Buonasera sono Michela e ho una figlia di 9 mesi e una di sette anni.è proprio con quest ultima che

65 risposte
Buonasera sono Michela e ho una figlia di 9 mesi e una di sette anni.è proprio con quest ultima che ho dei problemi è dallo scorso anno che da quando la più grande seppe dell arrivo della sorellina che ha iniziato a darmi problemi a scuola.lo scorso anno da febbraio a maggio ha iniziato a rifiutarsi di lavorare in classe e piangeva perché nn voleva andare a scuola nn per gelosia (credo) ma diceva che aveva paura che potesse succedere qualcosa alla bambina .poi una volta nata si è calmata.poi dinuovo a febbraio ha ricominciato a nn voler fare niente ho provato a convicerla con le buone poi con punizioni e poi con premi , ma nulla sembra che tutto le scivoli addosso.l insegnante mi dice che vorrebbe farle ripetere l anno ma proprio quando ha ricominciato con questo atteggiamento ha perso il suo nonno preferito. Io nn so più che fare e come comportarmi ma nn vorrei che una bocciatura peggiorasse ancora la sitiazione.non so che fare mi date un consiglio?grazie
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buongiorno. Questa forma di rifiuto dell'impegno scolastico, a questa età e.in questa situazione di competizione con la sorella più piccola, non mi fa pensare alla bocciatura come soluzione. Anzi, come lei giustamente rileva, potrebbe peggiorare le cose. Le suggerisco di rivolgersi, se possibile nel pubblico, ad un centro per l'età evolutiva (nel Lazio Tsmree) oppure in ospedali quali Bambino Gesù o similari, affinché si effettui una accurata valutazione della parte cognitiva ed emotivo-relazionale della bambina. Con questa lei potrà dialogare meglio con la scuola ed evitare inutili bracci di ferro, che spesso si attivano in casi come il vostro. Sicuramente la bambina sta mandando un forte messaggio di richiesta di attenzione e va saputo leggere prima di dare una risposta che potrebbe rivelarsi inadatta

