Buongiorno a tutti. Sono un ragazzo di 27 anni ed ho frequentato una mia coetanea per 7 mesi che (su

28 risposte
Buongiorno a tutti. Sono un ragazzo di 27 anni ed ho frequentato una mia coetanea per 7 mesi che (suppongo) fosse borderline: dico "suppongo" perchè da bambina le è stato diagnosticato un disturbo della personalità dallo psicologo che la seguì nell'iter "post-adottivo", ma non mi ha mai detto (nè io ho mai approfondito, stupidamente) quale fosse. 2 settimane fa ho dovuto interrompere la relazione con lei pur provando immensa sofferenza perchè ancora l'amavo (e tutt'ora mi sento molto legato a lei), non riuscendo più a sopportare i suoi atteggiamenti. Essendo però io un tipo molto molto tranquillo e riflessivo, ho cercato di studiare e soprattutto a cercare spiegazioni sul motivo dei suoi comportamenti... ma continuo a ciondolare tra l'indecisione del genere di disturbo di personalità con il quale io abbia avuto a che fare.
Premetto che lei ha avuto una infanzia molto difficile, è stata abbandonata dalla madre e per scelta sua si è subito allontanata dalla famiglia adottiva andando a vivere da sola fin da quando aveva 19 anni, è una ragazza molto indipendente e con la tendenza a vivere "alla giornata": ha avuto solo una esperienza di innamoramento serio ma distruttivo a causa della famiglia del suo ex che la prendeva in giro per via del suo aspetto fisico (pesava 100kg). Fece quindi dell'aspetto fisico la sua ossessione, intraprendendo una dieta "fai da te" estrema e perdendo 50kg.

all' inizio è stato tutto stupendo: sembrava quasi che potesse leggermi nella mente ed anticipare i miei pensieri, avevamo una alchimia pazzesca sia nella vita di tutti i giorni sia a letto; in questo ambito in particolare era veramente pazzesca ed aveva una grande esperienza, nonostante debba ammettere io non abbia mai avuto tutta questa esperienza con le ragazze. Mi cercava sempre, mi faceva sentire amato. Avevamo momenti bellissimi insieme e nei suoi occhi vedevo veramente splendere un amore incondizionato verso di me... però questi momenti andando avanti si alternavano a momenti sempre più insoliti:
- non si era mai cancellata dalla app di incontri su cui ci eravamo conosciuti, ed anzi tendeva a sfogliare i numerosi "mi piace" degli altri anche quando eravamo insieme. A volte mentre lo faceva mi guardava con aria di sfida chiedendomi se fossi geloso per poi "rassicurarmi" facendomi notare che io ero stato l'unico fra tutti ad averla presa davvero. Altre volte addirittura rispondeva ad alcuni.
- mi descriveva le performance sessuali avute con le frequentazioni precedenti alla mia, con tanto di dettagli su dimensioni e posizioni provate, per poi dirmi che con me era tutto diverso perchè c'era "coinvolgimento mentale"
- a Natale avevamo litigato perchè diceva io non le dimostravo nulla (cosa falsissima ovviamente, oltre a farle passare le cose scritte sopra avevo fatto 60km in auto solo per trascorrere 10min con lei...), e nonostante lei sapesse che io ci stavo veramente male (glielo dissi esplicitamente), continuava ad ignorarmi ed anzi pubblicava foto di lei sui social network dei suoi outfit e dei suoi allenamenti. Mi aveva fatto sentire del tutto messo in disparte, e dopo un periodo di luna di miele a seguito di una riconciliazione, aveva rigirato la frittata dando la colpa a me e addirittura minacciandomi dicendo "non osare bloccarmi di nuovo, non pensare che io torni ad implorarti di riprovarci una seconda volta"
- un giorno mi disse "se dovessi farmi sentire ignorata, io so già con chi tradirti"
- un giorno le chiesi il motivo per cui la sentivo fredda e distante: la prese come un attacco personale, videochiamandomi e mettendosi a piangere. Mi disse che lei era consapevole di non essere brava ad amare, ma io ero totalmente in buona fede, volevo solo starle vicino ed aiutarla cercando di capirla meglio
- non ha mai voluto conoscere i miei amici, perchè a suo dire "lei non stava simpatica agli altri". Anche vero che lei stessa non ha amici. Tuttavia è una gran lavoratrice.
- mi diceva che lei "era sbadata" e per questo motivo poteva capitare che visualizzava e poi non rispondeva ai messaggi, specie quando lavorava. Tutto ok se non fosse che lei era rimasta disoccupata in questo periodo pandemico e la sua preoccupazione maggiore erano gli allenamenti fitness che seguiva.
- diceva "all'inizio è tutto bello e si fa vedere il lato migliore di ognuno, ma poi quando subentra la noia cambia tutto", e "io ti amo ma devi essere tu forte di questo perchè non te lo dirò spesso, anzi quasi mai". A me andava bene perchè secondo me l'amore si comunica anche con sguardi, gesti... e lei effettivamente ogni tanto me li dava, specie nell'intimità, ma sempre in intermittenza a questi periodi "down".

