Mi sento maltrattata e recipiente di una cattiveria gratuita. Non posso gestire le mie emozioni ora

38 risposte
Mi sento maltrattata e recipiente di una cattiveria gratuita. Non posso gestire le mie emozioni ora che la situazione con lui è diventata davvero insopportabile…

Salve, ho 35 anni con poche esperienze nella mia vita sentimentale, non tanto carine. Nella multinazionale dove lavoro ho conosciuto un uomo tunisino di un anno più giovane di me, il quale mi ha attratta sin da subito. Ci siamo detti buongiorno un paio di volte, poi gli lanciavo sguardi che gli facevano capire che mi piaceva, i quali lui ricambiava. Siccome lavoriamo in gruppi diversi ma comunque nella stessa sala, le questioni di lavoro non ci portano a comunicare direttamente, nonostante ciò, lui si è informato del mio nome e cognome, mi ha trovata sui social e ha iniziato a scrivermi. Due giorni mi tempesta di messaggi, poi smette di scrivermi e a volte mi insegue alla metro, deviando il suo percorso di norma, senza però parlarmi. Avendo parlato un po’ a lavoro dopo la nostra comunicazione online, ho preso io l’iniziativa a parlargli quando una volta mi ha inseguita di nuovo alla metro. Da allora parecchie volte siamo tornati insieme a casa, perché abitiamo vicino, lui deviando sempre un po’ il suo percorso. Nonostante mi faceva orbiting, anche guardando tutte le storie che pubblicavo, non ha proposto un’uscita ma sono stata io a proporgli una volta tornando a casa, dopo un mese e mezzo da quando abbiamo iniziato a scriverci sui social. Siamo andati a cena e mi ha confessato di esser sposato, avendo cominciato però la procedura del divorzio, siccome la moglie non si decide di venire a vivere con lui, qui in Grecia, in modo permanente. In realtà, come si è dimostrato, lei viene qui una volta all’anno, si trattiene per tre mesi e poi se ne torna in Tunisia, dove lui a sua volta va a trovarla ogni estate per un paio di settimane. Dalla sera che siamo andati a cena, ci siamo frequentati quasi per una settimana, nella quale mi tempestava di messaggi dalla mattina alla sera, siamo usciti di nuovo questa volta di sua proposta e quando una sera ho fatto la mossa per spingere la situazione al livello successivo, cioè quello sentimentale, lui mi ha detto che non fosse ancora pronto per una relazione a causa della sua situazione matrimoniale. Quando gli ho chiesto se voleva ancora la moglie nonostante il divorzio, ha risposto di no e ha iniziato a baciarmi. Ci siamo baciati per tre ore consecutive, il giorno dopo la stessa cosa, poi quando mi ha chiesto se volevo andare a casa sua, ho rifiutato, dicendogli di fare meglio una passeggiata fuori. Abbiamo fatto la passeggiata, il giorno seguente dopo avermi mandato messaggi sdolcinati in mattinata, nel pomeriggio mi ha detto che l’ha ricontattato la moglie chiedendogli di darle un’ultima chance e che sarebbe venuta qui a vivere con lui nei prossimi giorni. Mi ha chiesto di non sentirci più, perché voleva del tempo e perché doveva arrivare la moglie e darle la chance. Usava il termine ex moglie quando si riferiva a lei, dicendo inoltre che lei avvolte lo stancava con le sue lamentele. La moglie comunque non è mai arrivata, lui al contrario è andato in Tunisia in vacanza, in poche parole mi ha mentito. Quando è tornato dalla vacanza, io ancora presa da lui e dopo averlo eliminato dai social, l’ho contattato, abbiamo iniziato di nuovo a seguirci e gli ho chiesto di rimanere amici. Lui ha accettato e dopo un po’ di tempo, dopo aver scambiato qualche like e guardato entrambi le storie l’uno dell’altro, ha iniziato di nuovo a inseguirmi alla metro. Abbiamo ripreso a parlare, per cinque giorni consecutivi di nuovo ci scrivevamo dalla mattina alla sera, fino il primo giorno che è andato di nuovo in Tunisia in vacanza a trovare la moglie. Di punto in bianco, durante la sua vacanza lì, ha messo lo stato silenzioso sui social, ha smesso di guardarmi le storie e ha rimosso il like che mi aveva messo a un post. Quando è tornato, è diventato freddo e distaccato, non mi ha scritto più di sua iniziativa, al lavoro ha cambiato il posto in cui si sedeva per non starmi vicino e ha cambiato l’orario in modo che non ci incontrassimo più alla metro. Io non l’ho mai assillato e mai disturbato. Quando è venuta la moglie ad Ottobre, come ho scoperto ma non da lui, mi ha bloccata su Facebook solo perché non l’ho guardato più in faccia dopo questa presa in giro. Mi ha sbloccata, gli ho chiesto spiegazioni e chiedendomi scusa, ci siamo di nuovo riconnessi sui social. Pochi mesi fa è arrivata una nuova collega nel suo gruppo, la quale sin da subito l’ha approcciato e lui un paio di volte si è fatto vedere in sua compagnia. Io, rimanendoci male, gli ho chiesto se succede qualcosa tra di loro, visto che con me non ha voluto continuare, siccome voleva salvare il suo matrimonio. Ha detto che sono solo amici, che si è rimesso con la moglie, che non ha mai mentito sul fatto del divorzio e che quando dovesse terminare il matrimonio, mi avrebbe spiegato tutto. La moglie è andata via a fine Gennaio, questa collega a Febbraio ha iniziato a seguirlo su Instagram ricambiandole lui il following e da un po’ di tempo vengono al lavoro insieme e vanno via insieme. Questa donna dal primo momento, prima che sapesse di me, mi guardava male e lui lo sapeva. In genere a lavoro è poco simpatica a causa della sua arroganza e i suoi modi poco gentili. Ho la sensazione che si sono messi assieme e che con lei da molto di più rispetto a quanto ha dato a me e le dedica più tempo. Si fa vedere con lei davanti a me, senza calcolare i miei sentimenti, come se fossi inesistente. Io l’ho eliminato dai social e non lo guardo nemmeno in faccia. A lavoro tutti sanno che è sposato. Questa situazione mi ferisce molto, pensandoci come si è comportato con me e per quanto sia spudorato. Se non lo vedo sto più tranquilla e mi distraggo, ma essendoci costretta a vederlo tutti i giorni a lavoro sto male, mi sento un nodo in gola e piango continuamente, non so come gestire le mie emozioni…
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, ho letto con attenzione ciò che ha raccontato ed ho percepito tutta la sua sofferenza. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per la gestione delle emozioni anche in contesti simili a questo che ha raccontato.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Mi dispiace sentire che stai affrontando una situazione così difficile. È importante ricordare che non sei responsabile per le azioni degli altri e che meriti rispetto e considerazione. Concentrati sul prenderti cura di te stessa, sia emotivamente che fisicamente. Cerca un sostegno da parte di amici fidati o di un professionista per aiutarti a gestire le tue emozioni e a elaborare questa situazione. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Sara Pollio
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Roma
Cara,

