salve dottore io 6 mesi che prendo xanax insieme a altre pillole per ansia e depressione ,prima di a
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salve dottore io 6 mesi che prendo xanax insieme a altre pillole per ansia e depressione ,prima di andare a letto mianserin soequil ma non riesco a prendere so dopo 3 ore prendo xanax e dormo finon mattina adesso vorrei liberarmi del xanax come fare grazie

Gentile Utente, qualsiasi cambio di terapia sarebbe importante farlo sotto suggerimento e supervisione medica. Contatti il suo medico di riferimento, condivida con lui/lei le sue domande, dubbi e richieste troverete insieme la soluzione farmacologica che fa al caso suo. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
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Buongiorno. La sua domanda è del tutto coerente con la figura del medico e in particolare dello psichiatra.
Noi psicologi non possiamo trattare e nemmeno prescrivere farmaci, non siamo abilitati.
Noi psicologi non possiamo trattare e nemmeno prescrivere farmaci, non siamo abilitati.

Buonasera, gentile utente. Le suggerisco assolutamente di confrontarsi con il suo psichiatra o con il medico che le ha prescritto questi farmaci, in quanto la sospensione dei farmaci psicoattivi va sempre monitorata e tenuta sotto controllo per evitare effetti avversi. Buona serata!

Buonasera, contatti il suo medico. Saprà sicuramente aiutarla.
Un saluto, L.R
Un saluto, L.R

Buonasera, per questo informazioni di origine medica, serve contattare il medico specialista, che le ha prescritto i farmaci.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara

Salve, lo Xanax (alprazolam) appartiene alla classe delle benzodiazepine, che possono causare sintomi di astinenza se sospese bruscamente, specialmente dopo un uso prolungato come nel tuo caso. È fondamentale che qualsiasi cambiamento nel dosaggio venga fatto in modo graduale e sotto la supervisione del medico che ti segue. La prima cosa da fare è contattare lo specialista che ha prescritto il trattamento. Lui o lei può stabilire un piano di riduzione graduale, diminuendo il dosaggio dello Xanax poco a poco nel tempo. Questo permette al corpo di adattarsi senza effetti collaterali significativi. Inoltre, puoi provare ad adottare abitudini che favoriscano un sonno naturale, come andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, evitare caffeina o alcol, o uso del cellulare, crea un ambiente rilassante nella tua camera da letto (silenzio, buio, temperatura adeguata).
Considera anche l’effetto delle altre medicine che stai assumendo, come il mianserin o il soequil. Questi possono influire sul tuo sonno e sullo stato emotivo, quindi qualsiasi aggiustamento va discusso con il tuo medico.
Smettere di prendere lo Xanax è un processo che richiede tempo, ma con un piano ben strutturato e il giusto supporto, è possibile. È importante avere pazienza e affidarti al percorso che il tuo specialista preparerà per te. Ti incoraggio a condividere queste preoccupazioni con il tuo medico, che potrà creare un percorso di riduzione del farmaco sicuro e personalizzato per te. Se hai bisogno di ulteriore supporto emotivo o di strategie per gestire l’ansia, sarò felice di aiutarti a trovare risorse utili.
Considera anche l’effetto delle altre medicine che stai assumendo, come il mianserin o il soequil. Questi possono influire sul tuo sonno e sullo stato emotivo, quindi qualsiasi aggiustamento va discusso con il tuo medico.
Smettere di prendere lo Xanax è un processo che richiede tempo, ma con un piano ben strutturato e il giusto supporto, è possibile. È importante avere pazienza e affidarti al percorso che il tuo specialista preparerà per te. Ti incoraggio a condividere queste preoccupazioni con il tuo medico, che potrà creare un percorso di riduzione del farmaco sicuro e personalizzato per te. Se hai bisogno di ulteriore supporto emotivo o di strategie per gestire l’ansia, sarò felice di aiutarti a trovare risorse utili.