Decisi di mettere fine al nostro rapporto quando lei ignorò di nuovo i miei messaggi: era passata da un "buongiorno amore" ancora prima che mi svegliassi, ad uno sterile "hola" solo in primo pomeriggio. Da videochiamate anche solo di 1min per vedermi, al nulla totale: a me questo suo silenzio intermittente ha veramente fatto un male che nemmeno potete immaginare, e non me la sono più sentita di sopportare tutto questo conscio anche del fatto che lei sapeva benissimo come prendermi ma ha preferito giocare con me. Eppure diceva di amarmi e sembrava così infatuata. Dopo solo 2 settimane di chiusura lei ha "realizzato" di avermi perso e mi ha scritto tutta disperata. Non le ho più risposto per difendermi da tutto questo dolore che tutt'ora provo, ma sono ancora attaccatissimo a lei e quasi credo alle bellissime parole che mi ha scritto, promettendomi addirittura di essere mia per sempre. Ma se una persona ci tiene davvero e sta soffrendo, prima di scrivere delle parole stupende pensa a cambiare la sua foto profilo di whatsapp mettendosi in costume?

Io non capisco con che genere di persona ho avuto a che fare, non capisco se lei mi ami davvero o no, non so se sia borderline o narcisista o entrambe le cose. Cosa devo fare, cosa devo pensare di lei? Studiando ho imparato che i borderline possono anche avere disturbi alimentari (ed in effetti lei è bulimica, anche se a suo dire lo faceva per controllare la dieta quando sgarrava) e comportamenti impulsivi (era su una app di incontri "per troieggiare", me l'ha detto espressamente, lascia spesso le cose a metà, comprava sempre un sacco di vestiti che metteva una volte o due al massimo), ma comunque una personalità può avere anche altri tratti: in questo caso lei sarebbe borderline con tratti di narcisismo maligno, siccome tendeva a praticare su di me il trattamento del silenzio e la manipolazione passiva?
Io non ho mai provato un dolore così forte ed è pazzesco pensare che nonostante quello che io abbia dovuto sopportare, ancora mi sento orientato verso di lei e non sono certo di aver fatto bene a lasciarla: se fosse borderline, dovrei invece starle vicino ed aiutarla? Ci ho "azzeccato" con la mia ipotesi?
Vi chiedo scusa per il messaggio molto lungo ed anzi vi ringrazio di cuore per il tempo perso a leggerlo. Vorrei solo delle risposte a tutta questa assurdità, non riesco più a capire cosa stia succedendo e sento di fare veramente fatica a riconoscere la realtà dei fatti, cosa che mi distrugge perchè -deformazione professionale da ingegnere- vorrei sempre osservare con oggettività la realtà che mi circonda ed agire nel modo migliore.
Grazie davvero.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi, trovare le risposte e che cerca ed identificare strategie efficaci per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche.
Cordialmente, dott. FDL

