Sto affrontando una separazione aime molto dolorosa con sviluppo di depressione reattiva ho intrapre
55
risposte
Sto affrontando una separazione aime molto dolorosa con sviluppo di depressione reattiva ho intrapreso un percorso terapeutico di psicoanalisisono ormai 5 mesi in più prendo cipralex da 2 mesi benefici lievi ma cmq i sintomi ci sono giornate si e altre no cosa mi consigliate la psicoanalisi o cognitiva comportamentale?
Buonasera, non esiste una scuola psicoterapeutica migliore di un'altra. La letteratura ci evidenzia infatti come insuccessi e remissioni siano comuni a tutti gli approcci e in percentuali sovrapponibili. Allora capisce che ciò che veramente è importante, al di là delle tecniche proprie di un approccio o di un altro, è la relazione stessa che lei instaura con il terapeuta. Dopodichè sta a lei decidere quale corrente si addice maggiormente alla sua persona e dunque quello con cui si sente maggiormente in sintonia.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno. La letteratura evidenza solidamente che il fattore che più influisce sulla riuscita del trattamento è la qualità della relazione e dell'alleanza col proprio terapeuta. Il tipo di approccio terapeutico teorico invece non incide, hanno tutti pari efficacia. Il suggerimento potrebbe essere quello di condividere con il suo terapeuta come si esprime la sua sintomatologia o il suo vissuto rispetto a ciò. E' anche utile sottolineare che l'andamento dei progressi della terapia può essere fluttuante soprattutto all'inizio del percorso ma tende a migliorare e a stabilizzarsi nelle fasi avanzate del lavoro.
Auguro buon proseguimento
Auguro buon proseguimento
Buon giorno,
Le suggerisco di discutere con il suo o la sua terapeuta per capire a che punto del percorso lei sia ed esporre i suoi dubbi.
In bocca al lupo
Le suggerisco di discutere con il suo o la sua terapeuta per capire a che punto del percorso lei sia ed esporre i suoi dubbi.
In bocca al lupo
Buongiorno. L'orientamento è un modo differente di concepire e trattare uno stesso problema. Tutti vanno bene. So confronti con il suo terapeuta sulla strada percorsa insieme e valuti costi/benefici, a quel punto avrà una visione più chiara.
Cordialità
MT
Cordialità
MT
Salve, concordo in pieno con i miei colleghi, non esiste una terapia migliore dell'altra. Inoltre, ogni professionista è diverso dall'altro, quindi valuti eventualmente altre cose.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Le consiglio di proseguire nel suo percorso psicanalitico.
Un saluto,
MG
Un saluto,
MG
Gentile Utente,
da quello che scrive si comprende bene il dolore che sta attraversando: una separazione è tra gli eventi più stressanti che possiamo incontrare nelle nostre vite, ed è comprensibile che sia depresso, triste e confuso.
In questo contesto una psicoterapia ha soprattutto l'obiettivo di ritrovare il filo del significato in quello che ci sta accadendo. non si tratta quindi di quale "scuola" sia migliore, ma di quanto, con il suo terapeuta, riesce a rielaborare e ritrovare il significato - anche doloroso - di ciò che le accade.
Parli con il terapeuta dei suoi dubbi, quini. E abbia fiducia: siamo in grado di reggere la sfiducia del paziente, che in realtà è una grande opportunità di comprensione e di miglioramento.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
da quello che scrive si comprende bene il dolore che sta attraversando: una separazione è tra gli eventi più stressanti che possiamo incontrare nelle nostre vite, ed è comprensibile che sia depresso, triste e confuso.
In questo contesto una psicoterapia ha soprattutto l'obiettivo di ritrovare il filo del significato in quello che ci sta accadendo. non si tratta quindi di quale "scuola" sia migliore, ma di quanto, con il suo terapeuta, riesce a rielaborare e ritrovare il significato - anche doloroso - di ciò che le accade.
Parli con il terapeuta dei suoi dubbi, quini. E abbia fiducia: siamo in grado di reggere la sfiducia del paziente, che in realtà è una grande opportunità di comprensione e di miglioramento.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, da quanto descrive, il percorso che sta affrontando sembra essere il più approfondito in quanto i segnali di disagio che Lei riporta sono da esplorare bene attraverso un approccio psicoanalitico. Cordiali saluti Dr.ssa Claudia Sposini
Gentile, non esiste una scuola migliore di un altra, esiste il modello con cui lei si sente a suo agio ed esiste ancor di più il terapeuta o la terapeuta con la quale si sente a suo agio. Inoltre per uscir fuori da un disturbo come lei lo descrive, in ogni modello, ci vuole tempo e pazienza. Anche per far 'funzionare' gli stessi farmaci sono necessarie alle volte dalle 3 alle sei settimane di trattamento. La mente, il cervello, le sue emozioni non sono macchine da riparare, ma qualcosa di molto delicato e complesso. Nel percorso di guarigione è del tutto normale avere dei momenti che sono più facili in cui pare di star meglio e dei momenti in cui si ricade giù. Ne parli con il suo terapeuta di questi dubbi e di questi alti e bassi. Saluti.
Salve,
Spesso ricordo ai miei pz L il m portanza della relazione con il proprio terapeuta di fiducia. Gli approcci terapeutici sono infiniti e tutti mirati al benessere psicofisico del paziente che è in cura, non ha senso pensare che ci sia una tecnica migliore di un’ altra piuttosto sentire empatia col proprio terapeuta è fondamentale. Se il suo dubbio di quale approccio sia meglio rispetto ad un altro, la invito a riflettere sul terapeuta e nell ‘ eventualità di approfondire L argomento con lui /lei e valutare . Cordialmente dr.ssa Parmeggiani
Spesso ricordo ai miei pz L il m portanza della relazione con il proprio terapeuta di fiducia. Gli approcci terapeutici sono infiniti e tutti mirati al benessere psicofisico del paziente che è in cura, non ha senso pensare che ci sia una tecnica migliore di un’ altra piuttosto sentire empatia col proprio terapeuta è fondamentale. Se il suo dubbio di quale approccio sia meglio rispetto ad un altro, la invito a riflettere sul terapeuta e nell ‘ eventualità di approfondire L argomento con lui /lei e valutare . Cordialmente dr.ssa Parmeggiani
Buongiorno, ne parli con il suo terapeuta prima di tutto. Poi, eventualmente, provi una terapia cognitivo-comportamentale.
dott Tealdi
dott Tealdi
Gentile utente affrontare la sofferenza data da una separazione richiede tempo
Sta seguendo un percorso che ritengo ottimale pur ribadendo il concetto già espresso dai colleghi sull'importanza della relazione terapeutica rispetto al modello
Da cosa nasce il suo interesse per la terapia cognitivo comportamentale? Ne ha già parlato con il suo terapeuta?
