Buongiorno due anni fa sono andata a convivere dopo solo pochi mesi di conoscenza e dopo pochi mesi
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Buongiorno due anni fa sono andata a convivere dopo solo pochi mesi di conoscenza e dopo pochi mesi di convivenza abbiamo deciso di avere una figlia, lui è molto legato alla mamma è un mammone, e questa ha portato molte discussioni fra di noi durante la gravidanza passandola piangendo e litigando. All inzio della nostra storia lui sinfrwquentava con me e altre 6 persone fra cui la sua ex, ma da quando siamo andati a convivere non mi ha dato modo di pensieri, anche se era molto dolce con me ma quando litigavamo praticamente ero sempre io a far pace lui diventava di ghiaccio..alla nascita della bimba io ho avuto dopo qualche mese un po’ di depressione post parto il che mi portava a essere insicura su tutto della bimba specialmente il cucinarla che sbagliavo a farlo..’mi sono fatta seguire da una psicologa sia per mia figlia sia per la situazione con lui. poi all eta di 5 mesi ho avuto una chiamata nella mia città di nascita e mi sono trasferita lì... dove mi trovo ancora e lui è rimasto dove lavora..appena tornat nella mia città dopo una discussione lui dice basta e finita per telefono e io stando già male di mio ho cercato in tutti i modi di riavvicinarmi ma lui niente oggi dopo 4 mesi di separazione siamo tornati insieme ma la cosa è molto difficile inquanto lui viene circa ogni 20 giorni e quando sta fuori esce tt le sere e fa le 4 del mattino io di lui non mi fido tanto per il passato e questo mi porta a ripetuti risvegli notturni per chiamarlo e per vedere se mi ha mandato un messaggio se è tornato a casa, se si è collegato su whatsapp, diciamo non riesco a essere serena e mi porta tanto stress, invece quando è qui stando insieme sono più tranquilla, io non so se sia amore o fissazione, io gli ho detto ti amo e lui mi ha risposto che prova un forte sentimento. Io non so cosa sia giusto se questa situazione è salutare per me..sono molto confusa non so più che fare... ovviamente quando è qui stiamo da sua madre perché i miei genitori hanno discusso con lui e lui ora no. Vuole ne parlare con i miei ne salire sopra. Hanno discusso perché lui quando eravamo separati disse vicino a mia madre che io L avevo incastrato nell avere la bimba.. cosa non vera perche L abbiamo scelto insieme... comunque alla fine di tutto io non mi sento serena... e non so se continuare con lui sia salutare per me
Buongiorno,
"posso pensare di vivere senza di lui?" si interroghi e cerchi di dare una risposta a questa domanda. non abbia fretta, si prenda il suo tempo e cerchi di pensare senza farsi condizionare da altri, esterni alla vostra coppia.
Saluti
Dott.ssa Elisa Fedriga
"posso pensare di vivere senza di lui?" si interroghi e cerchi di dare una risposta a questa domanda. non abbia fretta, si prenda il suo tempo e cerchi di pensare senza farsi condizionare da altri, esterni alla vostra coppia.
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Dott.ssa Elisa Fedriga
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Salve. Da quello che scrive convengo con lei che la sua attuale situazione non è affatto serena. vuole prendere una decisione per il bene della sua vita e (probabilmente) per sua figlia. Considerato che aveva già iniziato un percorso con una psicologa potrebbe ricontattarla e farsi sostenere. un percorso che la aiuti a capire emotivamente cosa è bene fare. Cordiali Saluti
E’ una storia complessa e dalle sue parole sembra avere chiare le dinamiche.
Dice di non fidarsi, racconta i vari episodi rispetto ai quali si percepisce non serena e ora si chiede se il tutto sia salutare o meno.
Io credo lei sappia molto bene se lo sia o meno ma ha difficoltà ad accettare le conseguenze!che forse le immagina poco piacevoli.
Su questo può riflettere e approfondire X comprendere cosa la blocchi rispetto al prendere una ‘sana’ decisione.
Le consiglio di farsi seguire da uno/a specialista psicoterapeuta perché lei, gentile signora, possa risolvere, quanto prima, questo empasse.
Dice di non fidarsi, racconta i vari episodi rispetto ai quali si percepisce non serena e ora si chiede se il tutto sia salutare o meno.
Io credo lei sappia molto bene se lo sia o meno ma ha difficoltà ad accettare le conseguenze!che forse le immagina poco piacevoli.
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Buona sera, la situazione che lei descrive è certamente complessa e per questo motivo sarebbe opportuno che lei si facesse seguire da una professionista che la aiuti a fare chiarezza, soprattutto perché una situazione ambigua tra lei e il suo compagno non giova alla vostra bambina.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Biondi
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Biondi
Ho riflettuto leggendo la sua lettera, sicuramente non vi conoscevate molto bene quando siete andati a convivere e dopo pochi mesi avete avuto un figlio. Molto probabilmente il suo compagno non era pronto per un rapporto come il vostro e soprattutto diventare padre, anche se abbia desiderato avere un figlio. Giustamente lei si domanda se questo rapporto è salutare, mi sembra che le crei molta ansia ed insicurezza. Per riuscire a fare chiarezza nel vostro rapporto, le consiglio di eseguire dei colloqui di coppia, per riuscire a capire che tipo di sentimenti, che ancora, vi legano, le auguro di trovare una chiarificazione in modo da farla stare meglio, dott. Eugenia Cardilli
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Salve, da quello che scrive la sua relazione ha avuto sempre alti e bassi ed ora che siete tornati insieme il vivere in città diverse vi porta ad avere una relazione a distanza difficile da gestire. Sopratutto emerge la sua poca fiducia in se stessa e nel suo compagno e questo la tiene sempre sulla corda.
Forse riprendere i colloqui con un/a psicoterapeuta potrebbe esserle di aiuto sia ad acquisire maggior fiducia in se stessa sia a capire il significato che ha per lei la relazione con il suo compagno.
Un saluto
Forse riprendere i colloqui con un/a psicoterapeuta potrebbe esserle di aiuto sia ad acquisire maggior fiducia in se stessa sia a capire il significato che ha per lei la relazione con il suo compagno.
