Salve buonasera ho mia Cognata che soffre di disturbi sulla sua personalità ha preso per 4 anni le g
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Salve buonasera ho mia Cognata che soffre di disturbi sulla sua personalità ha preso per 4 anni le gocce en non saprei dire la quantità che presi all'inizio adesso a sospeso perché il psichiatria le a dato delle compresse lei si sente un tremore per il corpo. Non esce di casa non si guarda allo specchio, però si prepara in casa e possibile sapere qualcosa? grazie
Buongiorno gentile utente, mi dispiace sapere che sua cognata stia soffrendo di questi disturbi così invalidanti tanto da impedirle di uscire di casa. Le consiglio di incoraggiarla a parlare con il medico che le ha prescritto il farmaco per discutere su gli effetti collaterali. Consiglio anche di iniziare un percorso di psicoterapia, anche online, per avere il giusto supporto e trattamento. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento, sono disponibile anche per terapie online. un caro saluto, dott.ssa Cristina Sinno
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Buongiorno,
Grazie per aver condiviso la situazione di tua cognata. Capisco quanto possa essere preoccupante vedere una persona cara affrontare tali difficoltà. I disturbi della personalità e i cambiamenti nei farmaci possono essere molto complessi da gestire, sia per la persona che ne soffre sia per chi le sta accanto.
Il tremore che tua cognata sta sperimentando potrebbe essere un effetto collaterale del cambio di farmaci. È importante che questo venga segnalato al suo psichiatra il prima possibile, in modo che possa valutare la situazione e apportare eventuali aggiustamenti alla terapia.
Il fatto che tua cognata non esca di casa e non si guardi allo specchio indica un livello significativo di disagio e sofferenza. È fondamentale che continui a ricevere supporto professionale. Oltre al trattamento farmacologico, la psicoterapia può essere estremamente utile per affrontare le radici dei suoi disturbi e sviluppare strategie per gestirli.
Ecco alcuni passi che potresti considerare per supportarla:
Comunicazione Aperta: Parla con tua cognata in modo empatico e non giudicante. Falla sentire ascoltata e compresa.
Consultare il Psichiatra: Segnala al suo psichiatra i sintomi di tremore e qualsiasi altro cambiamento nel comportamento o nello stato emotivo. È importante che il medico sia a conoscenza di questi dettagli per fornire il miglior trattamento possibile.
Supporto Psicoterapeutico: Oltre alla terapia farmacologica, la psicoterapia può offrire un sostegno significativo. Un terapeuta può aiutare tua cognata a esplorare e affrontare le sue paure, ansie e altre difficoltà emotive.
Creare una Routine di Supporto: Incoraggiala a mantenere una routine quotidiana che includa attività che trova piacevoli e rilassanti. Questo può aiutare a creare una struttura e un senso di normalità.
Gruppi di Supporto: Considera la possibilità di partecipare a gruppi di supporto per persone con disturbi della personalità e per i loro familiari. Condividere esperienze con altre persone che stanno affrontando situazioni simili può essere molto utile.
Se desideri ulteriori consigli o vuoi approfondire come poter supportare tua cognata, sono qui per aiutarti. Non esitare a contattarmi per fissare un appuntamento o per discutere ulteriormente della situazione.
Ti auguro il meglio nel tuo percorso di supporto a tua cognata.
Grazie per aver condiviso la situazione di tua cognata. Capisco quanto possa essere preoccupante vedere una persona cara affrontare tali difficoltà. I disturbi della personalità e i cambiamenti nei farmaci possono essere molto complessi da gestire, sia per la persona che ne soffre sia per chi le sta accanto.
Il tremore che tua cognata sta sperimentando potrebbe essere un effetto collaterale del cambio di farmaci. È importante che questo venga segnalato al suo psichiatra il prima possibile, in modo che possa valutare la situazione e apportare eventuali aggiustamenti alla terapia.
Il fatto che tua cognata non esca di casa e non si guardi allo specchio indica un livello significativo di disagio e sofferenza. È fondamentale che continui a ricevere supporto professionale. Oltre al trattamento farmacologico, la psicoterapia può essere estremamente utile per affrontare le radici dei suoi disturbi e sviluppare strategie per gestirli.
Ecco alcuni passi che potresti considerare per supportarla:
Comunicazione Aperta: Parla con tua cognata in modo empatico e non giudicante. Falla sentire ascoltata e compresa.
Consultare il Psichiatra: Segnala al suo psichiatra i sintomi di tremore e qualsiasi altro cambiamento nel comportamento o nello stato emotivo. È importante che il medico sia a conoscenza di questi dettagli per fornire il miglior trattamento possibile.
Supporto Psicoterapeutico: Oltre alla terapia farmacologica, la psicoterapia può offrire un sostegno significativo. Un terapeuta può aiutare tua cognata a esplorare e affrontare le sue paure, ansie e altre difficoltà emotive.
Creare una Routine di Supporto: Incoraggiala a mantenere una routine quotidiana che includa attività che trova piacevoli e rilassanti. Questo può aiutare a creare una struttura e un senso di normalità.
Gruppi di Supporto: Considera la possibilità di partecipare a gruppi di supporto per persone con disturbi della personalità e per i loro familiari. Condividere esperienze con altre persone che stanno affrontando situazioni simili può essere molto utile.
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Buongiorno, mi dispiace che sua cognata si trovi in una tale situazione di sofferenza. Il tremore potrebbe essere causato da effetti relativi alla terapia farmacologica che sta assumendo. Va avvisato lo psichiatra, e se si confermasse tale problematica, provvedere a una modifica o aggiustamento della terapia, che non va sospesa autonomamente perchè può dare effetti negativi. Oltre ciò, le ripercussioni e le fatiche psicologiche ed emotive che tutto questo ha causato in sua cognata e in tutti coloro che le stanno accanto, potrebbero essere affrontate in una psicoterapia. Mi preoccupa che sua cognata possa affrontare anche dei sentimenti di colpa per la preoccupazione che provoca in voi. Se a lei o a sua cognata servisse aiuto o qualsiasi tipo di ulteriore informazione, non esiti a contattarmi.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, certamente il cambio di terapia farmacologica e la terapia farmacologica in sé possono portare a diversi effetti collaterali. Ritengo necessario però che sua cognata ed eventualmente anche le persone che di lei si occupano, ne parlino con lo psichiatra che l'ha in cura così che possa valutare al meglio la situazione e se utile modificare la terapia in atto. Cordialmente
Salve, potremmo ipotizzare che tua cognata potrebbe avere sviluppato una dipendenza psicologica dalle gocce che ha preso per 4 anni. Il fatto che ora abbia dei sintomi di tremore e che si senta incapace di uscire di casa potrebbe indicare che stia avendo difficoltà nell'affrontare la vita quotidiana senza l'aiuto delle gocce. Inoltre, il fatto che non si guardi allo specchio potrebbe indicare un disagio o una bassa autostima legata alla sua personalità e ai disturbi che sta affrontando. Potrebbe essere utile per lei ricevere sostegno psicologico per aiutarla a affrontare questi problemi e adottare strategie per migliorare la sua autostima e il suo benessere emotivo. La terapia sistemica relazionale potrebbe essere un approccio utile per esplorare le dinamiche relazionali della famiglia e individuare eventuali dinamiche disfunzionali che potrebbero contribuire ai suoi disturbi. È importante che tua cognata sia accompagnata da professionisti competenti e che riceva il supporto necessario per affrontare la sua situazione in modo adeguato. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione anche online.
