Salve.Sono una ragazza di 26 anni. Ultimamente sto soffrendo di abbandono, mi sento sempre sola, h

26 risposte
Salve.
Sono una ragazza di 26 anni. Ultimamente sto soffrendo di abbandono, mi sento sempre sola, ho sbalzi d'umore continui e non riesco a gestire la mia vita.
Ho dei problemi in famiglia, che probabilmente incidono molto sulla mia persona. Non riesco più ad uscire, ho paura del confronto con gli altri. Passo le giornate in casa, a cucinare, pulire e leggere.
Mi era già successo in passato, ma in un modo o nell'altro sono riuscita a superarlo, nonostante il problema a casa resti lì.
Non voglio aiuto, non voglio andare da uno specialista, vorrei solo qualche consiglio.
Grazie.
Salve. Non so se qualche altro collega le ha già risposto.
Dice di non volere aiuto ma qualche consiglio.....le chiedo : qualche consiglio per "farcela da sola"a superare questa ennesima crisi che le sta creando molto disagio?
Chiede suggerimenti su come poter andare avanti nonostante nella sua famiglia esistano problemi che si riflettono in modo negativo sulla sua vita?
Immagino che debba sentirsi molto sola a spaventata. Forse si è sempre sentita cosi(forse).
Temo pero' di non poterla aiutare così come lei desidera. Mi piacerebbe farlo ma per esperienza i suggerimenti possono essere dannosi se non si conosce più a fondo la persona. Lei è molto giovane e allo stesso tempo sembra aver un vissuto estremamente complicato.
Mi dispiace non poter fare di più. Se vuole raccontarmi qualcosa di più le prometto che cercherò di darle qualche suggerimento. Cordiali Saluti.

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Salve, capisco come si sente e mi dispiace per questo difficile momento che sta attraversando. A volte, bisogna accettare di chiedere aiuto nelle difficoltà e questo non significa essere deboli, ma il contrario, coraggiosi in quanto non è semplice farlo. Sicuramente stare in casa, non l'aiuterà a risolvere i problemi ma è importante che esca, cerchi qualcuno di cui lei si fida e si faccia aiutare. Perchè si sente abbandonata? cosa è accaduto? solo lavorando su se stessa riuscirà a star meglio. Per qualsiasi info rimango a sua disposizioni.
Cordiali saluti.
Buonasera,
la sua richiesta di consigli è già, in qualche modo una richiesta di aiuto. Probabilmente si rende conto che non è una situazione che è in grado di fronteggiare da sola e questo è un primo passo molto importante.
Da ciò che si scrive, però, si capisce che si tratta di una situazione delicata che non può essere affrontata solo con dei consigli.
Il fatto che in passato sia riuscita a fronteggiarla e che si sia ripresentata fa capire che sicuramente c'è bisogno di affrontarla in modo più incisivo o il rischio è che si cronicizzi ulteriormente nel corso del tempo.
Affrontare un percorso terapeutico, inizialmente, può far paura per tutta una serie di motivi, ma i benefici che ne se possono ricavare ricompensano pienamente queste paure.
Ecco perché il consiglio che mi sento di darle è proprio questo: provi a rivolgersi a una persona competente (anche del servizio pubblico, non per forza un privato). Le esponga tutti i suoi dubbi e timori e vedrà che con il suo supporto riuscirà a trovare la giusta strada per affrontare la sua situazione
Buonasera. Immagino quanto pesante sia il vissuto di una giovane donna che cerca di essere indipendente, ma allo stesso tempo sente di avere delle fragilità. La sua difficoltà ad uscire da casa, il suo occuparsi della casa, ma allo stesso tempo sentire problematica la casa stessa è una situazione ambigua e "paradossale". Intanto lei chiede dei consigli, ciò significa che qualcosa si è messo in moto. Rifletta su quanto suggerito anche dai colleghi. Farcela momentaneamente non significa avere risolto, ma solo funzionare ancora una volta con lo stesso copione. Non tema il confronto con lo specialista, nessuno è perfetto, ma insieme si può intraprende una nuova modalità di vivere le relazioni
Gentilissima, il consiglio che mi sento di darle è di riflettere su se stessa e sulla sua stessa richiesta. È davvero sicura di non volere un aiuto specialistico quando di fatto lo sta chiedendo qui? È davvero sicura che "farcela da sola" sia meglio? È davvero sicura di volere che qualcuno che neppure conosce le dica cosa fare?

