Buongiorno, ho 25 anni, e a Maggio mi sono trasferita col mio ragazzo in un'altra città, per lavoro.
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Buongiorno, ho 25 anni, e a Maggio mi sono trasferita col mio ragazzo in un'altra città, per lavoro. Sono 5 anni che stiamo insieme, ed erano mesi e mesi che volevo andare a convivere perché non riuscivo più a stare lontana da lui (abitavamo lontani e ci vedevamo solo nel fine settimana), ma non potevamo perché studiavamo ancora e non potevamo mantenerci. Arrivata questa opportunità, sono stata felicissima: avremmo avuto la nostra casa, finalmente il lavoro dei nostri sogni, vivere una vita tranquilla facendo quel che più ci piaceva. Il problema è che le cose sono iniziate ad andare male dopo che, iniziato il lavoro, mi sono trovata malissimo lì. Già da prima soffrivo di disturbo di ansia generalizzato, che mi portava a essere eccessivamente preoccupata per il mio ragazzo quando non eravamo insieme, ma speravo sarebbe migliorato conoscendo gente a lavoro e facendo cose nuove, divertendosi, ecc. Invece è peggiorato tutto. Un ambiente di lavoro e colleghi che non mi rendono felice, anzi, in questi mesi hanno aumentato la mia ansia.
Ho fatto soffrire tanto il mio compagno a causa delle mie crisi e i miei attacchi di panico, ma lui mi è stato sempre vicino, pur soffrendo tanto, a volte crollando anche lui, ma ogni volta riprendendosi e dandomi tutta la forza e la motivazione che io non riuscivo ad avere. Avrei dovuto lasciare il lavoro, ma non l'ho ancora fatto per vari motivi, soprattutto economici e perché ogni volta mi dicevo "forse sono io il problema, provo ancora un po' a resistere". Ma i continui attacchi hanno peggiorato la situazione, finché non sono caduta in depressione. Sono in cura da uno psicologo, ma ho iniziato da poco, e prendo da un mese un antidepressivo. Gli attacchi di panico si sono ridotti, ma ho poca voglia di vedere le persone, gli amici, tendo a isolarmi, e soprattutto la cosa che mi fa più paura è che mi sono allontanata dal mio ragazzo.
Ed è questo che vorrei sapere: è normale che di colpo sia accaduto questo allontanamento? Mi spiego: lui mi sta sempre accanto, mi incoraggia sempre, la mattina quando ho poca voglia di alzarmi mi aiuta senza forzarmi, mi coinvolge in un po' di stretching mattutino, mi spinge a fare attività fisica e il corso di canto anche quando vorrei solo tornare a casa a piangere. Una persona perfetta, insomma. Tra di noi non c'è nulla che non va, e ripeto, vivere una vita con lui è quello che ho sempre voluto, ma adesso sento di essermi distaccata e vorrei capire se è normale per la malattia. Distaccata nel senso che improvvisamente è come se tutti i sentimenti si fossero spenti, e mi sento in colpa, perché ho paura di non riuscire più ad amarlo, e non voglio, io volevo vivere la mia vita con lui e voglio che sia così, ma in questo momento di estremo sconforto non riesce ad aiutarmi nemmeno la sua presenza. Questo è il punto: ho paura perché vorrei che soltanto la sua presenza mi rendesse più tranquilla e felice, vorrei che tornare a casa e vederlo e stare assieme la sera riuscissero a cancellare la tristezza e lo stress al lavoro, ma non succede. E quindi mi chiedo, è normale che sia così? Fa parte di ciò che sto attraversando? Questa cosa mi logora, perché da brava paranoica quale sono vorrei convincermi che sì, è la malattia, perché non ho interesse nel vedere neanche gli amici, e invece no, mi instillo sempre da sola il dubbio "e se invece non lo amassi più?".
Continuo a crearmi dubbi e allontanarmi, ad avere paura di vederlo per paura di non dargli amore nè provarlo, è un circolo vizioso, più penso che mi sto allontanando più mi allontano. Vorrei guardare nel futuro per sapere se questi dubbi passeranno una volta guarita, se quando tornerò ad essere felice non avrò più dubbi sul mio amore verso di lui. Leggendo fa fuori la risposta sembra ovvia, ma dentro di me è un subbuglio di ansia e preoccupazione, di dubbio, di paura. Non voglio buttare all'aria quello che abbiamo costruito. Nè i nostri sogni, e soprattutto non voglio che stia male. Ma in questo momento non riesce a tirarmi su nemmeno il suo amore. Dentro di me è un casino perché mi aspetto dei riscontri nella realtà (del tipo, lo vedo e mi sento felicissima, quindi sto tranquilla perché vuol dire che è solo un momento), ma non accade. Vorrei sapere se è normale e come dovrei affrontare la cosa al meglio, per non rovinare il rapporto, in attesa di stare meglio con me stessa. Grazie
Ho fatto soffrire tanto il mio compagno a causa delle mie crisi e i miei attacchi di panico, ma lui mi è stato sempre vicino, pur soffrendo tanto, a volte crollando anche lui, ma ogni volta riprendendosi e dandomi tutta la forza e la motivazione che io non riuscivo ad avere. Avrei dovuto lasciare il lavoro, ma non l'ho ancora fatto per vari motivi, soprattutto economici e perché ogni volta mi dicevo "forse sono io il problema, provo ancora un po' a resistere". Ma i continui attacchi hanno peggiorato la situazione, finché non sono caduta in depressione. Sono in cura da uno psicologo, ma ho iniziato da poco, e prendo da un mese un antidepressivo. Gli attacchi di panico si sono ridotti, ma ho poca voglia di vedere le persone, gli amici, tendo a isolarmi, e soprattutto la cosa che mi fa più paura è che mi sono allontanata dal mio ragazzo.
Ed è questo che vorrei sapere: è normale che di colpo sia accaduto questo allontanamento? Mi spiego: lui mi sta sempre accanto, mi incoraggia sempre, la mattina quando ho poca voglia di alzarmi mi aiuta senza forzarmi, mi coinvolge in un po' di stretching mattutino, mi spinge a fare attività fisica e il corso di canto anche quando vorrei solo tornare a casa a piangere. Una persona perfetta, insomma. Tra di noi non c'è nulla che non va, e ripeto, vivere una vita con lui è quello che ho sempre voluto, ma adesso sento di essermi distaccata e vorrei capire se è normale per la malattia. Distaccata nel senso che improvvisamente è come se tutti i sentimenti si fossero spenti, e mi sento in colpa, perché ho paura di non riuscire più ad amarlo, e non voglio, io volevo vivere la mia vita con lui e voglio che sia così, ma in questo momento di estremo sconforto non riesce ad aiutarmi nemmeno la sua presenza. Questo è il punto: ho paura perché vorrei che soltanto la sua presenza mi rendesse più tranquilla e felice, vorrei che tornare a casa e vederlo e stare assieme la sera riuscissero a cancellare la tristezza e lo stress al lavoro, ma non succede. E quindi mi chiedo, è normale che sia così? Fa parte di ciò che sto attraversando? Questa cosa mi logora, perché da brava paranoica quale sono vorrei convincermi che sì, è la malattia, perché non ho interesse nel vedere neanche gli amici, e invece no, mi instillo sempre da sola il dubbio "e se invece non lo amassi più?".
Continuo a crearmi dubbi e allontanarmi, ad avere paura di vederlo per paura di non dargli amore nè provarlo, è un circolo vizioso, più penso che mi sto allontanando più mi allontano. Vorrei guardare nel futuro per sapere se questi dubbi passeranno una volta guarita, se quando tornerò ad essere felice non avrò più dubbi sul mio amore verso di lui. Leggendo fa fuori la risposta sembra ovvia, ma dentro di me è un subbuglio di ansia e preoccupazione, di dubbio, di paura. Non voglio buttare all'aria quello che abbiamo costruito. Nè i nostri sogni, e soprattutto non voglio che stia male. Ma in questo momento non riesce a tirarmi su nemmeno il suo amore. Dentro di me è un casino perché mi aspetto dei riscontri nella realtà (del tipo, lo vedo e mi sento felicissima, quindi sto tranquilla perché vuol dire che è solo un momento), ma non accade. Vorrei sapere se è normale e come dovrei affrontare la cosa al meglio, per non rovinare il rapporto, in attesa di stare meglio con me stessa. Grazie
Buonasera , è comprensibile che si senta sopraffatta da più eventi importanti e concomitanti.
Ha cambiato città e stile di vita , ha intrapreso una nuova occupazione e ha dato l' avvio ad una nuova fase del ciclo vitale cioè la formazione stabile di una unione con tutte le responsabilità che questo comporta .
Continui con il farmaco antidepressivo che le ha prescritto il medico e si rivolga fiduciosa al suo psicologo che la aiuterà ad intraprendere un percorso per fare chiarezza in sé stessa e potrà fornirle un valido supporto per stimolare la resilienza insita in lei, come in ogni essere umano, per far fronte agli impegni che la vita comporta .
Cordiali saluti .
Ha cambiato città e stile di vita , ha intrapreso una nuova occupazione e ha dato l' avvio ad una nuova fase del ciclo vitale cioè la formazione stabile di una unione con tutte le responsabilità che questo comporta .
Continui con il farmaco antidepressivo che le ha prescritto il medico e si rivolga fiduciosa al suo psicologo che la aiuterà ad intraprendere un percorso per fare chiarezza in sé stessa e potrà fornirle un valido supporto per stimolare la resilienza insita in lei, come in ogni essere umano, per far fronte agli impegni che la vita comporta .
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Salve, nella sua lunga lettera traspare tanta sofferenza con un abbassamento del tono dell'umore. Ha fatto sicuramente bene a contattare uno psicologo ed a prendere un antidepressivo che sicuramente farà il suo effetto e cercherà di riequilibrare il suo umore. Lei sta passando un periodo molto complicato della sua vita, ha desiderato tanto convivere con il suo compagno ed il nuovo lavoro. Molto probabilmente è rimasta delusa dal suo nuovo lavoro e quindi ha cominciato a vedere tutto negativo anche il rapporto con il suo compagno. Vedrà che man mano che l'antidepressivo, che sta assumendo, comincerà a fare effetto, il suo tono dell'umore cambierà e lei comincerà a vedere la situazione in maniera più rosea ed anche il rapporto con il suo compagno cambierà, abbia pazienza. Le auguro di stare meglio e la saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli.
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Buongiorno. Dalle sue parole non riesco a chiarirmi un dubbio: l'azione del trasferirsi è stata fatta sulla scia di cosa? Provi a riprendere da quel punto di svolta della sua vita. Contestualizzando le sue delusioni, legittime e normali, ritrovera' la strada. A mio avviso ha già fatto i passi corretti, prosegua con i curanti: il tempo di uno-due mesi è ancora prematuro per fare bilanci
Il trasfrimento in un'altra città, una convivenza, l'inizio di una professione, ecc..sono tutti cambiamenti imporanti che richiedono un passaggio che a volte può essere difficile, faticoso, logorante e attivare degli stati ansiosi.
In psicologia questi stati d'ansia si chiamano "angosce di integrazione" che hanno a che fare con la difficoltà di integrare, mettere insieme cioè, aspetti di sè che guardano al passato con aspetti di sè che invece guardano al futuro, all'essere adulti con il carico di responsbilità che la vita impone. Penso che lei si trovi in questa fase molto delicata e capisco come possa essere fonte di grande disagio e sofferenza. Sta facendo un percorso psicologico e credo che questo l'aiuterà senz'altro.
Le faccio tanti auguri.
A.R.
In psicologia questi stati d'ansia si chiamano "angosce di integrazione" che hanno a che fare con la difficoltà di integrare, mettere insieme cioè, aspetti di sè che guardano al passato con aspetti di sè che invece guardano al futuro, all'essere adulti con il carico di responsbilità che la vita impone. Penso che lei si trovi in questa fase molto delicata e capisco come possa essere fonte di grande disagio e sofferenza. Sta facendo un percorso psicologico e credo che questo l'aiuterà senz'altro.
Le faccio tanti auguri.
A.R.
Buonasera,
ho letto la sua lettera con grande attenzione e chiaramente emerge una condizione di sofferenza.
Credo che al momento lei sia sopraffatta da un insieme di eventi di vita che per quanto fortemente desiderati e voluti le risultano difficili da gestire.
Le domande che si pone sono del tutto legittime, legate alla paura di cosa le stia accadendo e di cosa potrà da questo emerge.
Capisco perfettamente che al momento desideri trovare una soluzione al problema con il suo compagno, ma non abbia fretta, da quello che lei scrive ha accanto a se una persona presente, in grado di accogliere le due difficoltà. La comprensione di noi stessi e delle relazioni per noi significative è un percorso che ha bisogno di tempo. Deve rivolgere il suo sguardo a se stessa.
ci tengo però a riconoscerle la sua volontà e la sua motivazione a superare quanto le sta accadendo.
Ha chiesto aiuto e questo non è da tutti, si è affidata a due professionisti che con le loro specifiche competenze potranno di certo aiutarla a comprendere meglio e superare questo.
Augurandole ogni bene,
Saluti
Dott.ssa Maria Angela Caputo
ho letto la sua lettera con grande attenzione e chiaramente emerge una condizione di sofferenza.
Credo che al momento lei sia sopraffatta da un insieme di eventi di vita che per quanto fortemente desiderati e voluti le risultano difficili da gestire.
