Buonasera, ho una bambina di quasi 6 anni affetta da adhd disturbo oppositivo provocatorio. Fa terap

27 risposte
Buonasera, ho una bambina di quasi 6 anni affetta da adhd disturbo oppositivo provocatorio. Fa terapia cognitivo comportamentale ma l attenzione non sembra migliorata, è sempre stanca, svolge i compiti (al massimo 2pagine) con fatica trovando sempre una scusa per sviare il compito. Faceva terapia multisistemica in acqua, attualmente fa nuoto con tutti gli altri bambini e proprio oggi c è stato un piccolo episodio di aggressività :due pizzicotti ad una bambina. Sono contraria all uso farmacologico, sto provando con l olio di vetiver e omega-3. Vorrei consultare un nutrizionista per una dieta alimentare. Non so come aiutare mia figlia ad essere sempre tranquilla, a concentrarsi, a non stancarsi facilmente, ad organizzarsi.. Come posso aiutarla? Cordiali saluti.
Buonasera. Signora, è fondamentale l'approccio integrato riabilitativo. Provi a trovare un centro di riferimento in zona o un'associazione (esempio AIDAI) o associazioni di familiari per bambini con Adhd. Non può essere lei madre, proprio perché fortemente coinvolta, a stabilire da sola il giusto percorso di cura. Si tratta di una situazione molto complessa, che richiede tante energie e unione nella parte pedagogica oltre che riabilitativa

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Salve, appoggio completamente la mia collega, non credo che lei può risolvere il problema della bimba da sola, o con integratori e nutrizionista . Lei dovrebbe portare la bimba in un centro specializzato per l' ADHD dove le faranno una giusta diagnosi e relativa cura. La saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli
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Buongiorni,concordo con i colleghi riguardo al fatto che è importante una valutazione e un percorso fatti da professionisti che lavorino in team in un centro specializzato. Alcuni di questi offrono anche un parental training, per sostenere i genitori nella gestione di alcuni comportamenti problema. Detto questo,poiché si nota che lei è già una mamma molto attenta, la invito anche a non catastrofizzare alcuni piccoli eventi come quello che ci ha descritto e ad avere fiducia in chi si prenderà cura del suo bambino.

Cordiali saluti
Dott.Esposito Malara
Buon giorno Signora,
Concordo coi colleghi : è più che comprensibile che un genitore attento, come lei pare, sia spaventato e preoccupato da una situazione simile.
È certamente necessario fare un lavoro integrato che dia sostegno anche a Lei/voi come madre e come famiglia per comprendere meglio ciò che succede e distinguere, spesso non è semplice, gli avvenimenti gravi e patologici da quelli più legati al consueto crescere di un bambino.
È inoltre importante porre attenzione al nostro contesto di vita familiare e non.
Oggi la vita ci porta dei ritmi così frenetici che il disturbo nell'attenzione nei bambini finisce per essere "la loro unica risposta possibile" a ritmi di vita che toccano noi e loro, spesso nostro malgrado.
Un cordiale saluto.
Andrea De Lorenzo Poz.
Cara signora,
c'è tanta preoccupazione nelle sue parole, ma anche tanto impegno nella strada intrapresa:
- la diagnosi le è stata fatta, immagino da un neuropsichiatra infantile o da chi specializzato nell'ambito indicato
- è seguita da una psicoterapeuta che si occupa di comportamento, aspetto anche questo importante
- vuole integrare il sostegno a sua figlia con degli integratori e quindi contattare una nutrizionista, questo potrebbe essere un aiuto
Come suggerisce qualche collega potrebbe essere importante un'attenzione all'aspetto emotivo, suo, vostro in quanto famiglia e soprattutto di sua figlia.
L'ADHD, l'opposizione, così come tutto ciò che fa parte della vita, ha sempre una importante componente emotiva: bassa autostima, confusione, difficoltà ad entrare e stabilire relazioni con gli altri, paura del rifiuto, forte senso di disagio che si riversa nell'opposizione e nella difficoltà a "stare". Queste componenti dovrebbero essere parte integrante del percorso di terapia...
Buon percorso signora, piano piano...
