Buongiorno, mio marito in 4 mesi ha perso i genitori : a gennaio il papà di 87 anni si è sparato e a
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Buongiorno, mio marito in 4 mesi ha perso i genitori : a gennaio il papà di 87 anni si è sparato e a maggio la mamma anche lei di 87 anni deceduta per malattia. Da allora tutti i giorni piange specialmente la sera o al mattino presto . Premetto che è cardiopatico con terapia anticoagulante orale. Cosa si può fare? Ringrazio anticipatamente a chi mi risponderà.
Buongiorno, dalla situazione descritta mi sembra essenziale l'inizio di un percorso, sicuramente psicoterapeutico e probabilmente anche farmacologico. Le consiglio di far contattare a suo marito uno psicoterapeuta (che possa poi eventualmente indirizzarlo ad uno psichiatra) oppure fare un accesso al servizio pubblico (CSM di zona).
Saluti
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Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Credo che sia fondamentale che suo marito possa intraprendere il prima possibile un percorso di psicoterapia, che gli permetta di elaborare questi lutti improvvisi e traumatici. Elaborare il lutto gli permetterebbe di riprendere la sua vita con serenità, lasciando andare. Affrontare questa situazione da soli è motlo complesso, e lei non deve assolutamente essere il suo unico supporto. Se avesse domande o avesse bisogno di supporto, per lei o suo marito, mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Buongiorno. Bisogna che lei inviti suo marito con una consulenza psicologica. Semplicemente per sostenerlo e aiutarlo in un momento così particolarmente gravoso.
Buon cammino
Buon cammino
Buongiorno,
innanzitutto le esprimo la mia vicinanza per le perdite così ravvicinate e dolorose che vostro marito ha vissuto. Affrontare in pochi mesi la morte di entrambi i genitori, e in particolare il gesto drammatico del padre, può generare un dolore molto profondo, che spesso richiede tempo, sostegno e ascolto per essere elaborato.
Il pianto quotidiano che descrive è una manifestazione comprensibile di lutto, la sua persistenza e l’intensità che riferisce possono segnalare che vostro marito sta vivendo un lutto complesso o una forma di depressione reattiva. In questi casi è importante non restare soli, un percorso di sostegno psicologico o psicoterapia può aiutarlo a dare spazio e significato alle emozioni, elaborare la perdita e ridurre la sofferenza.
Data la sua condizione cardiaca e la terapia anticoagulante, è consigliabile anche informare il medico curante o il cardiologo, in modo che possano valutare insieme eventuali sintomi fisici legati allo stress o al sonno disturbato. Un approccio integrato ,medico e psicologico, è sempre la via più sicura.
Nel frattempo, può essergli utile:
Non forzarlo a “reagire” o a smettere di piangere, ma offrirgli ascolto e presenza;
Favorire piccole routine quotidiane (passeggiate, contatti sociali, momenti di condivisione);
Ricordargli che chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma un atto di cura verso se stessi.
Con il tempo e il giusto sostegno, anche un dolore così profondo può trovare una forma più vivibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Luciana Bastianini
innanzitutto le esprimo la mia vicinanza per le perdite così ravvicinate e dolorose che vostro marito ha vissuto. Affrontare in pochi mesi la morte di entrambi i genitori, e in particolare il gesto drammatico del padre, può generare un dolore molto profondo, che spesso richiede tempo, sostegno e ascolto per essere elaborato.
Il pianto quotidiano che descrive è una manifestazione comprensibile di lutto, la sua persistenza e l’intensità che riferisce possono segnalare che vostro marito sta vivendo un lutto complesso o una forma di depressione reattiva. In questi casi è importante non restare soli, un percorso di sostegno psicologico o psicoterapia può aiutarlo a dare spazio e significato alle emozioni, elaborare la perdita e ridurre la sofferenza.
Data la sua condizione cardiaca e la terapia anticoagulante, è consigliabile anche informare il medico curante o il cardiologo, in modo che possano valutare insieme eventuali sintomi fisici legati allo stress o al sonno disturbato. Un approccio integrato ,medico e psicologico, è sempre la via più sicura.
Nel frattempo, può essergli utile:
Non forzarlo a “reagire” o a smettere di piangere, ma offrirgli ascolto e presenza;
Favorire piccole routine quotidiane (passeggiate, contatti sociali, momenti di condivisione);
Ricordargli che chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma un atto di cura verso se stessi.
Con il tempo e il giusto sostegno, anche un dolore così profondo può trovare una forma più vivibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Luciana Bastianini
Buonasera, sarebbe utile effettuare una consulenza psicologica per stabilire eventuali interventi da porre in essere.
Dott. F. Lizzadro
Dott. F. Lizzadro
Salve
mi dispiace immensamente per il dolore che state attraversando. Quello che racconta è un lutto profondo e non sorprende che suo marito ne sia così sopraffatto: perdere entrambi i genitori in così poco tempo è un colpo durissimo, che lascia un vuoto difficile da colmare soprattutto viste le circostanze.
Il modo migliore per aiutarlo, ora, è proprio quello che sta già facendo: stargli accanto con presenza, dolcezza e ascolto senza giudizio, lasciargli il tempo di esprimere la sua sofferenza.
Allo stesso tempo, può essere molto utile incoraggiarlo con delicatezza a cercare un sostegno esterno: un professionista può aiutarlo a dare un senso al dolore, a ritrovare lentamente un equilibrio e a prendersi cura anche della propria salute fisica, soprattutto considerando la sua condizione cardiaca.
Magari potreste contattare insieme il medico di base, che potrà suggerire un percorso adeguato o indirizzarvi verso un^ psicolog^ di fiducia. Esistono anche gruppi di sostegno dove sentirsi compresi e meno soli.
E non dimentichi di prendersi cura anche di sé: accompagnare chi soffre è un gesto d’amore profondo, ma anche molto impegnativo emotivamente. Concedersi piccoli momenti di respiro e chiedere aiuto, può aiutarla ad attraversare questo periodo.
in bocca al lupo
R.M.
mi dispiace immensamente per il dolore che state attraversando. Quello che racconta è un lutto profondo e non sorprende che suo marito ne sia così sopraffatto: perdere entrambi i genitori in così poco tempo è un colpo durissimo, che lascia un vuoto difficile da colmare soprattutto viste le circostanze.
Il modo migliore per aiutarlo, ora, è proprio quello che sta già facendo: stargli accanto con presenza, dolcezza e ascolto senza giudizio, lasciargli il tempo di esprimere la sua sofferenza.
Allo stesso tempo, può essere molto utile incoraggiarlo con delicatezza a cercare un sostegno esterno: un professionista può aiutarlo a dare un senso al dolore, a ritrovare lentamente un equilibrio e a prendersi cura anche della propria salute fisica, soprattutto considerando la sua condizione cardiaca.
Magari potreste contattare insieme il medico di base, che potrà suggerire un percorso adeguato o indirizzarvi verso un^ psicolog^ di fiducia. Esistono anche gruppi di sostegno dove sentirsi compresi e meno soli.
E non dimentichi di prendersi cura anche di sé: accompagnare chi soffre è un gesto d’amore profondo, ma anche molto impegnativo emotivamente. Concedersi piccoli momenti di respiro e chiedere aiuto, può aiutarla ad attraversare questo periodo.
in bocca al lupo
R.M.
Grazie per aver condiviso la Sua preoccupazione.
È importante riconoscere che il lutto è un'esperienza complessa e unica per ogni persona, e che il dolore può manifestarsi in modi diversi e in tempi diversi. Il pianto quotidiano di Suo marito, specialmente al mattino e alla sera, è una manifestazione comprensibile del suo dolore.
