Buongiorno, sin da giovane non ho mai fatto colazione e non per ragioni di regime restrittivo. Non m

60 risposte
Buongiorno, sin da giovane non ho mai fatto colazione e non per ragioni di regime restrittivo. Non mi va. Anzi, inizio ad aver fame solo dalle 18:00.
Tuttavia, nonostante ciò, ho i valori della glicemia alta. Significa che sono obbligata a mangiare?
E' sufficiente introdurre delle proteine e grassi a colazione e a pranzo fibre, proteine e grassi, quindi lasciare i carboidrati, preceduti da fibre, proteine e grassi a cena? Ho una dipendenza da carboidrati e se inizio a mangiarli a colazione non la smetto più e i valori della glicemia si alzerebbero comunque. Grazie!
Dr. Eduardo Del Gais
Nutrizionista
Carrara
In caso di glicemia alta è molto importante comporre dei pasti dove il quantitativo di tutti i macronutrienti sia ben bilanciato, senza eliminare nulla! Abbinare alle fonti glucidiche delle proteine, dei grassi e delle fibre è molto importante, in quanto aiuta a rallentare lo svuotamento gastrico ed a rallentare quello che è l'assorbimento degli zuccheri, di conseguenza la curva glicemia non salirà troppo velocemente ma rimarrà più controllata.
Per quanto riguarda la paura di perdere il controllo purtroppo è un mondo a parte, ed in queste situazione è fondamentale chiedere un sostegno nutrizionale. Evitare un alimento per paura di mangiarne troppo non è mai la soluzione giusta, anzi, spesso è una delle cause scatenanti la perdita di controllo!