Gilda Schiavoni
Gentile mamma,
Certi comportamenti dei bambini, che vengono chiamati con nomi altisonanti, sono spesso una reazione di protesta a condizioni di disagio che essendo piccoli non sanno raccontare se non attraverso l’azione.
Se per esempio ha iniziato ora la prima elementare, potrebbe avere difficoltà a rispettare la regola di rimanere seduta per tanto tempo. Il suo comportamento potrebbe essere anche una reazione a esperienze che le sono sembrate ingiuste. Provi a collegare le reazioni della bambina a quello che le succede e potrebbe trovare qualche risposta alla sua domanda. Consideri anche la possibilità che la bambina si senta sovraccarica e non ce la faccia a fare tutto o magari ha bisogno di più tempo per adattarsi.
Un cordiale saluto.
D.ssa Patrizia Mattioli
Le suggerisco un percorso di parent training rivolto a Lei e suo marito,che ha l'obiettivo di informarvi in modo completo sulle caratteristiche e sul funzionamento dei bambini con ADHD,ma soprattutto di formarvi all'utilizzo di strategie utili per gestire i comportamenti problema di vostra figlia.Il parent training per i genitori è spesso utilizzato insieme al trattamento cognitivo-comportamentale per il bambino con ADHD.Si può rivolgere all'associazione AIFA (Associazione Italiana Famiglie Adhd) per avere informazioni relative al suo territorio,in slcuni casi tali percorsi per i genitori sono offerti gratuitamente.
Gentile signora, comprendo il suo stato di frustrazione, di fronte alla problematica che sua figlia propone, e sono particolarmente attento con la collega Mattioli, che le sottolinea quanto ci sia del bambino nelle modalità di comportamento "anomalo" dove la disattenzione e altro rappresentino dei segnali, delle manifestazioni del proprio disagio, anche per questo io propongo sempre affinchèé siano anche i genitori ad intraprendere un percorso di elaborazione dell'ansia.
Per questo se interessati proporrei un incontro conoscitivo dove stabilire quali strategie intraprendere, anche in funzione dei risultati attinenti a sua figlia.
Le proporrei quindi di prenotare un'incontro al sabato mattina che ci permette di avere del tempo sufficiente.
distinti saluti
Barbera Antonio
Premesso che condivido con i miei colleghi ogni indicazione offerta, è importante signora un intervento integrato e soprattutto ottimale sarebbe essere "seguiti" e accolti da un unico centro specializzato in adhd o disturbi dello sviluppo.
Poi in merito al suo racconto sull' attenzione e l'età di sua figlia si comprende che abbia iniziato un nuovo percorso scolastico che comporta la mobilitazione di emozioni e pertanto manifestazioni di "agitazione". Tenga conto che tutti i bambini sviluppano un'idea di sé (ad es. "Io sono capace" o "io non sono capace") che influenza e determina l'espressione di un comportamento o la gestione di una situazione. Pertanto è necessario innanzitutto che lei trovi un centro o studio esperto in disturbi dello sviluppo o evolutivo che vi aiuti ad affrontare e gestire le difficoltà che Si presentano.

Cordialmente dott.ssa Arcangela AnnaRita Savino
Salve. La diagnosi è stata fatta da un neuropsichiatra? Consideri che sicuramente la psicoterapia è molto utile alla bambina, ma può essere indispensabile il coinvolgimento dei genitori per garantire che l'ambiente sia più supportivo possibile e capire anche se la problematica abbia o meno origini all'interno delle relazioni familiari della piccola. Potrebbe risultare molto utile seguire i tempi della bimba non forzando la sua attenzione oltre le sue possibilità perché potrebbe portare ulteriore frustrazione. Cari saluti, dott.ssa Nausicaa Precenzano
Salve, si capisce come la situazione di sua figlia la stia molto preoccupando. Oltre alla terapia della bambina, lei (e il papà) siete supportati in qualche modo? In questi casi avere un sostegno alla genitorialità può essere molto utile per gestire le preoccupazioni, migliorare la comprensione delle difficoltà dei figli e creare nuove modalità comunicative che possono avere ripercussioni positive per tutta la famiglia. Non esiti a contattarmi se desiderasse ulteriori indicazioni. Saluti, Dott.ssa Aloisi
buonasera, non è chiaro da quanto tempo sua figlia sia seguita in maniera multidisciplinare, ad ogni modo il percorso di adattamento è lento e progressivo e le consiglio per ogni dubbio di consigliarsi e chiedere informazioni maggiori allo specialista che ha la sua bambina in cura. Non è da escludere inoltre un percorso di supporto per lei e suo marito per tranquillizzarvi e direzionarvi al meglio nella crescita di vostra figlia. Anche per questo rimando al consulto con il vostro psicoterapeuta in prima istanza.