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Dott.ssa Gaetana Bonasera
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Signora, la bambina sta sicuramente manifestando un disagio che necessita di essere visto e valutato attentamente. A questa età quando insorgono problematiche di questo tipo un intervento tempestivo può essere risolutivo anche in tempi brevi. Un disagio ignorato o sottovalutato può nel tempo trasformarsi in qualcosa di più serio. Ad ogni modo, le consiglierei un intervento che coinvolga la famiglia in modo da aiutare tutti, la bambina in primis, ma anche voi genitori che in questo momento avete bisogno di essere rassicurati e guidati nel gestire il rapporto con lei, la relazione fra la bambina e il fratellino, e i rapporti con la scuola. Se la situazione invece dovesse richiedere un intervento diretto sulla bambina, il/la terapeuta familiare potrà indirizzarvi verso un collega specializzato in problematiche infantili. Sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
E' un momento di passaggio molto importante per sua figlia e non va sottovalutato. Credo valga la pena offrirle un sostegno con uno psicoterapeuta competente che la aiuti ad elaborare questi vissuti. Anche la nascita della sorellina è in qualche modo un lutto; la perdita del suo essere il centro delle attenzioni della sua famiglia. La morte del nonno ha sicuramente caricato ulteriormente la bambina di angoscia che ha bisogno di trovare un contenitore adeguato al momento.
Dr. Massimo A. Mancini
Psicologo, Psicologo clinico
Lido Di Ostia
Buona sera signora Michela, sono molto dispiaciuto nel sapere che ha difficolta' con la sua bambina più' grande. Come già' accennato dai miei colleghi, molto probabilmente la bambina ha risentito della novità della nascita della sorellina.Ci sono molte strutture pubbliche che potrebbero aiutarla a gestire la situazione a cui potrebbe rivolgersi, tra cui le ASL di zona e lo stesso ospedale Bambin Gesu,. Nel caso non riuscisse a trovare aiuto nel gestire la difficoltà' con la sua bambina, le rinnovo la mia disponibilità' per ulteriori domande oppure aiuti concreti. Buona serata.
Dr. Massimo
Dott.ssa Celeste Chianese
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve Michela,
quando un bambino presenta delle difficoltà scolastiche che non possono essere attribuite a disturbi dell'apprendimento sta segnalando un disagio affettivo, del resto è uno dei modi che i bambini hanno per mostrare a chi si prende cura di loro, compresa l'istituzione scolastica, che nella loro vita c'è qualcosa che avvertono come gravoso. Sua figlia sembrerebbe mostrare un'ansia da separazione, è qualcosa che accade spesso nei bambini che si rifiutano di andare a scuola, in questo modo si assicurano di restare accanto al genitore. Inoltre l'arrivo di un secondo figlio è un momento bello ma anche un passaggio evolutivo delicato per tutta la famiglia, che richiede al nucleo di riorganizzarsi e in questo passaggio sua figlia sembra segnalare una difficoltà che potrebbe essere legata anche alla perdita del nonno.
In qualità di terapeuta familiare le consiglierei un percorso di questo tipo, un percorso in cui le difficoltà che sta manifestando oggi sua figlia possano essere lette all'interno del contesto familiare, è importante, infatti, che all'interno della famiglia si attivino le risorse per superare questo passaggio.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni, Celeste Chianese.
Dott.ssa Tiziana Marzano
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Frattamaggiore
Quando difficoltà del genere non sono attribuite a un deficit cognitivo è un bisogno emotivo non ascoltato che si manifesta con scarso rendimento scolastico.
La nascita di un figlio rappresenta una fase di cambiamento evolutivo per l'intero nucleo familiare che si trova a fare i conti con un nuovo assetto rispetto al quale riorganizzarsi.Dunque tutto il sistema familiare avverte la crisi.In questi casi è preferibile una terapia sistemico familiare.Per ulteriori informazioni e chiarimenti può contattarmi.Dott.ssa Tiziana Marzano
Dott.ssa Melania Fanello
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Roma
Buona sera Michela,
mi spiace molto sapere che in un momento così delicato per la vostra famiglia, non abbiate trovato sostegno, anzi .... La bambina sta evidentemente manifestando un disagio (del tutto naturale) dovuto ai numerosi cambiamenti nel sistema familiare. Il mio consiglio è di contattare uno psicologo o uno psicoterapeuta a cui esprimere ciò che sta riportando qui e concordare con lui la strategia migliore per tutelare sua figlia quanto più possibile da una bocciatura... magari mettendolo in contatto direttamente con l'insegnante. Cordiali saluti.
Dott.ssa Ilaria Nacciarone
Psicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno. Certamente mi sembra opportuno cogliere i campanelli d'allarme che sua figlia -seppur giovanissima- sta inviando e che, evidentemente, ci raccontano di un malessere .
Credo che sarebbe importante che lei e suo marito decideste di affrontare un colloquio psicologico per capire quali siano le dinamiche su cui poter intervenire per riuscire a fornire un ambiente sereno a sua figlia.
Dott. Lorenzo Faggion
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Buongiorno, credo che sua figlia le stia inviando molteplici messaggi che manifestano il suo disagio. Potrebbe essere utile contattare uno psicoterapeuta che si occupi di età evolutiva per comprendere insieme cosa sta accadendo a sua figlia ed alla vostra famiglia.
Salve, sua figlia nell'ultimo anno ha vissuto profondi cambiamenti nella sua vita: la nascita della sorellina, non essere più figlia unica e la scomparsa del nonno sono eventi molto difficili da affrontare tutti insieme, Nulla è stabile in questo periodo, mentre invece i bambini hanno bisogno di stabilità. Sono cambiamenti più grandi di lei, è troppo presa da ciò che accade e non riesce a canalizzare le sue energie nella scuola. Ripetere l'anno non mi sembra, inoltre, la soluzione idonea: come a dire che è lei la responsabile di tutto ciò che sta accadendo.
Un supporto psicoterapeutico per voi genitori potrebbe essere un valido aiuto per capire
quale comportamento sia più idoneo per vostra figlia e poter tornare così ad essere il suo punto di riferimento.
Un saluto
Dott.ssa Caterina Cresciullo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Vallo della Lucania
Gentile Signora, senza dubbio la bambina con il suo comportamento sta manifestando un disagio;un anno fa aveva 6 anni dunque già grandi cambiamenti: inserimento alla scuola elementare, nuovi maestri, sicuramente nuove amicizie ed in casa 'l ansia' per un nuovo arrivo...se è riuscita però a 'calmarsi' ,come dice lei ,dopo la nascita della sorellina, avrà sicuramente ritrovato un equilibrio... Le consiglio di richiedere una consulenza psicologica per lei e suo marito per valutare al meglio la situazione e cercare di aiutare la bambina sperando di poter evitare di ripetere l anno scolastico( ulteriore cambiamento per lei) .resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
cordialmente.
Dott. Emanuele Lucchetti
Psicologo, Psicoterapeuta
Genova
Buongiorno, per quanto riguarda la scuola non si preoccupi. Non è più prassi bocciare alle elementari (e l'insegnante dovrebbe saperlo). Però il rischio che il disagio di sua figlia possa condizionarne gli apprendimenti, esiste. le consiglio di prendere un appuntamento, magari con suo marito, per parlare con un terapeuta specializzato nello sviluppo.
Arrivederci
Dott.ssa Marzia Maresca
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Buon pomeriggio Michela,
la sua bimba di sette anni sta parlando attraverso queste manifestazioni...questa è la strada piu' facilmente per i piu' piccoli.
Sarebbe importante che assieme al papa' chiedeste il consulto di un terapeuta per conoscere meglio la situazione, aiutare la piccola e star meglio anche voi.
Cordiali saluti
MM
Dr. Vincenzo Amarante
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pagani
Si rivolga a uno psicologo per un colloquio di coppia con suo marito, così da valutare le dinamiche familiari e aiutare vostra figlia.
Dott.ssa Francesca Carolina Ferbo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Salve, capisco la sua sofferenza, gestire le sofferenze di un bambino è davvero difficile e faticoso.
Ti consiglio di confrontarti con uno psicologo esperto in genitorialità per avere un supporto concreto e capire come comportarsi per meglio comprendere i bisogni della bambina e valutare se far seguire anche lei da qualcuno che possa sostenerla in questo difficile momento della sua vita. Prima si interviene in questi casi e prima i comportamenti disfunzionali vengono risolti senza diventare qualcosa che la bambina si porterà poi anche negli anni avvenire.
Ti auguro il meglio
Dott. Serafino Parisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Salve Michela, se vedessimo la famiglia come una catena, i figli rappresentano gli anelli deboli ma al tempo stesso anche i più forti, perché capaci di spezzarla! Un assunto fondato e valido per qualsiasi contesto, sostiene che cambiando una parte (l'arrivo della piccola) del sistema (la famiglia), cambia tutto il sistema. Lo stress correlato al cambiamento è meglio gestito dagli adulti che dispongono di strutture e strumenti psichici funzionali al superamento dello stress stesso. Nei bambini invece, gli stessi strumenti sono in via di formazione, per cui non sempre sono capaci di affrontare un cambiamento senza sperimentare disagio. Una psicoterapia familiare, in questo frangente, rappresenterebbe un'ottima "bussola", particolarmente utile anche rispetto alla mediazione con la scuola. Cordialità.
Dott.ssa Gabriella Finizio
Psicoterapeuta, Psicologo
Pozzuoli
Gentile Signora,
Le problematiche che espone potrebbero essere legate a diversi fattori. Sicuramente, l'arrivo della sorellina ha cambiato gli equilibri della famiglia che, dopo sette anni, erano abbastanza consolidati e, di conseguenza, ha cambiato anche le routine quotidiane della sua primogenita. L'arrivo di un fratellino o di una sorellina è sempre un momento molto delicato per i bambini, che si trovano a sperimentare una serie infinita di emozioni contrastanti. Vi consiglio di richiedere un consulto ad uno psicoterapeuta familiare (orientamento sistemico-relazionale), che poi valuterà se sia il caso di rivolgersi ad ulteriori figure professionali.
Saluti,
GF
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno Michela, ci sono molte informazioni che andrebbero raccolte per avere un quadro generale completo. Faccio un film sulla base delle righe che ha scritto, cioè sembra come se vostra figlia si attivi nei momenti di tensione emotiva e di cambiamento familiare, arrivo sorellina e morte del nonno, facendo da termometro della famiglia. La domanda che le farei se ci parlassimo sarebbe riguardo al come la vostra famiglia ha gestito questi importanti passaggi e momenti. Qualora volesse approfondire, mi contatti. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Emilia Di Lello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera Michela, certamente vi è una complessità di vissuti e fantasie , di cui il comportamento di sua figlia maggiore è, in qualche modo, espressione. Sembra che il comportamento che descrive stimoli una risposta di tipo pedagogico, come riferisce, con scarsi risultati. Si interroga su che tipo di risposta dare alle difficoltà che osserva in sua figlia e al momento le sembra di averle provate tutte.
I bambini possono essere molto spaventati dall'intensità dei loro sentimenti, come la gelosia che lei cita, o il senso di colpa, e dalla capacità della loro mente di produrre fantasie e brutti pensieri.
Ha compreso che sua figlia si è confrontata con due esperienze di grande importanza per la sua crescita e che quando interviene un evento traumatico, come la perdita reale di una persona vicina, le cose possono complicarsi. Come lei osserva, bisogna fare attenzione alla coincidenza tra gli eventi e, in tal senso, la questione della scuola pure appare delicata. Consideri l' opportunità di condividere le sue domande nell'ambito di uno spazio di consultazione anche breve, rivolgendosi ad un terapeuta che sia specialista dell' età evolutiva. Sono a disposizione per approfondimenti.
D.ssa E. Di Lello
Dott.ssa Maria Francesca Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
buongiorno Michela,
la sua bimba sta evidentemente manifestando un disagio che non va affatto punito. La bocciatura di un bambino non è mai un evento salutare.
Credo sia utile per i genitori un counseling psicologico che aiuti a recuperare le risorse e favorisca una condizione di benessere familiare.
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Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, può rivolgersi ad un professionista ed esporli il quadro generale, in questo modo potrà sicuramente darle delle indicazioni migliori. Eventualmente provi a coinvolgere suo marito per poter avere un supporto maggiore.
MMM
Dott.ssa Maria Caputo
Psicologo
Afragola
Salve signora Michela, capisco la sua preoccupazione e la volontà di voler aiutare sua figlia. Vede, l’arrivo del secondo figlio, per quanto sia un evento meraviglioso porta con se tanti cambiamenti, rivoluzioni, alterazioni di ritmi, spazi ed equilibri che hanno conseguenze sull’intero sistema familiare, coinvolgendo quindi la coppia, la coppia genitoriale e l’altro figlio/a. E’ evidente come sua figlia sia portatrice di un disagio che sperimenta e manifesta con sentimenti contrastanti ,che vanno accolti e capiti. Il consiglio che le posso dare è di rivolgersi ad un terapeuta familiare, affinché possa aiutarla a leggere il suo sistema familiare, trovando le risorse più funzionali per superare questa delicata fase di cambiamento. Un caro saluto dott.ssa Maria Caputo
Dott.ssa Ilenia Sanzo
Psicologo, Psicoterapeuta
Caserta
Buongiorno, alcune fasi evolutive sono delicate; l'arrivo di un fratello/sorella modifica le vecchie dinamiche familiari, innescando meccanismi nei bambini che è importante ricercare e riconoscere; la loro forte sensibilità gli consente di cogliere stati emotivi, tensioni, preoccupazioni degli adulti. Incontri di terapia familiare potrebbero aiutarvi a trovare un nuovo equilibrio, alleggerendo il disagio manifestato dalla bambina.
Dott.ssa Federica Proto
Psicologo, Psicologo clinico
Mercato San Severino
Salve Michela, si percepisce la sua preoccupazione dal racconto ed è comprensibile perché un segnale (o più di uno) sono stati inviati dalla sua bimba e lei li ha sicuramente colti.. è anche evidente che ha già usato diverse strategie (premi o punizioni), ma che non hanno portato ai risultati sperati. Questo capita quando non si è riusciti a cogliere il perché la bambina si comporta proprio in quel modo.. per quanto un genitore voglia risolvere, non sempre può riuscirci, a causa di molti fattori tra cui la sfera emotiva! Un professionista specializzato in osservazione del comportamento (ABA) ha le competenze per risalire alla funzione del comportamento della sua piccola. Non esiti a contattarmi se ha necessità, e auguri
Federica Proto
Dott.ssa Rachele Sales
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
Cara Michela sua figlia sta mostrando delle difficoltà emotive dovuta alla nuova situazione, non è semplice passare dall''essere figli unici a dover condividere le attenzioni con un "esserino" che ha bisogno di cure e vicinanza continua. La bambina sta esprimendo bisogno di attenzione ed angoscia probabilmente anche a causa del lutto vissuto. Le consiglio una consulenza psicologica familiare per approfondire la situazione.
Resto disponibile per domande o dubbi.
Dott.ssa Rachele Sales
Dott.ssa Lucia Cesaro
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Aversa
Ripetere l'anno non è la soluzione, la bambina è in un momento di difficoltà, quindi la scuola dovrebbe inserirla tra i Bisogni Educativi Speciali, e quindi mettere in atto azioni per non rendere eccessivo il carico della prestazione scolastica. Nel contesto familiare e nelle esperienze non formali la bambina è necessario che sperimenti situazioni piacevoli e di competenza. D'altro canto è necessario che la bambina affronti la sua idea di morte e la riformuli, e questo è possibile attraverso un percorso di psicoterapia. In bocca al lupo.
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Salve, purtroppo non credo che la bocciatura possa essere una soluzione, ma in questo caso potrebbe allontanare la bambina dai suoi amichetti di classe, con cui potrebbe avere un buon legame. Sua figlia, attraverso il suo rifiuto scolastico, sta provando a manifestare un suo malessere. Se la situazione dovesse continuare, le consiglio di consultare uno psicologo per approfondire al meglio quali siano le paure e le preoccupazioni di sua figlia.
Dott. Nicola Caruso
Psicoterapeuta, Psicologo
Napoli
Credo che avrebbe bisogno di consultare uno psicoterapeuta che si occupi di terapia per bambini e adolescenti, così da poter aiutare sua figlia rispetto al disagio che sta provando. Da psicoterapeuta familiare preferirei che ci fossero dei colloqui anche con voi familiari per capire come aiutarla. Ci pensi
Dott.ssa Raffaella Galati
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Recale
Buongiorno signora, la bambina sta manifestando richieste di attenzione in diversi modi. Sconsiglio di utilizzare metodi punitivi che potrebbero rafforzare sentimenti di rabbia e autosvalutazione, ma cercare un dialogo e ritagliare degli spazi riservati solo a voi.
Se le fa piacere, resto a sua disposizione per ulteriori consigli
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Mi rendo conto che sta affrontando delle difficoltà con sua figlia di sette anni dopo l'arrivo della sorellina. Comprendo che la situazione sia diventata complicata, soprattutto considerando anche la perdita del nonno preferito da parte di sua figlia. Capisco che stia cercando consigli su come gestire questa situazione e teme che una bocciatura possa peggiorare le cose.

