Schiavo delle slot da anni. Per una cinquantina di volte ho giurato di non giocare più, giuramenti t

57 risposte
Schiavo delle slot da anni. Per una cinquantina di volte ho giurato di non giocare più, giuramenti terribili come la morte di moglie e figlio. Poi dopo qualche settimana, spergiuro, iniziavo ancora a giocare e solo per ristrettezza economiche sono due mesi che non gioco e mi rode dentro pensando a tutti i soldi che ho buttato. Potrebbe essere un inizio di smetterla per sempre? Grazie di cuore a chi legge queste righe
Dott.ssa Marta Corradi
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Rho
Gentilissimo, uscire dal tunnel del gioco d’azzardo non è facile, ed e’ pressoché impossibile da soli: occorre l’aiuto di una buona psicoterapia che vada all’origine delle cause (in genere in gran parte inconsce) che stanno alla base del problema. Per questa ragione credo che una terapia psicoanaliticamente orientata possa fare al caso suo. Colga “l’occasione” di questo esaurimento delle sue risorse economiche per investire il poco denaro che le e’ rimasto in una terapia che le permetta di uscire in maniera definitiva da questa dipendenza infernale e si permetta di essere finalmente davvero felice. Lo faccia per suo figlio e per sua moglie, ma prima di tutto per se stesso. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Un saluto, Marta Corradi.

