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ARGE Associazione di Ricerca della Genitorialità in Evoluzione
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Prestazioni suggerite


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Esperienze

Su di me

La perfezione non esiste: nessuno è perfetto, nessuna famiglia e relazione lo è, ma tutti possono trovare il proprio modo per raggiungere una nuova se...

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Formazione

  • Scuola di Psicoterapia Integrata di Bergamo - sede di Milano
  • Università degli Studi di Bergamo - Psicologia clinica
  • Università degli Studi di Verona - Scienze e tecniche psicologiche

Specializzazioni

  • Psicologia Clinica
  • Psicodiagnostica

Tirocini

  • Centro servizi alla persona Morelli Bugna - Villafranca di Verona
  • Consultorio familiare Nodi - Manerba del Garda
  • Associazione per la Ricerca della Genitorialità in Evoluzione (ARGE) - Desenzano del Garda

Certificati


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Competenze linguistiche

  • Italiano,
  • Inglese

Premi e riconoscimenti

  • .

Pubblicazioni e articoli

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R
Presso: ARGE Associazione di Ricerca della Genitorialità in Evoluzione colloquio psicologico

Dalla professionalità acerba, si sa distinguere e riesce a fare percepire le sue conoscenze in modo empatico.

V
Profilo verificato
Presso: ARGE Associazione di Ricerca della Genitorialità in Evoluzione colloquio psicologico

Dottoressa super capace e professionale, mi sono trovata bene immediatamente. Empatica con un’ottima capacità di ascolto, sa scegliere le parole giuste in base all’occorrenza.

P
Presso: ARGE Associazione di Ricerca della Genitorialità in Evoluzione colloquio psicologico individuale

Mi sono trovata bene in quanto la dottoressa è molto accogliente e sa ascoltare ma fa anche le domande che creano spunti di riflessione


V
Presso: ARGE Associazione di Ricerca della Genitorialità in Evoluzione colloquio psicologico individuale

Giulia è molto professionale e gentile, ascolta con attenzione e ti fa sentire subito a tuo agio.

Senza mai perdere di vista il focus, affronta ogni seduta con metodo e grande consapevolezza.

Mi sta aiutando ad uscire da un periodo molto complesso e difficile della mia vita.


V
Presso: ARGE Associazione di Ricerca della Genitorialità in Evoluzione colloquio psicologico

Esperienza super positiva, ho trovato una ragazza super preparata e professionale, disponibile e molto gentile


F
Presso: ARGE Associazione di Ricerca della Genitorialità in Evoluzione colloquio psicologico individuale

La dottoressa è molto umana e competente. Mi ha fatto sentire subito accolto e compreso per il disagio che le stavo portando già durante il primo incontro. Dopo qualche incontro ho iniziato a trarre serio giovamento dal mio problema di ansia. In una sola parola: grazie.


E
Presso: ARGE Associazione di Ricerca della Genitorialità in Evoluzione colloquio psicologico

Buona empatia, professionalità e puntualità. Consigliata


V
Presso: ARGE Associazione di Ricerca della Genitorialità in Evoluzione colloquio psicologico

Disponibile, puntuale, cortese. La dott.ssa Giulia ti mette a tuo agio dalla prima seduta; la sua grande empatia ti permette di fare un percorso concreto ed efficace nella risoluzione dei temi affrontati. Consiglio a chiunque di rivolgersi a lei!


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore

Domande su Abuso sessuale

Sono fidanzata da 5 anni con la mia compagna che ha subito degli abusi da parte del padre in età infantile, intorno ai 5/6 anni.
Il ricordo degli abusi è recente è il risultato di un percorso di psicoterapia che sta affrontando da circa 1 anno e mezzo e che le ho chiesto io più volte di intraprendere in quanto da quando la conosco soffre di stati di depressione altalenanti e di senso di colpa verso qualsiasi cosa.
Sia la depressione che il senso di colpa sono migliorati negli ultimi mesi e sta cominciando a rimettere in ordine i pezzi della sua vita, io sono molto contenta di vederla rinascere ma ho preoccupazioni riguardo la nostra relazione. Dopo avere scoperto gli abusi, ha avuto una sorta di crisi in cui si è chiesta chi fosse veramente e se la sua identità sessuale ed anche i suoi gusti fossero stati deviati da ciò che ha subito oltre questo la nostra intimità è crollata a picco in pochi mesi, mentre prima era molto attiva. Non è mai stata una persona particolarmente affettuosa, ma è molto distante fisicamente e questa cosa a me fa soffrire. Le ho parlato chiedendole spiegazioni e lei dice che ha un rifiuto per il contatto fisico e che le dispiace ma non ci può fare nulla. Io non so che pensare, non so se sono io che non sono in grado di starle vicino e devo solo avere pazienza o se c’è dell’altro, vorrei avere un consiglio. Grazie