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Buonasera le consiglio di seguire una dieta in cui proteine , grassi e carboidrati sono in equilibrio nei tre pasti principali. Eviti degli spuntini con la sola frutta.Utilizzi carboidrati integrali biologici e sia a pranzo che a cena, inizi consumando una porzione abbondante di verdure condite con olio extravergine limone e aceto di mele.
Rimango a disposizione per chiarimenti.Cordiali saluti
Dott. Luca Agostini
Nutrizionista
Piove di Sacco
Le linee guida della corretta alimentazione sostengono che bisogna assumere in ogni pasto proteine, grassi e carboidrati in equilibrio tra loro per non avere problemi di salute, mantenere il peso forma o per eliminare i chili in eccesso gradualmente senza riacquistare il peso perso.
La credenza secondo cui per perdere peso più velocemente bisogna seguire una dieta dissociata consumando i carboidrati a pranzo e le proteine a cena (o in ogni caso senza mai associarli), la frutta lontano dai pasti, ecc. risulta pertanto in contraddizione con quanto le attuali conoscenze di scienza dell’alimentazione suggeriscono. A seguito infatti di ricerche e studi è stata confermata la validità dell’assunto secondo cui la dieta deve basarsi sui principi del bilancio dei nutrienti in ogni pasto, della completezza e varietà degli alimenti. Affidarsi a professionisti nel campo nutrizionale risulta fondamentale per ritrovare l'equilibrio e il benessere personale.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Buon pomeriggio, concordo in quanto detto precedentemente. Un alimentazione equilibrata per quanto riguarda i macronutrienti (carboidrati, grassi e proteine).
Da quanto si evince dal suo discorso, se assume carboidrati e poi ha fenomeni di discontrollo, ovvero non riesce a fermarsi c'è bisogno di una visita nutrizionale anche per andare a verificare un è possibile disturbo alimentare.
Saluti
Buon pomeriggio!
In caso di glicemia alta è consigliabile bilanciare al meglio i pasti in tutti i macronutrienti.
Nel suo caso si dovrebbe indagare anche sul motivo per cui lei inizia ad avere fame alle 18, che in effetti è molto tardi (almeno che lei non abbia uno stile di vita per cui magari gli orari sono particolarmente sballati).
Si affidi ad un professionista per valutare in che modo il suo stile alimentare potrebbe essere correttamente bilanciato.
Buona serata
Buonasera, è importante tenere sotto controllo una condizione di iperglicemia poiché questa potrebbe poi portare ad una condizione di ridotta tolleranza al glucosio oppure al diabete. Si tratta quindi di un problema da non sottovalutare e per il quale l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. Pertanto il mio consiglio è quello di affidarsi ad un professionista della nutrizione per valutare in che modo il suo stile alimentare potrebbe essere correttamente bilanciato a partire dalla colazione .
Buon pomeriggio, dividere i pasti durante la giornata permette di meglio distribuire le kcal ed evitare un carico glicemico troppo importante per singolo pasto.
Le consiglio di pensare di cambiare le sue abitudini sotto la guida di un Nutrizionista.
Cordialità
Dott.ssa Stefania Leoni
Nutrizionista
Taranto
Buonasera, le consiglierei di iniziare ad introdurre anche pianpiano dei piccoli pasti, ma cercando di bilanciare i macronutrienti (carboidrati proteine e grassi).
La colazione potrebbe farla con yogurt greco e cereali, dei pancake….si affidi ad un professionista che riesca a gestire al meglio le sue esigenze
Dott.ssa Simone Marano
Endocrinologo
Palestrina
Non è probabilmente una questione di orari (anche se mangiare in maniera adeguata in relazione ai ritmi circadiani ormonali di cortisolo e melatonina può aiutare) ma di bilanciare la sua alimentazione attuale con pasti equilibrati, non so il suo peso ma sicuramente la glicemia e altri parametri metabolici migliorano con alimentazioni ipocaloriche e quindi con una perdita di peso. Non esiti a contattarmi per una chiamata conoscitiva gratuita!
Dott.ssa Eleonora De Girolamo
Dietista, Nutrizionista
Pago Veiano
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi ad un nutrizionista esperto anche in disturbi dell'alimentazione. Escludere i carboidrati, asdumere gli alimenti in un ordine ben preciso e saltare i pasti principali non permettono comunque un controllo adeguato della glicemia. Sarebbe opportuno indagare meglio i motivi che la portano ad avere tali preoccupazioni e comportamenti a tavola. Spero intanto di esserle stata di aiuto nel chiarire i suoi dubbi. Saluti
Dott.ssa Maurizia Piras
Nutrizionista
Roma
Buonasera, sarebbe meglio realizzare un piano alimentare il più possibile bilanciato e conforme alle sue abitudini e necessità, cercando anche di valutare il perchè si ritrovi a fare i conti con questi pensieri relativi ai carboidrati e al cibo. E' importante non eliminare nè ridurre al minimo nessun tipo di macronutriente (carboidrati, lipidi, proteine) ma imparare a gestirli al meglio nell'arco della giornata, magari cominciando a reintrodurli in piccole dosi. Bisognerebbe capire anche di che glicemie alte stiamo parlando. Non c'è bisogno di eliminare i carboidrati ma bisogna trovare il giusto compromesso e le giuste combinazioni di macronutrienti per mantenere le glicemie stabili, come meglio possiamo. Inoltre potrebbe avvertire la fame solo alle 18 perchè arriva in quell'orario avendo mangiato poco durante il giorno, non avendo consapevolezza dei segnali che il corpo le manda nel resto della giornata.
Salve,
Non si può generalizzare. Bisogna capire la sua storia e abitudini e da qui fare un piano alimentare equilibrato e adeguato.
Utilissima l integrazione con fibre solubili.
Mi contatti per maggiori informazioni
Dott
Stefano Carrara
Biologo nutrizionista e massaggi per il benessere
Dott.ssa Veronica Baldini
Nutrizionista
Pesaro
Buona sera, saltare la colazione non è una buona abitudine, in caso di glicemia alta occorre bilanciare i vari macronutrienti.
Si rivolga ad uno specialista che le sappia strutturare un piano nutrizionale adeguato al suo stile di vita.
Saluti, dott.ssa Veronica Baldini
Dott.ssa Ornella Marini
Nutrizionista
Roma
Salve, concordo con quanto detto dai colleghi precedentemente. Sarebbe opportuno che si rivolgesse ad un Nutrizionista per concordare una strategia alimentare mirata al miglioramento della sua salute e dunque includa l'approfondimento di quelle dinamiche psicologiche che la portano a temere pasti contenenti carboidrati.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Ornella Marini
Buonasera, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista della nutrizione che sappia aiutarla nel trovare la strategia giusta per lei. Quando parlo di strategia mi riferisco ad un piano alimentare personalizzato che riesca con piccoli compromessi a farle consumare "cibo" sin dalla mattina, in modo da stabilizzare la glicemia nell'arco della giornata. Frazionare l'alimentazione in almeno 5 pasti al giorno, cercando di non far trascorrere più di 3 ore tra un pasto e l'altro, serve proprio a migliorare il controllo glicemico. Per quanto concerne l'assunzione di carboidrati si può tranquillamente trovare una soluzione al problema.
Resto a disposizione, Dott.ssa Stella
Dott.ssa Elisa Verbale
Biologo nutrizionista, Nutrizionista
Torino
Buongiorno,
Bisognerebbe ragionare in maniera più approfondita.
In primo luogo: ridurre in modo drastico gli alimenti fonti di carboidrati non migliorerà la glicemia,anzi, può peggiorare la "dipendenza" da carboidrati di cui lei parlava creando un meccanismo sia fisicamente che psicologicamente poco sano.
Caldamente suggerito un confronto col suo medico di base, per valutare la situazione clinica, e con un nutrizionista per capire meglio come strutturare i propri pasti (indipendentemente dalla colazione)
Cordialmente
Dott.ssa Ilaria Salvatori
Nutrizionista
Segni
Buongiorno! Ridurre o eliminare i carboidrati non è una strategia corretta per far si che i valori scendano, anzi! Dovrebbe rivedere la sua alimentazione e strutturare i pasti in modo che i vari macronutrienti si bilancino! Ogni pasto, difatti, deve contenere una quota di grassi, di carboidrati e proteine!
Per quanto riguarda i valori le consiglierei di contattare il suo medico di base per effettuare analisi più approfondite.
Le consiglio, inoltre, di praticare attività fisica per migliorare la sensibilità insulina.
Cordialmente, Dott.ssa Salvatori Ilaria
Buongiorno, bisogna prima capire le sue abitudini alimentari e vedere se c'è qualcosa che va cambiato. Mi contatti per qualsiasi dubbio.
Dott.ssa Valentina Pavone
Nutrizionista
Milano
Buonasera, consiglio di sottoporre all'attenzione del suo medico di base i risultati delle sue analisi. Per quanto riguarda l'alimentazione è sempre consigliabile consumare dei pasti bilanciati, che includano carboidrati, proteine, grassi e fibre. Le suggerirei un colloquio con un professionista per poter parlare delle sue abitudini alimentari e correggere eventuali errori e magari anche iniziare un percorso ad hoc per la sua condizione.
Resto a disposizione, Dott.ssa Valentina Pavone
Buongiorno, non è possibile generalizzare la risposta, bisognerebbe approfondire i controlli e capire cosa intende per glicemia alta. Restando a digiuno può capitare, soprattutto al mattino, un innalzamento della glicemia. Bisognerebbe controllare l'emoglobina glicata e costruire un piano adatto alle sue esigenze e bilanciato. Sicuramente rivolgersi ad un professionista potrebbe aiutarla a capire la sua situazione
Dott.ssa Valeria Marchetti
Nutrizionista
Grosseto
Buonasera, è importante che la glicemia resti costante durante il giorno. Digiunare e mangiare solo la sera non è il massimo per chi soffre di questo problema. La glicemia tende a aumentare maggiormente la notte poiché è in quel momento che il fegato rilascia zuccheri e non avendo un adeguato controllo si hanno sbalzi glicemici nocivi alla salute. Questi sbalzi possono essere anche motivo di aumento di peso.
In caso di patologia diabetica è importante consumare 5 pasti al giorno, completi di tutti i nutrienti, in giuste proporzioni.
Il digiuno può determinare innalzamenti di glicemia in pazienti diabetici, specie al mattino, portando, con il prolungarsi del tempo, danni all'organismo.
Per quanto riguarda i carboidrati è sempre consigliato inserirli ai pasti principali, preceduti da fibra, proteina e grassi, per ridurre l'indice glicemico di tali alimenti.
Bisognerebbe comunque farsi seguire da un professionista, in maniera da poter costruire un piano alimentare adeguato.

