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Punteggio generale
Le mie esperienza con Dottore Marco, sono del tutto positive , ogni volta che spognevo un problema lui immediatamente mi dava dei consigli per migliorare la mia crescita personale e professionale...Mi ha aiutato molto quando io stavo pensando per difficoltà importanti....
Estremamente professionale, lo consiglio assolutamente. È riuscito a creare un ottimo rapporto con nostro figlio adolescente portandolo a superare tutti i problemi di un ragazzo di quella età.
Ho effettuato varie sedute con lo psicologo Di Campli, posso dire che non me ne sono mai pentito, ha sempre mostrato cordialità e comprensione per le varie situazioni inoltre si è sempre mostrato pronto all'ascolto e al suggerimento, rispettando anche la possibilità di fare le sedute sia in presenza che da remoto. Non posso che dare cinque stelle.
Estremamente empatico, gentile accogliente ed onesto. Molto professionale e preparato, la sua giovane età e’ un punto di forza! Io e mio figlio siamo molto soddisfatti. Consigliatissimo !
Per noi è stato un grande aiuto e un grande piacere,come professionista e come persona, mette tutti a proprio agio, aiutando le persone in varie situazioni
Mio figlio è stato molto contento e non vede l'ora di parlarne ogni volta che ha bisogno
Lo consiglio veramente con piacere
ha risposto a 157 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, sono una madre borderline (single) di una meravigliosa bambina di 2 anni. A parte la fatica sono travolta dalla paura e dall' ansia di poterle anche involontariamente farle del male, che possa avvertire il mio malessere, che possa non crescere serena. Ovviamente sono seguita da un terapeuta il quale mi invita a non essere così rigida e severa con me stessa, ad essere più spontanea e "leggera", io ci provo ma basta un niente a farmi andare in allarme anche una semplice frase della bambina tipo "mamma non fare la monella" (volevo solo metterle il grembiulino per cenare e lei si rifiutava) dopo quella frase ovviamente ho messo via il grembiulino fregandomene se avrei dovuto rilavare i vestiti appena puliti. Esercito una rigida disciplina su me stessa: vietato innervosirsi, vietato piangere, sto attenta a tutto quello che dico e che faccio, la scrutò e la studio per vedere se ci sono segni di malessere, insomma non mi rilasso mai, giochiamo insieme, andiamo al parco, le faccio fare ogni giorno una nuova attività: pasta di sale, puzzle, giochi di tutti i tipi e torte fatte in casa. Nonostante ciò sono scappate sgridate severe anche perché i suoi capricci non sono facili da gestire, seguite da pentimento immediato con scuse, baci e abbracci. Vedo comunque la bambina abbastanza allegra e gioiosa e anche socievole e affettuosa, però è molto capricciosa e sicuramente questa è colpa mia perché a volte a causa delle mie paure e insicurezze non riesco ad essere ferma, anche questa è una cosa sbagliata.. Spesso quando lei dorme mi sfogo e piango e prego Dio che possa farla crescere e serena e felice. Tutto questo potrebbe essere possibile? Può un bambino crescere sano anche se ha un genitore borderline? In fondo io mi curo, mi impegno anche , ho delle amiche che mi vogliono bene, ogni tanto con l aiuto dei miei genitori esco e ricarico le batterie, insomma cerco di fare del mio meglio.
Salve,
Il fatto che ti definisca “madre borderline” suggerisce che tu abbia interiorizzato questa etichetta come un destino inevitabile, ma è davvero così? La diagnosi di “disturbo di personalità” spesso rischia di ridurre esperienze complesse a una categoria rigida, quando invece ogni persona si muove in relazioni e contesti che influenzano profondamente il suo modo di essere. Più che un disturbo, forse la tua è una storia segnata da insicurezze, esperienze di vulnerabilità e un bisogno profondo di proteggere tua figlia da ogni sofferenza, anche a costo di metterti in una sorveglianza costante su te stessa.
Il problema potrebbe non essere il “borderline”, ma la pressione che senti nel dover essere una madre perfetta. I bambini non hanno bisogno di genitori impeccabili, ma di adulti che sappiano riconoscere e accettare anche i propri momenti di difficoltà. Forse la tua ansia nasce più dalla paura di non essere abbastanza che da una reale minaccia per tua figlia. Un percorso terapeutico interazionista potrebbe aiutarti a rileggere le tue emozioni non come un problema da eliminare, ma come segnali da ascoltare senza timore.
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Ciao , credo di avere un problema serio con il tempo e la procrastinazione . Frequento il secondo anno di università, ho 2 esami indietro, e tutte quelle materie che ho dato , le ho studiate in tempi ridicoli , esami come diritto privato in una settimana ad esempio , e non sento nemmeno un picco di adrenalina quando rimando tutto all’ultimo come capita a molti , mi sento miserabile ed ho una concentrazione pessima . Ho ricevuto da un anno una diagnosi di disturbo bipolare di tipo due , prendo il litio e antidepressivi, ma non sembro migliorare affatto da questo punto di vista, e pure è quello che mi interessa di più, vorrei essere funzionale , ma è come se fossi paralizzata, non riesco ad uscirne. Forse il fatto di aver scelto una facoltà che non avrei voluto non ha aiutato, ma penso di essermi rassegnata in fin dei conti , non avrei potuto far diversamente , adesso sto cercando di preparare un esame, mancano 3 giorni e non ho finito più della metà del programma, e sono mentalmente e fisicamente esausta. Cosa suggerite?
Ciao!
La procrastinazione e la paralisi possono essere molto frustranti, soprattutto se vuoi cambiare ma ti sembra impossibile. Il fatto che tu stia assumendo farmaci e non veda miglioramenti merita un confronto con il tuo specialista: potrebbe essere utile rivedere il trattamento.
Intanto, puoi provare strategie pratiche:
Piccoli passi: spezza lo studio in micro-obiettivi concreti.
Tecnica del Pomodoro: 25 min di studio, 5 di pausa.
Studiare in movimento: ripeti camminando o registra la tua voce.
Meno autocritica: accetta il tuo ritmo e sperimenta strategie adatte a te.
Se il problema è anche la facoltà scelta, potresti approfondire il tema in terapia. Sei già seguita da un professionista?
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
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