Salve! Sono una ragazza di 31 anni. Ho frequentato per un breve periodo un ragazzo che ho scoperto (

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Salve! Sono una ragazza di 31 anni. Ho frequentato per un breve periodo un ragazzo che ho scoperto (alla fine del rapporto) essere affetto da narcisismo patologico. Prima di arrivare a saperlo, ho fatto delle ricerche e chiesto un parere terapeutico sui "sintomi" che caratterizzano la patologia, rendendomi conto che la maggior parte di questi caratterizzano anche me. Principalmente, riconosco di essere invidiosa (non riesco ad essere felice per le gioie altrui in generale), sono molto egocentrica, devo sempre stare al centro dell'attenzione, se c'è la possibilità di specchiarsi anche in una goccia d'acqua lo faccio, quando inizio una relazione, se va tutto bene, comincio a desiderare di incontrare gente nuova e a cercare nuove attenzioni. Non parto dal presupposto di voler tradire, ma lo faccio sempre. Ogni volta che vedo che una determinata persona ha atteggiamenti diversi con me, anche di distacco, vado in escandescenza. Non sopporto l'idea che le persone possano cambiare opinione su di me o che restino delusi da me. Ho un bisogno di tenere tutto sotto controllo, se qualcosa mi sfugge mi assale uno stato d'ansia che non mi lascia più. Tutte queste cose potrebbero far pensare che io abbia un disturbo? Pensavo di essere "solo" anaffettiva, ma credo ci sia dell'altro. Grazie
Salve, Mi spiace molto per la situazione e delle disagio espresso e comprendo quanto questa situazione possa essere impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche on-line. Cordialmente, dott FDL

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Gentilissima buongiorno, le caratteristiche che ci elenca, da sole, possono significare tutto o niente. Per questo motivo non sono in grado di rispondere alla sua domanda, ma una la voglio porre io a lei: perchè questa curiosità? Questi aspetti che le appartengono le creano problemi, sofferenza, disagio, o il suo interesse nasce solo dal bisogno di un'etichetta dentro la quale riconoscersi? Perchè le etichette da sole non risolvono mai la complessità e la ricchezza della natura umana. Nel caso in cui, invece, ciò che ci racconta le creasse un disagio tale da voler intervenire, allora sarebbe necessario sapere qualcosa in più di lei. Resto a disposizione se lo desidera e le auguro buone feste. Dott.ssa Manuela Leonessa
Gentile ragazza, in tutto quello che descrive, si dovrebbe capirne la misura, l'intenzione, quanto ogni atteggiamento sia annullante per lei, per gli altri ecc. Ha fatto un ottimo quadro, ma non basta per determinarne le cause e gli effetti e la cosa più importante: quanto dia o tolga qualcosa a lei nei vari ambiti della sua vita.
Un grande augurio. Rimango a disposizione, Dott.ssa Costantini.
Buongiorno, mi dispiace molto per le difficoltà che esprime; penso sia importante analizzare meglio le dinamiche di funzionamento che la guidano e la misura di tale disagio.
Sarebbe utile avere un confronto con un professionista che possa comprendere meglio tali aspetti e restituirli in un contesto terapeutico di fiducia al fine di favorire una migliore conoscenza di sé e conseguire il benessere psicologico che merita.
Le faccio i migliori auguri. Dott.ssa Macchiarola
Buongiorno, le domande che si pone, i pensieri che fa denotano una sua buona capacità riflessiva di riconoscimento di un disagio e del desiderio di approfondirlo al fine di risolverlo e vivere delle relazioni più sane e serene. Questo si può fare attraverso un percorso di psicoterapia e nel suo caso anche il trattamento EMDR potrebbe essere molto utile.
Ha sicuramente delle buone risorse, per cui le auguro di conseguire quanto prima la serenità che merita. Cordiali saluti. Dott.ssa Stefania Zonta
Salve i quesiti che si pone, i pensieri di cura che fa denotano una sua ottima attitudine riflessiva che permettono di identificare il disagio per vivere delle relazioni più sane e serene. Una volta appurato che si tratti di un disturbo narcisistico di personalità, e dopo aver individuato alcuni schemi che possono portarla a vivere i rapporti interpersonali in modo poco empatico, la terapia avrà come elemento centrale le relazioni, per individuare i modi per instaurare rapporti autentici e profondi con le persone significative.
Resto a sua disposizione dott.ssa Bachiorri Sara.
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Il narcisismo è una patologia difficile da diagnosticare.
Non lo si fa su internet.

