Buongiorno a tutti. Scrivo per chiedere consiglio su come fare ad accettarmi fisicamente in quanto t

26 risposte
Buongiorno a tutti. Scrivo per chiedere consiglio su come fare ad accettarmi fisicamente in quanto tra poco dovrò mettere l’apparecchio fisso per circa un anno (penso proprio che sarà infinito). Ho 26 anni e non riesco molto ad accettare l’idea, soprattutto il fatto di non vedere nessuno a quest’età con l’ apparecchio mi blocca, ma la cosa peggiore è come affrontare la cosa coi colleghi a lavoro? Purtroppo lavoro in un ambiente a contatto con la gente, il lavoro in sé non mi piace (sono cassiera in un supermercato) ma purtroppo devo trovare la forza per andare avanti ogni giorno. I colleghi sono pesanti poiché trovano sempre il modo per sparlare, sono curiosi e fanno osservazioni o battute per cui mi sento sempre osservata e giudicata. Come posso fare per affrontare serenamente la situazione e cercare di non vivere in funzione di loro?
Buongiorno,
Per l'aspetto tecnico: ci sono oggi apparecchi trasparenti e non di metallo che possono agevolare l'accettazione di questo fastidio.
Per l'aspetto psicologico: innazitutto pensi che lo fa per se stessa e che in fondo a 26 non è tanto grande per un apparacchio ai denti. Forse questo è un pensiero come una punta d'iceberg rispetto magari ad un disagio che lei prova dentro di sè e che questa circostanza specifica fa emergere. Potrebbe provare a pensare a quanto lei sia in diritto, innazitutto di curarsi, in secondo luogo di essere se stessa in qualsiasi 'configurazione esistenziale'. Forse questo disagio può rappresentare un buon punto di partenz per una riflessione au disè, trasformando così un aspetto negativo in positivo, perchè spunto di riflessione.
Cordialmente
Dott.ssa Arpaia

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Buongiorno,
Mi rendo conto della difficoltà che porta con se un cambiamento così importante a livello del viso, anche se temporaneo. Sofferenza e disagio in società almeno all’inizio. Ma se a seguito di un periodo iniziale non dovesse rientrare questo normalissimo vissuto di disagio, vale la pena approfondire La sofferenza che cela l’espressione: “ cercare di non vivere in funzione di loro?”.
Sono a disposizione per chiarimenti.
Buongiorno. Concordo con le colleghe. Utilizzare l'apparecchio ha sia un senso estetico (raggiungere un sorriso che ci piace di più) sia fisico, in quanto una malocclusione incide anche sulla colonna vertebrale. Non credo ci sia un tempo giusto in cui è bene fare le cose (apparecchio, patente, matrimonio, laurea, figli etc etc). Consideri che la sua scelta sarà motivata da aspetti personali, legittimi e sopratutto insindacabili. Vedrà che sarà problematica solo la prima settimana o decina di giorni, poi l'assestamento naturale verrà da sé
Buongiorno,
Mi trovo d'accordo con le colleghe. Certo una modifica estetica al viso può comportare un certo disagio, me ne rendo conto, tuttavia lei riporta anche una situazione di difficoltà sul posto di lavoro che, se ovviamente non cambia lavoro, è difficile poter sradicare. Lavori proprio sul punto che lei domanda, cioè "come fare a non vivere in funzione degli altri", cercando di trovare piccole soluzioni di giorno in giorno che le consentano di trovare un po' di serenità. Ovviamente, se ciò dovesse persistere, può contare sicuramente sulla presenza di molti psicologi con cui poter lavorare ciò che le fa questione.