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Sta seguendo un percorso che ritengo ottimale pur ribadendo il concetto già espresso dai colleghi sull'importanza della relazione terapeutica rispetto al modello
Da cosa nasce il suo interesse per la terapia cognitivo comportamentale? Ne ha già parlato con il suo terapeuta?
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Salve,
secondo il verdetto di Dodo non esiste una terapia migliore dell'altra.
Tuttavia esiste la relazione che si crea con il professionista, e questa non è quantificabile.
Si affidi al suo giudizio.
Un saluto,
MMM
secondo il verdetto di Dodo non esiste una terapia migliore dell'altra.
Tuttavia esiste la relazione che si crea con il professionista, e questa non è quantificabile.
Si affidi al suo giudizio.
Un saluto,
MMM
Buonasera, ha giustamente inziato ad affrontare il dolore legato alla situazione che sta vivendo. Le serve tempo e soprattutto, come detto dai miei colleghi, una buona alleanza terapeutica. Ne parli con lui dei suoi dubbi: anche questo aiuta l'alleanza e così il proseguo positivo del suo percorso. Non pensi all'approccio, ma ad aprirsi al massimo e condividere tutte le emozioni che sta vivendo.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Cara utente, sono 2 modi di lavorare in psicoterapia molto diversi! Certamente la cognitivo comportamentale è più concreta e focalizzata sul presente. Valuti i suoi bisogni, ne parli con il suo terapeuta e decida. Un caro in bocca al lupo.
Salve, innanzitutto mi dispiace per la sua separazione e per il vissuto emotivo di cui racconta. In relazione alla sua domanda esistono differenti correnti di pensiero all'interno della psicologia: alcuni si rifanno al già citato "verdetto di Dodo" per cui l'approccio terapeutico non ha influenza sull'efficacia della terapia, tuttavia esiste un'altrettanto solida letteratura scientifica che indica come alcuni protocolli e approcci siano più o meno efficaci per specifici disturbi.
L'approccio cognitivo-comportamentale, si focalizza in un primo momento sul "qui e ora": tramite anche l'assegnazione di compiti mirati, punta alla riduzione della sintomatologia per restituire una migliore qualità di vita. In un secondo momento è possibile indagare insieme elementi più profondi e strutturali per capire l'origine di tale sintomatologia.
In ambito psicologico l'alleanza terapeutica è di fondamentale importanza. Le consiglio, dunque, di condividere i suoi dubbi con il collega con cui ha già intrapreso la terapia e, in caso continui a non vedere risultati, a provare un differente approccio.
dott. De Rosa Saccone
L'approccio cognitivo-comportamentale, si focalizza in un primo momento sul "qui e ora": tramite anche l'assegnazione di compiti mirati, punta alla riduzione della sintomatologia per restituire una migliore qualità di vita. In un secondo momento è possibile indagare insieme elementi più profondi e strutturali per capire l'origine di tale sintomatologia.
In ambito psicologico l'alleanza terapeutica è di fondamentale importanza. Le consiglio, dunque, di condividere i suoi dubbi con il collega con cui ha già intrapreso la terapia e, in caso continui a non vedere risultati, a provare un differente approccio.
dott. De Rosa Saccone
Salve, ritengo che entrambi gli approcci sono validi, lo scopo a cui vogliono tendere è essenzialmente lo stesso ma cambiano modalità di "attacco" al problema e strumenti terapeutici. Pur essendo di stampo cognitivo-comportamentale ed essendo quest'ultimo un modello di efficacia evidence based, non credo che la psicoanalisi possa definirsi un approccio di qualità "inferiore". Fondamentali sono piuttosto lo stile del terapeuta e la motivazione della persona.
Cordialmente, dott. FDL
Cordialmente, dott. FDL
Salve, suggerisco di parlare di queste perplessità con il collega che la sue attualmente. Lui/lei potrà consigliarle il percorso migliore.
Saluti
Saluti
Buonasera, mi spiace molto per la sua situazione.
Il miglior modo per prenderci cura di noi stessi è dedicarci del tempo e imparare ad attendere. Sono sicura che la sua terapia le darà i risultati che cerca.
E' come dimagrire: se perdiamo chili troppo in fretta, li riprendiamo subito; per avere risultati duraturi, allora serve tempo.
Che dire, buon tempo!
Cordiali saluti
Il miglior modo per prenderci cura di noi stessi è dedicarci del tempo e imparare ad attendere. Sono sicura che la sua terapia le darà i risultati che cerca.
E' come dimagrire: se perdiamo chili troppo in fretta, li riprendiamo subito; per avere risultati duraturi, allora serve tempo.
Che dire, buon tempo!
Cordiali saluti
Buonasera,
Immagino la difficoltà del momento che sta vivendo. La letteratura non evidenzia differenze di efficacia del trattamento in base all'orientamento che si sceglie. Ciò che davvero più aiutarla a superare questo momento è la relazione terapeutica che si instaura col professionista che la segue. Affidarsi e condividere insieme alla professionalità ed empatia del collega creerà il giusto mix di ingredienti per affrontare questo momento e ritrovare il suo benessere. Un caro saluto.
Immagino la difficoltà del momento che sta vivendo. La letteratura non evidenzia differenze di efficacia del trattamento in base all'orientamento che si sceglie. Ciò che davvero più aiutarla a superare questo momento è la relazione terapeutica che si instaura col professionista che la segue. Affidarsi e condividere insieme alla professionalità ed empatia del collega creerà il giusto mix di ingredienti per affrontare questo momento e ritrovare il suo benessere. Un caro saluto.
Buongiorno, ne parli con il suo terapeuta prima di tutto. E' fondamentale.
Poi, eventualmente, provi una terapia cognitivo-comportamentale.