Vorrei suggerirle alcuni approcci che potrebbero aiutarla. Innanzitutto, è importante instaurare una comunicazione aperta con sua figlia. Cerchi di parlare con lei in modo sincero e onesto, offrendole uno spazio sicuro per esprimere le sue emozioni e preoccupazioni riguardo alla sorellina e alla scuola.

Coinvolgerla nel processo di cura della sorellina potrebbe essere un modo per farla sentire importante e coinvolta. Chieda a sua figlia di aiutarla in alcune piccole attività, come portare un pannolino o cantare una ninna nanna alla sorellina.

Dedichi del tempo speciale solo a sua figlia più grande. Stabilisca momenti in cui possano fare attività insieme che le piacciono, creando così un legame più forte tra voi.

Parli con l'insegnante della situazione e lavori insieme per trovare strategie che possano aiutare sua figlia a sentirsi più a suo agio a scuola. Potrebbe essere utile coinvolgere un consulente scolastico per offrire ulteriore supporto.

Se sua figlia continua a mostrare segni di disagio o tristezza, potrebbe essere opportuno considerare un supporto professionale come uno psicologo infantile. Questo tipo di professionista può aiutare sua figlia a esprimere e affrontare le sue emozioni in modo appropriato.

Ricordi che ogni bambino è un individuo unico e richiede un approccio personalizzato. Sii paziente con sua figlia e crei un ambiente amorevole e comprensivo per lei. Se continua a sentirsi preoccupata, non esiti a cercare il supporto di un professionista che possa fornirle una consulenza specifica alla sua situazione.
Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Dott.ssa Mara Diana
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Aversa
Gentile utente, la sua bambina sicuramente si sta facendo portatrice di un disagio che come tale necessita di essere affrontato.
Le informazioni da approfondire sarebbero molteplici, sia per quanto riguarda la preoccupazione che la sorellina possa essere in pericolo, bisognerebbe capire l'origine di queste preoccupazioni.
Ma anche come ha vissuto il lutto di suo nonno, sicuramente è stata un'esperienza traumatica per una bambina così piccola.
Salve, l'arrivo in famiglia di un nuovo membro è sempre una fonte di cambiamento dell'assetto familiare, cambiamento che talvolta porta con sè tanti elementi che magari risultano difficili da gestire. La sorellina maggiore fino a poco tempo fa figlia unica, si è ritrovata in un ruolo del tutto nuovo, così come nuovo è tutto anche per voi poichè ogni periodo post nascita è differente dall'altro. Vi consiglio di parlarne con uno specialista che attraverso anche a un parent-training può migliorare la capacità di gestione del tutto.
Dott.ssa Marzia
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Buonasera Michela,

Mi dispiace sentire che stai affrontando questa situazione difficile con tua figlia più grande. È comprensibile che l'arrivo di una nuova sorellina possa avere un impatto emotivo su di lei, specialmente considerando la sua giovane età. È importante prendere in considerazione il suo coinvolgimento emotivo e cercare di comprendere le sue preoccupazioni e paure.

Come psicoterapeuta dell'infanzia, della famiglia e della coppia, posso suggerirti alcune strategie che potrebbero aiutarti a gestire questa situazione:

Dedica del tempo a parlare con tua figlia più grande per capire meglio le sue preoccupazioni e paure riguardo alla scuola e alla sorellina. Mostra empatia e comprensione nei confronti dei suoi sentimenti, l'ascolto attivo è una buona risorsa in situazioni come la tua.
Spiega a tua figlia che è normale avere sentimenti di paura, ansia o gelosia quando si affrontano cambiamenti importanti nella vita, come l'arrivo di un fratellino o un evento doloroso come la perdita del nonno.
Coinvolgi tua figlia nel prendersi cura della sua sorellina in modo da farla sentire parte integrante della famiglia e valorizzare il suo ruolo di sorella maggiore.
Assicurati di fornire a tua figlia un sostegno emotivo adeguato e di incoraggiarla ad esprimere i suoi sentimenti in modo sano e costruttivo. Potrebbe essere utile coinvolgere uno psicologo infantile per fornire ulteriore supporto e consulenza.
Parla con l'insegnante di tua figlia per condividere le tue preoccupazioni e lavorare insieme per trovare soluzioni che possano aiutare tua figlia a superare le difficoltà scolastiche. Potrebbe essere utile coinvolgere anche uno psicologo scolastico per fornire supporto aggiuntivo.

