Buongiorno, sono un ragazzo di 25 anni. Volevo scrivere in quanto mi sento un po' come un pesce fuo
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Buongiorno,
sono un ragazzo di 25 anni. Volevo scrivere in quanto mi sento un po' come un pesce fuori d'acqua rispetto alla società. Non sono più tipo da "serate", alcool etc.. come in passato. Mi piace svegliarmi presto, fare attività fisica, mangiare bene e preferisco uscire in compagnia durante la giornata, perché la sera mi piace rilassarmi e dedicarmi ai miei hobby. Inoltre, apprezzo molto anche stare in solitudine, non ho bisogno di compagnia tante ore. Purtroppo però, la maggior parte dei miei coetanei sono totalmente il contrario, per questo è come se mi sentissi escluso e molte volte cerco di mascherare questo mio stile di vita per essere accettato, facendo quindi cose che non mi piacciono perché le persone che conosco sono quelle che ho conosciuto anni fa quando avevo un altro stile di vita.
Sono io sbagliato?
sono un ragazzo di 25 anni. Volevo scrivere in quanto mi sento un po' come un pesce fuori d'acqua rispetto alla società. Non sono più tipo da "serate", alcool etc.. come in passato. Mi piace svegliarmi presto, fare attività fisica, mangiare bene e preferisco uscire in compagnia durante la giornata, perché la sera mi piace rilassarmi e dedicarmi ai miei hobby. Inoltre, apprezzo molto anche stare in solitudine, non ho bisogno di compagnia tante ore. Purtroppo però, la maggior parte dei miei coetanei sono totalmente il contrario, per questo è come se mi sentissi escluso e molte volte cerco di mascherare questo mio stile di vita per essere accettato, facendo quindi cose che non mi piacciono perché le persone che conosco sono quelle che ho conosciuto anni fa quando avevo un altro stile di vita.
Sono io sbagliato?
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Il periodo di vita che sta vivendo è uno spartiacque tra la post-adolescenza e l'età adulta, e il fatto che si manifestino cambi di abitudini, di priorità e obiettivi è parte integrante della motilità dell'esistenza. Tali cambiamenti avvengono per ciascuno di noi con tempi differenti, perciò lei ora dice di sentirsi un pesce fuor d'acqua.
Dedicarsi ad attività e hobby è un elemento importante nella vita, che ci permette di avvicinarci a noi stessi, sviluppare la creatività e il pensiero libero, pertanto posso solo suggerirle di continuare a sviluppare le sue passioni.
Se i suoi amici non condividono questa inclinazione ma preferiscono ingaggiarsi in attività abitudinarie ciò non vuol dire che lei sia sbagliato (o che lo siano gli altri). Se lei ha comunque piacere a passare del tempo con loro potrebbe proporre delle attività differenti, e anche se non la seguiranno tutti, può darsi che lo faccia un sottogruppo. Oppure potrebbe aprirsi alla possibilità di fare conoscenze nuove e iniziare a frequentare ambienti che siano più affini a lei, magari iscrivendosi a un corso o facendo del volontariato, in modo tale da ampliare e differenziare il suo gruppo di amici. Ovviamente i miei sono solamente dei suggerimenti, si senta libero di sperimentarsi in ciò che più le piace.
Resto a sua disposizione,
Dott.ssa Palumbo
Dedicarsi ad attività e hobby è un elemento importante nella vita, che ci permette di avvicinarci a noi stessi, sviluppare la creatività e il pensiero libero, pertanto posso solo suggerirle di continuare a sviluppare le sue passioni.
Se i suoi amici non condividono questa inclinazione ma preferiscono ingaggiarsi in attività abitudinarie ciò non vuol dire che lei sia sbagliato (o che lo siano gli altri). Se lei ha comunque piacere a passare del tempo con loro potrebbe proporre delle attività differenti, e anche se non la seguiranno tutti, può darsi che lo faccia un sottogruppo. Oppure potrebbe aprirsi alla possibilità di fare conoscenze nuove e iniziare a frequentare ambienti che siano più affini a lei, magari iscrivendosi a un corso o facendo del volontariato, in modo tale da ampliare e differenziare il suo gruppo di amici. Ovviamente i miei sono solamente dei suggerimenti, si senta libero di sperimentarsi in ciò che più le piace.
Resto a sua disposizione,
Dott.ssa Palumbo
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La risposta è sicuramente no. Non sei sbagliato.
Abbracciare un nuovo stile di vita può farci sentire un po' come pesci fuor d'acqua e può non essere semplice trovare nuove compagnie che ci corrispondano.
