Esperienze



Sono iscritta all’Ordine degli Psicologi della Campania e lavoro prevalentemente come libero professionista nel mio studio, fornendo supporto individuale, di coppia, familiare ed infantile.
Dopo aver conseguito un Master di II livello in Neuropsicologia dell’età evolutiva e disturbi dell’apprendimento, ho lavorato con bambini con disturbi da Deficit di attenzione e/o iperattività, collaborando con i familiari nell’ interpretare e comprendere i sintomi e le cause attraverso un percorso di Parent Training e, ove necessario, coinvolgendo anche gli insegnanti attraverso una consulenza di Teacher Training.
Successivamente, ho approfondito la mia formazione lavorando come psicologa per il trattamento della stimolazione cognitiva nei soggetti con demenza, facendo da supporto ai caregiver.
Ho acquisito competenze pratiche nel settore dell’Analisi del Comportamento come Tecnico per il trattamento dei disturbi del neurosviluppo e l’autismo.
Infine, mi occupo di:
-problemi adolescenziali
-orientamento sessuale e identità di genere
-problemi di coppia
-disturbo d’ansia
-disturbo di panico
-autostima
-stress
-abbandono
-depressione
Aree di competenza principali:
- Psicologia cognitiva
- Psicoterapia cognitivo comportamentale
Indirizzi (3)
Corso Dante Alighieri 5, Grumo Nevano
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Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
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Viale Raffaello 15, Napoli
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25 recensioni
Punteggio generale
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Cristina
La dottoressa Simonetti mi ha accolta dal primo momento in cui ho messo piede nel suo studio. Abbiamo iniziato questo percorso insieme ad agosto e posso dire di stare meglio ora soprattutto grazie a lei. È una donna diretta e super empatica, riesce a comprendermi e mi dà sempre un punto di vista su cui riflettere. La consiglio a chiunque si senta in un momento di difficoltà o abbia semplicemente bisogno di essere ascoltato.
Marco
Molto contento della dotoressa. Mi sono rivolta a lei perché mi è stata consigliata da unaltro professionista e ho fatto bene.
A C
complimenti alla dottoressa per la sua accoglienza e preparazione durante la seduta , una esperienza molto gradevole dove ti senti a tuo agio grazie a lei , mi ha aiutato molto quindi consiglio di sceglierla perché è una delle migliori che ho mai avuto .
Federica
Sono un adolescente e ringrazio i miei genitori per avermi portata dalla dottoressa . Mi trovo bene e non è per niente una booomer anzi . Felicissima
G.
Salve ho avuto modo di conoscere la Dottoressa Veronica Simonetti in seguito a delle sedute per mia figlia , vi posso garantire che al primo impatto e stata molto precisa e efficace nella sua professionalità , vi racconto che alle prime due ho forse tre sedute i risultati sono stati soddisfacenti , per quanto mi riguarda il suo mestiere l'ho conosce benissimo, l'attenzione verso il paziente e di un ottima conformità (MOLTO GENTILE e PRECISA nel trasmettere sicurezza al paziente)
Nico
É stata Molto Brava mi segue da qualche mese e nonostante io faccia delle trasferte di lavoro lei é sempre stata disponibile a venirmi incontro con gli prari e a fare terapia online. Sto recuperando il mio rapporto grazie a lei.
M.P
L'esperienza con la dottoressa Simonetti è risultata davvero positiva. Sono stata accolta in un ambiente curato e accogliente
che mi ha da subito fatta sentire a mio agio. Durante il colloquio si e dimostrata gentile, disponibile e tanto attenta all'ascolto da maturare una bella sensazione di fiducia da parte mia verso la sua professionalità e competenza. Grazie!
Daniele P.
Professionista molto preparata. Mi sono sentito subito a mio agio grazie alla sua professionalità e gentilezza. Ha ascoltato attentamente le mie preoccupazioni e mi ha fornito preziosi consigli. Consiglio vivamente i suoi servizi a chiunque cerchi supporto psicologico.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 34 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve a tutti, ringrazio anticipatamente chi mi aiuterà in questa circostanza.
Avrei bisogno di un parere esperto in merito a delle circostanze.
Convivevo fino a qualche giorno fa con la mia ex fidanzata. Abbiamo avuto una relazione di 2 anni e un paio di mesi, dove dall'inizio ci sono sempre state molte difficoltà a causa dei nostri caratteri molto forti.
