Soffro di Agorafobia da 35 anni a periodi alterni. Nonostante le Benzodiazepine e terapia da uno Psi

35 risposte
Soffro di Agorafobia da 35 anni a periodi alterni. Nonostante le Benzodiazepine e terapia da uno Psicanalista dal 2011. Ho seguito anche la terapia COGNITIVO COMPORTAMENTALE ON LINE. Sono disperata !! Abito in una città ( non ci sono nata e ci sono stata anche poco per motivi di lavoro). Non sono mai stata supportata dalla famiglia, anzi. Ho 69 anni. Spno disperata. Potreste darmi qualche indicazione o consiglio? Grazie mille. Buona serata.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un percorso psicologico sia utile per identificate pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera, la sua richiesta d'aiuto lascia intravedere una sofferenza profonda che merita un approfondimento adeguato. A tal fine le posso proporre un percorso psicoterapeutico nel quale utilizzo anche la realtà virtuale per eliminare i sintomi agorafobici.
Cordialmente, MF
Salve sicuramente contattare uno psicoterapeuta è una buona possibilità. Un cordiale saluto
Salve, dalle sue parole emerge sicuramente una profonda sofferenza . Le consiglio di intraprendere un nuovo percorso con uno Psicoterapeuta che possa lavorare insieme a lei sul superamento di pensieri disfunzionali e di situazioni ambientali che rinforzano le sue paure. È un suo diritto poter scegliere nuovi percorsi terapeutici se quelli precedenti non le hanno giovato totalmente e valutare seduta per seduta se con il professionista con il quale si rapporta lei abbia legato un buon legame di fiducia ed insieme decidere come e se proseguire. Il legame con lo psicoterapeuta è molto importante. Non abbia paura di riprovarci! Un cordiale saluto
Salve, mi dispiace tanto per come si sente e per la situazione. Avere questa forma di fobia specifica immagino che sia invalidante e riduca il benessere della persona. Esiste un trattamento specifico per tale disturbo: si tratta dell'approccio cognitivo-comportamentale. Capisco che probabilmente è sfiduciata verso tale approccio, personalmente in caso di agorafobia metto in atto un protocollo specifico. Come immagino sa bene, la persona viene istruita a mettere in atto una serie di tecniche di gestione dell'ansia. La desensibilizzazione sistematica abbinata al rilassamento muscolare progressivo è molto utilizzata in casi di fobia specifica e agorafobia.
Potrei consigliarle di rivolgersi ad un altro professionista, e magari andrà meglio.
Rimango a disposizione per dubbi e domande.
Le auguro un grosso in bocca al lupo!
Buona serata
Buongiorno.
capisco la sua difficoltà, dev'essere terribile vivere con queste paure.
Le suggerisco di continuare il percorso di psicoterapia, a mio avviso sarebbe meglio cambiare tipo di approccio, le consiglio di contattare una psicoterapeuta analista transazionale, più adatto a lei.
Un carissimo augurio.
Dott.ssa Daniela Vargiolu
Buonasera,capisco il suo scoraggiamento dopo tutti questi tentativi .Non desista , non è mai troppo tardi. Le consigliere I , indipendentemente,dall’approccio reprice di Tri are un bravo Terapeuta con cui I STAI rate un rapports di Fiducia.Un Caro augurio Dottssa Luciana HARARI
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Purtroppo non esiste un consiglio o una indicazione che io possa darle e che possa davvero aiutarla in questo momento. Non conosco la sua storia (clinica e non) e un mio consiglio rischierebbe probabilmente di essere fuorviante. Capisco la disperazione che lei porta. L'unica cosa che mi permetto di suggerirle è quella di riprendere la terapia. Se non pensa di riprendere il percorso coi precedenti terapeuti, può provare a contattare un altro specialista. Dal mio punto di vista, l'agorafobia è il sintomo di un disagio di altro tipo: curare l'agorafobia senza aver affrontato ciò che la sostiene, non darà risultati duraturi. Rimango a disposizione nel caso fosse interessata. Cordialmente, dott. Simeoni
Gentile utente, purtroppo non ci sono consigli da dare che potrebbero esserle davvero utili. La sua difficoltà va affrontata, come ha già tentato di fare, all'interno di un percorso di psicoterapia, per coglierne l'origine e il significato che ha alla luce della sua storia di vita.
