da circa un mese attacchi di ansia e panico non so l'origine ma la mia vita è cambiata in peggio :du

48 risposte
da circa un mese attacchi di ansia e panico non so l'origine ma la mia vita è cambiata in peggio :due volte al P. S. ,elettrocardiogramma a posto ,liquidato con un po di gocce e terapia da seguire inoltre consulto un psicoterapeuta per la terza volta, ma con pochi risultati .
Abito a Torino da solo .solo che prima la solitudine non mi spaventava ora è diventata terribile ed ho paura di avere malattie mortali. Vorrei dei consigli se possibile utili a poter trovare un pò di rimedio a questa mia attuale situazione .G R A Z I E per eventuale risposta.
Buonasera. Comprendo bene il desiderio di eliminare al più presto questo stato d'ansia. Tuttavia la terapia degli attacchi di panico richiede un po' di tempo. Tre incontri sono pochi per guarire, ma non lo sono per capire se la persona cui si è rivolta è quella che le danno fiducia e al quale lei vuole dare fiducia. Il mio suggerimento è quello di parlarne, fosse anche un incontro di chiusura, con il collega. È possibile che ancora non vi sia un'alleanza terapeutica

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Buonasera,
se la terapia farmacologica le è stata prescritta in P.S., a meno che non sia stato visitato da uno specialista psichiatra la invito a fare una visita specialistica per un corretto inquadramento diagnostico e terapeutico. Questo per quello che concerne i farmaci.
Sul versante psicoterapia tre incontri sono semplicemente i primi passi di un percorso che ha sicuramente bisogno di più tempo. Parli tranquillamente dei suoi dubbi con il collega che la segue, in modo da affrontare nel setting queste perplessità.

Cordialmente
Buongiorno,capisco la sua sofferenza e il desiderio di eliminarla al più presto poiché gli attacchi di panico sono a die poco devastanti.Il
modo migliore per eliminarli è affidarsi a uno psicoterapeuta della sua città.Capisco che ciò possa farle paura ma solo in questo modo riuscirete ad affrontare e eliminare insieme ciò che in questo momento la fa star male.Oltre ad una corretta terapia farmacologica che da sola però non può essere risolutiva.Un caro saluto
Buongiorno, tre incontri di psicoterapia non sono sufficienti per dire che la terapia non funziona. Come prima cosa le suggerisco di esporre i sui dubbi al collega con cui è in cura, questo sicuramente le darà modo di comprendere meglio le sue aspettative rispetto alla risoluzione del suo malessere e di costruire un rapporto autentico con il suo terapeuta. Per quanto riguarda la terapia farmacologia le suggerisco una vista da uno specialista in modo tale che possa essere data la giusta attenzione ai suoi attacchi di panico.
Gentile signore, l’ansia è il panico, per quanto sgradevoli, hanno la funzione di segnalare importanti oscillazioni che avvengono sul piano dell’identità, non vanno perciò eliminate, ma comprese. Per questo probabilmente lei ha dato poco valore ai colloqui psicologici. Può iniziare anche da solo a ricostruire il contesto in cui sono iniziati i suoi sintomi, ripensando a ciò che succedeva nella sua vita prima dell’esordio. Si rivolga comunque di nuovo al terapeuta che l’ha già seguita.
Se invece vuole cambiare e approfondire il tema del significato, a Torino può contattare la dott.ssa Marielena Martirani, che trova anche su questo portale.
Un cordiale saluto.
D.ssa Patrizia Mattioli
Gentilissimo, concordo con quanto detto dai colleghi. Purtroppo l'attacco di panico e le angosce a esso legate possono diventare davvero invalidanti anche per il normale proseguimento delle quotidianità della vita. Tuttavia, però, quando si verifica, non può e non deve essere immediatamente debellato ma compreso. Lei ha necessità di comprendere i suoi disagi in profondità, per questo consiglio di non scoraggiarsi e proseguire la psicoterapia.
Un caro saluto.