La saluto
Dott. Di Crescenzo Mattia
Buongiorno,
la glicemia alta è causata propio dal fatto di saltare i pasti e fare digiuni prolungati. Dopo il riposo notturno il corpo deve assolutamente assumere cibo, la colazione è un pasto fondamentale. Mantenere la glicemia stabile nel corso della giornata con pasti bilanciati e spuntini le sarà d'aiuto anche nell' assumere carboidrati in maniera controllata

Saluti Dott. ss Grevi
Dr. Paolo Francia
Nutrizionista, Dietista
Milano
Quello che posso consigliarle è di affidarsi ad un professionista per bilanciare correttamente l'assunzione calorica giornaliera e settimanale, dopodichè dobbiamo ricordare che l'attività fisica regolare è la prima "medicina" per migliorare i valori ematici.
Buonasera, io le consiglio di affidarsi ad un professionista per cercare di iniziare un'alimentazione bilanciata e sana che comprenda tutti i macronutrienti e senza saltare i pasti.
Inoltre, bisognerebbe fare un'indagine più approfondita, senta anche il suo medico.
La saluto. Dr.ssa Vittoria Al Kili
Salve. Premesso che saltare la colazione o iniziare ad alimentarsi più tardi nella giornata non comporta nulla di particolare (se naturalmente viene vissuta come un'abitudine non stressante e quindi "fisiologica"), mi orienterei nel bilanciare il/i pasto/i residui, verificando che non ci siano picchi glicemici o carichi eccessivi di carboidrati semplici (eventualmente, agire per rallentarne il picco). Parallelamente alla glicemia a digiuno, verifichi anche l'emoglobina glicata e l'insulina per calcolare l'HOMA index (parametro utile per capire se c'è anche insulino-resistenza). Spero di esserle stato utile
Dott.ssa Mariavita Gramegna
Nutrizionista, Dietista
Gravina in Puglia
Buonasera,

Mi permetto di suggerirle di adottare una dieta equilibrata nei tre pasti principali, dove i tre macronutrienti: proteine, grassi e carboidrati siano sempre bilanciati tra loro.
Un attenzione particolare anche agli spuntini, abbini la frutta fresca a della frutta secca o ad uno yogurt e, se proprio non ha tempo, utilizzi barrette energetiche bilanciate.