Una cosa è vera pero: il narcisista fa leva sui nostri aspetti nascisistici. La parte nascisistica di te è entrata in contatto con la sua e probabilmente la lotta qui è stata ardua, a quanto scrivi.

Una domanda poniti: qual'è il tuo vero punto di dolore? Cosa è che non ti piace di come stai in quello che hai descritto?

Non ti fissare sulla diagnosi del disturbo, chè è solo un'etichetta, serve a poco.
Soffermati su cosa serve a te per stare bene.
E parti da li.
Cara ragazza, importante per me in questo momento è dirle che per capire se sia affetta o meno da un disturbo psicologico, dovrebbe intraprendere un percorso psicologico e affidarsi ad un professionista del settore, perché altrimenti rischia di etichettarsi erroneamente.
Ma patologia o no, quanto per lei è invalidante, difficile, non sopportabile, problematica questa situazione? Sapere di essere narcisisti o altro, non significa nulla se poi non ci concediamo l’opportunità di lavorare sulle dinamiche interne e il sapere di essere affetti da una patologia non risolve il problema.
Sicuramente se è arrivata in questa sede è perché dentro di lei si è aperta una una domanda, la cui risposta è una maggiore comprensione di se stessa. Solo un percorso psicologico potrà chiarirle le idee su chi è e cosa prova realmente. C’è sempre dell’altro dentro di noi e meritiamo di scoprirlo.
Resto a disposizione, online o in presenza, se vuole provare a capire ciò che sta vivendo.
Un saluto, dott.ssa Maria Lucia Evangelisti.
Gent.ma, se pensa che vi siano aspetti personali che non le piacciono o che le impediscono di vivere serenamente, e se desidera provare a interrogarsi per iniziare a trovare un modo per essere più felice nei suoi rapporti, potrebbe provare a chiedere una consultazione. Non è certo possibile da qui darle indicazioni, ma se ciò che scrive corrisponde almeno un po’ alla sua esperienza, sicuramente potrebbe trovare giovamento da un consistente lavoro psicoterapeutico. SG
Buonasera. Trovo molto interessanti le sue parole... è come se in fondo si stesse chiedendo se lei può essere qualcos'altro rispetto ad un'etichetta diagnostica. Una cosa è certa, come dice lei "c'è dell'altro"! Perchè non scoprirlo?

Cordialmente.