Dott. Cordoba
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Buongiorno, mi spiace leggere di tanta sofferenza. Da quello che leggo mi ritengo importante e opportuno, per lei, un sostegno psicologico per il suo benessere psicofisico.
Non esiti a contattarmi, rimango a disposizione per un colloquio anche online.
Dr. Grazia Chianetta
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Dr. Grazia Chianetta
Buongiorno gentile utente, mi dispiace per la situazione che sua cognata sta attraversando e immagino anche la vostra preoccupazione nel vivere la sua sofferenza.
Il tremore potrebbe essere dettato dall'interruzione delle gocce assunte per un lungo periodo da sua cognata, a tal riguardo potrebbe essere utile contattare il suo/a psichiatra per avere delucidazioni in merito e capire se la nuova terapia farmacologica sia funzionale, senza interrompere bruscamente l'assunzione del farmaco.
Potrebbe inoltre essere utile per sua cognata affrontare un percorso di psicoterapia che la possa supportare in questo periodo di grande fatica psicologica e per trovare le strategie più adatte per affrontare questa situazione.
Rimango a disposizione per un eventuale colloquio di consultazione anche online.
Un caro saluto,
Dott. Davide Este
Il tremore potrebbe essere dettato dall'interruzione delle gocce assunte per un lungo periodo da sua cognata, a tal riguardo potrebbe essere utile contattare il suo/a psichiatra per avere delucidazioni in merito e capire se la nuova terapia farmacologica sia funzionale, senza interrompere bruscamente l'assunzione del farmaco.
Potrebbe inoltre essere utile per sua cognata affrontare un percorso di psicoterapia che la possa supportare in questo periodo di grande fatica psicologica e per trovare le strategie più adatte per affrontare questa situazione.
Rimango a disposizione per un eventuale colloquio di consultazione anche online.
Un caro saluto,
Dott. Davide Este
Buongiorno, quali sono le intenzioni di sua cognata? Sarebbe importante ed utile rivolgersi, ad un professionista della salute mentale per rivedere la cura farmacologica nelle modalità di assunzione e sospensione, ed avere un quadro più chiaro della situazione
Buongiorno,
immagino scriva con l'affetto, tuttavia sarebbe necessario avere in carico la signora per comprendere meglio la dinamica e quindi l'approccio dei familiari (premesso che la signora sia in accordo).
Per quanto descrive potrebbe essere utile la signora si confrontasse con i medici curanti. Spiacente non poterLe altro di più specifico.
Saluti
immagino scriva con l'affetto, tuttavia sarebbe necessario avere in carico la signora per comprendere meglio la dinamica e quindi l'approccio dei familiari (premesso che la signora sia in accordo).
Per quanto descrive potrebbe essere utile la signora si confrontasse con i medici curanti. Spiacente non poterLe altro di più specifico.
Saluti
Gentile Utente buongiorno,
come le hanno già suggerito gli altri psicologi nelle loro risposte, il tremore di sua cognata potrebbe essere collegato agli effetti collaterali della terapia prescritta dallo psichiatra con il quale è necessario interagire per monitorare e calibrare la terapia farmacologica. Comprendo la sua preoccupazione nel vivere la sofferenza di sua cognata. Aiutarla a prendere consapevolezza che la terapia farmacologica necessita di un controllo puntuale dallo psichiatra può essere un'azione utile da mettere in campo, inoltre, se questa situazione di riflesso le pesa e le crea disagio, potrebbe considerare un supporto psicologico per se stessa.
Cari Saluti. Dr.ssa Claudia Quaglieri
come le hanno già suggerito gli altri psicologi nelle loro risposte, il tremore di sua cognata potrebbe essere collegato agli effetti collaterali della terapia prescritta dallo psichiatra con il quale è necessario interagire per monitorare e calibrare la terapia farmacologica. Comprendo la sua preoccupazione nel vivere la sofferenza di sua cognata. Aiutarla a prendere consapevolezza che la terapia farmacologica necessita di un controllo puntuale dallo psichiatra può essere un'azione utile da mettere in campo, inoltre, se questa situazione di riflesso le pesa e le crea disagio, potrebbe considerare un supporto psicologico per se stessa.
Cari Saluti. Dr.ssa Claudia Quaglieri
Gentilissima, mi spiace molto per la situazione. Credo che scrivere e parlare direttamente con il medico prescrivente o curante di sua cognata potrebbe aiutarvi nel comprendere meglio questa sintomatologia!
cordiali saluti
AV
cordiali saluti
AV
Gentile utente, i farmaci da soli non sono sufficienti. Per avere maggiori benefici è importanti associarli ad un percorso di supporto psicologico.
Se ne avesse voglia, può scrivermi per un primo incontro gratis.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Se ne avesse voglia, può scrivermi per un primo incontro gratis.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
buongiorno, bene che sua cognata abbia un' occhio attento come lei. il cambio farmaci può portare a questo ma è bene che lo psichiatra sappia e che quanto prima venga associata un percorso di psicoterapia. Dott.ssa Agnese Desiderati
Buongiorno, in base a ciò che lei dice e secondo la sua richiesta direi che la soluzione migliore sia quella di parlarne con lo psichiatra che la segue.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Stefania Rubiero
Un cordiale saluto
Dott.ssa Stefania Rubiero
Mi dispiace sentire che tua cognata sta attraversando un periodo difficile. I sintomi che descrivi, come il tremore e l’evitamento di uscire di casa o guardarsi allo specchio, possono essere associati a vari disturbi psicologici. Tuttavia, è importante ricordare che solo un professionista della salute mentale può fare una diagnosi accurata.