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Dott.ssa Alessia Vaudano
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Sì, è vero, essere schiavi del gioco come dice lei è un tormento e rode. Si giura e ci si trattiene dal non farlo, ma spesso, purtroppo, non basta dirselo per smettere e ricominciare a stare meglio. Occorre lavorare la questione alle sue origini iniziando un percorso psicoanalitico, soprattutto adesso che sta accusando gli effetti negativi dell'aver smesso.
Cordiali saluti
Alessia Vaudano
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, capisco la sua angoscia per aver sperperato così tanti soldi. Normalmente è un modo per svagarsi e per socializzare, poi neanche ce ne accorgiamo si diventa schiavi del gioco, ed ha un attinenza con la tossicodipendenza, tanto da rientrare nell'area della "dipendenza senza sostanza". Quindi ora che ha preso coscienza di questa dipendenza distruttiva che sicuramente assorbe molto la nostra mente e in alcuni casi fa trascurare sia la famiglia che il lavoro, sarebbe bene che lei faccia un lavoro psicologico su di sè per risolvere questo disturbo del comportamento, che fa parte della categoria diagnostica, "disturbo ossessivo compulsivo", cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott. Emanuele Grilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve. La sua mi sembra una buona premessa, tuttavia dovrebbe correre ai ripari e farsi aiutare. Si dovrebbe comunque affidare ad una struttura che in modo multidisciplinare la sostenga durante il percorso di uscita dalla sua dipendenza da gioco d'azzardo
A Roma so che ci sta un servizio al Ceis che si occupa di questo problema. Sempre se lei è di Roma.
Rimango a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Cordiali saluti. Dottor Grilli.
Buongiorno, che lei abbia smesso di giocare a seguito di ristrettezze economiche è un ottimo segno, ma non abbassi mai la guardia. Dalla ludopatia, così come dalle altre forme di dipendenza, non se ne esce mai completamente e quando si pensa di avercela fatta e si cede nuovamente con il classico "solo una volta" potrebbe essere l'inizio della fine. Si faccia aiutare in questo percorso da uno psicologo o personale qualificato, è molto importante che non sia solo in questo momento.
Le faccio un grosso in bocca al lupo e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti, Francesca
Dr. Emanuele Incoronato
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, potrebbe essere un inizio se questa motivazione verrà convertita in un'azione come rivolgersi ad uno specialista che la aiuti a capire le cause della sua dipendenza. Cordiali saluti
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buonasera. È possibile che ci siano diverse motivazioni, ma serve più che una buona ragione, serve La Ragione! Provi a consultare in zona la Asl di riferimento (su Roma per esempio ci sono varie associazioni e centri multidisciplinari ad es presso il Gemelli). Il momento è delicato e occorre un trattamento ad alta specializzazione
Dott.ssa Rossana Scarpati
Psicoterapeuta, Psicologo
Battipaglia
Di solito dietro le dipendenze, di cui fa parte il gioco d’azzardo, ci sono altre problematiche e sono queste che si tenta di automedicare con le varie dipendenze. Si cade in una dipendenza o si passa da una dipendenza ad un’altra spinti da un’esigenza, dall’esigenza di “sentirsi meglio”. È consigliabile procedere prima di tutto con una psicodiagnosi per far emergere tutti gli aspetti psicopatologici e poi decidere le possibili adeguate terapie psicoterapeutiche e/o mediche.
Buona sera, rompere il circolo vizioso della dipendenza, come lei ha descritto, è molto faticoso, ma di fatto lei oggi è stato costretto a farlo. Cavalchi quest’onda e chieda aiuto ad associazioni dedicate e a psicoterapeuti/e formati/e sulle dipendenze. Rimango a disposizione per eventuali altri chiarimenti. In bocca al lupo, dottoressa Celentano
Dott.ssa Maria Elena Cinti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Albano Laziale
Salve uscire dal tunnel della dipendenza è qualcosa di estremamente difficile e nonostante le promesse che lei compie si sarà accorto che non riesce a mantenerle. Ciò che può esserle utile sicuramente è rivolgersi a dei servizi psichiatrici esplicitamente dedicati a questa tipologia di patologia. Esistono diverse cliniche che si occupano di questo. Provi a contattarle. Alcune di queste sono anche convenzionate
Dott. Enrico Piccinini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Carpi
Buongiorno. lavoro in un SerDP e il gioco d'azzardo è il mio lavoro. smettere da soli è troppo difficile, si affidi al servizio pubblico (SerDP), dove troverà tutto gratuitamente. poi, il controllo del suo denaro: si affidi a una persona di sua fiducia e si faccia controllare il denaro da lei. sicuramente dietro la sua patologia ci sono problemi psicologici che, se non vengono affrontati, possono farla ricadere nella malattia. Se non risolve col SerDP, si affidi ad uno psicoterapeuta. personalmente, ne sto seguendo alcuni anche privatamente.
Dott.ssa Marta Calderaro
Psicoterapeuta, Neuropsichiatra infantile
Roma
Salve, si percepisce molto chiaramente la sua angoscia. Sono d’accordo con la necessità di utilizzare la mancanza di risorse economiche del momento per farsi aiutare, si rivolga al SerDP del suo territorio e cerchi il sostegno dei suoi familiari.
In bocca al lupo
Marta Calderaro
Dott.ssa Margherita Maggioni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Monza
Buongiorno, affrontare e risolvere comportamenti di dipendenza da slot richiede tempo, fiducia, pazienza. Credo però che valga la pena che lei cerchi aiuto il prima possibile, investendo i suoi soldi in maniera costruttiva e non autodistruttiva. Si rivolga ad un terapeuta di fiducia che possa accogliere la sua richiesta di aiuto, sostenerla ed ascoltare la sua sofferenza . Un cordiale saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! La dipendenza da gioco è difficile da sconfiggere da soli, ma per fortuna ormai ci sono diversi centri specialistici che se ne occupano. Trovi quello a lei più vicino oppure si rivolga ad uno psicoterapeuta di sua fiducia. Un grande in bocca al lupo! Mi auguro davvero che questo suo pensiero sia l'inizio di una svolta nella sua vita.
Dott. Andrea De Simone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buongiorno, ha già provato a rivolgersi ad un SERT o ad uno psicoterapeuta?
Dott. Daniel Michael Portolani
