buonasera illustri dottori. vorrei esporre il mio caso che mi porto appresso da una vita. in sosta

24 risposte
buonasera illustri dottori.
vorrei esporre il mio caso che mi porto appresso da una vita.
in sostanza mi capita sempre ogni volta che ho una discussione anche di poco conto tipo un alterco con un vicino magari per il cane che abbaia che sia uomo o donna giovane o vecchia. non riesco a parlare mi trema la voce e sbianco in volto mi mette in profondo imbarazzo non ho paura di affrontare la situazione ma mi capita questo fenomeno anche se devo chesso' sgridare un ragazzino magari per una marachella ho questa reazione premetto che sono una persona tranquilla e riservata. cosa posso fare per uscirne fuori grazie infinite
Gentile utente, sarebbe utile e senz'altro interessante che lei si concedesse l'opportunità di esplorare e approfondire il suo rapporto con la rabbia e l'aggressività e la loro espressione verbale e comportamentale e quindi il significato dell'autosabotaggio che descrive ogni qualvolta si trova nella posizione di dover "dire la sua", con modi che sembrano apparentemente entrare in contrasto con la sua idea di sé di persona "tranquilla e riservata". Tutto questo - e non solo - potrebbe essere possibile grazie, intanto, a un percorso di consulenza psicologica che la aiuterebbe a conoscersi meglio e a rispondere in modo più puntuale alla sua importante richiesta. Restando a disposizione, le porgo i miei più cordiali saluti. MP

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Buongiorno,

La ringrazio per aver condiviso con noi questo aspetto della sua vita che la sta preoccupando. La situazione che descrive può essere legata a diverse dinamiche, come l'ansia o una particolare sensibilità nelle interazioni sociali.

Quando ci troviamo in situazioni di conflitto o di potenziale giudizio, è normale per molte persone avvertire un certo grado di disagio. Tuttavia, quando questi sintomi diventano così evidenti da compromettere il normale svolgimento delle interazioni quotidiane, può essere utile esplorare più a fondo le cause dietro a queste reazioni.

Le cause possono essere molteplici: esperienze passate che hanno lasciato un segno, una predisposizione naturale verso la timidezza o l'ansia, o forse l'internalizzazione di messaggi o credenze che la fanno sentire inadeguata in certe situazioni. È essenziale capire che non c'è nulla di "sbagliato" in lei; si tratta semplicemente di comprendere meglio queste dinamiche per poterle gestire in modo più efficace.

Consiglierei di considerare un percorso di terapia per esplorare e lavorare su questi temi. Insieme, potremmo identificare le radici del problema e trovare strategie per aiutarla a sentirsi più sicuro e a suo agio nelle interazioni quotidiane.

Sarebbe un piacere aiutarla in questo percorso. Se desidera, può prenotare una visita per discuterne più approfonditamente e iniziare a costruire un percorso di crescita personale.