La tua situazione è complessa e comprendo quanto sia difficile affrontare un misto di emozioni così travolgenti. È chiaro che hai vissuto un'esperienza emotivamente intensa con questo uomo, e le tue parole riflettono un profondo senso di tradimento, confusione e dolore.

Prima di tutto, voglio sottolineare che non sei sola in questo. Molte persone hanno affrontato situazioni simili e capisco quanto possa essere difficile gestire le emozioni che ne derivano. È normale provare dolore e frustrazione quando ci si trova in una situazione di questo tipo.

E' fondamentale proteggere la tua salute emotiva in questa situazione. Ciò potrebbe significare ridurre al minimo il contatto con lui, se possibile, e concentrarti sulle relazioni e le attività che ti portano gioia e benessere. Può anche essere utile considerare l'opportunità di parlare con un professionista della salute mentale per ricevere supporto e strategie per affrontare questo momento difficile.

Infine, ricorda che meriti amore, rispetto e stabilità in una relazione. Non accettare nulla di meno di quello che meriti. Continua a concentrarti su te stessa, sul tuo benessere e sulle tue priorità, e sarai in grado di superare questo momento difficile.

Sono qui per te se hai bisogno di ulteriori supporto.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Sara Pollio, Psicologa
Dott.ssa Maria Eugenia Michel
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buona sera, mentre leggevo la situazione che sta attraversando, mi domandavo, perché è lì?, cosa aspetta di questa persona?, quali sono i sentimenti che la legano a lui?, sono domande che potrebbe rispondere in un percorso psicoterapeutico ed essere accompagnata alla scoperta di sé stessa, per no trovarsi a ripetere le stesse esperienze.
Un abbraccio
Dott.ssa Maria Grazia Agostini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Campofilone
Gentile utente, mi dispiace per il suo dolore, in ogni caso le consiglio un percorso di elaborazione del lutto perche la fine di una relazione è un lutto. Credo le siano necessari elaborazione e sostegno fino al realizzarsi del cambiamento e della cicatrizzazione delle sue ferite .Resto a disposizione per qualsiasi delucidazione . Dott.ssa Agostini Maria Grazia
Gentile utente, ho letto con partecipazione ciò che ha scritto. Sono molto dispiaciuta per ciò che sta vivendo, soprattutto dovendo condividere lo spazio di lavoro con lui. Non è la prima volta che mi riferiscono dinamiche simili, quindi non è capitato solo a lei. Spesso vedo che chi è in queste situazioni si perde cercando la risposta a ciò che l'altro prova. Anche nel suo racconto non scorgo domande su ciò che lei prova, su quali sono i suoi bisogni e se questa è la persona che può appagarli. Le consiglio un percorso psicologico incentrato proprio su i suoi sentimenti e bisogni. Se vuole scrivermi, può farlo cliccando sul pulsante "messaggio". Resto a sua disposizione augurandole il meglio. Dott.ssa Cinzia Arces
Dott.ssa Rosa De Peri
Psicologo, Psicoterapeuta
Bovezzo
Quello che mi verrebbe da dirle è, una prossima volta, di passare velocemente da interazioni virtuali a quelle reali. Forse è questa l'utilità che può trarre da questa esperienza.
Dott. Francesco Pellino
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Milano
Buonasera, grazie per la condivisione. Dopo aver letto attentamente tutti i passaggi di questa situazione mi sembra di poter osservare un quadro nel quale hai sviluppato una attenzione e un controllo nei confronti di una situazione esterna, perdendo di vista l'unico controllo che puoi avere, quello di te stessa... iniziando una danza a colpi di social, like e unfollow. Consiglierei una graduale separazione dagli strumenti legati al controllo per un periodo di tempo che possa rimetterti a contatto con la realtà fattuale e con un tempo sempre più di qualità. Di sicuro un supporto psicologico potrebbe aiutarti in questo. Sentiti libera di contattarmi oppure di riferirti ad uno dei miei collegi per formulare o autoformulare delle strategie che gradualmente potranno riconnetterti con una naturale attitudine positiva e ad uscire dalla posizione attuale.
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Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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La situazione che ha presentato merita molta attenzione, le consiglio di intraprendere il prima possibile una terapia che possa aiutare ad aiutarsi. Ho specificato il prima possibile perchè prima si interviene prima si esce da una brutta situazione e servono alleati, se ha piacere mi piacerebbe essere la sua alleata. Saluti Elena Parodi
Dott.ssa Pasqualina Annoso
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, È evidente che sta affrontando una situazione emotivamente complessa e dolorosa. La sua esperienza con questa persona è stata caratterizzata da un mix di emozioni contrastanti, tra attrazione e delusione, in un contesto di relazione complicato e ambiguo.
Il fatto che questa persona abbia avuto un comportamento altalenante, alternando momenti di intensa comunicazione a fasi di distacco, aggiunge un ulteriore strato di difficoltà emotiva.
In situazioni così complesse, potrebbe essere utile cercare sostegno da parte di amici fidati o rivolgerti a un professionista, come uno psicologo, per esplorare i suoi sentimenti, elaborare il dolore e sviluppare strategie per affrontare questa difficile situazione lavorativa.
Ricordi che la sua salute emotiva è prioritaria, e prendersi il tempo necessario per riflettere su cosa è meglio per lei potrebbe essere un passo importante verso il benessere. Resto a disposizione per eventuali dubbi o approfondimenti. Un saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso.
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Dott.ssa Erika Castagneri
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buona sera, ho letto il suo racconto e da quanto descrive deve essere una situazione molto faticosa e dolorosa per lei.
Da quanto riporta, mi sembra che lei abbia in qualche modo sempre sperato che lui la scegliesse e che ricambiasse i suoi sentimenti. Credo che sia importante per lei rivolgersi ad un professionista che possa aiutarla ad esplorare questi suoi vissuti di tristezza ed inadeguatezza al fine di rielaborarli nel modo migliore per lei.
Resto a disposizione. Buona serata
Dott.ssa Greta Loiodice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, comprendo il dolore che questa situazione comporta. Gli atteggiamenti ambigui e scostanti della persona a cui si riferisce è comprensibile che possano crearle disagio e confusione. Le suggerisco di ripartire da lei, dai suoi bisogni e dall'ascolto delle sue emozioni per poter sentire, coltivare e rispettare il suo valore. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a riflettere su questi aspetti e a trovare le strategie e gli strumenti per gestire ciò che sta vivendo.
Un caro saluto
Dott.ssa Giulia Radice