Resto a disposizione,
Alessia Vaudano
buongiorno, innanzitutto per l'aspetto meramente ''ortodontico'' le consiglio di riportare la sua preoccupazione anche al suo dentista che sicuramente saprà consigliarle diversi dispositivi. se non vado errata, ne esistono alcuni che possono essere messi all'interno dell'arcata, che sono quindi invisibili dall'esterno. altri ancora hanno un design che riproduce il colore del dente, rendendo l'apparecchio meno visibile.
per l'aspetto psicologico, quello che dico in questi casi , la tendenza è che il giudizio altrui ci è poco sopportabile, perchè già dentro di noi ci stiamo giudicando.
se dentro di noi c'è accettazione di noi stessi per ciò che siamo, le parole dell'altro non possono scalfirci.
per questo in casi del genere è sempre bene considerare 3 aspetti: io dentro me stesso come mi sto giudicando e perchè, l'altro realmente cosa mi sta dicendo, cosa posso cambiare io nella comunicazione.
è un processo delicato quello di lavorare sull'autostima e sulla percezione di sè stessi.
se ha preoccupazioni riguardo la sua autostima, la sua immagine di sè, se facilmente cede allo sconforto per i giudizi altrui, valuti un sostegno psicologico. cordialmente.
Salve, sono perfettamente d'accordo con le mie colleghe, esistono dei metodi molto meno evidenti, sia trasparenti che messi nella parte interna dell'arcata dentaria. Gli apparecchi messi fin'ora cioè quelli di metallo, sono molto più evidenti e capisco che la possono mettere a disagio nel rapporto con gli altri. Però è giusto che lei faccia del tutto per mettere a posto la sua dentatura non solo per un fattore estetico ma anche per la sua salute. Deve avere la forza di affrontare le critiche e deve andare dritta per la sua strada essere convinta che è giusto per lei e per un futuro con un bel sorriso sano. Inoltre se non riesce a tranquillizzarsi cerchi un aiuto tramite dei colloqui con una psicoterapeuta che la potrebbe a consolidare la sua autostima, la saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli
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Salve. Come hanno osservato le colleghe, potrebbe optare per un apparecchio meno vistoso al fine di renderle la situazione meno pesante. Il secondo punto riguarda il suo ambiente di lavoro che non le da la sufficiente serenità ed incide probabilmente sulla sua Autostima. Cosa posso suggerirle?
Probabilmente di avere pazienza con sé stessa in questo periodo. Inoltre potrebbe prendere in considerazione di trovare un ambiente di lavoro che le risulti meno pesante. Purtroppo chi ci sta attorno incide inevitabilmente sulla nostra Autostima e sul nostro umore.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Buongiorno. Il suo non è un caso isolato, poiché sempre più persone che hanno ampiamente superato l'età evolutiva ricorrono a trattamenti di ortodonzia. Le tecniche ortodontiche evolvono e aumentano le possibilità di sottoporsi a interventi correttivi e migliorativi. Il professionista che la segue potrà informarla e rassicurarla in proposito. Certamente durante questo anno di trattamento si troverà ad affrontare disagi, imbarazzi e limitazioni. Ma ha un obiettivo che, una volta raggiunto, migliorerà la qualità della sua vita. Nei momenti di sconforto, focalizzi quell'obiettivo e ne tragga la forza di proseguire. Si accorgerà che molte persone indossano apparecchi simili al suo, alcuni visibili, altri meno ma comunque disagianti....eppure li sopportano e sopportano le battute fastidiose. Un cordiale saluto. Dott.ssa Cinzia Lucia Bugni Batte
Il suo problema non è tanto l’apparecchio fisso per i denti, ma come ha esplicitamente scritto alla fine del suo messaggio, come posso fare per affrontare serenamente la situazione e cercare di non vivere in loro funzione? Ecco! Questo è il suo vero problema! Insicurezza, disagio e paure popolano la sua giornata. Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta e vedrá che non si sentirà più sola in questa avventura con l’apparecchio. Personalmente tra i miei amici e colleghi ( medici, biologi, psicologi ecc) ho visto più persone portare questi correttori per i denti ed avevano anche più di 40 anni.
Salve, credo che la sua difficoltà sia proprio quello che lei definisce "Vivere in funzione degli altri".