Ricorda che ogni bambino è unico e potrebbe essere necessario tempo e pazienza per affrontare queste sfide. Continua a mostrare amore, comprensione e sostegno nei confronti di tua figlia mentre lavori insieme per superare questa fase difficile.

Resto a tua disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.

Cordiali saluti Dott. Tiziana Vecchiarini
Dott.ssa Veronica Guidi
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Dott.ssa Amelia Capezio
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Calvizzano
Gentile Michela, grazie per aver condiviso la sua esperienza. La nascita di una sorellina è un cambiamento nella vita della sua figlia maggiore, al pari dei genitori. Sconvolge la vita, nella sua bellezza ma anche nei momenti difficili, anche di accettazione di quello che sta accadendo. I bambini più di tutti risentono di ogni rivoluzione, anche più piccola, che certamente ha coinvolto anche la vostra relazione. Potrebbe essere utile una consulenza psicologica Michela, per provare a gestire gli aspetti più critici che stanno riguardando la sua bambina e la vostra famiglia. resto a disposizione per qualunque riflessione, dott.ssa Amelia Capezio
Dr. Davide Cinotti
Psicoterapeuta, Psicologo, Neuropsicologo
Dragoni
Gentilissima, sicuramente la bambina ha maturato un disagio per eventi sì naturali ma comunque stressogeni per la sua età. Quindi una terapia familiare è opportuna, così come è opportuno parlare con il/la coordinatore/ice di classe per evitare una bocciatura che francamente, a meno che la bimba sia andata a scuola solo pochi mesi, mi sembra una decisione troppo rigida , severa e infruttuosa sul piano psicologico data l'età dell'alunna. Cordialmente, Dr. Cinotti
Dott.ssa Giovanna Eremitaggio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Frattamaggiore
Salve, come madre è stata molto attenta a notare un disagio nella bambina che deve essere approfondito così da poter comprendere la radice del problema. Il lutto del nonno è un evento doloroso che si aggiunge a delle difficoltà che la bambina non riesce ad affrontare e che esprime a scuola. Le consiglio un colloquio con un collega psicologo che possa, dopo alcuni incontri con la bambina, indirizzarvi come famiglia e darvi degli strumenti che vi consentano di riuscire a risolvere il problema.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Giovanna Eremitaggio
Dott.ssa Luisa D'Ambrosio
Psicologo, Psicologo clinico
Volla
Cara Michela,
grazie per aver condiviso la tua situazione. Mi sembra che tu stia affrontando un momento davvero difficile e posso comprendere quanto ti senta preoccupata per il benessere emotivo e per il rendimento scolastico di tua figlia.
Dal tuo racconto, emerge chiaramente che tua figlia sta vivendo un periodo di grande stress emotivo. L'arrivo della sorellina ha probabilmente scatenato in lei paure profonde, come il timore di perdere l'attenzione o l'affetto. Questi sentimenti possono essere stati amplificati dalla perdita del nonno, una figura che sembra essere stata molto importante per lei. Il lutto, specialmente per un bambino, può portare a una grande confusione e incertezza, e può spiegare il suo rifiuto verso la scuola e le difficoltà nel concentrarsi.
Spesso, i bambini non hanno gli strumenti per esprimere le loro emozioni complesse e possono manifestare il loro disagio attraverso comportamenti che sembrano sfidanti, come il rifiuto di fare i compiti o il pianto. È importante tenere a mente che questi comportamenti non sono "capricci", ma segni di un malessere interiore che la tua bambina sta cercando di elaborare.
Dal tuo racconto, sembra che lei stia cercando una forma di sicurezza, e forse la scuola, con le sue aspettative e responsabilità, potrebbe essere percepita come un luogo troppo impegnativo in questo momento. Ripetere l’anno scolastico è una decisione delicata, che andrebbe valutata tenendo conto non solo del rendimento, ma soprattutto del suo benessere emotivo.
Il mio consiglio è di concentrarti prima di tutto sul suo mondo interiore. Potrebbe essere utile parlare con uno psicologo infantile, che possa aiutarla a esprimere queste emozioni e a trovare modi più sani per gestirle. Potrebbe anche essere di supporto coinvolgere la scuola, in modo che gli insegnanti siano consapevoli del suo stato emotivo e possano offrirle un ambiente scolastico che la faccia sentire più sicura e accolta, piuttosto che mettere l'accento solo sui risultati accademici.
La tua presenza, la tua attenzione e la tua comprensione saranno fondamentali per aiutarla a superare questo momento difficile. Cerca di darle spazio per parlare, se ne ha voglia, e rassicurala che è normale sentirsi tristi o preoccupati dopo aver vissuto cambiamenti importanti. L'obiettivo è farle capire che le sue emozioni sono valide e che, con il tempo e il giusto supporto, sarà in grado di affrontarle.

Un abbraccio a te e alla tua bambina.
Dott.ssa Carolina Riccardi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Portici
Buongiorno Michela, l'arrivo di un fratello o sorella è sempre un evento di cambiamento per chi, in questo caso sua figlia, ha vissuto fino a quel momento l'esclusività del rapporto con i genitori. Anche se atteso con curiosità può attivare emozioni contrastanti in una bambina. Non è raro che bambini possano manifestare gioia per la presenza di un fratellino ma provare anche invidia. Le consiglio un percorso con uno psicologo con cui sua figlia posso lavorare sulle sue paure e in cui lei possa essere sostenuta ad accompagnarla nella sua crescita emotiva. Il sistema emotivo dei bambini è differente dal nostro e soprattutto noi adulti dovremmo provare a sintonizzarci con il loro sentire per comprendere le risposte piu' adeguate.
Dott.ssa Anna Consalvo
Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Salve Michela, capisco che la situazione con sua figlia sia molto delicata e stressante. È normale che un cambiamento come l'arrivo di un fratellino possa generare ansie e paure, specialmente in una bambina di sette anni. La perdita del nonno potrebbe aver accentuato queste emozioni, portandola a sentirsi sopraffatta. Consiglio a lei, magari anche con suo marito, di considerare un percorso di supporto per comprendere come gestire al meglio il rapporto con entrambe le figlie. Lavorare su questo aspetto, in un contesto familiare, può aiutare a far emergere e affrontare le problematiche che si stanno manifestando. Potreste dedicare del tempo a parlare apertamente con la bambina delle sue paure, rassicurandola e creando un ambiente in cui si senta libera di esprimere le sue emozioni. Inoltre, potrebbe essere utile stabilire routine e piccoli rituali che coinvolgano tutta la famiglia, per rafforzare i legami e farla sentire più sicura. Non dimentichi di celebrare anche i piccoli successi, per rinforzare la sua autostima e il suo senso di responsabilità. Spero che lei possa trovare il supporto necessario per affrontare questa situazione. Se ha bisogno di ulteriori informazioni, non esiti a chiedere. Resto a disposizione. Dott.ssa Anna Consalvo
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
concordo con i colleghi
Dott.ssa Giulia Napoli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Baronissi
Ciao Michela, grazie per aver condiviso quello che stai vivendo con tua figlia. È normale sentirsi sopraffatti in situazioni come questa, e il fatto che tu stia cercando aiuto dimostra quanto ti stia a cuore il suo benessere.
La tua bambina ha attraversato tanti cambiamenti importanti: l'arrivo di una sorellina, la perdita del nonno e le sfide a scuola. Tutti questi eventi possono averle creato insicurezze o paure difficili da esprimere. È importante provare a metterti in ascolto delle sue emozioni: magari un dialogo tranquillo, senza pressioni, in cui si senta libera di raccontarti come si sente, potrebbe aiutarla ad aprirsi.
Anche il supporto di uno psicologo infantile potrebbe essere molto utile, sia per comprendere meglio cosa sta vivendo sia per trovare strategie adatte a lei e alla situazione. Lavorare insieme a un professionista potrebbe aiutarla a ritrovare fiducia e serenità.
Ricorda, sei già una mamma attenta e amorevole: non esitare a cercare il supporto che vi serve per affrontare questo momento delicato.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera Michela,