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Monza
Gentile utente, ho letto la sua storia tutta d'un fiato. Che situazione complessa (!) e, forse, difficile da sviscerare interamente solo attraverso un racconto scritto.
I sentimenti non possono essere placati a comando, ma ponendosi le giuste domande si può consolarli e contenerli. Che cosa rappresentano nel suo modo di vivere le relazioni le attenzioni di questo uomo? Cosa significherebbe per lei se lui la preferisse alla moglie o alla collega? e se invece accadesse il contrario?
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Daniela Petrolo
Psicologo clinico, Psicologo, Professional counselor
Siderno
Sono profondamente dispiaciuta per quello che sta passando le sono cicina e l'abbraccio nel suo dolore.
Sta vivendo una situazione molto complessa e articolata, le consiglio di ascoltarsi prima di tutto e di volersi bene,ascoltando le sue emozioni accogliendosi sempre.
Le sono vicina accogliendo e ascoltando le sue amozioni .
Dott.ssa Veronica Ruffato
Psicologo, Psicologo clinico
Castelfranco Veneto
Salve, ho potuto leggere con attenzione la sua situazione e ho compreso la sua sofferenza. Le consiglio di considerare un percorso di supporto psicologico per gestire le emozioni anche in situazioni simili. Se ha dubbi, non esiti a contattarmi Sono disponibile anche per consulenze online.
Dott.ssa Chiara Mantuano
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno gentile utente, la ringrazio per aver condiviso questa situazione per lei molto dolorosa e spiacevole. Per quanto ci si possa impegnare, non è possibile modificare il comportamento altrui. Sarebbe utile per lei iniziare un percorso cercando di capire le motivazioni che più volte la hanno spinta a tornare con lui nonostante le emozioni poco piacevoli che le ha fatto provare, le bugie e le prese in giro. Ritengo molto più salutare per lei concentrarsi su se stessa, così da poter gestire al meglio le emozioni che non le stanno permettendo di vivere il quotidiano come sempre. Rimango a disposizione disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento. Cordialmente, Dott.ssa Chiara Mantuano
Dott.ssa Jessica Guidi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Lucca
Buon pomeriggio gentile Utente,
capisco che si sta trovando a vivere un momento difficile e che ancor più difficile può risultare uscirne.
le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico che la aiuti a conoscersi meglio e a capire le motivazioni della sua soffereza che si esplicano nelle relazioni affettive.
la ringrazio
cortesi saluti
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
In questa situazione, potrebbe essere utile approcciare il problema da un punto di vista sistemico relazionale e psicologico. In questo caso, sembra che tu sia coinvolta in una dinamica relazionale molto complessa e dolorosa con questo uomo sposato. È importante considerare che la sua situazione matrimoniale e il suo comportamento ambiguo possono essere fonte di grande sofferenza e confusione per te.
Da un punto di vista sistemico, potrebbe essere utile riflettere sulle dinamiche di potere e controllo presenti nella relazione e sulle tue dinamiche personali che potrebbero aver contribuito a mantenere questa situazione dolorosa. Potresti essere attratta da situazioni emotivamente complesse o instabili a causa delle tue esperienze passate, e potrebbe essere importante lavorare su questi aspetti con l'aiuto di uno psicologo o terapeuta.
Inoltre, potrebbe essere utile prendere in considerazione l'idea di impostare dei confini chiari e sani per te stessa in questa situazione. Potresti voler considerare di limitare il contatto con questo uomo e proteggere la tua salute emotiva e mentale. Potrebbe essere utile anche cercare sostegno da parte di amici o familiari di fiducia durante questo periodo difficile.
Infine, potrebbe essere importante lavorare sulla tua autostima e sul tuo benessere emotivo, per poter affrontare questa situazione e crescere da essa. Ricorda che meriti di essere trattata con rispetto e amore, e che nessuno ha il diritto di farti sentire maltrattata o inutile. Sii gentile con te stessa e prenditi cura di te in questo momento difficile. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Dott.ssa Giulia Scalvini
Psicologo, Psicologo clinico
Desenzano del Garda
Gentile utente, dalla sua narrazione emerge chiaramente la sofferenza che ha provato e che prova in questa situazione. Deve essere molto faticoso affrontare tutto ciò ogni giorno a lavoro. Nel suo racconto parla molto di lui, della sua vita e dei suoi comportamenti, ma mentre leggevo mi sono chiesta dove fosse lei: come sta nella sua vita, che cosa cerca in un'altra persona, quali sono i suoi bisogni. Spesso ci soffermiamo sul cercare di comprendere i comportamenti delle altre persone alla ricerca di qualcosa, ma fatichiamo nell'ascoltare noi stessi e le nostre necessità. Potrebbe essere utile dare spazio alla sua voce in un ambiente sicuro, dove poter esprimere le tante emozioni che sta vivendo in questo momento.
Rimango a disposizione se avesse il desiderio di fare un colloquio conoscitivo.
Un cordiale saluto
Buongiorno,
lo stato di cui lei soffre sembra quello classico che provano le donne che sono sentono di essere state vittima di manipolazione. Questo continuo prendi e lascia, seguirla e non seguila sui social ha innescato una profonda incertezza emotiva che ha creato una sorta di "dipendenza" da lui. Oggi lei immagino si senta senza una reale volontà e certezze, ma solo una vittima del suo comportamento. Non è facile prendere coscienza di essere stati manipolati e non lo è rialzarsi e riprendere in mano la propria vita ma è l'unica cosa che può aiutarla. Non può farlo da sola o comunque non sarebbe semplice nè veloce ma deve farsi aiutare e sostenere per uscire da una gabbia di dolore e incredulità in cui le donne, spesso, si domandano dove hanno sbagliato.
le consiglio vivamente di seguire un percorso psicologico che l'aiuti a vedere con chiarezza quello che è accaduto e le dia la forza per svincolarsi.
Se vuole ci sentiamo per un incontro di persona o online.
Dott.ssa Anna Maria Casale
Dr. Francesco Della Gatta
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Parma
Gentile paziente, la sofferenza che sta vivendo traspare chiaramente dal suo racconto. Ha già provato a parlarne con uno psicologo? le faccio notare che non è chiaro cosa vuole fare lei di questa situazione, si capisce che non sta bene ma non se e come intende stare meglio. Rivolgersi ad un professionista potrebbe aiutarla a centrare il punto. Cordiali saluti, Dr Francesco della Gatta
Dott.ssa Stefania Ludovici
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Guidonia Montecelio
Carissima, grazie per aver condiviso con me una parte così importante e dolorosa della tua vita. Posso percepire quanto questa situazione ti stia pesando e quanto sia difficile per te gestire le emozioni che emergono ogni giorno.