C.Rogers diceva che quando ci si accetta così come si è allora è possibile cambiare.
Abbracciare un nuovo stile di vita può farci sentire un po' come pesci fuor d'acqua e può non essere semplice trovare nuove compagnie che ci corrispondano.
C.Rogers diceva che quando ci si accetta così come si è allora è possibile cambiare.
Buonasera, se queste abitudini le portano benessere e non le creano disagio, credo sia importante assecondare i suoi bisogni. Inoltre, è normale che a seconda delle fasi di vita, si possa cambiare abitudini. Potrebbe anche valutare di parlarne ai suoi amici in modo che sappiano le sue ragioni.
Non sei un pesce fuori dall'acqua ma un lupo fuori dal branco.
A volte bisogna diventare un lupo solitario per trovare la propria strada.
A volte bisogna diventare un lupo solitario per trovare la propria strada.
Buonasera e grazie per la sua condivisione!
Come mai sente di non poter condividere questo suo differente modo di essere? Ci sono delle ansie o delle paure? Ha provato a condividere quel senso di solitudine? Potrebbe esserci la possibilità di attenuarlo attraverso il confronto e la condivisione del suo stato emotivo. Se l'amicizia è di lunga data, credo (e spero) che ci siano tutti i presupposti per avere un rapporto di condivisione :)
Come mai sente di non poter condividere questo suo differente modo di essere? Ci sono delle ansie o delle paure? Ha provato a condividere quel senso di solitudine? Potrebbe esserci la possibilità di attenuarlo attraverso il confronto e la condivisione del suo stato emotivo. Se l'amicizia è di lunga data, credo (e spero) che ci siano tutti i presupposti per avere un rapporto di condivisione :)
Il vero problema è perché senta il bisogno di uniformarsi agli altri e ne tema il giudizio. Oltretutto per abitudini che lei stesso ha già provato e che ora non sono più in linea coi suoi gusti.
Spero che i suoi amici non escano solo per bevute notturne. Magari fanno anche sport o gite e trekking. Cosa le vieta di uscire qualche volta con loro e farsi nuove amicizie più in linea con l attuale stile di vita? Sarebbe interessante approfondire questi aspetti.
Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Spero che i suoi amici non escano solo per bevute notturne. Magari fanno anche sport o gite e trekking. Cosa le vieta di uscire qualche volta con loro e farsi nuove amicizie più in linea con l attuale stile di vita? Sarebbe interessante approfondire questi aspetti.
Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Ogni persona è in continua evoluzione. Sembra banale precisarlo, ma non c'è motivo di sentirti sbagliato, non c'è un modo unico di vivere la vita. La tua consapevolezza di quello che sei e che ti piace fare, ti permetterà anche di scegliere liberamente quando e se partecipare alla vita degli altri, adattandoti ai loro ritmi, e quando invece preservare il tuo tempo e il tuo spazio, eventualmente condividendolo con chi vorrà affacciarsi nelle tue giornate.
Pian piano troverai un equilibrio, conoscerai altre persone, nonché ancora tanti altri aspetti di te.
Se tutto questo diventasse un motivo di disagio, potresti considerare di affrontarlo con uno/a psicologo/a.
Pian piano troverai un equilibrio, conoscerai altre persone, nonché ancora tanti altri aspetti di te.
Se tutto questo diventasse un motivo di disagio, potresti considerare di affrontarlo con uno/a psicologo/a.
Non è affatto sbagliato che qualcosa sia cambiato. Riconoscere di non aver bisogno di compagnia, per tante ore; riconoscere di sentirsi nel posto giusto quando sta da solo.
Tutta questa chiarezza, sempre lodevole, sembra purtroppo escludere ciò in cui si riconosce, ciò che la fa sentire a suo agio, ciò di cui sente di aver bisogno. Dov'è il "contrario"? Se lei non lo escludesse, ma lo includesse, come potrebbe essere espresso di fronte ad un'altra persona?
Non mascheri ciò che sente! E' quanto di più importante possa mai avere.
Tutta questa chiarezza, sempre lodevole, sembra purtroppo escludere ciò in cui si riconosce, ciò che la fa sentire a suo agio, ciò di cui sente di aver bisogno. Dov'è il "contrario"? Se lei non lo escludesse, ma lo includesse, come potrebbe essere espresso di fronte ad un'altra persona?
Non mascheri ciò che sente! E' quanto di più importante possa mai avere.
Ciao, grazie per aver condiviso qualcosa di così personale e importante.