Salve,
è comprensibile che tu voglia liberarti dallo Xanax, soprattutto dopo averlo assunto per un lungo periodo. È importante ricordare che farmaci come Xanax, che appartengono alla classe delle benzodiazepine, devono essere ridotti e sospesi in modo graduale, sotto la supervisione di un medico, per evitare effetti collaterali indesiderati e il rischio di sintomi da astinenza.
Ti consiglio di consultare il tuo medico o uno specialista in psichiatria per elaborare un piano di dismissione sicuro e personalizzato. Inoltre, sarebbe utile esplorare soluzioni alternative per la gestione dell'ansia e della depressione, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale o altre tecniche terapeutiche, che potrebbero supportarti nel lungo termine.
Rivolgersi a uno specialista sarebbe utile e consigliato per approfondire questa tematica in modo adeguato.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
è comprensibile che tu voglia liberarti dallo Xanax, soprattutto dopo averlo assunto per un lungo periodo. È importante ricordare che farmaci come Xanax, che appartengono alla classe delle benzodiazepine, devono essere ridotti e sospesi in modo graduale, sotto la supervisione di un medico, per evitare effetti collaterali indesiderati e il rischio di sintomi da astinenza.
Ti consiglio di consultare il tuo medico o uno specialista in psichiatria per elaborare un piano di dismissione sicuro e personalizzato. Inoltre, sarebbe utile esplorare soluzioni alternative per la gestione dell'ansia e della depressione, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale o altre tecniche terapeutiche, che potrebbero supportarti nel lungo termine.
Rivolgersi a uno specialista sarebbe utile e consigliato per approfondire questa tematica in modo adeguato.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA

Buongiorno!
Occorre un consulto psichiatrico per valutare come e quanto sia opportuno rivedere le prescrizioni.
Occorre un consulto psichiatrico per valutare come e quanto sia opportuno rivedere le prescrizioni.

salve, questa terapia farmacologica gli è stata prescritta dopo aver effettuato una visita psichiatrica? Tuttavia le consiglio di iniziare parallelamente un percorso psicoterapeutico utile a comprendere le motivazioni che le fanno sentire questo malessere.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti

Gentile utente, per quanto riguarda la questione dei farmaci ritengo sia importante parlarne col medico che le ha prescritto questa cura. Faccia riferimento prima di tutto a lui che sicuramente saprà darle una risposta più precisa. Dott.ssa Martina Panzeri

Buonasera gentile Utente, capisco che stia cercando un aiuto per gestire il suo attuale trattamento farmacologico e liberarsi gradualmente dallo Xanax. È importante affrontare questo tipo di cambiamento in modo molto attento, soprattutto quando si tratta di farmaci come lo Xanax (un ansiolitico), che può creare dipendenza o sintomi di astinenza se interrotto bruscamente.
Il primo passo fondamentale sarebbe parlare con il suo medico o psichiatra curante, che può supervisionare in modo sicuro la riduzione graduale della dose di Xanax. La sospensione improvvisa o la riduzione troppo rapida possono causare effetti collaterali indesiderati come ansia, irritabilità, insonnia e, nei casi più gravi, crisi. Un medico esperto sarà in grado di prescrivere un piano di riduzione progressiva che le permetta di diminuire il farmaco in modo sicuro, riducendo al contempo il rischio di ricadute nei sintomi di ansia o depressione.
In generale, il processo di riduzione dello Xanax richiede pazienza e un monitoraggio continuo. L'approccio più comune consiste nel diminuire la dose in modo graduale, a volte settimanale o mensile, in base alla risposta del corpo e al miglioramento dei sintomi. L'assistenza psicoterapeutica, come la terapia cognitivo-comportamentale, può anche essere molto utile in parallelo, per aiutarla a sviluppare strategie di coping e a gestire l'ansia senza fare affidamento sui farmaci.
L'importante è non cercare di farlo da soli senza la supervisione di un professionista, in quanto ogni persona reagisce in modo diverso alla riduzione del farmaco, e un supporto adeguato può prevenire problemi o complicazioni durante il processo.
Se ha difficoltà nel prendere i farmaci come previsto, è importante affrontare anche questa problematica con il suo medico, che potrebbe aiutare a ottimizzare il piano terapeutico in base alle sue esigenze.
Le auguro un percorso di recupero sereno e graduale. Non esiti a rivolgersi al suo medico per ulteriori dettagli e per creare un piano di dismissione su misura per lei.
Dott. Luca Vocino
Il primo passo fondamentale sarebbe parlare con il suo medico o psichiatra curante, che può supervisionare in modo sicuro la riduzione graduale della dose di Xanax. La sospensione improvvisa o la riduzione troppo rapida possono causare effetti collaterali indesiderati come ansia, irritabilità, insonnia e, nei casi più gravi, crisi. Un medico esperto sarà in grado di prescrivere un piano di riduzione progressiva che le permetta di diminuire il farmaco in modo sicuro, riducendo al contempo il rischio di ricadute nei sintomi di ansia o depressione.
In generale, il processo di riduzione dello Xanax richiede pazienza e un monitoraggio continuo. L'approccio più comune consiste nel diminuire la dose in modo graduale, a volte settimanale o mensile, in base alla risposta del corpo e al miglioramento dei sintomi. L'assistenza psicoterapeutica, come la terapia cognitivo-comportamentale, può anche essere molto utile in parallelo, per aiutarla a sviluppare strategie di coping e a gestire l'ansia senza fare affidamento sui farmaci.
L'importante è non cercare di farlo da soli senza la supervisione di un professionista, in quanto ogni persona reagisce in modo diverso alla riduzione del farmaco, e un supporto adeguato può prevenire problemi o complicazioni durante il processo.
Se ha difficoltà nel prendere i farmaci come previsto, è importante affrontare anche questa problematica con il suo medico, che potrebbe aiutare a ottimizzare il piano terapeutico in base alle sue esigenze.
Le auguro un percorso di recupero sereno e graduale. Non esiti a rivolgersi al suo medico per ulteriori dettagli e per creare un piano di dismissione su misura per lei.
Dott. Luca Vocino