Buongiorno, credo sia importante andare in terapia o almeno fare un ciclo di consulenze psicologiche per capire da cosa origina il suo disagio, lo attribuisce in parte a delle dinamiche familiari che la fanno soffrire, mi sembra che si stia chiudendo in se stessa per evitare di essere abbandonata nelle relazioni che intesse. Sono problematiche che richiedono un tempo e difficilmente ne verrà a capo da sola. Provi ad affidarsi ad un professionista e vedrà che piano piano andrà meglio. Per qualsiasi altra domanda o dubbio sono a sua disposizione.
Cordiali saluti. Dott.ssa Laura Benvenuto
Buongiorno. Esistono tanti "consigli " di buon senso da poter ricevere , ma l'unica verità è che in questi momenti chiedere aiuto è l'unica risorsa per stare bene e per trovare di nuovo gli giusti stimoli per vivere. Resto a disposizione per qualunque approfondimento. Cordiali saluti.
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Salve, penso che con la sua domanda e raccontando il suo malessere e cosa le sta succedendo, in questo modo lei ha chiesto aiuto nonostante scriva che non vuole andare da uno specialista. Lei è una donna giovane e non credo che le piacerebbe ancora condurre una vita chiusa in casa a pulire e cucinare. Gli psicoterapeuti non danno consigli ma possono aiutare a cercare la forza per combattere e rafforzarsi ed uscire allo scoperto. Prenda un appuntamento con uno psicoterapeuta ed inizi un lavoro su di sè, forse sarà doloroso, ma sicuramente riuscirà a stare meglio, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli
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Salve, cosa significherebbe per Lei chiedere aiuto? cosa dovrebbe mettere in gioco di così tanto importante da non potersi fare aiutare? un consiglio: raccolga le sue energie e cerchi un professionista che Le ispiri fiducia, vedrà che un percorso terapeutico sarà la strada più semplice per affrontare le sue angoscie.
cordialmente.
carissima, il suo messaggio mi è arrivato come un grido d'aiuto e sono rimasta colpita dall'immagine che descrive di sé chiusa a casa a fare pulizie e cercare di trovare un qualche sollievo nella lettura, nella bellezza del suo cuore. La prego di non trascurare questo dolore e di iniziare ad occuparsene, a trattarsi bene. Un sollievo può arrivare dal condividere, dall'appoggiare un po di quel peso nelle mani di qualcun'altro. In due si è più forti! con profonda empatia
Buongiorno. La decisione di affidarsi a un professionista per raccontare le proprie cose può richiedere molto tempo ma riuscire a fare ciò è già terapeutico; rappresenta infatti un passo importante verso il riconoscimento del disagio e una motivazione importante nel cercare una soluzione. La invito dunque a pensare a questa possibilità.
Salve,sicuramente sta vivendo un momento di disagio profondo,esternare le sue problematiche l'aiuterà a ridurre il sintomo,vanno sempre ricercate le cause che creano i nostri sintomi e affrontandole può desensibilizzare il sintomo...Stare dentro casa e chiudersi sempre di più alle relazioni con il sociale,amplifica il sentimento del dolore,del disagio..si struttura con il tempo un circolo vizioso senza uscita mancando rinforzi positivi che ci aiutano a ricreare energia positiva interiore.Rifletta anche sul fatto di rivolgersi ad un professionista per un percorso insieme.
Buonasera, colgo molta sofferenza dalle sue parole che si riflette sul comportamento attraverso una sorta di ritiro e rifugio in un luogo sicuro, rappresentato dalla casa. Sarebbe importante capire tante cose, tra cui come ha fatto a uscire da questa situazione la prima volta, forse però questa volta è piu in difficoltà, perché in qualche modo la ricerca di un consiglio è un inizio, rispetto a una richiesta di aiuto più specifica. Provi a prendere in considerazione l'idea di rivolgersi da uno psicologo, ci sono anche diverse modalità di intervento, dal sostegno a una vera e propria psicoterapia. Un caro saluto. V. Compierchio
Sarebbe bello , quando si vivono situazioni difficili, potere scrivere 8 righe ..lanciarle in rete e ricevere le soluzioni.