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera. Il termine "schiavitú" da Lei proposto ben indica e rappresenta la difficoltà di uscire da un circolo vizioso che Lei sente come inevitabile, opprimente, al di fuori del Suo controllo. La responsabilizzazione rispetto al proprio benessere è il primo fondamentale passo per spezzare tale circolo; il fatto che Lei abbia scritto questo messaggio è significativo e positivo, ma non basta. Per poter fare un movimento concreto verso la Sua salute deve contattare un centro territoriale specializzato, o in alternativa, un professionista privato con competenza nel settore. Da solo è molto difficile riuscire a uscirne, anche se può sembrare a volte sulla buona strada, dal momento che è frequente un andamento "altalenante" tra remissioni e ricadute. Ricerchi aiuto professionale. In bocca al lupo! Cordialità, DMP
Dott.ssa Carla Lacchini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Novara
Buongiorno,
qualsiasi dipendenza ( alcol, gioco, droghe) ha sempre un fondo basato sulla incapacità di gestire l'impulso e la dilazione nel tempo del soddisfacimento del bisogno.....riconoscere che lei ha un problema e provare disgusto verso questa dipendenza è già un buon passo..........provi a mettere in atto azioni e comportamenti che posticipino la sua voglia di giocare......per esempio essere inattivi non aiuta...........
contatti sicuramente un professionista che puo' esserle di aiuto in questo percorso di rinascita.......
auguri!
Dott. Andrea Maldifassi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno gentile utente uscire dal tunnel della dipendenza da gioco non è semplice e richiede l'aiuto di uno Psicoterapeuta preparato.
Il fatto di star male all'idea di tutti i soldi che ha buttato potrebbe essere un' opportunità per decidere di iniziare seriamente a far qualcosa per aiutarsi. Sono a disposizione. Cordiali Saluti
Dott.ssa Ambra Salustri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, quello da lei descritto sembra un problema presente da lungo tempo e radicato nella sua modalità di vivere. Le ristrettezze economiche da lei citate possono costituire un punto di svolta, in quanto le impediscono di portare avanti il gioco d'azzardo e la costringono a limitare i comportamenti legati ad esso. Questo potrebbe essere il momento in cui, aiutato dalle circostanze, lei potrebbe dedicare uno spazio a pensare a sè e a rivolgersi a un professionista, per comprendere le origini e i significati del problema che da tanto tempo la affligge.
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Dott. Marco Telesca
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve, uscire dal tunnel del gioco d’azzardo non è facile, ed e’ difficile uscirne da soli. Non basta dirselo per smettere e ricominciare a stare meglio. Quando si pensa di avercela fatta si rischia di cedere nuovamente. Potrebbe essere l'inizio della fine. Si faccia aiutare in questo percorso da uno psicologo o struttura, è molto importante. Le faccio un grosso in bocca al lupo e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dr. Andrea Alliata
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno. La ludopatia è una dipendenza vera e propria. Lei ha tutte le intenzioni di rinunciare a giocare, mi congratulo per la forza di volerci ancora riprovare, è possibile però che essere accompagnato in questi percorso da un professionista la possa aiutare, anche e soprattutto ad evitare una ricaduta nel gioco. Esistono molti servizi specializzati in questo sparsi su tutto il territorio, molti anche afferenti al SSN, cui si potrebbe rivolgere; o anche ad uno psicoterapeuta specializzato. Un saluto
Dott. Michele Iannelli
Omeopata, Agopuntore, Psicoterapeuta
Roma
Per poter smettere realmente DEVE intraprendere una psicoterapia che l'aiuti a consapevolizzare e a depotenziare definitivamente le cause inconsce che sono alla base della sua specifica ludopatia.
Dott.ssa Roberta Accornero
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Novara
La ludopatia, come tutte le dipendenze, è un tunnel dal quale è difficilissimo uscire da soli anche se apparentemente buon motivati. Come si è accorto, infatti, la ricaduta può sempre essere dietro l'angolo, è necessario fare un percorso di psicoterapia per capirne le cause profonde o si continua a entrare nello stesso circuito malsano. Le consiglio di approfittare di questo momento in cui è più in contatto con sentimenti negativi nei confronti del gioco per chiedere aiuto.
cordiali saluti
Dott.ssa Marzia Sellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
direi che con questa confessione pubblica lei ha già iniziato!
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
Dott. Luca Parri
Psicoterapeuta, Psicologo
Vigevano
Gentilissimo, il tema della menzogna e della vergogna emergono pienamente in ciò che scrive. Ma anche la speranza di ritornare ad una vita migliore. Riparta da queste parole, si affidi ad un percorso terapeutico individuale o, meglio ancora, ad una psicoterapia di gruppo assieme ad altre persone che soffrono come lei di ludopatia. Se vorrà contattarmi per ulteriori chiarimenti sono a sua completa disposizione. Saluti. Dr. Luca Parri
Dott.ssa Elisa Manfredi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera e grazie per la sua condivisione. Potrebbe essere un buon inizio, ma si faccia aiutare. I servizi territoriali forniscono tutta l'assistenza che le potrebbe servire in questo viaggio di guarigione. Un caro saluto.
Dott.ssa Rossella Ianniello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Settimo Milanese
Buona sera,
La situazione attuale la costringe a constatare le conseguenze della sua dipendenza e potrebbe rappresentare uno stimolo al cambiamento. Quest'ultimo, tuttavia, può realmente avvenire solo attraverso un lavoro psicoterapeutico. Faccia riferimento alle strutture della sua zona dedicate alla cura delle dipendenze. Non se ne pentirà. Cordiali saluti
Dott.ssa Greta Tovaglieri
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buonasera.
Mi pare di capire che per lei sia molto faticoso rinunciare a queste slot e che comunque sia molto combattuto a riguardo. Forse il fatto di avere temporaneamente smesso e di avere scritto qui la pone, se non altro, nella posizione di interrogarsi su questa dipendenza... Anche questi spergiuri mi pare abbiano una funzione importante.
Ha mai pensato di cominciare un percorso su di sè? Anche pagare un terapeuta potrebbe essere un parziale deterrente dall'abuso delle macchinette.
Cordialmente.