Un saluto
Buonasera. Giustamente lei si chiede se sia amore o fissazione. Ciò che credo fondamentale sia che non cerchiate la collusione, ovvero reciprocamente vi teniate uniti per paura di vivere ognuno la propria vita. Ricordi che la fiducia e la libertà sono fondamentali anche nel rapporto genitoriale oltre che di coppia
Buongiorno, per fare chiarezza nella vostra relazione e decidere il vostro futuro,dovreste farvi aiutare da un terapeuta della coppia.
'Lascia tutto quello che hai e vieni con me'. Forse questa frase le ricorda qualcosa. Mi sembra emblematica del suo aver agito senza riflettere troppo all'esordio della relazione con il suo compagno. Si può capire, da quel che scrive, che lei ha vissuto nella città in cui lui lavorava e lavora tutt'oggi. Insomma, in nome di un desiderio, comprensibile (ma quanto realmente condiviso?), di maternità, lei si è costruita intorno solitudine e incertezza. Di qui la depressione post partum, dovuta anche allo scarto tra l'idea di una genitorialità ideale e il duro riscontro della realtà. È difficile essere madre, soprattutto quando si può contare solo su se stesse...Tra l'altro lei è estremamente identifica con questo ruolo e con sua figlia. Lo si capisce anche da un lapsus che fa nel suo scritto. Adesso però ha un suo lavoro ed è tornata nella sua città di origine. Qui magari scoprirà nuove risorse e nuove parti di sè che aveva dimenticato. Forse si riavvicinerà anche alla sua famiglia di origine...Chissà. Comunque ora lei sembra più pronta a non dipendere più dal suo compagno e a iniziare a pensarsi come donna...Il che vuol dire...Ci pensi ancora su ma mi pare di poter dire che il dado è tratto. Cordialmente, F. Casuccio
Buongiorno,
sicuramente la situazione è complessa e la sua non serenità si percepisce chiaramente da ciò che scrive.
Ha valutato l'ipotesi di rivolgersi nuovamente ad un professionista per fare chiarezza? sicuramente anche dove vive adesso ci sono centri o privati in grado di aiutarla in questo momento così delicato e difficile.
Cordiali saluti.
sicuramente la situazione è complessa e la sua non serenità si percepisce chiaramente da ciò che scrive.
Ha valutato l'ipotesi di rivolgersi nuovamente ad un professionista per fare chiarezza? sicuramente anche dove vive adesso ci sono centri o privati in grado di aiutarla in questo momento così delicato e difficile.
Cordiali saluti.
Gentile Signora,nella sua lettera c 'è tanta confusione quanta sofferenza, non esiti a ricontattare la psicologa che l ha seguita in passato potrebbe essere il momento giusto per riprendere la terapia; altra possibilità: terapia di coppia per cercare di contestualizzare al meglio la situazione per entrambi(lei e il suo compagno) e valutare insieme le prospettive future soprattutto per il bene della bambina.
cordialmente
cordialmente
Buongiorno, mi sembra che lei sia davvero confusa circa la sua situazione e che anche la situazione stessa sia confusa...vivete separati, le relazioni con le famiglie di origine sono conflittuali e soprattutto da quanto scrive neanche voi vi conoscete molto. Credo che per il suo benessere e quello di sua figlia, sia auspicabile trovare un equilibrio nel più breve tempo possibile. Lei scrive di aver avuto contatti con una psicologa a seguito della sua maternità, ma mi sembra di capire che adesso non la vede più. Credo sarebbe molto utile per lei confrontarsi con un professionista che possa aiutarla a capire cosa vuole e cosa è meglio per lei e per sua figlia, così come sarebbe utile approfondire la conoscenza del suo compagno (anche con una terapia di coppia) per poter valutare se e come poter stare insieme.
Cordiali saluti,
Fabiana Fratello
Cordiali saluti,
Fabiana Fratello
Carissima,
Credo che Lei sia perfettamente consapevole (sul piano razionale) del fatto che quella che vive non è una relazione sana, quello che teme sono le conseguenze sul piano emotivo. Credo che Lei sperimenti una difficoltà a separarsi da quest'uomo, nonostante tutto, il che mi lascia pensare che abbia instaurato un legame di dipendenza emotiva nel quale è rimasta profondamente invischiata. Le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico ad orientamento sistemico-relazionale che La aiuti a riconoscere le origini della Sua dipendenza emotiva da quest'uomo e a relazionarsi a lui in maniera differente, rinegoziando i principi della relazione, chela sostenga psicologicamente nel caso in cui decidesse di troncare il rapporto e, soprattutto, che la accompagni verso la conquista di una maggiore consapevolezza e stima di sé, due ingredienti fondamentali per instaurare relazioni interpersonali sane e appaganti.
Un caro saluto,
GF
Credo che Lei sia perfettamente consapevole (sul piano razionale) del fatto che quella che vive non è una relazione sana, quello che teme sono le conseguenze sul piano emotivo. Credo che Lei sperimenti una difficoltà a separarsi da quest'uomo, nonostante tutto, il che mi lascia pensare che abbia instaurato un legame di dipendenza emotiva nel quale è rimasta profondamente invischiata. Le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico ad orientamento sistemico-relazionale che La aiuti a riconoscere le origini della Sua dipendenza emotiva da quest'uomo e a relazionarsi a lui in maniera differente, rinegoziando i principi della relazione, chela sostenga psicologicamente nel caso in cui decidesse di troncare il rapporto e, soprattutto, che la accompagni verso la conquista di una maggiore consapevolezza e stima di sé, due ingredienti fondamentali per instaurare relazioni interpersonali sane e appaganti.
Un caro saluto,
GF
Buonasera, dalle sue parole traspare tanta confusione e sofferenza ma anche la consapevole necessita’ di aiuto.
Sarebbe molto importante lavorare sui rapporti tra lei e il suo compagno, come tra le rispettive famiglie.
La cosa ideale sarebbe un terapeuta con approccio sistemico ma se per ora le risulta difficile puo’ iniziare a ricontattare la sua terapeuta.
Un saluto
MM
Sarebbe molto importante lavorare sui rapporti tra lei e il suo compagno, come tra le rispettive famiglie.
La cosa ideale sarebbe un terapeuta con approccio sistemico ma se per ora le risulta difficile puo’ iniziare a ricontattare la sua terapeuta.