Da ciò che scrivi, sembra che tu stia attraversando una transizione di vita significativa: non sei più la stessa persona di qualche anno fa, hai scoperto nuovi valori, nuovi bisogni, e stai cercando di costruire uno stile di vita più coerente con ciò che sei oggi.
In ottica sistemico-relazionale, non esiste uno “sbagliato” o un “giusto”, ma identità che si costruiscono nel tempo, nelle relazioni, e che spesso cambiano in risposta alla nostra crescita.
Quello che stai vivendo è un movimento di differenziazione del sé: stai cercando di mantenere la tua autenticità anche all’interno di un sistema sociale che, per ora, sembra avere ritmi e valori diversi dai tuoi.
È comprensibile che in questo passaggio possa emergere un senso di esclusione o la tentazione di “adattarti” per non sentirti fuori posto. Ma ogni volta che mascheri chi sei, rischi di rinunciare a una parte importante di te. E in fondo, è proprio questa parte nuova che merita di trovare connessioni nuove, che siano più in sintonia con ciò che sei diventato.
A volte le amicizie cambiano proprio perché noi cambiamo. E può far male. Ma non è un segnale che sei "sbagliato". È piuttosto il segnale che stai facendo spazio a qualcosa di più vero, che potrà anche attrarre nuove relazioni più affini a te.
Grazie
Dottoressa GM
Da ciò che scrivi, sembra che tu stia attraversando una transizione di vita significativa: non sei più la stessa persona di qualche anno fa, hai scoperto nuovi valori, nuovi bisogni, e stai cercando di costruire uno stile di vita più coerente con ciò che sei oggi.
In ottica sistemico-relazionale, non esiste uno “sbagliato” o un “giusto”, ma identità che si costruiscono nel tempo, nelle relazioni, e che spesso cambiano in risposta alla nostra crescita.
Quello che stai vivendo è un movimento di differenziazione del sé: stai cercando di mantenere la tua autenticità anche all’interno di un sistema sociale che, per ora, sembra avere ritmi e valori diversi dai tuoi.
È comprensibile che in questo passaggio possa emergere un senso di esclusione o la tentazione di “adattarti” per non sentirti fuori posto. Ma ogni volta che mascheri chi sei, rischi di rinunciare a una parte importante di te. E in fondo, è proprio questa parte nuova che merita di trovare connessioni nuove, che siano più in sintonia con ciò che sei diventato.
A volte le amicizie cambiano proprio perché noi cambiamo. E può far male. Ma non è un segnale che sei "sbagliato". È piuttosto il segnale che stai facendo spazio a qualcosa di più vero, che potrà anche attrarre nuove relazioni più affini a te.
Grazie
Dottoressa GM
Gentile Utente,
Crescendo, è naturale che interessi, priorità e ritmi cambino; ciò che un tempo ci faceva stare bene può non rispecchiarci più. Desiderare uno stile di vita diverso dai tuoi coetanei significa che stai riconoscendo e ascoltando ciò che ti fa stare bene e questa è una risorsa, non un limite. Piuttosto mascherare le tue preferenze per sentirti accettato potrebbe, a lungo andare, farti sentire più distante da te stesso. La tua esperienza non è un problema, ma una fase di transizione e crescita.
Se il senso di esclusione dovesse diventare difficile da gestire, un supporto psicologico può aiutarti a valorizzare la tua autenticità e a costruire relazioni più soddisfacenti.
Resto a disposizione
Dott.ssa Michela Garritano
Crescendo, è naturale che interessi, priorità e ritmi cambino; ciò che un tempo ci faceva stare bene può non rispecchiarci più. Desiderare uno stile di vita diverso dai tuoi coetanei significa che stai riconoscendo e ascoltando ciò che ti fa stare bene e questa è una risorsa, non un limite. Piuttosto mascherare le tue preferenze per sentirti accettato potrebbe, a lungo andare, farti sentire più distante da te stesso. La tua esperienza non è un problema, ma una fase di transizione e crescita.
Se il senso di esclusione dovesse diventare difficile da gestire, un supporto psicologico può aiutarti a valorizzare la tua autenticità e a costruire relazioni più soddisfacenti.
Resto a disposizione
Dott.ssa Michela Garritano
Buonasera. Sembra forse un modo di dire, ma nella vita si cambia. E i cambiamenti avvengono quando siamo pronti, non ad età prefissate e nemmeno secondo i canoni sociali attribuiti ad una data età. Dunque è possibile che lei sia giusto e che possa anche credere maggiormente in se stesso e nei valori che esprime.
