Salve dottoressa, mio nipote si comporta stranamente fin da quando era piccolo adesso ha 5 anni e co
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Salve dottoressa, mio nipote si comporta stranamente fin da quando era piccolo adesso ha 5 anni e continua ad essere “strano” è iperattivo, da risposte senza senso alle domande che gli poniamo e ripete sempre le cose che ricorda e che gli piacciono, si tappa le orecchie quando qualcuno urla e reagisce molto male quando qualcuno lo sgrida... non guarda cartoni animati, riposa raramente ha perfino occhiaie. Sono sintomi di autismo? Quale visita specialistica dobbiamo affrontare? I genitori fanno finta di nulla! Assurdo ma il bambino va veramente visto e aiutato grazie attendo risposte
Salve signora da quanto racconta il bimbo potrebbe avere delle difficoltà. E' chiaro che va tenuto conto di molti fattori, quali ad es. l'inserimento scolastico, l'eventuale arrivo di fratelli, situazioni familiari complesse e molte altre cose.
Mi sembra piuttosto affrettato parlare di autismo.
Una visita da un neuropsichiatra infantile o da uno psicologo che si occupa di età infantile potrà chiarire tutti i vostri dubbi.
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Buonasera,
Sicuramente suo nipote sta vivendo una difficoltà psico-comportamentale e rivolgersi ad uno psicologo infantile potrebbe essere un aiuto per meglio comprendere la situazione.
Prima di fare diagnosi affrettate è bene anxhe conoscere il contesto e l’ambiente in cui il bimbo vive.
Lei come nonna è stata attenta a cogliere dei segnali.. per i genitori può essere un processo più difficile perché, a volte, ciò può scontrarsi con “il bimbo idealizzato”.
Parli coi genitori di suo nipote e gli faccia capire che le sue preoccupazioni sono per il bene del bambino e per una sua migliore crescita.
Sicuramente suo nipote sta vivendo una difficoltà psico-comportamentale e rivolgersi ad uno psicologo infantile potrebbe essere un aiuto per meglio comprendere la situazione.
Prima di fare diagnosi affrettate è bene anxhe conoscere il contesto e l’ambiente in cui il bimbo vive.
Lei come nonna è stata attenta a cogliere dei segnali.. per i genitori può essere un processo più difficile perché, a volte, ciò può scontrarsi con “il bimbo idealizzato”.
Parli coi genitori di suo nipote e gli faccia capire che le sue preoccupazioni sono per il bene del bambino e per una sua migliore crescita.
Buonasera, ho letto attentamente la sua lettera, lei è una nonna molto attenta e premurosa, ha notato dei sintomi nel bimbo,che i genitori ancora non ne hanno ancora preso coscienza. Lei potrebbe cercare di fargli capire quanto è importante chiedere dei pareri ad uno psichiatra infantile o ad uno psicoterapeuta che si occupa di problematiche infantili , soprattutto per capire se tali sintomi siano dovuti a degli avvenimenti accaduti nell'ambito famigliare, che turbano il piccolo o di altro genere. E' importante eseguire una diagnosi in tempi brevi per potervi tranquillizzare o intervenire in maniera adeguata, spero che tutto vada per il meglio, dott. Eugenia Cardilli
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Gentile Signora,
la diagnosi di Autismo viene generalmente fatta attraverso una combinazione di Test Clinici, osservazione diretta del bambino e colloqui approfonditi coi genitori ed è pertanto molto complessa.
Come parente stretta Lei può sicuramente porre l'accento sul benessere del bambino rispettando anche l'ansia che comprensibilmente può assalire un genitore all'idea che il proprio bambino abbia una patologia invalidante.
Altra importante risorsa sono gli insegnanti della Scuola dell'Infanzia che frequentano e osservano il bambino ogni giorno e possono fungere da intermediari coi genitori rispetto a varie tipologie di disagio che possono riscontrare nel bambino.
A prescindere dal disturbo e dalla diagnosi è importante che vi affidiate a professionisti esperti: Neuropsichiatra Infantile e/o Psicoterapeuta dell'età evolutiva nel privato oppure in Asl con l'impegnativa del Pediatra per "prima visita Neuropsicologica".
Cordiali saluti, dott.ssa Baldi
la diagnosi di Autismo viene generalmente fatta attraverso una combinazione di Test Clinici, osservazione diretta del bambino e colloqui approfonditi coi genitori ed è pertanto molto complessa.
Come parente stretta Lei può sicuramente porre l'accento sul benessere del bambino rispettando anche l'ansia che comprensibilmente può assalire un genitore all'idea che il proprio bambino abbia una patologia invalidante.
Altra importante risorsa sono gli insegnanti della Scuola dell'Infanzia che frequentano e osservano il bambino ogni giorno e possono fungere da intermediari coi genitori rispetto a varie tipologie di disagio che possono riscontrare nel bambino.
A prescindere dal disturbo e dalla diagnosi è importante che vi affidiate a professionisti esperti: Neuropsichiatra Infantile e/o Psicoterapeuta dell'età evolutiva nel privato oppure in Asl con l'impegnativa del Pediatra per "prima visita Neuropsicologica".
Cordiali saluti, dott.ssa Baldi
Buongiorno. I colleghi le hanno dato tutte le informazioni utili. Probabilmente altro interlocutore utile, che peraltro ha una funzione abacheca di filtro, è il Pediatra di Libera Scelta. È lui, infatti, che sulla base di quanto riferiscono I GENITORI può dare tutte le informazioni e indicazioni, oltre che fare la prescrizione della visita Npi. Come nonna attenta lei può quindi, parlando con i genitori di suo nipote, far riferimento a questa figura sanitaria intermedia e non "etichettante"
Buongiorno, la sua preoccupazione è legittima. Sarebbe utile rivolgersi al servizio di neuropsichiatria infantile della sua città per richiedere una valutazione così da poter eventualmente intervenire in maniera da supportare il bambino e il suo nucleo familiare. Capita talvolta che i genitori "facciano finta di nulla" poiché è molto doloroso accettare le difficoltà di un figlio.. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno signora, suo nipote manifesta con il suo modo di esprimersi un disagio, richiedendo così un aiuto. Rivolgetevi al servizio di neuropsichiatria di zona che occupandosi del bambino e della famiglia può riuscire a dar voce alle preoccupazioni o richieste del bambino stesso ed aiutare anche i genitori nella comprensione di ciò che il figlio sta cercando loro comunicare .
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno a lei, credo che le osservazioni che descrive di suo nipote e la sua preoccupazioni meritino di essere approfondite. In primo luogo la invito a condividere con i genitori le sue descrizioni, comunicare in modo sereno e costruttivo che possono approfondire per mettere il bimbo nelle condizioni di crescita migliori, aiutarli a cogliere che ne possono parlare con il medico pediatra di base chiedendo un approfondimento. Le ipotesi possono essere diverse e vale la pena, aiutare i genitori a cogliere che confrontarsi con uno specialista può essere utile a tutti per trovare modi buoni di prendersi cura di questi comportamenti del piccolo per affrontare la situazione e garantirgli una crescita serena e protetta. Sarà poi il medico di base a orientare eventuali approfondimenti al servizio di neuropsichiatria per sostenere il minore e/o ad un consultorio per sostenere i genitori. Buoni passi a lei e alla sua famiglia, un saluto Francesca Licheri
Cara signora, è lodevole l'interesse e l'attenzione che pone nei confronti del suo nipotino ed è comprensibile la sua preoccupazione di fronte ai comportamenti inusuali del bambino. Come già i colleghi hanno suggerito sarebbe utile rivolgersi a figure specializzate come il neuropsichiatra infantile o lo psicologo dell' età evolutiva. Va di certo sottolineato che un'attenta analisi del contesto in cui vive il bambino e del momento che sta vivendo è fondamentale ed in questo il suo supporto ai genitori è molto prezioso. Le consiglio di non demordere dal suo progetto di coinvolgerli.