Cercherò di non prolungarmi molto, il primo anno è stato caratterizzato da molti litigi, dovuti soprattutto a causa di traumi passati che caratterizzavano il modo di vivere una relazione da parte sua. Dal canto mio mi sono sempre sentito attaccato e purtroppo, di conseguenza, ci sono state delle reazioni eccessive da parte mia (spesso ero pronto ad andarmene, a chiudere). Lei insisteva sempre ma io mi sentivo sempre oppresso dalle sue richieste. Dopo aver risolto questi problemi tra di noi, le cose sono iniziate ad andare bene, sempre con qualche sfaccettatura, ma da parte di entrambi tanti miglioramenti e soprattutto tanto sentimento. Ad un certo punto decidiamo di Convivere. Quest'ultima procede senza intoppi, ha rafforzato veramente tanto il nostro rapporto su tanti versi, siamo stati molto uniti. È capitato però, da parte mia, in un altro paio di occasioni che, a causa del sentirmi sempre criticato e sminuito, di rifare il gesto di farmi la valigia e dire di andarmene, ma alla fine non me ne andavo mai. Arriviamo a quest'ultimo periodo, dove lei ha deciso di mettere un punto alla nostra relazione per i motivi che seguiranno, per questo credo che tutta questa premessa sia importante. Cercherò di essere il piu oggettivo possibile nel descrivere come sono andate le cose.
Purtroppo lei subisce 2 lutti in famiglia a distanza di poco tempo, uno a dicembre ed uno ad inizio marzo.
Quest'ultimo soprattutto la tocca profondamente. Uno degli episodi chiave che hanno portato alla rottura avviene in conseguenza a questo. Qualche giorno lei viene avvisata dalla famiglia che da lì a breve la nonna ci avrebbe lasciato. Decidiamo di partire in giornata stesso, io però faccio il biglietto di ritorno in quanto sarei dovuto tornare a lavorare. Lei mi chiede il giorno della partenza se fossi potuto rimanere cercando un cambio al turno di lavoro. Io inizialmente rispondo "No" secco, in quanto, senza spiegarmi con lei, sul luogo di lavoro non vi era in quel momento una condizione di tranquillità nel chiedere questo cambio. Poi me lo richiede di nuovo ed io rispondo di nuovo di no secco. Il motivo per la quale dicevo di no è stato perchè, conoscendola, non volevo darle una speranza sul mio poter rimanere lì e poi magari sentirmi dire un no a causa di colleghi particolari presenti in quel momento, insomma non ero proprio tranquillo e propenso a chiedere questo cambio, ma comunque era in programma di farlo, in testa mia, con modi che non avrebbero permesso un No come risposta. Dopo un paio di ore eravamo in ospedale ed il padre di lei mi fa una sorta di discorso per provare a convincermi sul chiamare per chiedere il cambio, ed io gli rispondo dicendo che era gia mia intenzione farlo, ma spiegandogli la mia non serenità e quindi stavo cercando il modo ed il momento giusto. Faccio la mia richiesta e per fortuna mi viene data la possibilita di rimanere fino a qualche giorno dopo. Durante questo periodo mi sono impegnato molto a dare supporto a lei in primis, ed alla sua famiglia, andando a fare la spesa per loro (a spese mie), cucinando per loro e passando ogni momento possibile vicino a lei, anche passando giornate intere in ospedale. Una settimana dopo lei mi dice di esserci rimasta male in quanto mi hanno dovuto "convincere" di rimanere lì, inizialmente accusandomi di non voler rimanere. Io rispondo spiegandole che quello che sta dicendo per me è assurdo,lo testimonia quello che ho fatto mentre ero lì. Oltre a questo, in altri casi lei ha avuto la tendenza a sminuire spesso i miei gesti, anche a livello di attenzioni. Lei dice che io di carattere sono sempre stato freddo, e di tendenza io sono una persona che è molto piu propensa ai gesti che alle parole, ma per lei ho cercato di modificare anche questo mio lato, perche alla fine credo ci sia sempre margine di miglioramento, soprattutto dinanzi ad un sentimento forte. Dopo varie "critiche" subite, tendenti spesso a sminuire i miei gesti, arriviamo ultimamente ad un ulteriore litigio molto pesante, dove io ho reagito molto male, alzando la voce molto e, dopo aver visto una sua freddezza, dando un calcio forte ad un borsone che mi sono trovato davanti mentre uscivo dalla stanza. Le ho chiesto subito scusa per questo mio gesto e lei per questo ha deciso di chiudere in quanto dice di non fidarsi piu di un mio possibile cambiamento. Non sono entrato nei dettagli in quanto non vorrei provare in nessun modo a "giustificare" le mie reazioni, ma ho inizialmente insistito con lei dicendole che sono tutte cose risolvibili proprio perche lei sa di cosa siamo capaci insieme e che avremmo potuto superare anche questa. Insomma, lei ha messo un punto definitivo in quanto dice di non fidarsi piu su un mio possibile cambiamento. Io non sono d'accordo con lei in quanto credo che si, sicuramente la mia reazione è stata eccessiva, ma che di recente anche lei ne aveva avuta una simile e che, da questo, potevamo porci un ulteriore obiettivo di miglioramento. Io credo che, nonostante le tante difficoltà, in questa relazione eravamo molto affiatati e molto felici insieme. Infatti anche lei ha ammesso molti suoi errori scusandosi. Non sto insistendo e sto accettando la sua decisione, anche non essendo d'accordo.