Il cambiamento di farmaco potrebbe aver causato alcuni effetti collaterali, come il tremore che hai menzionato. È importante che tua cognata parli di questi sintomi con il suo psichiatra. Potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio del farmaco o provare un farmaco diverso.
Inoltre, potrebbe essere utile per tua cognata cercare il supporto di un terapeuta o consulente. La terapia può fornire strumenti e strategie per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita.
Ricorda, è importante che tua cognata non interrompa o modifichi il suo trattamento farmacologico senza prima consultare il suo medico.
Cordialmente, Dr. Marco Di Campli, Psicoterapeuta
Il cambiamento di farmaco potrebbe aver causato alcuni effetti collaterali, come il tremore che hai menzionato. È importante che tua cognata parli di questi sintomi con il suo psichiatra. Potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio del farmaco o provare un farmaco diverso.
Inoltre, potrebbe essere utile per tua cognata cercare il supporto di un terapeuta o consulente. La terapia può fornire strumenti e strategie per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita.
Ricorda, è importante che tua cognata non interrompa o modifichi il suo trattamento farmacologico senza prima consultare il suo medico.
Cordialmente, Dr. Marco Di Campli, Psicoterapeuta
Buongiorno per la terapia farmacologica e gli effetti indesiderati sua cognata deve necessariamente rivolgersi allo psichiatra che le ha prescritte.
Le consiglio anche una Psicoterpia per cercare di gestire al meglio la situazione di criticità in cui sua cognata si trova al momento.
Resto a disposizione un saluto. Dr.ssa Versari Debora.
Le consiglio anche una Psicoterpia per cercare di gestire al meglio la situazione di criticità in cui sua cognata si trova al momento.
Resto a disposizione un saluto. Dr.ssa Versari Debora.
Salve qual è la sua domanda nello specifico? Cosa vuole sapere? Per valutare la terapia farmacologica dovrà consultare certamente uno psichiatra che le spiega anche quali sono i vari effetti collaterali dei farmaci e quanto tempo ci vuole perché facciano effetto. Detto ciò se sua cognata iniziasse un percorso di psicoterapia è possibile che abbia dei miglioramenti sostanziali associati alla terapia farmacologica adeguata. Altrimenti è possibile tentare la strada della terapia familiare per aiutare tutti voi a comprendere a ad aiutare al meglio sia cognata
Buonasera, la situazione di tua cognata sembra davvero complessa e richiede attenzione e cura. I disturbi della personalità e l'uso prolungato di farmaci, come le gocce e ora le compresse prescritte dal suo psichiatra, possono avere effetti significativi sulla sua vita quotidiana. Il tremore che avverte potrebbe essere un effetto collaterale dei farmaci o legato all'ansia o ad altri sintomi del suo disturbo. Non uscire di casa e evitare di guardarsi allo specchio possono indicare un forte disagio psicologico, forse legato all'ansia sociale o a un disturbo dell'immagine corporea.
È essenziale che tua cognata continui a seguire il piano di trattamento prescritto dal suo psichiatra. Se il tremore o altri sintomi persistono o peggiorano, sarebbe opportuno informare il medico, in modo che possa valutare eventuali aggiustamenti della terapia o approfondimenti diagnostici. Offrirle un ascolto empatico e senza giudizio può fare una grande differenza. Farle sapere che sei disponibile a parlare e a sostenerla, rispettando però i suoi spazi e tempi, è fondamentale.
Può essere utile incoraggiarla a trovare attività piacevoli che può fare in casa. Piccoli passi, come dedicarsi a un hobby, leggere o ascoltare musica, possono aiutarla a sentirsi più coinvolta e meno isolata. Oltre al trattamento farmacologico, la psicoterapia può essere molto utile per affrontare i disturbi della personalità e i sintomi associati. Potrebbe essere utile esplorare la possibilità di iniziare o continuare un percorso terapeutico con uno psicologo o uno psicoterapeuta. Anche partecipare a gruppi di supporto per persone che soffrono di disturbi della personalità e per i loro familiari può offrire un senso di comunità e condivisione delle esperienze.
Ricorda che ogni persona è unica e la strada verso il miglioramento può richiedere tempo e pazienza. Se tua cognata si sente a disagio con il trattamento attuale o ha dubbi, è importante che lo comunichi al suo psichiatra per valutare insieme eventuali cambiamenti. Anche per te, parlare con un professionista della salute mentale può essere utile per ricevere supporto su come gestire la situazione e aiutare al meglio tua cognata.
Se hai altre domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, sono qui per aiutarti.
M.G.
È essenziale che tua cognata continui a seguire il piano di trattamento prescritto dal suo psichiatra. Se il tremore o altri sintomi persistono o peggiorano, sarebbe opportuno informare il medico, in modo che possa valutare eventuali aggiustamenti della terapia o approfondimenti diagnostici. Offrirle un ascolto empatico e senza giudizio può fare una grande differenza. Farle sapere che sei disponibile a parlare e a sostenerla, rispettando però i suoi spazi e tempi, è fondamentale.
Può essere utile incoraggiarla a trovare attività piacevoli che può fare in casa. Piccoli passi, come dedicarsi a un hobby, leggere o ascoltare musica, possono aiutarla a sentirsi più coinvolta e meno isolata. Oltre al trattamento farmacologico, la psicoterapia può essere molto utile per affrontare i disturbi della personalità e i sintomi associati. Potrebbe essere utile esplorare la possibilità di iniziare o continuare un percorso terapeutico con uno psicologo o uno psicoterapeuta. Anche partecipare a gruppi di supporto per persone che soffrono di disturbi della personalità e per i loro familiari può offrire un senso di comunità e condivisione delle esperienze.
Ricorda che ogni persona è unica e la strada verso il miglioramento può richiedere tempo e pazienza. Se tua cognata si sente a disagio con il trattamento attuale o ha dubbi, è importante che lo comunichi al suo psichiatra per valutare insieme eventuali cambiamenti. Anche per te, parlare con un professionista della salute mentale può essere utile per ricevere supporto su come gestire la situazione e aiutare al meglio tua cognata.
Se hai altre domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, sono qui per aiutarti.
M.G.
Suggerisca a sua cognata di affiancare l'uso di psicofarmaci ad un percorso con uno psicologo che possa aiutarla a comprendere l'origine del suo malessere e ad affrontarlo.
Cordiali saluti
Alessandra Albanese
Cordiali saluti
Alessandra Albanese
Buongiorno,
Dal testo che ha scritto, mi sembra che lei voglia realmente aiutare sua cognata.
Tuttavia, ci ha raccontato ben poco di sé. Che effetto Le fa questa situazione, che ha descritto?