Sicuramente lo farei anche io.
Purtroppo questa possibilità non esiste nella realtà.
E se qualcuno la illudesse di avere le soluzioni alle sue domande probabilmente avrebbe più bisogno di aiuto di lei.
Abbia il coraggio di guardarsi dentro, di voltarsi indietro.
Lei è giovane ..il tratto di strada di fronte è lungo (le auguro!).
Meglio liberarsi della zavorra..si cammina più leggeri e tutto questo mondo che c'è intorno diventa meno terrorizzante

Buongiorno, perchè rifiuta la possibilità di farsi aiutare in un momento di bisogno?
Le consulenze psicologiche spesso sono risolutive, ci pensi bene.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Gentile, purtroppo nessun consiglio è valido se non è generato e supportato da lei stessa in prima persona. Perché fa resistenza? Perché vuole aiuto scrivendo qui ma al tempo stesso boicotta l'aiuto stesso? A volte per rialzarsi c'è bisogno di un altra persona, di una mano in più, ma sembra che lei non si fidi, che non si può aspettare nulla di buono quindi tanto meglio rimanere così. Pensi bene a come sta e cosa sta facendo oggi nella sua vita, cosa si aspetta dalla sua vita e cosa si sta perdendo. Forse questo basterà a trovare le motivazioni per rialzarsi. E se non basterà, allora chieda l'aiuto, forse è necessario. Inoltre si chieda cosa la blocca dal chiedere aiuto e dal non fidarsi. Solo così può decidere cosa fare.
Buongiorno. Chiedendo dei consigli sta già cercando aiuto! Solo, purtroppo, non quello adatto: chissà quante persone ne avranno già dati, senza successo! Questo non dipende affatto da una Sua mancanza, ma dalla non appropriatezza della richiesta: non c'è bisogno di un consiglio, ma più probabilmente di aiutarLa a riconfigurare alcuni aspetti di vita e di esperienza che Le sfuggono, come a tutti può capitare. Di fatto, il passo di esprimere una difficoltà e di richiedere un supporto lo ha già fatto... consiglierei di portarlo a termine. Detto questo, la sensazione di non riuscire ad essere padroni del proprio tempo e della propria vita può senza dubbio risentire di questioni legate al contesto familiare, ma in ultima analisi è sempre in carico alla persona (motivo per cui, giustamente, dice in passato di averla superata nonostante tutto): l'assunzione di responsabilità della crescita personale e della risoluzione della situazione (che culminerà con la richiesta di aiuto esplicito) passerà anche da questo step. C'è qualcosa che La mette in scacco, che blocca il futuro, che impedisce la progettualità; la quarantena non è l'unico fattore (dice che è già successo) benché sicuramente complichi. L'unico "consiglio" è quello di ascoltarsi, giorno per giorno, perché non tutti saranno uguali: verifichi cosa cambia, cosa La fa stare meglio, cosa peggio, e segni tutto su un piccolo diario. Se non ne viene a capo da sola, valuti se vale la pena passare le giornate in questo modo piuttosto che fare il (difficile, senza ombra di dubbio!) passo del prendersi cura di sè in modo più esplicito. La scelta è solo Sua e nessuno può farla per Lei. In bocca al lupo! DMP
Cara, dalle tue parole si coglie la sofferenza e la paura che tutta la situazione ti porta. Purtroppo i consigli sono spesso interpretabili e da sola potresti non fartene nulla.
Iniziare invece un percorso, che potrebbe anche risultare breve, potrebbe darti sicuramente una visione più completa del disagio che stai vivendo.
Non vederla come una terapia lettino per il paziente e specialista alle tue spalle. Entraci più come una persona che cerca una risposta o una soluzione ad una situazione che per ora non è stata risolta. Affidarsi ad uno specialista a volte sembra quasi come trovare una voce amica che ti indica possibili strade da percorrere.