Le domande che si pone sono del tutto legittime, legate alla paura di cosa le stia accadendo e di cosa potrà da questo emerge.
Capisco perfettamente che al momento desideri trovare una soluzione al problema con il suo compagno, ma non abbia fretta, da quello che lei scrive ha accanto a se una persona presente, in grado di accogliere le due difficoltà. La comprensione di noi stessi e delle relazioni per noi significative è un percorso che ha bisogno di tempo. Deve rivolgere il suo sguardo a se stessa.
ci tengo però a riconoscerle la sua volontà e la sua motivazione a superare quanto le sta accadendo.
Ha chiesto aiuto e questo non è da tutti, si è affidata a due professionisti che con le loro specifiche competenze potranno di certo aiutarla a comprendere meglio e superare questo.
Augurandole ogni bene,
Saluti
Dott.ssa Maria Angela Caputo
Salve, si affidi alla terapia che ha intrapreso e si lasci guidare...prima o poi sentirà miglioramenti...
Buongiorno,
da quanto leggo mi sembra che le sue aspettative di coppia siano molto alte. Se già aveva un disturbo di ansia è probabile che ci siano dei problemi pregressi che la portano a sentirsi particolarmente giù. Si aspettava che questi problemi si sarebbero risolti grazie all'amore e alla convivenza. Ma purtroppo questo accade solo nei film....se non capisce e risolve i suoi motivi di tristezza non potrà neanche vivere una relazione appagante. Inoltre, l'idealizzazione dell'altro e del rapporto di amore creano inevitabilmente una delusione. Nessuno è perfetto e dobbiamo accettare che l'altro abbia dei limiti e dei difetti ma scegliere ugualmente di stare con lui. Così come bisogna accettare di non sentirsi sempre al 100% nella relazione e provare costantemente felicità nella vicinanza dell'altro. La felicità è un emozione che si alterna in momenti diversi con altre emozioni e non può essere costante nel tempo.
Le auguro di risolvere al più presto e la saluto cordialmente,
dr.ssa Fabiana Fratello
da quanto leggo mi sembra che le sue aspettative di coppia siano molto alte. Se già aveva un disturbo di ansia è probabile che ci siano dei problemi pregressi che la portano a sentirsi particolarmente giù. Si aspettava che questi problemi si sarebbero risolti grazie all'amore e alla convivenza. Ma purtroppo questo accade solo nei film....se non capisce e risolve i suoi motivi di tristezza non potrà neanche vivere una relazione appagante. Inoltre, l'idealizzazione dell'altro e del rapporto di amore creano inevitabilmente una delusione. Nessuno è perfetto e dobbiamo accettare che l'altro abbia dei limiti e dei difetti ma scegliere ugualmente di stare con lui. Così come bisogna accettare di non sentirsi sempre al 100% nella relazione e provare costantemente felicità nella vicinanza dell'altro. La felicità è un emozione che si alterna in momenti diversi con altre emozioni e non può essere costante nel tempo.
Le auguro di risolvere al più presto e la saluto cordialmente,
dr.ssa Fabiana Fratello
Salve. Mi pare di capire che lei desidera suggerimenti su come gestire la relazione col suo compagno (in un quadro personale di sintomi certamente fastidiosi e destabilizzanti. lei ha iniziato da poco una terapia psicologica. da un mese se ho capito bene. forse dovrebbe anche dare il tempo alla terapia di fare il suo corso. sui suoi dubbi circa i sentimenti che prova verso il suo compagno le posso dire solo cose generiche perchè dovrei conoscerla meglio. Traspare certamente da quello che scrive un legame profondo che vi lega. Tuttavia la coppia è soggetta a cicli evolutivi dentro i quali troviamo momenti di crisi importanti. Il sostegno se lo è garantito. sia tenace. Cordiali Saluti. Dottor Grilli
buon pomeriggio. La sua testimonianza mi fa sorgere una riflessione. Se ho capito bene in un passo solo ha affrontato un cambiamento di città, ha iniziato una convivenza ed ha iniziato un nuovo lavoro. Il tutto con l'aspettativa di aver fatto il passo giusto per la vita, probabilmente anche uno dei primi vista la giovane età. Le aspettative, le paure, le difficoltà di adattarsi ad un cambiamento, anche se bello sono tante e possono portare a delle somatizzazioni molto forti. Ha fatto benissimo a rivolgersi a dei professionisti, vedrà che con il tempo ed il lavoro su sè stessa le cose prenderanno la giusta piega.
Buongiorno, potrebbe essere anche un effetto collaterale del farmaco che sta utilizzando. Provi a chiedere ad uno psichiatra in quanto, a volte, alcuni farmaci provocano una attenuazione delle emozioni e di conseguenza potrebbe essere ciò che la sta allontanando dalla sua relazione. In caso contrario si affidi allo psicologo che la segue perchè l'ansia è un messaggero che vuole dirle qualcosa e, dopo aver compreso il messaggio, sarà opportuno lavorare per un cambiamento.
Salve, da quello che scrive la sua vita da Maggio è completamente cambiata. Di solito un trasloco di per sè è molto stressante e lei ha anche cambiato città. Non solo ha iniziato una convivenza ed un nuovo lavoro.
Quante cose nuove tutte insieme! Che stress anche se tutte bellissime! Un sogno realizzato con tante aspettative.
E' vero è quello che desiderava, ma la realtà è stata diversa soprattutto nel mondo lavorativo.
Tutti passi insieme ha creato stress difficile da sopportare per affrontarne di nuovi. Si sente anche in colpa perchè non è capace.
O chiede semplicemente troppo a se stessa?
Forse ha solo bisogno di fermarsi per riprendere le sue energie.
Continui il percorso psicoterapeutico appena iniziato dandosi tempo e chieda al suo compagno di starle accanto senza spronarla a fare.
E' probabile che ha bisogno solo di questo ora.
Un saluto
Quante cose nuove tutte insieme! Che stress anche se tutte bellissime! Un sogno realizzato con tante aspettative.
E' vero è quello che desiderava, ma la realtà è stata diversa soprattutto nel mondo lavorativo.
Tutti passi insieme ha creato stress difficile da sopportare per affrontarne di nuovi. Si sente anche in colpa perchè non è capace.
O chiede semplicemente troppo a se stessa?
Forse ha solo bisogno di fermarsi per riprendere le sue energie.
Continui il percorso psicoterapeutico appena iniziato dandosi tempo e chieda al suo compagno di starle accanto senza spronarla a fare.
E' probabile che ha bisogno solo di questo ora.
Un saluto
Salve, credo che tutti i suoi dubbi sono da analizzare in un contesto Terapeutico... Si affidi allo psicologo che la sta seguendo, non ricerchi le 'regole generali' ma si focalizzi sul significato che lei stessa da alle cose, agli eventi, alle scelte... Cordialmente
Buonasera, vorrei innanzitutto rimandarle il fatto che l'azione di apertura verso se stessa raccontando ed esprimendo quanto le sta accadendo dentro è un'azione coraggiosa e per questo si deve ringraziare perchè rappresenta il primo passo verso il cambiamento che già sta avvenendo dentro di lei. La mia esperienza mi insegna che le risposte non arrivano dal cambiamento della realtà esterna, ma vanno ricercate nel profondo di noi stessi con un autentico e profondo percorso di conoscenza di Sè. Lei ha deciso di cambiare molti aspetti della sua vita, ritorni all'origine di queste scelte, sulla motivazione più profonda che ha guidato le sue scelte. Hanno rispecchiato fino in fondo i suoi desideri di realizzazione personale? L'ansia generalizzata che sentiva prima del trasferimento è indicativa può suggerire un vissuto profondo di un disagio pregresso.
Spesso quando si smarrisce la strada è bene ritornare ai primi passi. Il mio consiglio è di prendere in considerazione un autentico cammino di conoscenza di Sè.
Spesso quando si smarrisce la strada è bene ritornare ai primi passi. Il mio consiglio è di prendere in considerazione un autentico cammino di conoscenza di Sè.
Buongiorno. Ritengo sia passato un periodo rilevante da quando ha scritto, e spero stia meglio. In riferimento al sentirsi emotivamente e sentimentalmente spenta, può tener conto del fatto che emotività e affettività sono dimensioni sulle quali molti e diversi fattori incidono. Quando non arrivano gli input attesi da quelle dimensioni ("non so più se lo amo"), resta comunque la possibilità di coltivare il dialogo con il partner, e lei sembra avere accanto una persona con cui si può dialogare. In questo modo, il progetto di vita condiviso che avete sognato e realizzato, può essere trattato con rispetto e con la piena consapevolezza da parte di entrambe, senza inutili sensi di colpa. Un augurio per la sua vita. Dott.ssa Cinzia Lucia Bugni Batte
Buongiorno, la sua accorata richiesta d'aiuto termina con la domanda se sia "normale" o no quello che sente.
Sembra quindi che il senso di inadeguatezza sia un po' lo sfondo della sua sofferenza.
Esplori con il suo terapeuta questi suoi vissuti e dia tempo ai farmaci e alla psicoterapia di fare il loro corso.
Quando si sentirà meglio migliorerà anche il suo rapporto con il suo ragazzo.
Coraggio!
Sembra quindi che il senso di inadeguatezza sia un po' lo sfondo della sua sofferenza.
Esplori con il suo terapeuta questi suoi vissuti e dia tempo ai farmaci e alla psicoterapia di fare il loro corso.
Quando si sentirà meglio migliorerà anche il suo rapporto con il suo ragazzo.
Coraggio!
Gent.ma paziente,
si ricordi di non prendere mai una decisione importante quando non sta bene, è ancora in fase di recupero dopo un periodo molto difficile e deve puntare a tirarsi su. Investa energie in questo, dia il tempo agli aiuti a cui è ricorsa di funzionare e quando starà meglio avrà le risposte che cerca. Buon percorso!
si ricordi di non prendere mai una decisione importante quando non sta bene, è ancora in fase di recupero dopo un periodo molto difficile e deve puntare a tirarsi su. Investa energie in questo, dia il tempo agli aiuti a cui è ricorsa di funzionare e quando starà meglio avrà le risposte che cerca. Buon percorso!
Buongiorno,
io credo che tutte queste aomande, lecite, possano essere rivolte al suo psicologo, perchè credo contribuiscano ad instaurare il rapporto di fiducia necessario per lavorare insieme. Un mese di antidepressivi non è molto, anzi, di solito la loro efficacia si valuta dalle 3 settimane in poi dall'assunzione, per cui ha appena cominiciato a fare effetto. Vedrà che il suo psicologo saprà aiutarla a comprendere che cosa sta vivendo.
Buona Vita,
dott.ssa Patrizia Provasi
io credo che tutte queste aomande, lecite, possano essere rivolte al suo psicologo, perchè credo contribuiscano ad instaurare il rapporto di fiducia necessario per lavorare insieme. Un mese di antidepressivi non è molto, anzi, di solito la loro efficacia si valuta dalle 3 settimane in poi dall'assunzione, per cui ha appena cominiciato a fare effetto. Vedrà che il suo psicologo saprà aiutarla a comprendere che cosa sta vivendo.
Buona Vita,
dott.ssa Patrizia Provasi
Gentile utente, le domande che lei pone sono legittime e comprensibili, così come le ansie legate all'incertezza nella risposta. Nel corso del lavoro con lo psicologo da cui è stata presa in carico, sarà importante trovare uno spazio per esprimere questi interrrogativi fonti di ansia e, insieme, trovare una risposta dentro di lei. Sebbene non sia possibile fornire una risposta univoca e assoluta, è possibile che la sua condizione attuale di malessere e sofferenza l'abbiano indotta a ritirarsi in sè, non riuscendo a mettere in campo energie sufficienti per stare con le altre persone, compreso il suo partner. Un ulteriore tema su cui penso sarebbe importante che lei ponesse l'attenzione insieme al suo psicologo è la speranza, che emrege dalle sue parole, che la convivenza rappresentasse un punto di svolta totale rispetto ad alcune difficoltà o fragilità della sua vita precedente. Sarebbe importante comprendere gli affetti e i pensieri legati a questo aspetto. Continui nel suo percorso verso un maggiore benessere psicologico. Cordiali saluti, Dott.ssa Salustri
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Salve, sembrerebbe che in lei ci sia un abbassamento del tono dell’umore.
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per chiarirsi alcune idee.
Buona serata.
Dott. Fiori
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per chiarirsi alcune idee.
Buona serata.
Dott. Fiori
Salve, ha fatto bene a rivolgersi a un professionista. In alcuni casi può essere utile anche il supporto famracologico, ma è da valutare con estrema attenzione.