Potrebbe essere utile per Suo marito avere uno spazio sicuro e accogliente per esprimere le sue emozioni, senza sentirsi giudicato o incompreso. Ascoltarlo attivamente e con empatia, senza cercare di minimizzare il suo dolore o di offrirgli soluzioni immediate, può essere un grande aiuto.
Considerando la sua condizione di cardiopatico e la terapia anticoagulante, è fondamentale monitorare attentamente il suo stato di salute fisica e mentale. Un colloquio con il medico curante potrebbe essere utile per valutare se sia necessario un supporto farmacologico o psicologico aggiuntivo.
Resto a Sua disposizione.
È importante riconoscere che il lutto è un'esperienza complessa e unica per ogni persona, e che il dolore può manifestarsi in modi diversi e in tempi diversi. Il pianto quotidiano di Suo marito, specialmente al mattino e alla sera, è una manifestazione comprensibile del suo dolore.
Potrebbe essere utile per Suo marito avere uno spazio sicuro e accogliente per esprimere le sue emozioni, senza sentirsi giudicato o incompreso. Ascoltarlo attivamente e con empatia, senza cercare di minimizzare il suo dolore o di offrirgli soluzioni immediate, può essere un grande aiuto.
Considerando la sua condizione di cardiopatico e la terapia anticoagulante, è fondamentale monitorare attentamente il suo stato di salute fisica e mentale. Un colloquio con il medico curante potrebbe essere utile per valutare se sia necessario un supporto farmacologico o psicologico aggiuntivo.
Resto a Sua disposizione.
La ringrazio per aver condiviso una situazione così dolorosa e complessa. Comprendo profondamente la sofferenza di suo marito e anche la sua, come coniuge e persona che gli sta accanto. La perdita dei genitori in un arco di tempo così breve rappresenta già di per sé un evento estremamente difficile da elaborare; se poi uno dei due lutti è legato a un suicidio, il carico emotivo diventa ancora più pesante, spesso accompagnato da un carico emotivo importante, per cui è necessario prendersi estrema cura del proprio vissuto interiore.
Il fatto che suo marito pianga quotidianamente, soprattutto la sera o al mattino presto, è un segnale di quanto la sua sofferenza sia ancora molto intensa e viva. È importante validare questa espressione del dolore — il pianto è un modo con cui la mente e il corpo cercano di rielaborare ciò che è accaduto — ma, data la durata e la profondità del suo stato emotivo, è altrettanto importante che possa essere accompagnato in questo processo.
In situazioni così delicate, un supporto psicologico professionale non è solo consigliabile, ma direi fondamentale. Un percorso con uno psicologo o psicoterapeuta esperto in lutti traumatici e suicidi* può aiutarlo ad affrontare ed elaborare il dolore e a trovare gradualmente nuovi modi per convivere con la perdita senza esserne travolto.
Considerato che suo marito è anche cardiopatico e in terapia anticoagulante, la componente emotiva ha un impatto importante anche sul suo benessere fisico; per questo motivo, il supporto psicologico diventa doppiamente prezioso, anche in ottica di prevenzione e di equilibrio complessivo.
Le suggerisco, se possibile, di incoraggiarlo con dolcezza a parlarne con il medico curante, che potrà eventualmente indirizzarlo verso un professionista o un servizio territoriale adeguato. Esistono anche gruppi di sostegno specifici per chi ha vissuto un lutto da suicidio, dove poter condividere il proprio dolore in un contesto protetto e comprensivo.
Ha fatto bene a cercare aiuto: la sua attenzione e la sua preoccupazione sono un punto di forza e possono fare la differenza nel percorso di suo marito.
Rimango a disposizione,
Cordialmente
Dott.ssa Taslima Grossi
Il fatto che suo marito pianga quotidianamente, soprattutto la sera o al mattino presto, è un segnale di quanto la sua sofferenza sia ancora molto intensa e viva. È importante validare questa espressione del dolore — il pianto è un modo con cui la mente e il corpo cercano di rielaborare ciò che è accaduto — ma, data la durata e la profondità del suo stato emotivo, è altrettanto importante che possa essere accompagnato in questo processo.
In situazioni così delicate, un supporto psicologico professionale non è solo consigliabile, ma direi fondamentale. Un percorso con uno psicologo o psicoterapeuta esperto in lutti traumatici e suicidi* può aiutarlo ad affrontare ed elaborare il dolore e a trovare gradualmente nuovi modi per convivere con la perdita senza esserne travolto.
Considerato che suo marito è anche cardiopatico e in terapia anticoagulante, la componente emotiva ha un impatto importante anche sul suo benessere fisico; per questo motivo, il supporto psicologico diventa doppiamente prezioso, anche in ottica di prevenzione e di equilibrio complessivo.
Le suggerisco, se possibile, di incoraggiarlo con dolcezza a parlarne con il medico curante, che potrà eventualmente indirizzarlo verso un professionista o un servizio territoriale adeguato. Esistono anche gruppi di sostegno specifici per chi ha vissuto un lutto da suicidio, dove poter condividere il proprio dolore in un contesto protetto e comprensivo.
Ha fatto bene a cercare aiuto: la sua attenzione e la sua preoccupazione sono un punto di forza e possono fare la differenza nel percorso di suo marito.
Rimango a disposizione,
Cordialmente
Dott.ssa Taslima Grossi
Gentile utente,
il dolore che descrive è molto intenso: la perdita di entrambi i genitori in un tempo così ravvicinato rappresenta un lutto complesso, che richiede tempo e sostegno per essere elaborato. Le reazioni che osserva in suo marito — pianto frequente, tristezza persistente, maggiore vulnerabilità la sera o al risveglio — sono comprensibili di fronte a un evento traumatico come questo, ma non per questo vanno sottovalutate, soprattutto considerando la sua condizione di salute.
È importante che non resti solo in questo dolore: potrebbe essere utile un supporto psicologico specifico per l’elaborazione del lutto, individuale o, se si sente di accompagnarlo, anche familiare. Un percorso psicologico può aiutarlo a dare un significato alla perdita, a riconoscere le emozioni senza esserne travolto e a ritrovare un equilibrio nella quotidianità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
il dolore che descrive è molto intenso: la perdita di entrambi i genitori in un tempo così ravvicinato rappresenta un lutto complesso, che richiede tempo e sostegno per essere elaborato. Le reazioni che osserva in suo marito — pianto frequente, tristezza persistente, maggiore vulnerabilità la sera o al risveglio — sono comprensibili di fronte a un evento traumatico come questo, ma non per questo vanno sottovalutate, soprattutto considerando la sua condizione di salute.
È importante che non resti solo in questo dolore: potrebbe essere utile un supporto psicologico specifico per l’elaborazione del lutto, individuale o, se si sente di accompagnarlo, anche familiare. Un percorso psicologico può aiutarlo a dare un significato alla perdita, a riconoscere le emozioni senza esserne travolto e a ritrovare un equilibrio nella quotidianità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
Buonasera, un certo grado di tristezza è normale, in seguito ad un lutto importante come quello esperito da suo marito. Se gli episodi di pianto si limitano ai momenti da lei citati e suo marito riesce a vivere delle giornate produttive e funzionali, credo che l'unica cosa che lei possa fare sia stargli vicino e fornire supporto emotivo.
Qualora la tristezza di suo marito sia tale, da non consentirgli di funzionare adeguatamente, allora potrebbe essere saggio chiedere una visita con uno specialista.
Qualora la tristezza di suo marito sia tale, da non consentirgli di funzionare adeguatamente, allora potrebbe essere saggio chiedere una visita con uno specialista.
