Salve ho 48 anni, e voglio capire chi deve aiutarmi rispetto al problema colon irritabile reflusso e

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Salve ho 48 anni, e voglio capire chi deve aiutarmi rispetto al problema colon irritabile reflusso ernia iatale. Ok sono ansiosa dalla nascita e non per colpa mia, in forte sovrappeso ed è inutile dirmi il vissuto o il retro del sovrappeso.. Ma veniamo ad oggi, visto che il colon si dice sia il ns secondo cervello, non funziona ed è irritabile ed irritato perché ho troppo stress ed eventi duri. Curo come posso l ansia, ma se le preoccupazioni superano il livello sopportabile e nessuno le divide, sto male col suddetto organo. Reflusso ed ernia e sovrappeso cerco di arginarli con consigli e dettami di gastroenterologi passati (perché ad oggi sono in cura nel reparto specifico di un ospedale universitario che si è conce tratto sull aspetto anemico per escludere emorragie, arrivando alla conclusione che sono anemica sideropenica e con una cura recente di ferro sono migliorata ed epato logicamente) ed endocrinologo nutrizionista.
Per cui seguo linee Fondmap e la teoria della sensibilità al glutine pur non essendo celiaca.
Evito dolci se non come in questo preciclo, col ciclo arrivato oggi, in cui dopo secoli ho avuto voglia di cioccolata, sopperita con qualche biscotto. Evito grassi, non fumo, non bevo, ad eccezione di un goccio di vino o birra le rare volte e neppure sempre, in cui esco. Pasta senza glutine, la frutta di rado perché pure mele e pere danno fastidio al colon, altri frutti al reflusso e sempre lontana dal pasto. Gli insaccati di rado perché evito eccesso sale, uova mai, le verdure, pure quelle consentite mi danno problemi di diarrea. Vado avanti con pollo, vitello, pasta, e pesce ogni tanto, mangerei minestroni, cose più appetitose ma nulla. Non amo il caffè, il the di rado per il reflusso è il latte delattosato. Riopan è prima ancora neobianacid. Gli ipp li ho presi per molto e poi sospesi perché dicono che a lungo andare facciano male. L endocrinologola nutrizionista, dice che dovrei mangiare le verdure pure se poi ho problemi, ma almeno è una alimentazione più variata.. Poi i dolori sono i miei. Idem lo disse pure un gastroenterologo del passato. Ora ok il preciclo, il forte nervosismo non mi hanno aiutato, ma ieri 2 pezzetti di petto di pollo dopo 3h mi parevano piombo. Ed oggi 2 hamburgher alle 18 li ho ancora sullo stomaco. Mi sono stufata, da chi devo andare per una cura che sfiammi e mi permetta di mangiare tristemente e stare bene e se qualche volta strappo, poi non pagarlo per una settimana? Ai medici del reparto ospedale da cui sono seguita e il cui controllo è a fine febbraio, ho comunque sottoposto il problema e non mi hanno filata. Han solo detto le ovvietà, mangi poco, stia attenta a ciò che mangia, in caso prenda un integratore che aiuta colon e digestione.. Il colingel, prima ancora un vecchio gastro mi aveva dato relaxcol, ma mi diede fastidio. Entrambi infatti hanno sostanze che mi Dan fastidio. Il finocchio da dieta Fondmap fa male, lo zenzero per il reflusso fa male. Insomma non posso stare con 2 hamb sullo stomaco.. Inaccettabile. Semmai li digerisca per oggi... Stasera salto la cena, perché non so che mangiare.. Poi se sono stressata è anche per questo. Non so poi che mangiare e devo prendere delle medicine per patologie come un leggero diabete, la metformina, il ferro.. Insomma non si vive di medicine diamine.. Donna arrabbiata. Grazie
Dott.ssa Jlenia Caccetta
Ginecologo, Chirurgo generale, Nutrizionista
San Giovanni la Punta
Cara forza e coraggio! Ha ragione ad essere arrabbiata ma stiamo facendo passi da gigante in medicina e davvero stiamo capendo sempre più che non solo siamo letteralmente ciò che mangiamo, ma siamo quello che mangiano i batteri del nostro intestino! Ha mai sentito parlare di microbioma? Il suo è sicuramente un caso di dismicrobiosi, in pratica è colonizzata da colonie di batteri "cattivi" che le fanno vivere tutti questi disturbi! Quindi non è solo cosa mangia il problema ma "chi" processa gli alimenti dentro di lei. La buona notizia è che possibile farli sloggiare sfruttando a nostro svantaggio i nostri coinquilini microbici buoni e sa come? non con medicine, ma con un piano alimentare personalizzato e gratificante, un cambiamento dello stile di vita a 360°. Dice bene che l'intestino è il secondo cervello pertanto il cambiamento passa anche per la sua mente, ma non può riuscirci da sola le devono giustamente essere forniti tutti gli strumenti e il sostegno umano e spirituale per potercela fare. Se è interessata a saperne di più mi contatti, ricevo in diverse parti d'Italia.
Dott.ssa Caccetta Jlenia

