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Studio Dott.ssa Nicole Crivaro
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Esperienze

Su di me

Sono la dott.ssa Nicole Crivaro, psicologa clinica, psicoterapeuta in formazione presso la Scuola di specializzazione in Psicoterapia ad indirizzo Cog...

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Formazione

  • Scuola di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale - Studi Cognitivi - Genova
  • Università degli Studi di Pavia
  • Università degli Studi di Genova

Specializzazioni

  • Psicoterapia cognitivo comportamentale
  • Psicologia Clinica
  • Psicologia cognitiva
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Tirocini

  • Ospedale Villa Scassi SPDC Genova
  • MiCal Milano
  • Centro DCA ASL 3 Genova
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  • Italiano

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Presso: Studio Dott.ssa Nicole Crivaro colloquio psicologico

Ho avuto modo di incontrarla in diverse sessioni, ho apprezzato la sua capacità di ascoltarmi con attenzione e di interagire con me sempre in un modo non giudicante che mi ha messo a mio agio.

Dott.ssa Nicole Crivaro

La ringrazio molto, il suo feedback mi rende molto contenta.. mi fa piacere che nelle nostre sessioni si sia trovato bene.
Un caro saluto

E
Presso: Studio Dott.ssa Nicole Crivaro colloquio psicologico

La dott.ssa Crivaro è un’eccellente professionista, molto empatica e accogliente. Riesce a metterti a tuo agio fin da subito con professionalità e gentilezza, senza essere mai giudicante.

Consiglio la dott.ssa Crivaro a chiunque senta il bisogno e la voglia di iniziare un percorso psicologico insieme a una psicologa attenta, preparata ed empatica.

Dott.ssa Nicole Crivaro

Grazie mille per le sue parole.. mi fa piacere sapere che si è sentita accolta in maniera non giudicante, è uno dei miei obiettivi principali! a presto

A
Profilo verificato
Presso: Studio Dott.ssa Nicole Crivaro sostegno psicologico

La Dott.ssa Crivaro è un'ottima professionista.
Sempre attenta alle necessità dei pazienti, è in grado di entrare subito in empatica con loro, ascoltandoli, capendo e accogliendo le loro reali necessità sia che queste vengano espresse, sia che non vengano dette.
Fornendo, infine, una presa in carico completa ed efficacie.

È un piacere collaborare con lei e tutti i pazienti rimangono soddisfatti!

La consiglio a chiunque abbia bisogno di uno psicologo sia per i pazienti sia per i professionisti in cerca di una collaborazione!

Dott.ssa Nicole Crivaro

Grazie mille Alessio, è sempre un piacere poter collaborare con te per una presa in carico attenta e condivisa dei pazienti.


T
Presso: Studio Dott.ssa Nicole Crivaro colloquio psicologico

Professionista competente e puntuale, con ottime capacità relazionali, disponibile ad ascoltare e a capire qual è il problema e i comportamenti che lo sostengono.
Consigliatissima

Dott.ssa Nicole Crivaro

Grazie davvero per queste sue parole. Un caro saluto, a presto


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Domande su colloquio psicologico

Buongiorno, da anni soffro di una attrazione compulsiva verso le chat di incontri.
Di fatto ho tradito fisicamente mia moglie solo una volta, chiudendo la relazione nel giro di qualche giorno; questo pur avendo anche incontrato e conosciuto alcune delle tante donne conosciute nelle chat.
Nel tempo ho almeno eliminato le relazioni basate sul sesso virtuale, ciononostante sento comunque sempre il bisogno di entrare in questi siti e conoscere donne, spesso più adulte di me di qualche anno.
Mi trovo così ad avere 3 personalità:
1. quella che ho in famiglia di padre e marito tutto sommato sereno e attento e innamorato della propria moglie
2. una sorta di "gentiluomo" della chat, dato che rispetto ad altri uomini più "sessualmente diretti se non aggressivi" mi relaziono con le donne che conosco con simpatia, educazione ed equilibrio senza degenerare in proposte eroticheo di sesso esplicito, anzi se ne ricevo solitamente chiudo la conversazione
3. quella di uomo immaturo voglioso di vivere un'avventura, senza scopo e senza futuro, solo per il gusto di provare qualcosa di diverso dal "sesso coniugale" (ossia la arte di me che nascondo alle donne con cui chatto)
Sei anni di terapia credo che mi abbiano aiutato in molti aspetti (radicale dimunizione degli stati di ansia e depressione che avevo specialmente sul lavoro) ma non riesco a "risolvere" questa dannosissima dipendenza che assimilo ad una sorta di "ludopatia emotiva"
(Mi scuso se forse sono stato un po' prolisso)