Grazie a chiunque perderà questo poco tempo per aiutarmi sulla cosa migliore da fare, perchè credo sia veramente insensato chiudere una relazione con un sentimento così forte, ma per rispetto suo lo sto accettando
Capisco che tu stia attraversando un momento molto difficile, dove le emozioni contrastanti sono forti. È importante riconoscere che le relazioni, anche quelle più affiatate, richiedono spazio per la crescita e il cambiamento di entrambi i partner. Rispetta il bisogno di spazio della tua ex e prendi del tempo per riflettere su te stesso, lavorando su eventuali reazioni impulsive. La comunicazione aperta e il cambiamento sono essenziali per qualsiasi relazione sana.

Salve a tutti. Sono Chiara ed ho 26 anni. Mi sono fidanzata all’età di 18 anni con Gregorio, con cui sono stata fino a un mese fa. Filippo è stato il ragazzo con cui ho scoperto il sesso, sono stata veramente innamorata di lui ed è sempre stato per me la persona della mia vita. Lui ha 3 anni più di me e studia all’università dai 18 anni, purtroppo però ha avuto problemi con lo studio e questo ha dilungato tantissimo gli anni di università: sostanzialmente ancora oggi deve laurearsi. In tutti questi anni io ho sentito il bisogno di concretizzare la nostra relazione, andando a convivere, ma lui ha sempre detto di non potere, per via dell’università. Mi diceva che prima di tutto lui doveva pensare a studiare e che io dovevo accontentarmi della relazione così come era. In più, avevamo dei problemi anche nell’intimità: io non ho mai raggiunto l’orgasmo e per lui questo era un grosso problema, per cui quando facevamo sesso mi rendevo conto che non stavamo facendo un atto di amore ma che lui tentava in tutti i modi di farmi raggiungere l’orgasmo ed io pensavo solo a riuscirci (non riuscendoci purtroppo); mi sentivo completamente sola ed abbandonata mentre lo facevamo. Ad un certo punto, ho iniziato a non provare più attrazione fisica per lui ed a dover pensare ad altri ragazzo che mi piacevano per compiere l’atto. In più, il fatto di non vivere assieme non rendeva l’atto facile, perché eravamo costretti a farlo in macchina o in casa sua (quando magari nella stanza accanto c’erano i genitori) e questo mi metteva molto a disagio. In tutto ciò, lui ha più volte cercato di spingermi a frequentare alcuni suoi amici con i quali io non mi trovavo affatto, per cui ho passato anni a forzarmi ad essere in un modo in cui non ero per compiacerlo. Per realizzare il suo sogno, come diceva lui. Circa un mese fa ho deciso di lasciarlo. Lui non voleva assolutamente e la cosa che più mi ha fatta arrabbiare era che da quando gli ho detto di volerlo lasciare ha cambiato i suoi comportamenti: diceva di volere una famiglia con me, mi ha regalato dei fiori (gesto che non ha mai fatto), passava molto tempo con me (mente prima dovevo elemosinarlo quel tempo). C’è da dire che io purtroppo vivevo una sorta di dipendenza da lui, non avendo amici, cosa che invece adesso ho.
Comunque, l’ho lasciato e lui non vuole più parlarmi e sentirmi, non vuole che rimaniamo in amicizia. Per prima cosa mi sentivo molto leggera dopo averlo lasciato, mentre ora a distanza di un mese sto malissimo: ho paura di aver perso la persona della mia vita. Forse la situazione si poteva risolvere? Me lo sono chiesta anche io, ma dal momento in cui provavo poca attrazione fisica per lui mi son detta “è proprio finita”.
Sapete darmi un parere su questa situazione?
Capisco che stai attraversando un periodo di confusione e dolore. La tua decisione di lasciare la relazione è stata il risultato di una riflessione profonda su ciò che non ti soddisfaceva più, sia emotivamente che fisicamente. Il fatto che tu non sentissi più attrazione per lui indicano la necessità di un cambiamento. La tristezza che provi ora è comprensibile, poiché il distacco emotivo e la fine di un capitolo importante della tua vita sono dolorosi. Ti incoraggio a concentrarti su te stessa, a nutrire i nuovi legami che stai costruendo e a riflettere sui tuoi bisogni affettivi. Considera anche di parlare con un professionista per esplorare il come ti senti e come affrontare ciò , per permetterti di guarire da questa esperienza.

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