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Buonasera, sono d'accordo con la collega. In primis andrebbe intrapreso un percorso nutrizionale "cucito" su misura,in base alle sue esigenze nutrizionali e caratterisitche personali, oltre che in base al suo stile alimentare. L'integrazione anche svolge un ruolo chiave per questa problematica come anche praticare attività che la aiutino a rilassarsi ed a ristabilire un giusto equilibrio mente-corpo, quali lo yoga.
Non esiti a contattarmi per eventuali delucidazioni.
Saluti
dottoressa Rossi
Salve, essere arrbbiata è il minimo anche perchè noi facciamo del cibo una forma di appagamento però se questo ci crea un disturbo allora non è più un piacere. Concordo con la collega secondo cui il problema è quale Batteri stanno colonizzando il suo intestino e da lì capire cosa succede. Per quanto mi riguarda io prenderei un integratore anche per depurare un po tutto il corpo contro i metalli pesanti ci sono due integratori naturali che abbassano la concentrazione di metalli pensanti perchè a volte un'intossicazione da questi ultimi con l'andare del tempo fa escludere alimenti che prima mangiavamo con tranquillità. Per quanto riguarda gli alimenti da mangiare io le consiglierei cotture diverse ad esempio le prugne al forno con cannella in modo tale che cerchiamo di catturare un essenza diversa del cibo e vediamo se fatto in quel modo possa far male, la cottura al valore ma anche estratti di frutta e verdura, perchè è vero che un alimento fa male ma se noi escludiamo la fibra vediamo come può comportarsi. Oltretutto ci sono degli alimenti vegan che sono permessi nella FodMap per cui arricchisca la dieta anche di questi, c'è un latte di soia particolare che è permesso nella dieta, avendo escluso i latticini può includere altro. Per quanto riguarda il glutine oltre alla pasta senza glutine c'è la quinoa che è permessa e da qui si possono fare anche polpette cosi da poter avere non solo un primo ma anche un secondo in altro giorno. I legumi è vero che non sono parte delle fodmap ma può provare la pasta di legumi che è fatta con la farina di legumi e non da gonfiore, ovviamente dipende dal soggetto ma se il suo corpo la tollera potrebbe essere aggiunta alla lista di alimenti nuovi.
Spero di averle dato nuovi punti di vista e spero di non averle detto delle ovvietà, non perda la speranza e faccia della sua rabbia un punto di forza per provare sempre cose nuove.
Per qualsiasi altra informazione sono a sua disposizione.
Dott.ssa Valeria Papa
Biologa Nutrizionista
Dott.ssa Giovanna Tranchida
Nutrizionista
Erice
la rabbia alimenta il suo colon irritabile.
Prima di tutto bisogna ripristinare la corretta permeabilità della mucosa intestinale colonizzandola con i batteri "buoni".
Non condivido la dieta dei foodmap, troppo restrittiva e che mi porta a consumare cibi fuori stagione.
Inizierei, con il supporto di enzimi digestivi, con una dieta a rotazione che mi permetta di ritrovare la tolleranza alimentare.
E soprattutto punterei a migliorare la qualità del sonno.
Mi faccia sapere cosa ne pensa
Dott.ssa Nicoletta Bocchino
Nutrizionista
Brindisi
Buongiorno Signora, capisco bene la sua rabbia che alimenta ed esacerba i suoi disturbi. Condivido quanto riportato dai miei colleghi ed aggiungo che alla radice del problema gastrico gioca un ruolo fondamentale il sovrappeso soprattutto se localizzato in zona addominale. I primi due passi li farei correggendo il peso corporeo e la disbiosi che sia l'IPP che il riopan hanno favorito. Se lo stomaco non digerisce in maniera appropriata, ciò che raggiunge l'intestino non può essere efficacemente processato dal microbiota, ancor più se reso problematico da una disbiosi. Se i problemi gastrici non vengono corretti, l'intestino non migliorerà, perciò ben vengano enzimi digestivi, una dieta equilibrata con le proteine ben distribuite in 5 o 6 piccoli pasti e una integrazione con ceppi di probiotici adatti. Il carico proteico di due hamburger in un solo pasto, può essere eccessivo da gestire per uno stomaco sofferente, eviterei quindi di caricare un singolo pasto di proteine. Non appena la digestione andrà meglio, può essere opportuno incrementare pian piano le verdure che contengono fibre prebiotiche, ma solo cotte, cominciando dalle piccole quantità, in modo da dare il tempo al microbiota di imparare nuovamente a gestirle. Assumere un buon magnesio biodisponibile, in modo da non esacerbare le problematiche intestinali, ma attivo a livello muscolare e nervoso e controllare il dosaggio ematico di vitamina B12 che l'assunzione sia di IPP che di metformina possono aver depauperato è consigliabile. Le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Nicoletta Bocchino