Brevemente: non sei sbagliato. Il tuo cambiamento di ritmi e priorità è una scelta valida e capace di farti stare meglio; il disagio nasce dal confronto con un contesto che non ti rispecchia più.
Due suggerimenti pratici: 1) autorizzati a dire “no” con gentilezza e a proporre alternative (es. uscite diurne), 2) cerca contesti nuovi dove è più probabile incontrare persone con i tuoi interessi (gruppi sportivi, hobby, community locali).
Se vuoi approfondire e lavorare su come mantenere relazioni autentiche senza tradire te stesso, possiamo parlarne in un primo colloquio: offro sedute in remoto o in presenza a Milano. Puoi fissare l’appuntamento visitando il mio profilo.
Due suggerimenti pratici: 1) autorizzati a dire “no” con gentilezza e a proporre alternative (es. uscite diurne), 2) cerca contesti nuovi dove è più probabile incontrare persone con i tuoi interessi (gruppi sportivi, hobby, community locali).
Se vuoi approfondire e lavorare su come mantenere relazioni autentiche senza tradire te stesso, possiamo parlarne in un primo colloquio: offro sedute in remoto o in presenza a Milano. Puoi fissare l’appuntamento visitando il mio profilo.
Gentilissimo,
dalle sue parole emerge con chiarezza una grande consapevolezza di sé. Lei sa cosa le piace, conosce i suoi ritmi, ha trovato un equilibrio tra attività, salute, relax e momenti di solitudine. Questo non è un limite, ma una risorsa: significa che ha già imparato a costruire uno stile di vita in linea con i suoi bisogni e i suoi valori.
Il senso di “essere fuori posto” che descrive nasce più dal confronto con le abitudini dei suoi coetanei che da qualcosa di sbagliato in lei. Non esiste infatti un modo “giusto” o “sbagliato” di vivere il tempo libero: ciò che conta è che sia coerente con la propria identità e porti benessere. Cercare di mascherarsi per adattarsi agli altri può dare l’illusione di appartenere al gruppo, ma alla lunga pesa, perché tradisce chi si è davvero.
Il punto non è cambiare se stesso, ma forse ampliare le possibilità di incontro: ci sono molte persone, anche della sua età, che condividono stili di vita più simili al suo, solo che spesso non frequentano gli stessi ambienti di chi vive le serate fino a tardi. Cercare contesti diversi, come centri sportivi o culturali diurni e/o serali, può aiutarla a non sentirsi escluso e a scoprire affinità autentiche.
Ci tengo a rimarcare il fatto che non è “sbagliato” il suo modo di essere, anzi: è un segno di maturità sapere riconoscere ciò che ci fa stare bene. La sfida è imparare a darsi il permesso di viverlo con serenità, senza sentirsi in difetto rispetto agli altri. Se avesse bisogno di approfondire il discorso in merito rimango disponibile. Le auguro nel frattempo il meglio per il futuro.
Un caro saluto
dalle sue parole emerge con chiarezza una grande consapevolezza di sé. Lei sa cosa le piace, conosce i suoi ritmi, ha trovato un equilibrio tra attività, salute, relax e momenti di solitudine. Questo non è un limite, ma una risorsa: significa che ha già imparato a costruire uno stile di vita in linea con i suoi bisogni e i suoi valori.
Il senso di “essere fuori posto” che descrive nasce più dal confronto con le abitudini dei suoi coetanei che da qualcosa di sbagliato in lei. Non esiste infatti un modo “giusto” o “sbagliato” di vivere il tempo libero: ciò che conta è che sia coerente con la propria identità e porti benessere. Cercare di mascherarsi per adattarsi agli altri può dare l’illusione di appartenere al gruppo, ma alla lunga pesa, perché tradisce chi si è davvero.
Il punto non è cambiare se stesso, ma forse ampliare le possibilità di incontro: ci sono molte persone, anche della sua età, che condividono stili di vita più simili al suo, solo che spesso non frequentano gli stessi ambienti di chi vive le serate fino a tardi. Cercare contesti diversi, come centri sportivi o culturali diurni e/o serali, può aiutarla a non sentirsi escluso e a scoprire affinità autentiche.
Ci tengo a rimarcare il fatto che non è “sbagliato” il suo modo di essere, anzi: è un segno di maturità sapere riconoscere ciò che ci fa stare bene. La sfida è imparare a darsi il permesso di viverlo con serenità, senza sentirsi in difetto rispetto agli altri. Se avesse bisogno di approfondire il discorso in merito rimango disponibile. Le auguro nel frattempo il meglio per il futuro.