Greta Tovaglieri
Salve, lei ha descritto dei suoi comportamenti o dei vissuti che sente che in qualche modo le fanno vivere delle situazioni con difficoltà. Penso che l'incontro con un professionista sia importante per definire da dove nascono tali difficoltà e come trovare la sua strada per superarle. Se sente che "c'è dell'altro" lo si può vedere proprio in un percorso con uno psicologo. Spero che troverà le risposte che cerca, un saluto!
Buongiorno, dal breve racconto che ci porta salta subito all'occhio la sua riflessività circa il tipo di persona che è e come si comporta; purtroppo il problema è che il racconto è troppo "breve" per poterla aiutare o rispondere a domande specifiche. Sicuramente posso consigliarle di indagare questo "altro" che a detta sua potrebbe esserci con un professionista nel nostro campo; è sicuramente importante sottolineare che lei si sta facendo molte domande e ciò è fondamentale per iniziare un percorso dove possa esaminarle e provare a rispondere ad alcune di esse. resto a disposizione per eventuali chiarimenti;
Un saluto, dottor Moraschini.
Gent.ma, per poter fare una corretta diagnosi è necessario procedere attraverso colloqui clinici e strumenti di valutazione. Non necessariamente la sofferenza psicologica o la rappresentazione di tratti di personalità (significativi o non) si traduce automaticamente in un franco disturbo. Se avesse necessità di chiarire questi aspetti mi rendo disponibile per eventuale consulenza in presenza oppure online. Un cordiale saluto
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Gentile utente,
da quello che scrive sembra essere consapevole di alcune delle sue caratteristiche personologiche e della rigidità che non le permette di essere flessibile e adattiva nella vita di tutti i giorni. Tuttavia per effettuare una diagnosi di disturbo di personalità o comprendere i tratti caratteristici personologici di una persona è necessario svolgere una valutazione diagnostica.
Resto a disposizione per un'eventuale valutazione o consulenza, anche online.
Dott.ssa Federica Moro
Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi
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Gentilissima, grazie per la sua condivisione.
Indipendentemente dalle classificazioni e dalle diagnosi, quello che descrive sono situazioni che le creano disagio o tensione e che certamente non le consentono di vivere la sua vita serenamente. A tutto c'è rimedio, se si pensa di meritarlo. Non trascuri la sua sofferenza Una/o professionista potrebbe certamente aiutarla in questa direzione.
Un caro saluto.
Gentilissima buongiorno! Capisco e comprendo il suo disagio, a volte una relazione con un partner dai tratti così potenti può slatentizzare alcuni nostri aspetti o semplicemente risuonare in noi in maniera omologa. Ma una psicopatologia deve essere letta in un contesto e attraverso la narrazione di una storia di vita, siamo esseri complessi e viviamo in una complessità di variabili, prenderne in considerazione solo alcune e tralasciarne altre si rischia di cadere in etichettamenamenti che non portano a nulla. Piuttosto si domandi cosa in questo momento crea in lei maggiore difficoltà e cosa le servirebbe per star bene. Avendo incominciato a porsi domande, la sua mente cercherà incessantemente di trovare risposte, ma sicuramente la ricerca personale su internet non è il metodo più sicuro e competente per dare ristoro alla sua mente e forse scoprire il vero significato di ciò che porta. Perciò le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista: mi rendo disponibile qualora decidesse di farlo.
Buongiorno, mi sembra di rilevare dalle sue parole una richiesta di aiuto e una problematizzazione del disagio che sta vivendo. In questo senso ritengo sia importante poter riflettere sulla possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia psicoanalitica con l'obiettivo di diventare più consapevole delle dinamiche inconsce che tende a ripetere e a farle agire comportamenti disfunzionali.
Cordialmente, Dottor Morabito Marco
Gentile utente, la sua preoccupazione è sicuramente utile affrontarla in un contesto clinico con il suo psicologo di fiducia.

Di seguito cerco di risponderle facendo una premessa sui disturbi di personalità: chiunque legga questa lista avrà modo di rispecchiare dei tratti della propria personalità simili a qualcuno dei disturbi sotto elencati, questo non vuol dire matematicamente che tu abbia un disturbo, la valutazione spetta agli specialisti della salute mentale iscritti all’albo, quindi non farti un’autodiagnosi catastrofica, piuttosto, se hai dubbi, chiedi una consulenza a uno psicologo della tua città.

Disturbo di personalità in genere

Un pattern abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia molto rispetto alle aspettative della cultura, in due (o più) delle seguenti aree:
1. Cognitività.
2. Affettività.
3. Funzionamento interpersonale.
4. Controllo degli impulsi.
Il pattern è inflessibile e pervasivo in un’ampia varietà di situazioni.
Esso è stabile e di lunga durata e l’esordio risale almeno all’adolescenza.



Disturbi di personalità del gruppo A

Disturbo paranoide di personalità

Ha diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti degli altri, che iniziano nella prima età adulta e sono in vari contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti sintomi:
1. Sospetta, senza fondamento, di essere sfruttato, danneggiato o ingannato dagli altri.
2. Dubita, senza giustificazione, della lealtà o affidabilità di amici o colleghi.
3. È riluttante a confidarsi con gli altri.
4. Legge significati nascosti umilianti o minacciosi in eventi benevoli.
5. Porta costantemente rancore.
6. Percepisce attacchi al proprio ruolo o reputazione ed è pronto a reagire con rabbia o a contrattaccare.
7. Sospetta sempre e senza giustificazione della fedeltà del partner.
Se i criteri sono prima dell’esordio della schizofrenia, aggiungere “premorboso”.