Buonasera, la ringrazio innanzitutto per aver condiviso in modo così puntuale la sua attuale esperienza. Uno degli obiettivi principali di un percorso psicologico è quello di conoscere il proprio funzionamento.. dopo il lavoro che ha fatto su se stesso è aumentata la sua consapevolezza rispetto a quella che lei chiama "ludopatia emotiva". sarebbe interessante approfondire i motivi per i quali lei senta comunque ancora il bisogno di entrare nelle chat di incontri e conoscere nuove persone, nonostante i sintomi di ansia e depressione siano diminuiti, grazie anche al lavoro fatto. Questo suo bisogno che permane ha sicuramente un legame con quella che è la sua storia di vita, che è stata approfondita e compresa in quei 6 anni di terapia, ma nei confronti della quale restano alcuni aspetti da capire, sia dal punto di vista cognitivo ed emotivo, che dal punto di vista del comportamento, ovvero esplorare nuovi modi di comportarsi per vedere "l'effetto che fa". Provi a comportarsi in modo diverso, e si accorga di quello che le succede dentro di lei in termini di sentire, di emozioni, di sensazioni.
Cordiali saluti

Dott.ssa Nicole Crivaro

Dott.ssa Nicole Crivaro

Buonasera,

Vi scrivo perché vorrei sfogarmi un po’, intanto mi presento brevemente…sono una ragazza di 26 anni, al momento lavoro come addetta vendite in un negozio e diciamo che sento che nella mia vita ci sia ancora tanto da sistemare.
Partendo dal lavoro, sto lavorando da un mese in un negozio, e tutte le volte mi succede la stessa cosa, ovvero che dopo un entusiasmo iniziale, inizio ad annoiarmi e non aver voglia di fare le cose forse perché non sono in grado di apprendere tutto velocemente, ma anche per una mia questione di non voler sbagliare e causare problemi.
Inoltre dato che lavoro da circa un mese si è creato un problema relazionale, ovvero che all’inizio della mia esperienza lavorativa mi era successo di avere un brevissimo flirt con un collega, che appena l’avevo visto il primo giorno, ho provato subito un certo interesse e curiosità. Poi nei giorni successivi lui con qualche scusa ha iniziato ad abbracciarmi, chiedendomi anche i contatti personali e di uscire insieme. Solo che tutta questa situazione finì male, perché in pochi giorni cambiò idea e mi disse che non si sentiva pronto, voleva star da solo e che avendo avuto altre relazioni nate in passato al lavoro, non voleva che anche questa potesse finir male.
Io mi sono sentita presa in giro perché non capisco il motivo per cui bisogna creare delle illusioni verso un’altra persona, soprattutto se dici di non aver tempo che per me equivale ad una scusa per dire “non sono così interessato a conoscerti meglio”.
Mi ha dato fastidio non tanto il rifiuto ma la disonestà che ha avuto nei miei confronti, infatti nei giorni successivi lui mi chiese perché mi comportassi in un certo modo, e io gli dissi che per me era meglio così al punto da diventare indifferente per me.
Inoltre credo che anche agli altri colleghi gli sia giunta questa voce e forse sono anche sicura che lui si sia fatto influenzare dagli altri riguardo questa sua decisione.
Sicuramente al lavoro non è facile lavorare insieme a questo mio collega, anche se a volte quando non mi sento bene faccio di tutto per mascherare il mio disagio e la mia non voglia di stare a lavoro.
Da questa delusione sentimentale ne è nata un’altra dopo un po’ di tempo, nel senso che tramite social ho conosciuto un ragazzo interessante, e ho provato ad attaccare bottone scrivendogli per chat, in modo da poterlo conoscerlo meglio. Di recente infatti ci sentiamo spesso, ma sento che c’è qualcosa che non va.
Nel senso che penso che stiamo andando troppo di fretta in questa situazione, perché entrambi siamo interessati a conoscerci, forse lui corre troppo, io invece mi sento più frenata. Ho la sensazione che lui accetterebbe qualsiasi ragazza pur di non stare solo, ma io non voglio che qualcuno mi accetti per riempire un vuoto. Lui mi ha detto che è stato insieme con la sua ex ragazza per tanto tempo, e tempo fa cercava qualcuna per non stare da solo, ma poi ha accettato la sua situazione e ha preferito non accontentarsi.
Lui stesso mi ha detto che non solo il rimpiazzo della sua ex, e che è intenzionato a conoscersi. Non so come andrà a finire questa situazione, ma non so come rallentare la situazione, perché non vorrei correre troppo, prima di stare con qualcuno valuto sempre.
In questa situazione sentimentale al momento mi frena anche la mia situazione in famiglia, perché non ho una famiglia normale e serena come la maggior parte.
In pratica manca un solo mese dallo sfratto dell’affitto, il punto è che non so se mio padre che è l’intestatario dell’affitto abbia parlato o meno con il proprietario di casa riguardo questa situazione.
Mia madre invece continua a lamentarsi, a chiedermi aiuto riguardo l’invio dei curriculum, il problema è che lei vorrebbe che le inviassi i curriculum al suo posto invece di prendersi le sue responsabilità di trovarsi un lavoro.
Si lamenta di tutti in casa e lei non fa nulla per risolvere la sua situazione, quando le faccio notare i suoi errori lei mi dice “eh ma io faccio la spesa, pulisco in casa, tu non fai niente”.
E’ vero che non aiuto molto in casa, ma ribaltare la frittata e dare la colpa agli altri di certo non aiuta la situazione, anzi spesso mi dice che vivere in condizioni pessime non la spaventerebbe.
Personalmente non mi sento protetta dai miei genitori, ma sento di avere un peso addosso, avessi la possibilità me ne andrei di casa anche se in cuor mio so che i problemi me li porterei sempre addosso finchè non li risolvo.
Diciamo che in tutta questa situazione da una parte la cosa positiva è che lavorando, riesco in un certo senso a non pensare e anche ad anestetizzare certe preoccupazioni o pensieri poco piacevoli, anche se sono consapevole che a lavoro mi faranno fuori come è successo nelle altre esperienze perché non sono in grado di fare il mio lavoro e sono insicura di ciò che sono.
In tutta questa situazione sto già andando da una psicologa, anche se ho sempre timore di non riuscire a fare tanti progressi. Quello che mi sento di dire è che durante questo periodo di interruzione per motivi economici, quello che ho notato è che ormai non mi trattengo più le cose che ho da dire, cerco di non essere così giudicante nei miei confronti e di fregarmene di più del giudizio degli altri, anche se non sempre è semplice.
Sento che c’è ancora da molto sistemare, da buttarmi in diverse situazioni come il voler fare un altro lavoro che sia legato all’arte, di imparare a essere costante con i miei obiettivi e di saper essere resiliente soprattutto in questo momento di vita che più che resiliente alle avversità mi sento anestetizzata per evitare di stare peggio.
Adesso che lavoro, ho deciso di riprendere le visite dalla mia psicologa, intanto oggi ho scritto uno sfogo che mi sentivo di fare, spero tanto di ricevere diversi spunti di riflessione e vi ringrazio per avermi ascoltata.