Un caro saluto
Caro Paziente anonimo, vorrei risponderle con un’altra domanda:
e se quel pesce si sentisse fuor d'acqua perchè non ha ancora trovato il mare giusto in cui nuotare?
La sua è un’età di profondi cambiamenti. Diventare adulti richiede il coraggio di lasciare il recinto del conosciuto per esplorare nuove terre e mi sembra proprio che lei stia facendo questo. Come in tutte le cose l'equilibrio è fondamentale: si può scoprire chi si è tanto nella solitudine come nella compagnia.
Non credo esistano giusti o sbagliati assoluti ma piuttosto persone e luoghi capaci di rispecchiare le sue attitudini. Forse il segreto è restare aperti alla vita, fidarsi del proprio istinto e continuare a nuotare.
Sono certa troverà il suo mare e che sarà ricco di altri pesci con cui condividere il viaggio.
Un caro saluto,
Dott.ssa Esposito Aiardo
e se quel pesce si sentisse fuor d'acqua perchè non ha ancora trovato il mare giusto in cui nuotare?
La sua è un’età di profondi cambiamenti. Diventare adulti richiede il coraggio di lasciare il recinto del conosciuto per esplorare nuove terre e mi sembra proprio che lei stia facendo questo. Come in tutte le cose l'equilibrio è fondamentale: si può scoprire chi si è tanto nella solitudine come nella compagnia.
Non credo esistano giusti o sbagliati assoluti ma piuttosto persone e luoghi capaci di rispecchiare le sue attitudini. Forse il segreto è restare aperti alla vita, fidarsi del proprio istinto e continuare a nuotare.
Sono certa troverà il suo mare e che sarà ricco di altri pesci con cui condividere il viaggio.
Un caro saluto,
Dott.ssa Esposito Aiardo
Buongiorno caro utente,
non vi è nulla di sbagliato in lei, sta semplicemente crescendo e, come naturale conseguenza, il suo stile di vita, i suoi interessi, ciò che le piace e la soddisfa cambia.
Capita spesso che alla sua età, differenziandosi i percorsi di vita ( cominciare a lavorare, intraprendere un percorso di studi specifico...) ci si possa ritrovare un po' sconosciuti con coloro con cui abbiamo magari condiviso molto. Forse dovrebbe cominciare a valutare l'idea di frequentare nuovi ambienti in cui possa sentirsi maggiormente a suo agio e compreso, condividendo il suo nuovo stile di vita. Questo non deve necessariamente significare perdere completamente le vecchie compagnie, ma ampliare la propria cerchia di amici e vivere al meglio le tante sfaccettature che ci appartengono, arricchendoci dell'incontro con l'altro che a volte ci comprende a pieno, altre volte, invece, ci permette un sano confronto con chi non per forza è uguale a noi. Le auguro il meglio. Rimango a disposizione.
Dott.ssa Elisabetta Colombo
non vi è nulla di sbagliato in lei, sta semplicemente crescendo e, come naturale conseguenza, il suo stile di vita, i suoi interessi, ciò che le piace e la soddisfa cambia.
Capita spesso che alla sua età, differenziandosi i percorsi di vita ( cominciare a lavorare, intraprendere un percorso di studi specifico...) ci si possa ritrovare un po' sconosciuti con coloro con cui abbiamo magari condiviso molto. Forse dovrebbe cominciare a valutare l'idea di frequentare nuovi ambienti in cui possa sentirsi maggiormente a suo agio e compreso, condividendo il suo nuovo stile di vita. Questo non deve necessariamente significare perdere completamente le vecchie compagnie, ma ampliare la propria cerchia di amici e vivere al meglio le tante sfaccettature che ci appartengono, arricchendoci dell'incontro con l'altro che a volte ci comprende a pieno, altre volte, invece, ci permette un sano confronto con chi non per forza è uguale a noi. Le auguro il meglio. Rimango a disposizione.
Dott.ssa Elisabetta Colombo
Non sei affatto sbagliato. Quello che descrivi è un cambiamento naturale: con il tempo le persone scoprono cosa le fa stare bene, e a te oggi piace avere ritmi più sani e tranquilli rispetto al passato. È normale che i tuoi coetanei abbiano abitudini diverse, ma questo non significa che tu sia fuori posto: semplicemente hai altre priorità. Mascherarsi per essere accettato può farti sentire peggio, perché ti allontana da chi sei davvero. Invece, prova piano piano a cercare persone più vicine al tuo stile di vita: attività sportive, corsi, gruppi di interesse… non devi rinunciare alle vecchie amicizie, ma puoi allargare il giro. Non sei tu a essere “sbagliato”: stai solo imparando a conoscerti meglio, ed è un segnale di crescita.