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Dal testo che ha scritto, mi sembra che lei voglia realmente aiutare sua cognata.
Tuttavia, ci ha raccontato ben poco di sé. Che effetto Le fa questa situazione, che ha descritto?
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Buonasera, grazie per aver condiviso la situazione di tua cognata con noi.
Capisco che può essere molto preoccupante vedere una persona cara attraversare momenti così difficili. Tuttavia, con le informazioni fornite è difficile formulare una diagnosi precisa. I sintomi che descrivi, come il tremore e l'evitamento sociale, potrebbero avere molte cause diverse e richiedono un approfondimento. Il fatto che tua cognata sia seguita da uno psichiatra è positivo, ma vorrei incoraggiarti a considerare anche l'opzione di un supporto psicologico aggiuntivo: un terapeuta potrebbe aiutarla a esplorare e affrontare le sue difficoltà emotive e comportamentali in modo più accurato. Ricorda che ogni persona è unica e risponde in modo diverso ai trattamenti, quindi è importante continuare a monitorare i sintomi e rimanere in contatto con i professionisti che la seguono per qualsiasi accomodamento del percorso terapeutico.
Un saluto!
Capisco che può essere molto preoccupante vedere una persona cara attraversare momenti così difficili. Tuttavia, con le informazioni fornite è difficile formulare una diagnosi precisa. I sintomi che descrivi, come il tremore e l'evitamento sociale, potrebbero avere molte cause diverse e richiedono un approfondimento. Il fatto che tua cognata sia seguita da uno psichiatra è positivo, ma vorrei incoraggiarti a considerare anche l'opzione di un supporto psicologico aggiuntivo: un terapeuta potrebbe aiutarla a esplorare e affrontare le sue difficoltà emotive e comportamentali in modo più accurato. Ricorda che ogni persona è unica e risponde in modo diverso ai trattamenti, quindi è importante continuare a monitorare i sintomi e rimanere in contatto con i professionisti che la seguono per qualsiasi accomodamento del percorso terapeutico.
Un saluto!
Buongiorno carissima,
mi dispiace molto per la situazione di disagio che sta vivendo sua cognata, e immagino che anche per lai non sia facile vedere una persona a cui si vuole bene attraversare un periodo di sofferenza. Mi sento di suggerirle di consigliare a sua cognata di rivolgersi al medico per condividere i sintomi che sta provando a livello fisico, e di avviare un percorso di sostegno psicologico che possa aiutarla ad attraversare questo periodo di sofferenza . Mi rendo disponibile ad un colloquio conoscitivo anche on line. Grazie di aver condiviso l'esperienza di sua cognata. Un caro saluto Ilaria Redivo
mi dispiace molto per la situazione di disagio che sta vivendo sua cognata, e immagino che anche per lai non sia facile vedere una persona a cui si vuole bene attraversare un periodo di sofferenza. Mi sento di suggerirle di consigliare a sua cognata di rivolgersi al medico per condividere i sintomi che sta provando a livello fisico, e di avviare un percorso di sostegno psicologico che possa aiutarla ad attraversare questo periodo di sofferenza . Mi rendo disponibile ad un colloquio conoscitivo anche on line. Grazie di aver condiviso l'esperienza di sua cognata. Un caro saluto Ilaria Redivo
Buongiorno, purtroppo quando si chiede aiuto per una terza persona diventa difficile formulare una risposta perchè mancano i vissuti della persona stessa, e i comportamenti come non uscire di casa o guardarsi allo specchio a volte son le punta dell'iceberg. che possono dire molto ma mai abbastanza, Per i tremori le consiglio di di rivolgersi al medico di base e psichiatra in modo da rivalutare la terapia farmacologica e che suggerirei di affiancare a un sostegno psicologico.
Cordialmente,
Dott.ssa Caterina Buonocunto
Cordialmente,
Dott.ssa Caterina Buonocunto
Gentile utente, purtroppo è difficile comprendere davvero la situazione quando essa è spiegata da una terza persona. Sarebbe utile porre queste domande allo psichiatra che segue sua cognata, informandolo anche dei sintomi attuali che presenta. Oltre una cura psichiatrica, per sua cognata, può essere fondamentale affiancare anche un trattamento di psicoterapia.
Saluti, Dott.ssa Simona Spiezia
Saluti, Dott.ssa Simona Spiezia
Buonasera, grazie per aver condiviso la situazione di tua cognata. Da quello che descrivi, sembra che tua cognata stia affrontando una condizione complessa, legata a disturbi della personalità e forse anche a una componente ansiosa o depressiva. Il fatto che stia vivendo sintomi fisici come tremori, insieme all’evitamento di specchi e alla difficoltà a uscire di casa, suggerisce che stia attraversando una fase delicata del suo percorso psicologico e farmacologico.
Ecco alcune cose che potrebbero essere utili da considerare:
Effetti collaterali dei farmaci: I tremori e altri sintomi fisici possono essere legati a un cambiamento nella terapia farmacologica. Quando si passa da un farmaco all'altro o si modifica il dosaggio, il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi. È importante che tua cognata riferisca questi sintomi al suo psichiatra, poiché potrebbe essere necessario un aggiustamento del trattamento. Gli effetti collaterali, come tremori o ansia fisica, non sono rari, ma devono essere gestiti attentamente.
Evitamento e immagine di sé: Il fatto che tua cognata eviti lo specchio e non esca di casa può essere indicativo di un profondo disagio legato all’immagine di sé o a un livello significativo di ansia sociale o depressione. Questi comportamenti potrebbero essere il risultato di una bassa autostima, vergogna o insicurezze che si manifestano in un ritiro dalla vita sociale e dall’interazione con se stessa.
Importanza del supporto psicoterapeutico: Oltre al trattamento farmacologico, è fondamentale che tua cognata riceva anche un supporto psicologico. La psicoterapia può aiutarla a esplorare le cause più profonde dei suoi comportamenti e delle sue emozioni, fornendole strumenti per gestire il disagio e affrontare gradualmente le sue paure o insicurezze. In alcuni casi, una combinazione di psicoterapia e farmaci è l’approccio più efficace per migliorare la qualità della vita.
Supporto familiare: Il tuo supporto e quello delle persone vicine a lei è cruciale. Può essere utile cercare di non forzarla a fare ciò che non si sente pronta a fare, ma allo stesso tempo incoraggiarla dolcemente a fare piccoli passi, come magari uscire di casa per brevi periodi o parlarti di come si sente. Farle sapere che è ascoltata e compresa può fare una grande differenza.