da quello che racconta, sua figlia sta vivendo un periodo emotivamente molto complesso, segnato da diversi cambiamenti e perdite significative, come l'arrivo della sorellina e la perdita del nonno. Questi eventi possono avere influito sul suo benessere emotivo e comportamentale, manifestandosi nel rifiuto verso la scuola e in un atteggiamento di chiusura.

Il fatto che sua figlia abbia mostrato preoccupazione per la sorellina suggerisce un forte senso di responsabilità o ansia legata alla sua presenza. Inoltre, la perdita del nonno potrebbe aver riattivato queste emozioni, portandola a vivere nuovamente una fase di difficoltà.

Le strategie che ha adottato, come premi o punizioni, potrebbero non essere sufficienti perché il disagio di sua figlia sembra essere legato più a un bisogno emotivo profondo che a un problema comportamentale superficiale.

Per affrontare questa situazione, le suggerirei di:

Creare uno spazio di dialogo aperto con sua figlia, cerca
Valutare con gli insegnanti strategie alternativeper supposizione
Prestare attenzione ai segnali emotivi ,
Tuttavia, vista la complessità della situazione e il rischio che il disagio possa perdurare o intensificarsi, sarebbe molto utile e consigliato rivolgersi a uno specialista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutare a comprendere meglio le emozioni di sua figlia e supportarla nel trovare strategie per affrontare questi momenti difficili.

Un percorso mirato potrebbe non solo aiutare sua figlia, ma anche offrirvi strumenti utili per gestire al me

Cordiali saluti,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dr. Alessio Fogliamanzillo
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Casagiove
Buonasera. Non è raro che ci siano problemi del genere quando c'è una discreta differenza di anni tra un figlio e l'altro, le sarà utile entrare nel merito affrontando di petto la questione con uno psicologo che si occupi di infanzia. Non conosco sua figlia per darle consigli specifici tuttavia spesso il problema è diciamo la "caduta dal piedistallo", può nel frattempo provare a farsi un'idea del rapporto che avete voi due parlandole, cercando di evitare che sua figlia si chiuda troppo in sé stessa, e cercando anche di non farla evadere troppo dalla realtà (quello che lei ha messo in termini di "le scivola addosso"; cerchi di dimostrarle che il mondo ha ancora influenza su di lei che le piaccia o meno)
Dott.ssa Stefania Esposito
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve Michela, grazie per questa condivisone. Dal racconto sembra che la sua bambina stia attraversando un momento di difficoltà legato ai cambiamenti nella sua vita: l'arrivo della sorellina e la perdita del nonno. Spesso i bambini non riescono ad esprimere il disagio che provano a parole e lo fanno attraverso i comportamenti. Il rifiuto della scuola potrebbe essere il modo in cui esprime le sue paure ed insicurezze probabilmente legate alla paura di un distacco.
Michela provi ad accogliere le sue emozioni senza giudicarle. Sicuramente il suo comportamento è complesso da gestire ma potreste provare ( anche le insegnati nell'ambiente scolastico) a darle spazio per esprimere cosa prova in modo da accoglierla e farla sentire compresa. Ad esempio: "Capisco che andare a scuola per te in questo momento è difficile, vuoi dirmi cosa ti preoccupa?"( può esprimerlo, se non a parole, attraverso il gioco, disegni o il racconto di storie) e provi a ritagliarsi qualche momento esclusivo con lei per rafforzare e ritrovare il legame facendola sentire di nuovo speciale e importante. Può essere utile anche elogiare i suoi sforzi a prescindere dai risultati ( premi o punizioni), anche se le sembra che non la ascolti, i bambini sono come spugne: assorbono emozioni, atteggiamenti e parole più di quanto immaginiamo! Ogni bimbo ha i propri tempi per affrontare i cambiamenti, provi quindi a trasmetterle calma e coerenza, in modo che si sentirà più sicura di affrontare il mondo e le sue sfide. Se la situazione dovesse persistere o intensificarsi, potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista dell'infanzia per aiutarla ad elaborare queste emozioni.
Ciao Michela, grazie per esserti aperta e per aver condiviso la tua storia. Capisco che tu stia vivendo un momento di grande difficoltà e frustrazione, vedendo tua figlia affrontare delle difficoltà emotive e scolastiche in un periodo così delicato per tutta la famiglia.
Prima di tutto, voglio sottolineare che il comportamento di tua figlia potrebbe essere legato a una serie di fattori emotivi e psicologici che non si risolvono con punizioni o premi, ma che richiedono un supporto più profondo e mirato. La nascita di una sorellina, il cambiamento nelle dinamiche familiari, la perdita di un nonno a cui era affezionata… sono tutte situazioni molto stressanti per una bambina della sua età, che potrebbe sentirsi sopraffatta da queste emozioni difficili da gestire.
Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:

1. Affrontare il dolore e la perdita:
La perdita del nonno potrebbe aver avuto un impatto significativo sulla tua bambina. A questa età, la morte è difficile da comprendere e può generare paure profonde legate alla separazione o alla sicurezza delle persone care. Può essere utile parlarne apertamente con lei, usando parole semplici e rassicuranti. Parla del nonno con affetto, ma cerca anche di comprendere e riconoscere i suoi sentimenti, senza minimizzarli. Questo può aiutarla a elaborare meglio il dolore.
2. Gestire le paure legate alla sorellina:
Il timore che possa succedere qualcosa alla sorellina è comprensibile, soprattutto se è una bambina molto sensibile e protettiva. Potresti rassicurarla spiegando che tutti sono al sicuro, cercando di creare momenti di tranquillità e vicinanza. Potresti anche coinvolgerla in attività con la sorellina, dandole un ruolo speciale, come quello di "grande sorella", in modo da aiutarla a sentirsi più sicura e coinvolta.
3. Parlare di scuola e della sua difficoltà:
Prova a capire come si sente davvero riguardo la scuola. Spesso, quando i bambini non vogliono andare a scuola, è perché ci sono emozioni difficili da esprimere: paura, frustrazione, insicurezza. Non forzarla a parlare subito, ma cerca di darle uno spazio sicuro in cui possa esprimere ciò che sente. Chiedile se ha paura di qualcosa a scuola, se ci sono problemi con i compagni o con l'insegnante, o se si sente sotto pressione.
4. Riflessione sul contesto scolastico:
L'insegnante che ha suggerito di farle ripetere l'anno potrebbe aver rilevato dei segnali preoccupanti, ma è importante capire se la causa principale della sua difficoltà è emotiva o se c'è un problema legato all'apprendimento. Ti consiglio di chiedere un incontro con gli insegnanti per esplorare più a fondo la situazione, magari anche coinvolgendo una psicologa scolastica. A volte, anche piccoli cambiamenti nell'approccio educativo o supporto psicologico possono fare una grande differenza.
5. Considera il supporto professionale:
Se noti che il comportamento di tua figlia continua a non migliorare, potrebbe essere utile prendere in considerazione un supporto psicologico. Un professionista, come uno psicoterapeuta infantile, potrebbe aiutarla a esplorare le sue paure, i suoi vissuti e a sviluppare strategie per gestire le emozioni difficili. La terapia, anche solo per un breve periodo, potrebbe aiutarla a risolvere il blocco emotivo che sta influenzando il suo comportamento.
6. Non colpevolizzarti:
Non è raro che i bambini reagiscano in modo così intenso a cambiamenti significativi nella loro vita. Ti invito a non colpevolizzarti per la sua reazione o per la paura di una bocciatura. È importante che tu ti prenda cura di te stessa, cercando anche supporto da persone di fiducia o da un professionista per navigare in questo periodo di stress.
Ricorda che ogni bambino reagisce in modo diverso a situazioni complesse. La chiave sarà lavorare con la tua bambina, cercando di affrontare le sue emozioni in modo dolce e supportivo, e di non forzarla a "performare" quando è in uno stato emotivo fragile. La pazienza, l’ascolto e la rassicurazione sono gli strumenti migliori per aiutarla a superare questo momento difficile.
Dott.ssa Sabrina De Gennaro
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Ciao Michela, grazie per aver condiviso la tua situazione. Posso immaginare quanto difficile debba essere per te vedere tua figlia così in difficoltà, soprattutto con tutto ciò che sta vivendo. Prima di tutto, è importante riconoscere che quello che sta accadendo non è una "fase" semplice e che ci potrebbero essere diversi fattori che influenzano il suo comportamento, come l’arrivo della sorellina e la perdita del nonno. Non c’è una soluzione rapida, il passo più importante è sicuramente quello di essere presenti per tua figlia, di ascoltarla senza giudizio e di darle la rassicurazione che le sue paure sono comprese. Con il giusto supporto, comprensione, pazienza e con l'aiuto di figure professionali apposite, le cose potrebbero sicuramente migliorare. Spero di esserti stata d'aiuto.
Dott.ssa Sara Verdoliva
Psicologo, Psicologo clinico
Caserta
Ciao Michela,

capisco perfettamente quanto questa situazione possa essere difficile e frustrante, sia per te che per tua figlia. L'arrivo di una sorellina è un cambiamento enorme per una bambina, e non sempre è facile adattarsi a questa nuova realtà, soprattutto quando si uniscono altre difficoltà emotive, come la perdita di un nonno a cui era molto legata.

Mi sembra che tu abbia già provato diversi metodi per affrontare la situazione, e questo dimostra quanto ti stia impegnando per aiutarla. Tuttavia, potrebbe essere davvero utile confrontarsi con un professionista per comprendere meglio la situazione e aiutare tua figlia a conoscere e gestire le sue emozioni. Uno psicologo potrebbe offrirvi un supporto più mirato per aiutarla a superare le sue difficoltà in modo più efficace.
Dott.ssa Veronica Simonetti
Psicologo
Grumo Nevano
Ciao Michela, il comportamento di tua figlia potrebbe essere legato a ansia e paure per la nascita della sorellina e la perdita del nonno. Ti consiglio di affrontare la situazione con un supporto psicologico per lei, per aiutarla a gestire le sue paure e ansie in modo sano e migliorare il suo atteggiamento verso la scuola. Evita di focalizzarti troppo sulla bocciatura, ma cerca di rinforzare la sua sicurezza emotiva e di stabilire un dialogo più profondo per capire meglio le sue preoccupazioni.
Dott.ssa Stefania Cantone
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Napoli
In questo momento è irrilevante la bocciatura.
Le consiglio di rivolgersi ad un Terapeuta che le passi gli strumenti adatti per gestire la parte emotiva di sua figlia. La bambina sta reagendo ad un cambiamento che vive con paura e rabbia.
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera Michela,
quello che racconta è molto delicato e tocca più livelli emotivi importanti nella vita di sua figlia: la nascita di una sorellina (che segna un cambiamento profondo nei legami familiari), la perdita del nonno (un lutto significativo), e la scuola, che in questo momento sembra diventata il punto in cui tutto questo dolore si manifesta.

Spesso, bambini sensibili e con un forte legame affettivo esprimono il disagio attraverso rifiuti scolastici, chiusura o regressione. Il fatto che il rifiuto sia comparso in concomitanza con eventi importanti non è casuale. A volte la scuola diventa lo scenario in cui si riflette l’ansia da separazione, il bisogno di rassicurazione o un lutto ancora non elaborato.

È comprensibile il suo senso di smarrimento e il desiderio di “trovare il giusto modo” per motivarla. Ma se tutto sembra “scivolare addosso”, probabilmente non si tratta di svogliatezza o capriccio, bensì di un disagio emotivo più profondo, che richiede ascolto e supporto dedicato.
Il mio consiglio: prima di valutare una bocciatura, sarebbe opportuno un incontro di valutazione con uno psicologo dell’età evolutiva, che possa aiutarvi a comprendere meglio cosa sta accadendo dentro di lei e come supportarla. In molti casi, con il giusto intervento, la scuola torna a essere un luogo sereno e sicuro.

Un caro saluto,
Dott. Jacopo Modoni
Dott.ssa Gemma Hallecker
Psicoterapeuta, Psicologo
Napoli
Gentile signora,
da ciò che scrive si intuisce che lei è molto preoccupata per sua figlia e confusa sul da farsi e cerca un suggerimento risolutivo. Purtroppo non è possibile essere utile semplicemente leggendo una domanda on line. La sua richiesta andrebbe esaminata meglio, sarebbe necessario avere più informazioni sulla situazione familiare, oltre che sulle difficoltà che sta vivendo la bambina. Le suggerisco di provare a intraprendere un percorso di sostegno alla genitorialità, così da ottenere un aiuto efficace.
Dott.ssa Martina Mancusi Betunio
Psicologo, Psicologo clinico
Brusciano
Buongiorno.
Andrebbe sicuramente indagato il comportamento della sua figlia maggiore prima della nascita della sorellina. Se l'inizio dei comportamenti problematici coincide con quello della notizia di una sorella, è possibile che questo sia stato vissuto da sua figlia maggiore come un evento potenzialmente "pericoloso" per la perdita di centralità. In tal caso i comportamenti agiti potrebbero essere volti ad una ricerca di attenzione, non importa se positiva o negativa, in ogni caso mettendoli in atto Sua figlia riesce ad essere centrale. Le consiglio di valutare l'avvio di un percorso psicoterapeutico così da poter chiarire le cause reali di tali comportamenti e, di conseguenza, agire su di esse per risolverle.
Restando a disposizione per ulteriori chiarimenti, saluto cordialmente.
Dott.ssa Maria El Asmar
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve, probabilmente sua figlia sta manifestando un profondo disagio nella sfera dell'attaccamento. Può approfondire la situazione con dei colloqui con uno specialista.
Saluti
Dott.ssa El Asmar Maria

Dott.ssa Roberta Ravolo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Cara Michela,

grazie per aver condiviso con così tanta apertura il tuo vissuto e le difficoltà che stai affrontando con tua figlia. Il fatto che tu stia cercando risposte e sostegno dimostra quanto tu sia una madre attenta e coinvolta, anche in un momento complesso come questo.

L’approccio sistemico-relazionale ci invita a guardare al comportamento dei bambini non come a “problemi da risolvere”, ma come segnali che ci raccontano qualcosa del loro mondo interno e delle dinamiche relazionali intorno a loro. Tua figlia sta attraversando una fase di cambiamenti molto intensi: la nascita di una sorellina, che anche se non vissuta come vera e propria gelosia ha comunque ristrutturato gli equilibri familiari, e la perdita recente di un nonno a cui era profondamente legata.