Cordiali saluti.
Dr. Gaetano Conforto
Nutrizionista, Omeopata, Medico di medicina generale
Siracusa
Carissima utente, molte volte i lettori ci prendono per maghi! Allora: 1) quali sono i valori della glicemia a digiuno, dell'insulina, dell'emoglobina glicata, del peptide-c 2) si compri un sensore glicemico con cui monitorizza continuamente i suoi valori glicemici, ed agire di conseguenza nella scelta dei cibi ( e non a tentativi......?????). Qual'è il suo stile di vita? Fa sport muscolare? E' soddisfatta del lavoro e della sua vita? E' un tipo calmo o irascibile? Come vede a noi medici olistici occorrono ben più informazioni per dare delle risposte utili e fattibili. Un abbraccione. Faccio consulenze di tipo prevenzione e terapia on-line
Dott. Luca Macchi
Nutrizionista
Cassano Magnago
Buongiorno,
probabilmente dipende dal fatto che assume carboidrati concentrati in un periodo di tempo ristretto della giornata. In questo modo avrà un picco glicemico molto più alto rispetto ad assumerli in minori quantità ma "spalmandoli" durante l'arco della giornata. Inoltre la colazione è importante per regolare gli ormoni che entrano in circolo nel momento in cui ci svegliamo, e che vengono abbassati con l'assunzione di proteine e carboidrati.
Cordiali saluti, Dott. Luca Macchi.
Dott. Gian Franco Loddo
Nutrizionista
Milano
Buongiorno,
Dare una risposta al suo problema è molto difficile. Bisognerebbe, attraverso un analisi più approfondita, capire meglio le sue abitudini, cosa mangia, se fa attività fisics e se ci sono altre problematiche.
Le consiglio di utilizzare carboidrati ricchi di fibre che possono aiutarla ad abbassare la glicemia senza avere dei picchi vertiginosi e poi di non escludere nessun alimento ma di mangiare un maniera bilanciata e sana riducendo gli zuccheri semplici, i grassi trans e i cibi confezionati.
Una consulenza con un nutrizionista può sicuramente aiutarla.
Buoman giornata
Gentile paziente, la colazione non è il pasto più importante della giornata e a differenza di quanto (ancora) si sente dire in giro, si può rimandare il pasto a qualche ora dopo o anche saltarla, l'importante è bilanciare tutti i pasti.
Tuttavia, se la fame le viene solo dalle 18, passa davvero molto tempo.
Per cui le suggerisco, oltre che a rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare in questo, di tenere un diario alimentare in cui poi possa appuntarsi quello che fa durante la giornata per analizzare meglio questo comportamento.
Inoltre, come anche i colleghi hanno suggerito, è importantissimo bilanciare bene i pasti con tutti i nutrienti. Un pasto sano prevede carboidrati, proteine e grassi. Su due piedi mi verrebbe da dire che lo stile di vita non sia attualmente bilanciato e questo la porta ad avere una glicemia fuori dal range di normalità.
Spero la mia risposta le sia stata utile, per altre informazioni sono a disposizione.
Dott. Matteo Meroi
Nutrizionista, Chinesiologo
Udine
Buongiorno, come già detto dai colleghi, comporre ogni pasto con tutti i macronutrienti (carboidrati-grassi-proteine) permette di controllare in maniera più efficace la glicemia e anche i livelli di sazietà.
Inoltre è molto importante la scelta dei carboidrati, in caso di problemi di glicemia: alcuni alimenti hanno un indice ed un carico glicemico molto più alto di altri; alimenti integrali, grazie alla presenza di fibre, hanno un impatto minore sulla glicemia.
Dottor Matteo Meroi
Buongiorno. Sicuramente utile capire il valore esatto di questa "glicemia alta" per poter fare dei ragionamenti logici. A intuito, se lei dice cha ha fame dopo le 18 è quasi sicuro che nelle ore prima non svolge un attività fisica che le consenta di gestire i nutrienti in modo corretto, soprattutto la gestione dei carboidrati. A tutti i miei pazienti, anche diabete conclamato, consiglio camminata all'aria aperta con ritmo continuativo, per poter poi fornire dei programmi nutrizionali ben tollerati che introducano nutrienti e fibre in quantità corretta.
Dott.ssa Ilaria De Troia
Nutrizionista, Chinesiologo
Milano
bisogna equilibrare i nutrienti nel pasto e nella giornata
Dott.ssa Bruna Giannone
Nutrizionista
Modica
Buona sera. Le consiglio di farsi seguire da un professionista e di fare una visita nutrizionale. Inoltre, è giusto bilanciare, ad ogni pasto, i vari micronutrienti (carboidrati, proteine e grassi). Le consiglio, inoltre, di praticare attività fisica per migliorare la sensibilità insulinica.
Saluti. Dott.ssa Bruna Giannone
Dr. Davide Di Cola
Nutrizionista, Chinesiologo
Roma
Salve, l'iperglicemia a digiuno può essere associabile a diversi fattori, come ad esempio uno stile di vita sedentario, il sovrappeso e l'obesità ma anche squilibri ormonali (come ad esempio ipotiroidismo o livelli cronicamente alti di cortisolo). Innanzitutto, il consiglio che le darei è quello di farsi prescrivere delle analisi del sangue per glicemia e insulina a digiuno, emoglobina glicata, quadro lipidico completo, TSH e ormoni tiroidei, cortisolo plasmatico, ormoni sessuali e vitamina D, così da poter avere un quadro ematico completo e capire con più precisione quali potrebbero essere i motivi di questa condizione. Il fatto che Lei dica di avere una dipendenza dai carboidrati potrebbe essere associabile alla presenza di uno stato di insulino-resistenza e leptino-resistenza, quindi le consiglierei comunque di rivolgersi ad un nutrizionista per valutare insieme l'elaborazione di un piano alimentare e di integrazione personalizzato.
Dott.ssa Martina Bonetti
Nutrizionista, Chinesiologo
Alzano Lombardo
Buongiorno,
sicuramente fare dei pasti bilanciati che coinvolgano tutti i macronutrienti aiuta a mantenere sotto controllo la glicemia post prandiale e il senso di fame. Da evitare i pasti che comprendano solo fonti di carboidrati (spuntini con la frutta compresi). Meglio abbinarli a proteine, grassi o fibre.
Cordiali saluti, dott.ssa Martina Bonetti
Buongiorno, le consiglio di farsi seguire da uno specialista della nutrizione che, dopo una approfondita anamnesi, le proponga una dieta personalizzata e bilanciata da associare ad attività fisica regolare. La saluto cordialmente
Dott.ssa Chiara Picciarella
Nutrizionista
Lido Di Ostia