Cordialmente
Dott.ssa Alessandra Biondi
Cordialmente
Dott.ssa Alessandra Biondi
Buongiorno ! I comportamenti di suo nipote che lei descrive, sono certamente degni di attenzione . È improprio definirli come "sintomi di autismo" come li definisce lei, vanno analizzate una serie di componenti e manifestazioni per potere tracciare una diagnosi . Innanzitutto chiederei consiglio al pediatra di suo nipote e magari iniziare con una visita da un neuropsichiatra infantile che potrebbe darvi una mano per capire qual è il malessere e cosa poter fare per curarlo.
Gentile Signora, i comportamenti descritti potrebbero far pensare ad un disagio del piccolo, ma bisognerebbe raccogliere altre informazioni prima di pensare ad una diagnosi. Anche se apparentemente i genitori 'fanno finta di nulla' , Le consiglio di esporre i suoi dubbi e le sue osservazioni in merito ai comportamenti del piccolo e spronarli a parlarne intanto con il pediatra di base che saprà come indirizzare la famiglia per ulteriori indagini.Non tema di esporsi con loro, se davvero il bambino ha difficoltà, va aiutato, La ringrazieranno per la premura e l attenzione.
Cordialmente.
Cordialmente.
Salve è importante intervenire il prima possibile in quanto i sintomi che descrive fanno ipotizzare un disagio del bambino, ma necessitano di una accurata anamnesi ed osservazione del bambino, oltre ad un colloquio con i genitori. Le consiglio di motivare i genitori a richiedere una visita ad un neuropsichiatra infantile o ad uno psicologo infantile. Cordiali Saluti
Salve, quello che le hanno suggerito i colleghi è molto sensato. iI genitori dovrebbero chiedere l'impegnativa al pediatra per una visita Neuropsichiatrica, lì ci sarà un'equipe formata da medici psicologi e logopedisti in grado di prendere in carico la situazione, in modo da dare avvio ad una valutazione diagnostica e di sostenere i genitori nel percorso stesso. Cordiali saluti
Gentile Signora,
consiglierei ai genitori di rivolgersi al Pediatra di Base per una prima consultazione, di ascoltare il parere delle insegnanti della scuola dell'infanzia e, nel caso, consultare uno psicologo dell'età evolutiva. E' prematuro parlare di autismo. I comportamenti da Lei descritti potrebbero essere collegati ad una moltitudine di fattori, in primis intra-familiari.
Saluti
consiglierei ai genitori di rivolgersi al Pediatra di Base per una prima consultazione, di ascoltare il parere delle insegnanti della scuola dell'infanzia e, nel caso, consultare uno psicologo dell'età evolutiva. E' prematuro parlare di autismo. I comportamenti da Lei descritti potrebbero essere collegati ad una moltitudine di fattori, in primis intra-familiari.
Saluti
Gentile Signora, per poter formulare una diagnosi complessa come quella da Lei temuta è necessario un percorso multidisciplinare, a step, che si giochi su più fronti e contesti e chiami in causa più risorse (scuola, famiglia, pediatra, neuropsichiatra, psicologo, ecc..). Sono i genitori a doversi rivolgere in primis al pediatra, che qualora lo riterrà opportuno, formulerà impegnativa per visita neuropsichiatrica, e che possono confrontarsi con il personale scolastico per comprendere se queste difficoltà si declinano in altri contesti oltre a quello familiare e domestico. Lei può sensibilizzare i genitori a questo ma non può sostituirsi a loro; sia per loro risorsa e sostegno, accompagnandoli a prendere in considerazione la possibilità di un approfondimento. In bocca al lupo! cordialità, DMP
Salve, la descrizione che riporta lascia pensare ad una molteplicità di possibili quadri clinici che, ovviamente, andrebbero approfonditi attraverso percorsi specifici.
I genitori, invece, presentano una modalità reattiva basata essenzialmente sulla negazione e rifiuto rispetto all'osservazione del disagio del figlio. Questa modalità reattiva non è da condannare perché assolutamente comprensibile dal momento che il disagio di un figlio viene sperimentato come un disagio personale... e nel nostro intimo sappiamo quanto siamo propensi a "nascondere" certe difficoltà che ci riguardano.
Appare quindi utile arrivare a suo nipote anche passando prima per la mamma ed il papà, attraverso un approccio non accusatorio ma comprensivo e complementare!
Ciò permetterà di avviare un percorso di diagnosi e cura dove la prima figura chiamata ad intervenire sarà il neuropsichiatra infantile che, a sua volta, richiederà l'intervento di altre figure professionali. Cordialità
I genitori, invece, presentano una modalità reattiva basata essenzialmente sulla negazione e rifiuto rispetto all'osservazione del disagio del figlio. Questa modalità reattiva non è da condannare perché assolutamente comprensibile dal momento che il disagio di un figlio viene sperimentato come un disagio personale... e nel nostro intimo sappiamo quanto siamo propensi a "nascondere" certe difficoltà che ci riguardano.
Appare quindi utile arrivare a suo nipote anche passando prima per la mamma ed il papà, attraverso un approccio non accusatorio ma comprensivo e complementare!
Ciò permetterà di avviare un percorso di diagnosi e cura dove la prima figura chiamata ad intervenire sarà il neuropsichiatra infantile che, a sua volta, richiederà l'intervento di altre figure professionali. Cordialità
Buongiorno signora, lei è una nonna molto attenta. Sicuramente è una situazione nella quale sarebbe auspicabile muoversi per approfondire. Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta familiare e di convincere sua figlio o suo figlio a fare questo passo. Il terapeuta saprà sicuramente dirvi se è poi necessario rivolgersi al Servizio di Neuropsichiatria Infantile oppure no. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Carissima,
Uno specialista a cui potreste certamente rivolgervi per una valutazione di questo tipo è il neuropsichiatra infantile. Potete rivolgervi a quello della Asl del territorio o farvi consigliare dal vostro pediatra di fiducia.
Un caro in bocca al lupo
Uno specialista a cui potreste certamente rivolgervi per una valutazione di questo tipo è il neuropsichiatra infantile. Potete rivolgervi a quello della Asl del territorio o farvi consigliare dal vostro pediatra di fiducia.
Un caro in bocca al lupo
Sì ha sempre paura quando si nota qualcosa che non va in un piccolo; spesso i bambini che sono fragili non riescono a sopportare la pressione di ciò che accade all'esterno di loro. C'è la possibilità che questa fragilità possa fare ritirare il bambino in delle cose ripetitive per autoconsolarsi, la cosa più efficace è chiedere un consulto ad uno psicologo infantile ed uno ad un neuropsichiatra infantile presso la propria ASL di riferimento, grazie al medico di base e vedere a seguito delle visite come procedere per sciogliere ciò che si sta verificando
Salve, le consiglio di esporre i propri timori con le figure genitoriali, eventualmente rivolgendosi alla ASL. Sicuramente le sapranno indicare la strada giusta da percorrere.
