Esperienze
Il mio obiettivo è di promuovere il benessere delle persone e la risoluzione di problemi psicologici, pratici e relazionali. Lo faccio con la psicoterapia, il sostegno psicologico e con un processo di problem solving strategico.
Mi occupo di disturbi d’ansia e dei vari volti del disagio psicologico, di gestione dello stress e delle difficoltà nelle relazioni. Sono sempre stato impegnato nel migliorare le conoscenze e le buone prassi per aiutare nella crescita personale e nel miglioramento delle performance.
Mi sono laureato in Psicologia Clinica all'Università degli Studi di Padova nel 2005.
Ho conseguito la Specializzazione quadriennale in Psicoterapia Cognitiva (interazionista-strategica) a Mestre (VE) nel 2010. Applico la terapia breve strategica, i metodi narrativi e costruttivisti, il problem solving strategico.
Approccio terapeutico
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicologia breve e strategica
- Psicologia clinica
- Psicoterapia costruttivista
Principali patologie trattate
- Paure
- Attacco di panico
- Disturbo Ossessivo Compulsivo
- Disturbi dell'umore
- Dipendenza affettiva
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Indirizzi (2)
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
- Pazienti con assicurazione sanitaria
Assicurazioni
Via Giuseppe Gaudenzi 9, Bergamo 24128
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
- Pazienti con assicurazione sanitaria
Assicurazioni
Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
Da 70 € -
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Primo colloquio psicologico
Da 70 € -
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Tecniche di rilassamento
70 € -
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Supporto psiconcologico
70 € -
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Supporto psicologico
70 € -
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Recensioni
6 recensioni
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A
Anna
Accogliente, cordiale, professionale. Interessanti ed efficaci le strategie proposte di problem solving e miglioramento delle performance.
Consigliatissimo.• Studio di Psicoterapia • colloquio psicologico •
Dott. Giovanni Iacoviello
La ringrazio Anna
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L
luca
Professionista serio, attento, preparato. Il suo supporto, i suoi consigli e i suoi chiarimenti sono stati di grande utilità.
• Studio di consulenza online • consulenza online •
Dott. Giovanni Iacoviello
Grazie
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M
M.P.
Con grande professionalità, gentilezza ed empatia, il Dott. Iacoviello mi ha supportato sia in ambito di coaching che psicologico. Sin da subito mi ha fornito consigli pratici da poter applicare nell'immediato, aiutandomi anche a costruire una strategia a medio e lungo termine per la gestione del mio malessere.
• Studio di Psicoterapia • colloquio psicologico individuale •
Dott. Giovanni Iacoviello
Grazie, M.P.
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L
Lorenzo B.
Professionista competente, empatico e umano. Mi ha aiutato a superare un momento difficile con grande sensibilità e chiarezza. Consigliato a chi desidera nuovi punti di vista e strumenti concreti per affrontare le proprie difficoltà.
• Studio di consulenza online • •
Dott. Giovanni Iacoviello
Grazie Lorenzo
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V
Vito
E' un professionista di grande competenza ed empatia. Le sue sedute sono state un percorso di crescita fondamentale per me. Lo consiglio a chi cerca un supporto concreto e un ascolto profondo.
• Studio di consulenza online • consulenza online •
Dott. Giovanni Iacoviello
Ti ringrazio Vito
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M
Molto disponibile e accogliente anche se a distanza.
Rispetto totale della persona e molto diretto nell’ affrontare subito la situazione/problematica.
Molto consigliato.