Gentilissima non mi è chiaro se la glicemia è alta anche a digiuno. Bisognerebbe sapere in quali momenti della giornata misura la glicemia e conoscere la composizione dei suoi pasti. In questa cosa il medico curante potrebbe prescriverle esami per indagare meglio sulla causa del problema. I pasti devono essere bilanciati fra proteine grassi carboidrati, ma le suggerirei di partire dalla verdura perchè ha un effetto di riempimento. Il digiuno prolungato andrebbe evitato. Probabilmente una colazione salata potrebbe esserle d'aiuto, seguita da spuntini regolari. La cosa più importante sarebbe quella di comprendere quale sia l'origine dell'attaccamento ai carboidrati. Ci sono esercizi di mindful eating che aiutano a ristabilire un rapporto corretto con il cibo che consiglio di eseguire. In generale le suggerirei di fare la spesa a stomaco pieno ed evitare di avere in casa cibi trigger. Un saluto.
Dott. Gianmarco Giovanazzi
Nutrizionista
Albano Laziale
Buongiorno, da quello che racconta l'ideale sarebbe fare un cambio importante della sua routine, consumando piatti bilanciati e più adatti al suo fabbisogno. L'abitudine a non fare colazione è appunto una abitudine, che può essere cambiata in favore di altre. La glicemia potrebbe alzarsi anche in situazioni prolungate di digiuno, il corpo in risposta alla scarsità di carboidrati nella dieta adatta la produzione ormonale, questo per evitare di consumare il glucosio in circolo in favore del grande divoratore di glucosio del nostro corpo il cervello. Perciò più che evitare i carboidrati per timore di mangiarne più del previsto, inizierei ad reinserirli nella quotidianità, per renderli sempre presenti per evitare di abusarne le volte in cui sa che sono disponibili. Questo potrebbe portarla anche ad avere livelli di glicemia nei valori di riferimento.
Infine ma non per importanza, le consiglio di approfondire con il suo medico l'aspetto glicemico.
Buongiorno, la colazione non è obbligata a farla se al risveglio non ha fame... E' importante bilanciare tutti i pasti per il controllo glicemico.
Un pasto bilanciato dovrebbe essere composto da carboidrati + proteine + grassi + verdure.
Non è necessario eliminare i carboidrati per il controllo glicemico, bensì basterà bilanciarli e adattarli al suo stile di vita.
La glicemia, potrebbe aumentare anche a causa del digiuno prolungato, perchè è un segnale che il nostro corpo ci da, per informarci che ha bisogno di nutrienti.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare a gestire la situazione.
Rimango a disposizione, Cordialmente Dott.ssa Alessia Barbatosta
Dott.ssa Alessandra Laganà
Nutrizionista
Alzano Lombardo
Buongiorno, io personalmente consiglio sempre di non guardare solo il valore della glicemia ma di andare ad indagare diversi esami ematici per avere un reale quadro della situazione. Detto ciò, non è solo questione di quanto mangio ma come mangio e la qualità nutrizionale dei miei pasti. Non è necessario eliminare i carboidrati ma il consiglio che posso darle è rivedere con un professionista la sua alimentazione. L'ordine del pasto da l'1% di quello che è l'aumento o diminuzione della glicemia. La cosa fondamentale che suggerisco sempre ai miei pazienti è l'equilibrio!
Dott.ssa Martina Carne
Nutrizionista, Dietista
Ghisalba
Buongiorno, frazionare l'alimentazione nell'arco della giornata può essere utile per regolare i picchi di glicemia durante la giornata.
Fondamentale che nei vari pasti ci sia una buona quota di fibre, abbinata a una fonte di carboidrati, grassi e proteine (es. frutto a colazione + yogurt + cereali integrali oppure a pranzo/cena verdura + pane o pasta integrale + secondo piatto condito con olio evo). Per qualsiasi dubbio sono disponibile anche per consulenze online.
Dott.ssa Martina Carne, dietista e biologo nutrizionista.
Buongiorno caro paziente, le informazioni a disposizione sono troppo poche per poterle dare delle risposte! Bisognerebbe innanzitutto indagare la causa della glicemia alta che lei descrive, e in seguito valutare quale può essere l'approccio migliore per la sua situazione! Non esiti a contattarmi per ulteriori informazioni, Maria Linda Vicenti
Dott.ssa Brunella Troncone
Nutrizionista, Biologo nutrizionista
Napoli
Gentile paziente, innanzitutto deve fare le analisi del quadro glicemico che include la curva da carica o i valori dell'insulina. Con questi sintomi si sospetta insulino-resistenza. Il fatto di non avere fame al mattino è già di per se un'alterazione del quadro glicemico, e visto che dopo richiede carboidrati semplici è consigliabile seguire un regimo ad hoc che non richiede l'esclusione di carboidrati ma la correzione dell'assunzione. Spero di esserle stata d'aiuto, cordialmente dott.ssa Troncone.
Dott. Luca Franchella
Nutrizionista
Modena
Buongiorno, non è obbligatorio fare colazione se non ne sente il bisogno, ma la distribuzione dei pasti e la scelta degli alimenti possono influire sulla gestione della glicemia. Prediligere proteine e grassi al mattino e pranzo, riservando i carboidrati alla cena insieme a fibre e proteine, è una strategia che può funzionare per stabilizzare i livelli glicemici, ma fino ad un certo punto. La dipendenza dai carboidrati di cui parla, spesso dipende anche da meccanismi psicologici e abitudini consolidate, per cui affrontare il tutto con gradualità e consapevolezza è fondamentale.
Dott. Rosario Cuscona
Nutrizionista
Giarre
perchè fin da ragazzo ha avuto abitudini alimentari sbagliate e ora ne paga la conseguenza, se non pone rimedio rischia di diventare diabetico e di andare in cura farmacologica, si faccia curare da un bravo nutrizionista clinico. prenda un appuntamento con me e risolviamo il problema
Buonasera; viste le sue domande, anche solo per curiosità e per sua conoscenza della materia, dovrebbe pensare di farsi seguire da un nutrizionista. A presto.
Dott. Valerio Crippa
Nutrizionista, Dietista
Senago
Buongiorno, la voglia di dolce è spesso associata ad un'alimentazione sbilanciata verso i carboidrati. Questo però non significa che bisogna escluderli, perchè non si risolverebbe il problema, anzi si amplificherebbe.
Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per bilanciare tutti i nutrienti in ogni pasto, in modo da comprendere anche la qualità e la quantità più adatte a lei.