Comunicazione con lo psichiatra: È importante mantenere una linea aperta di comunicazione con il suo psichiatra. Se non lo ha già fatto, potrebbe essere utile programmare una visita per discutere sia dei sintomi fisici che del suo stato emotivo attuale. A volte, il solo cambiare il tipo di farmaco o la dose può migliorare significativamente la qualità della vita, ma questo deve essere sempre fatto sotto controllo medico.
Infine, ricorda che la guarigione da questi disturbi richiede tempo, pazienza e un approccio integrato che coinvolga sia il supporto farmacologico che psicoterapeutico. Offrire comprensione, senza giudizi o pressioni, è uno dei migliori aiuti che puoi dare a tua cognata in questo momento.
Gentile utente, grazie per aver condiviso l'esperienza di sua cognata.
Le consiglio però di provare a capire, previo suo consenso, quanto questi disturbi impattino sul suo funzionamento di vita quotidiana e quanto la sua motivazione a chiedere aiuto sia elevata. Sulla base di ciò che ha raccontato è importante che venga effettuato un percorso di cura su due fronti: il primo è senz'altro una visita psichiatrica così che si chiarisca bene il ruolo del farmaco, e, se necessario, aggiustare la posologia; il secondo sarebbe rivolgersi ad uno specialista psicologo per iniziare un percorso di sostegno psicologico.
Per qualsiasi informazione mi contatti.
Un caro saluto.
Le consiglio però di provare a capire, previo suo consenso, quanto questi disturbi impattino sul suo funzionamento di vita quotidiana e quanto la sua motivazione a chiedere aiuto sia elevata. Sulla base di ciò che ha raccontato è importante che venga effettuato un percorso di cura su due fronti: il primo è senz'altro una visita psichiatrica così che si chiarisca bene il ruolo del farmaco, e, se necessario, aggiustare la posologia; il secondo sarebbe rivolgersi ad uno specialista psicologo per iniziare un percorso di sostegno psicologico.
Per qualsiasi informazione mi contatti.
Un caro saluto.
Buongiorno.
Le offro un consiglio da psicologa. Se sua cognata soffre di un disturbo di personalità diagnosticato, dovrebbe essere seguita da uno/una psichiatra che cura la gestione del farmaco e da uno/una psicoterapeuta con cui intraprendere una psicoterapia costante, come minimo a cadenza settimanale. Spero di esserle stata utile, una buona giornata
Le offro un consiglio da psicologa. Se sua cognata soffre di un disturbo di personalità diagnosticato, dovrebbe essere seguita da uno/una psichiatra che cura la gestione del farmaco e da uno/una psicoterapeuta con cui intraprendere una psicoterapia costante, come minimo a cadenza settimanale. Spero di esserle stata utile, una buona giornata
Buongiorno, è necessario mantenere sempre un contatto con uno specialista, in questo caso con lo psichiatra per monitorare che effetti ci sono con l'assunzione di un farmaco e quindi se necessario modificare il dosaggio o cambiare principio attivo.
Parallelamente credo sia necessario cominciare un percorso psicologico.
Grazie per la condivisione e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Marina Corazzi
Parallelamente credo sia necessario cominciare un percorso psicologico.
Grazie per la condivisione e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Marina Corazzi
Buonasera,
prima di tutto, mi permetta di esprimere la mia comprensione per la situazione che sta vivendo con sua cognata. È evidente che lei tiene molto a lei e si preoccupa per il suo benessere, e questo è un segno di grande empatia e sostegno. Quando una persona cara attraversa difficoltà legate alla salute mentale, è naturale sentirsi confusi o preoccupati, soprattutto quando si notano comportamenti che possono sembrare insoliti o difficili da comprendere.
Quello che descrive – il tremore corporeo, la difficoltà ad uscire di casa, il rifiuto di guardarsi allo specchio, ma anche il fatto che si prepara in casa – potrebbe essere indicativo di **difficoltà emotive e psicologiche**, che possono essere legate al disturbo della personalità di cui parla. In particolare, i tremori fisici potrebbero essere un effetto collaterale dei farmaci che sta assumendo, ma potrebbero anche essere un sintomo legato all'ansia, che è comune in molti disturbi psicologici, inclusi i disturbi della personalità. Il fatto che sua cognata si senta più a suo agio rimanendo in casa e non voglia uscire o guardarsi allo specchio potrebbe suggerire una **sensazione di disagio** o **bassa autostima**, che è frequente in alcune problematiche legate alla salute mentale.
Il cambiamento da gocce a compresse potrebbe anche aver influenzato il suo stato psicologico, in quanto la risposta al farmaco può variare quando si cambia forma e dosaggio. A volte, i farmaci hanno effetti collaterali che possono manifestarsi durante l'adattamento al trattamento. Se sua cognata sta vivendo questi effetti, sarebbe importante che ne parli con il psichiatra che la sta seguendo, in modo che possa valutare se sia necessario modificare la terapia o monitorare altri aspetti della sua salute.
Inoltre, la difficoltà a guardarsi allo specchio e il fatto che non esca di casa potrebbero essere legati a una **paura sociale** o a una **percezione distorta di sé**, che spesso si verifica in alcuni disturbi psicologici. Non voglio fare diagnosi, ma questi comportamenti indicano chiaramente un malessere profondo che potrebbe riguardare la sua immagine corporea, l’autostima o l'ansia.
Per quanto riguarda il tremore che menziona, è importante che venga monitorato. Se è legato al trattamento farmacologico, potrebbe essere necessario regolare la dose o considerare altre opzioni terapeutiche. Se il tremore è più legato a un **disagio emotivo**, potrebbe essere utile esplorare tecniche per gestire l'ansia, come la **psicoterapia cognitivo-comportamentale** (CBT), che aiuta a lavorare su pensieri e comportamenti che alimentano l'ansia e il disturbo del comportamento.
Il supporto di un **professionista della salute mentale** è fondamentale in questi casi, e se sua cognata ha difficoltà a parlare o a chiedere aiuto, un **approccio empatico e paziente** da parte di chi le sta vicino può fare la differenza. Potrebbe essere utile che lei, come famiglia, la incoraggiasse a parlare con il suo psichiatra riguardo agli effetti collaterali che sta sperimentando e al suo stato emotivo.
Mi rendo conto che la situazione possa essere frustrante e che il suo benessere sia una priorità per lei, ma è fondamentale che sua cognata riceva l'aiuto necessario per affrontare il suo disagio emotivo, e che il trattamento farmacologico venga monitorato con attenzione.
Se ha altre domande o desidera ulteriori chiarimenti, sono a sua disposizione. Le auguro di cuore che sua cognata possa ricevere il supporto che merita e trovare un percorso che la aiuti a stare meglio.