Prima di tutto, voglio dirti che è naturale sentirsi sopraffatti in una situazione come questa, dove convivono sentimenti di attrazione, delusione, rabbia e tristezza. Hai investito speranze e aspettative in una relazione che, purtroppo, si è rivelata diversa da ciò che desideravi. È importante riconoscere e validare queste emozioni, senza giudicarti per ciò che provi.

Questa esperienza sembra toccare diversi aspetti della tua vita emotiva e relazionale: Ti sei aperta a questa persona, mostrando il tuo interesse e coinvolgimento, ma hai ricevuto segnali ambigui e contraddittori che ti hanno lasciata confusa e ferita. Quest’uomo ti ha dato segnali contrastanti, e ciò ha creato un ciclo di speranza e delusione che ha reso difficile per te staccarti emotivamente.
Il confronto con te stessa. Questo evento sembra aver toccato alcune tue insicurezze o vulnerabilità, amplificando il senso di rifiuto e la percezione di non essere "abbastanza". Ora, ti invito a riflettere su alcuni punti:

Che cosa ti ha attratta di questa persona? È possibile che il suo modo di comportarsi abbia attivato in te un desiderio di essere scelta o di ricevere attenzioni?
Che cosa stai cercando in una relazione? Questa esperienza può aiutarti a capire meglio quali sono i tuoi bisogni e i tuoi limiti, e cosa desideri costruire in futuro.
Come puoi proteggerti emotivamente? Vedere questa persona ogni giorno è difficile, ma puoi iniziare a lavorare su strategie per creare uno spazio mentale ed emotivo che ti permetta di sentirti più forte.
Ti propongo un percorso per esplorare insieme questi temi, lavorando sulla gestione delle emozioni e sul rafforzamento della tua autostima. Non sei sola in questo cammino, e possiamo trovare modi per affrontare la sofferenza che stai vivendo, trasformandola in una possibilità di crescita e consapevolezza.

Come primo passo, prova a dedicare del tempo a te stessa, a fare cose che ti fanno stare bene e a coltivare relazioni che ti nutrono. Ogni giorno, anche un piccolo gesto di cura verso di te può fare la differenza. Con affetto e stima. Dott.ssa S. L.
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, concordo ampiamente con la maggior parte delle osservazioni espresse dai colleghi, sottolineando l'importanza di un approccio professionale, empatico e privo di giudizi.

Cordiali Saluti

Dottor Mauro Vargiu
Salve, Mi dispiace molto sentire che ti stai trovando in una situazione così difficile e dolorosa. L'esperienza che stai attraversando è emotivamente complessa, e le tue emozioni sono assolutamente valide. È comprensibile che ti senta confusa e ferita, considerando il comportamento contraddittorio e inaffidabile di questa persona.
Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarti a gestire la situazione:
-Riconosci e accetta i tuoi sentimenti: Le emozioni che stai provando sono normali e umane. Essere coinvolta emotivamente in una relazione che sembra essere piena di manipolazioni e cambiamenti di atteggiamento può creare confusione e dolore. Non giudicarti per ciò che stai vivendo, ma prenditi il tempo per riconoscere le tue emozioni, senza negarle.
-Stabilisci dei confini emotivi: Sembra che questa relazione sia fonte di grande stress per te, quindi potrebbe essere utile stabilire dei confini chiari per proteggere il tuo benessere emotivo. Questo potrebbe significare ridurre i contatti con questa persona, smettere di cercare spiegazioni da lui e di sperare in un cambiamento. Allontanarti emotivamente da lui ti permetterebbe di concentrarti maggiormente su te stessa e sulle tue necessità.
-Focalizzati su te stessa: Il tuo benessere deve venire prima di tutto. Cerca di creare un ambiente che ti permetta di riflettere su cosa ti rende felice e soddisfatta al di fuori di questa relazione. Potresti dedicarti a nuove attività, hobby o obiettivi che ti facciano sentire forte e indipendente. La cura di sé è fondamentale per recuperare l'equilibrio emotivo.
-Parla con qualcuno di fiducia: Condividere la tua esperienza con un amico, un familiare o un terapeuta potrebbe darti un supporto importante. A volte, verbalizzare i propri pensieri e sentimenti può aiutare a chiarire le emozioni e vedere la situazione da una prospettiva diversa.
-Considera il tuo valore: Non meritavi di essere trattata in questo modo. Questa persona ha agito in modo incoerente e ha causato una confusione emotiva che non riflette il valore che hai come individuo. L’amore sano si basa sul rispetto reciproco, sulla chiarezza e sull’affetto genuino, non su manipolazioni o giochetti. Cerca di ricordare che il comportamento di questa persona non definisce chi sei.
Prenditi il tempo per guarire: Il processo di recupero emotivo richiede tempo. Non c'è fretta di "superare" tutto. Ogni persona affronta le difficoltà in modo diverso, quindi dai a te stessa la possibilità di guarire senza pressioni. Più ti concederai spazio per capire la situazione, più sarà facile liberarti dalla sua influenza.
Infine, se la situazione lavorativa diventa insostenibile, potresti considerare di parlare con un consulente professionale o con una figura di supporto, come un HR, per esplorare possibili soluzioni pratiche per gestire al meglio la situazione e il tuo benessere emotivo.
Se ti senti sopraffatta, un percorso terapeutico potrebbe offrirti lo spazio per lavorare su questa esperienza, aiutandoti a comprendere meglio i tuoi sentimenti e a guarire in modo più profondo.
Ricorda che meriti di essere trattata con rispetto e di vivere una relazione sana e soddisfacente. Spero di averti aiutata.
Gentile Signora,