Un saluto
MM
Gentile, la situazione è di certo di estrema pesantezza e complessa da gestire emotivamente. La sua è una richiesta di aiuto chiara. Credo che la cosa migliore da fare sia farsi seguire per capire lei stessa cosa vuole e cosa si aspetta per il suo futuro. Molto spesso per prendere decisioni importanti abbiamo bisogno di un supporto emotivo perché la dipendenza affettiva che si sviluppa tra gli individui è così forte da non lasciare spazio al ragionamento. Indagare i rapporti affettivi, il modo in cui si sta insieme, le aspettative, potranno far emergere la sua verità senza condizionamenti. Saluti.
Da quel che scrive, appare alquanto consapevole del tempo e mi permetta della salute che sta investendo in questa relazione. Una relazione, a mio avviso, mancante di basi solide, oltre che caratterizzata da dinamiche poco funzionali. Non posso consigliarle sul da farsi, ma posso suggerirle un percorso di terapia individuale, che la aiuti a capire cosa vuole, il motivo per cui lo vuole e che soprattutto faccia luce sul suo accontentarsi di un amore a metà.
Sperando di esserle stata minimamente di aiuto, le auguro una buona serata.
Dott.ssa Annarita Parisi
Sperando di esserle stata minimamente di aiuto, le auguro una buona serata.
Dott.ssa Annarita Parisi
Buongiorno.
Mi sembra che la relazione di coppia le porti un forte malessere, ansia, insicurezza sulm futuro.
Le buone relazioni sono quelle in cui ci si impegna in due e si cerca di risolvere, insieme, le problematiche.
Pertanto le consiglio di prendere in considerazione l opzione di una terapia di coppia, oppure qualora il suo partner non volesse, un percorso di terapia individuale che potrebbe farle comprendere qual è la decisione più sana per lei.
Mi sembra che la relazione di coppia le porti un forte malessere, ansia, insicurezza sulm futuro.
Le buone relazioni sono quelle in cui ci si impegna in due e si cerca di risolvere, insieme, le problematiche.
Pertanto le consiglio di prendere in considerazione l opzione di una terapia di coppia, oppure qualora il suo partner non volesse, un percorso di terapia individuale che potrebbe farle comprendere qual è la decisione più sana per lei.
Gentile utente, credo che alla domanda che si è posta (forse è troppo pesante per me?), non bisogna andare troppo lontano per trovare la risposta. Ma lo stress non sempre rappresenta un limite, in alcuni casi è anche una risorsa perché la spingerà quanto prima a cercare una soluzione e a chiedere aiuto, così come ha iniziato a fare descrivendo la sua situazione in questa sede.
Sarebbe, ovviamente, più esaustivo poter conoscere la prospettiva del suo compagno rispetto alle dinamiche di coppia, ma l'altro sembrerebbe poco propenso a mettersi in discussione. A tal proposito, la invito a porsi in una posizione complementare rispetto al suo compagno, in modo da favorire nell'altro un atteggiamento meno difensivo. In tal modo potreste approdare anche ad un percorso di coppia, sicuramente capace di definire più chiaramente i disagi individuali e quelli di coppia. Cordialità
Sarebbe, ovviamente, più esaustivo poter conoscere la prospettiva del suo compagno rispetto alle dinamiche di coppia, ma l'altro sembrerebbe poco propenso a mettersi in discussione. A tal proposito, la invito a porsi in una posizione complementare rispetto al suo compagno, in modo da favorire nell'altro un atteggiamento meno difensivo. In tal modo potreste approdare anche ad un percorso di coppia, sicuramente capace di definire più chiaramente i disagi individuali e quelli di coppia. Cordialità
Salve, c'è nelle sue parole tanta confusione e sofferenza ma anche una consapevolezza sul tempo che tutto questo porta via senza dare una risposta. Lei già aveva fatto ricorso ad uno psicoterapeuta e ora sarebbe opportuno riprendere in considerazione ,se non lo stesso, nella sua città, per il bene suo e della coppia e per dare serenità a sua figlia. Un caro saluto Clorinda Cantarini
Signora buona sera, ci sono diverse aree che andrebbero comunque trattate.
Io rifletto su cosa lei veramente senta rispetto a se stessa, dal momento che accetta delle situazioni che richiedono che lei scelga continuamente di non voler vedere. Non si tratta di amare o di non amare, qui si tratta di essere consapevoli che prima di cercare nell'Altro ciò che non riusciamo a comprendere, dovremmo lavorare su ciò che ci ostina a legarci a tanto dolore.
Saluti
Dott.ssa Fortunato Nadia
Io rifletto su cosa lei veramente senta rispetto a se stessa, dal momento che accetta delle situazioni che richiedono che lei scelga continuamente di non voler vedere. Non si tratta di amare o di non amare, qui si tratta di essere consapevoli che prima di cercare nell'Altro ciò che non riusciamo a comprendere, dovremmo lavorare su ciò che ci ostina a legarci a tanto dolore.
Saluti
Dott.ssa Fortunato Nadia
Gentile Signora, lei si trova di fronte ad un empasse, un blocco.Generalmente i blocchi hanno a che fare con la difficoltà a lasciar andare vecchi schemi comportamentali per acquisirne di nuovi. Lasciar andare implica la capacità di separarsi da cose, situazioni, persone. Le gioverebbe una terapia individuale per comprendere le ragioni profonde che la tengono legata a quest'uomo. Una difficoltà a separarsi? Una dipendenza affettiva? La paura della solitudine?
Cordialità
Dominga Verrone
Cordialità
Dominga Verrone
Gentile Utente di MioDottore, la psicoterapia che ha intrapreso per la depressione post-parto potrebbe essere uno spazio utile per dare ascolto alle incertezze sulla situazione familiare che sta vivendo. Laddove la psicoterapia fosse stata interrotta a causa del suo rientro nella città natale, valuterei la possibilità di riprendere dei colloqui online. Resto a disposizione, dr.ssa M. Di Iorio.
Ognuno affronta nel suo percorso di vita alcune tappe difficili e complesse. E' importante che si faccia certe domande, non per giudicarsi, ma per trovare la strada giusta verso una vita più serena.
Oggi lei è anche una madre e questo la porta ad avere una responsabilità maggiore anche verso se stessa.
Iniziare un percorso, dare continuità e costanza al lavoro terapeutico potrebbe rappresentare per lei un modo per: divenire ciò che si è.