Dott. ssa Giada Gori
Gentile signore, posso solo immaginare il difficile periodo che sta passando. Sarà stato terribile vivere quelle sensazioni che l'hanno portata al pronto soccorso e ora ad evitare di uscire e temere per la sua vita. Gli attacchi di panico sono più frequenti nella popolazione di quanto non si creda e per questi ci sono terapie efficaci. Sta già facendo dei passi importanti chiedendo aiuto, iniziativa coraggiosa e non facile. Come già indicato dai colleghi, una terapia psicologica necessita di un pò di tempo per produrre dei miglioramenti, così come quella farmacologica. Se se la sente, parli delle sue perplessità rispetto ai colloqui fatti al suo psicoterapeuta. Per iniziare a capire cosa succede, potrebbe inoltre tenere nota degli attacchi di panico mentre si verificano su un diario, annotando dettagliatamente ora, luogo, sintomi, chi altro è presente. Lo tenga sempre con sè. Vedrà che troverà il modo di riprendere in mano la sua vita. Non è solo in questo cammino. Le faccio i miei auguri. Dott.ssa Colucci, specializzanda in psicoterapia e terapeuta EMDR. Torino e Val Susa
Buongiorno è perfettamente comprensibile il suo disagio..l'attacco di panico in sé può costituire un evento traumatico. Le suggerisco come già sottolineato dai colleghi di rivolgersi a uno psicoterapeuta.in questa prima fase potrà essere utile anche un sostegno farmacologico insieme alla psicoterapia. .le consiglio di provare il trattamento EMDR efficace anche in queste situazioni. Se desidera maggiori informazioni non esiti a contattarmi. Cordiali saluti

Dott.ssa Esposito Malara
Gentile utente, innanzitutto Le consiglio di consultare uno Psichiatra per la definizione della terapia farmacologica più adatta a Lei e al disturbo da Lei vissuto. Parallelamente non molli il percorso di Psicoterapia in così breve tempo, piuttosto valuti come si sente in seduta e se la direzione in cui sta andando le sembra quella giusta prima di valutare un cambio di terapeuta. Gli approcci e i metodi variano molto da professionista a professionista e può dover informarsi un po' prima di trovare quello più adatto a Lei.
L'attacco di panico "pare" venire dal nulla ed è così sconvolgente da indicare proprio la necessità di fermarsi a riflettere su uno o più aspetti della propria vita che sono sfuggiti di mano, non ci sono chiari e influenzano prepotentemente il nostro immediato futuro.
Nella speranza di esserLe stata utile, porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Baldi
Caro signore una risposta circostanziata richiederebbe una conoscenza approfondita della sua situazione.
Personalmente, poiché ho anche una formazione come medico, ho verificato che a volte i sintomi riferiti dalla persona possono essere la spia di una malattia che non è stata valutata approfonditamente (una cardiopatia, un ipertiroidismo, una anemia, etc.). Dopo che è stata esclusa definitivamente una base organica, si può valutare più approfondimento l’aspetto psicologico e il disagio della persona. Certamente per avere dei risultati dalla psicoterapia occorre tempo e pazienza
Buonasera,
i disturbi d'ansia risentono molto in negativo della solitudine e al contrario migliorano con contatti sociali che siano di sostegno. Cerchi perciò la presenza di persone di cui fidarsi; se non ha parenti cerchi gli amici.
Se vuole guarire però, oltre a eventuali farmaci, deve seguire una psicoterapia. La terapia breve è molto efficace e rapida per questi disturbi. Sul mio sito può trovare due articoli che spiegano meglio perché in questi casi la terapia breve integrata ottiene abbastanza facilmente successo.
cordiali saluti
Salve, spesso sono gli effetti collaterali dell'antidepressivo, con la prosecuzione della terapia tendono a scemare. Per la parte farmacologica l'ottimale è affidarsi ad un Medico Psichiatra il quale, ha le competenze per scegliere la giusta molecola dell'antidepressivo, nonché il giusto dosaggio che dovrebbe essere tarato in fase di avvio e comunque monitorato nel corso del tempo. A volte è necessario cambiare il tipo di molecola per vari motivi, ad esempio, non c'è l'effetto desiderato, non è tollerato il tipo di antidepressivo. Per quanto concerne l'attacco di panico, la soluzione migliore è una psicoterapia associata alla terapia farmacologica. In merito ad una psicoterapia comportamentale associata ad una farmacologica ci sono molte evidenze scientifiche. Gli aspetti della psicoterapia riguardano un buon assessment iniziale per individuare le cause del panico e/o dei successivi attacchi che non sono come l'attacco di panico ma assomigliano a degli allarmi avendo una sintomatologia ridotta, e una condivisione degli obiettivi. Poi si inizia con la terapia che consiste con un'esposizione graduale allo stimolo panicoso al fine di superare la fobia della paura. Successivamente sono consigliati dei follow up di controllo. Psicoterapie brevi (15-25 sedute) hanno un'alta percentuale di risoluzione del problema.
