Esperienze

Sono Cristina Borgese, psicologa clinica e specializzanda in psicoterapia presso la Scuola di Psicoterapia Integrata (SPI)
Mi occupo di comprendere e analizzare i processi mentali e comportamentali delle persone con l’obiettivo di aiutare i pazienti ad affrontare sfide emotive, risolvere problemi e migliorare il loro benessere psicologico. Il mio lavoro implica empatia, ascolto attivo e l'applicazione di teorie psicologiche per favorire il cambiamento positivo nei clienti.
Altro

Indirizzi (2)

Pentavis
Via Carlo Cattaneo 69, Lecco


Pazienti senza assicurazione sanitaria


Presso questo indirizzo visito: adulti, bambini a partire da 11 anni
Contanti, Carta di debito, Carta di credito, + 4 Altro
0341 175..... Mostra numero


Pazienti senza assicurazione sanitaria


Consulenza online • 60 €

Primo colloquio psicologico • 60 €


Presso questo indirizzo visito: adulti, bambini a partire da 16 anni
0341 175..... Mostra numero

Metodi di pagamento: Bonifico, Bonifico istantaneo, Satispay

Pagamento tramite bonifico sul seguente Iban XXXXXX Causale: XXXXX Intestato a: XXXXX

I pagamenti per le consulenze sono inviati direttamente allo specialista, che è anche responsabile della policy di cancellazione e rimborso.

In caso di eventuali problemi con il pagamento, ti preghiamo di contattare lo specialista.

Ricorda, MioDottore non ti addebita alcuna commissione aggiuntiva per la prenotazione dell'appuntamento e non processa i pagamenti per conto dello specialista.


Almeno 30 minuti prima della consulenza riceverai un SMS ed un'email con il link per iniziare il videoconsulto. Potrai collegarti sia da PC che da smartphone.


Tieniti pronto 10 minuti prima della consulenza. Assicurati che la batteria del tuo dispositivo sia carica. Per i videoconsulti: controlla la tua connessione internet e il corretto funzionamento di camera e microfono. Tieni a portata di mano eventuali referti medici (es. il risultato degli esami).

Prestazioni e prezzi

I prezzi indicati sono quelli per pazienti senza assicurazione sanitaria

Consulenza online

60 €

Consulenza psicologica

60 €

Colloquio psicologico clinico

60 €

Primo colloquio psicologico

60 €

Colloquio psicologico online

60 €

+ 4 prestazioni

Come funzionano i prezzi?

Punteggio generale

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni.
G
Presso: Consulenza Online consulenza online

La dottoressa è una professionista molto accogliente ed empatica. La sua disponibilità e sensibilità rendono il percorso un'esperienza molto significativa, che permette di conoscersi meglio e comprendersi. Consiglio senz'altro un percorso con lei!

Dott.ssa Cristina Borgese

Grazie mille!

R
Presso: Consulenza Online consulenza online

La dottoressa Borghese mi ha aiutata molto. Con la sua professionalità e umanità mi ha aiutato a superare momenti difficili.

F
Presso: Consulenza Online consulenza online

Abbiamo fatto diversi incontri e ogni volta va sempre meglio! Pronta all'ascolto e ha sempre una parola gentile. Disponibile per concordare orari andando sempre il più possibile incontro alle mie esigenze. Consigliatissima!

B
Presso: Pentavis colloquio psicologico clinico

La Dott.ssa Borgese è una professionista che mette subito a proprio agio con la sua empatia e disponibilità. La consiglio vivamente a chi vuole intraprendere un percorso di consapevolezza di sé e di rinascita!

Dott.ssa Cristina Borgese

Grazie infinite!

G
Presso: Consulenza Online consulenza online

La dottoressa é stata molto attenta alle mie esigenze, mi sono sentita ascoltata. La consiglio vivamente

Dott.ssa Cristina Borgese

Grazie mille!

C
Presso: Consulenza Online consulenza online

Devo molto alla Dottoressa Borgese, professionista e persona eccezionale. Con lei mi sono sentita subito molto a mio agio, accolta e ascoltata con interesse e grande rispetto. Ha avuto la giusta empatia, delicatezza e cura, nel pormi sia alcune domande ma soprattutto spunti di riflessione, dandomi sempre spazio e tempo per rispondere e rielaborare quanto portato. Mi è stata, ed è molto d'aiuto, la consiglio a chiunque desideri intraprendere un percorso per conoscere, capirsi meglio e aumentare la propria consapevolezza.