Grazie e buona serata

Dott. Valerio Crippa
Dott.ssa Francesca Ventresca
Nutrizionista, Biologo nutrizionista
Salerno
Gentile paziente,
il fatto di non fare colazione e avere glicemia alta può dipendere da diversi fattori, tra cui la produzione epatica di glucosio durante il digiuno (gluconeogenesi) e la risposta ormonale (effetto alba). Non è obbligata a mangiare al mattino, ma potrebbe essere utile sperimentare un piccolo pasto proteico e grasso per valutare la risposta glicemica.
Il piano che propone costituito da proteine e grassi a colazione, fibre + proteine + grassi a pranzo e carboidrati a cena preceduti da fibre e proteine, può essere una strategia valida per ridurre i picchi glicemici e gestire meglio la sua sensibilità ai carboidrati. Se ha una forte dipendenza dai carboidrati, spostarli alla sera può aiutare a controllare meglio la fame e la glicemia.
Monitorare la glicemia post-prandiale e l’emoglobina glicata (HbA1c) può darle un quadro più chiaro dell’impatto di queste scelte alimentari.
Saluti
Dott.ssa Francesca Ventresca
Il fatto che la sua glicemia sia alta non significa necessariamente che sia "obbligata" a mangiare la mattina, ma è importante capire come il suo schema alimentare influisca sui livelli di zucchero nel sangue. Penso che un riequilibrio del suo stile alimentare possa giovare sua alla glicemia che alla sua "dipendenza" da carboidrati.
Gentile paziente,

Il suo caso merita un’attenta valutazione personalizzata, considerando il quadro clinico completo, compresi esami del sangue aggiornati e un’analisi dettagliata della sua alimentazione e stile di vita.