Buongiorno. Il desiderio di liberarsi da questo sintomo porta in sé il desiderio di fare in fretta, che può essere naturale, tuttavia le gioca a sfavore ora e aumenta la sua ansia.
Ogni avvio di psicoterapia ben fatto richiede un inquadramento diagnostico e anamnestico della sua storia e della nascita del sintomo e per fare questo sono necessari più colloqui. Questo dovrebbe fare parte del suo avvio di percorso, dunque lei al momento in cui ha scritto quanto sopra, lei era ancora in una fase esplorativa della sua situazione. Ma anche di costruzione di un rapporto terapeutico su cui si basa la fiducia che è in molti percorsi un elemento di cura. Non deve quindi chiedere troppo a se stesso. Continui con il suo percorso. L'attacco di ansia non è indice di un fallimento della sua terapia. Potrebbe anzi essere il contrario. Ma questo può definirlo solo con chi la assiste.
Buon lavoro.
Mara Gallo
Concordo con alcuni colleghi sul fatto che tre incontri siano pochi. La invito ad esplicitare tutto questo al suo psicoterapeuta e a decidere insieme anche rispetto alla possibilità di un trattamento farmacologico monitorato da uno psichiatra di fiducia. In bocca al lupo.
Buongiorno, in una accezione della Gestalt l'attacco di panico è letto come "attacco estremo di solitudine", quella che lei porta e che le sta pesando. Tre sedute sono poche per sentire il suo terapeuta con lei e placare quel senso di solitudine ora avvertito come spaventoso. Capisco la difficoltà nel convivere con questi nuovi stati spiacevoli che le causano sofferenza. Per questo una lavoro in parallelo fra psicoterapeuta e psichiatra può essere un buon supporto. Cordialmente
È frequentemente necessario, per superare gli attacchi di panico e gli stati di ansia gravi, un lavoro psicoterapeutico specifico esperienziale in modo da farle prendere coscienza e superare le dinamiche interiori alla base dei suoi disturbi psicofisici. Per ulteriori informazioni può telefonarmi al numero che trova nella mia pagina di profilo.
Sono d'accordo con alcuni colleghi: contatti se non lo ha già fatto uno psichiatra e parli se lo ritiene necessario, con lo psicoterapeuta che la segue per raccontargli i suoi dubbi.
Seguo speso persone con la sua difficoltà e quello che spesso raccomando è di darsi tempo. L'attacco di panico è veloce, e molto molto potente. Lo si vorrebbe eliminare velocemente, con una medicina, con degli esercizi appositi che abbiano risultati immediati.
Questo non è possibile, non così velocemente.
Il trucco è farli nostri amici, imparandoli a gestire e capendo perchè hanno avuto il bisogno di emergere: ogni sintomo infatti ha una sua spiegazione, arriva per una ragione.
In bocca al lupo!
Meglio vedersi per discuterne di persona
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Buongiorno. La situazione che lei descrive è purtroppo piuttosto frequente nel nostro ambiente sociale; ho l'idea che le attuali condizioni di vita ci espongano a stimolazioni così intense e protratte che sollecitano i nostri "punti fragili" : si raggiunge il momento di crisi quando le nostre risorse non sembrano sufficienti a reggere le situazioni stressanti. All'origine di questo tipo di difficoltà potrebbe esserci un disturbo dell'attaccamento; in questo caso nella relazione con l' ambiente famigliare dal momento della nascita agli anni evolutivi, non sono state vissute relazioni sufficientemente sostenenti così da creare un ambiente interiore sereno, stabile e fiducioso. Ciò comporta poi, la carenza di autosostegno nei successivi inevitabili momenti di solitudine e di problematicità della vita. Da tale situazione si può uscire, ma è necessario consolidare la percezione di sè e delle proprie risorse personali. Ciò può essere realizzato attraverso un percorso psicoterapeutico adatto, che si sviluppa necessariamente in un arco di tempo, di lunghezza variabile in base alle caratteristiche che emergono nell'ambito della relazione terapeutica stessa. Credo che la terapia migliore sia una relazione terapeutica adeguata, che eventualmente utilizzi anche farmaci o tecniche di tipo comportamentale, ma soprattutto permetta alla persona di percepire se stessa, il suo valore, le sue risorse, ecc.