MMM
MMM
Gentile Signora, i comportamenti del bambino da lei descritti sono sicuramente degni di nota ma non sono sufficienti a porre diagnosi. La diagnosi di autismo è una diagnosi complessa che richiede un'attenta osservazione del bambino, l'uso di test e la conoscenza del contesto di vita del bambino. Lei è stata bravissima a cogliere questi segnali di disagio. Ora potrebbe aiutare i genitori del bambino che, per il momento, sembrano muoversi su un registro di negazione, a "vedere" le difficoltà del figlio e chiedere la consulenza di un Neuropsichiatra infantile o di uno Psicoterapeuta dell'età evolutiva.
Cordialmente
Dominga Verrone
Cordialmente
Dominga Verrone
Gentile Signora, la diagnosi di autismo arriva in seguito a un processo diagnostico complesso, di conseguenza non mi sentirei di rispondere di si alla sua domanda. I comportamenti che descrive potrebbero essere legati a varie condizioni, non solo necessariamente legate al neurosviluppo, ma va indagata anche la situazione familiare, il contesto e fare una approfondita anamnesi. Spero si possa rivolgere a uno psicologo esperto in unione a una consulenza di un neuropsichiatra. In bocca al lupo!
Buongiorno signora. La diagnosi di autismo richiede la somministrazione di alcuni test psicologici, e l'osservazione del bambino, da parte di uno psicologo/neuropsichiatria infantile.
Per i genitori, notare comportamenti anomali, preoccupanti di un figlio, significa scontrarsi con la realtà spesso difficile e dolorosa, che quindi si tende ad evitare. Lei, come nonna attenta e preoccupata, può aprire i loro occhi, far vedere loro ciò che fanno fatica a vedere
Per i genitori, notare comportamenti anomali, preoccupanti di un figlio, significa scontrarsi con la realtà spesso difficile e dolorosa, che quindi si tende ad evitare. Lei, come nonna attenta e preoccupata, può aprire i loro occhi, far vedere loro ciò che fanno fatica a vedere
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Salve Signora, la situazione in cui vi trovate è molto comune, i genitori spesso fanno resistenza rispetto i disagi dei propri figli. Parlare di autismo mi sembra avvenato, anche perché sono necessari test psicodiagnostici per valutarne la presenza.
Consiglio sicuramente un consulto con un neuropsichiatra infantile oppure uno psicologo dell'infanzia.
Consiglio sicuramente un consulto con un neuropsichiatra infantile oppure uno psicologo dell'infanzia.
Salve signora, poiché è preoccupata dal tipo di risposte di suo nipote, dal fatto che probabilmente ha difficoltà linguistiche, sembra non riuscire a rilassarsi e tantomeno a dormire, potrebbe prima di tutto esprimere le sue osservazioni ai genitori e mostrare la sua preoccupazione a loro. Dopodiché può suggerire di consultare un neuropsichiatra infantile affinché i genitori possano avere un'idea più precisa in merito ad una diagnosi. Spero di esserle stato di aiuto, un saluto.
Salve signora. Purtroppo non è così semplice fare una diagnosi di autismo. I comportamenti esibiti sono degni di nota, ma non per forza devono essere indice di un disturbo dello spettro autistico. La questione andrebbe approfondita con i giusti strumenti e le giuste considerazioni.
Il mio consiglio è di rivolgersi ad un neuropsichiatra infantile o ad uno psicologo specializzato in età evolutiva.
La saluto
Il mio consiglio è di rivolgersi ad un neuropsichiatra infantile o ad uno psicologo specializzato in età evolutiva.
La saluto
Buona sera, l'età evolutiva è un periodo molto complesso, dove è facile fare diagnosi poco corrette se non si ha un quadro clinico chiaro e dettagliato. L'unica soluzione è rivolgersi ad un neuropsichiatra infantile, in modo da analizzare ogni dettaglio sulla vita personale e sociale del bambino, ed avere chiaro il percorso da seguire. In bocca al lupo per tutto.
Salve, mi rendo conto che sia preoccupato per il comportamento del suo nipote e che cerchi indicazioni su quale percorso medico o specialistico intraprendere. È importante consultare un medico o uno specialista per una valutazione accurata del comportamento del bambino.
I sintomi che ha descritto, come l'iperattività, le risposte senza senso, la ripetizione di cose che gli piacciono, il coprire le orecchie in risposta ai suoni forti e la reazione negativa alle sgridate, possono essere associati a diverse condizioni, tra cui l'autismo. Tuttavia, solo un professionista medico o uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra infantile, sarà in grado di effettuare una valutazione completa e fornire una diagnosi accurata.
Se i genitori del bambino sembrano non prestare attenzione ai comportamenti che notate, potrebbe essere utile incoraggiarli ad affrontare la situazione e cercare un consulto medico o specializzato. Può essere utile spiegare loro le preoccupazioni che avete notato e sottolineare l'importanza di un'adeguata valutazione e supporto per il benessere del bambino.
Mi rendo conto che questa sia una situazione delicata e stressante per voi. Vi consiglio di cercare un consulto medico o uno specialista per ottenere una valutazione accurata e un supporto adeguato per il bambino.
I sintomi che ha descritto, come l'iperattività, le risposte senza senso, la ripetizione di cose che gli piacciono, il coprire le orecchie in risposta ai suoni forti e la reazione negativa alle sgridate, possono essere associati a diverse condizioni, tra cui l'autismo. Tuttavia, solo un professionista medico o uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra infantile, sarà in grado di effettuare una valutazione completa e fornire una diagnosi accurata.
Se i genitori del bambino sembrano non prestare attenzione ai comportamenti che notate, potrebbe essere utile incoraggiarli ad affrontare la situazione e cercare un consulto medico o specializzato. Può essere utile spiegare loro le preoccupazioni che avete notato e sottolineare l'importanza di un'adeguata valutazione e supporto per il benessere del bambino.
Mi rendo conto che questa sia una situazione delicata e stressante per voi. Vi consiglio di cercare un consulto medico o uno specialista per ottenere una valutazione accurata e un supporto adeguato per il bambino.
Salve signora, le consiglio di prenotare una visita o con un neuropsichiatra infantile o uno psicologo esperto nel settore per effettuare delle valutazioni / osservazioni approfondite. I sintomi che lei descrive possono essere ascrivibili a tante condizioni e per poter inquadrare il bambino è assolutamente necessario un consulto esperto per avviare, eventualmente, un percorso terapeutico riabilitativo quanto prima. Resto a disposizione. FM
Salve, capisco e mi fa piacere l'occhio attento che pone su suo nipote ed è chiaro che ha solo l'intento di volerlo aiutare se dovesse realmente avere difficoltà. Le voglio in primis chiarire che il concetto di normalità, stranezza, e simili sono ben lontani dalla realtà, talvolta si hanno delle neurodiversità o atipicità che una volte attestate e comprese rientrano nel "normale" di tutti. Data la descrizione che ha fornito le consiglio una valutazione neuropsicologica per aver un quadro completo e chiaro della situazione; le ricordo però che trattandosi di un minore occorre il consenso di entrambi i genitori. Cordiali saluti dott.ssa Marzia
Certamente la descrizione del comportamento del suo nipotino merita approfondimenti seri e professionali.