Un saluto,
MMM
Un saluto,
MMM
Cara. La prima cosa che posso dirle è di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per cercare di fare ordine nella sua vita e trovare sollievo dal disturbo d’ansa generalizzato, gli attacchi di panico e dalla depressione. Riferisce di essere già in cura, bene!, tenga duro e prosegua con fiducia ed espliciti al suo dottore ogni dubbio che possa riguardare anche la psicoterapia. Questi fanno parte di una cura come ripetizione dei dubbi che coinvolgono la sua vita e le sue relazioni, e dall’analisi e risoluzione di questi si producono i maggiori cambiamenti. Ciò che, da quello che leggo, l’ha fatta vacillare di più è stato che quando la vita sembrava andare per il meglio qualcosa è intervenuto con potenza e ha rovinato i piani. Succede spesso così: questo “qualcosa” è proprio l’oggetto della psicoterapia orientata alla psicoanalisi che si dirigere ad evitare che continui a logorare l’esistenza. Forza!, un augurio
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentilissima utente,
come buona parte dei colleghi che mi hanno preceduta nella risposta, credo che i numerosi cambiamenti che lei ha scelto di intraprendere con il suo compagno abbiano avuto profonda influenza sulla sua-vostra vita e sul suo-vostro modo di guardare alla realtà, a voi stessi e all'altro. Mi fa piacere sentire che lei ha già trovato un professionista al quale si è rivolta, consapevole della sua fragilità attuale: dia alla vostra relazione terapeutica il tempo e la fiducia che sono necessari a farla "decollare". Eventualmente, potrà pensare di intraprendere con il suo compagno anche un percorso di coppia parallelo a quello personale, all'interno del quale il protagonista del dialogo sarà proprio la vostra relazione.
Le auguro il meglio e la ringrazio per aver condiviso questi suoi intimi pensieri.
dott.ssa Roberta Sala
come buona parte dei colleghi che mi hanno preceduta nella risposta, credo che i numerosi cambiamenti che lei ha scelto di intraprendere con il suo compagno abbiano avuto profonda influenza sulla sua-vostra vita e sul suo-vostro modo di guardare alla realtà, a voi stessi e all'altro. Mi fa piacere sentire che lei ha già trovato un professionista al quale si è rivolta, consapevole della sua fragilità attuale: dia alla vostra relazione terapeutica il tempo e la fiducia che sono necessari a farla "decollare". Eventualmente, potrà pensare di intraprendere con il suo compagno anche un percorso di coppia parallelo a quello personale, all'interno del quale il protagonista del dialogo sarà proprio la vostra relazione.
Le auguro il meglio e la ringrazio per aver condiviso questi suoi intimi pensieri.
dott.ssa Roberta Sala
Buon giorno, ho letto con molto interesse la sua domanda, dalla quale mi sembra traspaia un certo timore di non riuscire più a sentire il sentimento e l'affetto per il suo ragazzo, cosa che credo normale data anche la circostanza di vita che sta attraversando (anche solamente il termine degli studi e l'affacciarsi al modo del lavoro sono uno snodo di vita importante e possono essere vissuti con difficoltà). Ricordi che nel rapporto di coppia si arriva sempre anche a un momento in cui l'altro sembra essere una delusione rispetto alle aspettative che gli vengono rivolte, e di conseguenza possono emergere timori analoghi di non bastare al partner, di poter essere abbandonati. Si dia il tempo necessario sia per "ingranare" nel lavoro terapeutico sia per permettere alla cura farmacologica di stabilizzarsi e di avere effetti più costanti, e cerchi di avere pazienza, soprattutto con se stessa.
Un caro saluto
Un caro saluto
Buongiorno, intanto la ringrazio per aver condiviso con questa community la sua difficoltà. chiaramente la depressione e l'ansia portano le persone a ritirarsi in se stesse, un po' come sta sperimentando anche lei. Quindi, abbstanza normale che si senta più distaccata anche dal suo compagno. Cerchi di darsi il tempo di cui ha bisogno e continui il suo percorso con la sua terapeuta. Il suo compagno e l'amore che provate non è sufficiente per superare uno stato depressivo, ma provi a essere più gentile con se stessa e ripete, si prenda il suo tempo. Rispetto al lavoro, se non se la vive serenamente, ne parli in terapia e inizi piano piano a guardarsi intorno. Fortunatamente non è un albero e ha la possibilità di prendere in mano la sua vita e la sua carriera. Un caro saluto
Buonasera e grazie per la sua preziosa e sentita condivisione. La depressione anestetizza. Lo fa per proteggerci dai turbamenti della nostra vita e del mondo, ma finisce con l'isolarci e farci sentire ancora più soli. Come se fosse caduta in un tombino, in cui purtroppo, l'amore di nessuno sembra possa raggiungerla e tenderle una mano. Leggo con piacere che ha iniziato un percorso di psicoterapia. Si dia del tempo e vedrà che riemergerà. Quando se la sentirà, allora potrà valutare, con la testa fuori dal tombino, se le scelte che sta facendo sono in linea con i suoi desideri, o meno. Un caro saluto.
Buona sera, mi sembra di capire che negli ultimi mesi i cambiamenti siano stati tanti e importanti: il trasloco in una nuova città, l'inizio della convivenza e il nuovo lavoro. È come se avesse dovuto ricostruire il suo sistema di vita, i suoi punti di riferimento, le sue abitudini. Per quanto desiderati questi cambiamenti potrebbero aver avuto un effetto destabilizzante sul suo sistema psicologico, andando ad amplificare una condizione d'ansia generalizzata già presente. I problemi a lavoro hanno ulteriormente ostacolato il processo di riadattamento alla nuova situazione. Ottima idea quella di iniziare un percorso di psicoterapia, coadiuvato dalla terapia farmacologica, vedrà che le saranno di grande beneficio. Riguardo le sue preoccupazioni circa il distacco che percepisce dal suo compagno, tenga conto che uno dei sintomi depressivi è proprio l'"appiattimento affettivo" ovvero il sentirsi spenti e distanti dagli altri, perfino da coloro che ci sono più cari. Dunque per ora aspetterei a chiedermi il significato di questo distacco, che potrebbe essere imputabile al suo disturbo. Lavori prima sulla sua depressione, recuperi il suo equilibrio e ritrovi un po' di serenità. Successivamente potrà reinvestire sui suoi rapporti affettivi e "valutarne" la tenuta.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Gentilissima, grazie per aver condiviso la sua esigenza. La migliore strategia per combattere l’ansia è un percorso terapeutico sulle emozioni che stanno alla base dei suoi sintomi.
Prima di tutto, durante le sedute di terapia, lo psicoterapeuta specializzato in ansia la aiuterà a riconoscere e prendere consapevolezza delle proprie emozioni represse. Sono infatti le emozioni, quando sopite nel profondo della psiche della persona, che scatenano l’ansia. È proprio in questo modo che si possono guarire i cosiddetti MUS richiamati sopra, cioè rendendo superflua la loro sussistenza. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott.ssa Bachiorri Sara
Prima di tutto, durante le sedute di terapia, lo psicoterapeuta specializzato in ansia la aiuterà a riconoscere e prendere consapevolezza delle proprie emozioni represse. Sono infatti le emozioni, quando sopite nel profondo della psiche della persona, che scatenano l’ansia. È proprio in questo modo che si possono guarire i cosiddetti MUS richiamati sopra, cioè rendendo superflua la loro sussistenza. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott.ssa Bachiorri Sara
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Buonasera, mi spiace per il disagio che prova, ma trovo ottima l'idea di affidarsi ad uno psicologo, connesso ad una terapia farmacologica. Penso che ciò potrà esserle molto di aiuto. Si dia del tempo per stabilizzare il rapporto con sé stessa. Sembra, dalle sue parole, che lei sia molto giudicante con i suoi sentimenti e i suoi pensieri, e non si conceda di provare, a volte, qualche sentimento negativo o "non accettabile", come quello di poter non amare più come prima. Rimango a disposizione se vorrà.
Dottoressa Rossella Neri
Dottoressa Rossella Neri
Carissima, grazie di questa condivisione. Ha bene espresso il "subbuglio" che ha preso il sopravvento dentro di lei e ha fatto bene a chiedere un sostegno psicologico.
Si sta probabilmente verificando un grande conflitto tra quello che aveva sognato e desiderato, la situazione ideale nella sua immaginazione, e il confronto con la realtà dei fatti che l'ha messa di fronte ad una realtà diversa da come se l'era aspettata. Insieme a questa ci sono le sue emozioni, una parte estremamente sincera di noi, a volte spietata, che però è una guida per comprendere meglio quello che sta accadendo. Si legittimi quindi ad accoglierle, sebbene difficili, e a lavorarci con molta pazienza insieme alla sua psicologa. Solo con un lavoro nel dettaglio, paziente e comprensivo verso se stessa, potrà risalire alla causa di tutto questo. Non giudichi come sbagliato ciò che prova e si dia tempo per capire veramente i suoi sentimenti e anche i suoi obiettivi di vita e relazionali.
Un caro saluto, le auguro il meglio.
Dott.ssa Giorgia Croci
Si sta probabilmente verificando un grande conflitto tra quello che aveva sognato e desiderato, la situazione ideale nella sua immaginazione, e il confronto con la realtà dei fatti che l'ha messa di fronte ad una realtà diversa da come se l'era aspettata. Insieme a questa ci sono le sue emozioni, una parte estremamente sincera di noi, a volte spietata, che però è una guida per comprendere meglio quello che sta accadendo. Si legittimi quindi ad accoglierle, sebbene difficili, e a lavorarci con molta pazienza insieme alla sua psicologa. Solo con un lavoro nel dettaglio, paziente e comprensivo verso se stessa, potrà risalire alla causa di tutto questo. Non giudichi come sbagliato ciò che prova e si dia tempo per capire veramente i suoi sentimenti e anche i suoi obiettivi di vita e relazionali.
Un caro saluto, le auguro il meglio.
Dott.ssa Giorgia Croci
Gentile utente, i numerosi cambiamenti che lei ha vissuto possono influire sul suo stato di salute, sia come attacchi di panico in precedenza, sia come risposta depressiva poi. Può capitare che l'umore oscilli da condizione di maggiore attivazione panica, per poi subire una deflessione e coinvolgere la depressione. Se da un lato può essere molto utile il percorso farmacologico, se non necessario, dall'altro è molto importante investire in un percorso di parola che l'aiuti a mettere ordine in quanto è successo. Il senso di colpa, le preoccupazioni, la paura rispetto al lavoro e alla sua relazione, sono sentimenti e pensieri che vanno approfonditi, per capire costa vi è alla base. L'importante è sapere che da questo stato di cose si può uscire con un lavoro psicologico come quello che sta già avviando. Rimango a disposizione, un saluto. Dott. Conti
La situazione di vita che sta vivendo, con tutti i cambiamenti che ha comportato, ha indubbiamente richiesto un carico di energie notevole. Nonostante le preoccupazioni è riuscita a fare fronte a questi movimenti e mi sento di validare le risorse che ha messo in campo fino a questo momento che, le assicuro, da quanto traspare non sono poche. É assai comprensibile la sua urgenza nel voler osservare presto dei cambiamenti e dei miglioramenti della situazione, tuttavia prima di mettere in atto un cambiamento è indispensabile prendere consapevolezza di quanto accade. La sua spinta a chiedere aiuto è già un passo in questa direzione. Comprendo non sia semplice ma provi a darsi tempo per instaurare con il professionista al quale si è riferita una relazione di cura stabile, all'interno della quale possa esprimere tutte le sue perplessità e gli eventuali timori. Con il tempo imparerà ad osservare anche le sue aspettative e accogliere le sue emozioni con meno giudizio. Il percorso non sarà lineare, ma con l'ausilio della terapia farmacologica e del percorso di psicoterapia avrà modo di aumentare il raggio di osservazione della situazione e comprenderla maggiormente.
Mi piace sempre ricordare ai miei pazienti che se sono arrivati fino a questo punto è perchè i mezzi che hanno a disposizione sono stati efficaci. I sintomi ed i malesseri che li accompagnano in questo momento sono segnali preziosi di comunicazione e, sebbene li facciano sentire male, sarebbe utile mettersi in loro ascolto. Noi psicologi e psicoterapeuti siamo qui per questo.
Abbia fiducia nel suo percorso. Un caro saluto
Dott.ssa Greta Morstabilini
Mi piace sempre ricordare ai miei pazienti che se sono arrivati fino a questo punto è perchè i mezzi che hanno a disposizione sono stati efficaci. I sintomi ed i malesseri che li accompagnano in questo momento sono segnali preziosi di comunicazione e, sebbene li facciano sentire male, sarebbe utile mettersi in loro ascolto. Noi psicologi e psicoterapeuti siamo qui per questo.
Abbia fiducia nel suo percorso. Un caro saluto
Dott.ssa Greta Morstabilini
Gentilissima, si trova in un momento cruciale della sua vita: si sta affacciando alla vita adulta: ha terminato gli studi, ha iniziato a lavorare, ha iniziato una convivenza. Il tutto in una nuova città. Questo è un momento che spesso è delicato. Porta con sé la fatica di stare sulle proprie gambe che non è affatto cosa scontata. Il perdere interesse per le relazioni o le attività quotidiane, l'ansia e gli attacchi di panico potrebbero essere manifestazioni proprio della difficoltà di prendere la propria vita in mano. Mi sembra di cogliere che lei stia delegando molto del suo stato d'animo agli altri. Mi spiego meglio: pensa di star male a causa del comportamento dei colleghi a lavoro oppure si aspetta che il suo fidanzato possa renderla felice e se questo non accade lo legge come fine dell'amore. In realtà nessuno ha tutto questo potere sulla vita di qualcun altro. Invece lei ha un grande potere sulla sua di vita. Io non credo che questo aver silenziato i suoi sentimenti voglia dire che prova più nulla per lui. Penso invece che sia tutto manifestazione di un suo disagio personale. Le auguro che il percorso che ha intrapreso con il collega possa aiutarla a rimettere se stessa al centro della propria vita, nel senso che possa cogliere quanto la sua vita dipenda da lei, il che le aprirà sicuramente molte nuove possibilità. Le faccio i miei migliori auguri.