Auguri
Poi, eventualmente, provi una terapia cognitivo-comportamentale.
Auguri
Salve,
Credo che non esista un metodo migliore di un altro, ma quello più adatto a lei per le sue caratteristiche e il momento di vita che sta passando.
La cosa importante, al di là del metodo, credo sia trovare un professionista con cui ci si sente a proprio agio, con cui ci sentiamo accolti e sostenuti. Se sente di non stare facendo progressi, ne parli col suo psicoterapeuta, è sempre un feedback molto utile.
Credo che non esista un metodo migliore di un altro, ma quello più adatto a lei per le sue caratteristiche e il momento di vita che sta passando.
La cosa importante, al di là del metodo, credo sia trovare un professionista con cui ci si sente a proprio agio, con cui ci sentiamo accolti e sostenuti. Se sente di non stare facendo progressi, ne parli col suo psicoterapeuta, è sempre un feedback molto utile.
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno, le consiglio di parlarne con il suo psicoterapeuta. La letteratura evidenzia come non sia importante il tipo di approccio, ma la relazione terapeutica che si instaura con il proprio terapeuta. Per cui, se si trova bene con lui, si fidi e si lasci guidare. Cordialmente Dott.ssa Valentina Maccioni
Salve, quello che che rende la terapia veramente capace di funzionare è la relazione con il terapeuta, se in qualche modo questa relazione non dovesse funzionare è giusto che lei ne parli e che si confronti con il/la collega.
Saluti.
Saluti.
Gentile utente, le consiglio di confidarsi con il suo psicologo per comprendere meglio i suoi dubbi, chi meglio di lui che la sta seguendo potrà rispondere in modo corretto alla sua domanda?
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Gentilissimo, il mio consiglio è di continuare con il percorso intrapreso, magari parlando di questi dubbi e perplessità proprio con il suo terapeuta.
Cordialmente,
AV
Cordialmente,
AV
Gentile utente, dalla letteratura emerge che Il tipo di approccio terapeutico teorico non incide sulla riuscita del trattamento, ciò che, invece, influisce maggiormente, è la qualità della relazione e dell'alleanza con il terapeuta.
Le consiglio di condividere con il suo terapeuta la sintomatologia che presenta.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Le consiglio di condividere con il suo terapeuta la sintomatologia che presenta.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Gentile utente, la base fondamentale per la riuscita di un percorso psicoterapeutico è la relazione che si instaura tra paziente e terapeuta e l'approccio o l'orientamento non influisce su di essa .
Certo ci sono approcci di tipo diverso ( dal breve strategico, al sistemico relazionale , al cognitivo comportamentale ecc..) ma l'alleanza terapeutica rappresenta l'elemento fondamentale,se non il più importante, per incontrare e supportare l'altro .
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o se vorrà contattarmi per un incontro.
Un abbraccio.
Dr. Luca Russo.
Certo ci sono approcci di tipo diverso ( dal breve strategico, al sistemico relazionale , al cognitivo comportamentale ecc..) ma l'alleanza terapeutica rappresenta l'elemento fondamentale,se non il più importante, per incontrare e supportare l'altro .
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o se vorrà contattarmi per un incontro.
Un abbraccio.
Dr. Luca Russo.
Gentile utente, condivido quello che hanno anticipato i miei colleghi; non esiste un approccio terapeutico migliore di un altro. Quello che è realmente importante è la relazione che si instaura tra paziente e terapeuta. Nella terapia (di qualsiasi approccio) il paziente deve sentirsi ascoltato e compreso. Il compito del terapeuta è, infatti, quello di accogliere le parole del paziente, senza dare giudizi o lasciarsi trasportare dai pregiudizi. Resto a disposizione per qualsiasi altro dubbio, anche online. Cordiali saluti Dott.ssa Federica
Belluccio
Belluccio
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Gentile utente, il periodo che sta affrontando è complesso e difficile. Quando ci si trova ad affrontare momenti così emotivamente impattanti è giusto informarsi nell'ottica di fare le scelte migliori. La scelta della terapia da intraprendere però è molto personale, e dipende da lei. è importante trovare uno specialista con il quale Lei si senta in grado di creare un'alleanza terapeutica, ovvero un setting dove riesce ad aprirsi e si sente compres*, supportat* e capit*, e questo clima pone le basi per creare delle strategie per risolvere la situazione.
Se le sembra che il percorso che sta già intraprendendo non sia in linea con questo, può provare a parlarne con il suo terapeuta, e valutare un cambio di approccio o di specialista. Consideri comunque che alla terapia serve del tempo per funzionare: senz'altro fare diversi primi colloqui e valutare con quale terapeuta si sente più a suo agio a primo impatto ha una forte importanza, ma deve poi dare il tempo alla terapia di smuovere quei contenuti emotivi che servono per farle superare al meglio la situazione. Non esiste, inoltre, "lo psicologo più bravo", così come non c'è "l'approccio migliore". Esiste lo specialista che in un determinato momento fa al caso nostro, e l'approccio che per una determinata situazione ci dà gli strumenti per stare meglio. Spero di esserle stata utile, rimango a disposizioni per eventuali chiarimenti più precisi in caso di necessità. Dott.ssa De Bona
Se le sembra che il percorso che sta già intraprendendo non sia in linea con questo, può provare a parlarne con il suo terapeuta, e valutare un cambio di approccio o di specialista. Consideri comunque che alla terapia serve del tempo per funzionare: senz'altro fare diversi primi colloqui e valutare con quale terapeuta si sente più a suo agio a primo impatto ha una forte importanza, ma deve poi dare il tempo alla terapia di smuovere quei contenuti emotivi che servono per farle superare al meglio la situazione. Non esiste, inoltre, "lo psicologo più bravo", così come non c'è "l'approccio migliore". Esiste lo specialista che in un determinato momento fa al caso nostro, e l'approccio che per una determinata situazione ci dà gli strumenti per stare meglio. Spero di esserle stata utile, rimango a disposizioni per eventuali chiarimenti più precisi in caso di necessità. Dott.ssa De Bona
Buongiorno, mi spiace sentire che sta affrontando un periodo così difficile. Entrambi gli approcci terapeutici, psicoanalisi e cognitivo-comportamentale, hanno i loro meriti: la psicoanalisi può approfondire le radici dei suoi sentimenti, mentre la terapia cognitivo-comportamentale potrebbe fornire strumenti pratici per gestire la depressione. Consiglierei di discutere queste opzioni con il suo/la sua terapeuta attuale per valutare quale approccio potrebbe essere più adatto alle sue esigenze specifiche. Cordialmente, dott.ssa Camilla Persico
Buongiorno, non ci sono evidenze scientifiche che permettono di stabilire se un approccio psicologico sia migliore o più efficace di un altro. E' vero però che ogni persona può avere una preferenza personale verso una modalità di lavoro, o verso una/o specifico/a professionista. Per questo le suggerirei di confrontarsi con la/o psicologa/o che la segue in questo momento sui suoi eventuali dubbi in merito al percorso che state portando avanti, al fine di valutare insieme l'eventualità di una scelta diversa. Un saluto cordiale
È positivo che tu abbia intrapreso un percorso terapeutico per affrontare la tua depressione reattiva dopo la separazione. Entrambi i tipi di terapia, sia la psicoanalisi che la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento della depressione.