Quello che descrive non è uno “sbaglio”, semplicemente una fase di crescita personale in cui ha iniziato a conoscersi meglio e a comprendere ciò che davvero le fa stare bene. Spesso, crescendo, ci si accorge che alcuni interessi, abitudini e modi di vivere che prima ci sembravano naturali non ci appartengono più. Non significa essere “fuori posto”, significa che sta costruendo un suo equilibrio, diverso da quello dei suoi amici di un tempo. Capita di sentirsi esclusi quando il proprio stile di vita non coincide con quello della maggioranza, il punto è che non esiste un unico modo “giusto” di vivere i vent’anni. Il suo desiderio di svegliarsi presto, mantenere sane abitudini, coltivare hobby e apprezzare anche la solitudine è altrettanto valido di chi preferisce vivere di notte e fare festa.
Forse ciò che oggi le manca non è un cambiamento di sé, ma l’incontro con persone più affini, può essere utile cercare nuovi contesti (associazioni sportive, corsi, attività culturali, volontariato) in cui sia più probabile trovare chi condivide valori e interessi simili ai suoi. Questo non significa tagliare i ponti con chi già conosce, ma smettere di mascherarsi per essere accettato.
Essere se stessi, nel lungo periodo, è sempre la strada che porta a relazioni più autentiche e soddisfacenti. Un caro saluto
Forse ciò che oggi le manca non è un cambiamento di sé, ma l’incontro con persone più affini, può essere utile cercare nuovi contesti (associazioni sportive, corsi, attività culturali, volontariato) in cui sia più probabile trovare chi condivide valori e interessi simili ai suoi. Questo non significa tagliare i ponti con chi già conosce, ma smettere di mascherarsi per essere accettato.
Essere se stessi, nel lungo periodo, è sempre la strada che porta a relazioni più autentiche e soddisfacenti. Un caro saluto
Buon pomeriggio,
comprendo a pieno come tu possa sentirti. Negli ultimi anni, "ascoltandoti" (e ti faccio i complimenti per questa cosa) hai capito molto bene, perché l'hai descritto in maniera precisa e decisa, cosa ti fa stare bene, che, a quanto pare, è cambiato rispetto a qualche anno fa. Ed è giusto così, noi siamo esseri in continua evoluzione e, di conseguenza, le nostre esigenze cambiano. Ognuno deve fare ciò che ritiene in linea con i propri valori e con il proprio modo di vedere la vita. Quindi, assolutamente no, non sei sbagliato.
Comprendo a pieno anche ciò che scrivi "mi sento un po' come un pesce fuori d'acqua rispetto alla società". Purtroppo, la società impone determinati "schemi" e non tutti hanno il coraggio di metterli in discussione e "ascoltarsi" o, magari, davvero ci stanno bene in quegli schemi. A volte, è difficile trovare persone in linea con il proprio modo di vedere e vivere la vita ma fidati, ci sono. Per quanto riguarda i tuoi coetanei, appunto, sono persone che hai conosciuto quando avevi uno stile di vita simile al loro attuale. Per non sentirti totalmente escluso, se te la senti, sforzati ma "rispettando sempre te stesso" (esempio: vedili per un caffè, per non perdere i contatti ma in discoteca, se non ti va di andarci, evita). Spero di essere stata utile! Buona serata!
comprendo a pieno come tu possa sentirti. Negli ultimi anni, "ascoltandoti" (e ti faccio i complimenti per questa cosa) hai capito molto bene, perché l'hai descritto in maniera precisa e decisa, cosa ti fa stare bene, che, a quanto pare, è cambiato rispetto a qualche anno fa. Ed è giusto così, noi siamo esseri in continua evoluzione e, di conseguenza, le nostre esigenze cambiano. Ognuno deve fare ciò che ritiene in linea con i propri valori e con il proprio modo di vedere la vita. Quindi, assolutamente no, non sei sbagliato.