Buongiorno, il suo stato di angoscia accompagnato da preoccupazioni di malattia può trarre giovamento da terapia farmacologica associata a psicoterapia, lei è giovane e vi sono molte possibilità di successo.
La saluto cordialmente e resto a disposizione, Maurizio Luppi.
Salve ciò che descrive appare in tutto e per tutto un attacco d'ansia. Mi rendo conto che abbia necessità di risolvere presto questo stato..il timore ti avere una malattia mortale diventa davvero invalidante.
Il farmaco può tamponare ilproblema ma chiaramente come lei ben sa non risolve. Sarebbe utile si confrontasse con il suo psicoterapeuta e decidesse con lui/lei se e come continuare.
Ciò che funziona in un lavoro di psicoterapia è il rapporto con il terapeuta: non escluda il fatto che con quello che sta già seguendo si possa creare un'intesa maggiore
Salve, capisco il suo stato di sconforto, ma deve ascoltare i consigli che le vendono dati sia dai miei colleghi che mi hanno preceduta sia al Pronto Soccorso. Se lei ha possibilità si faccia visitare privatamente da uno psichiatra così potrà iniziare a curarsi sia a livello farmacologico che a livello psicologico. Sicuramente tre colloqui non sono sufficienti per capire le cause dei suoi disturbi. Infatti i sintomi che lei prova come gli attacchi di panico, se lei non li elabora tramite una psicoterapia potrebbero calmarsi con il farmaco ma non sparire, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buona sera! Determinate condizioni esistenziali che non collimano con i desideri e i propri obiettivi reali o potenziali, in persone predisposte, possono scatenare delle condizioni simili a quelle che lei purtroppo ha vissuto.
Quindi, individuare "degli aggiustamenti" al proprio modo di fare esperienza, con l'aiuto di uno psicoterapeuta e solo dopo attente valutazioni delle sue caratteristiche personali, potrebbe esserle sicuramente molto utile.
Buonasera! Le consiglio di rivolgersi a uno psicoterapeuta ad orientamento cognitivo-comportamentale.
Gent.le,
Come psicoterapeuta le consiglierei di avere pazienza. Occorre che lei possa continuare a fare la Psicoterapia, tre incontri sono pochi per dire che non è efficace. Nel caso in cui non dovesse avere dei miglioramenti dai 6 mesi in su poi di può parlare di cosa interferisce nella terapia affinché lei non stia meglio. È necessario che lei si possa aprire del tutto e condividere senza vergogna ogni cosa della sua persona. In particolare tutte le sue paure o tutte quelle esperienze che a volte è difficile a raccontare anche a se stessi. Stia calmo e prosegua con ciò che sta facendo.
Cordiali saluti
Dr.ssa Iolanda Lo Bue
Gentilissimo,
Comprendo il suo stato di malessere, gli stati ansiosi possono risultare debilitanti.
Dagli esami che ha fatto sembra possono essere escluse cause organiche, per cui le consiglio di continuare il percorso di psicoterapia che ha intrapreso. Bisogna avere pazienza, i miglioramenti ci saranno ma richiedono il loro tempo. La terapia farmacologica può esserle utile, ma possiamo considerarla come uno strumento per "tamponare", il percorso che sta affrontando le può permette di raggiungere uno stato di benessere duraturo, con più gradualità
Cordialmente
Dott.ssa Andrea Carta
Buonasera,
intraprenda una psicoterapia cognitivo comportamentale.