Dott. Daniele Consoli
Endocrinologo, Diabetologo, Dietologo
Siracusa
Comprensibile il suo stato d'animo, che purtroppo non aiuta la sua condizione.
Si affidi ad un bravo gastroenterologo che con il supporto di un esperto nutrizionista ed un eventuale aiuto psicologico iniziale, possa darle le indicazioni alimentari più idonee alla sua condizione clinica.
Non si scoraggi.
Dr. Paola Ruggiero
Nutrizionista
Roma
Salve
Capisco la sua rabbia ,ma certo non l'aiuta! Cerchi di uscire dallo stato di ansia e stress. E' in lei che deve trovare la forza di andare avanti. C'è in ognuno di noi, ma ,per trovarla la deve cercare . Si aiuti con lo yoga ,esca cerchi di camminare , di distrarsi. Dopo di che seguirà i consigli di un bravo gastroenterologo e di un nutrizionista . Auguri!!!
E'assolutamente legittimo essere arrabbiata. Purtroppo la sua rabbia, come lo stress, sono la causa principale dei meccanismi gastrointestinali nei quali è rimasta incastrata.
La sua guarigione deve partire innanzitutto da Lei, una quotidianità più serena ed un atteggiamento gentile e amorevole nei confronti di se stessa le saranno d'aiuto.
Una dieta estremamente restrittiva diventa ulteriore motivo di frustrazione e mortificazione, credo che in questo momento non sia utile. Piuttosto cerchi di fare piccoli cambiamenti e di occuparsi innanzitutto della sua serenità psichica, si ritagli del tempo di qualità e provi a sperimentare pratiche tipo lo yoga o la meditazione.
Saluti
dr.ssa Luana Corazza
Salve, capisco la sua arrabbiatura visto che non riesce ad interfacciarsi con uno specialista che la guidi alla risoluzioni dei suoi problemi. Quel che posso dirle è che arrabbiarsi aumenta lo stress che a sua volta condiziona enormemente il suo rapporto con il cibo. Probabilmente è proprio lo stress una della principali cause che inducono in lei problemi gastrointestinali. Quel che posso dirle è che deve rivolgersi ad un nutrizionista che non curi la sua alimentazione integrando gradualmente gli alimenti e capendo quali possono essere quelli fastidiosi. Inoltre le consiglio anche un supporto psicologico. Ormai psiche e cibo sono un connubio molto forte. Sono certa che con un approccio multi-disciplinare le possa risolvere le sue problematiche.
Buonasera
Sicuramente lo stress incide tantissimo quindi prendere prodotti a base di erbe per tranquillizzarla un po' aiuterebbe tantissimo, poi per la questione dieta tutte queste problematiche possono essere risolte da una giusta alimentazione e da un buon integratore per il colon irritabile.
Saluti
La sua rabbia dovrebbe darle la forza di ricominciare tutto partendo da zero. Cambiare dieta e effettuare uno studio attento del microbiota intestinale ( può cercare anche su internet) o scrivermi in privato. e ovviamente lo stress va controllato bene e da un bravo specialista. Ce la può fare ma ricominci da zero
Dott.ssa Anna Magrino
Buonasera, l'arrabbiatura aumenta lo stress che a sua volta condiziona enormemente il suo rapporto con il cibo. Lo stress potrebbe essere una della principali cause dei suoi problemi gastrointestinali. Si rivolga ad un nutrizionista per un piano nutrizionale personalizzato. Cordiali Saluti
Salve, le capita di avere attacchi di fame? Ha mai fatto uso di lassativi? Cammina durante il giorno? Ha descritto molto bene tutto l'excursus della sua (tentata) cura, ma ci sono alcuni elementi che non emergono. Questi potrebbero essere la chiave per guardare alla problematica da un punto di vista diverso e tentare un nuovo approccio terapeutico. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che lavora in équipe con un nutrizionista.
Dott. Settimio Albis
Nutrizionista, Dietista, Chinesiologo
Roma
Buonasera
sarò sincero con Lei
La dieta non è l'unica soluzione ma deve adottare uno stile di vita completamente nuovo
Nel suo caso adotterei, come prima cosa, una alimentazione Antinfiammatoria
A questa deve essere associata una CORRETTA attività fisica seguita da personale preparato
Se vuole non esiti a contattarmi in quanto sono specializzato sia nel campo della Nutrizione che dell' Attività Fisica avendo due Lauree una in Scienze della Nutrizione Umana ed una in Scienze Motorie
buona sera, lo stress altera negativamente il nostro corpo.
Si rivolga ad un nutrizionista che può aiutarla a gestire il suo piano alimentare
saluti.