Con affetto e comprensione,
Dott.ssa Marta Landolina
prima di tutto, mi permetta di esprimere la mia comprensione per la situazione che sta vivendo con sua cognata. È evidente che lei tiene molto a lei e si preoccupa per il suo benessere, e questo è un segno di grande empatia e sostegno. Quando una persona cara attraversa difficoltà legate alla salute mentale, è naturale sentirsi confusi o preoccupati, soprattutto quando si notano comportamenti che possono sembrare insoliti o difficili da comprendere.
Quello che descrive – il tremore corporeo, la difficoltà ad uscire di casa, il rifiuto di guardarsi allo specchio, ma anche il fatto che si prepara in casa – potrebbe essere indicativo di **difficoltà emotive e psicologiche**, che possono essere legate al disturbo della personalità di cui parla. In particolare, i tremori fisici potrebbero essere un effetto collaterale dei farmaci che sta assumendo, ma potrebbero anche essere un sintomo legato all'ansia, che è comune in molti disturbi psicologici, inclusi i disturbi della personalità. Il fatto che sua cognata si senta più a suo agio rimanendo in casa e non voglia uscire o guardarsi allo specchio potrebbe suggerire una **sensazione di disagio** o **bassa autostima**, che è frequente in alcune problematiche legate alla salute mentale.
Il cambiamento da gocce a compresse potrebbe anche aver influenzato il suo stato psicologico, in quanto la risposta al farmaco può variare quando si cambia forma e dosaggio. A volte, i farmaci hanno effetti collaterali che possono manifestarsi durante l'adattamento al trattamento. Se sua cognata sta vivendo questi effetti, sarebbe importante che ne parli con il psichiatra che la sta seguendo, in modo che possa valutare se sia necessario modificare la terapia o monitorare altri aspetti della sua salute.
Inoltre, la difficoltà a guardarsi allo specchio e il fatto che non esca di casa potrebbero essere legati a una **paura sociale** o a una **percezione distorta di sé**, che spesso si verifica in alcuni disturbi psicologici. Non voglio fare diagnosi, ma questi comportamenti indicano chiaramente un malessere profondo che potrebbe riguardare la sua immagine corporea, l’autostima o l'ansia.
Per quanto riguarda il tremore che menziona, è importante che venga monitorato. Se è legato al trattamento farmacologico, potrebbe essere necessario regolare la dose o considerare altre opzioni terapeutiche. Se il tremore è più legato a un **disagio emotivo**, potrebbe essere utile esplorare tecniche per gestire l'ansia, come la **psicoterapia cognitivo-comportamentale** (CBT), che aiuta a lavorare su pensieri e comportamenti che alimentano l'ansia e il disturbo del comportamento.
Il supporto di un **professionista della salute mentale** è fondamentale in questi casi, e se sua cognata ha difficoltà a parlare o a chiedere aiuto, un **approccio empatico e paziente** da parte di chi le sta vicino può fare la differenza. Potrebbe essere utile che lei, come famiglia, la incoraggiasse a parlare con il suo psichiatra riguardo agli effetti collaterali che sta sperimentando e al suo stato emotivo.
Mi rendo conto che la situazione possa essere frustrante e che il suo benessere sia una priorità per lei, ma è fondamentale che sua cognata riceva l'aiuto necessario per affrontare il suo disagio emotivo, e che il trattamento farmacologico venga monitorato con attenzione.
Se ha altre domande o desidera ulteriori chiarimenti, sono a sua disposizione. Le auguro di cuore che sua cognata possa ricevere il supporto che merita e trovare un percorso che la aiuti a stare meglio.
Con affetto e comprensione,
Dott.ssa Marta Landolina
Gentile utente,
condivido in larga parte quanto espresso dai colleghi, poiché le loro osservazioni riflettono un approccio rispettoso e professionale verso il tema da lei sollevato.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
condivido in larga parte quanto espresso dai colleghi, poiché le loro osservazioni riflettono un approccio rispettoso e professionale verso il tema da lei sollevato.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Buongiorno gentile utente,
Dalle informazioni fornite le potrei consigliare di informare il suo psichiatra dei sintomi che sua cognata percepisce in seguito al cambiamenti della terapia. Spesso questi cambiamenti possono richiedere dei periodi di "assestamento" nei quali possono emergere sintomi o modifiche nei toni umorali.
Inoltre sarebbe anche importante supportare la terapia farmacologica corretta con un percorso psicologico nel quale poter affrontare eventuali difficoltà relative alla quotidianità, nonché riportare le proprie preoccupazioni e perplessità.
Cordiali saluti
Dalle informazioni fornite le potrei consigliare di informare il suo psichiatra dei sintomi che sua cognata percepisce in seguito al cambiamenti della terapia. Spesso questi cambiamenti possono richiedere dei periodi di "assestamento" nei quali possono emergere sintomi o modifiche nei toni umorali.
Inoltre sarebbe anche importante supportare la terapia farmacologica corretta con un percorso psicologico nel quale poter affrontare eventuali difficoltà relative alla quotidianità, nonché riportare le proprie preoccupazioni e perplessità.
Cordiali saluti
Salve, grazie per aver condiviso la situazione di sua cognata. Comprendo quanto possa essere difficile affrontare questi momenti, sia per lei che per chi le è vicino.
Dai dettagli che ha fornito, sembra che sua cognata stia vivendo un periodo di forte disagio, caratterizzato da sintomi fisici (come il tremore) e difficoltà emotive (ad esempio l'evitamento sociale e il disagio con la propria immagine). Questi aspetti potrebbero essere correlati ai cambiamenti farmacologici, ma anche a uno stato emotivo che necessita di attenzione.
Ecco alcuni punti importanti da considerare:
Monitorare gli effetti collaterali: I tremori e altre manifestazioni fisiche potrebbero essere effetti temporanei legati alla sospensione del farmaco precedente o all’introduzione di uno nuovo. È essenziale che sua cognata ne parli al più presto con il suo psichiatra, che potrà valutare se i sintomi sono transitori o richiedono un aggiustamento terapeutico.
Supporto psicologico: Parallelamente alla terapia farmacologica, sarebbe molto utile che sua cognata intraprendesse un percorso psicoterapeutico. Un professionista della salute mentale potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi disagi, a esplorare i motivi che la portano a non uscire di casa o a evitare di guardarsi allo specchio, e a trovare strategie per affrontare questi ostacoli.
Coinvolgimento dei familiari: Lei e altri familiari svolgete un ruolo importante nel sostenerla. Mostrare comprensione e offrire un supporto non giudicante può fare la differenza. A volte, semplici gesti come ascoltarla, rispettare i suoi tempi e incoraggiarla in modo delicato possono aiutarla a sentirsi meno sola.