Un caro saluto,
Dott.ssa Laura Sozio
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Buongiorno la gestione delle molteplici componenti emotive in situazioni di conflitto con gli altri o di discussione con l'altro non é sicuramente una facile impresa in ambito relazionale.
Le difficoltà che lei incontra possono derivare da una forte preoccupazione sui temi di giudizio che inevitabilmente emergono in condizioni relazionali e che rischiano di sottrarle un importante veicolo comunicativo in grado di permetterle una chiara e corretta espressione di sé stesso;oppure possono derivare da una non sviluppata assertività che le permetta di porre i confini con l'altro e far valere le proprie opinioni e diritti mantenendo il rispetto e la dignità sia sua che dell'altro . Detto questo, é possibile lavorare su questi aspetti per migliorare la sua assertività, le sue modalità comunicative per entrare in contatto con le sue emozioni e i suoi temi personali che sono alla base della sua modalità di esprimersi per poterla vivere in modo più sereno equilibrato e funzionale alle situazioni. Lo può fare attraverso un percorso di psicoterapia se desidera affrontare tali tematiche. Cordiali saluti resto a disposizione Dott.ssa Ilaria Cavina
Gentilissimo, se questo problema le causa delle difficoltà relazionali, dell'imbarazzo o se sente di non funzionare come vorrebbe, probabilmente potrebbe prendere in considerazione l'idea di chiedere una consulenza psicologica. Questo per avere prima di tutto un'idea di cosa le succede, in secondo luogo per intraprendere un eventuale percorso. A disposizione per chiarimenti. Cordiali Saluti, Dr. Paolo Mirri
Salve caro lettore! Forse ha timore dell'aggressività sua o altrui? Forse è spaventato dalla rabbia? Soffre di ansia? Ci faccia sapere un pochino in più. L'anamnesi è importante per dare delle risposte
Caro utente, mi sembra di comprendere che ci sia qualcosa che la blocca nel mostrarsi alterato/arrabbiato. Sarebbe per lei interessante chiedersi cosa temo accadrebbe se fossi davvero arrabbiato? Il mio comportamento da cosa mi sta proteggendo realmente? La rabbia è un emozione per molti difficile da gestire. Esplorare il significato che ha questa emozione ha per lei ed i suoi correlati potrebbe essere il primo passo verso la risposta alla sua domanda. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve. Sarebbe importante prendere consapevolezza dei vissuti emotivi che le impediscono di esprimersi, soprattutto rabbia, paura, vergogna e senso di colpa. Nella mia esperienza di psicoterapeuta corporea bioenergetica, contattando le sensazioni, emozioni e percezioni del corpo, ponendo attenzione alle reazioni fisiche come respiro, voce, battito cardiaco, stomaco, intestino, ecc. si esplorano i blocchi emotivi che impediscono di esprimersi. Un lavoro di integrazione psicocorporea, di stimolo con micromovimenti che possono liberare le tensioni muscolari che trattengono le tensioni emotive, nel rispetto di sé e dei propri limiti, può liberare le potenzialità di ognuno, scoprendo che nel profondo delle fragilità sono radicati la vitalità e i punti di forza che stimolano la fiducia in sé stessi. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Buongiorno, a mio parere sarebbe utile lavorare sulla propria autostima e sull'immagine di sè.
A disposizione
Beatrice macchi
Buongiorno, ciò che le accade potrebbe essere una manifestazione a cui la sua mente dà una valenza non pensata, ma di istinto emotiva. La ragione va ricercata nella sua storia personale, in ciò che per lei, nel profondo, rappresenta il rimprovero oppure l'idea che possa far valere le sue ragioni oppure ancora l'idea che ciò che dice possa scatenare un litigio. Sembrerebbe un moto di rabbia che viene su in modo strozzato. Sono solo alcune delle ipotesi che potrebbero farsi in merito. Le suggerisco di contattare uno psicoterapeuta per indagare in qualche colloquio l'origine e mettere in parole ciò che le succede, la aiuterà ad avere una reazione differente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,
sarebbe opportuno approfondire tali manifestazioni in uno spazio protetto che una psicoterapia potrebbe fornirle. Contatti uno specialista, faccia dei colloqui di valutazione, la aiuterebbe a cercare le risposte che cerca.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Alla sua domanda si può rispondere solo in temini generali, cioè come possibili aperture di senso, che aiutino ad interpretare il suo sintomo. Sembra in effetti che lei abbia un rapporto conflittuale con la rabbia. Ovvero, in contrapposizione alla sua rabbia (conscia) esiste forse qualche forma di paura (inconscia). Potrebbe aver paura della reazione degli altri, o della mancanza approvazione. Oppure potrebbe essere spaventato dalla sua stessa rabbia, perchè avvertita come troppo potente e distruttiva. Chi può dirlo. Per comprendere meglio, dovrebbe cominciare un percorso di esplorazione interiore.
Essere una persona tranquilla e riservata non vuol dire essere immuni dal provare rabbia. Anzi, proprio per questo contrasto potrebbe non essere in grado di gestirla ed avere un funzionamento passivo-aggressivo. Ci vorrebbe un approfondimento personologico per capire meglio la sua situazione e poi procedere con una terapia per lavorare sulle criticità emerse.
Gentile amica o Amico,
deve essere una situazione davvero difficile. Credo che la cosa migliore da fare sia rivolgersi ad uno psicoterapeuta, con cui indagare meglio i motivi di questa reazione sproporzionata all'evento.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, non poter fare le proprie ragioni crea disagio e frustrazione. Per comprendere le cause di ciò che racconta bisogna prendersi il giusto tempo e parlarne in seduta.
Se questo le crea disagio può chiedere un colloquio di consultazione.
Saluti dott.ssa Cristina Villa
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Caro utente, da quello che descrive sembra che lei abbia una grossa difficoltà a gestire i conflitti. Sembra abbia timore delle conseguenze e spesso questo tipo di dinamiche nascono e si formano durante i primi anni della nostra crescita, quando, in primisi in abito familiare, si innescano dinamiche per cui la nostra voce non viene ascoltata. Ovviamente per poter comprendere a fondo le ragioni e le origini di questa sua difficoltà, sarà opportuno darsi il tempo di parlarne con un professionista e fare quinid un lavoro di scoperta e crescita personale grazie alla psicoterapia. Le auguro il meglio.
Buongiorno,
ognuno di noi è affine ad alcune emozioni ed è refrattario ad altre. Ipotizzo che forse lei sia in difficoltà a prendere contatto con la rabbia e ad esprimere il suo punto di vista all’interno di un contraddittorio. Una consulenza potrebbe aiutarla ad approfondire il suo stato d’animo e comprenderne le ragioni più profonde e a trovare strategie utili e funzionali per affrontare certe situazioni. Cordiali Saluti
Salve e grazie per aver condiviso la situazione in cui vive e che si porta appresso da tempo. Descrive una serie di sintomi che seppur non sente siano legati alla paura, gli impediscono di esprimere liberamente ciò che desidera , e che suggeriscono una difficoltà di asserirsi nelle relazioni. La risposta alla sua domanda è dunque quella di intraprendere un percorso terapeutico per dare significato a questo blocco, e per darsi finalmente l'opportunità di cogliere modalità relazionali assertive e più funzionali. Un caro saluto
Vivere una vita tranquilla è certamente un obiettivo che tutti abbiamo. Altresì lo è il conquistarsi il proprio spazio nel mondo, il che richiede l'affrontare la diversità (di opinioni, bisogni o modi di essere o pensare...) che può generare conflitti che possono scalare in qualcosa di potenzialmente percepito come pericoloso. La reazione che lei riporta pare essere una attivazione di paura, il mio consiglio è di sviluppare delle competenze sulla gestione dei conflitti al fine di poter negoziare e far valere le sue idee e necessità. Le consiglio gli approcci della "maieutica del conflitto" del CPPP e la "comunicazione non violenta". Gestire i conflitti è centrale ed è una competenza che può essere appresa per so-stare nel conflitto senza paura ma anzi utilizzarlo per quello che è una occasione di confronto e crescita. Faccia una ricerca internet e troverà tante risorse utili.
Buongiorno, dalle sue parole emerge il malessere causato dalla difficoltà a gestire situazioni di conflitto. Sarebbe utile a mio parere che Lei inizi un percorso psicoterapeutico al fine di far luce sul suo vissuto emotivo e trovando strategie volte ad affrontare tali situazioni. Resto a disposizione, Dott.ssa Elena Epilotti
Gentilissimo,