Oggi lei è anche una madre e questo la porta ad avere una responsabilità maggiore anche verso se stessa.
Iniziare un percorso, dare continuità e costanza al lavoro terapeutico potrebbe rappresentare per lei un modo per: divenire ciò che si è.
Gentile utente, presumo sia una situazione molto difficile. per lei.
Lei sta affrontando un periodo di blocco che le rende difficile prendere decisioni, da un lato il desiderio di restare con il padre di sua figlia, dall'altro curarsi di sè e della propria sanità.
Dalle poche informazioni non mi sembra che questo rapporto la faccia sentire molto bene, si ricordi che i bambini in qualche modo avvertono che qualcosa non va.
Potrebbe continuare il percorso che aveva interrotto o iniziarne uno nuovo.
Resto a disposizione
saluti
Dott.ssa Diana
Lei sta affrontando un periodo di blocco che le rende difficile prendere decisioni, da un lato il desiderio di restare con il padre di sua figlia, dall'altro curarsi di sè e della propria sanità.
Dalle poche informazioni non mi sembra che questo rapporto la faccia sentire molto bene, si ricordi che i bambini in qualche modo avvertono che qualcosa non va.
Potrebbe continuare il percorso che aveva interrotto o iniziarne uno nuovo.
Resto a disposizione
saluti
Dott.ssa Diana
Gentilissima, è evidente la complessità della situazione. Avverto il suo momento di forte empasse, con la conseguente difficoltà di prendere decisioni, soprattutto in un rapporto evidentemente non sano.
E' evidente che il rapporto non la fa stare bene, anzi la fa percepire come in una palude, dove non sa quale direzione prendere e come muoversi. E' necessario intraprendere una psicoterapia efficace e costante.
Resto a disposizione, saluti E.C.
E' evidente che il rapporto non la fa stare bene, anzi la fa percepire come in una palude, dove non sa quale direzione prendere e come muoversi. E' necessario intraprendere una psicoterapia efficace e costante.
Resto a disposizione, saluti E.C.
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Gentile signora,
dalle sue parole traspare tutta la sofferenza e la confusione che sta vivendo in questo periodo. Sento tutto il peso che sta cercando di portare sulle sue spalle ed occorre capire per quanto tempo potrà ancora reggerlo. Al di là del suo rapporto con sua figlia, io credo che lei debba cominciare a pensare ad un supporto psicologico che la possa accompagnare nella riscoperta di se stessa, di quello che è meglio per lei e soprattutto nel riscoprire il piacere di prendersi cura di sè. E' una strada che sembra in salita ma, con un supporto, può riuscire a farcela. Ha tutte le risorse. In bocca al lupo.
dalle sue parole traspare tutta la sofferenza e la confusione che sta vivendo in questo periodo. Sento tutto il peso che sta cercando di portare sulle sue spalle ed occorre capire per quanto tempo potrà ancora reggerlo. Al di là del suo rapporto con sua figlia, io credo che lei debba cominciare a pensare ad un supporto psicologico che la possa accompagnare nella riscoperta di se stessa, di quello che è meglio per lei e soprattutto nel riscoprire il piacere di prendersi cura di sè. E' una strada che sembra in salita ma, con un supporto, può riuscire a farcela. Ha tutte le risorse. In bocca al lupo.
Buongiorno,
Sembra che tu stia attraversando un periodo molto difficile e pieno di confusione. È comprensibile che tu ti senta così, considerando tutte le sfide e le difficoltà che hai affrontato nella tua relazione.
È positivo che tu abbia cercato aiuto ad una psicologa per affrontare la tua depressione post parto e le altre difficoltà che hai incontrato. È importante continuare a lavorare su te stessa e sulla tua salute mentale, specialmente in questa fase delicata della tua vita.
Tuttavia, è altrettanto importante prendere in considerazione il tuo benessere emotivo e valutare se la tua relazione attuale ti sta apportando più stress che felicità. È comprensibile che tu ti senta insicura e preoccupata per il comportamento del tuo compagno, specialmente considerando il suo passato e il suo atteggiamento poco rassicurante.
Ti incoraggio a riflettere attentamente su ciò che è davvero importante per te e a valutare se questa relazione ti sta apportando il sostegno e la serenità di cui hai bisogno. Se ti rendi conto che la situazione ti sta causando più stress che altro, potrebbe essere il momento di prendere decisioni importanti per il tuo benessere emotivo e quello della tua bambina.
Non esitare a continuare a cercare supporto dalla tua psicologa e a considerare la possibilità di parlare con un terapeuta di coppia per esplorare le dinamiche della tua relazione in modo più approfondito.
Ricorda che la tua salute e il tuo benessere sono la priorità assoluta, e meriti di essere felice e serena nella tua vita.
Resto a tua disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott. Tiziana Vecchiarini
Psicoterapeuta dell'infanzia, della famiglia e della coppia. Terapeuta EMDR
Sembra che tu stia attraversando un periodo molto difficile e pieno di confusione. È comprensibile che tu ti senta così, considerando tutte le sfide e le difficoltà che hai affrontato nella tua relazione.
È positivo che tu abbia cercato aiuto ad una psicologa per affrontare la tua depressione post parto e le altre difficoltà che hai incontrato. È importante continuare a lavorare su te stessa e sulla tua salute mentale, specialmente in questa fase delicata della tua vita.
Tuttavia, è altrettanto importante prendere in considerazione il tuo benessere emotivo e valutare se la tua relazione attuale ti sta apportando più stress che felicità. È comprensibile che tu ti senta insicura e preoccupata per il comportamento del tuo compagno, specialmente considerando il suo passato e il suo atteggiamento poco rassicurante.
Ti incoraggio a riflettere attentamente su ciò che è davvero importante per te e a valutare se questa relazione ti sta apportando il sostegno e la serenità di cui hai bisogno. Se ti rendi conto che la situazione ti sta causando più stress che altro, potrebbe essere il momento di prendere decisioni importanti per il tuo benessere emotivo e quello della tua bambina.
Non esitare a continuare a cercare supporto dalla tua psicologa e a considerare la possibilità di parlare con un terapeuta di coppia per esplorare le dinamiche della tua relazione in modo più approfondito.