Ovviamente nessuna diagnosi si può fare on line e frettolosamente, esistono strumenti psicodiagnostici adeguati oltre all'osservazione clinica chiaramente. Risulta altresì necessario confrontarsi serenamente con i genitori, è sempre difficile accettare le difficoltà di un figlio, i genitori vanno aiutati e supportati nella volontà di indagare certi comportamenti del bambino, anche perché il tempo ha un ruolo importantissimo nell'affrontare certe problematiche. Molti auguri a piccolo e a tutta la famiglia, E.C.
Ovviamente nessuna diagnosi si può fare on line e frettolosamente, esistono strumenti psicodiagnostici adeguati oltre all'osservazione clinica chiaramente. Risulta altresì necessario confrontarsi serenamente con i genitori, è sempre difficile accettare le difficoltà di un figlio, i genitori vanno aiutati e supportati nella volontà di indagare certi comportamenti del bambino, anche perché il tempo ha un ruolo importantissimo nell'affrontare certe problematiche. Molti auguri a piccolo e a tutta la famiglia, E.C.
Gentile utente grazie per aver condiviso con noi la sua domanda. Comprendo le difficoltà che suo nipote manifesta ma non possiamo diagnosticare una sindrome dello spettro autistico senza prima aver effettuato una visita con un neuropsichiatra infantile o con uno psicologo.
Può essere utile spiegare ai genitori le sue preoccupazioni e procedere con l'intervento di medici specializzati.
A presto
Dott.ssa Veronica Guidi
Può essere utile spiegare ai genitori le sue preoccupazioni e procedere con l'intervento di medici specializzati.
A presto
Dott.ssa Veronica Guidi
Cara utente, sembra da ciò che descrive che il bambino stia vivendo un disagio. E' prematuro parlare di una diagnosi di autismo senza i giusti strumenti di valutazione. Le consiglio di prendere un appuntamento con un neuropsichiatra infantile o con uno psicologo/psicoterapeuta dello sviluppo in modo che possa fare tutte le valutazioni del caso.
Per alcuni genitori può essere difficile accettare che il proprio figlio manifesti un disagio, di qualsiasi tipo, a volte è come se si sentissero gli unici responsabili di una data situazione, ma non è così.
Gli ricordi che quando si tratta di bambini, che non hanno le risorse degli adulti per esprimersi e far comprendere chiaramente cosa hanno e cosa provano, è meglio fare qualche accertamento in più che in meno.
Cordiali Saluti, Dott.ssa Simona Spiezia
Per alcuni genitori può essere difficile accettare che il proprio figlio manifesti un disagio, di qualsiasi tipo, a volte è come se si sentissero gli unici responsabili di una data situazione, ma non è così.
Gli ricordi che quando si tratta di bambini, che non hanno le risorse degli adulti per esprimersi e far comprendere chiaramente cosa hanno e cosa provano, è meglio fare qualche accertamento in più che in meno.
Cordiali Saluti, Dott.ssa Simona Spiezia
Cara utente, è rischioso, in questa sede, parlare di una diagnosi di autismo, poichè mancano gli strumenti idonei alla valutazione. E' opportuno rivolgersi alla Neuropsichiatra infantile di riferimento per procedere con le dovute valutazioni del caso. Questo, però, può essere fatto solo dai genitori, che vanno aiutati e supportati nella volontà di indagare certi aspetti. Non è sempre facile intervenire, e il tempo gioca un ruolo fondamentale nell'affrontare certe problematiche. Auguro buona fortuna al piccolo e a tutta la famiglia. Cordialmentr, dott.ssa Marta Enrica Giordano
Gentile Nonna, è comprensibile rimanere spiazzati nonchè preoccupati da questi comportamenti anomali. Si rivolga ad un neuropsichiatra per una valutazione oggettiva della situazione psicologica di suo nipote. Successivamente sarà importante che i genitori consultino anche uno/a psicoterapeuta adatto a sostenere sia loro che il bambino. Saluti, Dr. Cinotti
Gentile signora, grazie per aver condiviso la sua esperienza. si evince una sua preoccupazione per suo nipote e, dai suoi racconti, dei comportamenti che potrebbero evidenziare alcune difficoltà specifiche. Sarebbe opportuna una valutazione da parte del medico competente per queste problematiche, rivolgendosi al neuropsichiatra infantile della vostra Asl di riferimento. Resto a disposizione per qualsiasi riflessione, dott.ssa Amelia Capezio
Buonasera, da quanto descritto è possibile evincere che il bambino stia vivendo un disagio significativo.
E' fondamentale una visita con uno specialista, in questo caso consiglio un neuropsichiatra infantile, che, in seguito a valutazioni specifiche, possa poi darvi informazioni più precise sui professionisti a cui affidarvi per poter effettuare un trattamento efficace!
In bocca al lupo!
E' fondamentale una visita con uno specialista, in questo caso consiglio un neuropsichiatra infantile, che, in seguito a valutazioni specifiche, possa poi darvi informazioni più precise sui professionisti a cui affidarvi per poter effettuare un trattamento efficace!
In bocca al lupo!
Salve signora comprendo la sua preoccupazione, può accadere che i genitori abbiano difficoltà a "vedere" le difficoltà dei propri figli. Le consiglio di rivolgervi al servizio di neuropsichiatria infantile della vostra Asl di riferimento per una valutazione, dopo la quale sarà più chiaro come supportare il bambino e la sua famiglia. Per qualsiasi altra informazione resto a disposizione. Cordiali Saluti, dott.ssa Francesca Grosso.
Gentile signora, grazie per aver condiviso la sua esperienza.
Le consiglierei una visita al Servizio di Neuropsichiatria Infantile della sua Asl territoriale per una valutazione accurata e in modo da poter comprendere come supportare al meglio il bambino e i genitori.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Nocera
Le consiglierei una visita al Servizio di Neuropsichiatria Infantile della sua Asl territoriale per una valutazione accurata e in modo da poter comprendere come supportare al meglio il bambino e i genitori.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Nocera
Salve signora, i sintomi che lei descrive sono significativi.
Per fare una qualsivoglia diagnosi però dovrebbe rivolgersi alle figure specificamente dedicate alla cura dell’infanzia.
Non so se il bambino si sia già confrontato con i primi gradi dell’istruzione, quindi nello specifico la scuola materna.
Potrebbe verificarsi l’occasione di confronto con i docenti e per i genitori essere quindi un momento rivelatore.
Talora va colto il momento giusto.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Per fare una qualsivoglia diagnosi però dovrebbe rivolgersi alle figure specificamente dedicate alla cura dell’infanzia.
Non so se il bambino si sia già confrontato con i primi gradi dell’istruzione, quindi nello specifico la scuola materna.
Potrebbe verificarsi l’occasione di confronto con i docenti e per i genitori essere quindi un momento rivelatore.