Questi eventi, anche se avvenuti in tempi diversi, possono essersi intrecciati dentro di lei, generando insicurezze, paure e confusione. Il fatto che il suo disagio si manifesti a scuola, in un ambiente dove dovrebbe potersi esprimere, crescere e imparare, ci dice che probabilmente sta vivendo un senso di disorganizzazione emotiva, un po’ come se faticasse a “tenersi insieme” quando è lontana dal suo riferimento affettivo primario: tu.

Le punizioni, le ricompense, i tentativi razionali – per quanto comprensibili – a volte non bastano, perché ciò che tua figlia sta comunicando non è solo un "comportamento da correggere", ma un bisogno da accogliere e comprendere.

Ti invito a considerare l’idea di intraprendere un percorso familiare o di consulenza genitoriale, in cui trovare uno spazio sicuro per te e, in un secondo momento, eventualmente per tua figlia. Uno spazio in cui tu possa essere sostenuta, ascoltata e accompagnata nel leggere meglio ciò che sta accadendo, senza sentirti più sola nel cercare soluzioni.

Un intervento precoce e condiviso può evitare che il disagio si consolidi e, al tempo stesso, favorire un clima più rassicurante e coerente per tua figlia, aiutandola a ritrovare fiducia in sé e nella relazione con gli adulti.

Rispetto alla possibilità di una bocciatura, è comprensibile la tua preoccupazione: può avere un impatto emotivo importante, ma ciò che davvero fa la differenza non è solo la decisione in sé, quanto il modo in cui viene accompagnata e il clima emotivo in cui cresce la bambina. Un confronto con un professionista – psicologo dell’età evolutiva o terapeuta familiare – potrebbe aiutare a prendere decisioni più serene e calibrate sui suoi reali bisogni.

Se desideri, sono disponibile ad accoglierti in uno spazio terapeutico per iniziare a lavorare insieme su questo percorso.

Con affetto e attenzione,

Roberta Ravolo
psicologa psicoterapeuta sistemico e relazionale ad orientamento comunitario
Dott.ssa Emanuela Varriale
Psicologo, Psicologo clinico
Ottaviano
buonasera cara mamma.
Come spesso rispondo ai genitori purtroppo le variabili sono davvero tante ed è necessario conoscere a fondo le dinamiche alla base di certi comportamenti per cui si rende davvero necessario, se il suo disagio nella gestione della bambina persiste e se la bambina continua a manifestare difficoltà, il colloquio con uno specialista nella sua zona.
come dico sempre dalla sala parto non si esce con un libretto di istruzioni e non è sempre facile gestire delle dinamiche comportamentali. Premi e "punizioni" possono essere davvero un aiuto concreto ma si rende necessario che vengano erogati secondo regole ben precise affinchè siano efficaci.
resto a sua disposizione
Dott.ssa Martina Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buonasera Michela, grazie per aver condiviso la tua esperienza, capisco quanto sia difficile vedere tua figlia in difficoltà e non sapere come aiutarla. Il suo comportamento può essere una risposta emotiva complessa, legata sia alla paura per la sorellina che al dolore per la perdita del nonno.
Premi e punizioni spesso non funzionano quando i sentimenti sono così profondi. Ti suggerisco di rivolgerti a un terapeuta specializzato in bambini: potrà aiutare tua figlia a esprimere e gestire queste emozioni, e supportarvi come famiglia. Intervenire ora può fare una grande differenza per il suo benessere e per il futuro. Non sei sola in questo percorso.
Dott.ssa Federica Franco
Psicoterapeuta, Psicologo
Brusciano
Salve Michela,

la ringrazio per aver condiviso una parte così delicata della sua esperienza di mamma. Dalle sue parole emerge chiaramente quanto tenga alle sue figlie e quanto si stia impegnando per trovare una strada che le aiuti a stare bene, soprattutto in un momento così ricco di cambiamenti e vissuti intensi.

La situazione che descrive coinvolge diversi aspetti: l’arrivo della sorellina, i cambiamenti familiari, la preoccupazione per le persone care e, più recentemente, il lutto per la perdita del nonno. Anche se accaduti in momenti diversi, tutti questi eventi possono avere un forte impatto emotivo su una bambina di sette anni, che forse ancora non ha tutti gli strumenti per esprimere a parole ciò che sente.

È comprensibile che lei si senta disorientata di fronte a questi segnali di disagio, soprattutto quando le reazioni della bambina sembrano sfuggire a qualsiasi tentativo educativo, sia con premi che con punizioni.

In questi casi può essere utile spostare un po’ l’attenzione dal comportamento della bambina in sé e guardare al contesto nel suo insieme. A volte, ciò che aiuta davvero è garantire un clima familiare sereno, prevedibile e accogliente, in cui ogni emozione – anche quelle più difficili – possa avere spazio senza timore di essere giudicata. Non è facile, soprattutto in presenza di più figli e con le fatiche quotidiane, ma è un punto importante da cui partire.

La sua preoccupazione rispetto a una possibile bocciatura è comprensibile e denota una grande attenzione al benessere psicologico di sua figlia. Può essere utile parlarne con l’insegnante in un’ottica collaborativa, valutando se ci siano alternative che tengano conto del momento emotivo della bambina, senza farla sentire ulteriormente in difficoltà.

Infine, se non lo ha già fatto, può considerare l’idea di confrontarsi con uno psicologo dell’età evolutiva, che possa offrire uno spazio di ascolto sia per sua figlia sia per lei, come genitore, per sentirsi più sostenuta in questo percorso.

Si dia fiducia: il fatto che stia cercando un modo per comprendere sua figlia e aiutarla senza puntare il dito è già un primo passo fondamentale.