Buonasera, mi sembra importante che stiate cercando aiuto, innanzitutto! Il momento che sta vivendo suo marito è comprensibilmente complicato e doloroso, ancor di più perché si tratta di due lutti così importanti e ravvicinati, a cui si aggiungono circostanze complesse da elaborare. Ritengo che se suo marito è disposto, un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarlo nel processo di elaborazione, farlo sentire accolto e permettergli di portare in uno spazio personale e sicuro le proprie emozioni. Saluti a voi
Gent.ma Signora,
il dolore per la perdita dei genitori è immenso. Se avviene in tempi ravvicinati lo diventa ancora di più.
Non ci sono strumenti, tecniche o consigli appropriati. Il lutto viene vissuto in maniera del tutto personale e trascina con sé una quantità di emozioni, di pensieri e di reazioni differenti in ogni persona. L'elaborazione del lutto, cioè la consapevolezza che quanto è accaduto deve essere accettato e compreso come un aspetto stesso della vita, può richiedere tempi più o meno lunghi. Senza dubbio, un affiancamento psicologico può agevolare il passaggio da una fase reattiva a una fase comprensiva, fino a uno step di crescita personale.
Il fatto che suo marito piange, seppur triste da osservare, non è un segnale negativo. Il pianto consente di vivere l'emozione della mancanza in modo consapevole. E' uno sfogo funzionale che ci ricorda quanto abbiamo amato le persone care che abbiamo perduto e come sarebbe bello averle ancora con noi.
Se quel pianto rimane un episodio giornaliero circoscritto nel tempo e di breve durata, può essere vista come una strategia di elaborazione. Se, invece, presenta degli strascichi di emozioni difficili (tristezza, senso di colpa, delusione, ecc..) o di pensieri intrusivi (rimpianti, rimorsi, cose non dette o non fatte, disperazione per il futuro, ecc..), allora il processo di elaborazione non sta andando nella giusta direzione e rischia di rimanere un corto circuito aperto per molto tempo.
Sicuramente lei già sta facendo molto per suo marito, standogli accanto e mostrando compassione per le sue emozioni dolorose. Non rinunci a chiedergli cosa prova e cosa pensa, lasciandolo aprirsi progressivamente con lei su ciò che ancora lo lega mentalmente alla perdita dei genitori. Potrebbe essere un primo passo verso una maggiore consapevolezza dei fatti e sulla possibilità di venir fuori da questa situazione in modo migliore. Potrebbe anche emergere la disponibilità a valutare un supporto psicologico da parte di un professionista, su cui lei non deve insistere, ma su cui può mostrare il suo appoggio.
Spero il meglio per voi. Resto a disposizione, Dott. Antonio Cortese
il dolore per la perdita dei genitori è immenso. Se avviene in tempi ravvicinati lo diventa ancora di più.
Non ci sono strumenti, tecniche o consigli appropriati. Il lutto viene vissuto in maniera del tutto personale e trascina con sé una quantità di emozioni, di pensieri e di reazioni differenti in ogni persona. L'elaborazione del lutto, cioè la consapevolezza che quanto è accaduto deve essere accettato e compreso come un aspetto stesso della vita, può richiedere tempi più o meno lunghi. Senza dubbio, un affiancamento psicologico può agevolare il passaggio da una fase reattiva a una fase comprensiva, fino a uno step di crescita personale.
Il fatto che suo marito piange, seppur triste da osservare, non è un segnale negativo. Il pianto consente di vivere l'emozione della mancanza in modo consapevole. E' uno sfogo funzionale che ci ricorda quanto abbiamo amato le persone care che abbiamo perduto e come sarebbe bello averle ancora con noi.
Se quel pianto rimane un episodio giornaliero circoscritto nel tempo e di breve durata, può essere vista come una strategia di elaborazione. Se, invece, presenta degli strascichi di emozioni difficili (tristezza, senso di colpa, delusione, ecc..) o di pensieri intrusivi (rimpianti, rimorsi, cose non dette o non fatte, disperazione per il futuro, ecc..), allora il processo di elaborazione non sta andando nella giusta direzione e rischia di rimanere un corto circuito aperto per molto tempo.
Sicuramente lei già sta facendo molto per suo marito, standogli accanto e mostrando compassione per le sue emozioni dolorose. Non rinunci a chiedergli cosa prova e cosa pensa, lasciandolo aprirsi progressivamente con lei su ciò che ancora lo lega mentalmente alla perdita dei genitori. Potrebbe essere un primo passo verso una maggiore consapevolezza dei fatti e sulla possibilità di venir fuori da questa situazione in modo migliore. Potrebbe anche emergere la disponibilità a valutare un supporto psicologico da parte di un professionista, su cui lei non deve insistere, ma su cui può mostrare il suo appoggio.
Spero il meglio per voi. Resto a disposizione, Dott. Antonio Cortese
Salve, certamente state vivendo entrambi un momento molto difficile e dico entrambi perchè suo marito ha perso entrambi i suoi genitori con modalità anche traumatiche in un tempo molto ravvicinato e, lei, perchè da moglie si trova a vivere tutto lo sconforto, il dolore di suo marito in modo riflesso e non deve essere semplice stargli vicino. Percepisco tutta la sua preoccupazione rispetto al vissuto di suo marito che possa anche gravare sul suo stato di salute già segnato da una patologia. Capisco la sua inquietudine.. e immagino anche che si domanda cosa può fare di più oltre quello che sta facendo. Quello che posso suggerirle è di sensibilizzare e incoraggiare suo marito rispetto ad un supporto psicologico in modo tale che uno specialista possa contenerlo e supportarlo in un momento così difficile. Lei può certamente aiutarlo standogli vicino ma certe ferite possono curarsi e rimarginarsi lavorandoci su solo con uno specialista.
Cara,
la perdita ravvicinata di entrambi i genitori rappresenta un evento estremamente doloroso e complesso da elaborare, soprattutto considerando le modalità traumatiche con cui è avvenuta la prima perdita. È comprensibile che suo marito stia attraversando un periodo di forte sofferenza emotiva, in cui il dolore, la tristezza e il senso di vuoto possono manifestarsi quotidianamente, specialmente nei momenti più silenziosi della giornata.
Nel suo caso è importante prendersi cura sia del suo benessere psicologico che di quello fisico, vista anche la sua condizione cardiaca. Potrebbe essere utile accompagnarlo in un percorso di sostegno psicologico per aiutarlo ad elaborare il lutto, trovare un modo personale di dare significato a quanto accaduto e ritrovare gradualmente un equilibrio emotivo. In un’ottica sistemico-relazionale, anche lei e i familiari più vicini potreste essere coinvolti, così da sostenere insieme questo processo di adattamento e riorganizzazione affettiva.
Nel frattempo, può essergli d’aiuto sentirsi accolto nel suo dolore, evitando di forzarlo a “reagire” ma offrendo presenza, ascolto e piccole occasioni di contatto con la quotidianità.
Se lo desidera, possiamo valutare insieme come iniziare un percorso di supporto mirato e calibrato sulla vostra situazione familiare.
Un caro saluto,
Dott. ssa Caterina Lo Bianco
Psicologa
la perdita ravvicinata di entrambi i genitori rappresenta un evento estremamente doloroso e complesso da elaborare, soprattutto considerando le modalità traumatiche con cui è avvenuta la prima perdita. È comprensibile che suo marito stia attraversando un periodo di forte sofferenza emotiva, in cui il dolore, la tristezza e il senso di vuoto possono manifestarsi quotidianamente, specialmente nei momenti più silenziosi della giornata.
Nel suo caso è importante prendersi cura sia del suo benessere psicologico che di quello fisico, vista anche la sua condizione cardiaca. Potrebbe essere utile accompagnarlo in un percorso di sostegno psicologico per aiutarlo ad elaborare il lutto, trovare un modo personale di dare significato a quanto accaduto e ritrovare gradualmente un equilibrio emotivo. In un’ottica sistemico-relazionale, anche lei e i familiari più vicini potreste essere coinvolti, così da sostenere insieme questo processo di adattamento e riorganizzazione affettiva.
