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Esperienze

Lavoro principalmente su Attacchi di Panico, Ansia, Depressione e Problemi Relazionali, soprattutto con adolescenti e giovani adulti (12-30 anni). Mi sono occupato spesso, in questi anni, della sofferenza collegata a queste particolari fasi della vita: l'ansia, lo stress, la depressione, la difficoltà nelle relazioni intime. Dall'adolescente e il suo rapporto con l'altro, al giovane universitario che affronta la sfida di un percorso così lungo, fino al giovane lavoratore che si affaccia nel mondo del lavoro ormai radicalmente stravolto. Infine, mi occupo anche di tematiche LGBTQI+, specialmente nella giovane età, sostenendo e supportando queste persone che si trovano a interfacciarsi in un mondo confusivo e spesso discriminante. L'obiettivo principale del mio lavoro è esplorare insieme quelle perturbazioni che scuotono profondamente la vita, in un ambiente confortevole ed empatico, volto all'ascolto e tutelato dal segreto professionale.
Altro Su di me

Approccio terapeutico

Psicologia clinica-dinamica

Aree di competenza principali:

  • Psicologia clinica
  • Psicologia dell'età evolutiva
  • Psicologia della salute

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Prestazioni e prezzi

  • Colloquio psicologico

    60 €

  • Colloquio psicologico clinico

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  • Consulenza online

    60 €

  • Colloquio psicologico di coppia

    70 €

  • Colloquio psicologico individuale

    60 €

45 recensioni

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni. Per saperne di più sulle opinioni
  • A

    Sono sempre stata una ragazza ansiosa, ma negli ultimi anni questa condizione mi stava veramente rovinando la vita. Mi sono rivolta al dott. Flamini dopo il consiglio di un conoscente; non avrei potuto fare scelta migliore.
    Professionista empatico, ha accolto la mia storia senza giudicare e mi sta aiutando concretamente a riappropriarmi della mia vita.
    Non posso che consigliarlo.
    Grazie Doc, ci rivediamo a settembre!

     • Studio privato colloquio psicologico  • 

    Dott. Carlo Maria Romeo Flamini

    Gentile A. La ringrazio delle sue belle parole e del lavoro che stiamo portando avanti.
    Un caro saluto


  • F

    Psicologo freddo e distaccato. Ha ascoltato senza proferire una sola parola. A fine visita ha congedato me e il mio compagno dicendo che non si occupava di problemi di coppia (specifico che sul sito è indicato che lui si occupa di coppie). Molto deluso e considerato che non ha avuto neanche il buon gusto di dire la sua abbiamo deciso di non pagare la seduta. Cosa mai fatta.

     • Studio privato colloquio psicologico di coppia  • 

  • A

    Ho iniziato questo percorso con il dottore circa due mesi fa. Mi sta aiutando a sciogliere dei nodi in sospeso da anni. Mi trovo molto bene

     • Studio privato colloquio psicologico  • 

    Dott. Carlo Maria Romeo Flamini

    la ringrazio per le sue belle parole e per l'impegno che mette nel portare avanti il suo lavoro


  • D

    Sono stata molto combattuta e a disagio per molto tempo,sul fatto di dover andare in analisi . Devo dire di essermi sentita a mio agio dopo un primo momento di difficoltà. Grazie dottore si è rivelato una persona molto empatia e cordiale,a presto!

     • Studio privato colloquio psicologico  • 

    Dott. Carlo Maria Romeo Flamini

    la ringrazio per le belle parole e la fiducia accordatami


  • E

    Ho intrapreso per la prima volta con il dott. Flamini un percorso di questo tipo. Sebbene inizialmente ne fossi anche spaventata, il dottore ha saputo mettermi a mio agio e venirmi incontro. Il percorso intrapreso mi sta già aiutando rispetto alla situazione problematica che vivevo, e adesso ho il desiderio di conoscermi più a fondo e trovare nuove consapevolezze su me stessa. Consiglio vivamente.

     • Studio privato colloquio psicologico  • 

    Dott. Carlo Maria Romeo Flamini

    Grazie, sono sicuro che con il lavoro che sta portando avanti ci riuscirà


  • S

    Il dottor Carlo è davvero un professionista. Si sa mettere nei panni dell'altro senza invaderne i confini. Un grande ascoltatore che usa bene le parole, come dicevo un vero professionista!
    Cordiale e gentile sa sempre come rispondere, un geniale humor lo accompagna.
    Insomma per me è di vero aiuto.