Buonasera, dalle sue parole si sente e intuisce tutta la sofferenza che sta attraversando in questo periodo... Da quello che racconta, Lei nell'ultimo periodo ha vissuto dei grandi cambiamenti da tutti i punti di vista, personale, amoroso, lavorativo. Potrebbe essere che, in risposta a questi eventi, le paure abbiano preso il sopravvento su tutto e questo potrebbe impedirle di vivere effettivamente a pieno tutta questa nuova realtà in divenire e in costruzione... tanto la situazione lavorativa, quanto ancora di più la relazione con il suo compagno, la sua nuova dimensione abitativa. Dalle sue parole appare cercare l'àncora nel suo compagno che al tempo stesso sta mettendo in dubbio, a causa della confusione di questi mesi e di questa sovrapposizione di ansie e paure. Credo sia importante darsi un tempo per lavorare sulle sue paure in un setting di fiducia con il/la sua terapeuta, fare chiarezza dentro di lei e lavorare su di sè per ritrovare le sue risorse.
Buonasera, Lei ha vissuto molti cambiamenti importanti e tutti insieme, è comprensibile che tutto ciò le provochi ansia, così come si potrebbe spiegare la sua perdita di interesse verso altre situazioni e persone, compreso il suo compagno.
Il mio consiglio è di avere fiducia nello psicologo che la sta seguendo, che la saprà aiutare ad affrontare questo periodo, insegnandole a far fronte ai momenti di ansia e attacchi di panico e ad acquisire nuove strategie che accresceranno la sua autostima, grazie alla quale avrà più voglia di rimettersi in gioco.
É un percorso difficile, ma l'aver chiesto aiuto a uno psicologo e uno psichiatra è un ottimo inizio. Le auguro il meglio per la nuova vita.
Dott.ssa Sara Passavanti
Il mio consiglio è di avere fiducia nello psicologo che la sta seguendo, che la saprà aiutare ad affrontare questo periodo, insegnandole a far fronte ai momenti di ansia e attacchi di panico e ad acquisire nuove strategie che accresceranno la sua autostima, grazie alla quale avrà più voglia di rimettersi in gioco.
É un percorso difficile, ma l'aver chiesto aiuto a uno psicologo e uno psichiatra è un ottimo inizio. Le auguro il meglio per la nuova vita.
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Gentilissima utente, grazie di condividere un momento così difficile, innanzitutto vorrei dirti che è assolutamente normale sentirsi distaccati e confusi durante momenti di depressione. La malattia può influenzare pesantemente i nostri sentimenti e le nostre percezioni, portandoci a dubitare di tutto, compreso dell'amore verso i nostri cari. Ti preoccupi per il tuo rapporto con il tuo ragazzo perché ti importa, ma è importante capire che la depressione può far sembrare tutto più difficile e complicato di quanto sia in realtà.
È positivo che tu abbia iniziato a curarti con uno psicologo e che stia prendendo farmaci per la depressione. Ricorda che è un percorso che richiede tempo e pazienza, e che le difficoltà che stai vivendo ora possono essere superate.
Quanto alla paura di non amare più il tuo ragazzo, è importante capire che l'amore non è un sentimento costante e immutabile, ma è qualcosa di dinamico che può avere alti e bassi, specialmente durante momenti difficili come la depressione. È normale avere dubbi e incertezze, ma è importante comunicare con il tuo ragazzo e con il tuo terapeuta per affrontare insieme i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni.
Ricorda che la guarigione richiede tempo e impegno, e che è importante essere gentili con te stessa durante questo processo. Cerca di concentrarti su di te, sul tuo benessere e sulla tua guarigione, e fidati che con il tempo potrai tornare ad amare e a vivere la tua vita al meglio.
Ti auguro tutto il meglio per il tuo percorso di guarigione, e ricorda che non sei sola in questo. Se senti di avere bisogno di supporto aggiuntivo, non esitare a parlarne con il tuo terapeuta o a cercare aiuto nelle persone a cui tieni. Rimango a tua disposizione per una eventuale consultazione.
È positivo che tu abbia iniziato a curarti con uno psicologo e che stia prendendo farmaci per la depressione. Ricorda che è un percorso che richiede tempo e pazienza, e che le difficoltà che stai vivendo ora possono essere superate.
Quanto alla paura di non amare più il tuo ragazzo, è importante capire che l'amore non è un sentimento costante e immutabile, ma è qualcosa di dinamico che può avere alti e bassi, specialmente durante momenti difficili come la depressione. È normale avere dubbi e incertezze, ma è importante comunicare con il tuo ragazzo e con il tuo terapeuta per affrontare insieme i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni.
Ricorda che la guarigione richiede tempo e impegno, e che è importante essere gentili con te stessa durante questo processo. Cerca di concentrarti su di te, sul tuo benessere e sulla tua guarigione, e fidati che con il tempo potrai tornare ad amare e a vivere la tua vita al meglio.
Ti auguro tutto il meglio per il tuo percorso di guarigione, e ricorda che non sei sola in questo. Se senti di avere bisogno di supporto aggiuntivo, non esitare a parlarne con il tuo terapeuta o a cercare aiuto nelle persone a cui tieni. Rimango a tua disposizione per una eventuale consultazione.
Gentile utente, se lei rilegge con calma ed attenzione il testo della sua domanda, vede che ha già le sue risposte. In quei cinque anni ha avuto tutto il tempo per fantasticare sulla sua vita futura, già pianificata ed organizzata (ma chi non lo farebbe?!). Il punto però è che la realtà è sempre diversa da come ce la siamo immaginata. Lei è già in cura da uno psicologo e credo che stia arrivando con lui/lei al punto della questione...la invito a continuare. Mi permetta in ultimo di dirle di non riportare tutto alla sua "malattia": la sua vita è anche altro. Ci rifletta.
dott.ssa Floriana Ricciardi
dott.ssa Floriana Ricciardi
Grazie di aver condiviso con tanta apertura i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni. È evidente quanto lei stia lottando in questo momento e quanto lei tenga al suo rapporto di coppia. Vorrei rassicurarla che quello che sta vivendo è una reazione comprensibile e, in molti casi, normale per chi soffre di disturbi d'ansia e depressione. ll disturbo d'ansia generalizzato e la depressione possono avere un impatto significativo sulla sua capacità di provare emozioni positive e di relazionarti con le persone che ama. La sua attuale situazione lavorativa stressante ha probabilmente aggravato questi problemi. La depressione può rendere difficile provare gioia o amore, anche per le persone a cui tiene di più. Questo è un sintomo comune chiamato "anedonia", ovvero l'incapacità di provare piacere o interesse nelle attività che normalmente la rendevano felice. Quindi, il fatto che lei senta di esserti distaccata emotivamente dal suo ragazzo può essere un effetto della sua condizione e non un riflesso della realtà del suo amore per lui. È positivo che lei stia già vedendo uno psicologo e che abbia iniziato una terapia farmacologica. Gli antidepressivi spesso richiedono alcune settimane prima di mostrare i loro pieni effetti, quindi è possibile che lei non abbia ancora raggiunto il massimo beneficio. Il lavoro con il suo psicologo potrà aiutarla a sviluppare strategie per gestire meglio la sua ansia e depressione, migliorando gradualmente il suo benessere emotivo. Cerchi di mantenere abitudini sane, come l'attività fisica e hobby che le piacciono, anche se inizialmente le sembrano poco gratificanti. Queste attività possono aiutare gradualmente a migliorare il suo umore. Ricordi che il processo di guarigione richiede tempo. Non sia troppo dura con se stessa se le cose non migliorano immediatamente. È del tutto normale desiderare di vedere dei segni immediati di miglioramento. Tuttavia, è importante avere fiducia nel processo di guarigione. È evidente che il suo ragazzo la sostiene moltissimo e questo è un fattore molto positivo. Sarebbe importante comunicare apertamente con lui riguardo ai suoi sentimenti e alle sue difficoltà ricordando che il distacco emotivo che prova ora potrebbe non essere riflesso del suo amore per lui, ma un sintomo della sua attuale condizione. Il supporto reciproco e la comprensione sono fondamentali durante questo periodo difficile. Le auguro un buon percorso e un futuro più sereno, Dott.ssa Ginevra Guerrera
Gentilissima,
i grandi cambiamenti di vita, come la convivenza, l'inizio di un nuovo lavoro e il trasferimento in un'altra città, sono tutti eventi che possono destabilizzarci. Il fatto di sentirsi sola e lontana anche dal proprio ragazzo, pur convivendoci, credo possa essere una diretta conseguenza di tutto ciò. Se pensa di trovarsi bene con la sua nuova figura di supporto credo che possa essere un buon modo per iniziare piano piano a stare meglio.
Resto comunque a sua completa disposizione per qualsiasi necessità,
Dott.ssa Anna Clavarino
i grandi cambiamenti di vita, come la convivenza, l'inizio di un nuovo lavoro e il trasferimento in un'altra città, sono tutti eventi che possono destabilizzarci. Il fatto di sentirsi sola e lontana anche dal proprio ragazzo, pur convivendoci, credo possa essere una diretta conseguenza di tutto ciò. Se pensa di trovarsi bene con la sua nuova figura di supporto credo che possa essere un buon modo per iniziare piano piano a stare meglio.
Resto comunque a sua completa disposizione per qualsiasi necessità,
Dott.ssa Anna Clavarino
Buongiorno! Innanzi tutto vorrei esprimerle tutta la mia solidarietà visto il momento difficile che sta passando.
Quello che è nato come un disturbo d'ansia è diventato col tempo un noto disturbo ossessivo paranoico conosciuto come "Dubbio Patologico". Il dubbio patologico si nutre di ossessioni derivanti da alcune paure specifiche (essere innamorati o meno del proprio compagno, poter essere omosessuali, poter fare del male a qualcuno ecc..) a cui seguono tentativi di risposta disfunzionali che non fanno altro che aumentare la portata dei dubbi fino ad arrivare a sensazioni di vera e propria angoscia.
Questa spropositata produzione di pensiero inibisce le sensazioni rendendo le persone incapaci di provare altre emozioni se non la paura stessa, per questo motivo non ci si riesce a dare le risposte di cui si ha bisogno.
E' dunque necessario interrompere il circolo vizioso di risposte che generano nuove domande (con le dovute tecniche) per poter ristabilire equilibri percettivi funzionali.
Quello che è nato come un disturbo d'ansia è diventato col tempo un noto disturbo ossessivo paranoico conosciuto come "Dubbio Patologico". Il dubbio patologico si nutre di ossessioni derivanti da alcune paure specifiche (essere innamorati o meno del proprio compagno, poter essere omosessuali, poter fare del male a qualcuno ecc..) a cui seguono tentativi di risposta disfunzionali che non fanno altro che aumentare la portata dei dubbi fino ad arrivare a sensazioni di vera e propria angoscia.
Questa spropositata produzione di pensiero inibisce le sensazioni rendendo le persone incapaci di provare altre emozioni se non la paura stessa, per questo motivo non ci si riesce a dare le risposte di cui si ha bisogno.
E' dunque necessario interrompere il circolo vizioso di risposte che generano nuove domande (con le dovute tecniche) per poter ristabilire equilibri percettivi funzionali.
Gentile utente, la sua esperienza evidenzia una serie di dinamiche emotive complesse e profonde. È del tutto naturale che i momenti di grande stress e ansia, come quelli che sta vivendo, possano influenzare il modo in cui si sente, non solo in generale ma anche nei confronti della sua relazione. Quando siamo sopraffatti da un malessere, può capitare di sentirci distaccati da ciò che normalmente ci dà gioia e conforto, anche da persone a cui teniamo profondamente. L’allontanamento che percepisce dalla sua relazione potrebbe essere il risultato di una risposta naturale al dolore e alla confusione che sta affrontando. È importante ricordare che quando la nostra salute mentale è compromessa, le emozioni possono essere molto alte o instabili, portandoci a mettere in dubbio i nostri sentimenti e relazioni. La sensazione che gli attacchi di ansia e depressione abbiano spento i Suoi sentimenti è comune, e spesso il peso di queste emozioni può offuscare l'amore e l'affetto che normalmente sentirebbe. Il suo compagno, pur essendo un grande sostegno, non può "curare" la Sua sofferenza interiore, né eliminare il dolore dello stress lavorativo. Questo non è un fallimento da parte sua, ma piuttosto il segno che ha bisogno di tempo e spazio per affrontare i propri sentimenti e la propria situazione personale. Affrontare questi dubbi e la paura di non amare più è un passo difficile, ma può anche essere parte di un percorso di crescita. Strutturare i pensieri e le emozioni con l'aiuto di un professionista può aiutarLa a comprendere meglio il Suo stato attuale e a lavorare per ritrovare una connessione con se stessa e con gli altri. È importante rispettare questo momento, comprendendo che passerà e che la Sua capacità di amare e di sentirsi felice potrà tornare. Potrebbe anche voler considerare di discutere con il Suo partner la Sua situazione, in modo che possa comprendere meglio cosa sta attraversando e offrire supporto, pur nella difficoltà. Se desidera discutere questi temi più approfonditamente e ricevere supporto nel percorso di riconnessione con se stessa e con il Suo compagno, La invito a contattarmi. Sarò lieta di offrirLe il sostegno necessario.