La sua condizione è comune a tantissime persone che soffrono di intestino irritabile e stress, due condizioni cliniche strettamente correlate che vanno pertanto trattate insieme. Il nostro stato mentale influenza il microbiota intestinale, che a sua volta influenza lo stato mentale. Intanto attraverso un opportuno piano alimentare e un integrazione specifica va ripristinato l'equilibrio intestinale e la permeabilità intestinale. Nel contempo va gestita l'ansia e lo stress.
Sono a disposizione per accompagnarla in questo percorso.
Dott.ssa Chiara Sala
Dott.ssa Federica Mostardi
Nutrizionista
Trevignano Romano
Salve, capisco benissimo il suo nervosismo giustificato, sono d'accordo con le colleghe. Il primo passo è quello di rivolgersi ad un professionista della nutrizione che possa stabilire per lei un piano nutrizionale personalizzato e vario in base alle sue problematiche in modo tale da correggere la disbiosi intestinale (alterazione della flora batterica intestinale). E' molto importante praticare, se possibile, attività fisica rilassante (yoga, pilates, passeggiate...) perché come già detto il nostro intestino è un secondo cervello. Cerchi di farsi coraggio perché seguendo attentamente le indicazioni fornitele potrebbe tornare ad un'alimentazione pressoché normale e gradevole senza pagarne le conseguenze. Per qualsiasi chiarimento sono a sua disposizione.
Un saluto la Dott.ssa Federica Mostardi.
Dott.ssa Simona Gatti
Nutrizionista, Biologo della riproduzione
Castel Gandolfo
Buongiorno e grazie mille per aver condiviso la sua condizione.
Capisco quanto possa essere difficile gestire tutti questi sintomi e le preoccupazioni legate alla tua salute.
È chiaro che sta affrontando una situazione complessa, e hai già fatto molti passi per cercare di migliorare.
Io le consiglio un approccio multidisciplinare, capace di alleviare diverse forme di sofferenza, attraverso un gastroenterologo, uno psicologo ed uno specialista in nutrizione.
Sono situazioni complesse ma comuni a molte persone in situazioni molto simili alla sua, non è sola, e, anzi, con un aiuto condiviso è più facile trovare la soluzione a lei più congeniale.
Intanto le consiglio di considerare di mangiare porzioni più piccole e più frequenti, piuttosto che pasti abbondanti. Questo potrebbe aiutarla ad evitare di sentirsi piena o gonfia.
Provi a tenere un diario alimentare per identificare quali alimenti le causano più problemi. Anche se segui una dieta specifica, potrebbero esserci alimenti che la danneggiano più di altri.
Includa alimenti noti per le loro proprietà antinfiammatorie, come pesce azzurro, olio d'oliva, e spezie come la curcuma (se tollerata).
Se ha difficoltà con integratori già provati ci sono probiotici specifici per il colon irritabile che potrebbero aiutarla ma ne va discusso in maniera specifica.
Consideri anche delle attività che la possano distrarre da una routine apparentemente opprimente come tecniche di Rilassamento: meditazione, il respiro profondo o lo yoga, che possono aiutarla a gestire lo stress L'esercizio regolare, anche una passeggiata leggera, può migliorare il suo umore e la digestione.
Capisco che la situazione possa sembrare opprimente, ma con il giusto supporto e un approccio integrato, si può trovare un modo per migliorare la sua qualità della vita.
Se ha altre domande o ha bisogno di ulteriori informazioni, sono qui per aiutarla!
Dott. Luca Agostini
Nutrizionista
Piove di Sacco
Le consiglio di rivolgersi a un nutrizionista specializzato in disturbi gastrointestinali e gestione del colon irritabile. Una dieta personalizzata e un approccio integrato con uno psicologo per gestire lo stress potrebbero migliorare i sintomi. Anche tecniche di rilassamento possono aiutare. Non si scoraggi, una soluzione su misura esiste!
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Buongiorno,
Per quanto riguarda la parte inerente allo stomaco le sono consigliati pasti piccoli e frequenti. Inoltre non sospenderei i PPI se non sotto consiglio del medico. Molte persone li prendono per anni senza alcun effetto collaterale. Inoltre una cosa che aiuta nella difettose p non sedersi dopo i pasti, sarebbe infatti consigliato magari fare una camminata di 30 min dopo quelli principali per facilitare lo svuotamento gastrico (ed è un modo ottimo per controllare la glicemia e contrastare il sovrappeso). Per le funzionalità intestinali magari potrebbe prendere dei fermenti lattici, ad esempio Kijimea per colon irritabile, ma può chiedere tranquillamente al suo farmacista un sostituto. Per le verdure una minima introduzione può aiutare perchè aiutano nella crescita dei batteri buoni intestinali quintino la elimini del tutto, la reintroduca in minuscole porzioni.