Greta Tovaglieri
Dott. Luca Roveda
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Buongiorno, è difficile smettere di giocare in maniera compulsiva e molto spesso la buona volontà non basta. È necessario farsi supportare da operatori e centri specializzati nelle dipendenze. Saluti
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, poche sono le persone che chiedono un supporto per curare la dipendenza da gioco d'azzardo, sia una di queste.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Dott.ssa Giulia Fusè
Terapeuta, Psicoterapeuta, Psicologo
Monza
Buongiorno, purtroppo non è un comportamento da sottovalutare. Sarebbe opportuno farsi aiutare tempestivamente e continuativamente da servizi territoriali (SerT) e professionisti qualificati (psicoterapeuti e psichiatri). Qualora ricevesse un'effettiva diagnosi di Lodopatia, si potrebbe valutare la possibilità di nomina di un amministratore di sostegno per tutelare e gestire il suo patrimonio, in modo che non venga dilapidato dalla patologia stessa.
Dott.ssa Sara Passavanti
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Limbiate
Buongiorno, il dispendio economico può essere un buon incentivo per spingerla a smettere di giocare, ma non esclusivo.
Il cambiamento deve evolvere a livello personale, magari un percorso di psicoterapia può aiutarla a trovare delle alternative al gioco più efficaci e più sane e può aiutarla a elaborare i lutti che ha sofferto.
Dott.ssa Sara Passavanti
Buongiorno, credo possa uscirne solo con un ottimo lavoro professionale in cui deve tener conto che dovrà fare anche molta fatica, ma poi potrà essere davvero contento di sè. Qui in Lombardia c'è il Sert per le dipendenze e deve vedere a che Sert pubblico si appoggia il suo comune di residenza. Se non risiede in Lombardia, deve chiedere di centri che si occupano di ludopatia. Alcuni di questi sono convenzionati col sistema sanitario nazionale. Le auguro di trovare davvero una equipe valida che la aiuti a risolvere il problema.
Saluti,
dr.ssa Elisa Paganini
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, se non ha ancora chiesto aiuto lo faccia ora.
Si tratta di una vera e propria dipendenza, non sottovaluti quello che le sta accadendo, saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Emilio Selvini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, grazie per aver condiviso qui la sua difficoltà. Innanzitutto è molto positivo il fatto che ammetta di avere un problema di dipendenza da gioco, è il punto di partenza per poter chiedere aiuto. Per chi poi ha famiglia con figli, le dipendenze possono, non solo danneggiare loro stessi gravemente, ma anche chi ci sta attorno! Partendo da qui è possibile (e fortemente raccomandata) iniziare un percorso di psicoterapia per farsi aiutare a smettere, capendo il perché abbia sviluppato una dipendenza così forte che non riesce a controllare. Essere consapevoli di sé e delle proprie parti che ci spingono a fare cose che non vorremmo e che ci portano a stare ancora peggio è fondamentale per poter cambiare se stessi e stare meglio.