La psicoanalisi si concentra sull'esplorazione delle radici inconsce dei tuoi pensieri e comportamenti, cercando di comprendere e risolvere i conflitti interiori che possono contribuire alla tua depressione. È un approccio che richiede tempo e dedizione, ma può portare a cambiamenti significativi nel modo in cui affronti la tua situazione.
D'altra parte, la terapia cognitivo-comportamentale si concentra sui modelli di pensiero e comportamento negativi che possono contribuire alla depressione. Attraverso la TCC, impareresti a riconoscere e a modificare i pensieri distorti e dannosi, nonché ad adottare comportamenti più sani e ad affrontare attivamente i problemi.
La scelta tra psicoanalisi e terapia cognitivo-comportamentale dipende dalle tue preferenze personali, dalla tua situazione individuale e dalle raccomandazioni del tuo terapeuta. Potresti anche considerare di combinare entrambi gli approcci, se possibile, per ottenere il massimo beneficio dalla terapia.
Ti consiglio di discutere con il tuo terapeuta riguardo ai tuoi progressi e alle tue preoccupazioni, e insieme potrete valutare quale approccio terapeutico potrebbe essere più adatto per te in questo momento della tua vita. L'importante è continuare a impegnarti nel processo terapeutico e ad essere aperto alle possibilità di cambiamento e guarigione.
Gentilissima utente, mi dispiace sentire che stai affrontando un momento così difficile. Entrambe le terapie psicoanalitica e cognitivo-comportamentale possono essere efficaci nel trattamento della depressione reattiva; quindi, potresti valutare l'opzione migliore per te in base alle tue esigenze e preferenze personali.
La psicoanalisi tende ad approfondire e analizzare le cause radicate dei tuoi sintomi, mentre la terapia cognitivo-comportamentale tende ad essere più focalizzata sul cambiamento dei pensieri e dei comportamenti negativi che contribuiscono alla tua depressione.
Ti consiglierei di parlare con il tuo terapeuta o psichiatra per discutere delle opzioni e vedere quale approccio potrebbe essere più adatto per te. Potresti anche considerare la possibilità di un approccio integrato che combina elementi di entrambe le tecniche.
Ricorda che è importante essere pazienti e continuare a seguire il percorso terapeutico per vedere progressi nel lungo termine. Spero che tu possa trovare il supporto di cui hai bisogno per superare questo momento difficile. Rimango a sua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
La psicoanalisi tende ad approfondire e analizzare le cause radicate dei tuoi sintomi, mentre la terapia cognitivo-comportamentale tende ad essere più focalizzata sul cambiamento dei pensieri e dei comportamenti negativi che contribuiscono alla tua depressione.
Ti consiglierei di parlare con il tuo terapeuta o psichiatra per discutere delle opzioni e vedere quale approccio potrebbe essere più adatto per te. Potresti anche considerare la possibilità di un approccio integrato che combina elementi di entrambe le tecniche.
Ricorda che è importante essere pazienti e continuare a seguire il percorso terapeutico per vedere progressi nel lungo termine. Spero che tu possa trovare il supporto di cui hai bisogno per superare questo momento difficile. Rimango a sua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Buon pomeriggio,
Non esiste una scuola di specializzazione o orientamento migliore di un altro. Credo che la differenza la faccia la sintonia e la relazione di fiducia che va a instaurarsi con lo psicologo o psicoterapeuta di riferimento.
Qualora effettivamente il problema fosse una depressione reattiva e Lei non si trovasse in sintonia con il/la sua terapeuta, le suggerisco di affrontare il problema considerando la possibilità di confrontarsi con degli altri specialisti, che più si confanno ai suoi bisogni.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Non esiste una scuola di specializzazione o orientamento migliore di un altro. Credo che la differenza la faccia la sintonia e la relazione di fiducia che va a instaurarsi con lo psicologo o psicoterapeuta di riferimento.
Qualora effettivamente il problema fosse una depressione reattiva e Lei non si trovasse in sintonia con il/la sua terapeuta, le suggerisco di affrontare il problema considerando la possibilità di confrontarsi con degli altri specialisti, che più si confanno ai suoi bisogni.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Gentile utente, faccio seguito a quanto suggerito dai colleghi rispetto all'esplicitare questo dubbio con il suo/a terapeuta. Ad ogni modo, le Linee Guida Internazionali (NICE) suggeriscono che un approccio CBT (cognitivo-comportamentale) sia tra i più indicati in termini di efficacia nel rispondere ad una sintomatologia depressiva. Rimango a disposizione per un consulto - anche online - o per qualche ulteriore informazione. Saluti Dr.ssa Oliveri
Gentile utente, non esiste una psicoterapia più efficace di un'altra. L'unica cosa che davvero fa la differenza è il tipo di relazione che si instaura fra paziente e terapeuta. Per tale motivo si parla di relazione terapeutica. Nasciamo immersi nelle relazioni, grazie (o a causa) di esse cresciamo forti o ci ammaliamo e al momento della morte tiriamo le somme sull'amore che abbiamo vissuto nelle nostre relazioni più importanti.
