Sono una mamma di una ragazza di 30 anni, con disturbi borderline, vorrei sapere come fare per aiuta

27 risposte
Sono una mamma di una ragazza di 30 anni, con disturbi borderline, vorrei sapere come fare per aiutarla
Buongiorno, al momento ci sono poche informazioni sulle vostre dinamiche per poter entrare nel dettaglio di quello che potrebbe fare.
Per prima cosa mi permetto di consigliare, se non lo ha già fatto, informazioni valide rispetto al disturbo borderline e, per quanto possibile, riconoscere che sua figlia non è la diagnosi che ha ricevuto, ma una persona unica nei suoi tratti al di là del disturbo.
Sicuramente la vicinanza di una madre ad una ragazza con tale diagnosi richiede un importante lavoro sulle sue emozioni e sul suo vissuto.

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Gentile signora, premetto che la descrizione della problematica non è sufficiente per capire le dinamiche e la sofferenza emotiva che caratterizza la sua figlia. Se la diagnosi di disturbo borderline di personalità è certa mi sento di consigliare di recarsi presso un professionista della salute mentale e meglio ad un psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Ci sono anche strutture specializzate che trattano il disturbo borderline integrando l'intervento individuale con quello dei gruppi. A Firenze dove vivo e lavoro si trova una. Rimango a sua disposizione per ulteriori approfondimento. Cordiali saluti. Dott. Emiliano Tavanxhiu
Buongiorno Signora,
sarebbe necessario rivolgersi a uno psicoterapeuta, in maniera da approfondire la situazione di sua figlia e capire sia come possa essere aiutata la ragazza, sia come lei può imparare ad aiutare sua figlia.
Un cordiale saluto
Dott. Santo La Monica
Buonasera signora, penso che il primo passo sia cercare di capire i bisogni di sua figlia, se e quanto è consapevole del disagio che sta vivendo e quanto questo le compromette la sua "ordinarietà".
Solo dopo, potete rivolgervi ad uno psichiatra, che confermata la diagnosi, le consiglierà la terapia farmacologico o psicoterapeutica adatta a sua figlia. In bocca al lupo per tutto. CORAGGIO!!!!!
Gentile Signora,
Se la diagnosi è certa e formulata dietro attenta analisi da chi di dovere, è consigliabile per sua figlia un percorso di psicoterapia individuale. Il disturbo borderline è caratterizzato da importanti disordini emotivi, disregolazione, l’intervento sui quali è necessario anche per i comportamenti che spesso li seguono, disorganizzati anch’essi. È altrettanto importante che anche lei sia informata, sempre dal terapeuta, sulla modalità migliore di porsi con sua figlia, in modo tale da non fungere involontariamente da innesco di emozioni forti nella ragazza nel quotidiano. Un caro augurio di buona fortuna
Gentile signora, sarebbe importante capire in quale contesto sia avvenuta la formulazione di questa diagnosi. Privato? Pubblico? Quali interventi Le sono stati proposti? Terapia farmacologica? Psicoterapia individuale, di gruppo o inserimento in comunità terapeutiche per giovani adulti? Una diagnosi, in particolare quella del disturbo in oggetto, comprende una vastissima varietà di condizioni che presentano livelli di compromissione della vita quotidiana, relazionale molto diversi. È necessario rivolgersi a professionisti riconosciuti, preferibilmente operanti sul territorio e poi valutare eventualità e progettualità specifici per il caso.
Questa la mia opinione.
Un saluto
Salve, è difficile poterle dare una risposta chiara perché abbiamo poche informazioni.
Chi ha formulato la diagnosi?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile signora, ritengo possa essere necessario rivolgersi ad uno psicologo per un colloquio di consultazione; questo permetterebbe di capire meglio la situazione e i suoi bisogni, già presenti in queste sue poche parole.
Salve, parlare di disturbo borderline significa far riferimento a un quadro particolarmente eterogeneo di sintomi, di problematiche e di vissuti. Le consiglio di effettuare un consulto con uno specialista in psicoterapia per poter capire le sue esigenze ed eventualmente quelle di sua figlia, se ancora non è stata presa in carico. Cordialmente.