In bocca al lupo per tutto

Buona giornata
Dr. Alessandro Tucci
Nutrizionista, Chinesiologo, Dietista
Roma
data la complessità della tua situazione, credo che potresti trarre beneficio da un approccio multidisciplinare che combini più figure professionali. Ti consiglio di cercare il supporto di:

Un gastroenterologo esperto in disturbi funzionali (colon irritabile, reflusso, ernia iatale). Se senti che i tuoi medici attuali non ti stanno dando risposte concrete, prova a cercarne uno che si specializzi in disturbi funzionali del tratto gastrointestinale. Potrebbe essere utile un gastroenterologo che esplori più a fondo le tue problematiche e possa darti soluzioni più personalizzate, magari unendo terapia farmacologica con approcci alimentari più mirati.

Un nutrizionista specializzato in FODMAP e sensibilità alimentari: sembra che tu stia già seguendo alcune linee guida specifiche, ma un nutrizionista specializzato potrebbe aiutarti a trovare un equilibrio che permetta di variare l’alimentazione senza peggiorare i sintomi. Per esempio, potresti provare una dieta che includa alimenti facilmente digeribili e che non stimolino troppo il colon irritabile, ma senza eliminare eccessivamente tanti gruppi alimentari. A volte un'analisi più approfondita dell'intolleranza a specifici alimenti può fare una grande differenza.

Gentile paziente,
Capisco perfettamente la sua frustrazione: quando il sistema digestivo non collabora, ogni pasto diventa una sfida e lo stress amplifica tutto. Lei sta già facendo molte attenzioni, ma se nonostante questo continua a stare male, significa che serve un approccio più mirato e personalizzato.
L'intestino irritabile, il reflusso e l'ernia iatale sono condizioni che vanno gestite in modo integrato, considerando la sua storia clinica, il metabolismo rallentato dal diabete e la sensibilità alimentare. Seguire una dieta FODMAP senza una guida esperta può portare a restrizioni eccessive che peggiorano la situazione invece di migliorarla. Inoltre, la digestione lenta e il senso di peso dopo i pasti suggeriscono che potrebbe esserci un rallentamento della motilità gastrica, un aspetto da considerare nel piano alimentare.
Non si tratta solo di “mangiare le verdure” o “stare attenta a ciò che mangia”, ma di trovare le giuste combinazioni alimentari basandosi sulla biochimica alimentare, i metodi di cottura e la distribuzione dei pasti per ridurre i sintomi senza privarsi inutilmente di nutrienti fondamentali. Ad esempio, esistono strategie per rendere alcuni alimenti più tollerabili e migliorare la digestione, così come integratori specifici che non contengono le sostanze che le danno fastidio.