Talora va colto il momento giusto.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Salve. Sarebbe opportuno che in primis i genitori si accorgano di quanto lei nota, o meglio, che facciano un atto di coraggio per sè stessi e soprattutto per il piccolo, riconoscendo di aver bisogno di aiuto. Non è facile ammettere che il proprio figlio abbia dei problemi, questo intacca profondamente l'idea che ogni genitore ha di sè, come coppia e, poi soprattutto verso il proprio figlio! Chiedere aiuto per sè e per il proprio bambino consentirebbe ai genitori e al bambino di occuparsi delle proprie fragilità, che non sono solo del piccolo e trovare così la giusta "ricetta" per vedere e fare i conti con il problema! Sarebbe opportuno fare una visita neuropsichiatrica, con prescrizione del pediatra, presso i servizi territoriali di neuropsichiatria infantile, consentendo così una diagnosi adeguata che darà modo, al bambino, ai genitori, e a tutte le persone con cui si relazionano di trovare il modo giusto per farlo, aumentandole competenze e trovare strategie per superare e affrontare le difficoltà. Il sostegno alla copia genitoriale e una terapia in tal senso potrebbe rinforzare e sostenere la coppia nell'intraprendere questo percorso e seguilo! Mettere la testa sotto la sabbia, sì, lo farebbero tutti per paura dell'ignoto, ma sapere che a guardarsi intorno ci sono possibilità per riuscire a vivere bene e anche felici nonostante il problema, potrebbe essere una bella scoperta!
Buongiorno, potrebbe suggerire una visita con un neuropsichiatra infantile per avere un approfondimento sul comportamento del bambino. Può spaventare l'idea di visite specialistiche ma oltre a poter dare inquadramenti, che in ogni modo renderebbero piu' gestibile il bambino e favorirebbero nel bambino la sensazione di contenimento e comprensione. Inoltre una visita specialista potrebbe anche escludere eventuali disturbi e riconoscere le problematiche a stili educativi o condizioni familiari che devono essere riviste con percorsi psicoterapici.
Posso essere sintomi di autismo o di ritardo cognitivo, tutto questo è da valutare con una dia agnosia specifica e dei test adatti! Potete innanzitutto rivolgervi ad una/o neuropsichiatra infantile!
concordo con i colleghi
Salve
I comportamenti che descrivono potrebbero effettivamente richiamare alcune caratteristiche riconducibili ai disturbi del neurosviluppo, come il disturbo dello spettro autistico (ASD) o il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Tuttavia, è importante sottolineare che la diagnosi di queste condizioni non può essere basata solo su osservazioni personali o sintomi isolati.
Le difficoltà che nota, come l'iperattività, le risposte apparentemente "senza senso", la ripetizione di frasi o comportamenti, l'ipersensibilità ai suoni (come il tapparsi le orecchie) e la difficoltà a riposare, possono rientrare in un quadro che merita attenzione da parte di uno specialista.
La visita consigliata è una valutazione neuropsichiatrica infantile, che permette di esplorare il comportamento del bambino e, se necessario, intraprendere percorsi di supporto mirati. Un intervento precoce può fare una grande differenza nel migliorare la qualità della vita del bambino e supportare i genitori nella gestione delle sue peculiarità.
Comprendendo la sua preoccupazione e concordando sull'importanza di non sottovalutare questi segnali. Parlare con i genitori e proporre loro di consultare uno specialista è un primo passo fondamentale per garantire al bambino il supporto adeguato.
Sarebbe utile e consigliato approfondire la situazione rivolgendosi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
I comportamenti che descrivono potrebbero effettivamente richiamare alcune caratteristiche riconducibili ai disturbi del neurosviluppo, come il disturbo dello spettro autistico (ASD) o il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Tuttavia, è importante sottolineare che la diagnosi di queste condizioni non può essere basata solo su osservazioni personali o sintomi isolati.
Le difficoltà che nota, come l'iperattività, le risposte apparentemente "senza senso", la ripetizione di frasi o comportamenti, l'ipersensibilità ai suoni (come il tapparsi le orecchie) e la difficoltà a riposare, possono rientrare in un quadro che merita attenzione da parte di uno specialista.
La visita consigliata è una valutazione neuropsichiatrica infantile, che permette di esplorare il comportamento del bambino e, se necessario, intraprendere percorsi di supporto mirati. Un intervento precoce può fare una grande differenza nel migliorare la qualità della vita del bambino e supportare i genitori nella gestione delle sue peculiarità.
Comprendendo la sua preoccupazione e concordando sull'importanza di non sottovalutare questi segnali. Parlare con i genitori e proporre loro di consultare uno specialista è un primo passo fondamentale per garantire al bambino il supporto adeguato.
Sarebbe utile e consigliato approfondire la situazione rivolgendosi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Ciao, grazie per aver condiviso le tue preoccupazioni. È bello che tu stia cercando di capire come aiutare tuo nipote, dimostrando grande sensibilità verso di lui.
I comportamenti che descrivi potrebbero essere legati a diverse cause, non necessariamente all’autismo, ma certamente meritano attenzione. Per avere una risposta chiara e precisa, è importante rivolgersi a un neuropsichiatra infantile o a uno psicologo specializzato nell’età evolutiva. Questi professionisti possono valutare il bambino attraverso osservazioni e test specifici, fornendo ai genitori indicazioni utili.
Può essere difficile affrontare situazioni come questa se i genitori non riconoscono il problema, ma potrebbe essere utile parlarne con loro con tatto, magari sottolineando il tuo desiderio di aiutare il bambino a stare meglio.
Ricorda che un intervento precoce può fare davvero la differenza.
I comportamenti che descrivi potrebbero essere legati a diverse cause, non necessariamente all’autismo, ma certamente meritano attenzione. Per avere una risposta chiara e precisa, è importante rivolgersi a un neuropsichiatra infantile o a uno psicologo specializzato nell’età evolutiva. Questi professionisti possono valutare il bambino attraverso osservazioni e test specifici, fornendo ai genitori indicazioni utili.
Può essere difficile affrontare situazioni come questa se i genitori non riconoscono il problema, ma potrebbe essere utile parlarne con loro con tatto, magari sottolineando il tuo desiderio di aiutare il bambino a stare meglio.
Ricorda che un intervento precoce può fare davvero la differenza.
Gentile utente, compreso la sua preoccupazione. I comportamenti che descrivere potrebbero essere legati a diversi fattori, ma è importante non fare diagnosi senza una valutazione approfondita. I segnali che ha osservato indicano sicuramente delle difficoltà che il bambino manifesta per cui la visita specialistica più appropriata sarebbe quella con un neuropsichiatra infantile o uno psicologo infantile, che potrà osservare i comportamenti del bambino in modo più approfondito valutando il suo sviluppo in modo chiaro e preciso. Questo tipo di valutazione permetterà di comprendere la situazione e, se necessari, orientarsi verso eventuali interventi terapeutici. Un caro saluto.
Ciao, grazie per esserti aperta e aver condiviso le tue preoccupazioni riguardo al comportamento di tuo nipote. È comprensibile che tu voglia comprendere meglio la situazione e trovare il giusto supporto per lui, soprattutto quando noti dei comportamenti che ti sembrano preoccupanti.
Da quanto descrivi, ci sono alcuni segnali che potrebbero essere associati a difficoltà nel comportamento e nella gestione delle emozioni. Tuttavia, è importante ricordare che i bambini, a questa età, sono molto diversi tra loro, e comportamenti come quelli che hai descritto (iperattività, ripetizione di frasi, difficoltà a gestire le emozioni, resistenza a certi stimoli come il rumore) non sono necessariamente sintomi di autismo, ma potrebbero far parte di uno spettro più ampio di difficoltà o temperamenti individuali.