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    Dott. Carlo Maria Romeo Flamini

    Grazie Silvia, le auguro il meglio per il lavoro che stiamo portando avanti insieme


  • C

    Terapeuta molto preparato, è stato in grado di aiutarmi anche su problematiche abbastanza complesse e delicate. Puntuale, serio e professionale. Lo consiglio e...buona rinascita a tutti

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    Dott. Carlo Maria Romeo Flamini

    Grazie delle sue belle parole Serena


  • S

    Il dott Carlo mi è stato di grande supporto. Ha aiutato mia figlia Flaminia di 14 anni a gestire gli attacchi di panico e stati d'ansia. Molto professionale e disponibile.

     • Studio privato colloquio psicologico  • 

    Dott. Carlo Maria Romeo Flamini

    Grazie delle sue belle parole


  • G

    Avevo paura ad iniziare un percorso psicologico. Con il dott. Flamini mi sono sentito ascoltato e accolto. Grazie alla sua empatia e competenza sono riuscito ad affrontare tante questioni personale e a superare questo momento particolare della mia vita. grazie dottore. Lo consiglio vivamente

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    Dott. Carlo Maria Romeo Flamini

    Grazie della fiducia accordatami


  • I

    Iniziare questo percorso con il Dottor Flamini è stata per me una vera rinascita. Grazie alla sua competenza, capacità di ascolto, assenza di giudizio e totale comprensione mi ha aiutata ad affrontare questioni davvero scottanti per me facendomi raggiungere consapevolezza su tante cose. Ve lo consiglio assolutamente!

     • Consulenza Online colloquio psicologico clinico  • 

    Dott. Carlo Maria Romeo Flamini

    Grazie per le sue parole, quello che ha ottenuto è frutto del suo impegno nel lavoro fatto insieme


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 89 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve, volevo chiedervi un consiglio che mi sta attanagliando l’anima. Purtroppo vivo all’estero ed ho una bambina di 14 mesi, lei sta con me ogni giorno da quando è nata e poche volte ha visto i nonni in quanto vivono in Italia. Purtroppo sto avendo a che fare con una separazione, l’inizio di un nuovo lavoro e problematiche economiche. Volevo lasciare la mia bambina ai miei genitori per 2/3 mesi, per riprendermi economicamente… oltre che gli orari di lavoro non coincidono con l’asilo e non posso fare affidamento sul mio ex compagno. Quindi mi ritrovo a combattere con la mia coscienza, se stia facendo la scelta giusta, se la bimba è troppo piccola, se potrebbe causare qualcosa o se si dimenticasse di me. Lei è una bambina buonissima che sta con tutti e difficilmente piange per il distacco. Mi rivolgo a voi, sicura che potrei avere delle risposte esaustive, grazie

Gentile utente,
sono scelte molto difficili da fare, non ce n'è una giusta. Essere genitore implica anche dover fare quello che serve quando serve. Valuti le possibilità che ha, cosa che non deve fare necessariamente da sola, può cercare un professionista che la supporti, e prenda le decisioni di conseguenza, sapendo che ha fatto quanto di meglio poteva fare.
Spero di esserle stato utile.
Cordiali saluti.
dott. Carlo M. R. Flamini