Se vuole finalmente avere una gestione più efficace e sentirsi meglio senza vivere il cibo come un problema costante, la invito a prenotare una visita con me. Possiamo costruire un percorso alimentare che rispetti le sue esigenze senza farla sentire prigioniera della sua dieta.

Resto a disposizione per aiutarla a ritrovare il benessere.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Fabiola Diadema
Salve,

capisco benissimo la sua frustrazione: convivere con colon irritabile, reflusso, ernia iatale e difficoltà digestive può essere debilitante, soprattutto quando le risposte ricevute dai professionisti sembrano superficiali e poco risolutive.

Dal suo racconto emergono diversi aspetti chiave: infiammazione intestinale, disbiosi, sensibilità al glutine, intolleranza a vari alimenti e una digestione estremamente rallentata con reflusso GE. Inoltre, il suo quadro metabolico (sovrappeso, diabete, carenza di ferro) può contribuire al peggioramento dei sintomi.

Da dove partire? 1) Dieta antinfiammatoria e low-carb. Ridurre i carboidrati raffinati (anche senza glutine) e aumentare fonti proteiche e grassi sani. Inserire piccole quantità di verdure ben cotte e tollerabili, senza forzare se provocano sintomi. 2) Sostegno alla digestione. Postbiotici e integratori mirati per riequilibrare il microbiota intestinale. Enzimi digestivi e supporto biliare per migliorare la digestione e l’assorbimento dei nutrienti. DAO esogeno, se l’accumulo di istamina peggiora i sintomi.

Trovi uno specialista che l’ascolti davvero.
Le consiglio di rivolgersi a un dietista o nutrizionista esperto in disbiosi, sindrome metabolica e patologie gastrointestinali, che possa aiutarla a costruire un piano alimentare mirato.

Capisco la sua rabbia: quando il cibo diventa fonte di sofferenza, il problema va oltre la semplice alimentazione. Il suo corpo sta chiedendo una strategia più efficace per ridurre l’infiammazione e riequilibrare il sistema digestivo.

Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti, resto a disposizione.