La ringrazio per aver condiviso con me la sua dolorosa esperienza. Ascolto con attenzione il suo racconto e comprendo profondamente la sua sofferenza di fronte a questi comportamenti che percepisce come maltrattanti e frutto di una cattiveria gratuita. È del tutto naturale sentirsi emotivamente sopraffatta in una situazione così complessa e carica di ambiguità.

Il comportamento dell'uomo che le interessa appare incoerente e contraddittorio, caratterizzato da avvicinamenti intensi seguiti da bruschi allontanamenti, promesse non mantenute e una gestione della sua situazione matrimoniale poco chiara e a lei non trasparente. L'alternanza tra momenti di vicinanza e improvvisa freddezza, le bugie e la sua attuale ostentazione di vicinanza con la nuova collega sono tutti elementi che possono generare in lei un profondo senso di confusione, frustrazione e, come lei giustamente dice, di maltrattamento emotivo.

La sua reazione emotiva, con il nodo alla gola e il pianto, è una risposta sana a una situazione che oggettivamente presenta dinamiche dolorose e irrispettose nei suoi confronti. È importante che lei riconosca la validità delle sue emozioni e non si giudichi per il suo star male.

In momenti di forte disagio emotivo, può essere utile mettere in atto alcune strategie per gestire le sue reazioni immediate. Tecniche di respirazione profonda, brevi momenti di distrazione consapevole (focalizzandosi su un oggetto, un suono, una sensazione fisica neutra) o la possibilità di allontanarsi fisicamente dalla situazione per qualche minuto, possono aiutarla a stemperare l'intensità emotiva.

Tuttavia, è fondamentale comprendere che queste strategie sono tamponi temporanei. Per affrontare in modo più efficace e duraturo questa sofferenza, le suggerirei di concentrarsi su alcuni aspetti:

Stabilire confini chiari: Sebbene la situazione lavorativa renda difficile l'evitare completamente la sua presenza, può attivamente limitare le interazioni non necessarie e focalizzarsi sulle sue mansioni. Evitare il contatto visivo, non rispondere a eventuali provocazioni o tentativi di interazione al di fuori dell'ambito lavorativo strettamente necessario, può aiutarla a proteggere la sua sfera emotiva.
Riconoscere il suo valore: Il comportamento di quest'uomo riflette le sue dinamiche personali e le sue mancanze, non sminuisce in alcun modo il suo valore come persona. Cerchi di focalizzarsi sulle sue qualità, sui suoi successi professionali e sulle relazioni affettive positive nella sua vita.
Elaborare le emozioni: Permetta a se stessa di sentire il dolore, la rabbia e la tristezza senza reprimerle. Potrebbe trovare beneficio nello scrivere un diario delle sue emozioni, parlarne con persone di fiducia (amici, familiari) o, come le suggerirei vivamente, intraprendere o proseguire un percorso di supporto psicologico. Un professionista può aiutarla a elaborare queste ferite, a comprendere le dinamiche relazionali disfunzionali in cui si è trovata coinvolta e a sviluppare strategie più efficaci per gestire le sue emozioni e costruire relazioni più sane in futuro.
Concentrarsi sul suo benessere: In questo momento delicato, è importante dedicare attenzione a se stessa e al suo benessere fisico ed emotivo. Si prenda cura di sé attraverso attività che le danno piacere, che la rilassano e che la aiutano a distrarsi dai pensieri negativi.
La situazione lavorativa rende indubbiamente più difficile la gestione di questa dinamica, ma non la rende impossibile. Concentrandosi sulla protezione dei suoi confini emotivi e sul suo benessere, potrà gradualmente riprendere il controllo delle sue emozioni e superare questa dolorosa esperienza.

Le incoraggio a considerare seriamente la possibilità di un supporto psicologico professionale per affrontare al meglio questa situazione e per rafforzare le sue risorse emotive.