Ricorda che la tua salute e il tuo benessere sono la priorità assoluta, e meriti di essere felice e serena nella tua vita.
Resto a tua disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott. Tiziana Vecchiarini
Psicoterapeuta dell'infanzia, della famiglia e della coppia. Terapeuta EMDR
Gentile signora, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Dal suo racconto lei appare consapevole delle energie che le richiede questa relazione, e certamente è una cosa positiva. La relazione non sembra avere dinamiche funzionali, di dialogo tra voi, e questo probabilmente è opportuno iniziare a farlo, poiché è proprio dal comunicare all'altro le proprie emozioni che si possono creare dei punti di svolta per il vostro rapporto. Prima di tutto credo sia utile uno spazio terapeutico per sè, per comprendere le sue emozioni e cercare di capire desidera davvero. resto a disposizione per ogni riflessione, anche online, dott.ssa Amelia Capezio
Ritengo sia molto importante che lei abbia già piena consapevolezza del fatto che ciò che sta accadendo all'interno della relazione necessiti di una valutazione per capire se e come proseguire. Continui nella ricerca di ciò che vuole davvero da una relazione e soprattutto del motivo per cui si è "accontentata" finora e questo, se possibile, all'interno di uno spazio terapeutico in cui possa sentirsi sostenuta.
Dott.ssa Eugenia Ferrara
Dott.ssa Eugenia Ferrara
Gentile signora, sia per motivi giuridici che per motivi psicologici penso sia opportuno fermarsi e fare chiarezza. Una condizione stressogena come la Sua richiede un intervento immediato per il bene suo, di sua figlia e anche del suo compagno. Ci pensi. Mi faccia sapere. Cordiali Saluti
Buona sera cara utente, comprendo perfettamente che tu abbia bisogno di chiarire i tuoi sentimenti e trovare una soluzione che ti porti serenità. La situazione che stai vivendo è complessa e richiede una riflessione profonda, non prendere decisioni affrettate ma concediti il tempo necessario per capire cosa sia meglio per te. Per questo ti consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per affrontare i problemi e trovare la giusta soluzione per salvare questa relazione anche per il bene di tua figlia. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti non esitare a contattarmi, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, dott.ssa Cristina Sinno
Buona sera. La situazione descritta è molto complessa per dinamiche relazionali, di coppia e familiari, relative alla famiglia nucleare e a quella di origine di entrambi. Il tempo non concesso allora, per conoscervi meglio, potrebbe essere importante ora per comprendere dove lei è rispetto a questo amore e alla relazione che, in ogni caso, resterà una relazione importante vista la presenza di una bambina che vi vede "in relazione" come genitori. Sarebbe bello poterselo dedicare in coppia, non per tornare insieme a tutti i costi, ma per comprendere cosa non ha funzionato e cosa non vi siete concessi il tempo di dirvi, per poter lasciare andare quanto appesantisce la vostra relazione ora!
Il tempo e lo spazio da dedicarsi sono importanti per poter fare i conti, da sola o in coppia, con le sue emozioni ed i suoi sentimenti, verso sè stessa e verso l'altro, accogliendo, così, la possibilità di osservare i cambiamenti occorsi nella relazione e nelle dinamiche finora vissute, utili all'evoluzione di un rapporto che sta mostrando tante fragilità. Tanto più questo diventa importante alla luce del fatto che il suo compagno resterà sempre nella sua vita come padre di sua figlia, rapporti e dinamiche non sovrapponibili a quelle di una coppia che convive e si vive, ma propri di una coppia che possa anche essere solo di tipo "genitoriale". Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a fare chiarezza e a lasciare che il legame evolva libero da fraintendimenti, sospesi e intrusioni che ne impediscono la naturale realizzazione, abbracciando e facendo i conti con tutto il bagaglio emotivo del vostro stare insieme, prima, durante e dopo la nascita di vostra figlia. Saluti, dott.ssa Ilaria Santonicola
Il tempo e lo spazio da dedicarsi sono importanti per poter fare i conti, da sola o in coppia, con le sue emozioni ed i suoi sentimenti, verso sè stessa e verso l'altro, accogliendo, così, la possibilità di osservare i cambiamenti occorsi nella relazione e nelle dinamiche finora vissute, utili all'evoluzione di un rapporto che sta mostrando tante fragilità. Tanto più questo diventa importante alla luce del fatto che il suo compagno resterà sempre nella sua vita come padre di sua figlia, rapporti e dinamiche non sovrapponibili a quelle di una coppia che convive e si vive, ma propri di una coppia che possa anche essere solo di tipo "genitoriale". Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a fare chiarezza e a lasciare che il legame evolva libero da fraintendimenti, sospesi e intrusioni che ne impediscono la naturale realizzazione, abbracciando e facendo i conti con tutto il bagaglio emotivo del vostro stare insieme, prima, durante e dopo la nascita di vostra figlia. Saluti, dott.ssa Ilaria Santonicola
Gentile utente,
condivido in larga parte quanto espresso dai colleghi, poiché le loro osservazioni riflettono un approccio rispettoso e professionale verso il tema da lei sollevato.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
condivido in larga parte quanto espresso dai colleghi, poiché le loro osservazioni riflettono un approccio rispettoso e professionale verso il tema da lei sollevato.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Gentile utente leggendo queste righe penso che la relazione sia già finita da tempo e che anche lei riconosce che questa relazione non sia salutare per lei e anche per la bambina.
Buongiorno signora. Questo è un tipico caso in cui è evidente il da farsi ma al tempo stesso è molto difficile farlo. La cosa migliore che lei possa fare è iniziare un percorso di sostegno psicoterapico atto al farle raggiungere maggiore consapevolezza di quello che realmente vuole e da chi lo vuole ma soprattutto che la motivi a fare la scelta che razionalmente ha già fatto. Descrive il suo compagno come un manipolatore del tutto incapace di stare dentro una relazione monogama e alla continua ricerca di gratificazione immediata. Separarsi da questo tipo di persona o ridefinire la relazione con essa, in termini più egalitari, è davvero un impresa ardua. Inoltre ogni tentativo fallito tende a diminuire l'autostima ed autoefficacia. Insomma è un circolo vizioso che può essere interrotto solo tramite una relazione virtuosa, di qualunque tipo. Le mando un caloroso abbraccio
Buonasera, da quanto leggo capisco quanto la situazione che stai vivendo sia davvero complessa e ti stia causando molta confusione e stress. Il fatto che tu stia riflettendo così attentamente su come ti senti e sulla salute della tua relazione è un passo importante per cercare di fare chiarezza.