Gentile, riesco a sentire la sofferenza che prova tramite le sue parole. Stare accanto ad una persona che affronta un vissuto così traumatico è molto difficile. Ci si chiede sempre se si stia facendo la cosa giusta per l'altra persona o meno, analizzando le reazioni e i comportamenti. In questo momento la sua compagna sta presumibilmente facendo un lavoro terapeutico che mira, in mezzo a molte altre colse, a riappropriarsi del proprio corpo, un corpo che porta dei segni, i quali una volta riconosciuti, si fa fatica a non guardare. Sicuramente questo processo ha con sé la difficoltà di avere qualcuno vicino fisicamente ed emotivamente, per il fatto che la guarigione richiede uno spazio tutto a sé.
Il mio consiglio è di prendersi anche lei uno spazio che sia tutto suo, per elaborare quello che sta accadendo all'interno della sua relazione e capire ciò che potrebbe aiutare lei e/o la sua compagna. Un abbraccio e un caro augurio, dott.ssa Giulia Scalvini

Dott.ssa Giulia Scalvini

Domande su Narcisismo

Mi sento maltrattata e recipiente di una cattiveria gratuita. Non posso gestire le mie emozioni ora che la situazione con lui è diventata davvero insopportabile…

Salve, ho 35 anni con poche esperienze nella mia vita sentimentale, non tanto carine. Nella multinazionale dove lavoro ho conosciuto un uomo tunisino di un anno più giovane di me, il quale mi ha attratta sin da subito. Ci siamo detti buongiorno un paio di volte, poi gli lanciavo sguardi che gli facevano capire che mi piaceva, i quali lui ricambiava. Siccome lavoriamo in gruppi diversi ma comunque nella stessa sala, le questioni di lavoro non ci portano a comunicare direttamente, nonostante ciò, lui si è informato del mio nome e cognome, mi ha trovata sui social e ha iniziato a scrivermi. Due giorni mi tempesta di messaggi, poi smette di scrivermi e a volte mi insegue alla metro, deviando il suo percorso di norma, senza però parlarmi. Avendo parlato un po’ a lavoro dopo la nostra comunicazione online, ho preso io l’iniziativa a parlargli quando una volta mi ha inseguita di nuovo alla metro. Da allora parecchie volte siamo tornati insieme a casa, perché abitiamo vicino, lui deviando sempre un po’ il suo percorso. Nonostante mi faceva orbiting, anche guardando tutte le storie che pubblicavo, non ha proposto un’uscita ma sono stata io a proporgli una volta tornando a casa, dopo un mese e mezzo da quando abbiamo iniziato a scriverci sui social. Siamo andati a cena e mi ha confessato di esser sposato, avendo cominciato però la procedura del divorzio, siccome la moglie non si decide di venire a vivere con lui, qui in Grecia, in modo permanente. In realtà, come si è dimostrato, lei viene qui una volta all’anno, si trattiene per tre mesi e poi se ne torna in Tunisia, dove lui a sua volta va a trovarla ogni estate per un paio di settimane. Dalla sera che siamo andati a cena, ci siamo frequentati quasi per una settimana, nella quale mi tempestava di messaggi dalla mattina alla sera, siamo usciti di nuovo questa volta di sua proposta e quando una sera ho fatto la mossa per spingere la situazione al livello successivo, cioè quello sentimentale, lui mi ha detto che non fosse ancora pronto per una relazione a causa della sua situazione matrimoniale. Quando gli ho chiesto se voleva ancora la moglie nonostante il divorzio, ha risposto di no e ha iniziato a baciarmi. Ci siamo baciati per tre ore consecutive, il giorno dopo la stessa cosa, poi quando mi ha chiesto se volevo andare a casa sua, ho rifiutato, dicendogli di fare meglio una passeggiata fuori. Abbiamo fatto la passeggiata, il giorno seguente dopo avermi mandato messaggi sdolcinati in mattinata, nel pomeriggio mi ha detto che l’ha ricontattato la moglie chiedendogli di darle un’ultima chance e che sarebbe venuta qui a vivere con lui nei prossimi giorni. Mi ha chiesto di non sentirci più, perché voleva del tempo e perché doveva arrivare la moglie e darle