dott Tealdi
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Gentile utente, la situazione che sta vivendo è pesante e giustamente La preoccupa. La buona notizia è che può essere risolta con l'aiuto di una psicoterapia. Dice di aver già consultato tre volte un collega, ma è decisamente troppo poco per ottenere dei risultati. Continui la psicoterapia con fiducia, confrontandosi con il terapeuta rispetto ai dubbi e alle paure (anche relative all'inefficacia del percorso che state svolgendo). Nel frattempo, può continuare con la terapia farmacologica che in fase acuta può esserLe molto utile anche rispetto al mantenimento della compliance nei confronti del percorso psicologico. Infine, per i momenti di acuzie nei quali ha l'attacco di ansia, alcuni piccoli suggerimenti pratici: in presenza di dispnea e fame d'aria, respiri profondamente, inspirando dal naso ed espirando dalla bocca, eventualmente aiutandosi con un sacchetto se c'è iperventilazione; tenga a portata un numero di una persona a Lei vicina da contattare per stare al telefono durante l'attacco; cerchi di regolarizzare la temperatura corporea (coprendosi/scoprendosi a seconda del caso); se possibile, cammini, anche se sente che sta per svenire: non accadrà. Si ricordi, anche se in quei momenti non è semplice, che la sensazione di svenire o morire passa dopo pochi minuti, e non sfocerà mai in un reale pericolo. In bocca al lupo! cordialità, DMP
Buongiorno, la psicoterapia può darle le risposte giuste e indicarle le strategie utili per poter fronteggiare al meglio questo disturbo.
Si tratta di accogliere l’ansia che predomina in questo suo periodo particolare, comprendere meglio e chiarire i bisogni repressi e insoddisfatti a cui non riesce da solo a dare ascolto o che reprime inconsapevolmente e strutturare delle strategie utili per rafforzare la sua capacità di gestire e vivere al meglio la "visione" dell’immediato futuro.
In bocca al lupo,
Dott. Andrea De Simone
Buongiorno , comprendo bene il suo desiderio di avere una possibilità di risoluzione veloce al suo problema. In questo caso però 3 sedute sono molto poche per poter affrontare e comprendere le sfaccettature del problema e aiutarla ad affrontarlo. Si dia un'altra possibilità rispetto ad un percorso terapeutico che possa offrirle il supporto e le strategie che le possono essere utili per affrontare questo momento. Cordiali saluti, Dott.ssa Stocco
Buongiorno, un percorso di psicoterapia, per avere qualche effetto, necessita di tempi più lunghi. E' comprensibile il Suo desiderio di ottenere risultati in breve tempo ma, sebbene alcuni farmaci possano alleviare la sua sintomatologia, il lavoro per comprendere ed eliminare i problemi di ansia è certamente più articolato. Spero riesca a trovare una soluzione efficace al Suo problema.
Buongiorno, tre colloqui non sono sufficienti per il percorso orientato al benessere. Ricontatti il collega e provi insieme a lui il lavoro necessario a farla stare bene, senza fretta... Se non si troverà bene potrà consultare altri professionisti. Saluti.
Buongiorno è possibile risolvere l'ipocondria con la terapia breve strategica

Dott Ioimo
Tre consulti psicoterapeutici non sono per nulla sufficienti; occorre iniziare una psicoterapia seriamente approfondita, personalizzata e coadiuvata da terapie naturali come omeopatia, floriterapia di Bach, nutraceutica e fitoterapia. Cordiali saluti.
Sono disponibile a fornirle ulteriori informazioni telefonicamente, esercito la professione anche on line. Salve!
Buonasera, comprendo la sofferenza e il disagio che accompagnano gli attacchi di panico e gli stati d'ansia. Tre colloqui sono solamente l'inizio di un percorso psicoterapeutico, prosegui sia con questo sia con una consulenza psichiatrica per gestire meglio l'assunzione dei farmaci. Sicuramente entrambi i percorsi condotti insieme daranno i loro risultati. Dott.ssa Ambra Mazzocchini
Buongiorno,

le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale! Sono sicura potrà aiutarla.

Cordialmente
Dott. ssa Stefania Romanelli
Salve, mi dispiace per il disagio che sta provando. Capisco che provare ansia in modo frequente non è piacevole e diventa un aspetto che interferisce con la vita quotidiana.