Buongiorno, la terapia cognitivo comportamentale può aiutarla ad affrontare l'ansia e la depressione dandole la possibilità di interrompere gradualmente la terapia farmacologica. Ovviamente l'interruzione o il decalage dei farmaci deve essere indicato e impostato dal suo medico psichiatra che l'ha seguita e le ha prescritto questa terapia farmacologica.

Buongiorno,
Le terapie farmacologiche possono essere un valido aiuto ma a mio parere non possono essere viste come l'unica soluzione. Può essere utile per attenuare o contenere la sintomatologia in modo che si possa accompagnare ad un lavoro terapeutico. Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno specialista per iniziare un percorso di terapia o analisi personale e comunicare a chi la segue farmacologicamente le sue intenzioni e potrebbe anche affidarsi per farsi consigliare un collega.
Le terapie farmacologiche possono essere un valido aiuto ma a mio parere non possono essere viste come l'unica soluzione. Può essere utile per attenuare o contenere la sintomatologia in modo che si possa accompagnare ad un lavoro terapeutico. Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno specialista per iniziare un percorso di terapia o analisi personale e comunicare a chi la segue farmacologicamente le sue intenzioni e potrebbe anche affidarsi per farsi consigliare un collega.

Salve, le consiglio di rivolgersi al medico che le ha prescritto questi farmaci e che saprà darle le indicazioni necessarie per modificare la terapia farmacologica.

Salve, capisco quanto possa essere difficile per lei affrontare l'ansia e la depressione, così come il desiderio di ridurre farmaci come lo Xanax. È importante sapere che per qualsiasi modifica relativa ai farmaci, la cosa migliore da fare è rivolgersi a uno psichiatra, un neurologo o il suo medico di base. Sono loro gli esperti che possono guidarla in un processo sicuro e graduale di sospensione o di modifica della terapia farmacologica. Dal punto di vista psicologico, però, c’è molto che può fare per affrontare l’ansia e migliorare la qualità del suo sonno, anche parallelamente al trattamento farmacologico. In un approccio cognitivo-comportamentale, uno degli obiettivi principali sarebbe quello di identificare e lavorare sui pensieri che alimentano l’ansia e interferiscono con il suo sonno. Spesso, quando siamo ansiosi, la nostra mente è piena di pensieri negativi o catastrofici che possono innescare e mantenere l’insonnia. Riconoscere questi pensieri, metterli in discussione e sostituirli con pensieri più realistici e positivi può fare una grande differenza. Un’altra strategia utile potrebbe essere la pratica della mindfulness o tecniche di rilassamento , tecniche che aiutano a ridurre l’attivazione fisica e mentale dell’ansia. Ad esempio, esercizi di respirazione lenta e profonda o il rilassamento muscolare progressivo possono aiutarla a preparare il corpo e la mente per il sonno. La costanza in queste pratiche è fondamentale per vederne i benefici. Inoltre, è importante curare l’igiene del sonno. Questo significa creare una routine serale rilassante, evitare stimoli come dispositivi elettronici o caffeina nelle ore precedenti al sonno, e cercare di andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora. Queste abitudini favoriscono un ciclo sonno-veglia più regolare e aiutano a ridurre la dipendenza dai farmaci per dormire. Un altro aspetto su cui potremmo lavorare è la gestione dell’ansia durante la giornata. Se riesce a ridurre l’accumulo di tensione e preoccupazioni prima di andare a letto, sarà più facile addormentarsi senza bisogno di ricorrere a farmaci. Tenere un diario dell’ansia, ad esempio, può essere utile per scaricare pensieri e preoccupazioni prima di andare a dormire, liberando così la mente. Le consiglio di considerare la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale, se non lo ha già fatto. Questo approccio è molto efficace per l’ansia e l’insonnia, e può aiutarla a sviluppare strategie pratiche e personalizzate per affrontare le sue difficoltà e migliorare il suo benessere generale. Può diventare uno strumento potente per lavorare in parallelo alla terapia farmacologica e, quando sarà il momento, per renderla meno necessaria. Resto a disposizione, Dott. Andrea Boggero