da questi pochi dati sembra che le situazioni in cui può esserci un possibile conflitto la mettano un po' a disagio. Questo dato preso da solo, tuttavia, non ci dice nulla, se non che è una situazione che le causa qualche pensiero. Qualora desiderasse andare più a fondo consiglierei una consultazione da un* psicolog*/psicoterapeuta, anche per capire meglio il peso di questa situazione nella sua vita.
Saluti TB
Buongiorno, premesso che nella sua domanda ci sono poche indicazioni per conoscerla e ragionare insieme su quali potrebbero essere le strategie per affrontare queste sue reazioni emotive, la sua difficoltà non può essere capita se non ampliamo il campo d'osservazione, mi sento di suggerirle di riflettere sulla sua autostima e sulle differenze di reazione con le diverse persone. Potrebbe scrivere qualcosa di più su di lei per ottenere risposte meno generiche. Grazie comunque del suo impegno
gentile utente per capire cosa le succede in situazioni relazionali di espressione della rabbia, così come lei ha descritto, sarebbe utile, nel momento in cui questo problema le creerà disadattamento e malessere nel quotidiano, cercare un aiuto psicoterapico che possa chiarirle i meccanismi automatici di risposta inibitoria alle situazioni di rabbia/ aggressività, da cui lei si descrive come sopraffatto. Per far ciò sarebbe necessario esplorare modalità relazionali e di attaccamento infantili che hanno contraddistinto i suoi legami significativi e l'evoluzione che gli stessi hanno avuto nel tempo, cronicizzandosi poi nei comportamenti descritti. Pertanto il consiglio è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa aiutarlo con fiducia e serenità a capire elementi del suo passato. Cordialmente M.Vini

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