Spero di esserle stato di aiuto.

Buona giornata
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buonasera. Il disturbo da gioco d'azzardo può essere molto pervasivo, ma sicuramente può essere affrontato. Se pensa di non riuscire a controllare il proprio comportamento chieda una consultazione per avere chiarimenti in merito oppure si rivolga al servizio pubblico dove sono presenti ambulatori per questo disturbo specifico. SG
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Il fatto che tu non giochi da due mesi, anche se dovuto a difficoltà economiche, è comunque un segnale positivo: indica che sei in grado di fermarti, almeno temporaneamente. Tuttavia, il sentimento di rabbia verso te stesso e il pensiero costante dei soldi persi mostra che la dipendenza non è ancora superata. È importante capire che il gioco d'azzardo patologico è una dipendenza comportamentale complessa, che spesso richiede un intervento mirato per essere affrontata efficacemente.
Per trasformare questi due mesi in un reale punto di svolta, sarebbe utile iniziare a lavorare sui meccanismi psicologici alla base della dipendenza, come la gestione delle emozioni, i pensieri ossessivi sul denaro e il desiderio di giocare. Rivolgersi a uno specialista, come uno psicologo o psicoterapeuta esperto in dipendenze, potrebbe essere fondamentale per ottenere gli strumenti necessari a mantenere la tua decisione di smettere, prevenire le ricadute e migliorare il tuo benessere generale.
Non affrontare questo percorso da solo: ricevere il supporto giusto può fare la differenza.