Le auguro di poter attraversare il suo dolore e poter uscirne migliorato, a prescindere dall'orientamento del terapeuta con il quale percorrerà il suo cammino, Dott. Francesco Puleo
Le auguro di poter attraversare il suo dolore e poter uscirne migliorato, a prescindere dall'orientamento del terapeuta con il quale percorrerà il suo cammino, Dott. Francesco Puleo
Il consiglio è di andare dove trova un terapeuta dove sente che potrebbe costruire una buona relazione e una duratura e stabile alleanza.
Vedrà che si troverà bene, saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Vedrà che si troverà bene, saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buon pomeriggio,
mi dispiace per il momento difficile che sta attraversando.
Oggi le due tipologie più diffuse di psicoterapia sono quelle psicoanalitiche e cognitivo-comportamentali.
E’ con la psicoanalisi che nasce la psicoterapia, cioè l’ascolto del paziente e la comprensione del suo stato soggettivo in una relazione umana e professionale che permette l’introspezione, la sperimentazione e il cambiamento.
Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, invece, si effettuano interventi terapeutici che incidono non solo sulle abitudini di comportamento e relazionali, ma anche sugli schemi mentali e su come ci rappresentiamo la realtà che ci circonda.
Entrambe queste forme di psicoterapia sono valide, hanno ormai oltre un secolo di storia, ricerche ed applicazioni.
Come orientarsi? Purtroppo non si possono dare regole generali perché ogni persona è un caso a sé. Le suggerisco di darsi ancora del tempo, di parlarne con il collega che l'ha seguita in questi 5 mesi e capire insieme come poter "aggiustare" il percorso, se proseguire o interromperlo e, in quel caso, rivolgersi a uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti
mi dispiace per il momento difficile che sta attraversando.
Oggi le due tipologie più diffuse di psicoterapia sono quelle psicoanalitiche e cognitivo-comportamentali.
E’ con la psicoanalisi che nasce la psicoterapia, cioè l’ascolto del paziente e la comprensione del suo stato soggettivo in una relazione umana e professionale che permette l’introspezione, la sperimentazione e il cambiamento.
Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, invece, si effettuano interventi terapeutici che incidono non solo sulle abitudini di comportamento e relazionali, ma anche sugli schemi mentali e su come ci rappresentiamo la realtà che ci circonda.
Entrambe queste forme di psicoterapia sono valide, hanno ormai oltre un secolo di storia, ricerche ed applicazioni.
Come orientarsi? Purtroppo non si possono dare regole generali perché ogni persona è un caso a sé. Le suggerisco di darsi ancora del tempo, di parlarne con il collega che l'ha seguita in questi 5 mesi e capire insieme come poter "aggiustare" il percorso, se proseguire o interromperlo e, in quel caso, rivolgersi a uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti
Mi dispiace per il dolore che stai vivendo, affrontare una separazione è un’esperienza profonda e complessa. Entrambe le terapie – psicoanalisi e cognitivo-comportamentale (CBT) – possono essere valide, ma hanno approcci diversi.
Psicoanalisi: Ti aiuta a esplorare le radici profonde dei tuoi vissuti, portando alla luce conflitti inconsci legati alla tua storia personale. È un percorso profondo e a lungo termine, ideale se senti il bisogno di comprendere meglio te stesso e i tuoi schemi emotivi.
CBT: Si concentra più sul presente, lavorando su pensieri disfunzionali e comportamenti che mantengono la depressione. È spesso più strutturata e orientata agli obiettivi pratici. Per molti, può portare risultati visibili in tempi più brevi, soprattutto se la depressione è legata a pensieri negativi ricorrenti.
Se senti che i benefici della psicoanalisi sono stati lievi finora, potresti considerare un’integrazione: mantenere la psicoanalisi e aggiungere un supporto CBT per affrontare i sintomi immediati. Inoltre, il Cipralex potrebbe richiedere ancora qualche settimana per avere il massimo effetto: è importante monitorarlo con il medico.
Come stai gestendo le giornate difficili? Se vuoi, possiamo parlare di strategie pratiche per quei momenti.
Psicoanalisi: Ti aiuta a esplorare le radici profonde dei tuoi vissuti, portando alla luce conflitti inconsci legati alla tua storia personale. È un percorso profondo e a lungo termine, ideale se senti il bisogno di comprendere meglio te stesso e i tuoi schemi emotivi.
CBT: Si concentra più sul presente, lavorando su pensieri disfunzionali e comportamenti che mantengono la depressione. È spesso più strutturata e orientata agli obiettivi pratici. Per molti, può portare risultati visibili in tempi più brevi, soprattutto se la depressione è legata a pensieri negativi ricorrenti.
Se senti che i benefici della psicoanalisi sono stati lievi finora, potresti considerare un’integrazione: mantenere la psicoanalisi e aggiungere un supporto CBT per affrontare i sintomi immediati. Inoltre, il Cipralex potrebbe richiedere ancora qualche settimana per avere il massimo effetto: è importante monitorarlo con il medico.
Come stai gestendo le giornate difficili? Se vuoi, possiamo parlare di strategie pratiche per quei momenti.
Gentilissim*, la letteratura suggerisce che uno dei percorsi psicoterapici più indicati per la sua condizione sia quello cognitivo-comportamentale. Per qualsiasi dubbio non esiti a contattarmi. Cordiali saluti, Francesco
La separazione è un evento che può generare dolore profondo e portare sintomi depressivi, come nel tuo caso. È importante riconoscere che il percorso che hai intrapreso con la psicoanalisi e il supporto farmacologico è già un passo significativo verso la cura di te stesso/a. Tuttavia, se dopo cinque mesi i benefici sono lievi e i sintomi persistono, potrebbe essere utile valutare un approccio terapeutico diverso o integrativo.
La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento della depressione, specialmente quando si tratta di affrontare pensieri negativi ricorrenti e sviluppare strategie concrete per gestire il malessere. A differenza della psicoanalisi, che lavora più in profondità su dinamiche inconsce, la TCC è spesso più focalizzata sul presente e mira a modificare i pensieri ei comportamenti disfunzionali in tempi relativamente brevi.
Non esiste una risposta unica valida per tutti, poiché ogni persona risponde diversamente alle varie forme di terapia. In alcuni casi, una combinazione di approcci può risultare particolarmente utile. Ti consiglio di parlarne apertamente con il terapeuta che ti segue, esprimendo i tuoi dubbi e valutando insieme se sia opportuno proseguire o integrare il percorso con un approccio cognitivo-comportamentale.