• Altro • Altro •
Dott. Giovanni Iacoviello
Grazie M.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 19 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,
Vorrei confrontarmi con degli specialisti riguardo una situazione in cui mi trovo. Sono una ragazza di 17 anni, a differenza di tante mie coetanee, sono una di quelle persone che non pubblica niente sui social e non mi fido neanche molto delle conoscenze online. All'inizio di questa estate avevo creato un profilo Instagram dove avevo inserito un nome e cognome diverso dal mio e lì ho iniziato a pubblicare qualche mia foto, nulla di strano, solo foto di come mi vesto, del viso, o le classiche foto da ragazza adolescente insomma. Decisi di usare un nome falso perché non volevo che nessuno che mi conosce potesse trovarmi, ed infatti non ho detto nulla a nessuno. Mi divertivo solo a poter pubblicare me stessa senza giudizi esterni. A luglio, poi entrai con questo profilo in un gruppo online dove commentavano insieme un programma TV, ma poi divenne anche uno spazio per fare amicizia. Decisi di entrare con quel profilo perché non mi fidavo di chi ci sarebbe potuto essere in quel gruppo, ed anche perché almeno le persone conosciute lì mi avrebbero vista di aspetto fisico (a differenza del mio originale, dove non ho neanche la foto profilo). Su questo gruppo ho conosciuto diverse persone con cui ho fatto amicizia e, in particolare, un ragazzo. Io e lui ci siamo trovati bene fin dall'inizio, e sembra anche che ci sia interesse reciproco. Ormai sono 4 mesi che ci conosciamo, e parliamo quasi tutti i giorni sul gruppo e ogni tanto anche in privato. Anche gli altri del gruppo hanno notato questa chimica tra noi ed effettivamente sembra esserci. I problemi che mi stanno riempiendo la testa da luglio ad ora sono due:
1. So che si tratta solo di un nome falso, ma non riesco proprio a dirgli la verità nonostante io sappia che sarebbe la scelta migliore. In fondo, di aspetto fisico mi ha vista, nei messaggi che ci scambiamo sono me stessa ed anche tutto il resto è vero, perciò un nome e cognome non dovrebbero cambiare tutto, però mi sento a disagio a raccontare della storia per cui ho creato questo profilo. Mi rendo conto di essere strana e che non è normale avere un account "segreto" con nome diverso, e proprio per questo non riesco a dirglielo. Quando parliamo, c'è sempre un velo di mistero e ironia, non abbiamo mai parlato davvero di noi due insieme, perciò non riuscirei proprio a iniziare un discorso in merito a questo. Penso inoltre che potrebbe prenderla male perché gli ho mentito per così tanto tempo. Oltre a questa situazione poi, vorrei lavorare su me stessa per capire da dove origina questa necessità di nascondermi così, perché penso che il problema di tutto ciò sia alla base.
2. Essendoci conosciuti online, siamo a distanza. (ci sono circa 600km che ci separano). Noi non abbiamo mai affrontato questo argomento seriamente tra noi, ma sul gruppo capitò qualche mese fa di parlarne in generale e lui disse che non riuscirebbe ad avere una relazione a distanza. Nonostante questo sento che continua a darmi attenzioni, come se volesse conquistarmi in qualche modo, ma non riesco a capire perché continua se davvero sa che non ci sarà mai nulla tra noi. Razionalmente penso che sia una situazione impossibile, soprattutto per affrontare una distanza cosi grande che a questa età è ancora più difficile, ma se ripenso a certe frasi dette da lui, sembra davvero che lui voglia costruire qualcosa con me, altrimenti non capirei i motivi per cui mi cerca continuamente, si ricorda tutto ciò che dico, fa complimenti estetici e caratteriali, si preoccupa per me, e si accorge quando mi allontano da lui. Questa doppia faccia della questione, mi sta portando troppi pensieri e sentimenti contrastanti. Ci sono giorni in cui non riesco a pensare ad altro.
Vorrei quindi capire come imparare a "sbloccarmi" di più nel mostrare me stessa senza bisogno di nascondermi ed anche ad evitare di affezionarmi così tanto a situazioni impossibili o incerte, creando quasi un attaccamento. Entrambe sono problematiche che penso di dover risolvere indipendentemente da questa situazione, ma in generale nella vita, anche per il futuro.
Vi ringrazio davvero per il lavoro che fate ogni giorno e mi scuso per il disturbo, data la lunghezza del messaggio.
Buona giornata.
Buongiorno,
ci sono molte persone anche adulte che decidono di restare fuori dai social per motivi diversi, o di avere un account ufficiale e uno segreto, o solo segreto. Sono scelte diffuse, non anormali di per sé.
Sembra che abbia usato un nome falso come strategia per non essere trovata da conoscenti e non essere giudicata. Lo hanno fatto in passato? Ci sono persone in particolare che non vorrebbe incontrare online, compagni o amici, o conoscenti? Quale pensa che sia il motivo?