Cordialmente, Dottoressa Laura Lanocita
Cordialmente, Dottoressa Laura Lanocita
Gentile utente, comprendo quanto possa essere doloroso sentirsi distaccati proprio dalla persona che per tanto tempo ha rappresentato un punto fermo e di conforto. Questa sensazione di distacco emotivo è una risposta frequente in situazioni di ansia cronica e depressione. Talvolta il cervello, per proteggersi, entra in una sorta di "modalità di sopravvivenza" in cui gli affetti e le emozioni possono temporaneamente sembrare spenti. Questo non significa che il sentimento per il tuo ragazzo sia svanito, ma piuttosto che ora le tue energie sono impegnate nel superare una fase critica. Il fatto che tu abbia intrapreso un percorso terapeutico è un passo importantissimo, e con il tempo potresti riuscire a ritrovare un equilibrio emotivo che permetterà a quei sentimenti di riemergere con più chiarezza. Concediti di non forzare le emozioni e accetta che questo sia un momento in cui probabilmente devi concentrare le tue risorse su te stessa e sulla tua guarigione.
Cerca di evitare di giudicare troppo duramente i tuoi sentimenti, anche se capisco che possa essere difficile. Con il tempo e il supporto terapeutico, lavorando su te stessa e sul tuo benessere, potresti ritrovare il senso di sicurezza e serenità che ora sembra lontano.
Hai iniziato da poco le sedute con il tuo psicologo: datti tempo, percorsi del genere hanno bisogno di tempo per dare i loro frutti. Ricordati che non sei sola in questa situazione, con il giusto supporto potrai stare meglio. Spero di esserti stata utile, resto a disposizione in caso dovessi averne bisogno. Ti auguro buona fortuna e buona serata.
Cerca di evitare di giudicare troppo duramente i tuoi sentimenti, anche se capisco che possa essere difficile. Con il tempo e il supporto terapeutico, lavorando su te stessa e sul tuo benessere, potresti ritrovare il senso di sicurezza e serenità che ora sembra lontano.
Hai iniziato da poco le sedute con il tuo psicologo: datti tempo, percorsi del genere hanno bisogno di tempo per dare i loro frutti. Ricordati che non sei sola in questa situazione, con il giusto supporto potrai stare meglio. Spero di esserti stata utile, resto a disposizione in caso dovessi averne bisogno. Ti auguro buona fortuna e buona serata.
Cara, l'allontanamento emotivo che senti dal tuo ragazzo è una risposta comune e naturale alla depressione e all'ansia che stai vivendo. Quando ci si trova a fronteggiare queste fatiche, l’energia mentale si riduce, e persino le relazioni più significative possono sembrare distanti. Permetti a te stessa di vivere questa fase senza sentirti in colpa o costretta a “provare” qualcosa. Concentrati sulla tua guarigione, e permetti al percorso terapeutico di aiutarti a ritrovare il tuo benessere
Cara Paziente,
moltissime persone che si ritrovano ad affrontare una difficoltà similare iniziano a questionarsi su alcune scelte esistenziali, dalla carriera lavorativa alla propria relazione sentimentale. Nonostante ciò non esiste una risposta univoca al suo dilemma, essa si potrà trovare nel tempo, nel suo attuale percorso di terapia e di vita.
Tuttavia mi permetta di fornirle un piccolo cambio di prospettiva sulla questione:
In una relazione di coppia, in particolare nel caso di convivenza, la sofferenza di un partner influenza l'altro e ciò, col tempo, può generare un vero e proprio muro tra i due. Ci si distanzia nella probabile e plausibile ricerca di serenità, da un lato cercando di non incupire l'altro e dall'altro per trovare un luogo lontano dalle sofferenze del partner.
Una possibile via che potrebbe aiutarla e nel medesimo tempo salvaguardare il suo compagno è ricercare e/o creare uno spazio d'esperienza esclusivamente suo. Uno spazio unicamente dedicato a lei in cui impegnarsi in un'attività che possa stimolarla. Uno spazio del "fare" che inoltre si configuri come il luogo in cui dar spazio al valore del partner nella sua "assenza".
Sono consapevole che iniziare una qualsiasi attività possa risultarle uno scoglio insormontabile attualmente, ma tenga conto che il suo percorso verso il benessere passerà diversi scogli che lei sarà in grado di superare col tempo.
Le risposte che cerca emergeranno tornando a Sé stessa in modo sano.
Nella speranza che il suo percorso stia proseguendo e che possa trovare uno stimolo propositivo in queste righe, la saluto.
moltissime persone che si ritrovano ad affrontare una difficoltà similare iniziano a questionarsi su alcune scelte esistenziali, dalla carriera lavorativa alla propria relazione sentimentale. Nonostante ciò non esiste una risposta univoca al suo dilemma, essa si potrà trovare nel tempo, nel suo attuale percorso di terapia e di vita.
Tuttavia mi permetta di fornirle un piccolo cambio di prospettiva sulla questione:
In una relazione di coppia, in particolare nel caso di convivenza, la sofferenza di un partner influenza l'altro e ciò, col tempo, può generare un vero e proprio muro tra i due. Ci si distanzia nella probabile e plausibile ricerca di serenità, da un lato cercando di non incupire l'altro e dall'altro per trovare un luogo lontano dalle sofferenze del partner.
Una possibile via che potrebbe aiutarla e nel medesimo tempo salvaguardare il suo compagno è ricercare e/o creare uno spazio d'esperienza esclusivamente suo. Uno spazio unicamente dedicato a lei in cui impegnarsi in un'attività che possa stimolarla. Uno spazio del "fare" che inoltre si configuri come il luogo in cui dar spazio al valore del partner nella sua "assenza".
Sono consapevole che iniziare una qualsiasi attività possa risultarle uno scoglio insormontabile attualmente, ma tenga conto che il suo percorso verso il benessere passerà diversi scogli che lei sarà in grado di superare col tempo.
Le risposte che cerca emergeranno tornando a Sé stessa in modo sano.
Nella speranza che il suo percorso stia proseguendo e che possa trovare uno stimolo propositivo in queste righe, la saluto.
Buongiorno,
Quello che stai vivendo è estremamente comune in situazioni di ansia cronica e depressione. Queste condizioni tendono a influenzare profondamente la percezione delle emozioni, i legami affettivi e la capacità di provare piacere e serenità anche nelle cose più belle della vita, incluse le relazioni che ci sono più care.
La tua descrizione riflette il cosiddetto "anestetico affettivo" , un fenomeno tipico della depressione in cui i sentimenti sembrano attenuarsi o addirittura scomparire. Non significa che non ami più il tuo compagno, ma che al momento la tua mente e il tuo corpo sono concentrati a combattere un disagio interiore profondo, rendendo difficile accedere a emozioni positive. È una reazione comune e spesso temporanea, legata alla tua condizione attuale, non necessariamente una verità permanente.
Inoltre, l'ansia amplifica dubbi e paure, creando circoli viziosi. Quando ti preoccupi di non amare più il tuo compagno, questa paura diventa un'ulteriore fonte di stress e ti porta ad allontanarti ancora di più, aumentando il senso di colpa. È importante ricordare che i sentimenti autentici verso una persona spesso non scompaiono di punto in bianco, ma possono rimanere temporaneamente "oscurati" dalla sofferenza emotiva.
Alcuni suggerimenti per affrontare questa situazione:
Datti tempo: La terapia e il supporto farmacologico richiedono settimane, a volte mesi, per produrre miglioramenti significativi. Non avere fretta di "tornare come prima": è un percorso, e va rispettato il suo ritmo.
Accetta ciò che provi ora: Non cercare di forzare emozioni che al momento non emergono. La tua relazione non si basa solo su ciò che provvi in un dato istante, ma anche su quello che hai costruito insieme e sui valori condivisi.
Comunica con il tuo compagno: Condividi con lui i tuoi sentimenti e le tue difficoltà. Può essere utile spiegargli che quello che stai vivendo non è legato a lui o al tuo rapporto, ma alla tua situazione personale.
Concentrati su piccoli passi: Cerca di fare insieme al tuo compagno attività semplici che un tempo ti facevano stare bene, anche se ora non ti entusiasmano. Spesso, certe routine aiutano le emozioni positive a riemergere.
Prosegui con il tuo psicologo: Parla regolarmente con un professionista ti aiuterà a gestire meglio i tuoi pensieri, ad affrontare il senso di colpa ea rompere il circolo vizioso dei dubbi.
È fondamentale continuare il tuo percorso terapeutico, che è la strada giusta per ritrovare il tuo benessere e, di conseguenza, una serenità anche nella relazione. Per un supporto più mirato e specifico, ti consiglio di rivolgerti al tuo psicologo per approfondire questi temi e sviluppare strategie utili a superare questa fase.
Rivolgersi a uno specialista è sempre la scelta migliore quando si affrontano difficoltà così complesse e delicate.
Dottoressa Silvia Parisi Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa.
Quello che stai vivendo è estremamente comune in situazioni di ansia cronica e depressione. Queste condizioni tendono a influenzare profondamente la percezione delle emozioni, i legami affettivi e la capacità di provare piacere e serenità anche nelle cose più belle della vita, incluse le relazioni che ci sono più care.
La tua descrizione riflette il cosiddetto "anestetico affettivo" , un fenomeno tipico della depressione in cui i sentimenti sembrano attenuarsi o addirittura scomparire. Non significa che non ami più il tuo compagno, ma che al momento la tua mente e il tuo corpo sono concentrati a combattere un disagio interiore profondo, rendendo difficile accedere a emozioni positive. È una reazione comune e spesso temporanea, legata alla tua condizione attuale, non necessariamente una verità permanente.
Inoltre, l'ansia amplifica dubbi e paure, creando circoli viziosi. Quando ti preoccupi di non amare più il tuo compagno, questa paura diventa un'ulteriore fonte di stress e ti porta ad allontanarti ancora di più, aumentando il senso di colpa. È importante ricordare che i sentimenti autentici verso una persona spesso non scompaiono di punto in bianco, ma possono rimanere temporaneamente "oscurati" dalla sofferenza emotiva.
Alcuni suggerimenti per affrontare questa situazione:
Datti tempo: La terapia e il supporto farmacologico richiedono settimane, a volte mesi, per produrre miglioramenti significativi. Non avere fretta di "tornare come prima": è un percorso, e va rispettato il suo ritmo.
Accetta ciò che provi ora: Non cercare di forzare emozioni che al momento non emergono. La tua relazione non si basa solo su ciò che provvi in un dato istante, ma anche su quello che hai costruito insieme e sui valori condivisi.
Comunica con il tuo compagno: Condividi con lui i tuoi sentimenti e le tue difficoltà. Può essere utile spiegargli che quello che stai vivendo non è legato a lui o al tuo rapporto, ma alla tua situazione personale.
Concentrati su piccoli passi: Cerca di fare insieme al tuo compagno attività semplici che un tempo ti facevano stare bene, anche se ora non ti entusiasmano. Spesso, certe routine aiutano le emozioni positive a riemergere.
Prosegui con il tuo psicologo: Parla regolarmente con un professionista ti aiuterà a gestire meglio i tuoi pensieri, ad affrontare il senso di colpa ea rompere il circolo vizioso dei dubbi.
È fondamentale continuare il tuo percorso terapeutico, che è la strada giusta per ritrovare il tuo benessere e, di conseguenza, una serenità anche nella relazione. Per un supporto più mirato e specifico, ti consiglio di rivolgerti al tuo psicologo per approfondire questi temi e sviluppare strategie utili a superare questa fase.
Rivolgersi a uno specialista è sempre la scelta migliore quando si affrontano difficoltà così complesse e delicate.
Dottoressa Silvia Parisi Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa.
concordo con i colleghi
Gentile utente,
dalle sue parole si evince il momento di grande difficoltà che si trova ad attraversare. Per capire che cosa prova davvero c'è bisogno di riflettere a fondo sulla sua relazione e sulle sue difficoltà e penso che un percorso di psicoterapia possa darle gli strumenti per approfondire in profondità. Dunque, le consiglio di proseguire con il suo percorso psicologico e farmacologico e di avere fiducia nel percorso di terapia che a volte può essere lungo e faticoso, ma con un po' di pazienza può portare ai risultati sperati e anche di più.
Le auguro il meglio, un caro saluto
Dott.ssa Marta Romano
dalle sue parole si evince il momento di grande difficoltà che si trova ad attraversare. Per capire che cosa prova davvero c'è bisogno di riflettere a fondo sulla sua relazione e sulle sue difficoltà e penso che un percorso di psicoterapia possa darle gli strumenti per approfondire in profondità. Dunque, le consiglio di proseguire con il suo percorso psicologico e farmacologico e di avere fiducia nel percorso di terapia che a volte può essere lungo e faticoso, ma con un po' di pazienza può portare ai risultati sperati e anche di più.