Nel frattempo, può essergli d’aiuto sentirsi accolto nel suo dolore, evitando di forzarlo a “reagire” ma offrendo presenza, ascolto e piccole occasioni di contatto con la quotidianità.
Se lo desidera, possiamo valutare insieme come iniziare un percorso di supporto mirato e calibrato sulla vostra situazione familiare.
Un caro saluto,
Dott. ssa Caterina Lo Bianco
Psicologa
Buonasera, successivamente a due lutti così importanti e ravvicinati e soprattutto al suicidio del padre, sicuramente sarebbe indicato un sostegno psicologico da parte di uno Psicologo Clinico o uno Psicoterapeuta che lo aiutino a rielaborare il dolore di questo trauma prima che si "cristallizzi" in un possibile disturbo di natura depressiva con tutto ciò che ne consegue.
Saluti.
Dr. Francesco Rossi.
Saluti.
Dr. Francesco Rossi.
Cara utente,
per poter elaborare un lutto ci vuole molto tempo, soprattutto se si parla di figure importanti come i genitori e se si parla di morti che possono essere considerate traumatiche come quella del padre che pone fine alla sua vita sparandosi. Le consiglio dunque di essere vicina a sua marito, oggettivamente ed emotivamente, di dargli supporto e conforto e di accompagnarlo in questo percorso di elaborazione del lutto. Altra cosa che si potrebbe fare, è consigliare al proprio marito di consultare uno psicologo così che possa parlare con lui e sfogare tutto ciò che ha dentro: un dolore che prende voce è un dolore che ha spazio di uscire e defluire senza rimanere imprigionato facendo del male alla persona stessa.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
per poter elaborare un lutto ci vuole molto tempo, soprattutto se si parla di figure importanti come i genitori e se si parla di morti che possono essere considerate traumatiche come quella del padre che pone fine alla sua vita sparandosi. Le consiglio dunque di essere vicina a sua marito, oggettivamente ed emotivamente, di dargli supporto e conforto e di accompagnarlo in questo percorso di elaborazione del lutto. Altra cosa che si potrebbe fare, è consigliare al proprio marito di consultare uno psicologo così che possa parlare con lui e sfogare tutto ciò che ha dentro: un dolore che prende voce è un dolore che ha spazio di uscire e defluire senza rimanere imprigionato facendo del male alla persona stessa.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Buonasera, i lutti sono purtroppo esperienze con cui, di solito, tutti dobbiamo confrontarci. Nel caso specifico credo si riferiscano a figure molto importanti per Suo marito (i genitori) ed i motivi dei decessi potrebbero, dagli elementi descrittivi, essere più difficili da gestire che in altri casi.
Un suggerimento è che Lei possa rimanere come presenza rassicurante per Suo marito, ma anche ausiliaria nel ruolo magari del prendere decisoni richieste nel quotidiano. Inoltre, di solito, è buona pratica se lo supportasse a chiedere un aiuto anche dal puntodi vista psicologico con un terapeuta che lo possa aiutare a gestire, elaborare correttamente e prima il lutto.
Sperando di esserLe stato di aiuto invo i miei più sinceri auguri ad entrambi.
Un suggerimento è che Lei possa rimanere come presenza rassicurante per Suo marito, ma anche ausiliaria nel ruolo magari del prendere decisoni richieste nel quotidiano. Inoltre, di solito, è buona pratica se lo supportasse a chiedere un aiuto anche dal puntodi vista psicologico con un terapeuta che lo possa aiutare a gestire, elaborare correttamente e prima il lutto.
Sperando di esserLe stato di aiuto invo i miei più sinceri auguri ad entrambi.
Buonasera, capisco quanto la perdita dei genitori, così ravvicinata e dolorosa, stia pesando su suo marito. È naturale provare questa profonda tristezza, considerando le circostanze traumatiche e il legame affettivo che li univa.
Le suggerirei di supportarlo e pensare alla possibilità di intraprendere un percorso con uno psicologo o psicoterapeuta per elaborare il lutto e la perdita.
Le suggerirei di supportarlo e pensare alla possibilità di intraprendere un percorso con uno psicologo o psicoterapeuta per elaborare il lutto e la perdita.
Buongiorno,
innanzitutto mi dispiace molto per le perdite che avete vissuto: due lutti così vicini, e con modalità tanto diverse, possono rappresentare un evento estremamente doloroso e difficile da elaborare.
Il pianto frequente, soprattutto nei momenti più intimi della giornata come la sera o il risveglio, può essere una manifestazione naturale del processo di lutto. Allo stesso tempo, considerando l’intensità e la durata del dolore che descrive, potrebbe essere utile valutare un supporto psicologico specifico per l’elaborazione del lutto.
Un percorso terapeutico può aiutarlo a dare spazio alle emozioni, a comprendere e attraversare il dolore e a trovare modalità più sostenibili per affrontarlo nel tempo. Vista anche la sua condizione cardiologica, il benessere emotivo diventa ancora più importante per il suo equilibrio generale.
Se dovesse notare segnali di chiusura totale, disperazione profonda o difficoltà importanti nelle attività quotidiane, le suggerirei di rivolgersi quanto prima anche al medico curante o a uno specialista per una valutazione più ampia.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elisabetta Eaglesham
innanzitutto mi dispiace molto per le perdite che avete vissuto: due lutti così vicini, e con modalità tanto diverse, possono rappresentare un evento estremamente doloroso e difficile da elaborare.
Il pianto frequente, soprattutto nei momenti più intimi della giornata come la sera o il risveglio, può essere una manifestazione naturale del processo di lutto. Allo stesso tempo, considerando l’intensità e la durata del dolore che descrive, potrebbe essere utile valutare un supporto psicologico specifico per l’elaborazione del lutto.
Un percorso terapeutico può aiutarlo a dare spazio alle emozioni, a comprendere e attraversare il dolore e a trovare modalità più sostenibili per affrontarlo nel tempo. Vista anche la sua condizione cardiologica, il benessere emotivo diventa ancora più importante per il suo equilibrio generale.
Se dovesse notare segnali di chiusura totale, disperazione profonda o difficoltà importanti nelle attività quotidiane, le suggerirei di rivolgersi quanto prima anche al medico curante o a uno specialista per una valutazione più ampia.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elisabetta Eaglesham
Gentilissima, l'elaborazione del lutto un processo complesso e profondo, che richiede tempo e può suscitare emozioni intense. È del tutto normale sentirsi smarriti o sopraffatti in alcuni momenti, si tratta di una fase delicata e che ognuno affronta a modo suo. Quando si percepisce tanta fatica è possibile valutare di chiedere aiuto. Affrontare il lutto con l'aiuto di qualcuno potrebbe essere un passo importante per prendersi cura di sé e trovare un nuovo equilibrio. Dott.ssa Arianna Savastio
Buonasera, dovrebbe elaborare i lutti prima possibile. Un approccio emdr potrebbe essergli molto utile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Comprendo quanto possa essere difficile vedere il proprio marito attraversare un dolore così profondo. Perdere entrambi i genitori in poco tempo, e in circostanze così diverse e dolorose, è qualcosa che scuote nel profondo e lascia segni che richiedono tempo per trovare un nuovo equilibrio.
Il pianto che descrive è una forma di espressione del dolore, un modo attraverso cui suo marito cerca di dare un senso a ciò che è accaduto. In questi momenti è importante riconoscere che ogni persona vive il lutto in modo diverso, e che non esiste un tempo “giusto” per smettere di soffrire.
A volte, però, condividere questo dolore in uno spazio protetto e non giudicante può alleggerire il peso e permettere, poco a poco, di guardare avanti con maggiore respiro.