Gentile signora, non posso che fare eco ai colleghi che consigliano un approccio multidisciplinare integrato per la situazione. Comprendo perfettamente la paura e la versione per un intervento farmacologico In una bimba piccola con la sua, ma l'omeopatia e la dieta non sono assolutamente interventi sufficienti in questo caso. Per comprendere come aiutare la Sua bimba deve affidarsi a personale specializzato. Sarà inoltre importante una psicoeducazione per tutti coloro che hanno a che fare con Sua figlia, Lei per prima, per imparare a gestire al meglio eventuali comportamenti problematici. Un supporto psicologico anche per Lei potrebbe essere indicato. Si affidi con fiducia a un centro specializzato, nel messaggio traspare chiaramente la preoccupazione e l'affetto nei confronti di sua figlia ed è evidente che voglia il suo benessere. La strada giusta è quella di farsi seguire. In bocca al lupo! Cordialità, DMP
Buonasera,
come del resto i miei colleghi prima di me, anche io mi sento di consigliarLe un percorso multidisciplinare integrato per meglio aiutare la sua bimba. Contatti il più vicino centro specializzato in ADHD della sua zona e provi a fissare un appuntamento di Valutazione della piccola.
Le auguro di trovare presto le risposte e l'aiuto che cerca da tempo.
Cordialmente
FS
Concordo con un approccio multidisciplinare. Si faccia sostenere da una associazione che si occupa del trattamento del Adhd e del sostegno alle famiglie e segua scrupolosamente le loro indicazioni. Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Buongiorno signora,
quando i nostri bimbi sono in difficoltà inevitabilmente stiamo male anche noi e spesso è difficile capire da soli cosa è meglio fare.
D'altro canto come terapeuta posso dirle che con i bambini si ottengono i migliori risultati quando i genitori si mettono a disposizione in parallelo con una terapia di sostegno che vada di pari passo agli sviluppi di quella del bambino.
Le consiglio quindi di cercare un professionista che possa lavorare con voi genitori e che possa accogliere tutti i dubbi e le fatiche. Potreste farvi consigliare il nome di un collega dal terapeuta della vostra bambina, in modo che possano collaborare nel migliore dei modi.
Buona giornata.
Dott.ssa Luisa Sale
salve, sarebbe opportuno contattare il suo medico curante ed il pediatra che potranno indirizzarla per una prima visita neuropsichiatrica e/o psicologica nell'ausl di riferimento al suo territorio. Cordialmente, Dr. Francesco della Gatta
Buonasera. Da 10 anni lavoro a stretto contatto con bambini e giovani adolescenti con disturbi dello spettro autistico, disturbi del comportamento e Adhd.
Concordo con i colleghi che non può essere la madre a prendersi carico di certe attività per il raggiungimento di determinati obiettivi.
E' necessario un percorso con degli specialisti che si attivino sulla bimba e credo sarebbe molto utile un supporto anche per voi genitori per chiarirvi e aiutarvi a delineare il vostro ruolo e come possiate essere di aiuto al 100% alla vostra bimba.
Io spesso svolgo quest'ultimo ruolo.
Per maggiori informazioni o un confronto non fatevi problemi a contattarmi.