E' molto condizionata dai commenti e giudizi delle persone che le sono attorno e l'apparecchio ai denti, dal suo punto di vista, è la giusta occasione per essere giudicata. questo è quello che si aspetta. Inoltre il fattore estetico la condiziona molto. E' lei la prima a non accettarsi e , con questo atteggiamento, è difficile essere accettati dagli altri.
L'aiuto di uno psicoterapeuta è un ottimo supporto per imparare ad accettare se stessa. glielo suggerisco.

Un saluto
Gentilissima, dalla sua domanda mi arriva una grande sensibilità, una buona consapevolezza dei fattori esterni che la fanno soffrire ma anche una certa insicurezza personale legata al bisogno di piacere e di piacersi....le chiedo se magari è proprio questa insicurezza che l'ha spinta a decidere per un apparecchio ortodontico. La motivazione può essere una spinta importante nell'affrontare le opinioni degli altri che a volte possono risultare superficiali e dure. La invito a ritrovare il suo motivo personale per autosostenersi in questa sfida , automotivarsi di fronte agli altri e ritrovare forza nelle caratteristiche positive della sua persona. frequenti persone che la fanno sentire bene e fortifichi i lati apprezzati da chi le vuole bene e la stima. Non deve necessariamente stare bene con tutti né essere apprezzata da tutti...impari a scegliere le occasioni d'incontro sociale adatte a lei! rimango a disposizione...cordialmente D.ssa Capaccioli Bologna e Arezzo
Cara, ho letto con attenzione le sue parole. Mi sembra che l’apparecchio sia qualcosa che rende tangibile un suo disagio, sentirsi giudicata al punto di vivere in funzione degli altr, è qualcosa che merita di essere approfondito . Sente di dover trovare la forza per continuare a fare un lavoro che non le piace, insomma sembra che lei senta di non avere potere rispetto alle sue scelte, penso che un percorso di psicoterapia l’aiuterebbe a sciogliere i suoi nodi, le sue fragilità e di conseguenza a vivere serenamente anche questo anno di apparecchio.
Cordialmente AR
Buon giorno. Capisco che non sia piacevole l'idea dell'apparecchio a 26 anni ma come hanno detto i colleghi non è la Sua una situazione isolata in quanto conosco molti che mettono apparecchio in età superiori anche alla sua. Ci sono anche apparecchi che possono essere montati dietro ai denti così che non si vedano. Mi permetta ma credo che ciò che ha scritto non sia il vero suo disagio. Ritengo che sarebbe opportuno prendere in considerazione un percorso di psicoterapia individuale al fine di meglio conoscersi e comprendere quelli che possono essere le sue risorse e debolezze allo scopo di acquisire lentamente un maggiore livello di autostima. Cordiali saluti. Gian Piero Grandi
Buongiorno. In prima battuta mi sento di dirle qual è, a mio avviso, la vera difficoltà che emerge dalle sue parole. Il valore che attribuisce a se stessa, dipende da ciò che gli altri pensano - dicono di lei. Da come gli altri la giudicano. E questo la pone in una condizione di debolezza. Può essere utile l'aiuto di uno psicoterapeuta, per potenziare l'autostima e trovare il suo baricentro. Nell'immediato, le suggerisco di proiettarsi, mentalmente, al momento in cui il problema ortodontico sarà risolto e lei si sentirà molto contenta del suo sorriso. Aggiungo un particolare: io porto un apparecchio... e ho molti anni più di lei!