Il pianto che descrive è una forma di espressione del dolore, un modo attraverso cui suo marito cerca di dare un senso a ciò che è accaduto. In questi momenti è importante riconoscere che ogni persona vive il lutto in modo diverso, e che non esiste un tempo “giusto” per smettere di soffrire.
A volte, però, condividere questo dolore in uno spazio protetto e non giudicante può alleggerire il peso e permettere, poco a poco, di guardare avanti con maggiore respiro.
Buongiorno e sentite condoglianze in anzitutto. Davanti a una situazione di lutto ravvicinato così importante, cercate di farvi aiutare consultando uno psicoterapeuta ed eventualmente anche un medico specialista per una eventuale terapia di supporto farmacologico. Ho usato il plurale perché non è pensabile non prendere in carico l’intero nucleo familiare, col fine di aiutarvi a superare un momento così difficile. Cordiali saluti.
Buongiorno, le parole che ha condiviso trasmettono tutto il peso di una situazione davvero dolorosa. In pochi mesi vostro marito ha dovuto affrontare due perdite profondissime, per di più in circostanze molto diverse e complesse. È comprensibile che stia vivendo un dolore così intenso e che le lacrime siano ancora presenti ogni giorno. Il lutto, soprattutto quando riguarda i propri genitori, non è mai un processo lineare e veloce. A maggior ragione, quando la morte arriva in modo traumatico o improvviso, il tempo interiore necessario per riuscire a rielaborare ciò che è accaduto può essere molto lungo. Il pianto frequente, soprattutto nei momenti più silenziosi della giornata come la sera o il mattino presto, è una reazione che può avere diverse funzioni. Da un lato rappresenta un modo per esprimere e liberare il dolore, dall’altro è anche il segno di un legame profondo che non si è mai davvero interrotto. Le emozioni legate alla perdita, come la tristezza, la nostalgia o anche la rabbia, non sono qualcosa da reprimere, ma da accogliere con rispetto, perché raccontano la forza dell’amore che c’è stato. Ciò che può aiutarlo, in questa fase, è non chiudersi nel dolore. Anche se la tentazione può essere quella di isolarsi, parlare di ciò che sente, condividere ricordi, emozioni e pensieri con qualcuno di fiducia – che sia lei, un familiare o un professionista – può rendere quel peso un po’ più leggero. A volte il lutto si complica perché chi lo vive si sente solo nel gestirlo, come se nessuno potesse davvero capire. Ma la vicinanza empatica, anche silenziosa, è spesso la medicina più preziosa. È importante che lei continui a stargli accanto come già sta facendo, con pazienza e delicatezza, senza forzarlo a “reagire” ma facendogli sentire che non è solo. Può incoraggiarlo, quando se la sente, a raccontare i suoi genitori, magari a condividere un ricordo o a compiere piccoli gesti in loro memoria. Spesso, dare un senso a ciò che è successo, anche attraverso semplici rituali personali, permette di trasformare il dolore da una ferita aperta a una cicatrice che, pur restando, smette di far male ogni giorno. La sofferenza per la perdita di entrambi i genitori è qualcosa che tocca profondamente la propria identità: è come se venisse a mancare una parte delle proprie radici. Col tempo, però, può diventare anche un’occasione per integrare dentro di sé ciò che di loro continua a vivere attraverso i ricordi, i valori e i gesti che gli hanno trasmesso. In tutto questo percorso, può essere utile che anche lei si prenda cura di sé, perché sostenere una persona in lutto è impegnativo e può generare un forte coinvolgimento emotivo. A volte, un aiuto esterno, come un percorso di sostegno psicologico individuale o familiare, può offrire uno spazio di sollievo e di comprensione per entrambi. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile signora,
comprendo profondamente il dolore che state attraversando. Affrontare due perdite così ravvicinate, soprattutto in circostanze traumatiche, può essere estremamente difficile da elaborare. Il lutto, in questi casi, non riguarda solo la tristezza, ma anche un senso di smarrimento, colpa o impotenza che non di rado si manifesta con pianto frequente, insonnia o altri sintomi fisici.
Sarebbe importante che suo marito potesse ricevere un supporto psicologico mirato all’elaborazione del lutto, preferibilmente con un professionista che abbia esperienza nel lavoro con traumi e perdite complesse. Un percorso di questo tipo può aiutarlo a dare significato alla perdita e ridurre la sofferenza emotiva, anche proteggendo il suo benessere generale.
Nel frattempo, può essere utile incoraggiarlo a mantenere una routine quotidiana stabile, evitare l’isolamento e cercare piccoli momenti di contatto o condivisione con le persone a lui care.
Un caro saluto,
Dott.ssa Adele Bernardi
comprendo profondamente il dolore che state attraversando. Affrontare due perdite così ravvicinate, soprattutto in circostanze traumatiche, può essere estremamente difficile da elaborare. Il lutto, in questi casi, non riguarda solo la tristezza, ma anche un senso di smarrimento, colpa o impotenza che non di rado si manifesta con pianto frequente, insonnia o altri sintomi fisici.
Sarebbe importante che suo marito potesse ricevere un supporto psicologico mirato all’elaborazione del lutto, preferibilmente con un professionista che abbia esperienza nel lavoro con traumi e perdite complesse. Un percorso di questo tipo può aiutarlo a dare significato alla perdita e ridurre la sofferenza emotiva, anche proteggendo il suo benessere generale.
Nel frattempo, può essere utile incoraggiarlo a mantenere una routine quotidiana stabile, evitare l’isolamento e cercare piccoli momenti di contatto o condivisione con le persone a lui care.
Un caro saluto,
Dott.ssa Adele Bernardi
Buongiorno,
mi dispiace molto per la gravissima perdita che suo marito ha vissuto in un tempo così breve, è comprensibile che il dolore sia ancora molto intenso. Il lutto, soprattutto quando coinvolge eventi traumatici e ravvicinati, può richiedere tempi lunghi di elaborazione e spesso porta con sé momenti di grande tristezza, specialmente nelle ore più silenziose della giornata. Può essere utile, oltre al supporto familiare e medico (dato anche il suo quadro cardiologico), valutare un percorso psicologico di sostegno o di elaborazione del lutto. Un intervento cognitivo-comportamentale può aiutarlo a riconoscere e gestire i pensieri e le emozioni legate alla perdita, a trovare modalità più funzionali per affrontare il dolore e, gradualmente, a ristabilire un equilibrio nella quotidianità. Il pianto quotidiano è un segnale di grande sofferenza, ma anche di un bisogno di aiuto, cercarlo non è un segno di debolezza ma un primo passo verso la cura di sé.
Buona giornata
Dott.ssa Mara Di Clemente
mi dispiace molto per la gravissima perdita che suo marito ha vissuto in un tempo così breve, è comprensibile che il dolore sia ancora molto intenso. Il lutto, soprattutto quando coinvolge eventi traumatici e ravvicinati, può richiedere tempi lunghi di elaborazione e spesso porta con sé momenti di grande tristezza, specialmente nelle ore più silenziose della giornata. Può essere utile, oltre al supporto familiare e medico (dato anche il suo quadro cardiologico), valutare un percorso psicologico di sostegno o di elaborazione del lutto. Un intervento cognitivo-comportamentale può aiutarlo a riconoscere e gestire i pensieri e le emozioni legate alla perdita, a trovare modalità più funzionali per affrontare il dolore e, gradualmente, a ristabilire un equilibrio nella quotidianità. Il pianto quotidiano è un segnale di grande sofferenza, ma anche di un bisogno di aiuto, cercarlo non è un segno di debolezza ma un primo passo verso la cura di sé.