Rivolgersi ad uno specialista per un confronto più approfondito può fare la differenza e aiutarti ad individuare la strada migliore per il tuo benessere.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento della depressione, specialmente quando si tratta di affrontare pensieri negativi ricorrenti e sviluppare strategie concrete per gestire il malessere. A differenza della psicoanalisi, che lavora più in profondità su dinamiche inconsce, la TCC è spesso più focalizzata sul presente e mira a modificare i pensieri ei comportamenti disfunzionali in tempi relativamente brevi.
Non esiste una risposta unica valida per tutti, poiché ogni persona risponde diversamente alle varie forme di terapia. In alcuni casi, una combinazione di approcci può risultare particolarmente utile. Ti consiglio di parlarne apertamente con il terapeuta che ti segue, esprimendo i tuoi dubbi e valutando insieme se sia opportuno proseguire o integrare il percorso con un approccio cognitivo-comportamentale.
Rivolgersi ad uno specialista per un confronto più approfondito può fare la differenza e aiutarti ad individuare la strada migliore per il tuo benessere.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Buongiorno,
in generale può scegliere il professionista con cui si sente più a suo agio lei. Non c'è un orientamento migliore, deve valutare a seconda del suo vissuto quale percorso sia più adatto a lei. La depressione è qualcosa di molto faticoso e ci può volere del tempo per riuscire a sentirsi meglio.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
in generale può scegliere il professionista con cui si sente più a suo agio lei. Non c'è un orientamento migliore, deve valutare a seconda del suo vissuto quale percorso sia più adatto a lei. La depressione è qualcosa di molto faticoso e ci può volere del tempo per riuscire a sentirsi meglio.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
Buongiorno, è buona norma rivalutare con il proprio psicoterapeuta l'efficacia della terapia se non la si considera utile dopo alcuni mesi, le consiglio di fare questo e di parlare di eventuali cambiamenti terapeutici.
Caro utente, mi dispiace molto per la situazione che stai attraversando. È positivo che tu abbia intrapreso un percorso terapeutico e stia prendendo un supporto farmacologico. Per quanto riguarda la scelta tra psicoanalisi e terapia cognitivo-comportamentale, dipende molto dalle tue necessità personali. Entrambe possono essere utili, ma potresti discutere con il tuo terapeuta su quale sia l'approccio che si adatta ai tuoi obiettivi e alle tue difficoltà.
Un saluto
Un saluto
Buonasera. Le consiglio di confrontarsi liberamente con il terapeuta con cui ha intrapreso il percorso di psicoanalisi per comprendere suoi eventuali dubbi o difficoltà e poter ragionare insieme se optare per un percorso con orientamento diverso, facendosi magari chiarire quali sono le differenze in termini di strategie di intervento tra i due approcci (psicoanalisi e cognitivo-comportamentale). Ad esempio, la psicoterapia cognitivo comportamentale per la depressione prevede una progressiva riattivazione comportamentale concordata con il paziente rispetto alle possibili aree di vita impattate dai sintomi depressivi (lavorativa, sociale, relazionale, cura del sé etc.).
Grazie per aver condiviso un momento così delicato.
Una separazione può riattivare vissuti molto profondi e dolorosi, e non è raro che, nei primi mesi di terapia, i benefici siano ancora incerti o altalenanti. Questo non significa che il percorso non stia funzionando, ma che il cambiamento – soprattutto quello autentico e duraturo – richiede diverso tempo.
Lei chiede se sia meglio un approccio psicoanalitico o cognitivo-comportamentale. In realtà, più che l’etichetta teorica, ciò che fa davvero la differenza è la qualità della relazione terapeutica: sentirsi visti, accolti, potersi raccontare senza difese, in uno spazio dove il dolore può essere pensato. È da lì che, nel tempo, può maturare un cambiamento profondo. Le consiglio di parlare apertamente di questi dubbi con la sua terapeuta. È importante che lei possa portare anche queste incertezze nella relazione: sarà proprio quel confronto ad aiutarla a capire cosa sta cercando e di cosa ha davvero bisogno in questo momento. Sta già facendo un passo importante. Si dia tempo e fiducia.
Una separazione può riattivare vissuti molto profondi e dolorosi, e non è raro che, nei primi mesi di terapia, i benefici siano ancora incerti o altalenanti. Questo non significa che il percorso non stia funzionando, ma che il cambiamento – soprattutto quello autentico e duraturo – richiede diverso tempo.
Lei chiede se sia meglio un approccio psicoanalitico o cognitivo-comportamentale. In realtà, più che l’etichetta teorica, ciò che fa davvero la differenza è la qualità della relazione terapeutica: sentirsi visti, accolti, potersi raccontare senza difese, in uno spazio dove il dolore può essere pensato. È da lì che, nel tempo, può maturare un cambiamento profondo. Le consiglio di parlare apertamente di questi dubbi con la sua terapeuta. È importante che lei possa portare anche queste incertezze nella relazione: sarà proprio quel confronto ad aiutarla a capire cosa sta cercando e di cosa ha davvero bisogno in questo momento. Sta già facendo un passo importante. Si dia tempo e fiducia.
Buongiorno,
La scelta della psicoterapia più adatta a lei è sicuramente soggettiva ed impegnativa.
Primo punto: il suo psicoterapeuta le deve piacere e deve sentirsi a suo agio nella stanza terapeutica.
Secondo punto: la psicoanalisi lavora molto sulla dimensione simbolica e fantasmatica favorendo il contributo del paziente tramite libere associazioni in modo spontaneo e sciolto. La terapia cognitivo comportamentale si basa su protocolli ben precisi che bisogna seguire in modo fedele e su compiti a casa per il paziente. Essa si concentra molto su pensieri e comportamenti disfunzionali e su come correggerli.
Terzo punto: che si scelga un orientamento o l'altro, bisogna avere pazienza e impegnarsi molto nella terapia, non aspettandosi risultati immediati. La terapia è un viaggio che si fa insieme la cui durata è indefinita. Nel caso specifico, una depressione richiede del tempo per essere curata adeguatamente. 5 mesi vedendosi una volta a settimana non sono molti.