Dott. Carlo Maria Romeo Flamini

Buon pomeriggio. Sono una ragazza di 25 anni, fidanzata da quasi 8 anni con un ragazzo di 24 anni della mia stessa città. La nostra relazione è iniziata tra i banchi di scuola, dove per gioco è nato un amore che davvero ancora oggi ci travolge e ci ha permesso in questi anni di superare situazioni molto difficili. Vi scrivo però, perché ad oggi la nostra relazione non è molto felice ed inizio con il fare una premessa importante. Da sempre ci sono stati problemi economici, in quanto mi sono sempre ritrovata nella condizione di maggior benessere rispetto a lui e questo ha fatto sì che per molti anni io mi accontentassi di tante cose, per via del forte amore e rispetto nei suoi confronti. In realtà, il pensiero di base che inizialmente mi faceva tentennare su di lui, non era ovviamente l'aspetto economico, bensì la diversa mentalità che avevamo e che, seppur cresciuti, abbiamo, sempre per un verso distante anni luce l'una dall'altra. In particolare, lui è sempre stato un ragazzo timido e chiuso, ha avuto pochi amici e durante la sua fase adolescenziale ha avuto molto poco a che fare con il mondo esterno, se non grazie principalmente allo sport che praticava e a qualche compagno di scuola. Di contro, ci sono io, che nella mia fase adolescenziale, a causa di un passato dove mi isolavo per via di bullismo psicologico, sono letteralmente uscita da quel loop e ho collezionato miriadi di esperienze, facendo mille amicizie e conoscendo tante mentalità che mi hanno permesso di conoscere meglio il mondo che mi circondava. Dopo essermi fidanzata, sia per la forte differenza, sia per il primo periodo magico, mi sono isolata da tutti e si è innescato quel forte legame che tutt'oggi dura. Ma adesso, la me di tanti anni fa, che fondamentalmente ha sempre sperato di recuperare tutte le esperienze mancate in 8 anni con il proprio partner, come un viaggio da soli insieme, cene fuori una volta tanto "senza limitarsi troppo", sorprese e atti di maturità, dopo tanti anni sta iniziando a sentire il peso dei suoi bisogni, messi da parte perché fiduciosa che il gap tra di noi si sarebbe livellato. Lui è al corrente di queste mie mancanze e sappiamo che questo è dipeso dalle scelte che ognuno ha fatto, purtroppo però, sebbene lui abbia voglia di cambiare e migliorare e anche se a piccoli passi ci prova, io mi trovo adesso in un senso di insoddisfazione che non mi permette di apprezzare e piccole cose, perché ancora una volta, mentre lui tenta di fare cose per la prima volta, che alla nostra età per tutti i nostri coetanei sono normali, io sento già bisogni maggiori, come trovare un lavoro stabile per poter andare a vivere da sola. Lui cerca anche un lavoro stabile, ma non ha ancora l'ottica di imminente bisogno di diventare indipendente e questo credo che contribuisca ancora di più ad allontanarci. Lui sta tentando di cambiare ed io di aspettarlo e capirlo, arrivano tante promesse ed alcune vengono rispettate, però la cosa che più mi fa stare male è che per tanti aspetti della sua vita, che riguardano sia me sia sé stesso o i genitori, sa che dovrebbe compiere delle azioni ma puntualmente non le fa o le compie in modo diverso, per poi ritrovarsi in situazioni difficili e sentirsi "il mondo contro". Provando a vivere la relazione con oggettività, dall'esterno, ho provato a spiegargli che ogni azione che compiamo purtroppo ha delle conseguenze e alcune cose accadute purtroppo, sebbene io non voglia essere quella pesante che gli da colpe, inevitabilmente dipendono da lui. Negli anni, sia intraprendendo io un percorso psicologico per sistemare alcune cose di me, sia facendo un percorso di crescita personale anche insieme a lui, sono riuscita a farmi una visione chiara delle dinamiche che avvengono dentro di me e nella nostra relazione e questo purtroppo alle volte mi porta a tentare di spiegare a lui cosa potrebbe e dovrebbe sistemare per stare meglio, sembrando un po' la psicologa di turno che tenta di psicanalizzarlo, quando io vorrei davvero avere un uomo accanto che si fa in quattro per noi ma che soprattutto e felice e fiero di sé stesso, cosa che non è affatto. Vorrebbe lavorare (fa già un lavoretto) ma aspira al lavoro serio anziché trovare qualcosa che momentaneamente lo aiuti a gestire meglio le spese come la macchina, le uscite con me e le esperienze di vita che da adulto probabilmente non saranno facili come se fatte adesso. Lo vedo sempre insoddisfatto di sé stesso e questa cosa mi butta giù.. si cura poco, vorrebbe cambiare molte cose estetiche ma non le cambia o ci mette molto tempo a fare un passo, da due anni vorrebbe mettere le lettine perché con gli occhiali non si vede bene e nonostante non sia un problema economico, ancora non è riuscito a fare sua questa abitudine, così come tante altre.. è davvero difficile spiegare tutte le dinamiche in poche righe, ma davvero io, che invece sono una persona che fa di tutto per darsi ciò che le serve, buttandomi ovunque ci sia possibilità di crescita e guadagno, adesso sento il peso di non riuscire a fare qualcosa di utile affinché lui stia meglio e possa riuscire a prevalere come uomo della coppia. Molto spesso nella relazione mi sono ritrovata a sentirmi l'uomo perché per via di problemi economici (ma che comunque con una mentalità diversa sarebbero probabilmente migliorati, come per esempio trovare a tutti i costi un lavoro migliore) mi