Gestione dei sintomi fisici e comportamentali: È possibile introdurre piccole attività quotidiane che non risultino eccessivamente stressanti per lei, come ascoltare musica rilassante, fare brevi passeggiate in casa o praticare tecniche di rilassamento (se si sente a suo agio). Tuttavia, è importante non forzarla, ma piuttosto incoraggiarla delicatamente
La cosa più importante è che sua cognata mantenga un dialogo costante con il suo psichiatra per monitorare i cambiamenti nella terapia. Nel frattempo, potrebbe essere utile contattare uno psicologo per un primo colloquio, che potrebbe coinvolgere anche lei o altri familiari, per capire come supportarla al meglio.
Resto a disposizione per eventuali domande o per approfondire alcuni aspetti, se lo desidera.
Dai dettagli che ha fornito, sembra che sua cognata stia vivendo un periodo di forte disagio, caratterizzato da sintomi fisici (come il tremore) e difficoltà emotive (ad esempio l'evitamento sociale e il disagio con la propria immagine). Questi aspetti potrebbero essere correlati ai cambiamenti farmacologici, ma anche a uno stato emotivo che necessita di attenzione.
Ecco alcuni punti importanti da considerare:
Monitorare gli effetti collaterali: I tremori e altre manifestazioni fisiche potrebbero essere effetti temporanei legati alla sospensione del farmaco precedente o all’introduzione di uno nuovo. È essenziale che sua cognata ne parli al più presto con il suo psichiatra, che potrà valutare se i sintomi sono transitori o richiedono un aggiustamento terapeutico.
Supporto psicologico: Parallelamente alla terapia farmacologica, sarebbe molto utile che sua cognata intraprendesse un percorso psicoterapeutico. Un professionista della salute mentale potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi disagi, a esplorare i motivi che la portano a non uscire di casa o a evitare di guardarsi allo specchio, e a trovare strategie per affrontare questi ostacoli.
Coinvolgimento dei familiari: Lei e altri familiari svolgete un ruolo importante nel sostenerla. Mostrare comprensione e offrire un supporto non giudicante può fare la differenza. A volte, semplici gesti come ascoltarla, rispettare i suoi tempi e incoraggiarla in modo delicato possono aiutarla a sentirsi meno sola.
Gestione dei sintomi fisici e comportamentali: È possibile introdurre piccole attività quotidiane che non risultino eccessivamente stressanti per lei, come ascoltare musica rilassante, fare brevi passeggiate in casa o praticare tecniche di rilassamento (se si sente a suo agio). Tuttavia, è importante non forzarla, ma piuttosto incoraggiarla delicatamente
La cosa più importante è che sua cognata mantenga un dialogo costante con il suo psichiatra per monitorare i cambiamenti nella terapia. Nel frattempo, potrebbe essere utile contattare uno psicologo per un primo colloquio, che potrebbe coinvolgere anche lei o altri familiari, per capire come supportarla al meglio.
Resto a disposizione per eventuali domande o per approfondire alcuni aspetti, se lo desidera.
Buonasera,
da quello che descrive, sua cognata potrebbe star vivendo una combinazione di sintomi legati alla sua personalità, al possibile stato d’ansia o depressione, e ai cambiamenti nella terapia farmacologica. I tremori che sente potrebbero essere legati a:
Effetti collaterali della nuova terapia: Alcuni farmaci psichiatrici possono causare tremori come effetto temporaneo. È importante segnalarlo allo psichiatra per valutare eventuali aggiustamenti.
Sintomi da sospensione dell’En: Dopo anni di assunzione, interrompere improvvisamente un farmaco benzodiazepinico come l’En può causare sintomi di astinenza, inclusi tremori, ansia accentuata e irrequietezza.
Il rifiuto di uscire e guardarsi allo specchio potrebbe invece essere legato a una sofferenza emotiva profonda, come un senso di insoddisfazione personale, una crisi d’identità o un disturbo depressivo più marcato.
Cosa fare per aiutarla
Consultare lo psichiatra:
È fondamentale che i sintomi fisici (come i tremori) e quelli emotivi vengano segnalati allo specialista che ha modificato la terapia, così da valutare se è necessario un aggiustamento della cura o un supporto ulteriore.
Valutare un supporto psicologico:
In parallelo alla terapia farmacologica, sarebbe importante un percorso psicologico per aiutarla a lavorare su:
La gestione delle emozioni e dei pensieri negativi.
Migliorare l’autostima e la percezione di sé.
Superare la paura di uscire di casa e il rifiuto di affrontare la realtà quotidiana.
Piccoli passi per incoraggiarla:
Senza forzarla, potrebbe incoraggiarla a fare piccoli cambiamenti quotidiani: un breve momento all’aperto, un’attività piacevole, o semplicemente dedicarsi a qualcosa che la faccia sentire meglio.
Essere presenti:
La sua vicinanza e il suo sostegno sono preziosi. Può essere utile ascoltarla e rassicurarla senza giudizio, facendole sentire che non è sola.
Proposta di supporto
Se desidera, posso occuparmi di un percorso psicologico per sua cognata. Possiamo lavorare insieme per aiutarla a gestire i suoi sintomi, migliorare il suo benessere emotivo e ritrovare gradualmente il piacere di affrontare la quotidianità.
Non esiti a contattarmi per fissare un appuntamento: sono qui per aiutarla e per offrire un supporto concreto e personalizzato.
da quello che descrive, sua cognata potrebbe star vivendo una combinazione di sintomi legati alla sua personalità, al possibile stato d’ansia o depressione, e ai cambiamenti nella terapia farmacologica. I tremori che sente potrebbero essere legati a:
Effetti collaterali della nuova terapia: Alcuni farmaci psichiatrici possono causare tremori come effetto temporaneo. È importante segnalarlo allo psichiatra per valutare eventuali aggiustamenti.
Sintomi da sospensione dell’En: Dopo anni di assunzione, interrompere improvvisamente un farmaco benzodiazepinico come l’En può causare sintomi di astinenza, inclusi tremori, ansia accentuata e irrequietezza.
Il rifiuto di uscire e guardarsi allo specchio potrebbe invece essere legato a una sofferenza emotiva profonda, come un senso di insoddisfazione personale, una crisi d’identità o un disturbo depressivo più marcato.
Cosa fare per aiutarla
Consultare lo psichiatra:
È fondamentale che i sintomi fisici (come i tremori) e quelli emotivi vengano segnalati allo specialista che ha modificato la terapia, così da valutare se è necessario un aggiustamento della cura o un supporto ulteriore.