Le auguro il meglio, un caro saluto
Dott.ssa Marta Romano
Comprendo la sua difficoltà e il suo senso di distacco emotivo in questo periodo di ansia e depressione. È normale che in condizioni di sofferenza psicologica, come quelle che sta vivendo, si sperimenti una sorta di "blocco" emotivo, che rende difficile percepire l'affetto per il partner, anche se l'amore è ancora presente. Questo distacco non indica una perdita di amore, ma è un effetto temporaneo del suo stato psicologico. La sua mente, impegnata a gestire il dolore e le emozioni complesse, può limitare la capacità di sentirsi connessi emotivamente, ma questo non significa che la relazione sia compromessa. Le consiglio di continuare il percorso terapeutico, di parlare apertamente con il suo compagno riguardo le sue difficoltà, e di non colpevolizzarsi per i sentimenti che sta vivendo. Con il tempo, quando la sua condizione psicologica migliorerà, il legame affettivo tornerà a essere più chiaro e soddisfacente. Se volesse ulteriori chiarimenti, non esiti a contattarmi. Cordialmente,
Buongiorno,
Innanzitutto, mi dispiace molto per il momento difficile che stai attraversando e capisco quanto l’ansia e la depressione possano influire sul tuo benessere e sul tuo rapporto. È assolutamente comprensibile che, quando si vive un periodo di grande sofferenza interiore, anche le relazioni più solide possano sembrare distante o difficili da "sentire" come prima. Questo tipo di distacco emotivo non è raro quando si attraversano situazioni di stress e malessere psicologico, come l’ansia e la depressione, che tendono a compromettere la percezione che abbiamo di noi stessi e degli altri, anche se non c’è nulla che effettivamente non va nella relazione. Il fatto che tu ti senta distaccata, nonostante l’affetto e il sostegno che il tuo ragazzo ti offre, è probabilmente una reazione alla tua sofferenza emotiva e alla difficoltà di affrontare un momento così impegnativo della tua vita. La malattia può generare una sorta di "intorpidimento emotivo", dove i sentimenti sembrano meno intensi o difficili da provare, ma ciò non significa che il tuo amore verso di lui sia svanito. Ti invito a considerare che questo distacco potrebbe essere una manifestazione del tuo stato di disagio psicologico, piuttosto che un segno di qualcosa che non va nel rapporto. Questo non è un riflesso della qualità del tuo amore, ma piuttosto una risposta ai tuoi sintomi, che è molto comune in chi vive momenti di depressione o ansia. La paura di allontanarti da lui, alimentata dai dubbi e dall'auto-sospetto, è una parte del circolo vizioso che la tua mente sta creando, e il fatto che tu ne sia consapevole è già un buon passo. Il percorso che stai facendo con il supporto psicoterapeutico e l’assunzione di farmaci è essenziale per affrontare questo momento e permetterti di ritrovare il benessere. Nel frattempo, è importante che tu riconosca che i tuoi sentimenti attuali sono influenzati dalla tua condizione psicologica, e che questa distanza non è definitiva. Dare spazio a te stessa, senza forzarti a "sentire" come prima, ma accettando che questo periodo di difficoltà faccia parte del processo di guarigione, è fondamentale.
Continua a lavorare con il tuo terapeuta e, se ti sembra utile, parlane anche con il tuo ragazzo. Potrebbe essere utile spiegargli come ti senti, per evitare che anche lui venga risucchiato dal tuo circolo di dubbi. Spesso, mettere in parole le proprie difficoltà aiuta a ridurre il peso della solitudine emotiva che si prova in questi momenti. Sii gentile con te stessa: i dubbi che provi ora non definiscono né il tuo amore né il tuo futuro. Questo momento difficile passerà, e potrai riscoprire te stessa e la connessione con il tuo ragazzo, quando starai meglio. Il tuo amore non è sparito, ma potrebbe essere sepolto temporaneamente sotto il peso della sofferenza che stai vivendo.
Un passo alla volta, cerca di concentrarti sul tuo recupero e di non giudicarti troppo severamente in questo periodo.
Mi farebbe piacere approfondire questo tema in seduta, rimango a disposizione.
Un caro saluto,
Dott. Lorenzo Boccalari
Innanzitutto, mi dispiace molto per il momento difficile che stai attraversando e capisco quanto l’ansia e la depressione possano influire sul tuo benessere e sul tuo rapporto. È assolutamente comprensibile che, quando si vive un periodo di grande sofferenza interiore, anche le relazioni più solide possano sembrare distante o difficili da "sentire" come prima. Questo tipo di distacco emotivo non è raro quando si attraversano situazioni di stress e malessere psicologico, come l’ansia e la depressione, che tendono a compromettere la percezione che abbiamo di noi stessi e degli altri, anche se non c’è nulla che effettivamente non va nella relazione. Il fatto che tu ti senta distaccata, nonostante l’affetto e il sostegno che il tuo ragazzo ti offre, è probabilmente una reazione alla tua sofferenza emotiva e alla difficoltà di affrontare un momento così impegnativo della tua vita. La malattia può generare una sorta di "intorpidimento emotivo", dove i sentimenti sembrano meno intensi o difficili da provare, ma ciò non significa che il tuo amore verso di lui sia svanito. Ti invito a considerare che questo distacco potrebbe essere una manifestazione del tuo stato di disagio psicologico, piuttosto che un segno di qualcosa che non va nel rapporto. Questo non è un riflesso della qualità del tuo amore, ma piuttosto una risposta ai tuoi sintomi, che è molto comune in chi vive momenti di depressione o ansia. La paura di allontanarti da lui, alimentata dai dubbi e dall'auto-sospetto, è una parte del circolo vizioso che la tua mente sta creando, e il fatto che tu ne sia consapevole è già un buon passo. Il percorso che stai facendo con il supporto psicoterapeutico e l’assunzione di farmaci è essenziale per affrontare questo momento e permetterti di ritrovare il benessere. Nel frattempo, è importante che tu riconosca che i tuoi sentimenti attuali sono influenzati dalla tua condizione psicologica, e che questa distanza non è definitiva. Dare spazio a te stessa, senza forzarti a "sentire" come prima, ma accettando che questo periodo di difficoltà faccia parte del processo di guarigione, è fondamentale.
Continua a lavorare con il tuo terapeuta e, se ti sembra utile, parlane anche con il tuo ragazzo. Potrebbe essere utile spiegargli come ti senti, per evitare che anche lui venga risucchiato dal tuo circolo di dubbi. Spesso, mettere in parole le proprie difficoltà aiuta a ridurre il peso della solitudine emotiva che si prova in questi momenti. Sii gentile con te stessa: i dubbi che provi ora non definiscono né il tuo amore né il tuo futuro. Questo momento difficile passerà, e potrai riscoprire te stessa e la connessione con il tuo ragazzo, quando starai meglio. Il tuo amore non è sparito, ma potrebbe essere sepolto temporaneamente sotto il peso della sofferenza che stai vivendo.
Un passo alla volta, cerca di concentrarti sul tuo recupero e di non giudicarti troppo severamente in questo periodo.
Mi farebbe piacere approfondire questo tema in seduta, rimango a disposizione.
Un caro saluto,
Dott. Lorenzo Boccalari
Quello che stai vivendo è assolutamente normale per qualcuno che sta attraversando ansia, depressione e stress cronico. Il distacco emotivo, il senso di apatia, la difficoltà a provare gioia anche per le cose che una volta ti rendevano felice (incluso il tuo rapporto di coppia) sono sintomi molto comuni della depressione. Non è un segnale che non ami più il tuo ragazzo, ma piuttosto che la tua mente e il tuo corpo sono in uno stato di esaurimento emotivo, e quindi non riescono a provare le emozioni come prima.
Cosa puoi fare?
- Non dare troppo peso ai pensieri negativi
- Continua il percorso terapeutico
- Datti tempo
- Comunica liberamente con il tuo ragazzo
- Focalizzati sulle piccole cose
- Cerca una passione anche piccola, possibilmente sportiva, nella quale convogliare le tue energie al fine di migliorare la tua autostima.
Buona giornata.
Cosa puoi fare?
- Non dare troppo peso ai pensieri negativi
- Continua il percorso terapeutico
- Datti tempo
- Comunica liberamente con il tuo ragazzo
- Focalizzati sulle piccole cose
- Cerca una passione anche piccola, possibilmente sportiva, nella quale convogliare le tue energie al fine di migliorare la tua autostima.
Buona giornata.
Comprendo quanto questa esperienza possa essere destabilizzante. Ansia e depressione possono influenzare la percezione delle emozioni, generando un senso di distacco anche nelle relazioni più significative. Questo non implica un cambiamento nei tuoi sentimenti, ma riflette il modo in cui la mente, sotto pressione, può temporaneamente alterare la risposta emotiva. Concederti tempo, senza la pressione di dare subito un senso a ciò che provi, e proseguire nel percorso terapeutico ti aiuterà gradualmente a ritrovare maggiore chiarezza e connessione con te stessa e con gli altri.
Buongiorno, innanzitutto mi dispiace per ciò che sta provando e non deve essere facile avere l'opputunità di vivere ciò che pensava potesse renderla felice e invece far esperienza di un peggioramento. Penso sia una risorsa preziosa porsi delle domande su di sè e su ciò che si prova in modo curioso e come base di ulteriori riflessioni. Leggo che è in cura da uno psicologo da poco: credo che deve dar tempo al suo percorso di scoperta di sè e al cambiamento, senza aver fretta. Inoltre, penso che possa portare al collega i suoi dubbi e le domande qui poste: credo che il professionista la potrà accompagnare senza giudizio, con delicatezza e in sicurezza all'esplorazione di quanto si chiede. Le auguro di poter star meglio e poter godere della felicità che tanto aspetta e desidera!
Buonasera, mi spiace del brutto periodo che sta attraversando. Spesso capita che un trasferimento o cambiamenti in generale possano aumentare i sintomi. Sembra che nel suo caso l’ansia si sia intensificata a tal punto da genare un significativo calo dell’umore ed e` comune in questi casi perdere il piacere di fare delle cose che prima si trovavano soddisfacenti. Le suggerisco di parlare dei dubbi sul suo fidanzato sia allo psicologo che la segue sia allo psichiatra per poter ricevere un supporto mirato rispetto a questo aspetto che merita di essere attenzionato. Per ottenere dei benefici e` necessario avere pazienza. Mi auguro che possa trovare la motivazione che le permetta di sostenere la fatica del percorso di cura che ha intrapreso.
Buonasera, comprendo le sue emozioni e mi spiace per il difficle periodo che sta attraversando. La depressione comporta purtroppo l'appiattimento emotivo di cui parla e va a coinvolgere molti ambiti della nostra vita, anche i legami a noi più vicini ed importanti. Scrive che il suo compagno le è di grande sostegno ed è un'ottima risorsa averlo vicino in questo processo. Un grande passo che lei ha fatto è quello di rivolgersi ad uno psicologo per prendersi cura di sé e comprendere quali sono gli eventi o le situazioni che le hanno generato quell'accumularsi di stati di ansia fino a portarla alla depressione. La consapevolezza di questi aspetti e dei significati che lei vi attribuisce è di fondamentale importanza per poter riacquisire padronanza di sé e della propria vita. Si affidi al collega e sono certo che riuscirà a riaprirsi verso nuove prospettive di serenità.
Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Buongiorno,
quello che descrive è molto comune nelle fasi depressive e nei disturbi d’ansia gravi: quando l’umore è basso e la mente è invasa da pensieri negativi, anche i sentimenti più profondi sembrano appannarsi. Si chiama “anestesia affettiva”: la depressione spegne il piacere, la motivazione, il desiderio, e anche l’amore può sembrare “sparito”. Ma non è una verità, è un effetto della malattia.
Il fatto che lei riconosca quanto sia importante il suo compagno, che non voglia perderlo, che il legame prima era forte e desiderato, è già un segnale che i sentimenti ci sono, solo che ora non riesce a sentirli chiaramente. È una nebbia, non un’assenza.
In questa fase, non prenda decisioni drastiche sul rapporto: si dia tempo, continui con la terapia e la cura farmacologica, e soprattutto parli con lo psicologo di questi dubbi. Il modo più sano per affrontarli è accettare che fanno parte del momento, senza combatterli o forzarli a sparire subito.
Anche se ora non prova sollievo dalla presenza del suo compagno, il fatto che lui resti al suo fianco è un dono prezioso. Quando starà meglio, i sentimenti potranno riemergere in modo più chiaro e autentico.
Con gentilezza e pazienza verso di sé, ce la farà.
Resto a disposizione se desidera approfondire.
Dott.ssa Borgese Cristina
quello che descrive è molto comune nelle fasi depressive e nei disturbi d’ansia gravi: quando l’umore è basso e la mente è invasa da pensieri negativi, anche i sentimenti più profondi sembrano appannarsi. Si chiama “anestesia affettiva”: la depressione spegne il piacere, la motivazione, il desiderio, e anche l’amore può sembrare “sparito”. Ma non è una verità, è un effetto della malattia.
Il fatto che lei riconosca quanto sia importante il suo compagno, che non voglia perderlo, che il legame prima era forte e desiderato, è già un segnale che i sentimenti ci sono, solo che ora non riesce a sentirli chiaramente. È una nebbia, non un’assenza.
In questa fase, non prenda decisioni drastiche sul rapporto: si dia tempo, continui con la terapia e la cura farmacologica, e soprattutto parli con lo psicologo di questi dubbi. Il modo più sano per affrontarli è accettare che fanno parte del momento, senza combatterli o forzarli a sparire subito.
Anche se ora non prova sollievo dalla presenza del suo compagno, il fatto che lui resti al suo fianco è un dono prezioso. Quando starà meglio, i sentimenti potranno riemergere in modo più chiaro e autentico.
