Questo non si vuole curare e io con due foglie piccole rischio che mi portano via le bimbe, anche se
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Questo non si vuole curare e io con due foglie piccole rischio che mi portano via le bimbe, anche se ogni volta dice... mi dispiace amore! Vorrei un vostro parere
Gentile utente, ci fornisce poche informazioni per poterle dare una risposta adeguata. Intuisco che si tratta del suo compagno e padre delle Sue bambine ma non è chiaro in che senso non si voglia curare e il perché dovrebbero portarle via le sue figlie. Vuole provare a riformulare meglio la questione aggiungendo più dati in modo tale da poter capire meglio la sua richiesta d'aiuto?
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento o informazione.
D.ssa gemma bosco
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Gentile utente, la sua richiesta d'aiuto fornisce poche informazioni come già detto dalla collega. E anche la sua paura di perdere le figlie non si comprende: se uno dei due genitori è affidabile e responsabile perché dovrebbe essere privato della patria potestà?
Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti
Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti
Concordo con le colleghe! Se ci desse più informazioni potremmo darle in nostro parere professionale... comunque il fatto di “farsi curare” e “mi dispiace amore” mi fa pensare che ci sia un problema di dipendenza di qualche tipo che poi sfocia in un comportamento di sfogo verbale o fisico su di lei... ma magari sono solo mie congetture... io comunque ci tengo a ricordarle che se suo marito è in qualche modo aggressivo nei suoi confronti o nei confronti delle vostre figlie lei ha il dovere, verso se stessa e verso le bambine, di recarsi dai carabinieri e farsi tutelare!
Dott.ssa Serafini Federica Psicologa Psicoterapeuta
Dott.ssa Serafini Federica Psicologa Psicoterapeuta
Buonasera, la domanda è un po’ incompleta e forse rivela quanto per lei sia difficile poter confidare questo dolore. Forse potrebbe chiedere una consulenza con uno psicoterapeuta vis a vis che la sostenga nel potersi raccontare e la aiuti a cercare una strada possibile per dare voce ai suoi problemi, che sembrano di grande spessore e gravità. Non rinunci, provi a farsi coraggio. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Salve, dalla sua domanda si capisce che sia lei che le sue figlie potreste essere in pericolo. Forse sarebbe bene che lei in quanto madre dovrebbe prendersi la responsibilità di difendere le sue bambine oltre che proteggere se stessa. D'altro canto se un adulto non vuole curarsi non si può obbligare, però non dovrebbe fare del male nè a lei e nè alle sue bambine, cerchi di farsi aiutare e si protegga, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardillii.
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Buonasera! La domanda è scritta in modo incompleto, forse di getto. Comprendo la delicatezza dell'argomento, la rabbia e la paura... Ma altro non si può aggiungere. Provi a scrivere di nuovo e a dare qualche dettaglio in più. Attendo una sua nuova domanda.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Valeria Randisi
Dalle sue parole sento un grido di dolore. Può contattarmi e ne parliamo meglio. Le auguro una buona giornata. Dott.ssa Palmieri
Buon giorno a lei. Comprendo la sofferenza e la sua richiesta ma sono troppo poche le informazioni fornite. Le chiedo se può fornire maggiori dettagli così da poterla meglio provare ad aiutare. Cordialmente Gian Piero Dott Grandi
Buongiorno. La sua richiesta d'aiuto ha bisogno di una risposta approfondita che probabilmente non può essere fornita qui. Provi a sentire delle persone vicine a lei o che possono darle un aiuto concreto. Se ha bisogno di altro provi ad aggiungere informazioni alla sua richiesta. Cordialità. Dott. Sandro De Angelis
Difficile darle dei suggerimenti!
L’unica cosa che mi viene in mente sono: servizio dipendenze patologiche del
Territorio (potrebbe chiamare lei per chiedere consulenza su come comportarsi lei per prima) e nel caso riscontri comportamenti che mettono a rischio le sue figlie tenga presente che esiste il Servizio Sociale, sperando che non le serva.
In bocca al lupo!