Consiglio finale: scelga lei l'approccio più in linea con le sue caratteristiche. Deve essere il paio di occhiali con cui vede meglio il mondo che la circonda.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande. Cordiali saluti
La scelta della psicoterapia più adatta a lei è sicuramente soggettiva ed impegnativa.
Primo punto: il suo psicoterapeuta le deve piacere e deve sentirsi a suo agio nella stanza terapeutica.
Secondo punto: la psicoanalisi lavora molto sulla dimensione simbolica e fantasmatica favorendo il contributo del paziente tramite libere associazioni in modo spontaneo e sciolto. La terapia cognitivo comportamentale si basa su protocolli ben precisi che bisogna seguire in modo fedele e su compiti a casa per il paziente. Essa si concentra molto su pensieri e comportamenti disfunzionali e su come correggerli.
Terzo punto: che si scelga un orientamento o l'altro, bisogna avere pazienza e impegnarsi molto nella terapia, non aspettandosi risultati immediati. La terapia è un viaggio che si fa insieme la cui durata è indefinita. Nel caso specifico, una depressione richiede del tempo per essere curata adeguatamente. 5 mesi vedendosi una volta a settimana non sono molti.
Consiglio finale: scelga lei l'approccio più in linea con le sue caratteristiche. Deve essere il paio di occhiali con cui vede meglio il mondo che la circonda.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande. Cordiali saluti
Gentile utente,
capisco bene la difficoltà del momento che sta vivendo. Ha già fatto passi molto importanti: iniziare un percorso di cura e parlarne apertamente.
Per quanto riguarda il tipo di psicoterapia, non esiste un approccio “migliore in assoluto”: dipende molto dalla persona, dalla fase che sta attraversando e dal rapporto che riesce a instaurare con il terapeuta. La psicoanalisi e la terapia cognitivo-comportamentale hanno modalità diverse, ma entrambe possono essere efficaci. Può essere utile parlarne con il suo terapeuta e valutare insieme se continuare su questa strada o se un approccio differente, magari più focalizzato sui sintomi e sul “qui e ora”, possa aiutarla di più in questo momento.
Per quanto riguarda i farmaci, è bene riferire al medico che la segue come sta andando: potrà valutare se il trattamento con Cipralex ha bisogno di tempo, di un aggiustamento di dose o di essere eventualmente affiancato da altre strategie.
A disposizione, un caro saluto Dott.ssa Sofia Saviolo
capisco bene la difficoltà del momento che sta vivendo. Ha già fatto passi molto importanti: iniziare un percorso di cura e parlarne apertamente.
Per quanto riguarda il tipo di psicoterapia, non esiste un approccio “migliore in assoluto”: dipende molto dalla persona, dalla fase che sta attraversando e dal rapporto che riesce a instaurare con il terapeuta. La psicoanalisi e la terapia cognitivo-comportamentale hanno modalità diverse, ma entrambe possono essere efficaci. Può essere utile parlarne con il suo terapeuta e valutare insieme se continuare su questa strada o se un approccio differente, magari più focalizzato sui sintomi e sul “qui e ora”, possa aiutarla di più in questo momento.
Per quanto riguarda i farmaci, è bene riferire al medico che la segue come sta andando: potrà valutare se il trattamento con Cipralex ha bisogno di tempo, di un aggiustamento di dose o di essere eventualmente affiancato da altre strategie.
A disposizione, un caro saluto Dott.ssa Sofia Saviolo
Buongiorno,
Ogni percorso di terapia può rivelarsi efficace, poiché non è solo l'approccio a garantirne un buon esito, ma anche la presenza di fattori quali: la relazione che si instaura tra paziente e terapeuta, la fiducia riposta in questo, la variabilità degli eventi che ci capitano nella vita, il riuscire a lasciar andare il sintomo o la malattia ecc. Il buon terapeuta saprà adattare le proprie tecniche e le proprie competenze in base alle peculiarità ed alle caratteristiche che rendono unico quel paziente.
Inoltre, un percorso di terapia non ha certamente andamento lineare. Aspettarsi dunque un miglioramento progressivo è rischioso, poiché non permetterà di accogliere il NORMALE andamento fluttuante che invece ogni percorso ha.
Sulla base di queste premesse, le consiglio di portare a tema tali dubbi all'interno delle sue sedute di terapia. È proprio lì che occorre trattare tali preoccupazioni. Ne parli con il/la suo/a terapeuta.
Cordiali saluti, dott.ssa Laura Servidio
Ogni percorso di terapia può rivelarsi efficace, poiché non è solo l'approccio a garantirne un buon esito, ma anche la presenza di fattori quali: la relazione che si instaura tra paziente e terapeuta, la fiducia riposta in questo, la variabilità degli eventi che ci capitano nella vita, il riuscire a lasciar andare il sintomo o la malattia ecc. Il buon terapeuta saprà adattare le proprie tecniche e le proprie competenze in base alle peculiarità ed alle caratteristiche che rendono unico quel paziente.
Inoltre, un percorso di terapia non ha certamente andamento lineare. Aspettarsi dunque un miglioramento progressivo è rischioso, poiché non permetterà di accogliere il NORMALE andamento fluttuante che invece ogni percorso ha.
Sulla base di queste premesse, le consiglio di portare a tema tali dubbi all'interno delle sue sedute di terapia. È proprio lì che occorre trattare tali preoccupazioni. Ne parli con il/la suo/a terapeuta.
Cordiali saluti, dott.ssa Laura Servidio
la ringrazio per la fiducia e per la chiarezza con cui descrive la sua situazione. Si percepisce tutta la fatica che sta affrontando, ma anche la volontà di reagire e prendersi cura di sé. È già un passo importante.
Da ciò che racconta, la depressione reattiva che sta vivendo è comprensibilmente legata a un evento di grande impatto emotivo, come la separazione. Queste situazioni mettono in discussione identità, abitudini, legami e senso di stabilità, e spesso portano oscillazioni d’umore.
Rispetto alla sua domanda la psicoanalisi è una modalità che richiede un impegno diverso della terapia, tempi lunghi e può essere utile per approfondire le dinamiche che l’hanno portata a vivere in questo modo questa situazione.