Buona giornata
Dott.ssa Mara Di Clemente
Buongiorno — mi dispiace molto per quello che sta succedendo a lei e a suo marito. Di seguito una risposta pratica e chiara su cosa si può fare.
quello che descrive (piangere tutti i giorni, soprattutto la sera o di mattina presto) è una reazione umana e comune dopo perdite così ravvicinate e traumatiche — specie quando una delle due morti è per suicidio. Piangere, rivivere i ricordi, senso di vuoto e insonnia sono normali nelle fasi iniziali del lutto.
+1
però i lutti per suicidio possono aumentare il rischio di un lutto complicato, depressione o sintomi post-traumatici: per questo va osservato l’andamento nel tempo (se i sintomi rimangono molto intensi e invalidanti oltre i mesi). Se compaiono pensieri suicidari, perdita di cura di sé, incapacità di mangiare o dormire o peggioramento marcato, è necessario un intervento urgente.
dato che suo marito è cardiopatico e assume anticoagulante orale, è importante avvisare il medico/tutor sanitario se venisse valutata la necessità di una terapia antidepressiva: alcuni antidepressivi (in particolare gli SSRI) possono aumentare leggermente il rischio di sanguinamento se presi insieme agli anticoagulanti, quindi ogni prescrizione deve essere coordinata con il cardiologo e il medico di famiglia e richiedere monitoraggio.
cosa fare concretamente adesso
contattare il medico di base per una prima valutazione (controllo fisico, sonno, appetito, pensieri suicidari) e per concordare eventuale valutazione psichiatrica se i sintomi sono molto intensi.
chiedere supporto psicoterapico specializzato sul lutto (terapie cognitivo-comportamentali per il lutto, terapie di elaborazione del lutto; in alcuni casi EMDR è utilizzato se ci sono aspetti traumatici). La psicoterapia aiuta a elaborare il dolore e a ridurre il rischio di cronicizzazione.
valutare gruppi di supporto per persone che hanno perso una persona per suicidio: confrontarsi con chi ha vissuto esperienze simili spesso allevia isolamento e senso di colpa.
curare i ritmi (sonno, pasti, piccole attività giornaliere) e mantenere reti di supporto familiari e amicali.
segnali di allarme (se presenti → consultare subito il medico o i servizi di emergenza): ideazione o intenzioni suicidarie, isolamento estremo, grave trascuratezza della cura personale, confusione o peggioramento fisico repentino. In caso di pericolo imminente chiamare i servizi di emergenza o il pronto soccorso.
È comunque consigliabile approfondire il quadro con uno specialista per valutare la scelta terapeutica più sicura ed efficace nel caso specifico.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che descrive (piangere tutti i giorni, soprattutto la sera o di mattina presto) è una reazione umana e comune dopo perdite così ravvicinate e traumatiche — specie quando una delle due morti è per suicidio. Piangere, rivivere i ricordi, senso di vuoto e insonnia sono normali nelle fasi iniziali del lutto.
+1
però i lutti per suicidio possono aumentare il rischio di un lutto complicato, depressione o sintomi post-traumatici: per questo va osservato l’andamento nel tempo (se i sintomi rimangono molto intensi e invalidanti oltre i mesi). Se compaiono pensieri suicidari, perdita di cura di sé, incapacità di mangiare o dormire o peggioramento marcato, è necessario un intervento urgente.
dato che suo marito è cardiopatico e assume anticoagulante orale, è importante avvisare il medico/tutor sanitario se venisse valutata la necessità di una terapia antidepressiva: alcuni antidepressivi (in particolare gli SSRI) possono aumentare leggermente il rischio di sanguinamento se presi insieme agli anticoagulanti, quindi ogni prescrizione deve essere coordinata con il cardiologo e il medico di famiglia e richiedere monitoraggio.
cosa fare concretamente adesso
contattare il medico di base per una prima valutazione (controllo fisico, sonno, appetito, pensieri suicidari) e per concordare eventuale valutazione psichiatrica se i sintomi sono molto intensi.
chiedere supporto psicoterapico specializzato sul lutto (terapie cognitivo-comportamentali per il lutto, terapie di elaborazione del lutto; in alcuni casi EMDR è utilizzato se ci sono aspetti traumatici). La psicoterapia aiuta a elaborare il dolore e a ridurre il rischio di cronicizzazione.
valutare gruppi di supporto per persone che hanno perso una persona per suicidio: confrontarsi con chi ha vissuto esperienze simili spesso allevia isolamento e senso di colpa.
curare i ritmi (sonno, pasti, piccole attività giornaliere) e mantenere reti di supporto familiari e amicali.
segnali di allarme (se presenti → consultare subito il medico o i servizi di emergenza): ideazione o intenzioni suicidarie, isolamento estremo, grave trascuratezza della cura personale, confusione o peggioramento fisico repentino. In caso di pericolo imminente chiamare i servizi di emergenza o il pronto soccorso.
È comunque consigliabile approfondire il quadro con uno specialista per valutare la scelta terapeutica più sicura ed efficace nel caso specifico.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno.
la sua descrizione di un dolore persistente, che si manifesta quotidianamente, è una reazione umana comprensibile a perdite così significative, specialmente considerando la natura traumatica della scomparsa del padre. Tuttavia, dopo quattro mesi, è cruciale valutare se il processo stia evolvendo in un lutto complicato o prolungato che necessita di un supporto mirato.
Data la condizione di cardiopatia di suo marito, lo stress emotivo prolungato rappresenta un fattore di rischio che impone un'azione rapida e coordinata.
Le suggerisco di procedere con la massima priorità.
È importante che suo marito contatti i professionisti sanitari che lo seguono per la questione cardiologica per informarli del persistente stress emotivo.
Il dolore per il suicidio del padre, in aggiunta alla perdita della madre, è un lutto ad elevato rischio di complicazione e trauma. È indispensabile una valutazione specialistica (consultazione con uno psichiatra o con uno psicologo clinico). Questo servirà a diagnosticare tempestivamente un eventuale disturbo depressivo maggiore o un lutto traumatico prolungato.
Sarà probabilmente necessario avviare un percorso di psicoterapia specialistica per eaborare i complessi sentimenti di colpa, rabbia e domande irrisolte associati al lutto per suicidio.
Oltre a tutto questo lei cerchi di stare emotivamente vicino a suo marito anche se in questo momento si sente particolarmente impotente.
Esistono poi gruppi specifici di mutuo aiuto per chi ha perso un caro per suicidio, provi a capire se nella sua zona ce ne sono.
Le auguro di trovare presto il supporto necessario per affrontare questo difficile momento.
Cordialmente
Dott.ssa Chantal Danna
la sua descrizione di un dolore persistente, che si manifesta quotidianamente, è una reazione umana comprensibile a perdite così significative, specialmente considerando la natura traumatica della scomparsa del padre. Tuttavia, dopo quattro mesi, è cruciale valutare se il processo stia evolvendo in un lutto complicato o prolungato che necessita di un supporto mirato.
Data la condizione di cardiopatia di suo marito, lo stress emotivo prolungato rappresenta un fattore di rischio che impone un'azione rapida e coordinata.
Le suggerisco di procedere con la massima priorità.
È importante che suo marito contatti i professionisti sanitari che lo seguono per la questione cardiologica per informarli del persistente stress emotivo.
Il dolore per il suicidio del padre, in aggiunta alla perdita della madre, è un lutto ad elevato rischio di complicazione e trauma. È indispensabile una valutazione specialistica (consultazione con uno psichiatra o con uno psicologo clinico). Questo servirà a diagnosticare tempestivamente un eventuale disturbo depressivo maggiore o un lutto traumatico prolungato.
Sarà probabilmente necessario avviare un percorso di psicoterapia specialistica per eaborare i complessi sentimenti di colpa, rabbia e domande irrisolte associati al lutto per suicidio.