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Salve, credo che sia opportuno che lei si concentri di più sul suo vissuto emotivo che sulla diagnosi della sua ex ragazza. Mi dispiace per il periodo che sta vivendo ma dovrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia sia per sfogarsi che per fare maggiore chiarezza interiore. Inoltre, non possiamo darle una risposta chiara e precisa sulla diagnosi della sua ex ragazza, bisognerebbe vederla allo studio.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno,
Il fatto è che alcune persone molto bene non stanno e ci si accorge di questo nel momento in cui le si conoscono veramente, per esempio attraverso una relazione. Le parole valgono poco, è così facile parlare, bisognerebbe concentrarsi più sui fatti, sui comportamenti delle persone. Questa persona, con i suoi comportamenti cosa le ha comunicato? Come l'ha fatta sentire?
Per superare questo momento, lei un aiuto lo gradirebbe?
Dott. Santo La Monica
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Sono rimasto sorpreso nel leggere il suo messaggio, perché risulta essere molto preciso e dettagliato. Tuttavia, mi è impossibile (oltre che deontologicamente scorretto) stilare un diagnosi in questo spazio, per di più su un'altra persona. Da ciò che ha scritto, è comunque probabile che la sua ex ragazza presenti alcune criticità negli aspetti relazionali/affettivi. Il punto qui però è come vive lei questo aspetto, se sia in grado di tollerarlo o meno. Sicuramente può cercare di stare vicino alla sua ex ragazza se vuole, ma nel caso abbia davvero un disturbo di personalità è importante che lei non lo faccia con l'aspettativa di "guarirla", perché andrebbe incontro ad un sicuro fallimento. Ciò che può fare al momento è lavorare su di Sé e rielaborare la sua relazione, anche per giungere alla consapevolezza delle dinamiche relazionali da lei descritte. Nel caso in cui sia interessato, rimango a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni.

Gentile utente,
è assolutamente normale che si senta così sofferente e disorientato in una relazione così difficile. Il problema non è cosa può fare lei per questa ragazza, ma cosa sarebbe importante che la ragazza facesse per sé stessa.
Un'esperienza di abbandono, con conseguente adozione, e la scelta di lasciare molto presto la casa dei genitori adottivi, indicano un disturbo dell'attaccamento difficilmente sanabile se non c'è la disponibilità da parte sua di chiedere aiuto. Ad una relazione affettiva, senza questa base, viene richiesto di riparare tutto il danno ricevuto senza sconti.
Credo che sarebbe importante che lei si facesse aiutare a comprendere cosa lo lega in questa situazione e a prendere la giusta distanza, senza sentirsi così in colpa.

Rimango a disposizione.
Dott.ssa Maria Piscitello



Buonasera, comprendo perfettamente lo stato di confusione che ha descritto. In che modo però, sapere con che tipo di disturbo ha avuto a che fare potrebbe calmarla? Avere una spiegazione potrebbe giustificare il ritorno? La invito a fidarsi di quello che sente ed ha sentito come motivazioni giuste per lei per interrompere il rapporto con questa persona. Indipendentemente dalla diagnosi, è importante quello che lei sente.
Buonasera, percepisco dalla sua lunga lettera che è molto confuso, sul perchè ha continuato a frequentare una ragazza con tanti problemi così ambigui. Cmq non deve farsi così tanti interrogativi sulle patologie della sua ex e cercare di fare diagnosi, forse sarà bene che questa ragazza fosse seguita da uno psichiatra. Lei piuttosto dovrebbe iniziare un percorso psicologico per elaborare il xchè di questo suo legame tenuto in piedi così a lungo e che era diventata una dipendenza, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli
Prenota subito una visita online: Primo colloquio individuale - 70 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Salve. La soluzione alla sua sofferenza non dipende da una diagnosi. Diagnosi, tra l'altro, su un'altra persona. Ci vuole tempo per superare una perdita, un cambiamento al di là di chi prende la decisione. Valuti la possibilità di concedersi uno spazio di approfondimento per sé, per chiarire cosa la fa stare male e perché si sente in colpa. Chiarire ciò che prova lei, in un percorso psicoterapeutico che possa sostenerla in questo momento di dolore e confusione. Distinti saluti
Buongiorno, dispiace molto per la sofferenza che sta vivendo.
Le consiglio vivamente una psicoterapia individuale affinché le possa essere utile valutare sé stesso più che la ragazza di cui parla. Anche per il futuro.
Sono comunque a sua completa disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
dr.ssa Elena Santomartino
Salve, posso solo immaginare come si senta e come si sia sentito, in quanto sia stato con una persona che è continua ricerca di una relazione affettiva disfunzionale e dipendente. A tal proposito, la invito a rivolgersi da una psicologo per intraprende un percorso che le dia la possibilità di poter comprendere le cause e le origini di tali problematiche eper giungere a delle risposte.
Rimango a disposizione
Cordialmente Dott.ssa Martina Cecconi
buon giorno gentile utente, mi spiace per la situazione che sta vivendo, non sarà affatto semplice. Non è facile fare diagnosi nonostante lei sia stato molto dettagliato. Se le va potrebbe intraprendere un percorso psicologico così da lavorare sulle sue emozioni e sensazioni. cordiali saluti
Gentile utente di mio dottore,