L’unica cosa che mi viene in mente sono: servizio dipendenze patologiche del
Territorio (potrebbe chiamare lei per chiedere consulenza su come comportarsi lei per prima) e nel caso riscontri comportamenti che mettono a rischio le sue figlie tenga presente che esiste il Servizio Sociale, sperando che non le serva.
In bocca al lupo!
Buongiorno le informazioni risultano essere incomplete per poterle offrire delle risposte pertinenti.
Lui non smetterà. Le promesse sono vane. Per quanto riguarda le bambine è necessario valutare la situazione in maniera più approfondita. Se lei è una madre adeguata e tutelante non vedo perchè dovrebbero portarle via le figlie.
Salve, purtroppo dl suo messaggio non é chiara la situazione. Avverto la sua sofferenza ma non so in che modo aiutarla o consigliarla. Sarebbero necessarie maggiori informazioni.
In attesa, le auguro buona giornata
In attesa, le auguro buona giornata
Gentile signora, non si comprende di che natura sia il problema ne’ del perché il suo compagno dovrebbe curarsi,ne’ tanto meno perché pensa di correre il rischio che le tolgano le bimbe. Certamente mi colpisce che per lei il padre delle sue figlie sia “questo”, il modo in cui ha formulato questa richiesta di aiuto suggerisce la necessità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che aiuterà lei ad elaborare ciò di cui ha bisogno ed eventualmente saprà indirizzare anche il papa identificando il percorso di cura adeguato.
Cordialmente
Dr.ssa Russo
Cordialmente
Dr.ssa Russo
Gentile signora capisco la sua preoccupazione e ansia per i buoi bambini. Sarebbe importante capire la vostra dinamica di coppia per poter prendere poi una posizione per il bene di tutta la sua famiglia. Se vuole può contare sul mio aiuto. Un saluto
Salve, la ludopatia è un problema complesso che va affrontato da svariati punti di vista (psicologico, psichiatrico, amministrativo). Le suggerisco di rivolgersi al SERD di zona, o di cercare servizi territoriali specifici che oramai sono piuttosto diffusi. Le indico anche la possibilità di iniziare una procedura di amministrazione di sostegno (si rivolga per questo al Servizio Sociale del suo Comune), nel caso ritenga che la patologia della persona in questione stia mettendo in pericolo la situazione finanziaria familiare.
Buone cose!
Buone cose!
Gentile Signora, qualsiasi forma di comportamento reiterato avesse il suo compagno, non lo giustifichi. Diventerebbe altrimenti anche lei parte del problema, suo malgrado. Il primo aiuto che si può dare è di abbattere il muro del silenzio o della paura. Inizi a chiedere e vedrà che l'auto lo riceverà..Un aiuto professionale.
Dr. Cameriero Vittorio
Dr. Cameriero Vittorio
E' necessaria una descrizione più dettagliata della situazione per poter rispondere alla sua richiesta di aiuto.
Buona giornata.
Buona giornata.
Gent se lei ritiene che le sue figlie siano in una condizione di rischio a causa delle patologie manifestate dal padre si rivolga ai servizi sociali oppure ad uno psicologo che valutata la situazione se ritenuto necessario potrebbe segnalare al Giudice tutelare. Lo psicologo in una situazione di urgenza ha il compito di ascoltare le minori anche con il consenso di un solo genitore. Dott.Mgrazia Messaglia
Buongiorno, la sua richiesta non è chiara, ma da come ce l'ha formulata, ho la sensazione che necessiti di un intervento immediato ed urgente. Chieda aiuto, al più presto, ai servizi di zona. Non mi è chiaro se la persona di cui parla manifesta anche comportamenti violenti nei confronti suoi o delle sue figlie. In questo caso non esiti a rivolgersi ai centri antiviolenza, prima che sia troppo tardi. Sicuramente troverà il sostegno di cui ha bisogno in questo momento.
Gentilissima utente, le informazioni sono molto poche: non comunica quale sia la problematica in oggetto.
In ogni caso dal suo messaggio traspare una forte rabbia e preoccupazione.
Purtroppo non è possibile obbligare nessuno a curarsi, a parte in casi di evidente pericolo per sé o altri.
Quello che posso consigliarle è capire su cosa lei possa agire rispetto alla situazione che le si sta presentando.