Cordialmente,

Dott. Sandro Mangano, Psicologo.
Dott.ssa Ilenia Morreale
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Cara utente,
nella speranza di non risultare brutale provo a porti alcuni quesiti.
Il mio intento è aiutarti a far emergere, attraverso delle domande, i significati profondi che stanno alla base della tua sofferenza, e che forse oggi non sono ancora del tutto chiari o consapevoli.
Partiamo da come ti senti adesso. Hai scritto che ti senti maltrattata e destinataria di una cattiveria gratuita. Mi chiedo: quando usi la parola “maltrattata”, a cosa ti riferisci precisamente? Che tipo di comportamenti da parte sua ti hanno fatto sentire in questo modo? E se dovessi descrivere qual è l’emozione più intensa che provi in questo momento – che sia rabbia, tristezza, delusione, vergogna o altro – quale sarebbe? In che modo questa emozione ti sta influenzando nella tua quotidianità, specialmente sul lavoro, dove sei costretta a vederlo ogni giorno?
Provo ad andare un po’ più a fondo con te. Hai scritto che lui “si fa vedere con lei davanti a me, come se fossi inesistente”. Che significato ha per te sentirti “inesistente”? Che tipo di messaggio ricevi da questo comportamento? Quando ti senti in questo modo, quali pensieri fai su te stessa? Ti capita di pensare, per esempio, che non sei abbastanza, o che lui ti ha usata, o ancora che forse hai sbagliato qualcosa? Se ti soffermi su uno di questi pensieri – ad esempio: “non valgo abbastanza per lui” – cosa significherebbe questo per te, come persona? Se davvero non valessi abbastanza, che implicazioni avrebbe per la tua identità o per il modo in cui ti vedi nel futuro, nelle relazioni, nella tua autostima?
Questa tecnica ti fa salire a poco a poco verso il significato più profondo, la convinzione radicata che sta alla base del dolore. Spesso non è solo una delusione, ma qualcosa che tocca una ferita più antica. Ti chiedo allora: questo sentimento di “non essere abbastanza” o di “non essere scelta”, è qualcosa che hai già provato in passato, magari in altre relazioni o perfino in altri contesti della tua vita?
Ti invito a riflettere anche su cosa desideri profondamente in una relazione. Se potessi completare la frase “Io ho bisogno che una relazione…” che parole useresti? E se ti soffermi su ciò che ti fa soffrire in questo momento, potresti provare a esprimere in modo più profondo cosa ti ferisce davvero, ad esempio dicendo: “Mi fa male che lui… perché io ho paura che…”. Infine, se potessi parlare con quella parte di te che oggi è ferita, delusa, forse ancora innamorata, cosa le diresti? Quali parole le offriresti con la stessa compassione che useresti per una persona cara?
Queste domande non cercano risposte immediate o “giuste”, ma ti aiutano a guardare dentro di te con più chiarezza.
un sincero augurio
Ilenia Morreale
Dott.ssa Cristiana Francesia
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buongiorno, da ciò che riferisce capisco che si tratti di una situazione complessa dal momento che coinvolge più persone nell'ambiente lavorativo e non solo. Per fare in modo che la quotidianità non sia fonte costante di stress, è importante imparare ad avere fiducia in se stessi e nelle proprie risorse. Senza entrare in questa sede nei dettagli degli episodi che ha descritto, ritengo che un percorso volto a rinforzare la consapevolezza di sé e del proprio valore possa aiutarla a riconoscere, comprendere ed elaborare le sue emozioni, oltre che ad individuare e mettere in pratica strategie per gestire al meglio i rapporti con i colleghi che le stanno creando grande tensione. Rimango a disposizione per eventuali approfondimenti.
Dott.ssa Francesca Spano
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
quello che hai vissuto è stato un intreccio complesso tra aspettative, segnali ambigui, mancanze di rispetto e coinvolgimento emotivo profondo. È comprensibile che ora ti senta ferita, svalutata, con le emozioni fuori controllo. Hai investito tempo, attenzione, fiducia… e sei stata illusa, ignorata e poi sostituita.
Non sei fragile, né sbagliata: sei umana e stai reagendo a un'esperienza che ha colpito la tua autostima e i tuoi confini più profondi.

Questa persona ha mostrato un comportamento manipolatorio e confuso, oscillando tra seduzione, distanza, bugie e false promesse. Ti ha lasciata in una posizione di attesa e incertezza, mentre continuava a gestire la sua vita sentimentale senza trasparenza né rispetto.
Cosa puoi fare ora?

1. Legittima ciò che provi: sei delusa, arrabbiata, forse anche colpevole per avergli creduto. Ma non c'è colpa in chi si fida.
2. Inizia a prenderti cura di te: la tua sofferenza merita spazio, ma anche contenimento e protezione. Un percorso psicologico, anche breve, potrebbe aiutarti a riprendere contatto con il tuo valore e a ricostruire confini emotivi più forti.
3. Prova un piccolo esercizio di centratura quando senti che l’emozione ti travolge:
Esercizio – Tornare a sé in 3 minuti

Quando senti un nodo in gola o inizi a piangere:

Appoggia i piedi bene a terra, inspira lentamente e trattieni il fiato per 3 secondi.

Espira lentamente dicendo mentalmente: “Mi prendo cura di me ora.”

Porta l’attenzione a 5 cose che vedi intorno a te, 4 che puoi toccare, 3 che puoi sentire, 2 che puoi annusare, 1 che puoi gustare.

Ripeti per qualche minuto: “Sono al sicuro. Lui non definisce il mio valore.”

Infine, se puoi, limita il più possibile l’interazione e l’esposizione a lui sul lavoro. Non per evitarlo, ma per proteggerti. Meriti relazioni limpide, in cui sei scelta, non usata o messa in pausa.

Resto a disposizione se vuoi approfondire o iniziare un percorso.