Buonasera. Ci da pochi elementi per poterle dare chiare indicazioni rispetto alla sua richiesta. A mio avviso, ad ogni modo, se è possibile sarebbe opportuno prima di tutto parlare direttamente con sua figlia e cercare di capire che cosa lei pensa in merito alle sue difficoltà ed alla possibilità di poter chiedere aiuto.
Se intanto lei sente la necessità di un consulto più approfondito in merito alla sua domanda le suggerisco di contattare un professionista. Dott. Felice Schettini
Buonasera.
Se la ragazza possiede già una diagnosi borderline, è opportuno rivolgersi al professionista oppure al centro che l'ha redatta: di sicuro una diagnosi, da sola, serve a prendere in carico alcuni aspetti, ma non cura la problematica.
E' quindi opportuno intraprendere un percorso psicologico in favore della ragazza e, secondo il mio parere, anche un percorso in sostegno alla famiglia per spiegare come intervenire e sostenere le sue fatiche.
Grazie per la domanda !
Dottoressa Senatore
Buonasera signora,
i dati da Lei forniti non sono sufficienti per comprendere le dinamiche e le problematiche che la stanno portando a richiedere aiuto per Sua figlia. In linea generale posso suggerirLe di rivolgersi a uno psicoterapeuta che possa aiutarvi a elaborare vissuti ed emozioni. E' possibile anche intraprendere una terapia farmacologica rivolgendosi ad uno psichiatra.In quest'ultimo caso è auspicabile coadiuvare il trattamento farmacologico al percorso psicoterapico.
Cordialmente
Buongiorno, non è assolutamente facile convivere con un familiare che porta con sè queste problematiche. La figlia da che Specialista è seguita?
A lei, Signora, consiglio un percorso di supporto psicologico dove potrà trovare maggiore sollievo ed esporre le problematiche che la preoccupano. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Gentile utente, da come ne parla, si è già rivolta ad uno specialista per ottenere una diagnosi precisa? La ragazza sta già seguendo una terapia specifica? Sarebbe utile approfondire. Un caro saluto.
Salve,
la diagnosi di disturbo di personalità borderline è abbastanza complessa e richiede un professionista.
Quindi consiglio a sua figlia di intraprendere un percorso con uno psicologo che saprà come aiutarla.
Un saluto,
MMM
Buongiorno. Il disturbo borderline di personalità, per sua natura è molto eterogeneo e con tutta una serie di problematiche emotive e comportamentali. Purtroppo le informazioni che ci ha fornito sono poche, ma se ha già una diagnosi, forse è stata presa in carico da un centro specializzato? Sta assumendo una terapia farmacologica? E' seguita da uno specialista? Per quanto riguarda lei, le suggerisco di intraprendere un percorso di sostegno psicologico, affinché possa elaborare i propri vissuti e apprendere strategie più efficaci per star vicino a sua figlia. Cordialmente, dott. RC
Salve, la diagnosi di disturbo borderline di personalità le è stata diagnosticata da uno psichiatra? da uno psicologo? oppure ha effettuato ricerche su internet? ciò è importante per avere qualche informazione in più. Comunque, una diagnosi di questo tipo prevede una presa in carico psicologico ed, eventualmente, anche psichiatrico. Dunque, se non lo avete già fatto, ritengo opportuno avviare una terapia al fine di aiutare la ragazza.
Cordialmente, dott. FDL
Buongiorno, penso che la prima cosa sia fare chiarezza circa la diagnosi. Si rivolga ad uno psicoterapeuta ed insieme a lui potrà capire come poterla aiutare. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno signora, dalle informazioni che fornisce non è purtroppo possibile risponderle in modo mirato.
Un modo per aiutare sua figlia sarebbe sicuramente farla parlare con uno psicoterapeuta.
Inoltre esistono strutture in Italia interamente dedicate al disturbo borderline di personalità come il Villa Margherita di Padova.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Martina Alocci
Buongiorno cara signora, immagino che la figlia abbia avuto questa diagnosi da uno psichiatra... sta prendendo farmaci? È seguita a livello psicologico?