Dottoressa Silvia Parisi Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Vincenza Papeo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Carissimo, non si scoraggi, con la psicoterapia in abbinamento all'auto ipnosi è possibile utilizzare un rinforzo che permette un'autocontrollo personalizzato.
VP
Dott.ssa Angelica Brasacchio
Psicoterapeuta, Professional counselor
Milano
Buongiorno, convivere con il senso di colpa e il peso emotivo è difficile ma è importante sapere che la dipendenza dal gioco non è una mancanza di volontà, ma una vera e propria dipendenza che spesso cela una sofferenza interiore o un bisogno di cercare sollievo in un’attività che però può diventare pericolosa.
Certo, questo momento potrebbe rappresentare l’occasione per iniziare un cambiamento. Un percorso di psicoterapia può aiutarla non solo a comprendere il significato più profondo di questa dipendenza, ma anche a liberarsi dai sensi di colpa, che alimentano la sua sofferenza.
Non esiti a cercare supporto: prendersi cura di sé è il primo passo per uscire da questa spirale. Resto a disposizione per accompagnarla in questo percorso
Dott.ssa Valentina Penati
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentilissimo, la ludopatia è come saprà una forma di dipendenza comportamentale. L'astensione, il tenersi lontano dalla "sostanza" è sicuramente un primo passo, è probabile e normale che si verificheranno nei primi giorni dei fenomeni di astinenza. L'astensione per almeno 4 settimane dal gioco può rappresentare un fattore di prognosi positiva. Sarà poi comunque di fondamentale importanza lavorare sugli stimoli attivanti (trigger) il bisogno di giocare. Resto a disposizione per qualsiasi approfondimento. Valentina Penati
Dott.ssa Minerva Medina-Diaz
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, si tratta di una ludopatia, e come per tutte le altre dipendenze (da sostanze, da cibo, affettive) sono difficili da controllare, perciò hanno bisogno di un trattamento psicologico per poter essere superate. Il mio consiglio è di cercare subito un professionista che la possa aiutare.
Dott.ssa Corinna Avellis
Psicologo, Psicoterapeuta
Brugherio
Assolutamente sì!
La motivazione che sostiene la volontà di introdurre un cambiamento costituisce il prerequisito necessario per poter interrompere il ciclo che genera in noi una forma di disagio.
Occorre però tenere a mente che i comportamenti di dipendenza, in questo caso dal gioco d’azzardo, si basano sull’attivazione diretta del sistema cerebrale della ricompensa e come tali risultano particolarmente insidiosi e difficili da governare, risolvere ed estinguere. Da qui il senso di frustrazione e di impotenza che avverte quando si confronta con una ricaduta.
L’avvio di un percorso che le consenta di andare alla radice, identificare e lavorare sui fattori e gli eventi stressanti/traumatici che hanno generato in lei la necessità di cercare sollievo attraverso il comportamento da cui è diventato dipendente, può consentirle di interrompere questo circolo vizioso e trovare modalità più funzionali per prendersi cura di sé e delle proprie ferite.
Dott.ssa Daniela Guzzi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Bergamo
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità la sua esperienza.
Il fatto che abbia trovato la forza di scrivere queste parole è già un segnale importante: è un primo passo, autentico e significativo.
Smettere di giocare d’azzardo non è mai solo questione di forza di volontà e non c’è nulla di cui vergognarsi nel chiedere aiuto.
Le ricadute fanno parte del percorso, ma ciò che conta davvero è il desiderio profondo di cambiare, che dalle sue parole emerge con chiarezza.
Due mesi senza giocare, anche se frutto di una difficoltà economica, rappresentano un tempo prezioso.
È da lì che si può partire per costruire un cambiamento stabile, graduale, accompagnato.
Le consiglio caldamente di rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto in dipendenze o ad un servizio pubblico dedicato.
Con il giusto supporto, può davvero trasformare questa fase in un nuovo inizio.
Un caro saluto.
Dott.ssa Daniela Guzzi
Dott.ssa Gloria Tosi
Psicologo, Psicoterapeuta
Tortona
Buongiorno, la ludopatia è una problematica complessa, le consiglio di rivolgersi ad un professionista esperto che la sappia indirizzare al meglio nel percorso di cura. La saluto, buon proseguimento.
Dott.ssa Simonetta Sarro
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Magenta
Buongiorno la dipendenza da gioco di azzardo, come ogni altra dipendenza compromette la nostra quotidianità e segna il nostro agire.
Non stai giocando da due mesi ma, come hai precisato, per ristrettezze economiche.
La consapevolezza di aver buttato un sacco di soldi può essere una prima consapevolezza ma non basta per il percorso di uscita. È necessario un lavoro su di sé, con un professionista, per prendere consapevolezza di ciò che ti ha sempre spinto lì, per poterne prendere consapevolezza e superarlo.
Dott.ssa Marilena Lionetti
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Carissimo, questi mesi di astinenza anche se forzati, possono essere un ottimo inizio per smettere per sempre. Il solo fatto che stia provando un forte rimorso per i soldi persi, e che abbia riconosciuto la sua dipendenza è un passo di fondamentale importanza. Cosa può fare ora per trasformare quest'importante passo in un cambiamento definitivo? Cercare aiuto di un professionista specializzato in dipendenze.
Si ricordi, non è solo in questa battaglia. Ci sono molte persone e risorse pronte ad aiutarla. Il suo desiderio di smettere è un passo enorme e pieno di speranza. Le auguro di cuore di trovare la forza e il sostegno necessari.
Dott.ssa Michela Dicosta
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cassago Brianza
Buonasera,
Penso possa essere importante poter trovare qualcuno con cui condividere, parlandone, la questione che credo possa essere più ampia e che sia partita dalle slot fino ad arrivare al rodersi dentro per la questione economica. Provi a contattare un/a psicoterapeuta partendo da questi pensieri che ha condiviso qui.
Buona serata,
Dott.ssa Michela Dicosta
Dott.ssa Annarita Scarola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, sicuramente è un segnale importante e vuol dire che a livello di motivazione qualcosa è cambiato in positivo. Tuttavia la ludopatia, come tutte le dipendenze, è una patologia cronica e recidivante. Quindi sarebbe meglio fare un percorso per comprendere come mai ha sviluppato questa dipendenza e per consolidare delle strategie per non ricaderci. Saluti
Dott.ssa Sara Rubert
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, non si scoraggi se non riesce ad uscire da solo dalla sua situazione e cerchi un aiuto professionale. La dipendenza da gioco è a tutti gli effetti una dipendenza e come tale va affrontata. Esistono strategie e trattamenti che la aiuteranno ad uscirne ed a stare meglio. Si rivolga a un centro specializzato o ad uno psicoterapeuta.
Dott.ssa Viviana Costa
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, il fatto che si senta arrabbiato per i soldi buttati potrebbe essere un segnale per iniziare un percorso di psicoterapia.
Eì una dipendenza, come tutte le dipendenze ci vogliono adeguati strumenti che possano sostenerla. Ne parli con uno psicoterapeuta. Un caro saluto
Dott.ssa Cinzia Cosmi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione. La ludopatia è una dipendenza infima, poiché ci fa cadere nell'inganno di essere apparentemente meno grave delle tossicodipenze e sopratutto controllabile. Ahimè non è così. E la matrice che l'alimenta è comune a tutte le dipendenze, ma ci si può lavorare. Se volesse approfondire l'argomento, mi contatti pure. Saluti
Dott. Matteo Acquati
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Buongiorno,
quello che mi racconta è il vissuto tipico di una dipendenza: promesse solenni, ricadute dolorose, senso di colpa. Non è mancanza di volontà: il gioco d’azzardo agisce proprio così, trascina e inganna.
Il fatto che sia fermo da due mesi, anche se per motivi economici, è comunque un passo importante: ha interrotto il ciclo. La rabbia per i soldi persi può diventare una spinta a non tornare indietro, se riesce a trasformarla in motivazione.