Rimango disponibile per un confronto
Buona serata
Marco
Salve, credo che per lei sia meglio farsi aiutare in questo momento.
Potrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia, potrebbe aiutarla,
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, la sua domanda su questa piattaforma è già di per se una richiesta di aiuto, non tema di rivolgersi ad uno specialista, sicuramente le sarà di giovamento. MMM
Carissima, mi dispiace. Cosa posso dirLe, i miei colleghi hanno già dato ottime risposte. Io posso solo sottolineare che chiedere aiuto è una forma di benevolenza verso se stessi.
Quando sentirà che è il Suo tempo, contatti un terapeuta, meglio se familiare.
Vada avanti, ha già iniziato scrivendo su questo portale. Brava!
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve. Capisco perfettamente la sua situazione e capisco il disagio che le provoca , e mi dispiace molto, ma purtroppo non credo che sia possibile consigliarla in una maniera adeguata solo tramite queste poche righe; non mi fraintenda, il suo disagio e la sua preoccupazione mi arrivano molto chiaramente, ma proprio per questo ritengo che sia rispettoso e necessario approfondire quello che lei porta qui quest' oggi. Se mi permette c'è un punto nel suo messaggio che mi ha colpito molto : lei dice di non volere aiuto ma solo consigli, come se volesse farcela da sola, e questo è assolutamente comprensibile. Ma al contempo ha sentito la necessità di pubblicare la descrizione della sua situazione in una chat di professionisti specializzati proprio nell aiutare le persone con difficoltà come le sue; voglio dire che lei sembra chiedere aiuto senza voler chiedere aiuto ed io partirei proprio prendendo in considerazione questo argomento rivolgendomi ad un professionista che la sappia ascoltare senza giudizio e guidarla verso un miglioramento del suo benessere, magari anche consigliandola su determinati aspetti, ma all interno di una cornice fatta di comprensione, fiducia, ascolto profondo ed empatia. buona giornata
Gentilissima è da ammirare la sua richiesta di supporto in un momento così fragile della sua vita.Spesso la paura dell'abbandono è un argomento che viene portato dai pazienti in terapia. Questa paura si basa essenzialmente sul timore di rimanere soli e di essere abbandonati.La paura dell'abbandono ha radici profonde che vanno comprese e investigate nella storia di vita del paziente. Per superare la paura dell'abbandono è importante la comprensione della storia della persona. Ripercorrere la storia dell'abbandono permette di attribuire significato alla paura e questo ha un impatto importante nella terapia. Modificheremo le convinzioni negative e gradualmente imparerà a gestire i momenti di solitudine.Mediante le tecniche immaginative potrà rivivere il tema dell'abbandono all'interno del contesto terapeutico. Se volesse affrontare questa strategia mi rendo disponile. Cordialmente Dott.ssa Bachiorri Sara
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Salve, è molto difficile dare suggerimenti che possano risolvere la situazione da lei descritta. Lei dimostra già di avere una buona consapevolezza di se stessa riuscendo anche a collegare il suo malessere con la sua storia familiare e questo mi sembra già un ottimo punto di partenza. Capisco quanto sia difficile intraprendere un percorso e convincersi nel farlo, ma si renderà conto di quanto beneficio potrà trovare; le consiglierei di rivolgersi ad un terapeuta familiare. Concludo dicendole che come sta già sperimentando il sentirsi soli ci fa stare male, quindi anche in questa occasione non si imponga di essere sola nel risolvere una sua difficoltà, si affidi a qualcuno che la aiuti in questo percorso.
Gentile signora
se soffre di qualcosa che aveva già conosciuto e tentato di risolvere senza successo, dovrebbe comprendere che a volte bisogna mettere da parte il proprio orgoglio e seguire con fiducia uno specialista che la possa accompagnare in un percorso di cura.
In psicologia ma non solo, bisogna avere fiducia nel consulente al quale ci si rivolge per avere una soluzione, del resto non viene meno l'autonomia del cliente il quale deve essere consapevole che la soluzione avviene sempre in in una collaborazione responsabile tra esperto e cliente.
La fiducia è una condizione indispensabile alla presa incarico in psicologia e psicoterapia.
abbia fiducia e consulti un esperto.

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