la sua scrittura è portatrice di un enorme sofferenza frutto probabilmente di una storia che sta volgendo al termine ma che per lei è stata importantissima. Fa sempre male quando una relazione finisce, si attivano i ricordi di quanto è stato bello stare insieme e condividere una parte importante della propria vita. Molto probabilmente qualcosa all'interno della vostra relazione ha smesso di funzionare e quello che inizialmente vi teneva legato oggi non c'è più. Mi concentrerei poco in queto momento su come poter diagnosticare la ragazza, le serve a poco, piùttosto sposterei l'attenzione sui suoi sentimenti e sulle sue emozioni che in questo momento appaiono come un fiume in piena propria come la sua scrittura qui sul form di mio dottore. In questo momento cosi delicato in cui si percepisce cosi fragile e smarrito potrebbe esserle utile ricevere un supporto psicologico.
L'aiuto di uno specialista potrebbe aiutarla meglio a metter a fuoco come proseguire e cosa fare per poter andare avanti nella vita in un momento come quello che sta vivendo in cui è cosi confuso, inoltre potrebbe ricever aiuto nel fronteggiare l'elaborazione di questa perdita.
Qualora sentisse l'esigenze di poter esser accolto non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Caro utente, la ringrazio per il suo racconto preciso e dettagliato. Comprendo la sua voglia di avere delle risposte in cerca di un modo per sedare la sua sofferenza ma forse sta guardando nella direzione sbagliata. Perchè per lei è così importante sapere se questa ragazza ha un disturbo di personalità? Perchè lei sta soffrendo così tanto? Cosa le manca di lei? Come la fa sentire invece la sua vicinanza?
Sarebbe superficiale e poco professionale fare una diagnosi a distanza su una terza persona ma da ciò che descrive sembra una ragazza con un vissuto difficile e difficoltà emotive e relazionali importanti.
La invito a riflettere su di sè, un percorso di psicoterapia l'aiuterebbe molto in questo momento.
Rimango a disposizione se ha dubbi o domande.
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve, ci sarebbe da interrogarsi sul perché abbia una così forte necessità di collocare la sua ex in una categoria diagnostica precisa o perché voglia trovare una precisa spiegazione a quanto accaduto. Ciò che ha vissuto l'ha angosciata? A volte si tende a rivedere negli altri proprie fragilità oppure quanto accade a livello relazionale apre delle possibilità di interrogazione su se stessi, fa capire che non tutto è sotto il proprio controllo. Provi a concentrarsi più su se stesso, sarà, ritengo, molto più utile. Un saluto, Marina Montuori
Le sono vicina per il dolore che sta vivendo. Sarebbe importante che la ragazza si facesse seguire da un servizio pubblico, perché traumi come ha vissuto, secondo il suo racconto, portano sicuramente a modalità relazionali disfunzionali e a grande sofferenza emotiva, che poi si ripercuote sulle persone che le stanno vicino, come lei. Anche lei sarebbe il caso si facesse seguire da uno psicoterapeuta, per lavorare su di sé, per rendersi consapevole del perché sia stato travolto da una relazione così difficile. Le sconsiglio di 'capire' e studiare la diagnosi della ragazza: non è attraverso la comprensione cognitiva, che lei può uscire da questa sofferenza. Inoltre, non può aiutarla, lei può sicuramente aiutare se stesso e, semmai, indicare alla ragazza di farsi seguire, ma non pensi assolutamente di poterla/doverla aiutare, perché così cadreste ambedue in un baratro, come, in effetti, sembra lei sia caduto. Fa bene, quindi, a distanziarsi. Sono sicura che, attraverso un percorso con uno psicoterapeuta con cui si trovi bene, potrà uscire da questa sofferenza e pian piano trovare una relazione più nutriente e positiva per lei. Un caro saluto
Buongiorno caro utente, la ringrazio per essersi consentito di raccontare a noi un vissuto sicuramente doloroso e intenso. È difficile e rischioso dare una diagnosi alla sua ex fidanzata via messaggio e oltretutto credo non servirebbe a lei per elaborare il suo stato emotivo. Il dolore che emerge dalle sue parole è davvero importante provi a prendere in considerazione l'ipotesi di iniziare un percorso di consapevolezza personale con uno psicologo/a, potrebbe esserle di grande aiuto al fine di elaborare il suo vissuto interno e comprendere così la forma di attaccamento che rimane nei confronti della sua ex fidanzata.