Può essere davvero l’inizio di un cambiamento, ma non si affidi solo alla forza di volontà: servono strategie, sostegno (individuale o di gruppo), e la capacità di riconoscere i momenti di rischio. Anche lo scrivere qui è già un segnale che una parte di lei vuole liberarsi: quella parte merita fiducia e un aiuto concreto.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott. Matteo Acquati
Dott.ssa Laura Pancrazi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Mozzo
Carissimo,

pensare che dopo anni di dipendenza è riuscito a non giocare per due mesi è un grande traguardo! E' stato molto bravo, coraggioso e forte!

Per quanto il risultato ottenuto sia straordinario, non abbasserei la guardia: le dipendenze sono un po' "stronze" (scusi il francesismo), e dure a morire. Le consiglierei di iniziare un percorso di guarigione, senza aspettare la prossima ricaduta: può, per esempio, rivolgersi al servizio di trattamento delle dipendenze della sua ASL di riferimento, oppure informarsi sul sito Uscire Dal Gioco dell'Istituto Superiore di Sanità, chiedere consiglio al suo medico di base (laddove lo percepisca come una figura di fiducia), o ancora pensare di rivolgersi privatamente ad uno psicoterapeuta.

Le faccio di nuovo i complimenti e le auguro davvero di riuscire a superare questa sua problematica una volta per tutte.
Dott.ssa Elisa Morandotti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, due mesi senza giocare è un importante traguardo. Le consiglio comunque di rivolgersi ad uno specialista perché spesso nella dipendenza da gioco d'azzardo si va incontro a ricadute ed è difficile affrontarla da soli.
Dr. Stefano Lagona
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con sincerità quello che stai vivendo. Il percorso che descrivi è molto difficile, e la frustrazione per le ricadute è comprensibile. Il fatto che tu sia riuscito a restare lontano dalle slot per due mesi è un segnale importante: indica che dentro di te c’è la forza e il desiderio di cambiare.

Smettere definitivamente è possibile, ma spesso richiede un sostegno, strategie concrete e graduali, e la comprensione dei meccanismi che portano a giocare. È normale avere timori, sensi di colpa o dubbi, ma anche piccoli passi e periodi di astinenza possono rappresentare un vero progresso.

Un saluto,
Stefano Lagona
Dott.ssa Eleonora Mozzani
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Milano
Gentilissimo, la ringrazio per la sua richiesta. Da quello che scrive si evince che Lei ha con forza e coraggio provato a smettere e al momento dice che ci sta riuscendo. Provi a pensare che nonostante gli “errori” commessi si è impegnato e si sta impegnando a mantenere questa decisione. Provi anche a pensare a cosa è importante per lei, che cosa c’è di così importante nello smettere. La risposta a questa domanda permette di aprire una riflessione sui suoi valori, che nella psicologia umana sono alla base della motivazione e dell’impegno a lungo termine.
Cambiamenti del genere richiedono tempo e può capitare che vi siano delle ricadute, soprattutto nei momenti di maggiore stress. Potrebbe valutare l’ipotesi di farsi accompagnare da uno psicologo in questo percorso, in modo tale che lei possa riconoscere eventuali momenti futuri di difficoltà e capire come di volta in volta agire.
Le auguro il meglio.
Cordialmente
Dott.ssa Eleonora Mozzani
Buongiorno, la ludopatia è una dipendenza e come tale andrebbe trattata; sicuramente nella sua zona ci sono dei servizi per le dipendenze (SerD) che possono aiutarla a comprendere le cause della sua dipendenza e a gestire gli impulsi. E' difficile farlo da soli e non c'è nulla di male nel chiedere un aiuto.

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