Con gentilezza e pazienza verso di sé, ce la farà.
Resto a disposizione se desidera approfondire.
Dott.ssa Borgese Cristina
Cara utente,
grazie per aver condiviso la sua storia. Penso che l'allontanamento sentimentale possa derivare dai suoi sintomi depressivi. Penso che la cosa migliore sia investire nel percorso con la psicologa e continuare con la terapia farmacologica. Posso comprendere che in questo periodo ci sia anche lo scoraggiamento, ma i progressi si noteranno nel tempo.
Buon cammino!
grazie per aver condiviso la sua storia. Penso che l'allontanamento sentimentale possa derivare dai suoi sintomi depressivi. Penso che la cosa migliore sia investire nel percorso con la psicologa e continuare con la terapia farmacologica. Posso comprendere che in questo periodo ci sia anche lo scoraggiamento, ma i progressi si noteranno nel tempo.
Buon cammino!
Quello che sta vivendo non è affatto raro nei percorsi di ansia e depressione. In questi stati, è frequente percepire un distacco emotivo verso le persone a cui teniamo di più — non perché non le amiamo più, ma perché la mente, sotto pressione, fatica a "sentire" come prima. È come se il dolore mentale oscurasse tutto il resto, anche le emozioni più belle e genuine.
Questa “anestesia affettiva” può essere spaventosa, ma è un sintomo della malattia, non una prova della fine dei tuoi sentimenti. E proprio perché si stai ponendo queste domande, con tanto timore e rispetto, è probabile che ciò che prova per il suo compagno sia ancora molto profondo. È solo "coperto" dalla nebbia dell'ansia, della stanchezza mentale e della depressione.
Anche il senso di colpa che prova è comprensibile. Spesso, chi soffre si accusa di “non fare abbastanza” per chi gli sta accanto,
Ciò che sta affrontando richiede tempo e gentilezza. È importante non forzartsi a “sentire” qualcosa di specifico, ma lasciarsi il diritto di vivere anche i momenti di dubbio e di vuoto senza giudicarsi. I sentimenti, se autentici, non svaniscono con un periodo buio: possono solo essere messi in pausa, rallentati dalla fatica. Quando tornerà a sentirsi meglio con se stessa, sarà più chiaro anche cosa prova, senza la nebbia dell’ansia a offuscare tutto.
Nel frattempo, la invito a parlare apertamente di questi vissuti anche nel percorso psicologico che hai iniziato: è un luogo sicuro dove esplorare senza paura queste emozioni.
Resto a disposizione se hai bisogno di approfondire o confrontarti.
Un caro saluto.
Questa “anestesia affettiva” può essere spaventosa, ma è un sintomo della malattia, non una prova della fine dei tuoi sentimenti. E proprio perché si stai ponendo queste domande, con tanto timore e rispetto, è probabile che ciò che prova per il suo compagno sia ancora molto profondo. È solo "coperto" dalla nebbia dell'ansia, della stanchezza mentale e della depressione.
Anche il senso di colpa che prova è comprensibile. Spesso, chi soffre si accusa di “non fare abbastanza” per chi gli sta accanto,
Ciò che sta affrontando richiede tempo e gentilezza. È importante non forzartsi a “sentire” qualcosa di specifico, ma lasciarsi il diritto di vivere anche i momenti di dubbio e di vuoto senza giudicarsi. I sentimenti, se autentici, non svaniscono con un periodo buio: possono solo essere messi in pausa, rallentati dalla fatica. Quando tornerà a sentirsi meglio con se stessa, sarà più chiaro anche cosa prova, senza la nebbia dell’ansia a offuscare tutto.
Nel frattempo, la invito a parlare apertamente di questi vissuti anche nel percorso psicologico che hai iniziato: è un luogo sicuro dove esplorare senza paura queste emozioni.
Resto a disposizione se hai bisogno di approfondire o confrontarti.
Un caro saluto.
Quello che descrivi è un’esperienza molto frequente nei periodi di forte ansia e depressione. Non significa che l’amore sia sparito, ma che la stanchezza psicofisica e i pensieri ossessivi, “anestetizzino” un po le emozioni. È come se un velo ti separasse da ciò che prima ti faceva stare bene: può sembrare di non provare più nulla, quando in realtà si tratta di un effetto temporaneo legato al momento che stai attraversando.
Il fatto che tu lo riconosca e che lo desideri accanto a te, che tu abbia chiaro di non voler rinunciare al vostro progetto, è già un segnale prezioso: non è indifferenza, ma una lotta interiore tra la tua parte ansiosa/depressiva e la tua parte sana che sa cosa vuole.
In questa fase, più che “sforzarti” di sentire emozioni che non arrivano subito, può esserti utile accogliere che il distacco emotivo fa parte del quadro ansioso-depressivo e non è una scelta né una colpa.
Non cercare conferme immediate perché questo circolo vizioso alimenta solo più ansia.
Affidarti al percorso che hai già iniziato: psicoterapia e cura farmacologica hanno bisogno di tempo per restituirti stabilità e maggiore serenità.Con il lavoro su di te e un po’ di pazienza, potrai riscoprire più chiaramente i tuoi sentimenti. Intanto, il modo migliore per proteggere la relazione è non confondere il sintomo con la realtà dei tuoi affetti.
Ti auguro il meglio.
Il fatto che tu lo riconosca e che lo desideri accanto a te, che tu abbia chiaro di non voler rinunciare al vostro progetto, è già un segnale prezioso: non è indifferenza, ma una lotta interiore tra la tua parte ansiosa/depressiva e la tua parte sana che sa cosa vuole.
In questa fase, più che “sforzarti” di sentire emozioni che non arrivano subito, può esserti utile accogliere che il distacco emotivo fa parte del quadro ansioso-depressivo e non è una scelta né una colpa.
Non cercare conferme immediate perché questo circolo vizioso alimenta solo più ansia.
Affidarti al percorso che hai già iniziato: psicoterapia e cura farmacologica hanno bisogno di tempo per restituirti stabilità e maggiore serenità.Con il lavoro su di te e un po’ di pazienza, potrai riscoprire più chiaramente i tuoi sentimenti. Intanto, il modo migliore per proteggere la relazione è non confondere il sintomo con la realtà dei tuoi affetti.
Ti auguro il meglio.
Buongiorno, posso comprendere la fatica nel convivere con questi dubbi su di sé e sull'amore che prova per il Suo compagno, dubbi che la trascinano in un vortice sempre più faticoso da affrontare. Dal Suo racconto comprendo che Lei ha vissuto una sorta di shock nel rendersi conto che la vita che aveva sempre sognato, una volta ottenuta, in realtà non la faceva sentire felice. Non conosco la Sua storia, ma è come se lei si portasse dentro un ideale molto alto di come le cose (la relazione con il Suo compagno, le Sue emozioni e persino se stessa) dovrebbero essere, per cui al confronto tutto sembra piatto e insufficiente. Se così fosse, indagherei da dove deriva questo ideale, qual è la sua origine, quanto questo ideale sia stato interiorizzato dall'esterno e quanto invece riguarda Lei e ciò che desidera per sé. Mi sento di rassicurarla: i sintomi depressivi possono essere molto faticosi e comportare un appiattimento generale della vita affettiva, ma la sua chiarezza espositiva e capacità di introspezione dimostrano che Lei è molto propensa ad un lavoro del profondo. Questo, unitamente ad un adeguato supporto psicologico e farmacologico, certamente l'aiuterà a dare un senso a questi vissuti e a ritrovare il Suo equilibrio personale e di coppia.
Un carissimo saluto,
Dott.ssa Mariele Carnevale
Un carissimo saluto,
Dott.ssa Mariele Carnevale
Gentile utente,
grazie per aver condiviso qui come sta. A tal ragione, le consiglio di cominciare un percorso terapeutico in cui potrà esplorare ciò che prova e capire cosa sta succedendo in questo suo momento di vita. Resto a disposizione, Dott.ssa Martina Panzeri
grazie per aver condiviso qui come sta. A tal ragione, le consiglio di cominciare un percorso terapeutico in cui potrà esplorare ciò che prova e capire cosa sta succedendo in questo suo momento di vita. Resto a disposizione, Dott.ssa Martina Panzeri
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. Le tue parole raccontano una grande forza, anche se in questo momento potresti non sentirla.
Sì, è normale che tu ti senta più distante dal tuo compagno in un periodo come questo. Non perché non lo ami più, ma perché la depressione e l’ansia alterano profondamente la percezione di sé, degli altri e del legame con il mondo. Quando l’energia viene risucchiata dal dolore interiore, anche il desiderio di stare con chi amiamo può spegnersi.
Stai attraversando un cambiamento enorme, sia a livello pratico che psicologico: ti sei trasferita, hai cominciato un nuovo lavoro, hai lasciato la tua rete di supporto precedente, e tutto questo mentre già convivevi con l’ansia. Non è poco.
Quello che descrivi è anche il riflesso di un senso di colpa molto profondo (“sto facendo soffrire il mio compagno”, “sono io il problema”, “non riesco più a stare bene con lui”), che è molto frequente nei momenti depressivi. Ma chi vive questo dolore ha bisogno prima di tutto di accoglienza e compassione verso sé stessa. Non sei sbagliata, sei in un momento delicato della tua vita che richiede tempo, spazio e gentilezza.
E se lui ti è vicino così tanto, è perché sta scegliendo di esserci. Questo non toglie che anche lui possa fare fatica, ma può essere utile, in terapia, portare anche questi pensieri: la paura di perderlo, il timore di deluderlo, il bisogno di capire se è solo un momento o qualcosa che si è rotto. Questo può aiutarti ad alleggerire la pressione interna, chiarire le emozioni e ritrovare la connessione con te stessa e con lui.
Stai già facendo moltissimo: sei in terapia, stai curandoti, ti stai osservando e stai chiedendo aiuto. Questo è il primo passo per ritrovarti. E quando ti ritroverai, sarà più chiaro anche che spazio può avere questa relazione nella tua vita.
Grazie per questo messaggio, così onesto, profondo e pieno di vita vera.
Ti meriti comprensione, non giudizio. E anche questa relazione merita tempo, ascolto e cura. Ma tutto parte da te.
Sì, è normale che tu ti senta più distante dal tuo compagno in un periodo come questo. Non perché non lo ami più, ma perché la depressione e l’ansia alterano profondamente la percezione di sé, degli altri e del legame con il mondo. Quando l’energia viene risucchiata dal dolore interiore, anche il desiderio di stare con chi amiamo può spegnersi.
Stai attraversando un cambiamento enorme, sia a livello pratico che psicologico: ti sei trasferita, hai cominciato un nuovo lavoro, hai lasciato la tua rete di supporto precedente, e tutto questo mentre già convivevi con l’ansia. Non è poco.
Quello che descrivi è anche il riflesso di un senso di colpa molto profondo (“sto facendo soffrire il mio compagno”, “sono io il problema”, “non riesco più a stare bene con lui”), che è molto frequente nei momenti depressivi. Ma chi vive questo dolore ha bisogno prima di tutto di accoglienza e compassione verso sé stessa. Non sei sbagliata, sei in un momento delicato della tua vita che richiede tempo, spazio e gentilezza.
E se lui ti è vicino così tanto, è perché sta scegliendo di esserci. Questo non toglie che anche lui possa fare fatica, ma può essere utile, in terapia, portare anche questi pensieri: la paura di perderlo, il timore di deluderlo, il bisogno di capire se è solo un momento o qualcosa che si è rotto. Questo può aiutarti ad alleggerire la pressione interna, chiarire le emozioni e ritrovare la connessione con te stessa e con lui.
Stai già facendo moltissimo: sei in terapia, stai curandoti, ti stai osservando e stai chiedendo aiuto. Questo è il primo passo per ritrovarti. E quando ti ritroverai, sarà più chiaro anche che spazio può avere questa relazione nella tua vita.
Grazie per questo messaggio, così onesto, profondo e pieno di vita vera.
Ti meriti comprensione, non giudizio. E anche questa relazione merita tempo, ascolto e cura. Ma tutto parte da te.
Salve, quello che sta vivendo è strettamente legato al suo stato psicologico attuale. Quando si soffre di disturbi d’ansia o depressione, può diventare difficile percepire emozioni anche verso le persone che amiamo. Questo fenomeno, chiamato anedonia, è un sintomo comune, e non significa che lei non ami più il suo compagno, ma che in questo momento fatica a sentire. Il fatto che lo riconosca come una presenza preziosa e che desideri continuare la vostra vita insieme è già un segnale importante. Il distacco emotivo che prova può essere temporaneo e parte del suo processo di cura. Approcci come l’EMDR o la psicoterapia umanistica potrebbero aiutarla a rielaborare le paure e a ritrovare il contatto con le emozioni autentiche. Non si colpevolizzi per non riuscire a “sentire come prima”: è la malattia che la allontana, non una mancanza d’amore. Si conceda tempo e continui il percorso con il suo psicologo psicoterapeuta. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentilissima,
Io credo che lei abbia già affrontato con coraggio diverse sfide tra cui trasferirsi in un'altra città e cambiare lavoro. Le consiglio di non colpevolizzarsi per le sue reazioni/emozioni/pensieri, quanto piuttosto si metta in ascolto di questi e si prenda del tempo per capire se sono pensieri causati dalla situazione generale di malessere, oppure scaturiscono da una sofferenza specifica in quell'ambito.