Qualora stesse ancora seguendo un percorso di psicoterapia, la invito a parlare con il suo terapeuta di questa ricerca di aiuto al di fuori del vostro rapporto, potrebbe essere un prezioso spunto di riflessione su alcune modalità relazionali che le appartengono.
Resto a disposizione per approfondimenti.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Salve, la psicoterapia cognitivo comportamentale è solitamente il trattamento più adatto a trattare i casi simili al suo, con buini risultati. Provi a cercare un professionista serio e si affidi, la fiducia nel rapporto paziente-terapeuta è molto decisiva nell'efficacia del trattamento. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile utente di mio dottore, la agorafobia rientra tra i disturbi d'ansia. Questi ultimi possono esser trattati con successo attraverso l'ausilio della farmacoterapia e della psicoterapia. Il fatto che dei percorsi psicoterapeutici cosi lunghi non abbiano prodotto dei risultati è molto strano. L'orientamento del terapeuta è importante sino ad un certo punto, la chiave ai fini della guarigione è l'alleanza terapeutica che viene ad instaurarsi tra paziente e terapeuta. Rifletta su cosa potrebbe non esser andato in terapia, cerchi di comprendere dopo tutto questo tempo anche quanta reale motivazione ci sia ad attraversare un mero cambiamento. Sa alle volte il sintomo è una stampella di cui si fa fatica a liberarsi. Un cordiale saluto Dottor Diego Ferrara
Buongiorno , capisco il disagio , la sofferenza e le limitazioni che si hanno quando si soffre di agorafobia . Io le suggerirei di intraprendere un nuovo percorso di psicoterapia o di continuare quello che sta facendo ( se lo sta facendo ancora ) per indagare le origini del suo problema , le motivazioni , lavorare sulle sue credenze disfunzionali, poter avere un aiuto per gestire le sue emozioni negative e per poter così trovare maggior benessere. Insieme al suo terapeuta vedrà poi se è il caso effettuare o continuare la terapia farmacologica che però le potrà essere data da un medico psichiatra , psicoterapeuta e psichiatra potranno lavorare insieme per aiutarla a stare meglio . Solitamente l’agorafobia può essere curata ma bisogna capire bene la radice de del problema. Le auguro una buona giornata . Dott.ssa Alessia Greco
buongiorno sicuramente contattare uno psicoterapeuta è una buona possibilità. Un cordiale saluto
AV
Buonasera,
emerge una forte sofferenza da ciò che scrive. Sicuramente la problematica che riporta merita attenzione e un maggior approfondimento. Intraprendere un percorso terapeutico dopo vari tentativi non è sempre semplice, comprensibile, è anche vero che se la problematica persiste andrebbero indagate le motivazioni profonde insieme ad un professionista.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Alessia Malaguti
Gentile utente,
contatti uno psicologo, per ansia, agorafobia e attacchi di panico può valutare lo strumento dell'ipnosi.

Cordialmente

Dr Mauro Vargiu

Gentile Signora/Signorina, per la sua situazione probabilmente un percorso psicoterapeutico in presenza potrebbe portare maggiori benefici rispetto a quello online. La terapia breve strategica è molto indicata per il tipo di disturbo che lei sta raccontando . I farmaci sono un aiuto valido ma da soli non bastano quando le difficoltà coinvolgono la sfera psicologica.
Cordialmente
Dott.ssa Carlotta Cuvello
Cerchi uno psicoterapeuta EMDR nel luogo in cui vive.
Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi
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Gentile utente,
non è detto che se è andata sempre così, dovrà andare così per sempre.
Si può decidere in qualsiasi momento di intraprendere un percorso e provare a cambiare le cose. Certezze non se ne hanno, ma sicuramente se non si prova è difficile riuscirci.