In ogni caso, ricorda che meriti di sentirti serena e sicura nella tua vita e nelle tue relazioni. Prenditi il tempo e lo spazio che ti serve per capire cosa è meglio per te anche con l'aiuto di persone qualificate. Potresti richiedere una terapia di coppia per affrontare le tue indecisioni e le tue paure insieme a lui, cosi da poter comprendere insieme lo stato della vostra relazione e le vostre aspettative per il futuro. Spero di esserti stata di aiuto.
In ogni caso, ricorda che meriti di sentirti serena e sicura nella tua vita e nelle tue relazioni. Prenditi il tempo e lo spazio che ti serve per capire cosa è meglio per te anche con l'aiuto di persone qualificate. Potresti richiedere una terapia di coppia per affrontare le tue indecisioni e le tue paure insieme a lui, cosi da poter comprendere insieme lo stato della vostra relazione e le vostre aspettative per il futuro. Spero di esserti stata di aiuto.
Salutare= che reca giovamento alla salute.
Parta col riflettere su questo e chieda aiuto se ne ha bisogno.
Parta col riflettere su questo e chieda aiuto se ne ha bisogno.
Salve. Ho letto attentamente il suo racconto. Mi dispiace per come si sente e comprendo perfettamente quanto sia complicato lasciar andare via una persona a cui si vuole bene.
Però credo pure che Lei debba interrogarsi sul PERCHÉ si lega a persone così POCO AFFIDABILI. Il vero problema è questo!
Se comprende ciò avrà trovato la chiave per vivere serenamente le sue relazioni.
Spero di averle fornito un piccolo stimolo a pensare.
Saluti.
Dott.ssa CANTONE STEFANIA
Però credo pure che Lei debba interrogarsi sul PERCHÉ si lega a persone così POCO AFFIDABILI. Il vero problema è questo!
Se comprende ciò avrà trovato la chiave per vivere serenamente le sue relazioni.
Spero di averle fornito un piccolo stimolo a pensare.
Saluti.
Dott.ssa CANTONE STEFANIA
Leggere la tua storia è come attraversare una lunga salita, fatta di speranze, ferite, dubbi e ritorni. Hai vissuto in poco tempo ciò che per molti avviene in anni: la convivenza, una gravidanza difficile, la nascita di una figlia, la distanza, la separazione, il ritorno. E in tutto questo, sei rimasta spesso sola a reggere il peso emotivo delle decisioni, delle rinunce, dei silenzi.
Quello che racconti è più di una semplice “relazione complicata”. È una relazione che ti costringe a chiederti ogni giorno: “Sto bene? Posso fidarmi? Sto vivendo o sto inseguendo?”
Il fatto che tu ti senta più serena quando lui è con te, e in forte allerta quando è lontano, ci dice molto: non è solo lui che ti manca, ma la tua stessa possibilità di stare tranquilla dentro di te. Il tuo corpo te lo sta dicendo chiaramente: insonnia, controllo compulsivo, angoscia. Il tuo sistema nervoso è sempre in allarme. Questa non è “fissazione”, come tu temi, ma è un modo in cui la tua psiche ti segnala che forse stai vivendo in uno stato costante di minaccia emotiva.
Non si tratta solo di amore o non amore. Si tratta di quanto spazio questa relazione lascia per la tua serenità, per il tuo respiro, per il tuo senso di valore.
Hai fatto un passo importante quando ti sei affidata a una psicologa: significa che dentro di te esiste una parte che vuole proteggerti, che vuole capire, crescere, e forse anche smettere di lottare per tenere insieme ciò che non è capace di contenerti davvero.
Permettiti di porti questa domanda, in modo nuovo:
“Questa relazione mi protegge o mi espone?”
“Mi riconosce o mi fa sentire costantemente in errore?”
A volte, tornare insieme non è un segno che qualcosa è risolto. È solo un’altra occasione per vedere più chiaramente chi siamo e cosa ci manca.
Se ti senti confusa, non è perché hai qualcosa che non va. È perché stai cercando di dare un nome a un dolore che nessuno ha ancora riconosciuto fino in fondo.
Io sono qui, se un giorno vorrai esplorarlo con uno sguardo professionale, accogliente e senza giudizio.
Quello che racconti è più di una semplice “relazione complicata”. È una relazione che ti costringe a chiederti ogni giorno: “Sto bene? Posso fidarmi? Sto vivendo o sto inseguendo?”
Il fatto che tu ti senta più serena quando lui è con te, e in forte allerta quando è lontano, ci dice molto: non è solo lui che ti manca, ma la tua stessa possibilità di stare tranquilla dentro di te. Il tuo corpo te lo sta dicendo chiaramente: insonnia, controllo compulsivo, angoscia. Il tuo sistema nervoso è sempre in allarme. Questa non è “fissazione”, come tu temi, ma è un modo in cui la tua psiche ti segnala che forse stai vivendo in uno stato costante di minaccia emotiva.
Non si tratta solo di amore o non amore. Si tratta di quanto spazio questa relazione lascia per la tua serenità, per il tuo respiro, per il tuo senso di valore.
Hai fatto un passo importante quando ti sei affidata a una psicologa: significa che dentro di te esiste una parte che vuole proteggerti, che vuole capire, crescere, e forse anche smettere di lottare per tenere insieme ciò che non è capace di contenerti davvero.
Permettiti di porti questa domanda, in modo nuovo:
“Questa relazione mi protegge o mi espone?”
“Mi riconosce o mi fa sentire costantemente in errore?”
A volte, tornare insieme non è un segno che qualcosa è risolto. È solo un’altra occasione per vedere più chiaramente chi siamo e cosa ci manca.
Se ti senti confusa, non è perché hai qualcosa che non va. È perché stai cercando di dare un nome a un dolore che nessuno ha ancora riconosciuto fino in fondo.
Io sono qui, se un giorno vorrai esplorarlo con uno sguardo professionale, accogliente e senza giudizio.