Appoggiarsi a diverse figure professionali e creare una rete potrebbe essere una mossa importante da valutare.
Le auguro il meglio, dottoressa Ciacci Maria Noemi
In ogni caso dal suo messaggio traspare una forte rabbia e preoccupazione.
Purtroppo non è possibile obbligare nessuno a curarsi, a parte in casi di evidente pericolo per sé o altri.
Quello che posso consigliarle è capire su cosa lei possa agire rispetto alla situazione che le si sta presentando.
Appoggiarsi a diverse figure professionali e creare una rete potrebbe essere una mossa importante da valutare.
Le auguro il meglio, dottoressa Ciacci Maria Noemi
Buonasera. La sua richiesta è piuttosto vaga, anche curiosa devo ammettere. Concordo con i colleghi sull'incompletezza della domanda. Essendoci pare dei bambini di mezzo, provi, se può, rendere più completa la domanda, in alternativa si rivolga al più presto ai servizi sociali di competenza.
Cordialità
Massimiliano Trossello
Cordialità
Massimiliano Trossello
Gentile Utente, la domanda è un po' opaca ed è difficile trovare le coordinate per offrirle un parere, anche solo indicativo. Si intuisce che il suo compagno incontri difficoltà nel limitare alcuni comportamenti; innanzitutto la cosa più importante è l'eventuale messa in sicurezza sua e delle bambine, ovvero limitate il più possibile la vostra presenza in condizioni di pericolosità. Seconda poi, si rivolga ad un Sert o un Asl della sua zona per chiedere un supporto:spesso involontariamente, nel tentativo di offrire un aiuto, si finisce per rinforzare quei comportamenti che vorremmo l'Altro abbandonasse. Un caro augurio di buona fortuna
Gentilissima,
Per poter comprendere nei contenuti la sua richiesta dovrebbe riformulare la domanda in modo più completo. Emotivamente si percepisce molta confusione e preoccupazione pertanto potrebbe essere opportuno che lei non affronti in solitudine il disagio e le importanti decisioni che si troverà a prendere. Provi a capire se è il caso di affidarsi ad un professionista della sua zona per fare chiarezza.
A disposizione per altri approfondimenti
Dott.ssa Arianna Sala
Psicologa Psicoterapeuta
Per poter comprendere nei contenuti la sua richiesta dovrebbe riformulare la domanda in modo più completo. Emotivamente si percepisce molta confusione e preoccupazione pertanto potrebbe essere opportuno che lei non affronti in solitudine il disagio e le importanti decisioni che si troverà a prendere. Provi a capire se è il caso di affidarsi ad un professionista della sua zona per fare chiarezza.
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Dott.ssa Arianna Sala
Psicologa Psicoterapeuta
Gentile Signora, anche se poco precisa... Si comprende bene la sua disperazione... Naturalmente le risposte che può avere facendo una richiesta in un forum sono limitate... Ma le possibilità di affrontare e superare le sue difficoltà sono reali... Bisogna trovare la strategia giusta, la ludopatia è una patologia che va affrontata tenendo conto di vari fattori... Si rivolga al Centro di Salute Mentale di zona, sono certa che le sapranno indicare percorso più adatto alla vostra situazione.
Resto disponibile per eventuali chiarimenti.
Cordialmente
Resto disponibile per eventuali chiarimenti.
Cordialmente
Buonasera Signora,
Rispetto alle poche informazioni che ha fornito si evince una situazione problematica che sarebbe necessario approfondire.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Dott.ssa Silvia Lancia
Rispetto alle poche informazioni che ha fornito si evince una situazione problematica che sarebbe necessario approfondire.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Dott.ssa Silvia Lancia
Buonasera, le poche informazioni che ci ha fornito non permettono a me e a tutti i miei colleghi di formulare una risposta che possa in qualche modo supportarla.
Come ha suggerito qualche collega è importante che le sue figlie e lei siate in un situazione di sicurezza, e se così non fosse le consiglio di rivolgersi a centri specializzati, alla sua Asl territoriale, Associazioni dedicate o specialisti sul suo territorio che gratuitamente si occupano di problematiche legate a particolari dinamiche familiari.
In bocca al lupo.