Dr.ssa Martina Seravelli
Dott.ssa Patrizia Desogus
Nutrizionista
Guidonia Montecelio
Buongiorno Signora , il suo stato stato emotivo si evince essere comprensibilmente provato.
Si trova o si è trovata in difficoltà a impiegare una via da seguire che le confermi una certa stabilità o comunque serenità a tavola .
I disturbi che lei racconta sono diversi e le patologie che riporta sicuramente sono da attenzionare per fare delle scelte quanto più appropriate per offrirle una sua alimentazione che sia mirata a nutrirla adeguatamente e anche appagante dal punto di vista psicologico.
Certamente si dovranno escludere alcuni cibi tra frutta e verdura .
Ma non tutti !
Sulla base delle nostre conoscienze sappiamo dove muoverci per evitare di creare problemi indesiderati con l'assunzione di determinati alimenti.
Naturalmente inserire vitamine e minerali dal mondo vegetale ( quello giusti e tollerati dal paziente , poiché non siamo tutti uguali).
C'è un vero e proprio bisogno che il nostro palato richiede nel sentire e masticare vegetali .
Che danno freschezza e ci connettono il cervello ad uno stato di benessere.
Il suo nervosismo è stress è uno zoccolo duro al suo malessere sul cui lavorare .
Signora , tra le diverse cause che conosciamo che portano a dare problemi di reflusso gastroesofageo, desidero farle presente che uno stato di ansia continua incide negativamente sul suo diaframma , muscolo che è strettamente correlato all' esofago dove è presente in connessione il nostro cardias che è la porta attraverso l' esofago sbocca e s'immette nello stomaco .
Nel momento in cui la nostra condizione d'ansia e stress ci porta a degli atti respiratori incompleti , trattenuti , purtroppo si crea uno stiramento di tensione muscolare, a livello di questo connettore, che per una serie di messaggi neuronali sensoriali , può determinare un' alterazione della peristalsi del cardias che non fa' più bene il suo lavoro , consegue una risalita dei succhi gastrici con l determinante di bruciore e non solo a livello gastrico.
Spesso non si considera troppo questo aspetto.
Io le consiglio di parlarne con lo specialista che sceglierà , e di rivedere il mondo vegetale per inserire anche questi nella sua alimentazione . Giusti per lei , e di lavorare anche con la respirazione diaframmatica perché anche l aspetto meccanico è in gioco .
Potrà sicuramente avere un nuovi strumenti per essere più serena e scoprire che non è impossibile potersi ritrovare in uno stato di salute felice e migliorativo .
Le ripeto che ci sono scelte alimentari adatte per ogni problema e che simo tutti diversi.
Trovare il proprio per stare bene.
O cmq meglio sicuramente.
Le auguro di migliorare la sua condizione molto presto .
Una buona giornata, Dottoressa Patrizia Desogus
Buongiorno Signora, posso immaginare la sua sofferenza nel non avere una risposta nemmeno da medici specialisti, questo non fa altro che aumentare la frustrazione per la poca speranza di uscire da questa situazione. Al momento si trova di sicuro in una fase ultra infiammata, la soluzione non è sicuramente mangiare verdure per una dieta più variata, serve una protocollo specifico mirato a sfiammare e ripristinare successivamente la permeabilità dell'intestino. Potrebbe anche essere una forte disbiosi o una SIBO, questo tipo di situazioni richiedono un protocollo nutrizionale che preveda un periodo di eliminazione di tutte le sostanze infiammanti e fermentanti nei cibi, per poi successivamente reintrodurre pian piano allenando l'intestino alla digestione di tutti i nutrienti. Io tratto queste patologie. Se vuole può contattarmi.
Buonasera signora,
capisco la sua frustrazione in merito alla sua situazione , la patologia del colon irritabile è qualcosa con cui imparare a convivere a cui poi si aggiungono il reflusso e l'ernia iatale.
Il mio consiglio è quello di fare delle indagini accurate e di farsi seguire da un nutrizionista.
Resto a disposizione qual'ora voglia iniziare un percorso seguita dalla sottoscritta.
Cordialmente Dott.ssa Annapaola Volpicella
Dr. Andrea Carvelli
Nutrizionista, Biologo nutrizionista
Roma
Salve, sarei felice di poterla aiutare. Mi occupo specificamente di questo genere di problematiche nutrizionali.
Mi scriva qualora fosse interessata
Dott.ssa Simona Giri
Dietista, Nutrizionista
Pavia
Buongiorno paziente anonimo, i due hamburger sono davvero difficili da digerire anche per chi non ha problemi di reflusso. Proteine e grassi implicano un processo digestivo lunghissimo che va a complicare la pressione intragastrica e, in chi ha problemi di gastrite e reflusso, genera pesantezza e risalita di succhi gastrici. I problemi di reflusso vogliono che certa verdura, così come anche la frutta venga completamente eliminata nelle prime fasi. Ci sono dei comportamenti da adottare, come evitare le doppie consistenze, non bere mentre si mangia, nonc oricarsi troppo presto dopo aver mangiato, evitare i cibi zuccherini, succhi di frutta, ma anche spremute e frullati ed estratti. Tutto questo complica notevolmente l'attività dello stomaco ed acuisce la sintomatologia. Purtroppo, prima di tornare a mangiare normalmente, deve necessariamente passare un periodo (almeno tre mesi) in cui si riducono moltissimi alimenti. Questo consente alla mucosa di ripararsi, anche se la sintomatologia scompare quasi subito. Alcol di tutti i generi è vietatissimo, anche saltuariamente, così come il caffè e anche il tè. Il latte delattosato non serve perché non è il lattosio a causare il reflusso ma semmai i grassi contenuti nel latte, quindi le consiglio un latte scremato o parzialmente scremato E tutto questo andrebbe incrociato con il suo diabete e le sue difficoltà intestinali. Spero di esserle stata utile
Gentile Signora, capisco la sua frustrazione di una situazione irrisolta e dalle sue parole emerge una situazione complessa che necessita di attenzioni su più fronti impossibili da affrontare su una chat pubblica. credo sicuramente si possa fare qualcosa a livello nutrizionale per mettere ordine in questo caos e soprattutto per tentare di farla stare meglio, e poi credo siano forse necessari accertamenti per capire meglio la natura di questi disagi senza curare solo il sintomo che sarebbe un errore che troppo spesso viene commesso. Se ne ha voglia la posso accogliere nel mio studio per valutare tutto il percorso fatto fino ad ora e scegliere insieme cosa è possibile fare d'ora in avanti per stare meglio. la ringrazio, Dott.ssa La Placa Giada

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