la chance. Usava il termine ex moglie quando si riferiva a lei, dicendo inoltre che lei avvolte lo stancava con le sue lamentele. La moglie comunque non è mai arrivata, lui al contrario è andato in Tunisia in vacanza, in poche parole mi ha mentito. Quando è tornato dalla vacanza, io ancora presa da lui e dopo averlo eliminato dai social, l’ho contattato, abbiamo iniziato di nuovo a seguirci e gli ho chiesto di rimanere amici. Lui ha accettato e dopo un po’ di tempo, dopo aver scambiato qualche like e guardato entrambi le storie l’uno dell’altro, ha iniziato di nuovo a inseguirmi alla metro. Abbiamo ripreso a parlare, per cinque giorni consecutivi di nuovo ci scrivevamo dalla mattina alla sera, fino il primo giorno che è andato di nuovo in Tunisia in vacanza a trovare la moglie. Di punto in bianco, durante la sua vacanza lì, ha messo lo stato silenzioso sui social, ha smesso di guardarmi le storie e ha rimosso il like che mi aveva messo a un post. Quando è tornato, è diventato freddo e distaccato, non mi ha scritto più di sua iniziativa, al lavoro ha cambiato il posto in cui si sedeva per non starmi vicino e ha cambiato l’orario in modo che non ci incontrassimo più alla metro. Io non l’ho mai assillato e mai disturbato. Quando è venuta la moglie ad Ottobre, come ho scoperto ma non da lui, mi ha bloccata su Facebook solo perché non l’ho guardato più in faccia dopo questa presa in giro. Mi ha sbloccata, gli ho chiesto spiegazioni e chiedendomi scusa, ci siamo di nuovo riconnessi sui social. Pochi mesi fa è arrivata una nuova collega nel suo gruppo, la quale sin da subito l’ha approcciato e lui un paio di volte si è fatto vedere in sua compagnia. Io, rimanendoci male, gli ho chiesto se succede qualcosa tra di loro, visto che con me non ha voluto continuare, siccome voleva salvare il suo matrimonio. Ha detto che sono solo amici, che si è rimesso con la moglie, che non ha mai mentito sul fatto del divorzio e che quando dovesse terminare il matrimonio, mi avrebbe spiegato tutto. La moglie è andata via a fine Gennaio, questa collega a Febbraio ha iniziato a seguirlo su Instagram ricambiandole lui il following e da un po’ di tempo vengono al lavoro insieme e vanno via insieme. Questa donna dal primo momento, prima che sapesse di me, mi guardava male e lui lo sapeva. In genere a lavoro è poco simpatica a causa della sua arroganza e i suoi modi poco gentili. Ho la sensazione che si sono messi assieme e che con lei da molto di più rispetto a quanto ha dato a me e le dedica più tempo. Si fa vedere con lei davanti a me, senza calcolare i miei sentimenti, come se fossi inesistente. Io l’ho eliminato dai social e non lo guardo nemmeno in faccia. A lavoro tutti sanno che è sposato. Questa situazione mi ferisce molto, pensandoci come si è comportato con me e per quanto sia spudorato. Se non lo vedo sto più tranquilla e mi distraggo, ma essendoci costretta a vederlo tutti i giorni a lavoro sto male, mi sento un nodo in gola e piango continuamente, non so come gestire le mie emozioni…

Gentile utente, dalla sua narrazione emerge chiaramente la sofferenza che ha provato e che prova in questa situazione. Deve essere molto faticoso affrontare tutto ciò ogni giorno a lavoro. Nel suo racconto parla molto di lui, della sua vita e dei suoi comportamenti, ma mentre leggevo mi sono chiesta dove fosse lei: come sta nella sua vita, che cosa cerca in un'altra persona, quali sono i suoi bisogni. Spesso ci soffermiamo sul cercare di comprendere i comportamenti delle altre persone alla ricerca di qualcosa, ma fatichiamo nell'ascoltare noi stessi e le nostre necessità. Potrebbe essere utile dare spazio alla sua voce in un ambiente sicuro, dove poter esprimere le tante emozioni che sta vivendo in questo momento.
Rimango a disposizione se avesse il desiderio di fare un colloquio conoscitivo.
Un cordiale saluto

Dott.ssa Giulia Scalvini

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