Dott.ssa Cristina Borgese

Così gentile. Grazie mille

A
Presso: Consulenza Online consulenza online

Ho avuto la possibilità di conoscere la Dottoressa Borgese grazie alle sedute online, abbiamo iniziato così il mio percorso e ogni volta confermo la mia fiducia nel suo approccio sia professionale che umano. La dott.ssa si è dimostrata costantemente empatica, accogliente e calorosa durante le nostre interazioni. La sua capacità di ascolto e la sua sensibilità alle mie esigenze emotive hanno reso ogni seduta estremamente significativa e costruttiva. Ho apprezzato particolarmente il suo impegno nel fornire supporto e guidarmi nel percorso di crescita personale. Le sedute con la dott.ssa sono state per me un'esperienza di grande valore, e non esiterei a raccomandare il suo servizio a chiunque cerchi un professionista sia attento e competente che empatico e disponibile.

Dott.ssa Cristina Borgese

Grazie infinite!

G
Presso: Consulenza Online consulenza online

Ho apprezzato la serietà e la professionalità della terapeuta, in grado di aiutarmi nel mio percorso di guarigione interiore

Dott.ssa Cristina Borgese

Grazie mille!

Si è verificato un errore, riprova

Risposte ai pazienti

ha risposto a 16 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buonasera, ho 35 anni e un compagno di 40. Stiamo insieme da 2 anni e mezzo e conviviamo da quasi un anno.
Qualche mese fa ho scoperto che è un frequentatore assiduo di siti per adulti, ne abbiamo parlato svariate volte e abbiamo anche litigato tanto. Premetto che se io non conoscessi questo suo “vizio”, non avrei nulla da recriminare. La conclusione è sempre stata che lui si si sarebbe impegnato a diminuire un po’ le visite, quindi non di smettere, ma comunque io appunto non gli ho mai chiesto di smettere.
Ovviamente io ogni tanto la domanda la pongo, e ricevo sempre stessa risposta: mi sto impegnando, ho diminuito, ti devi fidare.
Oggi mentre lui era fuori, non ho resistito e ho controllato la sua cronologia.
Ovviamente le visite ci sono tutti i giorni, ma sta volta sono andata più a fondo e ho guardato gli orari.
Generalmente: 7.45 del mattino ( prima di entrare a lavoro), 10.34 ( pausa lavoro), 13.00 ( pausa pranzo), poi ovviamente ci sono giorni in cui ci sono modifiche come al sabato e la domenica, che non vuol dire che non ci guarda, solo in momenti diversi. Inoltre è capitato anche durante la notte, con me di fianco a dormire.
Ovviamente lui dice sempre che non è una cosa importante, però lo fa di continuo.
Dice che io sono fissata con questa storia, ma a mio parere lui ha il chiodo fisso.
Io non so cosa fare, lo amo alla follia, però non posso vivere con questo pensiero costante, anche perche tutte le volte che lui è solo, penso che stia facendo questo. Non riesco neanche più a guardarlo mentre usa il telefono, anzi guardare il suo telefono sul comodino mi mette già ansia.
Non so più come fargli capire che è una cosa che mi fa star male ( ma per la frequenza così assidua), in più lui mi dice sempre che è così e devo accettarlo. Mi far star male il pensiero di non stare più con lui per questo motivo, ma mi fa anche male il pensiero di una vita così.

Capisco quanto questa situazione le stia causando sofferenza. Quando si scopre un comportamento che ferisce la propria sensibilità, è naturale sentirsi confusi e frustrati, soprattutto se l’altro minimizza il problema. Il fatto che il suo compagno continui a visitare quei siti nonostante le discussioni può farla sentire trascurata nei suoi bisogni emotivi.

È importante che riesca a esprimere chiaramente il suo disagio, non solo come una questione di controllo, ma come una difficoltà che mina il suo benessere e la sua fiducia nella relazione. Se sente che questa situazione le sta creando ansia e distacco, potrebbe essere utile considerare un supporto esterno, come una terapia di coppia, per trovare uno spazio neutrale dove poter esplorare il problema in modo più profondo e trovare un compromesso che soddisfi entrambi.
Se ha bisogno di approfondire questo aspetto o di esplorare le sue emozioni più in profondità, sono qui per aiutarla.