L’assenza di appetito nella prima parte della giornata potrebbe essere legata a un’elevata concentrazione di cibo nelle ore serali. Questo può portare a un circolo vizioso, in cui la fame si scatena nel tardo pomeriggio, portandola a mangiare più del necessario e potenzialmente contribuendo all’aumento della glicemia.

Anche quella che definisce "dipendenza da carboidrati" potrebbe essere in parte influenzata da un digiuno prolungato: quando il corpo rimane a lungo senza energie, tende a ricercare alimenti ricchi di zuccheri e carboidrati per rifornirsi rapidamente.

Più che eliminare o ridurre drasticamente alcune categorie di alimenti, potrebbe essere utile riequilibrare la distribuzione dei pasti e migliorare la qualità della sua dieta. Inoltre, l’inserimento di attività fisica regolare potrebbe aiutarla a gestire meglio la glicemia e il senso di fame.

Se ha la percezione che alcuni cibi stiano diventando un pensiero fisso, potrebbe essere utile chiedersi:
Sta evitando troppo i carboidrati durante la giornata?
Segue un’alimentazione troppo rigida o ipocalorica da troppo tempo?
I suoi pasti la soddisfano o tende a mangiare sempre le stesse cose, poco saporite e "leggere"?

Per individuare la strategia più adatta a lei e gestire al meglio la glicemia senza stress eccessivi, le consiglio di prenotare una visita nutrizionale. Un piano alimentare personalizzato potrebbe aiutarla a trovare un equilibrio sostenibile e adatto alle sue esigenze.

Se desidera un supporto professionale, resto a disposizione per aiutarla in questo percorso.

Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Marini
Dott.ssa Michela Mazzotti
Nutrizionista
Santarcangelo di Romagna
Buongiorno,
sarebbe opportuno effettuare una visita per poter rispondere alla sua domanda.
Saluti
Dott.ssa Michela Mazzotti
Buongiorno, il fatto che lei non senta fame nelle prime ore della giornata non è raro, ma quando si parla di glicemia alta o di una condizione a rischio diabete, è importante considerare non solo quanto si mangia, ma soprattutto quando e cosa si mangia.
Saltare regolarmente la colazione può, in alcune persone, alterare i ritmi metabolici e contribuire a una peggior gestione della glicemia nel lungo periodo, specie se il primo pasto significativo della giornata avviene molte ore dopo il risveglio. Tuttavia, ciò non significa che sia “obbligata” a mangiare appena sveglia, ma piuttosto che può essere utile introdurre gradualmente un piccolo pasto equilibrato, anche solo a metà mattina, con una base di proteine e grassi buoni, e magari una piccola quota di carboidrati a basso impatto glicemico, accompagnati da fibre.
Un’alimentazione personalizzata, che tenga conto dei suoi ritmi, della risposta glicemica ai diversi alimenti (eventualmente valutabile anche con un monitoraggio in continuo della glicemia), e del suo comportamento alimentare, può fare davvero la differenza. Le consiglio di rivolgersi a un professionista esperto in nutrizione clinica per impostare un piano efficace, sostenibile e protettivo per il suo metabolismo.
Resto a disposizione se ha bisogno di ulteriori chiarimenti.
Buongiorno, saltare la colazione non è mai consigliato ma non farla non implica per forza avere un'alimentazione non equilibrata. Un piatto completo è costituito da una fonte di carboidrati, proteine, grassi e fibre/micronutrienti da verdura e/o frutta e se ben equilibrato può essere presente in tutti e 3 i pasti. Il mio consiglio è di andare da un professionista e farsi fare un piano ben strutturato, in modo da superare questo ostacolo dei carboidrati, in quanto se vengono inseriti in modo corretto (quelli di buona qualità) dovrebbe sistemare anche i valori della glicemia. Un saluto, Dott.ssa Marchetti.
Dott. Daniele D’agati
Dietista, Nutrizionista
Ficarazzi
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza in modo così aperto: quello che descrive è molto più comune di quanto si pensi e merita una risposta chiara e basata su evidenze scientifiche.

Non fare colazione non è automaticamente dannoso, né è sempre la causa diretta di una glicemia elevata. Tuttavia, diversi studi suggeriscono che, in alcune persone, saltare sistematicamente la colazione può contribuire a una peggiore regolazione glicemica, in particolare se questo porta poi a concentrare l’assunzione calorica, soprattutto di carboidrati, nella fascia serale. In questi casi, il corpo può diventare meno efficiente nell'utilizzare il glucosio, specialmente se c'è già una predisposizione alla resistenza insulinica anche se non esiste una regola universale.
Tuttavia, concentrare tutti i carboidrati solo a cena può essere controproducente se questo porta a un'assunzione eccessiva, soprattutto in presenza di una “dipendenza” da carboidrati. In questi casi, si rischia di entrare in un circolo vizioso: restrizione durante il giorno, iperfagia serale, alterazione del metabolismo del glucosio in soggetti predisposti.