Salve, penso che lei si meriti amore, rispetto, serenità e un compagno che la supporti davvero, nei momenti belli e in quelli difficili. Se oggi non ha tutto questo, non è sbagliato chiedersi se valga la pena continuare.
Non è troppo tardi per scegliere una strada nuova, più serena, per lei e per sua figlia.
Non è troppo tardi per scegliere una strada nuova, più serena, per lei e per sua figlia.
Ciao Cara, grazie per aver condiviso con tanta apertura e sincerità un pezzo così importante e delicato della tua vita. Da quello che scrivi emerge chiaramente quanto tu abbia cercato, con tutte le tue forze, di mantenere insieme una relazione complessa, dentro la quale hai investito tanto – affettivamente, emotivamente e anche come madre.
L’approccio sistemico-relazionale ci aiuta a guardare alle difficoltà non solo come problemi individuali, ma come dinamiche che si costruiscono e si mantengono all’interno dei legami, della storia familiare, delle scelte fatte nel tempo. E proprio per questo è importante iniziare a pensare che forse non tutto il peso debba essere sulle tue spalle, ma che ci siano aspetti relazionali che andrebbero visti, compresi e “contenuti” all’interno di un lavoro congiunto.
In questo senso, potresti valutare – se ti senti pronta – l’idea di iniziare o riprendere un percorso terapeutico non solo individuale, ma anche di coppia. Questo potrebbe aiutare a dare forma e contenimento al dolore, al senso di confusione, alla paura, alla rabbia, ma anche al desiderio di stare bene. Una terapia di coppia, nello specifico, aiuterebbe a far emergere i modelli relazionali reciproci, gli “incastri” affettivi, le aspettative implicite e le ferite che si sono accumulate.
È importante che tu ti dia il diritto di chiederti, con onestà e senza giudizio: “Cosa sto cercando da questa relazione? Cosa mi fa stare bene e cosa, invece, mi consuma?”. Ti chiedi se è amore o una fissazione: sono domande che meritano tempo, ascolto e uno spazio protetto in cui esplorarle, senza pressioni.
Il fatto che tu oggi non ti senta serena è già un indicatore importante. In una relazione, specie con una bimba piccola, il benessere emotivo della madre è fondamentale. Anche le difficoltà con le famiglie d’origine, che oggi creano una distanza pratica ed emotiva, sono parte di un sistema più ampio che influenza la vostra coppia. Questi “non detti”, i rancori, le incomprensioni con i tuoi genitori e la sua famiglia, potrebbero essere affrontati nel tempo in uno spazio terapeutico che dia voce anche a questi legami “periferici” ma molto presenti.
Infine, la tua insicurezza e la fatica nel fidarti, specialmente nei momenti in cui lui è lontano, sono segnali che non andrebbero ignorati ma compresi: la fiducia non è solo un atto, ma anche una costruzione che ha bisogno di basi condivise, di responsabilità reciproca e di presenza emotiva.
Ti invito a pensare alla terapia non come all’ultima risorsa, ma come a un luogo dove rimettere ordine dentro e fuori, e dove potresti anche scoprire nuove possibilità – per te, per la tua bambina, e forse anche per la vostra coppia.
Con cura e rispetto,
Roberta Ravolo
psicologa psicoterapeuta sistemico e relazionale ad orientamento comunitario
L’approccio sistemico-relazionale ci aiuta a guardare alle difficoltà non solo come problemi individuali, ma come dinamiche che si costruiscono e si mantengono all’interno dei legami, della storia familiare, delle scelte fatte nel tempo. E proprio per questo è importante iniziare a pensare che forse non tutto il peso debba essere sulle tue spalle, ma che ci siano aspetti relazionali che andrebbero visti, compresi e “contenuti” all’interno di un lavoro congiunto.
In questo senso, potresti valutare – se ti senti pronta – l’idea di iniziare o riprendere un percorso terapeutico non solo individuale, ma anche di coppia. Questo potrebbe aiutare a dare forma e contenimento al dolore, al senso di confusione, alla paura, alla rabbia, ma anche al desiderio di stare bene. Una terapia di coppia, nello specifico, aiuterebbe a far emergere i modelli relazionali reciproci, gli “incastri” affettivi, le aspettative implicite e le ferite che si sono accumulate.
È importante che tu ti dia il diritto di chiederti, con onestà e senza giudizio: “Cosa sto cercando da questa relazione? Cosa mi fa stare bene e cosa, invece, mi consuma?”. Ti chiedi se è amore o una fissazione: sono domande che meritano tempo, ascolto e uno spazio protetto in cui esplorarle, senza pressioni.
Il fatto che tu oggi non ti senta serena è già un indicatore importante. In una relazione, specie con una bimba piccola, il benessere emotivo della madre è fondamentale. Anche le difficoltà con le famiglie d’origine, che oggi creano una distanza pratica ed emotiva, sono parte di un sistema più ampio che influenza la vostra coppia. Questi “non detti”, i rancori, le incomprensioni con i tuoi genitori e la sua famiglia, potrebbero essere affrontati nel tempo in uno spazio terapeutico che dia voce anche a questi legami “periferici” ma molto presenti.
Infine, la tua insicurezza e la fatica nel fidarti, specialmente nei momenti in cui lui è lontano, sono segnali che non andrebbero ignorati ma compresi: la fiducia non è solo un atto, ma anche una costruzione che ha bisogno di basi condivise, di responsabilità reciproca e di presenza emotiva.
Ti invito a pensare alla terapia non come all’ultima risorsa, ma come a un luogo dove rimettere ordine dentro e fuori, e dove potresti anche scoprire nuove possibilità – per te, per la tua bambina, e forse anche per la vostra coppia.