La cosa migliore sicuramente sarebbe intraprendere una Psicoterapia cognitivo comportamentale, che aiuti la ragazza ad essere consapevole delle dinamiche legate al suo disturbo, per imparare poi a gestirle in maniera funzionale e migliorare le sue relazioni, l'umore, l'autocontrollo e in generale la sua qualità di vita. In bocca al lupo di cuore.
Buongiorno. Non ci fornisce molte informazioni su di sè o su sua figlia se non che siete entrambe in grande difficoltà. Sua figlia cui è stata posta una diagnosi, e lei che desidera aiutarla non sapendo come muoversi. Forse sua figlia è una persona difficile. Forse i rapporti tra voi non sono senza attriti. Lei è molto preoccupata e schiacciata dall’impossibilità di aiutarla come vorrebbe. Si può rivolgere ad uno psicoterapeuta per ciò che riguarda la sua preoccupazione e per ciò che riguarda la genitorialità. È la cosa migliore. Un saluto
Buongiorno signora, dagli elementi che lei fornisce, le posso dare questi due semplici suggerimenti:
rivolgersi ad uno psicoterapeuta con comprovata esperienza di lavoro con persone con problematiche riferibili al disturbo di personalità borderline, in questo modo sarà possibile per lei avere un riferimento e in secondo luogo, se ci saranno le condizioni fare in modo che sua figlia possa essere presa in carico;
inoltre esistono dei gruppi di terapia che lavorano con i famigliari di persone con disturbi di personalità borderline, la partecipazione a questi gruppi le potrà essere molto utile per essere supportata in una situazione certamente non facile per lei.
Cordialmente.
Dr. Giovanni Pasolini
Gentile utente, veramente è difficile dare dei consigli in relazione a come comportarsi con una figlia borderline, perchè ogni persona è diversa e reagisce in modo differente. Pertanto le consiglio di affidarsi ad uno psicoterapeuta esperto, per avere delle indicazioni pertineti. Saluti dottoressa Luciana Reginato
Salve,
Dalla sua domanda emergono poche informazioni circa la diagnosi e la presa in carico di sua figlia al contempo la sua richiesta mostra una richiesta d’aiuto nel capire, proteggere e aiutare sua figlia e per queste ragioni mi permetto di suggerirle un sostegno alla genitorialità che le permetta di esplorare, esprimere ed elaborare le sue emozioni, i suoi bisogni e le sue fragilità così da potersi sintonizzare il più possibile con l’eterogeneità e la sofferenza dei sintomi e dei comportamenti che un disturbo di questo tipo rivela.
È importante costruire una rete d’aiuti quando ci si trova ad affrontare dolori che possono smarrirci.
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Filardi
Gentile utente, posso immaginare che per una madre la vicinanza ad una figlia con questa diagnosi richieda un lavoro sul proprio vissuto. Parallelamente, consiglierei una terapia familiare per attivare le vostre risorse. Cordialmente, Dott.ssa Valentina Maccioni

Gentile utente, legga libri tematici, chieda supporto anche lei almeno per qualche seduta con un altro terapeuta.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Gentile,
seguo con attenzione la sua sofferenza. Il disturbo di cui parla è complesso dal punto di vista emotivo ma soprattutto relazionale, tuttavia non deve diventare l'unica dimensione sulla quale identificarsi. Focalizzarsi su un'etichetta diagnostica piuttosto che sulla persona, come caso unico e individuale, è sempre limitante ed il rischio poi diventa quello di considerarsi e descriversi interamente come una paziente border e non come persona unica e irripetibile. Purtroppo non esiste una soluzione a priori e univoca per, così dire, "guarire". Un percorso di psicoterapia, infatti, è utile per ricondurre la sofferenza ad un contesto personale, approfondire e conoscere al meglio i suoi modi di essere, solo in tal caso si può impostare un cambiamento per lei efficace. Mi sento inoltre di aggiungere che la psicoterapia è sempre un percorso attivo da parte del paziente che non deve rassegnarsi dietro ad un'etichetta diagnostica ma motivarsi al raggiungimento di determinati obiettivi che si prefissa.
Rimango a disposizione.

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