Gentilissima, la situazione che lei descrive sembra davvero difficile e invalidante. La letteratura ci dice che la cura più efficace nel trattamento del disturbo ansioso-depressivo consiste nella combinazione di terapia farmacologica e intervento psicoterapeutico. La terapia farmacologica da sola non è sufficiente per la risoluzione di questi disturbi poiché i farmaci fungono solo da stampella temporanea. Risulta quindi importante fare un percorso che le dia gli strumenti per far fronte ai sintomi ansioso-depressivi e poter affrontare le avversità della vita in modo più funzionale. Ci sono consultori che offrono sportelli gratuiti e percorsi a prezzi calmierati. Il sintomo va sempre letto all'interno del suo contesto, sarebbe quindi opportuno esplorare tutta la cornice che c'è intorno al malessere che prova ed esplorare gli eventi scatenanti che hanno contribuito all'insorgere del suo malessere. Anche dar voce alle difficoltà che hanno caratterizzato la sua vita potrebbe essere un primo passo in un percorso introspettivo volto ad una crescita personale.
L'approccio cognitivo-comportamentale propone trattamenti e tecniche molto efficaci per la gestione dell'ansia e del disturbo depressivo. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
L'approccio cognitivo-comportamentale propone trattamenti e tecniche molto efficaci per la gestione dell'ansia e del disturbo depressivo. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio

Gentile utente credo che per questa risposta debba rivolgersi allo psichiatra o medico di riferimento che ha prescritto la terapia farmacologica. Le consiglio di non prendere decisioni in autonomia. Eventualmente valuti la possibilità di affiancare una psicoterapia personale che possa aiutarla anche a capire il perchè di queste diffcoltà. Le porgo i miei saluti Dott.ssa Valeria Sicari

buonasera, ha preso in considerazione di intraprendere un percorso psicologico? SArebbe utile capire quale è stato il motivo per cui ha iniziato a prendere questi farmaci e proseguire in modo più approfondito conoscendo meglio i suoi disagi.
Dott. Francesca Romana Casinghini
Dott. Francesca Romana Casinghini

Gentile Utente, per diminuire il dosaggio di un farmaco fino alla sua eliminazione consiglio di far riferimento al medico e/o psichiatra che le ha fatto la prescrizione, valutando con il professionista di fiducia le modalità adeguante per togliere il medicinale.
resto a sua disposizione
resto a sua disposizione

Salve , le consiglierei di rivolgersi allo specialista o al suo medico curante che le ha prescritto il farmaco . In alternativa può tranquillamente cercarne uno anche qui in piattaforma. Inoltre un percorso psicologico/ terapeutico sarebbe fortemente consigliato per lavorare a fondo sulle problematiche di ansia e depressione che descrive. Resto a disposizione per qualsiasi informazione Distinti Saluti Dr Marziani