Disturbo schizoide di personalità

Ha distacco dalle relazioni sociali e gamma ristretta di espressioni emotive in situazioni interpersonali, che inizia nella prima età adulta ed in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
1. Non desidera né prova piacere nelle relazioni affettive.
2. Sceglie attività individuali.
3. Dimostra poco o nessun interesse di avere esperienze sessuali con un’altra persona.
4. Prova piacere in poche o nessuna attività.
5. Non ha amici stretti o confidenti, eccetto i parenti di primo grado.
6. Sembra indifferente alle lodi o alle critiche.
7. Mostra freddezza emotiva.
Se i criteri sono prima dell’esordio della schizofrenia, aggiungere “premorboso”.

Disturbo schizotipico di personalità.

Deficit sociali e interpersonali con disagio acuto e ridotta capacità riguardanti le relazioni affettive, distorsioni cognitive e percettive ed eccentricità di comportamento, con inizio entro la prima età adulta e in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Idee di riferimento.
2. Convinzioni strane o pensiero magico.
3. Esperienze percettive insolite.
4. Pensiero ed eloquio strani.
5. Sospettosità o ideazione paranoide.
6. Affettività inappropriata o limitata.
7. Comportamento o aspetto strani, eccentrici.
8. Nessun amico stretto o confidente, eccetto i parenti di primo grado.
9. Eccessiva ansia sociale.
Se i criteri sono prima dell’esordio della schizofrenia, aggiungere “premorboso”.

Disturbi di personalità del gruppo B

Disturbo antisociale di personalità

Inosservanza e di violazione dei diritti degli altri, che si manifesta fin dai 15 anni, come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
1. Incapacità di conformarsi alle norme sociali.
2. Disonestà.
3. Impulsività o incapacità di pianificare.
4. Irritabilità e aggressività.
5. Noncuranza sconsiderata della sicurezza propria o degli altri.
6. Irresponsabilità abituale.
7. Mancanza di rimorso.
L’individuo ha almeno 18 anni.
Presenza di un disturbo della condotta con esordio prima dei 15 anni.

Disturbo borderline di personalità

Instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e una marcata impulsività, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono.
2. Un pattern di relazioni interpersonali instabili e intense, con alternanza tra iperidealizzazione e svalutazione.
3. Alterazione dell’identità.
4. Impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto.
5. Ricorrenti comportamenti, gesti o minacce suicidari, o comportamento automutilante.
6. Instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore.
7. Sentimenti cronici di vuoto.
8. Rabbia inappropriata, intensa, o difficoltà a controllarla.
9. Ideazione paranoide transitoria, o gravi sintomi dissociativi.

Disturbo istrionico di personalità

Ha emotività eccessiva e ricerca attenzione, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. È a disagio in situazioni nelle quali non è al centro dell’attenzione.
2. L’interazione è caratterizzata da inappropriato comportamento sessualmente seduttivo.
3. Manifesta un’espressione delle emozioni rapidamente mutevole e superficiale.
4. Utilizza costantemente l’aspetto fisico per attirare l’attenzione.
5. Lo stile dell’eloquio è eccessivamente impressionistico e privo di dettagli.
6. Ha teatralità ed espressione esagerata delle emozioni.
7. È suggestionabile.
8. Considera le relazioni più intime di quanto non siano.

Disturbo narcisistico di personalità

Ha grandiosità nella fantasia o nel comportamento, necessità di ammirazione e ha mancanza di empatia, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Ha un senso grandioso di importanza.
2. È assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati, o di amore ideale.
3. Crede di essere speciale e unico.
4. Richiede eccessiva ammirazione.
5. Ha un senso di diritto.
6. Sfrutta i rapporti interpersonali.
7. Manca di empatia.
8. È spesso invidioso o crede che gli altri lo invidino.
9. È arrogante e presuntuoso.



Disturbi di personalità del gruppo C

Disturbo evitante di personalità

Ha inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
1. Evita attività lavorative che implicano un significativo contatto interpersonale per timore di essere criticato, disapprovato o rifiutato.
2. È riluttante a entrare in relazione con il prossimo.
3. Ha limitazioni nelle relazioni intime.
4. Si preoccupa di essere criticato o rifiutato in situazioni sociali.
5. È inibito in situazioni interpersonali nuove.
6. Si vede come socialmente inetto.
7. È riluttante ad assumere rischi personali o a impegnarsi in nuove attività.