Nel frattempo, al fine di non identificarsi troppo con le sue emozioni negative e i relativi pensieri, potrebbe anche iniziare a praticare qualche piccola attività ogni giorno, che la gratifica o la soddisfa.
Rimango a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Eleonora Mozzani
Io credo che lei abbia già affrontato con coraggio diverse sfide tra cui trasferirsi in un'altra città e cambiare lavoro. Le consiglio di non colpevolizzarsi per le sue reazioni/emozioni/pensieri, quanto piuttosto si metta in ascolto di questi e si prenda del tempo per capire se sono pensieri causati dalla situazione generale di malessere, oppure scaturiscono da una sofferenza specifica in quell'ambito.
Nel frattempo, al fine di non identificarsi troppo con le sue emozioni negative e i relativi pensieri, potrebbe anche iniziare a praticare qualche piccola attività ogni giorno, che la gratifica o la soddisfa.
Rimango a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Eleonora Mozzani
Buongiorno, ciò che descrive con grande sensibilità una è condizione che, purtroppo, molte persone che soffrono di disturbo d’ansia e depressione riconoscono bene: la sensazione improvvisa e spiazzante di distacco emotivo, anche nei confronti delle persone amate.
È importante chiarire che ciò che sta vivendo è un fenomeno comune nei disturbi dell’umore. La depressione e l’ansia cronica alterano non solo l’energia e la motivazione, ma anche la capacità di provare piacere e connessione affettiva. In questi periodi il cervello sembra “anestetizzare” le emozioni per difendersi dallo stress.
Quando dice “è come se i sentimenti si fossero spenti”, descrive esattamente questo meccanismo: una riduzione temporanea della risposta emotiva dovuta alla sofferenza psichica, non alla perdita dell’amore.
Il fatto che lei si stia curando, seguita da uno psicologo e supportata da un trattamento farmacologico, indica che sta già percorrendo la strada giusta. È normale che il miglioramento dell’umore arrivi gradualmente, e che le emozioni, anche quelle affettive, impieghino più tempo a tornare accessibili.
La colpa e i dubbi fanno pensare, in realtà, a pensieri intrusivi tipici dell’ansia, che trovano terreno fertile proprio nei momenti di bassa energia emotiva. Il rischio è che la paura stessa di non provare più amore alimenti l’allontanamento, creando un circolo vizioso.
Ciò che le consiglio ora non è forzarsi a “sentire di più”, ma concedersi pazienza, continuare la terapia e ricordare che l’amore non si misura nell’intensità momentanea delle emozioni, ma nella presenza, nella cura e nella volontà di restare e lei, da come scrive, ne è pienamente capace.
Nel tempo, man mano che il tono dell’umore si stabilizzerà, le emozioni torneranno a fluire con naturalezza. Nel frattempo, può concentrarsi sul proprio benessere quotidiano, su piccoli gesti di routine, e sul ricordarsi che il distacco che ora la spaventa non è una fine, ma una pausa del sentire, tipica dei momenti di sofferenza profonda. Cordialmente MV
È importante chiarire che ciò che sta vivendo è un fenomeno comune nei disturbi dell’umore. La depressione e l’ansia cronica alterano non solo l’energia e la motivazione, ma anche la capacità di provare piacere e connessione affettiva. In questi periodi il cervello sembra “anestetizzare” le emozioni per difendersi dallo stress.
Quando dice “è come se i sentimenti si fossero spenti”, descrive esattamente questo meccanismo: una riduzione temporanea della risposta emotiva dovuta alla sofferenza psichica, non alla perdita dell’amore.
Il fatto che lei si stia curando, seguita da uno psicologo e supportata da un trattamento farmacologico, indica che sta già percorrendo la strada giusta. È normale che il miglioramento dell’umore arrivi gradualmente, e che le emozioni, anche quelle affettive, impieghino più tempo a tornare accessibili.
La colpa e i dubbi fanno pensare, in realtà, a pensieri intrusivi tipici dell’ansia, che trovano terreno fertile proprio nei momenti di bassa energia emotiva. Il rischio è che la paura stessa di non provare più amore alimenti l’allontanamento, creando un circolo vizioso.
Ciò che le consiglio ora non è forzarsi a “sentire di più”, ma concedersi pazienza, continuare la terapia e ricordare che l’amore non si misura nell’intensità momentanea delle emozioni, ma nella presenza, nella cura e nella volontà di restare e lei, da come scrive, ne è pienamente capace.
Nel tempo, man mano che il tono dell’umore si stabilizzerà, le emozioni torneranno a fluire con naturalezza. Nel frattempo, può concentrarsi sul proprio benessere quotidiano, su piccoli gesti di routine, e sul ricordarsi che il distacco che ora la spaventa non è una fine, ma una pausa del sentire, tipica dei momenti di sofferenza profonda. Cordialmente MV
Ciao, leggendoti riesco a immaginare quanta energia tu abbia investito sulla relazione con il tuo compagno e quanto essenziale sia per te la sua presenza. Il vostro è un rapporto di lunga durata, per questo potrebbe non essere più caratterizzato da emozioni molto forti, positive e totalizzanti, all'inizio infatti la persona di cui ci innamoriamo è tutto ciò che ci basta. Proprio perché ora il vostro rapporto non è più fatto di picchi forti ma da un sentimento più stabile, questo sentimento può essere minato da un abbassamento del tono dell'umore, che in qualche modo colpisce anche come ti senti rispetto alla persona che ti è più vicino. Può essere che in questo momento tu sia costretta a sentire che la sola vicinanza di una persona, seppur di sostegno, non può saturare tutti i nostri bisogni, è una consapevolezza che che spaventa, ma è un buon punto di partenza per lavorare su di te anche con l'aiuto terapeutico, come già hai iniziato a fare. Porta queste paure sulla tua relazione anche in terapia, sono preziose. Ti auguro un buon proseguimento!
Buongiorno, leggo che sta attraversando un periodo molto faticoso....ma che sta anche facendo tutto ciò che è in suo potere fare per uscirne (terapia farmacologica, colloqui con psicologo). Quindi mi sento innanzitutto di farle i complimenti e incoraggiarla, nel malessere ciò che conta è la motivazione a stare bene!
Cercando invece di rispondere più nel dettaglio alle sue domande, mi sento di dirle due cose: 1) probabilmente è il suo malessere psicologico che la porta a sentirsi più distaccata dal suo fidanzato, è possibile che lavorando per stare meglio anche questa sensazione diminuirà; 2) mi sembra d'altro canto che abbia pretese irrealistiche rispetto alla sua relazione. Mi spiego meglio: una relazione sana e stabile è fatta anche di dubbi, momenti di tristezza, può capitare di fare del male all'altra persona; pensare di guardare l'altro ed essere felici e sentirsi di amarlo e amarlo per sempre è forse una visione un po' troppo idealizzata dell'amore....
Come affrontare dunque la cosa? in parte proseguendo sulla strada che ha già scelto, in parte suggerirei evitando rimuginii sul futuro, faccia il meglio che può e stia a guardare cosa succede, infine le suggerirei di essere più gentile e amorevole con se stessa, concedendosi di stare in una relazione dove non sempre è tutto positivo e perfetto.
Che ne pensa?
Spero di esserle stata utile e le auguro caldamente una buona prosecuzione
Cercando invece di rispondere più nel dettaglio alle sue domande, mi sento di dirle due cose: 1) probabilmente è il suo malessere psicologico che la porta a sentirsi più distaccata dal suo fidanzato, è possibile che lavorando per stare meglio anche questa sensazione diminuirà; 2) mi sembra d'altro canto che abbia pretese irrealistiche rispetto alla sua relazione. Mi spiego meglio: una relazione sana e stabile è fatta anche di dubbi, momenti di tristezza, può capitare di fare del male all'altra persona; pensare di guardare l'altro ed essere felici e sentirsi di amarlo e amarlo per sempre è forse una visione un po' troppo idealizzata dell'amore....
Come affrontare dunque la cosa? in parte proseguendo sulla strada che ha già scelto, in parte suggerirei evitando rimuginii sul futuro, faccia il meglio che può e stia a guardare cosa succede, infine le suggerirei di essere più gentile e amorevole con se stessa, concedendosi di stare in una relazione dove non sempre è tutto positivo e perfetto.
Che ne pensa?
Spero di esserle stata utile e le auguro caldamente una buona prosecuzione
Carissima, a mio modesto avviso e soltanto da quello che si può evincere dalla sua descrizione, sono gli antidepressivi a toglierle artificialmente l'intensità e la vivacità emotiva. Gli antidepressivi possono farlo a volte, dipende dal soggetto e dalla sua sensibilità neuropsicologica, per questo è consigliabile - secondo il mio personale metodo - accompagnare SEMPRE la cura farmacologica prescritta dal medico psichiatra o neurologo, con un percorso psicologico. Nel suo caso specifico, le consiglierei di: (1A) lavorare tempestivamente sulla sua ansia caratteriale e (1B) lasciare il lavoro. So bene che questo la indispone economicamente ma vede, se l'ambiente è così ostile e stressante - e poiché è l'unica fonte di stress - è assolutamente indispensabile cambiare contesto. Poi si penserà a trovare un'altra occupazione, anche temporanea. Si prenda il TFR e vada via da lì. Inoltre, ritengo utile ridurre gradualmente il dosaggio dei farmaci (2). In questo modo, mentre i sintomi dello spettro ansioso-depressivo tenderanno ad aumentare, il cambio di contesto lavorativo e il percorso psicologico associato tenderanno a contrastare la ricomparsa sintomatica. Si tratta, in sintesi, di agire su tutti i livelli (sociale-lavorativo, personale, relazionale) coinvolti, perché molto spesso capita che non ci sia una vera e propria "presa in carico" globale di un paziente, per cui ogni specialista e medico (o psicologo) provi a dare una soluzione avendo un ambito di applicazione ristretto al suo dominio di pertinenza. Agendo in questo modo, lei si toglie dall'ambiente lavorativo insostenibile (e, se necessario, si farà anche aiutare o dal suo compagno stesso oppure dalla sua famiglia, almeno finché non trova un'altra occupazione) mentre toglie anche i farmaci sostituendo la terapia farmacologica con l'aiuto psicologico, che è meno intenso ma più duraturo e stabile. Altrimenti, rischia di perdersi nei vortici dell'insicurezza e dell'atrofia emotiva. Prima di salutarla, alcune considerazioni, infine. Dica al suo compagno quello che prova con la sua testa, perché i suoi sentimenti sono al momento imbrigliati dai farmaci. Le dica quanto apprezza che lui le è vicino e che sente quanto ci tiene a lei, e siate ottimisti che presto finirà. Capisco molto bene il loop esistenziale che la attanaglia: lei non vuole cercare un contatto perché teme che lui veda solo il vuoto emotivo che adesso la protegge dalla depressione e dall'ansia ma, così facendo, teme di allontanarlo proprio perché lo farà sentire abbandonato. È confusa, preoccupatissima e molto spaventata dal futuro, sopratutto perché sente di non avere più il controllo della situazione presente. Se lo ritiene utile e se lo desidera, può contattarmi qui per un percorso, oppure può scrivermi anche solo per un consiglio. In bocca al lupo e sia sempre ottimista (è indispensabile!). Saluti!
Buongiorno,
comprendo la tua preoccupazione. Quello che stai vivendo è comune nelle situazioni di ansia e depressione: i sentimenti possono sembrare smorzati, e il distacco che provi dal tuo compagno non significa necessariamente che tu non lo ami più. La sofferenza emotiva e psicologica può influenzare profondamente le percezioni, anche dei legami più forti.
Il fatto che tu stia lavorando su te stessa, sia con la terapia che con i farmaci, è un passo importante. Non devi forzarti a "sentire" qualcosa in questo momento. Con il tempo, e con il giusto supporto, i tuoi sentimenti torneranno a essere più chiari e genuini.
Prova a comunicare con il tuo compagno senza sentirti in colpa. Spiegargli ciò che provi, senza aspettarti soluzioni immediate, potrebbe alleviare la pressione. Ricorda che questo periodo è temporaneo e che, con pazienza, ritroverai il benessere e la serenità che desideri.
Ti auguro di trovare presto una maggiore tranquillità in primis con te stessa e poi nella tua relazione.
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Rignanese
comprendo la tua preoccupazione. Quello che stai vivendo è comune nelle situazioni di ansia e depressione: i sentimenti possono sembrare smorzati, e il distacco che provi dal tuo compagno non significa necessariamente che tu non lo ami più. La sofferenza emotiva e psicologica può influenzare profondamente le percezioni, anche dei legami più forti.
Il fatto che tu stia lavorando su te stessa, sia con la terapia che con i farmaci, è un passo importante. Non devi forzarti a "sentire" qualcosa in questo momento. Con il tempo, e con il giusto supporto, i tuoi sentimenti torneranno a essere più chiari e genuini.
Prova a comunicare con il tuo compagno senza sentirti in colpa. Spiegargli ciò che provi, senza aspettarti soluzioni immediate, potrebbe alleviare la pressione. Ricorda che questo periodo è temporaneo e che, con pazienza, ritroverai il benessere e la serenità che desideri.
Ti auguro di trovare presto una maggiore tranquillità in primis con te stessa e poi nella tua relazione.
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Rignanese
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