Marco
Salve, le consiglio di portare sua figlia in un centro specializzato per l' ADHD.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, mi spiace per il disagio manifestato dalla bambina. Ritengo essenziale continuare il percorso psicoterapico perchè prima si agisce e prima si ottengono risultati, anche se ci vuole del tempo. La bambina imparerà strategie per compensare le sue fatiche ed esprimere in maniera funzionale gli stati emotivi connessi al comportamento oppositivo e di rinuncia al compito. E' un lavoro che richiede paziente e collaborazione anche e soprattutto da parte dei genitori. Sottolineo l'importanza di qualche seduta di parent training anche in quanto i bambini che presentano questi disturbi esternalizzanti mettono a dura prova anche lo stile di parenting e il livello di stress genitoriale. Ciò innesca un circolo vizioso per il quale alle risposte oppositive e impulsive della bambina (tipiche del suo disturbo) possono arrivare risposte altrettanto oppositive e impulsive da parte vostra, sottoposti quotidianamente ad un importante stress.
In bocca al lupo, dott. FDL
Cordialmente, dott. FDL
Salve, le consiglio di rivolgersi a dei professionisti che sappiano consigliarle la terapia adatta a questo tipo di disturbi. La cosa migliore da fare è indagare e seguire un iter riabilitativo.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, capisco che per un genitore non è semplice vivere delle situazioni che espongono il proprio figlio a delle vulnerabilità. Immagino che dare a vostro figlio la possibilità di intraprendere diversi percorsi riabilitativi, sia una manifestazione della vostra premura e protezione nei suoi confronti.
Capisco che i risultati e i cambiamenti possono sembrare piccoli. Vorrei rassicurarla sul fatto che anche piccoli risultati possono essere visti come dei traguardi e rinforzare per questo il bambino. In modo parallelo è importante adottare le medesime strategie educative in tutti i contesti che frequenta il bambino per permettere una generalizzazione delle abilità acquisite.
Per fare ciò è molto utile che i genitori vengano informati dal professionista su alcuni accorgimenti che possono fare la differenza.
Rimango a disposizione per dubbi e domande
Buona serata
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi ad un psicologo con una formazione cognitivo- comportamentale per intraprendere un percorso riabilitativo in cui vengono messe in atto tecniche basate sulle evidenze scientifiche.
Saluti Dott.ssa Elisa Mariarita Catania
Buongiorno, è facile comprendere la sua preoccupazione e il desiderio di aiutare sua figlia nella gestione delle proprie difficoltà. Quando si parla di ADHD, generalmente l’intervento d’elezione coinvolge anche le figure genitoriali (ad esempio tramite percorsi di Parent Training), di modo da poter offrire loro uno spazio d’accoglienza e degli strumenti per la gestione delle specifiche difficoltà, utili per poter supportare al meglio il proprio figlio sia sul piano cognitivo e scolastico, ma anche – e soprattutto – sul piano emotivo e relazionale.
Il lavoro con i genitori è molto utile anche per far sì che quanto appreso e sperimentato dalla bambina nel corso dell’intervento cognitivo comportamentale possa essere applicato e generalizzato ad altri ambienti (e non solo alla stanza dove si svolge la terapia), perché le informazioni che arrivano dai diversi ambienti risulteranno tra loro coerenti, e di conseguenza maggiormente comprensibili e facili da gestire.
Un caro saluto,
dott.ssa Laura Marongiu
Buonasera signora, se si è accorta che il trattamento che sta svolgendo sua figlia non è efficace può provare a cambiarlo o provi a confrontarsi meglio con i professionisti che la seguono. Inoltre, sua figlia è una bimba di 6 anni difficile che riesca ad organizzarsi da sola, piuttosto l'ambiente e le figure di riferimento sono per lei un modello e possono scandire le routine giornaliere e impartire delle regole; nei casi di DOP solitamente è efficace una buona negoziazione attraverso il rinforzo e dei premi.
Buongiorno, non ritenendo efficace il trattamento in atto per sua figlia le consiglio di confrontarsi con i professionisti che la seguono in primis ed eventualmente discutere con loro la possibilità di cambiare team o approccio.
Ritengo fondamentale che un pz ADHD sia seguito da un equipe multidisciplinare che possa anche interfacciarsi con l'ambiente scuola e ritengo altresì molto importante l intervento di un neuopsicomotricista e una presa in carico familiare cosi da capire anche in ambiente domestico come affrontare le difficoltà della figlia

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