La terapia cognitivo comportamentale è più strutturata sui sintomi presenti e cerca di portare la persona a recuperare stabilità e funzionalità in tempi brevi.
Ci sono altre terapie di derivazione cognitiva, come la Terapia Metacognitiva Interpersonale che hanno un’approccio più attivo e centrato sul paziente che permette di comprendere le dinamiche che applichiamo nelle relazioni e di intervenire per ridurre la sofferenza e tutti quei meccanismi che mantengono il sintomo (i cosiddetti meccanismi di coping)
Al di là del metodo è però importante considerare un altro fattore, che è quello di come si sente nello spazio di terapia, quanto si sente libero di esprimere le sue emozioni e come sente la figura del terapeuta.
Cordiali saluti
Da ciò che racconta, la depressione reattiva che sta vivendo è comprensibilmente legata a un evento di grande impatto emotivo, come la separazione. Queste situazioni mettono in discussione identità, abitudini, legami e senso di stabilità, e spesso portano oscillazioni d’umore.
Rispetto alla sua domanda la psicoanalisi è una modalità che richiede un impegno diverso della terapia, tempi lunghi e può essere utile per approfondire le dinamiche che l’hanno portata a vivere in questo modo questa situazione.
La terapia cognitivo comportamentale è più strutturata sui sintomi presenti e cerca di portare la persona a recuperare stabilità e funzionalità in tempi brevi.
Ci sono altre terapie di derivazione cognitiva, come la Terapia Metacognitiva Interpersonale che hanno un’approccio più attivo e centrato sul paziente che permette di comprendere le dinamiche che applichiamo nelle relazioni e di intervenire per ridurre la sofferenza e tutti quei meccanismi che mantengono il sintomo (i cosiddetti meccanismi di coping)
Al di là del metodo è però importante considerare un altro fattore, che è quello di come si sente nello spazio di terapia, quanto si sente libero di esprimere le sue emozioni e come sente la figura del terapeuta.
Cordiali saluti
Buongiorno. Per quanto concerne il lavoro psicologico è fondamentale che si riesca a creare con il Terapeuta una alleanza, una relazione che permetta di fare progressi. Non è solamente la formazione del Terapeuta a determinare i benefici.
Buona sera, la ringrazio per questa riflessione. Vorrei far giocare in questa partita anche altri approcci come il sistemico-relazionale che è molto forte su queste tematiche relazionali. Però è anche vero che ne esistono molti altri che è buono tenere in considerazione.
Spero di esserle stata utile
Spero di esserle stata utile
Buongiorno, la ringrazio per la sua domanda.
Comprendo che non sia facile affrontare la situazione in cui lei attualmente si trova a vivere.
Un percorso terapeutico/farmacologico come da lei intrapreso è sicuramente un primo passo.
Rispetto alla sua domanda, le direi che esistono molteplici tipologie di terapia al di là di quelle da lei elencate.
Provi a fare una ricerca.
Grazie
Comprendo che non sia facile affrontare la situazione in cui lei attualmente si trova a vivere.
Un percorso terapeutico/farmacologico come da lei intrapreso è sicuramente un primo passo.
Rispetto alla sua domanda, le direi che esistono molteplici tipologie di terapia al di là di quelle da lei elencate.
Provi a fare una ricerca.
Grazie
Esperti
Domande correlate
- Ho 45 anni assumo da novembre mirtazipina 30 mg metà alla sera ho notato che mi sto gonfiando mangio di più e ho preso molto peso vorrei smetterla posso smettere e basta o devo scalarla?
- Salve,sono in cura per episodio depressivo,sono da 3 settimane e mezzo di fluvoxamina (arrivandoci ovviamente,non partendo subito cosi). Devo riconscere che la siutazione è un pò migliorata (1 mese e mezzo fa stavo 20 ore al giorno nel letto),ora ho ripreso attività fisica seppur non con lo stesso entusiasmo…
- Buongiorno mi chiamo Paky ho 74 anni e soffro di claustrofobia. Oggi devo fare una risonanza magnetica encefalo e il mio medico mi ha detto di prendere gocce di en verso le 16 devo sottopormi alla risonanza alle 17,30 volevo sapere se va bene cosi....grazie
- Buonasera!! Prendo il wellbutrin!! Mi hanno riscontrato una Stenosi Epatica! Considerando che ho anche il Chron. Che ne dite? Grazie
- Buongiorno mia madre sta assumendo da 6 giorni quetiapina la mattina e la sera i sintomi psicotici invece di diminuire sono aumentati … ha crisi di delirio. Il medico da oggi ha prescritto serenase gocce la sera… e’ normale che i sintomi siano aumentati?
- Salve da qualche giorno soffro di vertigini psicogene il mio psichiatra mi ha dato una terapia da seguire..anafranil mattina e sera e Rizen dosaggio suddiviso in tre volte al giorno. Quanto possono durare queste vertigini? Sono invalidanti nn posso guidare né lavorare. Vi prego rispondete alla mia domanda…
- Salve, prendo cymbalta da diversi anni per fibromialgia assieme al lyrica ma ultimamente mi aiutano molto poco, i dolori ci sono tutto il giorno, uso la cpap e per riuscire a dormire qualche ora prendo lo stylnox. La cosa che mi aiuta un po’ è il Palexia che prendo a volte per poter lavorare ma poi mi…
- Buonasera da circa un anno prendo zoloft per attacchi di panico ansia, da una settimana è stato aumentato, che prendo verso le 10.30/11 per ansia reattiva e xanx 3 volte al di mattina 8.30/9 pomeriggio 14.30/15 e la sera 21.30 per problematica di salute di un mio caro la mia ansia non mi molla la mia…
- La tac rivela lieve atrofia cortico-sottocorticale,iniziali segni di CBV cronica e in più ho un lieve ispessimento intimale. Con deficit cognitivo e umore basso Mi consigliano terapia anridebressiva con Samyr dieci giorni al mese Brintellix gocce e aumentare me e citicoos 1000...perché la atrofia è ispessimento…
- Buongiorno mi chiamo Nicoletta sto assumendo trilafon 4 mg al mattino e 8mg alla sera potrebbe essere questo farmaco a farmi venire tanto appetito?
Vuoi inviare una domanda?
I nostri esperti hanno risposto a 463 domande su Depressione
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.