Oltre a tutto questo lei cerchi di stare emotivamente vicino a suo marito anche se in questo momento si sente particolarmente impotente.
Esistono poi gruppi specifici di mutuo aiuto per chi ha perso un caro per suicidio, provi a capire se nella sua zona ce ne sono.
Le auguro di trovare presto il supporto necessario per affrontare questo difficile momento.
Cordialmente
Dott.ssa Chantal Danna
Buongiorno, non riesco a vedere quando è stata pubblicata la sua domanda per avere un riferimento temporale rispetto ai due avvenimenti, nonostante ciò è plausibile pensare che, anche per la natura di queste morti, suo marito abbia una difficoltà nell'elaborazione dei lutti subiti. Suo marito riconosce la propria sofferenza? Sente di aver bisogno di un supporto? Se fosse così potrebbe provare ad iniziare un percorso terapeutico e insieme allo specialista valutare se è necessario un supporto farmacologico. Le auguro un buon proseguimento!
Salve, mi dispiace davvero tanto per suo marito. Dev'essere un dolore straziante!
Da un punto di vista medico non sono preparata ma da un punto di vista di benessere psicologico ha sicuramente bisogno di tempo per elaborare questa situazione. Chi gli è vicino è normale si senta impotente e le poche cose che si possono fare è proprio stargli vicino e chiedergli di cosa ha bisogno o come potete essergli d'aiuto ma nessuno potrà mai togliergli la sofferenza. L elaborazione può essere più facile con un terapeuta se vuole intraprendere un percorso.
Per quest'ultimo rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Da un punto di vista medico non sono preparata ma da un punto di vista di benessere psicologico ha sicuramente bisogno di tempo per elaborare questa situazione. Chi gli è vicino è normale si senta impotente e le poche cose che si possono fare è proprio stargli vicino e chiedergli di cosa ha bisogno o come potete essergli d'aiuto ma nessuno potrà mai togliergli la sofferenza. L elaborazione può essere più facile con un terapeuta se vuole intraprendere un percorso.
Per quest'ultimo rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Buongiorno, comprendo che questo sia un momento molto delicato per lei, in cui si ritrova a dover stare vicino e supportare suo marito nell’elaborazione di un doppio lutto, di cui uno avvenuto in una modalità che lascia aperti molti interrogativi e dubbi sulle motivazioni che possono aver portato all’atto.
Essendo lutti relativamente recenti, è comprensibile che suo marito abbia bisogno di tempo per riuscire a elaborarli. Stare al suo fianco e mostrargli la propria vicinanza rappresenta certamente un aspetto importante: accogliere la sua tristezza può essere fondamentale per aiutarlo a proseguire nel suo percorso.
Ciò non toglie che, di conseguenza, questo possa essere un momento molto difficile anche per lei. Un ulteriore supporto da parte di professionisti potrebbe rivelarsi utile per accompagnare suo marito in questo processo, soprattutto qualora la tristezza dovesse protrarsi a lungo nei mesi a venire.
Per qualsiasi altro approfondimento, resto a disposizione.
Dott.ssa Carlotta Degli Esposti
Essendo lutti relativamente recenti, è comprensibile che suo marito abbia bisogno di tempo per riuscire a elaborarli. Stare al suo fianco e mostrargli la propria vicinanza rappresenta certamente un aspetto importante: accogliere la sua tristezza può essere fondamentale per aiutarlo a proseguire nel suo percorso.
Ciò non toglie che, di conseguenza, questo possa essere un momento molto difficile anche per lei. Un ulteriore supporto da parte di professionisti potrebbe rivelarsi utile per accompagnare suo marito in questo processo, soprattutto qualora la tristezza dovesse protrarsi a lungo nei mesi a venire.
Per qualsiasi altro approfondimento, resto a disposizione.
Dott.ssa Carlotta Degli Esposti
Buongiorno, dalle sue righe signora mi viene da dire che se suo marito è disponibile potrebbe essere aiutato da un percorso di sostegna psicologico. Poi il sostegno potrebbe trasoformarsi ina una terapia vera e propria ma non è forse indispensabile. Innanzitutto ha bisogno di sostegno mi sembra. Se ritenete anche online posso essere disponibile. Buona Giornata! Dario Martelli
Gent.ma,
l'esperienza del lutto, soprattutto in condizioni drammatiche come quelle descritte, può causare grande dolore e fatica psicologica. Il tempo di elaborazione può essere variabile, ma se la sofferenza diventa invalidante e pervade la quotidianità forse può essere utile valutare la possibilità di chiedere supporto psicologico.
l'esperienza del lutto, soprattutto in condizioni drammatiche come quelle descritte, può causare grande dolore e fatica psicologica. Il tempo di elaborazione può essere variabile, ma se la sofferenza diventa invalidante e pervade la quotidianità forse può essere utile valutare la possibilità di chiedere supporto psicologico.
Buongiorno,
è consigliabile che suo marito inizi un percorso con uno/a psicoterapeuta e possa ricevere un sostegno in un momento così difficile, valutando anche eventuali altri interventi.
Cordialmente. Dott. Giovanni Iacoviello
è consigliabile che suo marito inizi un percorso con uno/a psicoterapeuta e possa ricevere un sostegno in un momento così difficile, valutando anche eventuali altri interventi.
Cordialmente. Dott. Giovanni Iacoviello
Buongiorno, elaborare due lutti così importanti accaduti nel giro di poco è qualcosa che richiede tempo. Piangere è una risposta normalissima a questi tipi di esperienze. Ciò che si può fare è stare accanto alla persona che soffre, comprenderla e sostenerla nelle sue emozioni e nei suoi bisogni.
Gentile utente, la situazione che descrive è profondamente dolorosa e comprensibilmente difficile da affrontare. In pochi mesi suo marito ha avuto due lutti molto significativi, e il modo in cui il dolore si manifesta — con pianto frequente, soprattutto nei momenti di maggiore solitudine o vulnerabilità come la sera e il mattino — è una reazione umana e comprensibile.
Tuttavia, quando la sofferenza emotiva rimane intensa nel tempo e rischia di incidere sulla salute fisica, come nel caso di una persona cardiopatica, può essere molto utile intraprendere un percorso di supporto psicologico mirato all’elaborazione del lutto.
Come psiconcologo ed esperto in elaborazione del lutto, consiglio di non lasciare che il dolore venga affrontato in solitudine: uno spazio di ascolto e accompagnamento può aiutare suo marito a dare senso alla perdita, a gestire le emozioni e a trovare gradualmente un nuovo equilibrio.
Può essere utile anche per lei, come familiare, ricevere un sostegno per comprendere come stargli accanto senza sentirsi sopraffatta dal peso emotivo della situazione.
Se doveste avere dei dubbi, potete contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Tuttavia, quando la sofferenza emotiva rimane intensa nel tempo e rischia di incidere sulla salute fisica, come nel caso di una persona cardiopatica, può essere molto utile intraprendere un percorso di supporto psicologico mirato all’elaborazione del lutto.
Come psiconcologo ed esperto in elaborazione del lutto, consiglio di non lasciare che il dolore venga affrontato in solitudine: uno spazio di ascolto e accompagnamento può aiutare suo marito a dare senso alla perdita, a gestire le emozioni e a trovare gradualmente un nuovo equilibrio.
Può essere utile anche per lei, come familiare, ricevere un sostegno per comprendere come stargli accanto senza sentirsi sopraffatta dal peso emotivo della situazione.
Se doveste avere dei dubbi, potete contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno,
Perdere entrambi i genitori in così poco tempo — e in circostanze così dolorose — è un trauma enorme. Il pianto quotidiano di suo marito non è un segno di debolezza, ma il modo in cui il suo corpo e la sua mente stanno cercando di affrontare un dolore troppo grande.