Lei stessa dice che indipendentemente dalle dinamiche online che ci ha riportato, vorrebbe lavorare su se stessa per capire questa esigenza di nascondersi. Si ritagli allora un po’ di tempo per esplorare questa dimensione in modo pratico. Potrebbe scrivere le sue riflessioni su un quaderno. Se temesse il giudizio degli altri e il confronto, in presenza oppure online, questo potrebbe essere un obiettivo molto concreto su cui lavorare. Potrebbe ad esempio scrivere i suoi punti di forza e le sue aree che ritiene migliorabili nei rapporti interpersonali. La consapevolezza è un primo passo importante per poter portare avanti il secondo, lavorare su un aspetto di sé alla volta per potenziarlo e imparare. A questa età può essere normale andare incontro a cambiamenti, esigenze di adattamento, sfide da affrontare per crescere. Nel caso in cui il disagio superasse una certa soglia e lo ritenesse, potrebbe valutare dei colloqui con una/uno psicologo per avere un sostegno in una fase emotiva e relazionale delicata.
Forse non riesce a dire la verità al suo amico perché ha paura di perderlo? Non crede di poter avere una relazione a distanza ma si è affezionata a lui? A maggior ragione più tardi lo dirà e più alto è il rischio. Potrà restare deluso oppure no, indipendentemente da quando gli e lo dice. Meglio prima che poi allora. Se teme di essere giudicata strana, pensi che comunque ha avuto le sue ragioni, può provare a spiegarle semplicemente.
Per l’ambivalenza della situazione che racconta, amicizia o relazione a distanza, si prenda un po’ di tempo per capire, se è solo amicizia, quali sono i giusti spazi e le giuste modalità per lei e per comunicare con lui per essere sicuri di essere in linea nel viverla entrambi come amicizia, se la distanza e i desideri escludono altro.
Buongiorno dottori,
mi rivolgo a voi perché sento il bisogno di raccontarvi meglio cosa mi sta succedendo in questi mesi, alla luce della mia storia di disturbo ossessivo.
soffro di disturbo ossessivo (DOC), che mi è stato diagnosticato, e negli anni ho avuto diversi ricoveri e percorsi terapeutici proprio per gestire l’ansia, i pensieri intrusivi e le ossessioni che mi bloccano nella vita quotidiana.
Di recente è accaduto un episodio che ha riacceso in modo molto forte le mie ossessioni, soprattutto quelle legate alla paura di rimanere incinta.
Vi riassumo l’episodio: ho avuto un incontro con un ragazzo a casa mia. Non c’è stata penetrazione, non c’è stato un rapporto completo. Ci siamo solo masturbati. Lui, ad un certo punto, si è spogliato ed è venuto sopra di me, ma io avevo sempre i pantaloni addosso, quindi non c’è stato contatto diretto tra il suo sperma e la mia vagina.
Razionalmente so che, da un punto di vista medico, non c’erano le condizioni per una gravidanza. Tuttavia il mio disturbo ossessivo si è agganciato a questo episodio: da allora vivo con una paura costante e ossessiva di essere incinta.
Continuo a rimuginare su quella scena, la ripeto nella mente mille volte, cerco rassicurazioni, controllo il mio corpo, faccio calcoli. So che non ha senso, ma la paura torna sempre, e più provo a calmarmi, più il pensiero si rafforza.
Questa paura si inserisce chiaramente nel quadro del mio DOC: non è un dubbio “normale”, è un’ossessione che mi esaurisce, mi fa sentire in colpa e “sbagliata”, e sta condizionando pesantemente le mie giornate.
Vi chiedo quindi di aiutarmi a inquadrare meglio questo episodio dentro la mia storia di disturbo ossessivo e a capire come lavorarci insieme, perché da sola non riesco a staccarmi da questo pensiero e ho paura che mi travolga, come è già successo altre volte in passato.
Vi ringrazio per l’attenzione.
Buongiorno,
mi dispiace molto per la situazione.
La cosa più utile è parlarne con la sua/suo terapeuta, e se al momento non è seguita, parlarne in seduta contattando un/una professionista di fiducia.
Le faccio tanti auguri.
Dott. Giovanni Iacoviello
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