Un caro saluto.
Il suo messaggio mi tocca profondamente. Sento tutto il peso emotivo di questa esperienza che la sta accompagnando da mesi, e posso immaginare quanto sia difficile portare questo fardello ogni giorno, soprattutto in un ambiente di lavoro dove non può sottrarsi alla presenza di questa persona.
Prima di tutto, voglio riconoscere il coraggio che ha dimostrato nel prendere iniziative, nel mettersi in gioco nonostante le sue poche esperienze sentimentali precedenti. Non è facile aprire il cuore, e lei lo ha fatto con sincerità.
Quello che ha vissuto tocca dimensioni molto complesse della psiche umana. Da un lato, c'è la naturale ricerca di connessione e amore che tutti portiamo dentro; dall'altro, si è trovata in una situazione dove le dinamiche culturali hanno reso tutto più intricato e difficile da decifrare.
Le differenze culturali che ha incontrato non sono da sottovalutare. Nelle culture nordafricane e mediorientali, spesso esistono codici relazionali molto diversi dai nostri. Il matrimonio, ad esempio, può avere significati che vanno oltre la dimensione puramente sentimentale - può rappresentare legami familiari estesi, responsabilità sociali, questioni economiche. Questo non giustifica comportamenti ambigui o poco rispettosi, ma può aiutare a comprendere perché questa persona si sia trovata divisa tra mondi diversi.
La migrazione stessa crea spesso identità frammentate. Molte persone che vivono lontano dal loro paese d'origine si trovano a navigare tra due sistemi di valori, due modi di intendere le relazioni, creando a volte quella che noi chiamiamo "doppia appartenenza" o "identità ponte". Questo può generare comportamenti che a noi sembrano contraddittori, ma che nella loro mente seguono logiche diverse a seconda del contesto.
Il fatto che lei menzioni come la moglie vada e venga dalla Tunisia suggerisce un matrimonio transnazionale, una realtà molto complessa dove spesso le coppie vivono dinamiche di separazione e ricongiungimento che seguono ritmi diversi dai nostri. Questo non toglie nulla al dolore che ha provato, ma può aiutare a comprendere che forse questa persona si è trovata genuinamente combattuta tra realtà diverse.
Dal punto di vista psicologico, quello che noto è come lei abbia messo in atto un investimento emotivo molto intenso in una situazione che fin dall'inizio presentava segnali di ambiguità. Questo spesso accade quando dentro di noi c'è una parte che ha fame di amore e riconoscimento - una fame così forte che a volte ci porta a nutrirci anche di briciole, sperando che diventino un pasto completo.
La dinamica dell'orbiting che descrive - questi comportamenti di avvicinamento e allontanamento - spesso riflette proprio questo conflitto interno che l'altra persona vive, ma diventa per noi una forma di "rinforzo intermittente" che paradossalmente aumenta l'attaccamento, proprio come accade con le dipendenze.
Il dolore che prova ora ha diverse sfaccettature: c'è il lutto per una relazione che non è mai davvero iniziata, c'è la ferita di sentirsi "scartata" per un'altra, c'è la rabbia per essersi sentita presa in giro, e c'è anche una forma di trauma da tradimento - perché anche se non eravate una coppia ufficiale, il legame emotivo che si era creato era reale per lei.
L'ambiente lavorativo rende tutto questo particolarmente crudele, perché la costringe a rivivere quotidianamente questa dinamica. Vedere questa persona con la collega è come riaprire continuamente una ferita che cerca di guarire.
Quello che mi colpisce è anche come descrive questa nuova collega - l'arroganza, i modi poco gentili. A volte, quando siamo feriti, tendiamo a proiettare sulla "rivale" caratteristiche negative, ma è anche possibile che questa persona abbia effettivamente un approccio più diretto e meno emotivamente coinvolto, che paradossalmente può risultare più "sicuro" per qualcuno che si sente diviso tra mondi diversi.
Il suo dolore è legittimo e comprensibile. Non si senta in colpa per aver provato questi sentimenti o per aver creduto in qualcosa di bello. La capacità di amare e sperare è un dono, anche quando ci porta sofferenza.
In questo momento, il suo sistema nervoso è in stato di iperattivazione - il nodo in gola, il pianto, sono segnali che il corpo sta processando un trauma relazionale. È importante che si prenda cura di sé con gentilezza, come farebbe con una cara amica che sta soffrendo.
Potrebbe essere prezioso esplorare in un percorso terapeutico non solo questa esperienza specifica, ma anche i pattern più profondi che la portano verso certe dinamiche relazionali. A volte, le nostre ferite più antiche ci rendono particolarmente sensibili a certi tipi di legami, e comprenderle può essere liberatorio.
Per ora, si conceda il tempo di elaborare questo dolore. Non è qualcosa che si supera rapidamente, e va bene così. Il cuore ha i suoi tempi, diversi da quelli della mente.
Dott.ssa Claudia Quaglieri
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Lido Di Ostia
Buonasera,
la sua storia mi suscita dapprima curiosità e interesse e poi dispiacere per la piega che infine ha preso il suo resoconto. Immagino che curiosità e interesse crescente siano le emozioni che ha provato anche Lei, nel conoscere questo giovane uomo, attrente e misterioso. Da come racconta tuttavia, progressivamente, la relazione si è fatta sempre piu' franante e insicura via via che lei ha iniziato a entrare in relazione con lui. Dapprima la notizia che egli sia sposato e poi l'incoerenza tra il verbale espresso e il comportametno messo in atto da lui. Alla fine lo "scarto" senza apparente motivo. Ora Lei ci sta soffrendo e le emozioni che emergono sono molto piu' impegnative: pianto e confsione su come gestire le emozioni e questa situazione relazionale e lavorativa.
Mi lasci dire che mi dispiace molto per la tempesta emotiva che sta attraversando.
Deve sapere tuttavia che la maggior parte degli uomini sposati, quando si intrattengono con altre donne in assenza delle mogli, dicono quasi sempre di essere in fase di separazione. E' una storia vecchia e appurata. Inoltre da ciò che riferisce mi sembra che quest'uomo si comporti in modo egoistico e mancante di empatia e che si dimostri insincero, instabile e ambiguo. Aspetti che non sono di buon fondamento per una relazione sana e soddisfacente. Sarebbe opportuno dunque che Lei inizi a prendersi cura dei suoi sentimenti e di se stessa in modo da uscire dalla ragnatela in cui è rimasta bloccata emotivamente. Non pensa sia il momento piu' adatto per iniziare un percorso di conoscenza di sè per ritrovare la libertà di essere se stessa? Sono sicura che ne trarrebbe tanto giovamento.
Un caro saluto.
Dott.ssa Claudia Quaglieri
Dott.ssa Elina Zarcone
Psicologo, Psicologo clinico
Agrigento
Salve, quest'uomo l'ha presa in giro, sta giocando anche con la sua collega, e si prende gioco della moglie che purtroppo per cause che non conosciamo non può venire in Italia e rimanenrci. Bisogna che si dedichi dell tempo e parli con uno specialista, per iniziare un percorso che la aiuti a far si che quell'uomo diventi solo un brutto ricordo.
Dott. Giorgio Pensa
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Roma
Quello che racconta trasmette tutta la fatica di trovarsi coinvolta in una relazione segnata da menzogne e ambiguità. È comprensibile sentirsi ferita e svalutata, soprattutto dovendo vederlo ogni giorno al lavoro. Più che cercare spiegazioni nei suoi comportamenti, oggi sembra importante che lei protegga se stessa: riconoscere la rabbia e il dolore non come segno di debolezza, ma come la prova che merita relazioni più chiare, rispettose e libere da queste dinamiche tossiche
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Mi dispiace molto che tu stia vivendo una situazione così dolorosa e confusa. Da ciò che racconti, ti trovi intrappolata in una relazione ambivalente, fatta di attenzioni intermittenti e inganni, che ti sta causando molta sofferenza emotiva.