Le posso suggerire di fare attenzione ai pensieri che le vengono in mente nel momento in cui prova ansia: "Oddio mi verrà un infarto, sono solo in casa e nessuno mi potrà aiutare" "Sono solo in casa, pertanto se mi sentirò male come potrò essere aiutato?".
Pensieri con questo contenuto non sono funzionali al raggiungimento dei propri obiettivi e non l'aiutano a stare bene.
Il mio approccio terapeutico lavora su tre aspetti: emozioni, pensieri e comportamenti.
Rimango a disposizione per dubbi e domande.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile utente, concordo con le considerazioni delle colleghe. E' importante che lei possa parlarne con uno psicoterapeuta.
saluti
AV
Buon giorno a Lei. Comprendo la situazione di sofferenza e disagio da lei descritta. Panico e ansia spesso possono diventare non poco invalidanti se non si riesce a trovare adeguata soluzione e non sempre è sufficiente il supporto farmacologico. Mi viene per tanto da chiederLe se con il suo psicoterapeuta ha effettuato un percorso di psicodiagnosi prima di iniziare a lavorare su di sè. Spesso la psicodiagnosi viene ignorata ma può essere un valido strumento per capire quale progetto terapeutico da seguire possa rivelarsi più o meno efficace per la persona. A sua disposizione. Cordialmente Gian Piero dott. Grandi.
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Buongiorno, immagino che lei stia soffrendo molto e che abbia fretta di guarire. Tre sedute da uno psicoterapeuta sono veramente poche ed è normale che lei non abbia riscontrato miglioramenti, anche perchè la terapia per gli attacchi di panico necessita di una certa durata e di un impegno costante. Io le propongo di parlare di queste sue perplessità con il suo terapeuta che immagino sia informato anche della cura farmacologica che lei sta seguendo. Insieme potrete concordare anche un invio presso un medico psichiatra per un consulto farmacologico.
Cordiali Saluti
dott.ssa Laura Tavano
Buongiorno, capisco il suo malessere e la necessità di trovare un rimedio immediato agli attacchi di panico. Consiglio innanzi tutto una visita psichiatrica che possa occuparsi della psicofarmacologia in modo adeguato. In secondo luogo, sarebbe opportuno effettuare altri colloqui con il collega psicoterapeuta da lei scelto: tre colloqui sono solo l'inizio di un percorso che necessita di una maggior durata. Nei primi colloqui il terapeuta raccoglie i dati anamnestici (di vita, relazionali, sentimentali ecc). Sono quindi soltanto la "fase conoscitiva", quella che permette un inquadramento diagnostico e la scelta di un progetto terapeutico, condiviso con il paziente. Ne parli con il collega ... sicuramente sarà in grado di rassicurarla in tal senso e potrete iniziare a lavorare sulla problematica riportata. Cordialmente. Dott.ssa Vanessa De Luca
Gentile utente,
i sintomi riportati, compresa la comparsa di questa paura della solitudine, sono tipici della diagnosi che le è stata fatta. E' possibile che serva un po' di tempo perchè la terapia dia i suoi frutti. Se i sintomi sono invalidanti può pensare di richiedere un consulto psichiatrico perchè le venga impostata una terapia su misura. La invito a portare queste sue perplessità al terapeuta che la ha presa in carico per definire come proseguire.
Cordiali saluti
Buonasera.
La causa del disagio potrebbe essere un forte stress o un malessere che per qualche tempo si tende a sottovalutare ma che poi si manifesta in modo importante. Se il suo medico curante ha verificato che non sono presenti altre patologie organiche, il disagio di cui parla, il senso di solitudine e la paura del sintomo sono abbastanza frequenti e si possono affrontare positivamente. Deve innanzitutto "non gettare la spugna" e cercare di contattare i terapeuti che l'hanno seguita per un po' di tempo e, con il collega con cui si troverà meglio,continuare il percorso. Le dico questo perchè purtroppo spesso capita che non ci sia subito il" feeling" e si abbandoni il percorso ancora prima che possa essere iniziato.