Resto a disposizione per un colloquio qualora decidesse di "provarci".
Cordialmente AG
Buongiorno, mi dispiace per la sua sofferenza. Le lancio uno stimolo: se le terapie individuali da lei seguite fino a questo momento non hanno "funzionato" nel senso che continua a persistere il sintomo, ha mai pensato di intraprendere un percorso di terapia familiare che coinvolga i suoi affetti più significativi?
La terapia familiare è molto potente in questi casi.
Se interessata, cerchi uno psicoterapeuta ad orientamento sistemico relazionale nella sua zona.
Un caro saluto,
Dott.ssa Carlotta Volpi
Buonasera, mi dispiace per la situazione faticosa che sta vivendo. Non deve essere facile trovarsi in una città nuova e convivere con il problema che sta vivendo da anni.
Le consiglio di iniziare una psicoterapia, questo percorso potrà aiutarla a capire come funziona la sua mente e ad individuare quali sono i pensieri che generano sofferenza.
Un saluto
Romani Francesca
Buonasera, credo che la disperazione e la profonda sofferenza di cui parla meritino uno spazio e un sostegno adeguato. Credo sia utile pensare ad una terapia ad orientamento sistemico-relazionale per comprendere l'origine dell'agorafobia e per dare la giusta rilevanza a quel "Non sono mai stata supportata dalla famiglia, anzi".
Un caro saluto, Ludovica Cecere.
Gentile utente, capisco la disperazione dopo tanti anni di difficoltà, ma credo che sia giunto il momento di fare una richiesta di aiuto ad un professionista del suo territorio in presenza, poiché l'incontro con un terapeuta potrebbe portare maggiori benefici rispetto al percorso online e perché sicuramente la farmacologia è d'aiuto ma non esaustiva. Gli indirizzi psicologici ai quali fare riferimento sono tanti e ognuno ha la sua validità ma la cosa fondamentale è che lei si senta accolta e ascoltata in un ambiente protetto, non giudicante e dove riuscire a costruire insieme nuove consapevolezze e nuovi strumenti. Le faccio i miei auguri, Dott.ssa Eleonora Donatelli
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo e capisco che sia complesso conviverci. Anche se dalle sue parole traspare un po’ di sfiducia, nel suo caso rimarrebbe indicato un percorso terapeutico, magari ad indirizzo cognitivo comportamentale, meglio se in presenza. Può magari provare a rivolgersi ad altri psicologi o psicoterapeuti se non ha trovato giovamento dai percorsi precedenti o può parlarne col suo attuale terapeuta. Un saluto, Dott.ssa Rita Graziano
Salve,
sarebbe importante riuscire a capire con l'aiuto adeguato, quando e come è iniziato questo forte disagio che la fa soffrire da più di 30 anni per poi lavorare partendo proprio da lì
Buongiorno, nel suo caso sarebbe più indicata la terapia di persona, ci sono diversi psicologi che effettuano terapia a domicilio, almeno per la fase iniziale.
A livello psicologico sarebbe necessario capire il significato che ha per lei l'agorafobia al fine di eliminare la sintomatologia.
Per quanto riguarda la cura farmacologica, l'ha prescritta lo psichiatra? è seguita regolarmente dal medico che ha prescritto la terapia?
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Salve,
mi spiace se sarò schietto ma se va da un terapeuta dal 2011 e continua a vivere questa angoscia, penso debba cambiare professionista.
Prendere benzodiazepine per anni e fare psicoterapia così tanto tempo per poi ritrovarsi ancora con una famiglia che non la sostiene e a richiedere aiuto definendosi più volte "disperata" significa che tutto ciò che sta facendo non la aiuta. La invito a cercare un nuovo professionista psicoterapeuta e di consultare uno psichiatra per controllare come procede con i farmaci che possono avere effetti collaterali a lungo termine.
Le auguro di stare meglio e di trovare il professionista giusto per lei.