Grazie per aver raccontato la sua storia.. a volte è utile sfogarsi.
Nella vita ci sono momenti un po’ più faticosi di altri, ma un passo alla volta, senza fretta, si affrontano... e se si lasciano da parte le pretese che abbiamo verso noi stessi, il tutto risulta meno faticoso!
Racconta di molte pretese verso di sé.. le chiamiamo “doverizzazioni”: si ricordi che la crescita passa anche dalle difficoltà, e dal non fare tutto sempre perfettamente.. e tenga conto che quando si inizia un nuovo lavoro ci sono dei tempi fisiologici per apprendere il tutto, e il clima emotivo lavorativo incide su questi apprendimenti (veda la questione relazionale).

Secondo lei esiste qualcosa che possa fare o dire questo ragazzo con cui si sente per far sì che lei “sia certa” che lui non la stia rimpiazzando solo per non stare da solo? Non è forse questo aspetto e questo timore qualcosa che lei ha già vissuto in qualche passata relazione?

Rispetto alla questione familiare è comprensibile che lei si senta un peso addosso.. deve essere davvero faticoso questo momento.. rifletta sul fatto che forse non è così necessario sentirsi “protetti” dai genitori all’età di 26 anni, è una donna adulta, e credo abbia tutte le carte in regola per seguire il suo percorso e fare bene anche nella sua terapia che sta attualmente facendo con una psicologa.

Le chiedo: dove ha imparato ad avere sempre il “timore di non riuscire a fare tanti progressi”?; dove ha imparato a dover essere sempre perfetta?
Spero che da queste parole possano averle dato qualche spunto di riflessione utile per lei. Buon proseguimento,

dott.ssa Nicole Crivaro

Dott.ssa Nicole Crivaro

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