Nel frattempo resto a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Cordialmente Dottoressa Monica Pesenti
Buongiorno giovane ingegnere,
il suo lungo scritto parla della sua grande sofferenza e della sua attitudine a comprendere, studiare e definire ciò che le accade. Penso però che le sarebbe utile orientare la sua curiosità verso se stesso. Che cosa l'ha attratta e ancora l'attrae di questa ragazza "particolare"? Perchè ancora si sente orientato verso di lei? Credo che abbia fatto bene a prendere le distanze per tutelarsi, ma trovare una risposta a queste domande è importante per lei, per non rischiare di trovarsi ancora in una situazione simile. Valuti seriamente la possibilità di un percorso di conoscenza di sè. Sono a sua disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi
Gentile utente mi dispiace per la sua sofferenza ed è evidente che la relazione che ha vissuto l' abbia destabilizzato.
Capisco anche che vorrebbe trovare una spiegazione razionale a quanto successo e avere una diagnosi probabilmente l'aiuterebbe a capire. Ma allo stesso tempo credo che lei abbia bisogno di uno spazio dover poter dare voce ai suoi vissuti e permettersi di elaborarli. Valuti la possibilità di un consulto con un terapeuta.
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Gentile utente, capisco la sua sofferenza per la rottura della relazione, la sua richiesta però non può essere soddisfatta, non credo sia utile nè eticamente corretto fare una diagnosi ad una terza persona in questo contesto, d'altra parte lei ha descritto molto bene la disfunzionalità della relazione e l' eccessiva incongruenza dei comportamenti della ragazza, motivo di grande sofferenza per lei al punto di decidere di interrompere la relazione nonostante il forte attaccamento, penso che questo le possa bastare per valutare la situazione e darsi il diritto di aver deciso per sè in modo protettivo.
Un caro saluto
Dott.ssa D. G.
Gentile utente, a cosa le serve collocare la sua ex all'interno di una categoria diagnostica? Dietro a tanta sofferenza che ha sentito, quale bisogno veniva soddisfatto in questa relazione e soprattutto perché pensa di poterla aiutare? Credo sia importante per lei soffermarsi a riflettere su quanta energia ha investito in questo rapporto e quanta forza ha avuto nello schermarsi da eventuali ulteriori attacchi. Le persone non si scelgono casualmente ma si creano dei puzzle fra le altrui ferite e le proprie. Mediti su questo aspetto e se ne ha bisogno troverà uno psicoterapeuta in grado di far luce sui perché che la legano a questa persona.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Carissimo giovane adulto
ho letto la sua lettera con piacere per la precisione e le puntualizzazioni molto importanti per noi psicologi.
E' ovvio che necessiti di risposte veloci e soddisfacenti per contenere il suo dolore, ma se si trovasse nel mio studio cercherei di capire assieme a lei a cosa le serve etichettare diagnosticamente il profilo di personalità della ragazza. E la orienterei anche a comprendere quali aspetti la attraggono di lei, quali caratteristiche di lei sente come mancanza, quanto è disposto a spostarsi su se stesso e sui suoi vissuti provocati dalla relazione con una donna con un disagio emozionale così particolare come lei descrive.
Se vuole io ci sono. Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno, capisco il disagio della situazione che porta. Credo sia importante concentrarsi sul dolore della fine della sua relazione, e analizzare questo difficile momento della sua vita con una psicologa. Non è possibile fare una diagnosi sulla sua ex fidanzata, e non credo possa esserle utile in questo momento per affrontare il suo dolore. Buona fortuna. Cari saluti
Dott.ssa Valentina Maccioni
Colgo tutta la sua sofferenza e il suo smarrimento dopo questa difficile relazione, ma credo che a lei non serva sapere l'etichetta diagnostica da applicare alla sua ragazza (inoltre non sarebbe deontologicamente corretto!), mi sembra più utile per lei che intraprenda un percorso psicologico con il duplice obiettivo di elaborare la fine del rapporto, che racconta con molto dolore, e di conoscere più profondamente se stesso e le sue dinamiche relazionali. Cordialmente dott.ssa Giuseppa Margherita Zinnarello
Gentile utente, comprendo la sofferenza che sta vivendo. Le consiglio vivamente un percorso individuale