Non abbia timore a riprovare e sono certa che con la terapia farmacologica che solitamente viene prescritta per il sintomo le cose potranno migliorare.
Salve, intanto la ringrazio per aver condiviso qua la sua storia. Si percepisce la sua sofferenza e anche la situazione lavorativa e le dinamiche annesse, appaiono molto complesse ed intricate. Penso che potrebbe essere utile, pensare di continuare ad intraprendere il percorso psicoterapeutico intrapreso , questo potrebbe consentirle di poter approfondire certi suoi meccanismi e dinamiche interne, dandosi la possibilità di poter lavorare su sé stesso.
Rimango a disposizione per eventuali dubbi o chiarimenti. Un caro saluto, dott.ssa Angela Peronace.
Gentile signore, ho letto la sua domanda e capisco bene il suo stato d'animo e l'urgenza di uscire da quella sensazione di star per morire e dalla paura.
Sono d'accordo con i colleghi che le hanno già risposto: purtroppo è proprio necessario avere pazienza e seguire con fiducia un percorso serio di psicoterapia. Gli attacchi di panico non nascono dal nulla, ci sono sempre motivi di storia personale che li giustificano. Per comprenderne l'origine bisogna capirli, e questo comporta un lavoro introspettivo non di brevissima durata. Mi auguro che nel frattempo abbia già trovato la sua strada. Gli incontri dovrebbero avvenire con un/una psicoterapeuta che le ispiri tale fiducia. Anche se i sintomi non svaniscono facilmente il solo fatto di parlare con una persona competente ed empatica servirebbe a farla sentire meno solo in preda ad un pericolo che può presentarsi da un momento all'altro, sebbene non si tratti assolutamente di un pericolo reale ma "percepito". Ho l'impressione che il senso di solitudine può essere un aggravante della sua sofferenza. Si affidi ad un bravo professionista come spero abbia già fatto, e, se si sente a suo agio, non lo lasci. Spesso ci "attacchiamo" ai nostri sintomi, anche se non siamo mai disposti ad ammetterlo, perché si insinuano in noi e subdolamente arrivano a far parte della nostra identità ed in qualche modo perverso ci difendono. Anche per questo siamo restii ad immaginare di vivere senza, sebbene sembri paradossale.
Le faccio molti auguri,
Dott.ssa Gabriella Pansini
Buongiorno, gli attacchi di panico sono estremamente sgradevoli ed è più che comprensibile il desiderio di volersene liberare al più presto. Tuttavia, gli attacchi di panico sono un segnale rispetto a qualcosa nella propria vita che non fa stare bene e per superarli è necessario non solo acquisire strategie che possano aiutare rispetto alla gestione dell'ansia (ad esempio, comprendendo come funzionano l'ansia e il panico e utilizzando tecniche di rilassamento), ma anche capire cosa ha portato agli attacchi, in modo da agire all'origine del disagio.
Rispetto alla terapia farmacologica, le consiglio di consultare uno psichiatra che possa eventualmente ricalibrarle la terapia.
Sono sicura che con il lavoro psicoterapeutico che ha intrapreso riuscirà a stare meglio, se ha dubbi rispetto all'efficacia provi a parlarne con il collega in modo da poter avere risposta a tutte le sue domande e co-costruire il lavoro terapeutico secondo i suoi obiettivi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina Marasso Brandone
Buongiorno, ho avuto dei casi di attacchi di panico trattati con successo con agopuntura. Sono un medico con esperienza nella salute mentale, quindi so bene di cosa si parla. Ma se gli approcci tradizionali non stanno funzionando, forse varrebbe la pena tentare un approccio alternativo.
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Buongiorno,

per il periodo complicato che sta vivendo e per il Disturbo da Attacchi di Panico che è emerso, le indico di affiancare un percorso di Psicoterapia, oltre alla terapia farmacologica.
Io sono specializzata sia nella Terapia EMDR che nell'Approccio Breve Strategico, ed entrambi questi approccio mi hanno dato risultati con pazienti con Disturbo da Attacchi di Panico, in breve periodo.
Inoltre, può comunque beneficiare anche di un percorso di psicoterapia a lungo termine, se ne sentirà la necessità.

Cordiali saluti

Dott.ssa Antonella Basile

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