Come ha suggerito qualche collega è importante che le sue figlie e lei siate in un situazione di sicurezza, e se così non fosse le consiglio di rivolgersi a centri specializzati, alla sua Asl territoriale, Associazioni dedicate o specialisti sul suo territorio che gratuitamente si occupano di problematiche legate a particolari dinamiche familiari.
In bocca al lupo.
Buonasera anche per me le informazioni sono decisamente scarse e non permettono di prendere una strada che la possa sostenere e aiutare. Se, come sembra, le serve aiuto lo chieda a cominciare dal suo medico o ad altre figure competenti che sicuramente ha sul territorio.
Resto a sua disposizione x chiarimenti.
Cordialità Dott.ssa Valeria Borghi
Resto a sua disposizione x chiarimenti.
Cordialità Dott.ssa Valeria Borghi
Buongiorno, immagino dalle sue poche parole che suo marito possa soffrire di una dipendenza (da alcol, da sostanze, da gioco), oppure di una instabilità di una certa gravità. Se ha provato a parlargli e non riesce a farlo ragionare nemmeno di fronte all'eventualità della perdita della patria potestà e dell'allontanamento, anche definitivo, delle sue figlie, è lei che deve pensare a tutelarsi, facendosi seguire e consigliare sui passi da fare da un avvocato e da uno psicoterapeuta. Non so dove abita, ma potrebbero esserci anche dei centri anti-violenza che si occupano di dare aiuto e sostegno alle donne in difficoltà. Altrimenti anche presso i consultori familiari pubblici potrebbe trovare un orientamento. Cordiali saluti PG
Buonasera gentile utente, la.ringrazio per aver posto il suo quesito.
Le chiedo gentilmente di aggiungere delle informazioni a quanto scrive perché è molto difficile intuire il suo bisogno e disagio.
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni che vorrà fornire.
La ringrazio cordialmente,
Dottoressa Monica Pesenti
Le chiedo gentilmente di aggiungere delle informazioni a quanto scrive perché è molto difficile intuire il suo bisogno e disagio.
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni che vorrà fornire.
La ringrazio cordialmente,
Dottoressa Monica Pesenti
Buongiorno Signora,
probabilmente, da quel poco che scrive, le potrebbe servire un consulto con uno psicologo specializzato in psicologia giuridica e forense visto che la sua paura è che le possano allontanare le figlie. La problematica potrebbe essere anche giuridica oltre che psicologica.
Avendo io questa specializzazione resto a disposizione.
probabilmente, da quel poco che scrive, le potrebbe servire un consulto con uno psicologo specializzato in psicologia giuridica e forense visto che la sua paura è che le possano allontanare le figlie. La problematica potrebbe essere anche giuridica oltre che psicologica.
Avendo io questa specializzazione resto a disposizione.
Salve, purtroppo dal suo messaggio è difficile capire le problematiche coinvolte, provi a contattare e ad aprirsi con uno specialista che possa aiutarla in questa situazone.
MMM
MMM
Buonasera, non è chiara la sua richiesta. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile utente, la dipendenza da gioco d'azzardo (gambling) è caratterizzata dall'incapacità di resistere alla tentazione “persistente, ricorrente e maladattiva” di giocare somme di denaro più o meno consistenti, può quindi immaginare la difficoltà di suo marito nel riuscire ad uscirne da solo. Si tratta di una dipendenza molto subdola, vi consiglio di chiedere al più presto un consulto ad uno psicologo esperto nel trattamento delle dipenze.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Potrebbe in questo caso incominciare lei un percorso di sostegno psicologico
Da una prospettiva psicologica sistemico-relazionale, la situazione che hai descritto sembra coinvolgere una serie di dinamiche complesse tra te, il tuo partner e le bimbe. È importante considerare che le relazioni familiari sono interconnesse e che i comportamenti di uno possono influenzare gli altri.
1. Riconoscere i sentimenti: La tua preoccupazione è completamente valida. Sentirsi ansiosi riguardo alla possibilità di perdere le bimbe è un'emozione potente. È importante riconoscere e legittimare questi sentimenti sia per te che per il tuo partner.