Gentile utente, le domande relative ai farmaci, dovrebbe inviarle agli psichiatri.
Le consiglio, di associare al farmaco, un valido supporto psicologico; solo con l'associazione di terapia farmacologica e psicologica, si possono avere risultati migliori e più duraturi nel tempo.
Se dovesse decidere di intraprendere un percorso psicologico, sarei felice di accompagnarla.
Per dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Le consiglio, di associare al farmaco, un valido supporto psicologico; solo con l'associazione di terapia farmacologica e psicologica, si possono avere risultati migliori e più duraturi nel tempo.
Se dovesse decidere di intraprendere un percorso psicologico, sarei felice di accompagnarla.
Per dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

Gentile utente, per la situazione che descrive mi sento di dirLe che sia necessario consultare il proprio medico curante e lo psichiatra di riferimento per il monitoraggio e la gestione dei farmaci che sta assumendo, esponendo a loro le difficoltà che sta incontrando. Quando si segue una terapia farmacologica, l'indicazione è di affidarsi sempre ai professionisti da cui si è seguiti e di non variare la terapia e l'assunzione dei farmaci in maniera autonoma. Le porgo un caro saluto

Salve , comprendo il desiderio di voler ridurre o eliminare l’assunzione di Xanax, soprattutto considerando l’importanza di trovare un equilibrio senza dipendere da farmaci. Tuttavia, è fondamentale affrontare questo percorso in modo graduale e sotto la guida di uno specialista, come il medico curante o uno psichiatra, che conosce il suo caso clinico e può personalizzare la strategia.
La cosa più importante è non sospendere il farmaco improvvisamente e comunicare apertamente con il suo specialista per adattare il percorso alle sue esigenze.
Resto a disposizione per approfondire o discutere strategie utili in questo percorso.
La cosa più importante è non sospendere il farmaco improvvisamente e comunicare apertamente con il suo specialista per adattare il percorso alle sue esigenze.
Resto a disposizione per approfondire o discutere strategie utili in questo percorso.

Buonasera, suppongo che la terapia farmacologica per l'ansia sia stata prescritta dallo psichiatra. Solitamente la maggiore efficacia si verifica quando alla terapia farmacologica si abbina un percorso di psicoterapia o supporto psicologico. È importante lavorare per gestire l'ansia, instaurare uno stile di vita che possa agevolare un maggiore rilassamento, e comprendere quali siano i nuclei inascoltati che si manifestano in lei con il sintomo ansioso. Le consiglio quindi di avviare un percorso di supporto psicologico. Saluti.

Gentile utente, è davvero importante che non interrompa il trattamento con lo Xanax senza il supporto di un medico. Lo Xanax è un farmaco che può causare dipendenza se usato per periodi lunghi, e interromperlo improvvisamente può portare a sintomi di astinenza come ansia aumentata, insonnia, tremori, o altri effetti collaterali. Il modo migliore per liberarsi dallo Xanax in sicurezza è farlo gradualmente, con l'aiuto del suo medico o psichiatra. In genere, un approccio lento e progressivo è la strada migliore per ridurre il rischio di effetti indesiderati. È importante sottolineare che, oltre al supporto farmacologico che sta seguendo, un percorso psicoterapeutico potrebbe essere un'ottima risorsa per affrontare in modo più profondo le cause alla base dell'ansia e della depressione. La terapia le permetterebbe di esplorare le origini di questi disturbi, aiutandola a comprendere meglio i suoi pensieri, emozioni e comportamenti.
Resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Valentina De Chiara
Resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Valentina De Chiara

Salve, accolgo molto positivamente il suo bisogno di disintossicarsi dalle benzodiazepine. Si tratta di psicofarmaci che si possono utilizzare sotto controllo medico al bisogno oppure per un breve periodo in situazioni particolarmente complesse e stressanti. Per ansia e depressione ci sono psicofarmaci specifici che abbinati alla psicoterapia aiutano a contenerne e ridurne i sintomi. Le pratiche psico-corporee, quali mindfulness e training autogeno, sono molto efficaci. Il processo di disintossicazione deve essere seguito da un medico specializzato ossia facendosi prendere in carico dalla figura professionale dello psichiatra. Spero di esserle stata di aiuto. Un cordiale saluto

Gentile utente, le consiglio vivamente di rivolgersi al professionista che le ha prescritto tali farmaci, che saprà sicuramente dissipare ogni suo dubbio e perplessità, peraltro leciti.
Un caro saluto
Dott.ssa Sofia Saviolo
Un caro saluto
Dott.ssa Sofia Saviolo