Cordiali saluti

Dr Mauro Vargiu
Gentile,
seguo con attenzione la sua sofferenza in merito alla situazione nella quale si trova. Per rispondere al meglio alle sue domande e dubbi bisognerebbe approfondire innanzitutto i suoi modi di essere, fondamentali per comprendere come lei si posiziona nelle situazioni in cui vive. Purtroppo non esiste una soluzione a priori e univoca per, così dire, "guarire". Un percorso di psicoterapia, infatti, è utile per ricondurre la sofferenza ad un contesto personale, approfondire e conoscere al meglio i suoi modi di essere, solo in tal caso si può impostare un cambiamento per lei efficace. Rimango a disposizione se vorrà crearsi un suo spazio personale di ascolto e supporto per gestire e comprendere al meglio questa situazione.
Gentile Utente, dalla precisione del suo messaggio traspare chiaramente la fortissima necessità di trovare delle risposte. Sembrerebbe che questa relazione denotata da forti ambivalenze abbia portato con sé moltissime domande, confusione e angoscia. Come darle torto? È il minimo desiderare un po’ di chiarezza. Tuttavia è impossibile (oltre che inutile) cercare di fare diagnosi su terzi e spesso le domande che ci poniamo nei confronti degli altri potrebbero essere più utili se rivolte a noi stessi (esempio: anziché “si tratta di una diagnosi di disturbo X?” ha più senso chiedersi “in che modo sapere se è una diagnosi di disturbo X condizionerà me, i miei vissuti e le mie decisioni? Perché è così importante che sappia questa cosa?”). Dal suo scritto sembrerebbe emergere una grande paura di non fare la scelta giusta e di poter ulteriormente compromettere la situazione della sua ex ragazza. La invito a riflettere invece sull’importanza di ricentrarsi su di sé, investendo in uno spazio personale nel quale poter approfondire questi vissuti. Lei e la sua sofferenza meritate ben più di uno spazio virtuale in cui poter scrivere messaggi. Si prenda il tempo e lo spazio per comprendere meglio le dinamiche della relazione, come si sentiva lei in determinati momenti, le sue emozioni, paure, desideri. Per deformazione professionale desidera trovare la “verità oggettiva”, ma questa non ha alcun significato, ammesso che esista. L’unica verità che conta è soggettiva ed è la sua, ovvero cosa è disposto a tollerare e cosa no, e più cose conosce di sé più può scegliere in modo consapevole cosa è meglio per lei. Nel caso in cui volesse approfondire il discorso, resto a sua disposizione.
Dott.ssa E.B.
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico - 55 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Caro utente,probabilmente ha sentito la necessità di informarsi su un eventuale disturbo della sua ex per cercare una spiegazione e dare un senso logico al suo cambiamento. E' comprensibile cercare risposte ma purtroppo non è sufficiente per uscire da certe dinamiche o per allontanare il dolore. Le relazioni non vanno bene oppure male,vanno come le persone le sanno far andare,e sempre con alti e bassi. I comportamenti messi in atto per difendersi l'uno dall'altro peggiorano sempre più la qualità della relazione,le incomprensioni vengono vissute come sgarbi indelebili, in un circolo vizioso per cui diventa molto difficile uscire da certe dinamiche. Sarebbe opportuno capire quali eventuali vuoti interiori questo amore cosi grande e passionale riuscisse a colmare: a volte, infatti, i sentimenti molto forti non sono dovuti all'amore per l'amato ma a vere e proprie carenze affettive avventute nel nostro passato. L'importanza di ricostruire gli "abbandoni passati" nasce proprio da questi "gap emotivi", sia come spiegazione del presente sia come stimolo per elaborare possibili strategie di superamento della crisi.
Un caro saluto
Dott.ssa A. Mustatea

Esperti

giorgia macchia

giorgia macchia

Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta

Perugia

Eleonora Laino

Eleonora Laino

Psicologo, Psicologo clinico

Firenze

Miriam Belluzzo

Miriam Belluzzo

Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico

Palermo

Gabriella Torti

Gabriella Torti

Psicologo

Voghera

Matteo Piccioni

Matteo Piccioni

Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta

Torino

Stefania Grillo

Stefania Grillo

Psichiatra, Neurologo

Roma

Domande correlate

Vuoi inviare una domanda?

I nostri esperti hanno risposto a 45 domande su Borderline
  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati o richieste di una seconda opinione.
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.