2. Comunicazione aperta: È fondamentale instaurare un dialogo onesto e aperto con il tuo partner. Potresti esprimere chiaramente le tue preoccupazioni riguardo alla sua riluttanza a cercare aiuto, spiegando come questo può influenzare non solo lui, ma anche il benessere delle bimbe e della famiglia nel suo complesso. L'uso di "io" nella comunicazione, per esempio “Io mi sento ansiosa quando penso a…” può aiutare a evitare conflitti e rendere il colloquio più costruttivo.
3. Cercare supporto esterno: Se il tuo partner non è pronto a cercare aiuto, potrebbe essere utile per te considerare un supporto esterno, come un terapeuta o un consulente. Questo non solo ti fornirà uno spazio sicuro per elaborare le tue emozioni, ma può anche offrirti strumenti per affrontare la situazione in modo più efficace.
4. Focalizzarsi sul sistema familiare: La situazione deve essere vista nell’ottica del sistema familiare. L’indifferenza o la resistenza del tuo partner potrebbe essere una risposta a dinamiche più profonde. Potrebbe avere paura di affrontare il cambiamento o di come questo impatterà il suo ruolo nella famiglia. Potresti considerare di coinvolgere anche il tuo partner in un percorso di consulenza familiare, se possibile, per lavorare insieme sul miglioramento della situazione.
5. Promuovere un ambiente di sostegno: È importante creare un ambiente in cui ogni membro della famiglia possa esprimere senza paura le proprie emozioni e preoccupazioni. Le bimbe devono sentirsi sicure e sapere che possono parlare apertamente delle loro emozioni.
In sintesi, affrontare la questione con un approccio sistemico implica un’analisi delle relazioni e delle dinamiche familiari, con l’obiettivo di promuovere la salute e il benessere di tutti i membri della famiglia. La comunicazione, la comprensione reciproca e, se necessario, il supporto esterno possono facilitare questo processo. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
1. Riconoscere i sentimenti: La tua preoccupazione è completamente valida. Sentirsi ansiosi riguardo alla possibilità di perdere le bimbe è un'emozione potente. È importante riconoscere e legittimare questi sentimenti sia per te che per il tuo partner.
2. Comunicazione aperta: È fondamentale instaurare un dialogo onesto e aperto con il tuo partner. Potresti esprimere chiaramente le tue preoccupazioni riguardo alla sua riluttanza a cercare aiuto, spiegando come questo può influenzare non solo lui, ma anche il benessere delle bimbe e della famiglia nel suo complesso. L'uso di "io" nella comunicazione, per esempio “Io mi sento ansiosa quando penso a…” può aiutare a evitare conflitti e rendere il colloquio più costruttivo.
3. Cercare supporto esterno: Se il tuo partner non è pronto a cercare aiuto, potrebbe essere utile per te considerare un supporto esterno, come un terapeuta o un consulente. Questo non solo ti fornirà uno spazio sicuro per elaborare le tue emozioni, ma può anche offrirti strumenti per affrontare la situazione in modo più efficace.
4. Focalizzarsi sul sistema familiare: La situazione deve essere vista nell’ottica del sistema familiare. L’indifferenza o la resistenza del tuo partner potrebbe essere una risposta a dinamiche più profonde. Potrebbe avere paura di affrontare il cambiamento o di come questo impatterà il suo ruolo nella famiglia. Potresti considerare di coinvolgere anche il tuo partner in un percorso di consulenza familiare, se possibile, per lavorare insieme sul miglioramento della situazione.
5. Promuovere un ambiente di sostegno: È importante creare un ambiente in cui ogni membro della famiglia possa esprimere senza paura le proprie emozioni e preoccupazioni. Le bimbe devono sentirsi sicure e sapere che possono parlare apertamente delle loro emozioni.
In sintesi, affrontare la questione con un approccio sistemico implica un’analisi delle relazioni e delle dinamiche familiari, con l’obiettivo di promuovere la salute e il benessere di tutti i membri della famiglia. La comunicazione, la comprensione reciproca e, se necessario, il supporto esterno possono facilitare questo processo. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
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Salve la sua situazione è complessa, forse dovrebbe riferirsi al servizio pubblico per capire come fare a tutelare se stessa ed i figli.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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