Disturbo dipendente di personalità

Ha eccessiva necessità di essere accudito, che porta ad essere sottomesso e dipendente, con timore della separazione, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Ha difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza un’eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni.
2. Ha bisogno che altri si assumano la responsabilità della sua vita.
3. Fatica a esprimere disaccordo verso gli altri.
4. Ha difficoltà a iniziare progetti o a fare cose autonomamente.
5. Può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto da altri.
6. Si sente a disagio o indifeso quando è solo.
7. Quando termina una relazione intima, cerca con urgenza un’altra relazione.
8. Si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato.

Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità

Preoccupazione per l’ordine, perfezionismo, controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità ed efficienza, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
1. Preoccupazione per i dettagli, le regole, l’ordine, al punto che va perduto lo scopo principale dell’attività.
2. Perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti.
3. Dedizione eccessiva al lavoro e alla produttività, fino all’esclusione delle attività di svago e delle amicizie.
4. Coscienziosità eccessiva, scrupoloso e intransigente in tema di valori.
5. Incapacità di gettare via oggetti consumati o di nessun valore.
6. Riluttanza a delegare compiti o a lavorare con altri, a meno che non si sottomettano esattamente al suo modo di fare.
7. Spesa improntata all’avarizia.
8. Rigidità e testardaggine.

Altri disturbi di personalità

Modificazione della personalità dovuta a un’altra condizione medica Un’alterazione persistente della personalità, conseguenza dell’alterazione dovuta ad un’altra condizione medica, il cui nome va indicato.

Disturbo di personalità con altra specificazione
Non vengono soddisfatti i criteri per nessuno specifico disturbo di personalità. Si comunica la ragione di ciò. Si registra “disturbo di personalità con altra specificazione” seguito dalla ragione specifica.

Disturbo di personalità senza specificazione
Non vengono soddisfatti i criteri per nessuno specifico disturbo di personalità. Non si comunica la ragione di ciò. Comprende le manifestazioni in cui ci sono informazioni insufficienti per porre una diagnosi più specifica.


Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Buongiorno. Può succedere di riconoscere in se stessi caratteristiche di personalità che in alcuni casi possono essere indici di patologia, ma ciò non indica necessariamente l'esistenza della patologia stessa. All'interno della relazione con gli altri succede che alcuni lati di noi stessi, solitamente magari più celati, escano fuori allo scoperto e ci facciano porre delle domande su chi siamo. Tutto va visto in base al contesto e in base alla propria storia di vita e proprio per questo le consiglio di rivolgersi ad un professionista con l'obiettivo di comprendere meglio questi aspetti di sé che le creano dubbi e sofferenza. Qual è la sua storia?
Un caro saluto, dott.ssa Giulia Scalvini
Gentile utente, aldilà delle risposte che sta tentando di darsi, l'aspetto che mi sembra più rilevante è il fatto che stia iniziando a porsi queste domande così profonde su di sè, alla ricerca di una definizione più autentica di sè. Spesso le risposte che riusciamo a darci da soli sono condizionate da vissuti e percezioni che possono essere un pò distorti da una lente che le nostre esperienze ci hanno fatto inconsapevolmente indossare e che, forse, ora, con questo suo rilanciare un "ma chi sono veramente io?" sta tentando di mettere in discussione. Darei valore soprattutto a questo, dedicandogli il giusto spazio col supporto di qualcuno che possa aiutarla a fare ordine e guidarla in questa scoperta e ricerca di sè. Le risposte, le sue, le più autentiche, arriveranno. Cordialmente, Dott.ssa Eleonora Marzilli
Gentile utente, comprendo i suoi timori e le sue preoccupazioni. Il disturbo narcisistico di personalità è una patologia che non si può auto-diagnosticare, ma sono necessari colloqui clinici di valutazione, oltre che strumenti testistici standardizzati. Quello che le suggerirei è una valutazione psicologica, che le permetterebbe di fare chiarezza sui sintomi che riporta e le implicazioni che ne derivano, e poi potrà scegliere di intraprendere un percorso psicologico per lavorare su ciò che la disturba di più in questo momento.
Rimango a disposizione, cordialmente Dott.ssa Giorgia Checchino
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