È naturale sentirsi feriti, confusi e sopraffatti quando qualcuno che ti ha attirata gioca con i tuoi sentimenti in questo modo, specialmente in un ambiente, come il lavoro, dove è difficile evitare il confronto. Quello che stai vivendo è una forma di manipolazione emotiva che mina la tua autostima e il tuo benessere.

È importante che tu riconosca il tuo valore e metta al primo posto la tua salute emotiva. Se vederlo ti fa stare male, cerca di creare piccoli spazi di distanza emotiva e fisica, anche se siete nello stesso ambiente di lavoro. Concentrati su te stessa, sulle tue passioni, sulle persone che ti sostengono.

Inoltre, potrebbe essere molto utile un percorso psicoterapeutico per elaborare questa esperienza, rafforzare la tua autostima e imparare a gestire le emozioni intense che stai attraversando.

Non sei sola in questo, e meriti rispetto e cura. Se vuoi, possiamo approfondire insieme come iniziare a prenderti cura di te in modo concreto.
Gentile utente,
La ringrazio per aver condiviso con tanto coraggio una parte così delicata e dolorosa della sua storia personale. Mi rendo conto che non deve essere stato semplice mettere in parole tutta la sofferenza che sta vivendo, e desidero dirle che ciò che sta provando è assolutamente legittimo. È comprensibile sentirsi ferita, confusa e sopraffatta da emozioni difficili da gestire, specialmente quando si è coinvolti emotivamente in una relazione così ambigua, discontinua e carica di segnali contrastanti.
Quello che racconta parla di una sofferenza reale, che non va minimizzata. Il modo in cui quest’uomo ha agito nei suoi confronti — con ambiguità, distacco improvviso, presenza alternata e attenzione selettiva — può generare una vera e propria instabilità emotiva.
Quella che descrive potrebbe rientrare nella categoria dei legami invischiati, ovvero legami in cui si fa fatica a distinguere ciò che è sano da ciò che è dannoso, si rimane emotivamente impigliati nonostante ci siano segnali di malessere. Le emozioni sono intense, l'altro sembra avere un potere particolare sul nostro stato d’animo e, nonostante le delusioni o i rifiuti, è difficile "staccarsi".
Le chiedo: si riconosce in questa descrizione? Ha avuto la sensazione, come succede in questi legami, di non riuscire a smettere di pensare a lui, anche quando era chiaro che non le stava facendo del bene?
È normalissimo provare quello che sta provando. Vedere una persona per cui si prova ancora qualcosa, con cui si è avuto un passato burrascoso, rivolgere attenzioni a qualcun altro, è una delle esperienze più dolorose che si possano attraversare in ambito relazionale. Il dolore è reale, e merita di essere ascoltato e accolto con rispetto e delicatezza.
Il suo malessere non è esagerato. È una reazione umana, soprattutto in una situazione in cui non ha avuto il tempo, lo spazio e le condizioni per elaborare pienamente quanto accaduto, anche a causa della convivenza forzata sul posto di lavoro.
Una domanda importante: cosa desidera per sé? Provo a proporle una riflessione, in punta di piedi, con tutta la delicatezza possibile: Che tipo di partner desidera accanto a sé? Quali sono i valori, gli atteggiamenti e i comportamenti che desidera ricevere da una persona con cui condividere una relazione? Le caratteristiche che aveva quest'uomo rispecchiano l’idea che lei ha di un partner che la valorizza, che le dà sicurezza, che la ama con rispetto?

Mi permetto di aggiungere un’altra domanda:
Le è già capitato di provare attrazione o coinvolgimento per uomini con caratteristiche simili (poco disponibili, ambigui, già impegnati)?
Se la risposta è sì, forse può valere la pena chiedersi:
Cosa la attira in queste dinamiche?
Dove ha imparato a tollerare, o persino a cercare, questo tipo di legame, dove non si sente né pienamente vista né protetta emotivamente?
Si tratta di domande profonde, che non hanno risposte immediate, ma che possono davvero rappresentare l'inizio di un cambiamento interiore. Perché ognuno di noi merita di essere amato, rispettato, valorizzato — non messo da parte, rincorso a metà, o lasciato in sospeso come opzione.
Per tutto questo, mi sento di suggerirle caldamente di considerare un percorso psicologico. Un lavoro terapeutico può aiutarla: a comprendere i suoi bisogni affettivi, a riconoscere eventuali schemi ripetitivi nelle relazioni, a rafforzare la sua autostima e il senso di valore personale, a imparare a proteggersi da relazioni che la fanno soffrire.
Resto a disposizione per ogni altra riflessione, e le auguro con sincerità di ritrovare uno spazio emotivo più sereno, dove sentirsi accolta, rispettata e libera di essere se stessa.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, è comprensibile che si senta sopraffatta, provando rabbia, tristezza e persino senso di ingiustizia, soprattutto quando i comportamenti dell’altro appaiono manipolatori o contraddittori.
In questi casi è fondamentale concentrarsi su ciò che può controllare: il suo benessere emotivo e i suoi confini. Un percorso con uno psicologo psicoterapeuta può aiutarla a elaborare il dolore, gestire l’ansia e la rabbia che emergono, e sviluppare strategie per proteggere la sua serenità sul lavoro. Approcci come la psicoterapia umanistica o la Mindfulness possono supportarla a mantenere un contatto più stabile con le proprie emozioni, riconoscere i propri bisogni e ridurre l’impatto dei comportamenti dell’altro sulla sua vita quotidiana. In parallelo, cercare di limitare il più possibile il contatto visivo o emotivo con lui, stabilire confini chiari e dedicarsi ad attività che le diano piacere e senso di controllo può aiutare a ridurre il senso di sopraffazione e a ricostruire gradualmente equilibrio e fiducia in sé stessa. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Domenico Poliseno
Psicologo, Sessuologo
Giovinazzo
Comprendo quanto questa situazione possa generare sofferenza e un profondo senso di smarrimento. Si tratta di vissuti psicologici delicati, che meritano ascolto e uno spazio adeguato per essere compresi.
Rivolgersi a un professionista può rappresentare un passo importante per esplorare più a fondo ciò che sta accadendo e per valutare la possibilità di recuperare o rielaborare alcune dinamiche personali o relazionali.
Se lo desidera, posso aiutarla a comprendere meglio questo momento e ad orientarsi verso un percorso che favorisca il suo benessere psicologico.

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