturale e sano il suo desiderio di creare un nuovo spazio, un luogo che possa rappresentare davvero un nuovo capitolo della sua vita. Non è capriccio, è un bisogno evolutivo molto comprensibile.
È anche molto significativo che riconosca quanto la sua relazione l'abbia aiutata a ritrovare equilibrio e a crescere. Questo mi dice che lei ha una buona consapevolezza di ciò che la nutre emotivamente e di ciò che invece la limita.
La situazione che mi descrive tocca un nodo molto delicato: il passaggio dall'essere figli all'essere adulti. I suoi genitori probabilmente stanno esprimendo le loro paure e le loro preoccupazioni nel modo che conoscono, ma questo può scontrarsi con il suo legittimo bisogno di autonomia.
Quello che mi sembra importante è che lei non sta scegliendo "contro" qualcuno, ma "per" qualcosa: per la sua crescita, per la sua relazione, per il suo benessere. E questo è molto diverso da una ribellione fine a se stessa.
Forse potrebbe essere utile esplorare insieme come comunicare questi suoi bisogni profondi in modo che possano essere davvero compresi, e come navigare questa transizione senza perdere né se stesso né le relazioni che le stanno a cuore.
Se le interessa, possiamo lavorare insieme su come trovare un equilibrio tra rispetto per la famiglia e fedeltà a se stesso.RiprovaClaude può commettere errori. Verifica sempre le risposte con attenzione.
Gentile utente,

Comprendo bene il suo desiderio di indipendenza e di cambiamento, così come la sua preoccupazione per il futuro della sua relazione.

Le pongo alcune domande che spero possano darle utili spunti di riflessione:
Quando ha iniziato a sentire questo bisogno di uscire di casa e di avere uno spazio suo? C'è stato un evento particolare che ha scatenato questo desiderio?
Come ha affrontato, in passato, i conflitti con i suoi genitori? Quali sono state le strategie più efficaci per far valere il suo punto di vista e raggiungere un compromesso?
Cosa rappresenta per lei la sua relazione con la sua ragazza? Quali sono i valori, le aspettative, i progetti che condividete?

Inoltre, mi chiedo:
Come mai la sua casa è diventata una "prigione" dopo la malattia di suo fratello? Qual è il legame tra questi due eventi?
Cosa significa per lei "indipendenza"? Quali sono le azioni, le scelte, i comportamenti che la fanno sentire autonomo e responsabile della sua vita?
Se potesse "dialogare" con i suoi genitori, cosa gli direbbe? Cosa gli chiederebbe?

Comprendo il suo desiderio di prendere una casa con la sua ragazza, ma vorrei invitarla a considerare anche le preoccupazioni dei suoi genitori.
La loro opposizione potrebbe avere tante motivazioni, ad esempio nasconde la paura di vederla andare via, di perderla, oppure la preoccupazione per la sua sicurezza e il suo benessere.

Forse potrebbe esserle utile esplorare queste domande con un professionista, per comprendere meglio i suoi bisogni, le sue paure e i suoi desideri, e per trovare nuove strategie per comunicare efficacemente con i suoi genitori e prendere una decisione consapevole e allineata con ciò che lei effettivamente vuole.

Un saluto.
Dott.ssa Elena Brizi
Psicologo, Psicologo clinico
Tarquinia
Buonasera,
Ho letto la sua storia. La sua situazione è complessa da gestire, ma molto umana: c’è l’esigenza di indipendenza, stabilità e propri spazi, come è giusto che sia. Sicuramente ha vissuto esperienze pesanti in famiglia, ed ora sente il bisogno di “allontanarsi” da tutto questo per respirare un po’ insieme alla sua ragazza che l’ha aiutata a crescere e costruirsi.
Io credo che vivere insieme a lei non sia una comodità, ma qualcosa che sentite farvi bene, anche rafforzando il vostro legame. È sicuramente un grande passo, ma date le circostanze universitarie e di trasferimento non la vedo una cosa troppo azzardata.
I vostri genitori potrebbero aver paura che sia troppo presto, che questo possa distrarvi dagli studi o semplicemente aver paura di vedervi crescere e diventare grandi, separati dalla vostra famiglia.
Tuttavia, forse, andare a vivere insieme ad altri coinquilini potrebbe intaccare il vostro rispetto come coppia, la vostra coppia che ha giustamente bisogno della sua privacy.
Provi di nuovo a parlare chiaramente con i suoi genitori, è una scelta matura per il vostro benessere ed una prova di responsabilità che sentite in grado di vivervi.
Questo potrebbe comportare una non comprensione da parte loro, ma purtroppo a volte crescere implica anche deludere le aspettative degli altri se non sono in conflitto con le nostre idee. Ma questo non si tratta di egoismo, ma di propria salute mentale ed equilibrio interno.
Per qualsiasi cosa, sono a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Capisco quanto la tua situazione sia delicata: da un lato c’è il desiderio di costruire una nuova fase della tua vita insieme alla tua ragazza, dall’altro la resistenza dei tuoi genitori, che probabilmente si muove tra la preoccupazione per te, il bisogno di protezione e la difficoltà a lasciarti andare verso l’indipendenza.

È normale, a 19 anni, sentire forte il bisogno di autonomia e di uno spazio proprio: è una tappa naturale del percorso di crescita. Allo stesso tempo, i tuoi genitori stanno vivendo questo passaggio come una sfida, ed è comprensibile che cerchino di mantenere una forma di controllo attraverso il compromesso che ti propongono.

Per affrontare questa situazione può esserti utile:

Esplicitare i tuoi bisogni con calma, spiegando che non si tratta di ribellione o rifiuto nei loro confronti, ma di un passaggio importante per la tua crescita.

Ascoltare le loro paure, senza vederle come un ostacolo insormontabile ma come un bisogno di rassicurazione.

Riflettere insieme alla tua ragazza su quanto sia importante per entrambi il vivere insieme subito, oppure se possa esserci una fase intermedia che vi permetta comunque di mantenere equilibrio e vicinanza.

Non esiste una scelta “giusta” in assoluto: si tratta di trovare una strada che tenga conto dei tuoi bisogni di indipendenza, della relazione con la tua ragazza e della possibilità di mantenere un dialogo costruttivo con i tuoi genitori.

In momenti come questo, in cui emozioni, legami familiari e di coppia si intrecciano, può essere molto utile avere uno spazio di confronto con uno psicologo, per chiarire le priorità e trovare nuove modalità di comunicazione e mediazione.

Consigliato per approfondire rivolgersi a uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

Esperti

Silvia Bassi

Silvia Bassi

Psicologo

Milano

Claudia Carfagna

Claudia Carfagna

Psicologo

Grosseto

Cristina	 Peluso

Cristina Peluso

Psicologo

Susa

Barbara Zarino

Barbara Zarino

Psicoterapeuta, Neuropsicologo, Psicologo

Milano

Regina Picozzi

Regina Picozzi

Psicoterapeuta

Roma

Prenota ora
Giada Falco

Giada Falco

Psicologo

Milano

Domande correlate

Hai domande?

I nostri esperti hanno risposto a 123 domande su colloquio psicologico
  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.