In momenti come questi è importante non affrontare tutto da soli. Il primo passo è accogliere le sue emozioni senza cercare di “farlo smettere”: il lutto ha bisogno di spazio. Allo stesso tempo, visto che la sofferenza rimane così intensa da mesi e che suo marito ha una situazione cardiaca delicata, può essere molto utile un supporto professionale: uno psicologo o uno psicoterapeuta.
Chiedere aiuto non significa non farcela, ma prendersi cura di sé in un momento eccezionalmente difficile.
Perdere entrambi i genitori in così poco tempo — e in circostanze così dolorose — è un trauma enorme. Il pianto quotidiano di suo marito non è un segno di debolezza, ma il modo in cui il suo corpo e la sua mente stanno cercando di affrontare un dolore troppo grande.
In momenti come questi è importante non affrontare tutto da soli. Il primo passo è accogliere le sue emozioni senza cercare di “farlo smettere”: il lutto ha bisogno di spazio. Allo stesso tempo, visto che la sofferenza rimane così intensa da mesi e che suo marito ha una situazione cardiaca delicata, può essere molto utile un supporto professionale: uno psicologo o uno psicoterapeuta.
Chiedere aiuto non significa non farcela, ma prendersi cura di sé in un momento eccezionalmente difficile.
Buonasera,
Innanzitutto mi dispiace molto per quello che state attraversando. La situazione che descrive è davvero molto dolorosa: perdere entrambi i genitori in un arco di tempo così ravvicinato è un evento traumatico che può lasciare un profondo senso di vuoto e disorientamento. Il fatto che suo marito pianga frequentemente è comprensibile e può rientrare nel processo di lutto, che ha tempi e modalità molto soggettivi.
Allo stesso tempo immagino che sia una situazione molto faticosa anche per lei, sia da un punto di vista pratico che emotivo, e potrebbe capitare di sentirsi forse impotente o preoccupata. È importante riconoscere che anche chi accompagna chi sta male può vivere un carico emotivo significativo.
Per questo, oltre ad incoraggiare suo marito a rivolgersi ad un professionista per un percorso di elaborazione del lutto, anche in considerazione del suo stato di malattia, potrebbe essere utile anche per lei valutare la possibilità di un supporto psicologico: non tanto per diventare "capaci" a gestire la situazione, quanto piuttosto perché meritate entrambi di non affrontare da soli questa situazione dolorosa dando spazio e significato al vissuto di perdita, ognuno con i propri tempi e bisogni.
Resto a disposizione, un caro saluto
Innanzitutto mi dispiace molto per quello che state attraversando. La situazione che descrive è davvero molto dolorosa: perdere entrambi i genitori in un arco di tempo così ravvicinato è un evento traumatico che può lasciare un profondo senso di vuoto e disorientamento. Il fatto che suo marito pianga frequentemente è comprensibile e può rientrare nel processo di lutto, che ha tempi e modalità molto soggettivi.
Allo stesso tempo immagino che sia una situazione molto faticosa anche per lei, sia da un punto di vista pratico che emotivo, e potrebbe capitare di sentirsi forse impotente o preoccupata. È importante riconoscere che anche chi accompagna chi sta male può vivere un carico emotivo significativo.
Per questo, oltre ad incoraggiare suo marito a rivolgersi ad un professionista per un percorso di elaborazione del lutto, anche in considerazione del suo stato di malattia, potrebbe essere utile anche per lei valutare la possibilità di un supporto psicologico: non tanto per diventare "capaci" a gestire la situazione, quanto piuttosto perché meritate entrambi di non affrontare da soli questa situazione dolorosa dando spazio e significato al vissuto di perdita, ognuno con i propri tempi e bisogni.
Resto a disposizione, un caro saluto
Salve, la situazione che descrive è davvero molto dolorosa. In pochi mesi suo marito ha vissuto due perdite enormi, e per di più in circostanze traumatiche: è comprensibile che oggi il suo lutto sia intriso di un dolore profondo e difficile da contenere.
Non esiste una soluzione immediata, perché il dolore non va eliminato ma accolto, con rispetto e pazienza. Se suo marito se la sente, potrebbe trovare beneficio nel rivolgersi a uno/a psicologo/a per un percorso di sostegno in questo momento così fragile — ma dev’essere una scelta che parte da lui.
Lei, intanto, può continuare a stargli accanto, esserci, accoglierlo e sostenerlo nei modi che sente possibili per entrambi. Se però questa situazione sta diventando troppo pesante per lei, allora può essere utile ritagliarsi a sua volta uno spazio di ascolto, per ritrovarsi senza sentirsi in colpa o lontana
Non esiste una soluzione immediata, perché il dolore non va eliminato ma accolto, con rispetto e pazienza. Se suo marito se la sente, potrebbe trovare beneficio nel rivolgersi a uno/a psicologo/a per un percorso di sostegno in questo momento così fragile — ma dev’essere una scelta che parte da lui.
Lei, intanto, può continuare a stargli accanto, esserci, accoglierlo e sostenerlo nei modi che sente possibili per entrambi. Se però questa situazione sta diventando troppo pesante per lei, allora può essere utile ritagliarsi a sua volta uno spazio di ascolto, per ritrovarsi senza sentirsi in colpa o lontana
Buongiorno, suo marito dovrebbe ricevere sostegno psicologico. Cordiali saluti.
Buongiorno,
suo marito potrebbe chiedere aiuto ad uno specialista vista la situazione di sofferenza che si ritrova a vivere. Un percorso psicologico lo accompagnerebbe nell' elaborare il dolore forte di tali perdite.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
suo marito potrebbe chiedere aiuto ad uno specialista vista la situazione di sofferenza che si ritrova a vivere. Un percorso psicologico lo accompagnerebbe nell' elaborare il dolore forte di tali perdite.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, il dolore che suo marito sta attraversando è estremamente intenso, soprattutto per le modalità traumatiche e ravvicinate con cui ha perso entrambi i genitori. È comprensibile che stenti a ritrovare equilibrio e che il pianto sia così frequente: non è segno di debolezza, ma dell’enorme carico emotivo e del bisogno di dare spazio al lutto.
In situazioni come questa può essere di grande aiuto rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta esperto in elaborazione del lutto, preferibilmente con formazione EMDR, un approccio che consente di integrare il trauma legato alle perdite e di ridurre il dolore più acuto. Anche un orientamento di tipo umanistico o un lavoro di consapevolezza attraverso la Mindfulness possono aiutarlo a riconnettersi con la propria forza vitale.
Vista la fragilità fisica e la terapia anticoagulante, sarebbe utile informare anche il medico curante, così da monitorare che lo stress emotivo non influisca negativamente sul cuore o sul sonno. Lei, dal canto suo, può sostenerlo con una presenza calma e accogliente, incoraggiandolo a non isolarsi e a chiedere aiuto, senza forzare i tempi del suo dolore.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
In situazioni come questa può essere di grande aiuto rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta esperto in elaborazione del lutto, preferibilmente con formazione EMDR, un approccio che consente di integrare il trauma legato alle perdite e di ridurre il dolore più acuto. Anche un orientamento di tipo umanistico o un lavoro di consapevolezza attraverso la Mindfulness possono aiutarlo a riconnettersi con la propria forza vitale.
Vista la fragilità fisica e la terapia anticoagulante, sarebbe utile informare anche il medico curante, così da monitorare che lo stress emotivo non influisca negativamente sul cuore o sul sonno. Lei, dal canto suo, può sostenerlo con una presenza calma e accogliente, incoraggiandolo a non isolarsi e a chiedere aiuto, senza forzare i tempi del suo dolore.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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