sono ritrovata ad avere io la macchina e lui no, a doverlo riaccompagnare a casa ogni volta e ad uscire con la macchina di mia mamma anziché con la sua.. io ho sempre capito e atteso, ma sebbene poi le cose siano migliorate, ci siamo sempre ritrovati nella condizione di "accontentarci" perché potevamo permetterci solo quello, quando invece si sarebbe potuto agire affinché trovasse un lavoro oltre il suo lavoretto che gli consentisse di avere in tasca uno stipendio di tutto rispetto per un ragazzo che vive a casa con i suoi genitori ancora, così da poter sostenere spese personali, necessarie e ricreative con molta più serenità. Infatti lui la mattina non lavora, ma come vi dicevo, nella speranza di trovare un lavoro serio e studiando per vari concorsi, si è precluso fino ad ora la possibilità di farne uno che gli dia un po' più di serenità economica, che porterebbe con sé solo benefici a sé e alla coppia. Infatti, solo adesso, a furia di discussioni e porte in faccia che ha ricevuto, ha capito e ha iniziato a mandare qualche candidatura, ma sempre in modo molto diffidente. Sto cercando più possibile di portarvi nelle nostre dinamiche perché da voi vorrei un consiglio, in quanto il cuore mi dice di continuare ad amarlo e restare con lui e sono sincera, sono sicura che lui prima o poi riuscirà a sistemare le cose, perchè poi per tutto il resto ci troviamo molto bene, di contro la testa mi dice "sei una persona che si ama, indipendente al punto giusto, vuoi una cosa e fai di tutto per ottenerla per poi alla fine riuscirci sempre anche con tanti sacrifici, perché continui a stare male per le scelte che fa lui?". Il nostro sentimento è davvero troppo forte e la fiducia e lealtà che abbiamo, così come i valori e la dolcezza nella coppia credetemi non hanno eguali, però ho paura che sia entrato in un loop di negatività da cui non riesce ad uscire.. inoltre, ormai i miei bisogni, che agli occhi di una persona superficiale possono sembrare banali (qualche viaggio, un mazzo di fiori, una sorpresa, prendere iniziativa, un gesto dopo una litigata, fare l’uomo della coppia insomma..), sono totalmenti messi da parte e incompresi da lui, che puntualizza sempre che lui mi ama davvero e che quando litighiamo mi rinfaccia che in altri uomini troverò cose materiali ma non l’amore che prova lui. So che la terapia potrebbe aiutarlo, anche quella di coppia ma principalmente per sé stesso, però io ad oggi cerco una risposta più semplice, perché so già che la cosa più giusta sarebbe affidarsi ad uno specialista, ma non avendone le possibilità al momento, vi chiedo se vi sia un modo per riuscire a colmare queste forti differenze tra di noi, ripeto differenze che lui ha compreso essere dannose per entrambi e che vorrebbe cambiare, ma non riesce o se ci prova, per lui sono immense, mentre per me a malaoena sono gesti concreti, perchè sempre troppo semplici (come mandare una candidatura per un lavoro, per lui è una vittoria, per me la base e quindi non riesco a gioire dei suoi successi).
Mi ritrovo con il desiderio e la voglia di viverci finalmente, dopo anni a vedere tutti i nostri coetanei andare avanti e avanti, e noi a passo lentissimo e a desiderare ancora cose che dopo 8 anni dovrebbero essere davvero la normalità, soprattutto perché entrambi viviamo in famiglie dalle normali possibilità per la città in cui viviamo...Io so di non volerlo lasciare, ma al tempo stesso non riesco talmente più a mandare giù questa situazione che spesso inveisco contro e mi allontano prendendomi giornate di silenzio per pensare lontana da lui.. io non ho paura di stare da sola, per il mio benessere forse lo farei anche, ma non voglio smettere di mollare e abbandonarlo, sia perché tengo troppo a lui, sia perché davvero credo che se avesse la giusta "botta" lui sistemerebbe tutte quelle cose che lo fanno stare male ed in un istante tornerebbe il ragazzo perfetto per me, perché davvero l'unica cosa che ci allontana è questa, purtroppo talmente importante da rivelarsi decisiva. Vi chiedo immensamente scusa per il messaggio prolisso e spero di ricevere un consiglio che possa aiutarmi a ritrovare un po' di serenità e che smetta di farmi sentire così insoddisfatta per me e triste per lui..Grazie in anticipo

Gentile utente,
Grazie per la cura che ha messo nel descrivere la sua storia, è evidente che lei stia facendo un percorso che sta andando avanti di buona lena. È sempre difficile quando si va a velocità diverse perché si vedono più chiaramente tutte le questioni che ci riguardano e si incominciano a vedere anche quelle del proprio partner. Il problema è che l’altra persona ancora non ha messo quegli occhiali che gli permettano di vedere altrettanto bene, e non può metterglieli lei. Quello che può fare è continuare con il suo percorso psicologico, cercando di mettere a fuoco se effettivamente può amare anche il “sintomo” del suo partner oppure no. Non è sopportandolo, tenendo la situazione sulle sue spalle, che le cose possono migliorare, bensì capire in sé stessi se va bene così, a quella velocità, se lo si ama così, se ci può far star bene il suo modo di procedere, oppure no. È una risposta che sono sicuro che troverà da sola, che la metterà a fuoco con il suo percorso e che sarà l’unica giusta, perché sarà la sua.
Spero di esserle stato utile
Cordiali saluti

Dott. Carlo Maria Romeo Flamini
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