Buongiorno. È evidente che siamo in una situazione nella quale lo sguardo altrui è per Lei fonte importante (primaria e unica) di co-percezione e co-determinazione: in altre parole, ne va di tutta sè, La investe in modo identitariamente definente. Pertanto il modo di affrontare la situazione è comprendere i modi di essere emotivamente situata così descritti nel contesto lavorativo e nel contesto della Sua storia di vita per poter lavorare a un modo di mantenere il senso di stabilità personale che sia meno dipendente dall'Alterità. Non è l'apparecchio in sè il problema (la cosa più probabile in questo senso è che interessi molto poco alla grande maggioranza dei Suoi colleghi....) ma il significato di questo per Lei alla luce del feedback altrui: un rimando di non piacevolezza (o di scherno) sarebbe per Lei identitariamente impattante e definente. Da qui la paura rivolta alle possibili fonti di squalifica personale che coincide, nel Suo caso, con il giudizio sull'estetica. L'apparecchio è solo un evento che concretizza tutto questo, ma è assai probabile che ritrovi questa modalità di sentirsi in altri eventi di vita precedenti - benché con impatto variabile alla luce della significatività dell'evento in se e del momento storico (inteso come storia di vita) in cui si è collocato. Pertanto è fondamentale una modifica delle modalità di mantenimento del senso di stabilità personale in una direzione di maggiore flessibilità e minore dipendenza dall'Alterita. È possibile con una psicoterapia. In bocca al lupo, cordialità. DMP
Buongiorno,
le assicuro che al giorno d'oggi non è inusuale vedere adulti con apparecchi correttivi per denti. Se però l'idea di indossarlo è causa di ansia e paure di essere giudicata provi a chiedere al suo dentista se, per la sua situazione da correggere, è possibile sostituire l'apparecchio fisso con uno mobile funzionalizzante o simile o ci sono soluzioni più mimetiche.
Detto questo leggo un grande malessere e paura del giudizio nell'ambiente di lavoro e forse il suo problema non è tanto l'apparecchio in sè quanto più il disagio che vive nella relazione con i colleghi. Potrebbe esserle utile per questo provare a parlarne con un professionista della salute mentale che la può aiutare a rafforzare il suo Sé.
La saluto. Dott.ssa Cristina Polizzi
Salve,
è proprio dall’ultima domanda che si pone che deve partire, quindi ne parli con uno psicoterapeuta in modo da lavorare sull’accettazione di se’.
Saluti.
Buongiorno a Lei. Da quello che scrive sembra faccia i conti con una mancanza di di amorevolezza verso sé stessa e di supporto che non riesce ad offrirsi, a fronte di un momentaneo cambiamento di una parte circoscritta del suo aspetto, frutto peraltro di una scelta che la porterà a star meglio, presumo.
Ipotizzo che a questa assenza di "supporto interno " nell'affrontare cambiamenti possa corrispondere una parte di Lei molto critica (.."nessuno a quest’età con l’ apparecchio...") che puo' diventare insostenibile se si somma anche al giudizio degli altri, come la critica che immagina provenire dai suoi colleghi.
Il consiglio é questo: il supporto si costruisce da dentro, quindi le auguro di attivarsi, cercando un terapeuta che l'aiuti a costruire dentro di lei una parte benevola ed affettuosa con sè stessa, capace di offrirle supporto, anziché farla sentire inadeguata ed esposta al giudizio dell'altro, in virtù di quella inadeguatezza che lei percepisce e su cui sarebbe importante lavorare per trasformarla in accettazione ed amore per sé, liberandosi secondariamente anche dalla paura del giudizio altrui che a quel punto non sarebbe più cosi destabilizzante.
Buone scelte
Salve, credo che lei debba un po' lavorare sull'accettazione di se stesso.
Ha mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, mi spiace molto per il disagio che prova e lo comprendo. Ritengo comunque che l'apparecchio non comprometta le sue buone qualità che, a prescindere da tutto, rimangono e rimarranno sempre. Fondamentale lavorare sull'accettazione ma anche sulla ristrutturazione cognitiva di alcuni pensieri che non la aiutano ad accettare la sua condizione. Faccia, nel frattempo, una bella ricerca su internet e noterà che tantissime persone, vip, top model, durante la gioventù hanno avuto a che fare anche loro con qualche imperfezione.