Un caro saluto e un augurio sincero per il cammino che sta facendo con le sue bambine.
Dott.ssa Federica Franco
Psicoterapeuta
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve Michela, la situazione che descrive è delicata ma non rara nei bambini che vivono cambiamenti importanti in famiglia, come la nascita di un fratellino o una perdita affettiva significativa. Sua figlia si è trovata a gestire due eventi molto forti in poco tempo: prima la nascita della sorellina, poi la morte del nonno a cui era legata. Anche se non esprime apertamente gelosia, è possibile che viva un senso di smarrimento e insicurezza profondo, che si manifesta attraverso il rifiuto scolastico e l’apparente “chiusura”. Il fatto che non reagisca né alle punizioni né ai premi suggerisce che non si tratta di capriccio, ma di un disagio emotivo che ha bisogno di uno spazio di ascolto e contenimento. In questi casi può essere molto utile un breve percorso con uno psicologo psicoterapeuta dell’età evolutiva, che attraverso il gioco o il disegno possa aiutarla a esprimere quello che non riesce a dire a parole, e allo stesso tempo offrire a voi genitori strumenti per sostenerla nel modo più efficace. Per quanto riguarda l’ipotesi della bocciatura, è comprensibile la sua preoccupazione. Spesso ripetere l’anno non è risolutivo se non si lavora prima sul piano emotivo. Anzi, potrebbe rinforzare il senso di fallimento. Prima di accettare questa proposta, sarebbe opportuno fare una valutazione psicologica che chiarisca se il blocco è emotivo o legato ad altre difficoltà. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Monica Angeloni
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera, quando i bambini sono stati "unici" per tanti anni nella famiglia, vedere arrivare un fratellino o sorellina è per loro un momento delicato, perchè devono comprendere che le attenzioni sono divise per entrambi e non più esclusive. Questo ricade molto spesso a scuola, sulla mancanza di motivazione generale. La perdita del nonno è stato un evento drammatico che avrà scombussolato l'emotività, di conseguenza il comportamento. Posso consigliarle di cercare di includere sua figlia in attività con lei e la sorellina, senza forzare. Coinvolgerla in uscite e creare dei momenti di conversazione dove in primis lei condivide con la bambina le sue emozioni, così che la bambina riesca a cogliere che le emozioni possono essere condivise ( e non trattenute e sfogarle con comportamenti negativi). Se ha ancora difficoltà può rivolgersi a qualche struttura (asl o centri privati) dove poter far fare un colloquio psicologico. spero di esserle stata d'aiuto
Buongiorno Michela,
quello che sta vivendo sua figlia è probabilmente legato a un sovraccarico emotivo: l’arrivo della sorellina e poi la perdita del nonno hanno generato ansia e paura di separarsi da casa. Il rifiuto della scuola non è un “capriccio”, ma un modo di esprimere emozioni che non riesce a gestire.
Punizioni o premi non funzionano perché il problema è emotivo, non di volontà.
Cosa può invece fare ora: accogliere le sue emozioni: “Capisco che è un momento difficile, sono qui con te.”; dedicare ogni giorno 10 minuti solo per lei, senza distrazioni; confrontarsi con la scuola per fissare piccoli obiettivi, non la performance.
Se la situazione continua, può essere utile un supporto psicologico per aiutarla a elaborare il lutto e l’ansia.
Riguardo alla bocciatura: meglio evitarla ora, peggiorerebbe l’autostima. Prima bisogna lavorare sul benessere emotivo, poi sul rendimento.
Buonasera, grazie della condivisione. Da come leggo, credo che la bambina si senta più esposta e vulnerabile agli imprevisti della vita, a quelle cose che lei non può controllare (una nuova sorellina, il nonno che viene a mancare), inoltre è cambiato il suo ruolo all'interno della famiglia, è la sorella maggiore ormai, e forse non si sentiva pronta ad una responsabilità immaginaria (nella sua mente può darsi sia comparso un senso del dovere nei confronti di questa piccola anche se voi genitori non le avete mai chiesto nulla). Dunque, in questo caos interiore, la bambina probabilmente ricerca accudimento a scuola (mi rifiuto di fare le attività per avere le attenzioni della maestra e anche di mamma). Posso suggerirle di mettere sua figlia nella posizione di sentirsi brava prima in casa: datele piccoli compiti, fatela sentire coinvolta ("prendi i pannolini per la sorellina", "grazie tesoro, sei di grande aiuto!") così da farla sentire in grado di ricoprire questo nuovo ruolo e questa nuova "responsabilità". Sulla questione della bocciatura, è importante il punto di vista della maestra: se la bambina non ha imparato ciò che le serve per affrontare con il giusto impegno l'anno successivo, non è il caso di metterla nella posizione di dover faticare il doppio degli altri per recuperare e rimettersi in pari. A quel punto meglio ripetere l'anno, ricominciare, imparare ciò che serve e andare avanti. La bocciatura, se messa nella giusta ottica, non è una punizione, ma un aiuto: la bimba può ricominciare, mostrarsi migliore di come si è mostrata fin ora, e magari la paura di essere bocciata di nuovo le farà capire che deve impegnarsi. Spero di esserle stata d'aiuto
Dott.ssa Giulia Diener
Psicoterapeuta, Psicologo
Napoli
Buonasera, i comportamenti di sua figlia denotano uno stato di malessere. I bambini non hanno parole per esprimere cosa li fa stare male e possono esprimere la sofferenza attraverso comportamenti come quelli di sua figlia. Le consiglio di iniziare un percorso di terapia familiare che possa aiutare sua figlia ad esprimere ciò che ha dentro e voi come famiglia a starle vicini.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Giulia Diener
Dott.ssa Federica Brandolini
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve Michela,

Mi sembra che la sua bambina stia attraversando un periodo emotivamente impegnativo. L’arrivo della sorellina ha probabilmente modificato equilibri importanti per lei, generando timori e un bisogno di controllo (“paura che succeda qualcosa”). A questo si è aggiunta la perdita del nonno, un evento molto significativo. Può essere che oggi le sembri “indifferente” o che le scivoli tutto addosso perché fatica a dare un ordine a emozioni così intense e diverse tra loro.

In queste situazioni, un approccio basato sul dialogo e sull’espressione delle emozioni è spesso più utile di strategie orientate solo al comportamento (come punizioni o premi). Ritagliarsi dei momenti tranquilli per farle sentire che lei c’è, che la ascolta e che si può parlare anche di ciò che fa male, può essere molto prezioso. Anche condividere ricordi del nonno (guardare foto, raccontare momenti belli) può aiutarla: un lutto non nominato tende a pesare di più.

Riguardo alla scuola, una bocciatura rischierebbe di aggiungere un ulteriore peso in un periodo già delicato. Può essere utile confrontarsi apertamente con le insegnanti, chiedendo loro di non far sentire la bambina “in difficoltà”, ma piuttosto accompagnata.

Se tutto questo non dovesse bastare, un supporto psicologico con un professionista dell’età evolutiva potrebbe aiutarla a ritrovare equilibrio e a comprendere meglio ciò che sta vivendo.
Nel risponderle mi baso esclusivamente sul suo racconto, ma questa risposta non sostituisce un intervento terapeutico effettuato nei setting e nelle modalità conformi alla professione.
Spero di esserle stata utile, le auguro il meglio.

Saluti,
Dott.ssa Federica Brandolini
Dott. Luciano Esposito
Psicoterapeuta, Psicologo
Portici
La situazione che descrive è delicata e comprensibilmente faticosa, ma da ciò che racconta emerge con chiarezza che Sua figlia non sta manifestando “capricci” o mancanza di impegno: sta esprimendo un disagio emotivo che si è riattivato in momenti molto specifici della sua vita.

Già dallo scorso anno, prima della nascita della sorellina, la bambina ha iniziato a mostrare paura e rifiuto scolastico legati all’ansia che potesse succedere qualcosa alla più piccola. Questo indica che ha un forte senso di responsabilità, tipico dei bambini sensibili, che però può trasformarsi facilmente in ansia di separazione o timore di perdere qualcuno. La nascita della sorellina ha probabilmente mosso molte emozioni: non solo gelosia, ma anche paura, senso di vulnerabilità, bisogno di conferme.

Ora che il problema si è ripresentato e coincide con la perdita del nonno a cui era molto legata, è molto probabile che la bambina stia attraversando un momento di sovraccarico emotivo. La morte di una figura significativa, a 7 anni, può destabilizzare profondamente, soprattutto se già c’era una sensibilità ansiosa.

Per questo motivo né punizioni, né premi, né sollecitazioni “razionali” possono funzionare: il problema non è la volontà, ma l’emotività.

Riguardo alla possibilità di farle ripetere l’anno, faccia attenzione: se il rifiuto nasce dal dolore e dalla paura, una bocciatura rischierebbe di confermare dentro di lei l’idea che “non è capace”, aggravando l’insicurezza. Prima di una decisione così importante sarebbe opportuno capire cosa c’è alla base delle sue difficoltà.

Il passo più utile sarebbe richiedere una valutazione da parte di uno psicologo dell’età evolutiva o del servizio di neuropsichiatria infantile (NPI). Non per “cercare una diagnosi”, ma per dare un nome alle sue paure e offrirle un sostegno adeguato. Intervenire presto permette di evitare che il disagio diventi più grande.

Sua figlia non sta opponendosi: sta chiedendo aiuto con il linguaggio che ha.
Non è una bambina svogliata, ma una bambina ferita che ha bisogno di essere capita e contenuta emotivamente.

Un consulto specialistico Le darà una guida chiara su come sostenerla a casa e su come collaborare con la scuola affinché non viva la classe come un luogo di stress, ma di sicurezza.

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