Per gestire al meglio la glicemia e il desiderio incontrollato di carboidrati, può essere utile
iniziare il primo pasto (anche se a ora di pranzo se proprio non si vuole fare colazione) con una combinazione di proteine e grassi buoni, evitando zuccheri semplici, se non quelli della frutta.
Non demonizzi i carboidrati, ma li scelga a basso indice glicemico e sempre accompagnati da fibre (frutta, verdura ) e proteine;

Se il medico glielo permette, valuti un monitoraggio glicemico (es. con CGM) per capire come il corpo risponde davvero ai diversi pasti;
Bisogna lavorare anche sull’aspetto comportamentale e psicologico del craving, spesso legato a fattori che vanno oltre la fame fisiologica.
In conclusione, non è tanto il singolo pasto a fare la differenza, quanto l’equilibrio dell’intera giornata alimentare. Una pianificazione personalizzata, anche con l’aiuto di un professionista della nutrizione, può aiutare a gestire meglio la glicemia senza rinunce drastiche, favorendo una relazione più serena con il cibo.

Dott. Daniele D'agati.
Gentile Signore/Signora,

la situazione che descrive è abbastanza comune: alcune persone non hanno appetito al mattino e avvertono fame solo a metà/fine giornata, ma questo non significa che il corpo stia “rifiutando” il cibo in maniera negativa. Tuttavia, avere glicemia elevata indica che il metabolismo del glucosio ha bisogno di essere supportato, e qui entra in gioco il modo in cui si distribuiscono nutrienti e pasti.

Non è obbligatorio forzarsi a mangiare una colazione abbondante: ciò che conta è che i pasti consumati forniscano proteine, grassi buoni e fibre, in modo da stabilizzare la glicemia e ridurre picchi e cali di zucchero nel sangue. La strategia che propone – proteine e grassi al mattino, fibre/proteine/grassi a pranzo e carboidrati ben modulati alla sera, preceduti da proteine e fibre – può funzionare, soprattutto se i carboidrati vengono scelti con attenzione (cereali integrali, legumi, verdure amidacee) e non in eccesso.

È fondamentale anche osservare la qualità e la quantità dei carboidrati: introdurli in maniera modulata e insieme a proteine e fibre riduce il rischio di alzare troppo la glicemia. Inoltre, mantenere uno schema regolare di pasti aiuta a controllare la dipendenza dai carboidrati, evitando abbuffate serali dovute a fame e cali di zucchero.

Le consiglio di valutare un percorso nutrizionale personalizzato, perché una strategia efficace dipende molto dai suoi ritmi, dalle abitudini e dai valori glicemici specifici. Una visita presso il nostro studio o online ci permetterebbe di costruire un piano su misura, che sostenga la stabilità della glicemia senza forzarla a cambiare drasticamente le sue abitudini.

Un caro saluto,
dott.ssa Monica Giovacchini
Dott.ssa Patrizia Desogus
Nutrizionista
Guidonia Montecelio
Salve , la sua condizione merita un'attenzione su tutta la dinamica alimentare .
Se pur da sempre ha saltato la colazione e non ne ha sentito il bisogno , questo non significa che sia corretto .
Anzi sarebbe opportuno rimettere ordine quanto prima .
Il corpo umano ha assoluta necessità dei macronutrienti e micronutrienti nelle quantità opportune del soggetto .
In termini di kilocalorie giornaliere che devono considerare il dispendio energetico per le attività che si svolgono .
Pertanto lei deve modulare la sua alimentazione inserendo nelle corrette quantità tutti i nutrimenti per assicurare il benessere e le funzioni fisiologiche ecc.
Un sistema immunitario sano che possa essere performante .
Prenda sul serio il consiglio di affidarsi ad un professionista che possa indicarle la strada adatta al suo corpo e al raggiungimento di uno stato di salute.
Un cordiale saluto , Dott.ssa Patrizia Desogus
Gentilissima signora,
la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza : è importante capire i suoi ritmi di fame e il modo in cui si sente. Non è obbligata a fare colazione , se introdurre del cibo al mattino peggiora la sua sensazione non è necessario forzarsi. Quello che può aiutare è bilanciare meglio i pasti che fa. Se desidera posso aiutarla a costruire un piano personalizzato che rispetti il suo modo di mangiare e stabilizzi la glicemia.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Annapaola Volpicella
Buongiorno,
a pranzo e a cena è importante costruire pasti bilanciati e completi. L’ideale è che ogni piatto contenga: verdure (fibre, che aiutano a controllare la glicemia); fonti di grassi sani (come l’olio extravergine d’oliva); proteine (carne, pesce, legumi, uova, formaggi); carboidrati complessi (pasta integrale, riso, pane integrale, patate, cereali integrali). La presenza combinata di fibre, proteine e grassi permette di rallentare l’assorbimento degli zuccheri e contribuisce a evitare un eccessivo aumento della glicemia post-prandiale. Per quanto riguarda la mancanza di fame, è possibile che sia legata a un’abitudine alimentare consolidata: quando il corpo è abituato da tempo a mangiare poco o in modo irregolare, il segnale della fame può attenuarsi, la sua glicemia non sarà di certo corretta.

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