In particolare, i bambini con autismo tendono ad avere delle caratteristiche comuni, come difficoltà nell'interazione sociale, comportamenti ripetitivi, difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, oltre a una reazione insolita agli stimoli sensoriali (come suoni, luci, tocchi, ecc.). Tuttavia, ogni bambino è unico, e molti di questi comportamenti potrebbero derivare anche da altre cause, come ansia, iperattività o altre difficoltà emotive e comportamentali.
Ecco alcuni suggerimenti per affrontare la situazione:
1. Visita specialistica:
Il passo più importante è portare il bambino da un professionista che possa fare una valutazione più accurata. Un neuropsichiatra infantile o uno psicologo specializzato in sviluppo infantile sarà in grado di fare un'analisi completa del comportamento di tuo nipote, prendere in considerazione le sue difficoltà e stabilire se ci sono segnali di autismo o se si tratta di altre problematiche. Questi esperti possono fare una valutazione anche osservando i comportamenti in situazioni diverse e con test standardizzati.
2. Consulto con un pediatra:
Se i genitori sono riluttanti, sarebbe utile che tu provassi a suggerire loro di parlare con il pediatra di fiducia, che potrà indirizzarli verso gli specialisti appropriati. Il pediatra potrebbe escludere eventuali problematiche fisiche, come difficoltà uditive o altre condizioni mediche che potrebbero spiegare parte dei comportamenti descritti.
3. Sostegno ai genitori:
Capisco che possa essere difficile vedere i genitori non riconoscere o affrontare i problemi del loro bambino, ma spesso questo succede per paura o per una mancanza di consapevolezza. Potresti cercare di parlare con loro in modo delicato e spiegare quanto sia importante affrontare il problema il prima possibile per garantire al bambino il miglior supporto possibile. Inizia con un approccio non accusatorio, ma basato sulle osservazioni che hai fatto e sulla tua preoccupazione per il suo benessere.
4. Sostegno psicologico e educativo:
Se il bambino dovesse essere diagnosticato con autismo o altre difficoltà, esistono moltissimi interventi efficaci che possono aiutare il bambino a sviluppare le proprie abilità comunicative, sociali e comportamentali. L'intervento precoce, come la terapia comportamentale e altre forme di supporto psicologico, è cruciale per migliorare la qualità della vita del bambino e dei suoi familiari.
5. Ascolto e supporto:
Infine, anche se i genitori potrebbero non reagire immediatamente, continua a offrire il tuo sostegno al bambino e alla sua famiglia. La tua empatia e la tua disponibilità a cercare soluzioni possono fare la differenza. A volte, anche i bambini che sembrano avere comportamenti difficili hanno solo bisogno di una rete di supporto che li ascolti e li aiuti ad affrontare le difficoltà.
Non esitare a rivolgerti a uno specialista per avviare una valutazione accurata. Un esperto può fare un quadro completo del bambino e consigliare la miglior strada da percorrere. L’importante è non ignorare i segnali e agire con tempestività per offrire al bambino il supporto di cui ha bisogno.
Da quanto descrivi, ci sono alcuni segnali che potrebbero essere associati a difficoltà nel comportamento e nella gestione delle emozioni. Tuttavia, è importante ricordare che i bambini, a questa età, sono molto diversi tra loro, e comportamenti come quelli che hai descritto (iperattività, ripetizione di frasi, difficoltà a gestire le emozioni, resistenza a certi stimoli come il rumore) non sono necessariamente sintomi di autismo, ma potrebbero far parte di uno spettro più ampio di difficoltà o temperamenti individuali.
In particolare, i bambini con autismo tendono ad avere delle caratteristiche comuni, come difficoltà nell'interazione sociale, comportamenti ripetitivi, difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, oltre a una reazione insolita agli stimoli sensoriali (come suoni, luci, tocchi, ecc.). Tuttavia, ogni bambino è unico, e molti di questi comportamenti potrebbero derivare anche da altre cause, come ansia, iperattività o altre difficoltà emotive e comportamentali.
Ecco alcuni suggerimenti per affrontare la situazione:
1. Visita specialistica:
Il passo più importante è portare il bambino da un professionista che possa fare una valutazione più accurata. Un neuropsichiatra infantile o uno psicologo specializzato in sviluppo infantile sarà in grado di fare un'analisi completa del comportamento di tuo nipote, prendere in considerazione le sue difficoltà e stabilire se ci sono segnali di autismo o se si tratta di altre problematiche. Questi esperti possono fare una valutazione anche osservando i comportamenti in situazioni diverse e con test standardizzati.
2. Consulto con un pediatra:
Se i genitori sono riluttanti, sarebbe utile che tu provassi a suggerire loro di parlare con il pediatra di fiducia, che potrà indirizzarli verso gli specialisti appropriati. Il pediatra potrebbe escludere eventuali problematiche fisiche, come difficoltà uditive o altre condizioni mediche che potrebbero spiegare parte dei comportamenti descritti.
3. Sostegno ai genitori:
Capisco che possa essere difficile vedere i genitori non riconoscere o affrontare i problemi del loro bambino, ma spesso questo succede per paura o per una mancanza di consapevolezza. Potresti cercare di parlare con loro in modo delicato e spiegare quanto sia importante affrontare il problema il prima possibile per garantire al bambino il miglior supporto possibile. Inizia con un approccio non accusatorio, ma basato sulle osservazioni che hai fatto e sulla tua preoccupazione per il suo benessere.
4. Sostegno psicologico e educativo:
Se il bambino dovesse essere diagnosticato con autismo o altre difficoltà, esistono moltissimi interventi efficaci che possono aiutare il bambino a sviluppare le proprie abilità comunicative, sociali e comportamentali. L'intervento precoce, come la terapia comportamentale e altre forme di supporto psicologico, è cruciale per migliorare la qualità della vita del bambino e dei suoi familiari.
5. Ascolto e supporto:
Infine, anche se i genitori potrebbero non reagire immediatamente, continua a offrire il tuo sostegno al bambino e alla sua famiglia. La tua empatia e la tua disponibilità a cercare soluzioni possono fare la differenza. A volte, anche i bambini che sembrano avere comportamenti difficili hanno solo bisogno di una rete di supporto che li ascolti e li aiuti ad affrontare le difficoltà.
Non esitare a rivolgerti a uno specialista per avviare una valutazione accurata. Un esperto può fare un quadro completo del bambino e consigliare la miglior strada da percorrere. L’importante è non ignorare i segnali e agire con tempestività per offrire al bambino il supporto di cui ha bisogno.
Salve, capisco la sua preoccupazione e frustrazione nel non avere i genitori del bambino dalla vostra parte, pensare a una diagnosi di autismo può essere molto spaventoso. Può delicatamente invitarli o accompagnarli da un pediatra che saprà poi indicarvi, se necessario, i controlli da effettuare. Per ulteriori informazioni resto a disposizione.
Dott.ssa Russo Fabiola
Dott.ssa Russo Fabiola
Buonasera, potete contattare uno psicoterapeuta dell’età evolutiva o un neuropsichiatra infantile per una visita.
Salve, grazie per aver condiviso la situazione di suo nipote. Capisco quanto sia difficile e preoccupante vedere comportamenti che potrebbero sembrare fuori dall'ordinario. Non è possibile fare una diagnosi precisa solo sulla base di una descrizione dei sintomi. Ogni bambino è unico, e alcuni comportamenti potrebbero avere cause diverse. Il passo fondamentale in questo caso è rivolgersi a uno specialista, come un neuropsichiatra infantile, che possa eseguire una valutazione approfondita, o uno psicologo infantile che possa comprendere meglio il comportamento del bambino e suggerire possibili interventi terapeutici. Un intervento potrebbe migliorare la qualità della vita del bambino.