Salve, come tutte le terapie farmacologiche bisogna che ne parli con il proprio psichiatra soprattutto se si parla di riduzione cosa che può essere molto pericolosa andando di fai da te. grazie
francesca
francesca

Gentile sig.ra, sig.re
buongiorno! Grazie molte per questa sua condivisione. Sono spiacente per la sua situazione e per questa sua dipendenza dal farmaco dal quale fatica a separarsi. Non demorda. Nel caso le potesse interessare, esiste una disciplina antica proveniente dall'antica Cina del primo secolo a.C. che risponde al nome di Qi Gong, e che consiste in alcuni movimenti con il corpo molto soft che si invita il paziente a seguire dolcemente, che aiutano a mettere in armonia e in equilibrio tutte le parti del corpo, eliminado gradualmente quella distanza, quel distacco che inevitabilmente si viene a creare tra testa e corpo, quando si è sorpresi da attacchi di panico, o di ansia ad esempio. In questi casi infatti si perde la percezione di se' e del proprio corpo. Qi Gong vuol dire far circolare il "Qi" , l'energia liberamente, spontaneamente, cosi' come dovrebbe essere, all'interno del corpo, con il risultato di un benessere generale totale e una sempre piu' consapevolezza del proprio corpo e padronanza delle proprie emozioni e sensazioni. Non vi sono effetti collaterali e chiunque, a qualsiasi età può avvicinarsi a questa antica disciplina, che nasce nell'antica Cina e si sviluppa nei secoli al fine di prevenire malanni e patologie. Può cercare su internet chi la svolge vicino a casa sua e può darle disponibilità nel seguirla, ma tenga presente che si può svolgere sia in presenza che in modalità "on line". Io ad esempio la pratico da diversi anni sia on line che in presenza e la utilizzo a chi si rivolge a me con questa richiesta. Comunque provi ad informarsi, risulta di molto aiuto per "radicarsi" centrarsi (come suggeriva anche il grande A.Lowen della Bioenergetica) e ritornare ad una piena consapevolezza del proprio se'. Il Qi Gong da noi qui in occidente viene spesso utilizzato per affronatare con successo problematiche come apatia, insonnia, ansia, e altro ancora, poichè il corpo inzia a reagire in un modo nuovo e diverso e lentamente l'aiuto di farmaci può essere gradatamente interrotto, poichè il disagio in atto si calma, si dissolve.
buongiorno! Grazie molte per questa sua condivisione. Sono spiacente per la sua situazione e per questa sua dipendenza dal farmaco dal quale fatica a separarsi. Non demorda. Nel caso le potesse interessare, esiste una disciplina antica proveniente dall'antica Cina del primo secolo a.C. che risponde al nome di Qi Gong, e che consiste in alcuni movimenti con il corpo molto soft che si invita il paziente a seguire dolcemente, che aiutano a mettere in armonia e in equilibrio tutte le parti del corpo, eliminado gradualmente quella distanza, quel distacco che inevitabilmente si viene a creare tra testa e corpo, quando si è sorpresi da attacchi di panico, o di ansia ad esempio. In questi casi infatti si perde la percezione di se' e del proprio corpo. Qi Gong vuol dire far circolare il "Qi" , l'energia liberamente, spontaneamente, cosi' come dovrebbe essere, all'interno del corpo, con il risultato di un benessere generale totale e una sempre piu' consapevolezza del proprio corpo e padronanza delle proprie emozioni e sensazioni. Non vi sono effetti collaterali e chiunque, a qualsiasi età può avvicinarsi a questa antica disciplina, che nasce nell'antica Cina e si sviluppa nei secoli al fine di prevenire malanni e patologie. Può cercare su internet chi la svolge vicino a casa sua e può darle disponibilità nel seguirla, ma tenga presente che si può svolgere sia in presenza che in modalità "on line". Io ad esempio la pratico da diversi anni sia on line che in presenza e la utilizzo a chi si rivolge a me con questa richiesta. Comunque provi ad informarsi, risulta di molto aiuto per "radicarsi" centrarsi (come suggeriva anche il grande A.Lowen della Bioenergetica) e ritornare ad una piena consapevolezza del proprio se'. Il Qi Gong da noi qui in occidente viene spesso utilizzato per affronatare con successo problematiche come apatia, insonnia, ansia, e altro ancora, poichè il corpo inzia a reagire in un modo nuovo e diverso e lentamente l'aiuto di farmaci può essere gradatamente interrotto, poichè il disagio in atto si calma, si dissolve.