Cordialmente, dott. FDL
Buonasera, si evince dalle sue parole che questo accadimento la stia disturbando particolarmente, ma il suo cruccio più grande sembra essere il giudizio altrui. Se ne sente la necessità dovrebbe provare a contattare un esperto, ed affrontare un percorso che rafforzi al sua autostima.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buon pomeriggio. Sentire di apparire "diversi" e "strani" è un qualcosa che comprensibilmente cui può mettere in una condizione di forte disagio ed imbarazzo. A livello sociale abbiamo una forte spinta all' integrarci ed in qualche modo anche al "mimetizzarci" con gli altri e quando questo non è possibile ci possiamo ritrovare a sentirci molto vulnerabili ed insicuri, ed è proprio su questa insicurezza che imposterei l' inizio di un percorso con un professionista. Mi spiego meglio: il sentirsi di volere essere "come gli altri" di per se non ha niente di strano , ma se questa necessità diventa talmente forte da provocarci disagio quando questa condizione non è possibile, dovrebbe apparirci evidente che siamo di fronte ad una nostra paura e/o insicurezza. La buona notizia è che potremmo cercare di ribaltare la situazione ed usarla a proprio vantaggio, mettendosi a confronto con se stessi , uscendone fortificati e non più soggetti alla paura del giudizio altrui . Concludo dicendole che la sua è una condizione molto chiara e precisa che gioverebbe sicuramente del rapporto con uno psicologo/psicoterapeuta. Buona giornata
Buonasera, è da ammirare la sua scelta di cercare supporto. Fregarsene del giudizio degli altri non è il nostro scopo, perché sarebbe altrettanto controproducente: il nostro obiettivo è tenere conto dell’opinione di chi ti circonda senza che questa condizioni il tuo comportamento e le tue scelte. La buona notizia è che la fiducia in se stessi, l'autostima, l’amor proprio sono possono essere "allenati" perché frutto del nostro bagaglio.
Dunque, lavorando su esperienze che ci rafforzino, su sfide superabili e su percorsi di crescita che ci portino ad affrontare situazioni complesse, possiamo indubbiamente rafforzare la nostra autostima,
Qualora volesse un colloquio per orientarsi tra le varie possibilità, rimango a disposizione. Cordiali saluti, Dott.ssa Bachiorri Sara
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Gentile ragazza, comprendo ciò che prova e la prima cosa da fare per affrontare serenamente questa situazione è divenire consapevoli del fatto che gli altri ci giudicheranno sempre, indipendentemente da chi siamo e da cosa facciamo. Acquisire questa consapevolezza ci permette di metterci l'anima in pace e agire nel modo che riteniamo più opportuno con serenità.
Il giudizio degli altri non dipende da noi, e qui arriviamo al secondo step: la comprensione del fatto che quando l'altro esprime un giudizio su di noi, sta proiettando nel mondo esterno caratteristiche che in realtà appartengono a lui. Caratteristiche che non vede o non accetta in se stesso e che quindi ha bisogno di "scaricare" su un'altra persona.

Infine, sapere che tutto questo è al di fuori del nostro controllo non solo ci permette di rilassarci e accettare serenamente ciò che non può essere cambiato, ma ci permette anche di spostare l'attenzione dai giudizi degli altri a ciò che conta davvero nella vita: l'espressione della nostra originalità e la valorizzazione della nostra diversità.
Un abbraccio grande
Dott.ssa Vanessa Tribuzi
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Buonasera, è del tutto normale vivere momenti di imbarazzo a fronte di un "cambiamento estetico", ma nel suo caso non credo che il problema sia limitato a questo singolo momento, da come scrive mi sembra di capire che nel suo ambiente di lavoro e probabilmente anche in altre situazioni non si sente "leggera" e tranquilla nel vivere le relazioni che la circondano. il mio consiglio è quello di cercare una figura professionale che la aiuti a migliorare la propria immagine di sé, che riesca a farle vedere più le sue risorse per far si che il giudizio degli altri non sia così difficile da sopportare. Il giudizio degli altri è una situazione che incontrerà spesso nella sua vita, è importante che lei si senta più forte, grazie ad una buona consapevolezza di se stessa e del suo valore. Le auguro buona giornata
Dott.ssa Locchi Martina

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