Comprendo a pieno anche ciò che scrivi "mi sento un po' come un pesce fuori d'acqua rispetto alla società". Purtroppo, la società impone determinati "schemi" e non tutti hanno il coraggio di metterli in discussione e "ascoltarsi" o, magari, davvero ci stanno bene in quegli schemi. A volte, è difficile trovare persone in linea con il proprio modo di vedere e vivere la vita ma fidati, ci sono. Per quanto riguarda i tuoi coetanei, appunto, sono persone che hai conosciuto quando avevi uno stile di vita simile al loro attuale. Per non sentirti totalmente escluso, se te la senti, sforzati ma "rispettando sempre te stesso" (esempio: vedili per un caffè, per non perdere i contatti ma in discoteca, se non ti va di andarci, evita). Spero di essere stata utile! Buona serata!
Buonasera,
quello che descrivi non è affatto segno che ci sia qualcosa di sbagliato in te, ma piuttosto di una fase di cambiamento e consapevolezza personale. Crescendo è naturale che i propri interessi, i ritmi e le priorità cambino: non tutti percorrono lo stesso percorso nello stesso momento. È importante riconoscere ciò che ti fa stare bene e ti rappresenta, perché forzarsi a vivere esperienze non sentite può aumentare il senso di disagio e lontananza da sé stessi.
Il bisogno di appartenenza è umano e comprensibile, ma questo non deve significare annullare la propria autenticità. Forse può essere utile iniziare a cercare contesti e persone più affini al tuo stile di vita, così da sentirti accolto senza dover fingere.
Se senti che questo senso di esclusione o di fatica nel trovare il tuo spazio ti pesa, un percorso psicologico può aiutarti a dare valore alle tue scelte e a rafforzare la tua identità senza timore di giudizio.
Dott.ssa Francesca Quintiliano,
ricevo sia online che in presenza a Verona, qualora sentissi il bisogno di approfondire insieme questi temi.
quello che descrivi non è affatto segno che ci sia qualcosa di sbagliato in te, ma piuttosto di una fase di cambiamento e consapevolezza personale. Crescendo è naturale che i propri interessi, i ritmi e le priorità cambino: non tutti percorrono lo stesso percorso nello stesso momento. È importante riconoscere ciò che ti fa stare bene e ti rappresenta, perché forzarsi a vivere esperienze non sentite può aumentare il senso di disagio e lontananza da sé stessi.
Il bisogno di appartenenza è umano e comprensibile, ma questo non deve significare annullare la propria autenticità. Forse può essere utile iniziare a cercare contesti e persone più affini al tuo stile di vita, così da sentirti accolto senza dover fingere.
Se senti che questo senso di esclusione o di fatica nel trovare il tuo spazio ti pesa, un percorso psicologico può aiutarti a dare valore alle tue scelte e a rafforzare la tua identità senza timore di giudizio.
Dott.ssa Francesca Quintiliano,
ricevo sia online che in presenza a Verona, qualora sentissi il bisogno di approfondire insieme questi temi.
Gentile utente, buonasera,
la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Dalle sue parole emerge una significativa consapevolezza rispetto a ciò che oggi sente più vicino al suo benessere e ai suoi interessi. Vorrei rassicurarla sul fatto che non c’è nulla di “sbagliato” in questo né, tantomeno, in lei. È naturale che, con il tempo, possano cambiare i bisogni, le priorità e persino le modalità di vivere le relazioni e il tempo libero.
Capisco la fatica che descrive nel sentirsi un po’ in contrasto con lo stile di vita delle persone che frequenta e il suo tentativo di adattarsi per non sentirsi escluso. Tuttavia, ciò che racconta fa pensare che, in questo momento, lei stia indossando un “abito” che non le corrisponde più e che, per questo, possa risultarle stretto o dissonante. Se lo desidera, potrebbe provare a riflettere su come il suo tentativo di adattarsi agli altri influisca sul suo benessere: in quali situazioni si sente davvero a suo agio e in quali invece percepisce fatica o disagio?
Se lo ritiene necessario, potrebbe essere utile considerare la possibilità di approfondire queste tematiche con un professionista, per esplorare più a fondo i suoi bisogni e le strategie che le permettano di sentirsi a proprio agio senza rinunciare al senso di appartenenza.
Le auguro sinceramente il meglio.
Un caro saluto,
Dott.ssa Fausta Florio
la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Dalle sue parole emerge una significativa consapevolezza rispetto a ciò che oggi sente più vicino al suo benessere e ai suoi interessi. Vorrei rassicurarla sul fatto che non c’è nulla di “sbagliato” in questo né, tantomeno, in lei. È naturale che, con il tempo, possano cambiare i bisogni, le priorità e persino le modalità di vivere le relazioni e il tempo libero.