Buongiorno,
cambiare le terapie per il sonno è qualcosa di molto delicato, che necessita l'attenzione di un neurologo o psichiatra. Le consiglio dunque di rivolgersi ad uno specialista, che possa comprendere più a fondo la sua situazione e consigliarle un piano terapeutico che la aiuti a diminuire gradualmente l'utilizzo del farmaco.
Cordialmente, Dott.ssa Elisa Fiora
cambiare le terapie per il sonno è qualcosa di molto delicato, che necessita l'attenzione di un neurologo o psichiatra. Le consiglio dunque di rivolgersi ad uno specialista, che possa comprendere più a fondo la sua situazione e consigliarle un piano terapeutico che la aiuti a diminuire gradualmente l'utilizzo del farmaco.
Cordialmente, Dott.ssa Elisa Fiora

Gentile utente,
la sospensione dello Xanax (alprazolam) deve essere affrontata con cautela e sempre sotto la supervisione del medico che le ha prescritto la terapia. Questo perché le benzodiazepine, se interrotte bruscamente, possono provocare sintomi di astinenza, tra cui ansia accentuata, insonnia, agitazione e, in alcuni casi, sintomi fisici più intensi.
La sospensione delle benzodiazepine può richiedere settimane o mesi, ma con un approccio graduale e ben gestito è possibile farlo in sicurezza.
Le consiglio di parlarne con il suo medico per trovare il percorso migliore per lei.
Un caro saluto.
la sospensione dello Xanax (alprazolam) deve essere affrontata con cautela e sempre sotto la supervisione del medico che le ha prescritto la terapia. Questo perché le benzodiazepine, se interrotte bruscamente, possono provocare sintomi di astinenza, tra cui ansia accentuata, insonnia, agitazione e, in alcuni casi, sintomi fisici più intensi.
La sospensione delle benzodiazepine può richiedere settimane o mesi, ma con un approccio graduale e ben gestito è possibile farlo in sicurezza.
Le consiglio di parlarne con il suo medico per trovare il percorso migliore per lei.
Un caro saluto.

Lei sta seguendo solo una terapia farmacologica per ansia e depressione, che tipicamente agisce sui sintomi. Dovrebbe valutare l'ipotesi di intraprendere un percorso psicologico per esplorare le cause del suo malessere, da affiancare temporaneamente agli psicofarmaci.
Dott.ssa Anna maria Nicoletti
Dott.ssa Anna maria Nicoletti

La scelta di modificare e/o sospendere l'assunzione di medicinali va fatta sempre con il medico competente.
A prescindere, se non lo ha già fatto le suggerisco di consultare uno psicologo/psicoterapeuta per stabilire un eventuale trattamento a mio parere necessario.
A prescindere, se non lo ha già fatto le suggerisco di consultare uno psicologo/psicoterapeuta per stabilire un eventuale trattamento a mio parere necessario.

buongiorno, nei limiti di un consulto virtuale le suggerisco di evitare il fai da te nella sospensione dei farmaci che sta utilizzando.
Il trattamento con benzodiazepine come Xanax o gli antidepressivi che cita non va interrotto senza che sia stato il medico a dirlo e, soprattutto, NON deve essere interrotto bruscamente, in quanto possono manifestarsi sintomi da sospensione, quali:
Capogiri;
Disturbi del sonno;
Agitazione o ansia;
Tremori;
Mal di testa;
Nausea, vomito;
Intorpidimento.
Prima di interrompere la terapia farmacologica il medico può procedere riducendo gradualmente la dose somministrata nell'arco di diverse settimane.
Resto a disposizione
Saluti
Il trattamento con benzodiazepine come Xanax o gli antidepressivi che cita non va interrotto senza che sia stato il medico a dirlo e, soprattutto, NON deve essere interrotto bruscamente, in quanto possono manifestarsi sintomi da sospensione, quali:
Capogiri;
Disturbi del sonno;
Agitazione o ansia;
Tremori;
Mal di testa;
Nausea, vomito;
Intorpidimento.
Prima di interrompere la terapia farmacologica il medico può procedere riducendo gradualmente la dose somministrata nell'arco di diverse settimane.
Resto a disposizione
Saluti
Esperti






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