Salve
È molto apprezzabile la sua preoccupazione da zia.
Certamente il bambino presenta sintomatologie MA va visto da vicino con accuratezza. Non si può assolutamente fare diagnosi di autismo seguendo poche indicazioni.
Spero che i genitori si affrettano.
È molto apprezzabile la sua preoccupazione da zia.
Certamente il bambino presenta sintomatologie MA va visto da vicino con accuratezza. Non si può assolutamente fare diagnosi di autismo seguendo poche indicazioni.
Spero che i genitori si affrettano.
Buonasera.
E' sicuramente possibile effettuare una visita specialistica, una valutazione neuropsicologica per determinare se Suo nipote è in linea con la fasi dello sviluppo tipiche.
Tuttavia è importante avere alcune informazioni aggiuntive: i comportamenti che elenca si verificano in ogni contesto, oppure si comporta così soltanto in situazioni specifiche?
Cordialmente
E' sicuramente possibile effettuare una visita specialistica, una valutazione neuropsicologica per determinare se Suo nipote è in linea con la fasi dello sviluppo tipiche.
Tuttavia è importante avere alcune informazioni aggiuntive: i comportamenti che elenca si verificano in ogni contesto, oppure si comporta così soltanto in situazioni specifiche?
Cordialmente
Salve. Lo specialista da consultare per approfondimenti di questo genere é il neuropsichiatra infantile.
Salve, il primo step è effettuare una visita con il neuropsichiatra infantile tramite medico di base. Non sempre per i genitori è facile accettare la possibilità che ci siano delle difficoltà. Ad ogni modo per diagnosticare il disturbo dello spettro dell'autismo è necessario un percorso di valutazione strutturato.
Saluti
Dott.ssa El Asmar Maria
Saluti
Dott.ssa El Asmar Maria
Capisco la sua preoccupazione, può provare a fare presente i motivi di tale preoccupazione ai genitori e valutare insieme a loro una visita da un neuropsichiatria infantile che vi permetta di avere un quadro completo della situazione
Buonasera,
l'indicazione è sicuramente un approfondimento diagnostico. Può consultare o un neuropsichiatra infantile oppure uno psicodiagnosta.
Non c'è un etichetta da assegnare ai piccolini ma bisogna valutare effettivamente il funzionamento del bambino tenendo conto di parecchie variabili, cosa che solo un esperto con dei sistemi valutativi standardizzati e con una buona esperienza clinica può fare.
Tuttavia il quesito diagnostico deve essere esposto dai genitori per cui le consiglio di attivare un dialogo proficuo con i suoi parenti affinchè si possa giungere alla soluzione migliore per il minore
resto a disposizione
l'indicazione è sicuramente un approfondimento diagnostico. Può consultare o un neuropsichiatra infantile oppure uno psicodiagnosta.
Non c'è un etichetta da assegnare ai piccolini ma bisogna valutare effettivamente il funzionamento del bambino tenendo conto di parecchie variabili, cosa che solo un esperto con dei sistemi valutativi standardizzati e con una buona esperienza clinica può fare.
Tuttavia il quesito diagnostico deve essere esposto dai genitori per cui le consiglio di attivare un dialogo proficuo con i suoi parenti affinchè si possa giungere alla soluzione migliore per il minore
resto a disposizione
Buongiorno, grazie per aver condiviso la tua preoccupazione. I comportamenti che descrivi possono indicare che tuo nipote sta vivendo difficoltà importanti e meritano attenzione. Non è possibile fare una diagnosi da lontano, ma è importante che un professionista esperto in età evolutiva lo valuti con attenzione.
Ti suggerisco di chiedere ai genitori di rivolgersi a un neuropsichiatra infantile, che può fare una valutazione approfondita e indicare eventuali percorsi di supporto. Nel frattempo, un terapeuta può essere di grande aiuto per intervenire sul comportamento e migliorare la qualità della vita del bambino e della famiglia.
Agire presto è fondamentale, e cercare aiuto è il primo passo per prendersi cura di lui nel modo migliore.
Ti suggerisco di chiedere ai genitori di rivolgersi a un neuropsichiatra infantile, che può fare una valutazione approfondita e indicare eventuali percorsi di supporto. Nel frattempo, un terapeuta può essere di grande aiuto per intervenire sul comportamento e migliorare la qualità della vita del bambino e della famiglia.
Agire presto è fondamentale, e cercare aiuto è il primo passo per prendersi cura di lui nel modo migliore.
Gentile utente, potrebbe consultare un neuropsichiatra per avere la giusta diagnosi. Dott.ssa Valentina Pisciotta
Salve,
capisco la sua preoccupazione e anche il senso di impotenza che può provare nel vedere un bambino a lei caro manifestare comportamenti che la mettono in allarme, senza sentire intorno il giusto ascolto o attenzione. Non è semplice trovarsi in questa posizione, ma è già importante che lei abbia deciso di parlarne e di cercare informazioni.
I comportamenti che descrive – l’iperattività, le risposte poco coerenti, la ripetizione di frasi o interessi, la sensibilità ai suoni, le difficoltà nel riposo – possono certamente meritare un approfondimento. Non è possibile, naturalmente, formulare ipotesi precise senza una valutazione diretta, ma è giusto porsi delle domande.
Il primo passo consigliato, in questi casi, è rivolgersi a un neuropsichiatra infantile*, che potrà osservare il bambino nel suo insieme e, se necessario, proporre eventuali approfondimenti diagnostici o un percorso di sostegno.
Comprendo che possa essere difficile coinvolgere i genitori se al momento tendono a minimizzare, ma il benessere del bambino resta sempre la priorità, e spesso un confronto con un professionista può aiutare anche gli adulti a vedere la situazione con occhi nuovi.
Resto a disposizione se ha bisogno di ulteriori indicazioni.
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Franco
capisco la sua preoccupazione e anche il senso di impotenza che può provare nel vedere un bambino a lei caro manifestare comportamenti che la mettono in allarme, senza sentire intorno il giusto ascolto o attenzione. Non è semplice trovarsi in questa posizione, ma è già importante che lei abbia deciso di parlarne e di cercare informazioni.
I comportamenti che descrive – l’iperattività, le risposte poco coerenti, la ripetizione di frasi o interessi, la sensibilità ai suoni, le difficoltà nel riposo – possono certamente meritare un approfondimento. Non è possibile, naturalmente, formulare ipotesi precise senza una valutazione diretta, ma è giusto porsi delle domande.
Il primo passo consigliato, in questi casi, è rivolgersi a un neuropsichiatra infantile*, che potrà osservare il bambino nel suo insieme e, se necessario, proporre eventuali approfondimenti diagnostici o un percorso di sostegno.
Comprendo che possa essere difficile coinvolgere i genitori se al momento tendono a minimizzare, ma il benessere del bambino resta sempre la priorità, e spesso un confronto con un professionista può aiutare anche gli adulti a vedere la situazione con occhi nuovi.
Resto a disposizione se ha bisogno di ulteriori indicazioni.