Dott.ssa Cristina Borgese

Buonasera a tutti, sono qui per esporvi quello che per me sta diventando un grande problema. Io sono una ragazza di 27 anni e sono fidanzata con quello che è il mio ragazzo da circa 5 anni. Allora, cominciamo dal principio. Io mi porto dietro una situazione familiare non leggerissima, che vuoi o non vuoi mi ha portata ad avere un carattere e mentalità diversi, rispetto magari ad altre ragazze e ragazzi della mia età. Io sono cresciuta con i miei zii, senza genitori, e mia zia in particolare per la me bambina era diventata come un punto di riferimento. Sono una ragazza timida, insicura di se stessa, matura su molte cose, ma meno su altre. Sono una ragazza anche intelligente mi dicono in molti, sensibile, sempre spesso titubante e incerta, ancora in fase di costruzione della vera me (sto infatti seguendo da pochi mesi un percorso di psicoterapia, per aiutarmi). Sono anche una persona empatica e se posso cerco sempre di evitare che gli altri possano stare male a causa mia, e attualmente ho solo due amiche serie, ho difficoltà nello stringere rapporti. Spero di essere riuscita a mostrarvi bene o male un quadro generale di me stessa, così da rendervi più chiaro quello che dirò adesso.
Come ho detto inizialmente sto con questo ragazzo da circa 5 anni, i primi 3 anni e mezzo circa sono andati bene, tutto perfetto più o meno, qualche litigata ogni tanto, qualche considerazione, ma nulla di eccessivo. Da un annetto a questa parte invece, più o meno, la situazione è leggermente cambiata. Forse sbaglio io a renderlo troppo partecipe delle cose che succedono in casa mia e a me in generale, ma ultimamente si è messo a criticare non solo alcune mie scelte e modalità, ma anche quelle del resto della mia famiglia, in particolare mia zia. Quasi ogni volta che mi capita di dire "mia zia oggi ha fatto così per risolvere quello che ti dicevo ieri" e lui puntualmente mi risponde "mi sembra che tua zia faccia solo ca##ate" o frasi del genere, che comunque a prescindere vanno a degradare quello che fa lei. Giusto pochissime volte mi capita di sentirgli dire che mia zia ha fatto la scelta giusta a fare una determinata cosa. Ma questo adesso è il male minore, però una cosa che mi infastidisce, perchè comunque mia zia è una persona adulta che vuoi o no, nella vita ha svolto un lavoro importante, che nonostante i suoi mille problemi ha raggiunto la laurea, si è realizzata professionalmente e si realizza ogni singolo giorno della sua vita. E' una persona intelligente ed estremamente dinamica.
Comunque, a parte ciò, come dicevo è un periodo che le sue critiche nei miei confronti stanno aumentando sempre di più. Ogni scusa è buona per ricordarmi sempre le stesse cose. L'apice, però, lo abbiamo raggiunto circa due settimane fa, verso la fine della prima settimana di ottobre. Per una certa situazione ci siamo ritrovati a confrontarci al telefono per cercare insieme di trovare una escamotage, all'inizio tranquillamente, ma dopo un po' la situazione ha iniziato a degenerare ed io mi sono ritrovata ad alzare di tanto il tono della voce, cosa che cerco sempre di evitare perchè non sopporto quando si urla, fino a quando stremata ed esausta gli ho chiesto se potessimo riprendere a parlarne il giorno dopo, perchè in quel momento volevo solo staccare e riposare la testa. A quel punto lui mi ha detto di sì, e che però forse prima o poi avremmo dovuto iniziare a prendere in considerazione l'idea di staccare per un po' tra di noi, prenderci una pausa. Io gli ho detto di sì, che ero d'accordo e poi abbiamo chiuso. Per qualche giorno poi non ci siamo sentiti, nè messaggi, chiamate o altro, zero assoluto. Finchè circa quattro giorni dopo mi sono decisa io a scrivergli, per cercare un chiarimento e di parlare un attimo di quello che ci eravamo detti...ok tutto, ma quei giorni senza sentirlo li avevo vissuti male, forse più che altro avevo preso male il modo in cui ci eravamo salutati, non so, solo una mia idea. Comunque, lui mi risponde e concordiamo poi quando vederci. Ci vediamo e parliamo. Lui mi ha detto che di me non sopporta il mio essere troppo buona, dice che dovrei essere un pò più stronza, perchè secondo lui il resto del mondo è stronzo e quindi per non farmi fottere e sopraffare dagli altri dovrei diventare stronza anche io, meno sensibile ed empatica verso gli altri. Mi ha detto anche che secondo lui sono troppo dipendente da mia zia, e che secondo lui il giorno che non ci sarà più mia zia io non sarò in grado di camminare con le mie gambe, soprattutto dal momento che all'infuori di lei non ho altri parenti e che tanto anche le amiche un domani non ci saranno più perchè il destino di noi esseri umani in età adulta è quello di essere soli. Poi mi ha detto che non sono in grado di gestire bene i problemi, perchè mi faccio sempre condizionare da mia zia e sempre secondo lui, la maggior parte delle volte mando avanti lei per fare certe pratiche (commercialista, banca, notaio, assemblee, pagamento di bollette...). Io non mando avanti lei, semplicemente la casa è la sua e non è che posso andare e dirle "eh ma tu non capisci un ca##o, queste cose non le sai fare" e prendere io le redini così senza nemmeno curarmi delle sue scelte e desideri. In base a questo mio atteggiamento lui dice che sono debole e passiva, io invece lo chiamo rispetto. Rispetto verso qualcuno che quella casa in cui viviamo, se la sono sudata con il lavoro lei e mio zio. Dice che dovrei iniziare ad intromettermi io in queste cose, perchè lei inizia ad essere anziana e quindi certe cose devo iniziare a farle io, sennò poi non ci saprò nuotare in tutte le pratiche, perchè a quanto pare sono troppo scema per capire come pagare un bollettino o come chiedere un 730 al commercialista. Non serve che mi alleno per queste cose, e secondo me questa sua pretesa che io tolga le redini a lei perchè io devo imparare mi sembra troppo pretenziosa, mentre per lui è un mio atteggiamento di passività. Come allo stesso modo sono passiva quando si tratta di dover prendere delle decisioni, lui ritiene che non ho mai una opinione mia e che devo sempre aspettare che qualcuno si muova per me, che mi faccio trainare. Ma questo non è vero, semplicemente io dico la mia, lui dice la sua (o chiunque altro) e a quel punto si decide insieme cosa fare, dove andare. Ma non vuol dire essere passivi, vuol dire decidere insieme. Poi se sbaglio correggetemi voi, ma io non mi sento di essere proprio quello che ha descritto lui.
Comunque, io più o meno ho finito, diciamo il grosso è questo. Adesso siamo rimasti che ci diamo qualche mese di tempo e poi vediamo...lui ha detto "eh poi bisogna vedere se cambi carattere". E' una cosa che mi ha dato alquanto fastidio, soprattutto perchè anche io ho detto delle cose che non mi vanno bene di lui, invece qui pare che l'unica persona a dover cambiare sono io. Scusate il lunghissimo papiro che ho scritto, ma le cose da dire erano molte. Principalmente vi ho scritto per chiedervi un parere...intanto siccome già immagino, già vi dico che di fare terapia di coppia non se ne parla, non è assolutamente il tempo e nemmeno il tipo. Io vi chiedo un parere su quello che secondo voi dovrei fare. Perchè da una parte la testa mi dice di mandarlo a quel paese, mentre il cuore no, perchè vuoi o non vuoi stiamo insieme da tanto ed io gli voglio bene. Non so proprio quello che devo fare, sono veramente angosciata. Su alcune cose posso anche lavorarci, ma su altre credo sia impossibile.
Grazie a tutti quelli che mi risponderanno, vi prego ma ho davvero bisogno del vostro aiuto