Valutare un supporto psicologico:
In parallelo alla terapia farmacologica, sarebbe importante un percorso psicologico per aiutarla a lavorare su:
La gestione delle emozioni e dei pensieri negativi.
Migliorare l’autostima e la percezione di sé.
Superare la paura di uscire di casa e il rifiuto di affrontare la realtà quotidiana.
Piccoli passi per incoraggiarla:
Senza forzarla, potrebbe incoraggiarla a fare piccoli cambiamenti quotidiani: un breve momento all’aperto, un’attività piacevole, o semplicemente dedicarsi a qualcosa che la faccia sentire meglio.
Essere presenti:
La sua vicinanza e il suo sostegno sono preziosi. Può essere utile ascoltarla e rassicurarla senza giudizio, facendole sentire che non è sola.
Proposta di supporto
Se desidera, posso occuparmi di un percorso psicologico per sua cognata. Possiamo lavorare insieme per aiutarla a gestire i suoi sintomi, migliorare il suo benessere emotivo e ritrovare gradualmente il piacere di affrontare la quotidianità.
Non esiti a contattarmi per fissare un appuntamento: sono qui per aiutarla e per offrire un supporto concreto e personalizzato.
Salve, alcuni farmaci possono creare tremori e se la terapia è quella allora è giusta, ne parli con il suo medico.grazie
Francesca
Francesca
Gentile utente, comprendo la sofferenza di sua cognata e il disagio dei familiari che la attorniano. Tuttavia, le consiglierei di discuterne direttamente con lo psichiatra di riferimento, così da valutare gli effetti collaterali della terapia e considerare l'ipotesi di un eventuale percorso psicologico/psicoterapeutico, accanto a quello farmacologico.
Un caro saluto, Dott.ssa Sofia Saviolo
Un caro saluto, Dott.ssa Sofia Saviolo
Capisco la preoccupazione per sua cognata. I sintomi che descrive, come il tremore e il cambiamento nel comportamento, potrebbero essere legati alla sospensione delle gocce o alla nuova terapia, ma solo la psichiatra che la segue può valutarli correttamente. È importante riferire questi segnali alla specialista, che conosce la sua storia clinica e potrà stabilire se sono effetti transitori o se è necessario un aggiustamento della terapia. Le consiglio di contattarla il prima possibile per un confronto.
Capisco quanto possa essere difficile vedere una persona cara vivere una situazione così complessa. Quello che descrivi — il ritiro sociale, l’evitare lo specchio, i tremori — può essere legato a diversi fattori: il cambiamento della terapia, possibili effetti da sospensione dell’EN (che, se assunto a lungo, può dare sintomi fisici e ansia alla riduzione), oppure il decorso del disturbo di base.
Il tremore, in particolare, può comparire quando si interrompe bruscamente una benzodiazepina dopo anni di utilizzo, o quando l’organismo si deve adattare a un nuovo farmaco. In questi casi è fondamentale che sia lo psichiatra a monitorare da vicino la situazione, per modulare la terapia in modo graduale e sicuro.
Il fatto che si prepari in casa è un segnale positivo: indica che, pur nel ritiro, mantiene una certa cura di sé. Il passo successivo potrebbe essere sostenerla, senza pressarla, in piccolissime uscite graduali o attività condivise, sempre nel rispetto dei suoi tempi.
Ti invito a incoraggiarla a parlare apertamente con lo psichiatra di ogni sintomo nuovo o fastidioso: una regolazione della terapia può fare la differenza.
Dott.ssa De Pretto
Il tremore, in particolare, può comparire quando si interrompe bruscamente una benzodiazepina dopo anni di utilizzo, o quando l’organismo si deve adattare a un nuovo farmaco. In questi casi è fondamentale che sia lo psichiatra a monitorare da vicino la situazione, per modulare la terapia in modo graduale e sicuro.
Il fatto che si prepari in casa è un segnale positivo: indica che, pur nel ritiro, mantiene una certa cura di sé. Il passo successivo potrebbe essere sostenerla, senza pressarla, in piccolissime uscite graduali o attività condivise, sempre nel rispetto dei suoi tempi.
Ti invito a incoraggiarla a parlare apertamente con lo psichiatra di ogni sintomo nuovo o fastidioso: una regolazione della terapia può fare la differenza.
Dott.ssa De Pretto
Buonasera,
mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo sua cognata. I disturbi della personalità possono essere complessi e richiedono un supporto specialistico continuativo. Il tremore che descrive potrebbe essere un effetto collaterale del cambio di terapia o legato all’ansia, ma è importante che venga valutato dal medico che segue sua cognata.
Il ritiro sociale e il disagio che manifesta indicano che sarebbe utile un accompagnamento psicoterapeutico, oltre al trattamento farmacologico, per aiutarla a gestire le difficoltà quotidiane e migliorare la qualità della sua vita.
Un cordiale saluto.
Dott.ssa Manuela Munafò
mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo sua cognata. I disturbi della personalità possono essere complessi e richiedono un supporto specialistico continuativo. Il tremore che descrive potrebbe essere un effetto collaterale del cambio di terapia o legato all’ansia, ma è importante che venga valutato dal medico che segue sua cognata.
Il ritiro sociale e il disagio che manifesta indicano che sarebbe utile un accompagnamento psicoterapeutico, oltre al trattamento farmacologico, per aiutarla a gestire le difficoltà quotidiane e migliorare la qualità della sua vita.
Un cordiale saluto.
Dott.ssa Manuela Munafò
Buongiorno, suggerirei di portare la questione allo psichiatra che ha in carico la sig.ra. In questo modo potete approfondire i sintomi che riferisce qui ed eventualmente rivedere la terapia farmacologica
Salve, da quanto descrive, sua cognata sta affrontando una fase delicata legata a un disturbo di personalità e a un cambio nella terapia farmacologica. I tremori e altri sintomi fisici possono essere effetti collaterali o reazioni al cambiamento del farmaco, ma per questo è fondamentale che si confronti tempestivamente con lo psichiatra che l’ha in cura.
Il rifiuto dello specchio e l’isolamento possono essere segnali di disagio psicologico profondo. Sarebbe importante che affiancasse alla terapia farmacologica anche un percorso con uno psicologo psicoterapeuta, possibilmente specializzato in disturbi di personalità. Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Il rifiuto dello specchio e l’isolamento possono essere segnali di disagio psicologico profondo. Sarebbe importante che affiancasse alla terapia farmacologica anche un percorso con uno psicologo psicoterapeuta, possibilmente specializzato in disturbi di personalità. Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
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