Arrivederci,
Edoardo Giordano
Psicologo
Buonasera, nel suo racconto risuona in me un profondo bisogno di crescita della fiducia nell'altro. Le sue difficoltà è come se la tenessero in ostaggio, ma attraverso un lavoro profondo può capire che cosa queste problematiche le stanno comunicando e cosa le stanno chiedendo, per provare a rispondere in un modo più autentico e più funzionale alla sua vita. Francesca Racca
Capisco perfettamente il senso di frustrazione e di dolore che prova, essere prigionieri di qualcosa di sconosciuto è terribile, ma si può uscirne tranquillamente anche in poco tempo, occorre però trovare un terapeuta che sappia instaurare un rapporto di fiducia reciproca e che sperimenti insieme a lei nuove soluzioni di cambiamento. Un abbraccio.
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Buongiorno , la ringrazio in anticipo per aver condiviso con noi il suo disagio. Capisco perfettamente questo senso di soffocamento che prova, ma si può uscire da questa situazione, le consiglio difatti di trovare uno psicoterapeuta , possibilmente cognitivo-comportamentale , che le possa garantire anche una sicurezza oltre che un supporto clinico. Che le possa rilasciare degli esercizi da svolgere in autonomia in modo tale che lei possa successivamente riprendere in mano la propria vita.
Un terapeuta con quale lei riesca ad instaurare un rapporto di confidenza e fiducia reciproca , sentendosi al sicuro e sperimentando nuove soluzioni per poter cambiare e migliorare la sua situazione attuale.
Un caro saluto.
Buongiorno, mi spiace molto per la sofferenza da lei descritta. Immagino inoltre che essendosi già rivolta a degli specialisti e non avendo avuto i miglioramenti da lei attesi, possa vivere una grande frustrazione oltre ai sintomi riportati. Avendo a disposizione così poche informazioni, non posso darle indicazioni mirate, ma quello che le posso consigliare è di continuare a cercare il percorso psicologico a lei più adatto. E' sicuramente un cammino non facile perché in quanto individui ognuno di noi ha delle particolarità e caratteristiche uniche. Non tutte le metodologie sono efficaci a livello universale, bisogna avere la pazienza di provare a cercare gli strumenti adatti per il proprio benessere psicofisico. Rimango a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Silvia Spelta.
Buonasera Signora, mi dispiace leggere il suo disagio profondo. Credo sia opportuno valutare un percorso di psicoterapia diverso, potrebbe provare con l'Emdr. Cerchi un professionista che la pratichi, in genere si hanno risultati ottimi in tempi ragionevoli.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile Signora, grazie per aver condiviso con noi la sua problematica. Sicuramente è un gran peso che si porta dentro da moltissimi anni e capisco quanto possa essere invalidante sul benessere quotidiano. Le consiglierei, se già non lo ha fatto, di cercare un/una terapeuta specializzata in EMDR nella sua zona. EMDR è l’acronimo di “Eye Movement Desensitization and Reprocessing”, è una tecnica usata per trattare gli eventi traumatici e stressanti. Si focalizza sulla rievocazione di uno o più eventi che hanno lasciato un trauma nella persona, nell'ambiente sicuro e controllato della stanza del terapeuta.
Questa tecnica prevede una parte dedicata alla verbalizzazione, e una parte pratica in cui c’è una stimolazione bilaterale; in particolare si utilizzano principalmente i movimenti oculari per sollecitare sia la parte destra che la parte sinistra del cervello, per sbloccare i ricordi e permettere di rielaborarli.
Le auguro di riabilitarsi presto e di poter finalmente vivere in serenità.
Un caro saluto
Gentile signora,
il consiglio che le do è quello di provare un nuovo percorso di psicoterapia, dalla sua descrizione si evince la sofferenza che sta provando e lo sconforto che deriva dal fatto di aver tentato diversi approcci senza esito positivo.
Esistono, tuttavia, diverse tecniche che possono aiutarla a superare la problematica da lei descritta lavorando contemporaneamente sul contesto che la circonda.
Un caro saluto, dott.ssa Jessica Rossi
Buongiorno, le consiglio di prenotare una rivalutazione psichiatrica e poi affiancare un percorso psicologico.
Cordialmente

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