Grazie per aver condiviso la sua situazione. Capisco quanto possa essere frustrante trovarsi di fronte a critiche costanti, soprattutto quando riguardano aspetti profondi del suo carattere e del rapporto con sua zia. È evidente che le sue esigenze emotive e i suoi valori siano diversi da quelli del suo compagno, e sentirsi costantemente giudicata può portare a una grande angoscia.

Dal suo racconto emerge che lei ha un forte senso di rispetto verso sua zia e che è una persona sensibile ed empatica. È importante non rinunciare a queste qualità che la rendono unica. Il fatto che il suo compagno le chieda di cambiare radicalmente potrebbe non essere una soluzione sostenibile nel lungo termine.

Ha già fatto un grande passo iniziando un percorso di psicoterapia. Continuare su questa strada potrà aiutarla a capire meglio cosa desidera veramente e come affrontare le sue relazioni. Si prenda il tempo per riflettere su cosa le fa bene e su quali compromessi è disposta a fare senza perdere se stessa.

In questo momento, ascolti la sua voce interiore e valuti se la relazione, così com'è, le offre serenità o se sta aggiungendo più ansia e pressione. Merita di sentirsi apprezzata per ciò che è, non per ciò che dovrebbe diventare.

Se ha bisogno di approfondire questo aspetto o di esplorare le sue emozioni più in profondità, sono qui per aiutarla.

Dott.ssa Cristina Borgese
Vedi tutte le risposte

Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.