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Franco
Salve. Basandomi sulla sua descrizione, riterrei di primaria importanza una visita neurologica, il sintomo più importante indicato sono le occhiaie ed il fatto che non dorma, cosa che peraltro potrebbe spiegare di per sé il resto (ma potrebbe essere altro); è possibile che si tratti di qualcosa di poco serio come al contrario di importante, il primo passo può essere di portarlo dal medico di base, può farsi un'idea rapida delle condizioni generali del bambino
Buongiorno,
capisco la sua preoccupazione. I comportamenti che descrive – iperattività, risposte fuori contesto, ecolalia (ripetere parole o frasi), coprirsi le orecchie con rumori forti, difficoltà nella regolazione emotiva – possono essere segnali che meritano una valutazione, ma non permettono di fare una diagnosi. Possono comparire in diversi quadri: disturbo dello spettro autistico, disturbo dell’attenzione/iperattività (ADHD), difficoltà sensoriali, ansia o semplicemente un profilo di sviluppo particolare.
La cosa più importante è farlo valutare da specialisti.
Il percorso consigliato è rivolgersi anzitutto al pediatra di base che prescrive le visite; in un secondo momento al neuropsichiatra infantile che valuta sviluppo, linguaggio e comportamento; sarebbe da valutare poi anche uno psicologo/psicoterapeuta dell’età evolutiva per l'osservazione e test specifici (ADHD/Autismo).
In alcuni casi occorre rivolgersi anche ad una logopedista per la comunicazione e il linguaggio.
Non serve aspettare una diagnosi per iniziare ad aiutarlo: intervenire presto è fondamentale.
Potrebbe dire ai genitori una frase semplice:
“Una valutazione non etichetta, aiuta a capire come sostenerlo meglio.”
Riconoscere le difficoltà non significa “vedere problemi”, ma offrire al bambino le migliori possibilità.
capisco la sua preoccupazione. I comportamenti che descrive – iperattività, risposte fuori contesto, ecolalia (ripetere parole o frasi), coprirsi le orecchie con rumori forti, difficoltà nella regolazione emotiva – possono essere segnali che meritano una valutazione, ma non permettono di fare una diagnosi. Possono comparire in diversi quadri: disturbo dello spettro autistico, disturbo dell’attenzione/iperattività (ADHD), difficoltà sensoriali, ansia o semplicemente un profilo di sviluppo particolare.
La cosa più importante è farlo valutare da specialisti.
Il percorso consigliato è rivolgersi anzitutto al pediatra di base che prescrive le visite; in un secondo momento al neuropsichiatra infantile che valuta sviluppo, linguaggio e comportamento; sarebbe da valutare poi anche uno psicologo/psicoterapeuta dell’età evolutiva per l'osservazione e test specifici (ADHD/Autismo).
In alcuni casi occorre rivolgersi anche ad una logopedista per la comunicazione e il linguaggio.
Non serve aspettare una diagnosi per iniziare ad aiutarlo: intervenire presto è fondamentale.
Potrebbe dire ai genitori una frase semplice:
“Una valutazione non etichetta, aiuta a capire come sostenerlo meglio.”
Riconoscere le difficoltà non significa “vedere problemi”, ma offrire al bambino le migliori possibilità.
Salve,
Generalmente per valutazioni di questo genere può essere utile rivolgersi a un neuropsichiatra infantile, che saprà indirizzarvi rispetto a eventuali approfondimenti da fare e, se necessario, rispetto a eventuale diagnosi, prognosi e trattamento.
Spero di esserle stata utile. Saluti,
Dott.ssa Federica Brandolini
Generalmente per valutazioni di questo genere può essere utile rivolgersi a un neuropsichiatra infantile, che saprà indirizzarvi rispetto a eventuali approfondimenti da fare e, se necessario, rispetto a eventuale diagnosi, prognosi e trattamento.
Spero di esserle stata utile. Saluti,
Dott.ssa Federica Brandolini
capisco bene la Sua preoccupazione e il desiderio di ottenere un chiarimento per il benessere di questo bambino. Quello che descrive – iperattività marcata, difficoltà a rispondere in modo adeguato alle domande, ecolalia (ripetere frasi o parole che gli piacciono), sensibilità ai rumori forti, reazioni intense ai rimproveri, difficoltà a riposare e presenza di occhiaie – non è necessariamente indice di autismo, ma sono segnali che meritano sicuramente una valutazione specialistica.
Alcuni di questi comportamenti possono essere presenti in diverse condizioni dello sviluppo, tra cui disturbi della regolazione sensoriale, disturbo dell’attenzione/iperattività (ADHD), ansia, immaturità neuro-evolutiva, oppure disturbi dello spettro autistico. Nessuna di queste ipotesi può essere confermata o esclusa senza una valutazione accurata.
La cosa più importante è che il bambino venga visto da professionisti che si occupano di neuropsichiatria infantile. Le figure a cui rivolgersi sono:
– neuropsichiatra infantile
– psicologo dell’età evolutiva specializzato in valutazioni dello sviluppo
– eventualmente terapisti della neuro-psicomotricità o logopedisti, se indicati
L’iter corretto è iniziare con una visita presso un servizio di neuropsichiatria infantile (NPI), pubblico o privato, dove verrà valutato il profilo cognitivo, linguistico, sociale e comportamentale del bambino.
Ha ragione a dire che “il bambino va visto”: non perché si debba cercare una diagnosi a tutti i costi, ma perché intervenire presto permette di aiutarlo a sviluppare le sue competenze nel modo migliore. A volte i genitori faticano ad accettare l’idea di una valutazione per paura di un'etichetta o per timore del giudizio, ma richiedere un controllo specialistico non è un atto accusatorio: è un gesto di cura e prevenzione.
La Sua osservazione e il Suo interesse sono importanti. Un consulto con un neuropsichiatra infantile è il passo giusto per avere risposte chiare e prendere decisioni adeguate.
Alcuni di questi comportamenti possono essere presenti in diverse condizioni dello sviluppo, tra cui disturbi della regolazione sensoriale, disturbo dell’attenzione/iperattività (ADHD), ansia, immaturità neuro-evolutiva, oppure disturbi dello spettro autistico. Nessuna di queste ipotesi può essere confermata o esclusa senza una valutazione accurata.
La cosa più importante è che il bambino venga visto da professionisti che si occupano di neuropsichiatria infantile. Le figure a cui rivolgersi sono:
– neuropsichiatra infantile
– psicologo dell’età evolutiva specializzato in valutazioni dello sviluppo
– eventualmente terapisti della neuro-psicomotricità o logopedisti, se indicati
L’iter corretto è iniziare con una visita presso un servizio di neuropsichiatria infantile (NPI), pubblico o privato, dove verrà valutato il profilo cognitivo, linguistico, sociale e comportamentale del bambino.
Ha ragione a dire che “il bambino va visto”: non perché si debba cercare una diagnosi a tutti i costi, ma perché intervenire presto permette di aiutarlo a sviluppare le sue competenze nel modo migliore. A volte i genitori faticano ad accettare l’idea di una valutazione per paura di un'etichetta o per timore del giudizio, ma richiedere un controllo specialistico non è un atto accusatorio: è un gesto di cura e prevenzione.
La Sua osservazione e il Suo interesse sono importanti. Un consulto con un neuropsichiatra infantile è il passo giusto per avere risposte chiare e prendere decisioni adeguate.
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