Con cura e rispetto,
Roberta Ravolo
psicologa psicoterapeuta sistemico e relazionale ad orientamento comunitario
Cara,
effettivamente leggendo le sue parole, non trovo serenità e gioia, due emozioni importanti, che dovrebbero essere prevalenti in un momento di cambiamento come quello della nascita di una nuova vita, che già di suo comporta tanta stanchezza e stress. Lei avrebbe bisogno di essere supportata, aiutata, sostenuta nel difficile compito di essere madre, ma sembra che questo non avvenga e che lei abbia una preoccupazione costante. Non credo che il focus sia se vi amate oppure no, perchè non è solo l'amore l'aspetto importante di una relazione. Ciò che è importante è capire se vi fate bene a vicenda, se vi migliorate, se ognuno di voi riesce ad essere per l'altro un sostegno e una gioia. Se questo non avviene, allora occorre farci delle domande. Avete mai pensato ad un percorso di coppia? Ho la sensazione che lei si senta un pochino in trappola: con lui non sta più bene, ma senza non riesce a stare. Quindi, forse dovrebbe indagare in un percorso individuale, perchè il suo compagno l'ha resa così fragile in questo momento e se ci sono delle potenzialità per affrontare insieme il resto della vostra vita, risolvendo le questioni in sospeso, anche per il bene della vostra piccolina. La saluto e le faccio un grande in bocca al lupo!
effettivamente leggendo le sue parole, non trovo serenità e gioia, due emozioni importanti, che dovrebbero essere prevalenti in un momento di cambiamento come quello della nascita di una nuova vita, che già di suo comporta tanta stanchezza e stress. Lei avrebbe bisogno di essere supportata, aiutata, sostenuta nel difficile compito di essere madre, ma sembra che questo non avvenga e che lei abbia una preoccupazione costante. Non credo che il focus sia se vi amate oppure no, perchè non è solo l'amore l'aspetto importante di una relazione. Ciò che è importante è capire se vi fate bene a vicenda, se vi migliorate, se ognuno di voi riesce ad essere per l'altro un sostegno e una gioia. Se questo non avviene, allora occorre farci delle domande. Avete mai pensato ad un percorso di coppia? Ho la sensazione che lei si senta un pochino in trappola: con lui non sta più bene, ma senza non riesce a stare. Quindi, forse dovrebbe indagare in un percorso individuale, perchè il suo compagno l'ha resa così fragile in questo momento e se ci sono delle potenzialità per affrontare insieme il resto della vostra vita, risolvendo le questioni in sospeso, anche per il bene della vostra piccolina. La saluto e le faccio un grande in bocca al lupo!
Salve, la situazione è molto complessa, la presenza della bimba complica molto il tutto. Scegli la tua serenità e soprattutto il benessere della bambina. Genitori sereni bimbi sereni, obbligarsi per forza a stare in una relazione non ti permette di vivere nel migliore dei modi. Scegli tenendo ben presente questo.
Buongiorno, è comprensibile che tu non ti senta serena in questo momento; sicuramente la nascita di un figlio porta sempre grandi cambiamenti e può riattivare fragilità già presenti nella coppia e nelle famiglie. In questo momento può esserti utile distinguere due piani: quello di coppia, fatto di aspettative e difficoltà con il tuo compagno e quello genitoriale, che riguarda la responsabilità condivisa verso vostra figlia. Prova a chiederti cosa desideri davvero per te e per lei, quali condizioni ti servono per stare bene e cosa non sei più disposta a tollerare. In questo percorso può aiutarti cercare sostegno esterno, individuale o di coppia, in modo da avere uno spazio neutro in cui riflettere e rimettere ordine, proteggendo sia la tua serenità che quella di tua figlia
Salve,
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità la sua storia, che porta con sé molti aspetti delicati e complessi. È comprensibile che, dopo ciò che ha vissuto, si trovi oggi a provare confusione e fatica a capire se la relazione che sta portando avanti sia davvero fonte di benessere per lei.
Quando ci sono vissuti di sfiducia, insicurezze e difficoltà di comunicazione, diventa naturale sentirsi in tensione e cercare continuamente conferme. Allo stesso tempo, il desiderio di serenità e stabilità che traspare dalle sue parole merita attenzione e rispetto.
Non esiste una risposta giusta in assoluto, ma può essere importante chiedersi che cosa desidera per sé, quali sono i bisogni profondi che sente di avere in questo momento, e se la relazione così com’è le permette di sentirsi tutelata e sostenuta. Un percorso di supporto psicologico personale potrebbe offrirle uno spazio sicuro per dare voce a queste domande, ritrovare chiarezza e orientarsi nelle scelte future in modo più sereno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Franco – Psicoterapeuta
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità la sua storia, che porta con sé molti aspetti delicati e complessi. È comprensibile che, dopo ciò che ha vissuto, si trovi oggi a provare confusione e fatica a capire se la relazione che sta portando avanti sia davvero fonte di benessere per lei.
Quando ci sono vissuti di sfiducia, insicurezze e difficoltà di comunicazione, diventa naturale sentirsi in tensione e cercare continuamente conferme. Allo stesso tempo, il desiderio di serenità e stabilità che traspare dalle sue parole merita attenzione e rispetto.
Non esiste una risposta giusta in assoluto, ma può essere importante chiedersi che cosa desidera per sé, quali sono i bisogni profondi che sente di avere in questo momento, e se la relazione così com’è le permette di sentirsi tutelata e sostenuta. Un percorso di supporto psicologico personale potrebbe offrirle uno spazio sicuro per dare voce a queste domande, ritrovare chiarezza e orientarsi nelle scelte future in modo più sereno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Franco – Psicoterapeuta
La situazione che descrive sembra particolarmente complessa e immagino la sofferenza che le provoca. Le consiglio di cercare un terapeuta nella sua zona che possa aiutarla a comprendere cosa desidera davvero e a prendersi cura di sé e della sua bambina, in bocca al lupo!
Salve, la sua insicurezza è comprensibile, perché sta vivendo una relazione che la lascia spesso sola, in allerta, con un carico mentale ed emotivo molto forte, specialmente ora che è anche mamma. La distanza, la mancanza di fiducia, i messaggi ambigui da parte sua e la tensione familiare la stanno consumando, più che nutrire. Una relazione sana dovrebbe portare stabilità e sostegno, non paura, dubbi continui e bisogno di controllare. Quando si arriva a chiedersi se è amore o solo dipendenza emotiva, spesso è il corpo stesso a dare la risposta, con insonnia, ansia e stress.
Le suggerisco di proseguire o riprendere un percorso con uno psicologo psicoterapeuta, magari integrando un lavoro sulla consapevolezza e sull’autostima con approcci come la Mindfulness o l’analisi bioenergetica. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Le suggerisco di proseguire o riprendere un percorso con uno psicologo psicoterapeuta, magari integrando un lavoro sulla consapevolezza e sull’autostima con approcci come la Mindfulness o l’analisi bioenergetica. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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