Capisco la fatica che descrive nel sentirsi un po’ in contrasto con lo stile di vita delle persone che frequenta e il suo tentativo di adattarsi per non sentirsi escluso. Tuttavia, ciò che racconta fa pensare che, in questo momento, lei stia indossando un “abito” che non le corrisponde più e che, per questo, possa risultarle stretto o dissonante. Se lo desidera, potrebbe provare a riflettere su come il suo tentativo di adattarsi agli altri influisca sul suo benessere: in quali situazioni si sente davvero a suo agio e in quali invece percepisce fatica o disagio?
Se lo ritiene necessario, potrebbe essere utile considerare la possibilità di approfondire queste tematiche con un professionista, per esplorare più a fondo i suoi bisogni e le strategie che le permettano di sentirsi a proprio agio senza rinunciare al senso di appartenenza.
Le auguro sinceramente il meglio.
Un caro saluto,
Dott.ssa Fausta Florio
Buonasera, dal suo racconto emerge chiaramente una fase di cambiamento: ha modificato il suo modo di vivere, i suoi interessi e i suoi bisogni, mentre le persone che la circondano sembrano rimanere legate a uno stile diverso. Questo “scarto” può far nascere la sensazione di essere fuori posto o “strano”. In realtà, ciò che descrive non è un errore, ma un segnale che la sua identità si sta ridefinendo e che sta cercando coerenza tra quello che sente dentro e ciò che vive fuori.
Il fatto che si senta costretto a “mascherarsi” per essere accettato racconta quanto sia importante per lei il legame con gli altri, ma anche quanto si stia accorgendo che la vicinanza autentica non nasce dal conformarsi, bensì dall’incontrarsi per come si è. Il punto allora non è chiedersi se lei è“sbagliato”, ma forse come costruire nuove connessioni che rispecchino meglio la persona che lei è oggi.
Un passaggio fondamentale in questo processo è riconoscere che cambiare non significa perdere, ma evolvere. I vecchi legami possono restare significativi anche se non coincidono più con tutti i tuoi bisogni; parallelamente può iniziare a cercare contesti, ambienti o gruppi che risuonino con il suo presente (sport, attività culturali, associazioni…).
Il fatto che si senta costretto a “mascherarsi” per essere accettato racconta quanto sia importante per lei il legame con gli altri, ma anche quanto si stia accorgendo che la vicinanza autentica non nasce dal conformarsi, bensì dall’incontrarsi per come si è. Il punto allora non è chiedersi se lei è“sbagliato”, ma forse come costruire nuove connessioni che rispecchino meglio la persona che lei è oggi.
Un passaggio fondamentale in questo processo è riconoscere che cambiare non significa perdere, ma evolvere. I vecchi legami possono restare significativi anche se non coincidono più con tutti i tuoi bisogni; parallelamente può iniziare a cercare contesti, ambienti o gruppi che risuonino con il suo presente (sport, attività culturali, associazioni…).
Buonasera. Ciò che racconti esprime una fase di cambiamento dove i tuoi bisogni e le tue priorità stanno cambiando rispetto al passato, non sei affatto sbagliato. Il fatto di non sentirti più attratto da serate, alcol e da determinati ritmi non significa essere sbagliato, piuttosto hai sviluppato maggiore consapevolezza rispetto alle tue priorità ed è normalissimo alla tua età. Il disagio che sperimenti nasce dal bisogno umano di appartenenza, in quanto per sentirti accettato delle volte mascheri ciò che preferisci davvero… questo a lungo andare non è ottimale, in quanto rischia di sconnetterti da te stesso. Il punto è: accetta che stai cambiando, col tempo la tua cerchia di amicizie si amplierà rispetto ai tuoi naturali bisogni. Ciò non significa eliminare quelle che hai, bensì adattarle a te stesso. Ci saranno momenti in cui ti sentirai più “solo”, ma questo fa parte del processo, é proprio in quei momenti che capisci davvero chi sei. Se leggendo queste parole ti sei riconosciuto e senti il bisogno di approfondire, ne possiamo parlare in uno spazio dedicato.
Ciao!
Vorrei cominciare col proporti una riflessione: Cosa significano "giusto" e "sbagliato"? Sono concetti relativi, profondamente correlati alla soggettività di ognuno, soprattutto quando il riferimento è a interessi personali, allo stile di vita, agli hobby.
Ti invido a non soffermarti su ciò che è universalmente giusto o giusto per gli altri ma a chiederti: cosa è giusto per me? di cosa sento di avere bisogno in questo momento della mia vita?
I nostri interessi, ritmi e priorità cambiano nel tempo. Sono cambiati da quando hai conosciuto le tue compagnie e, con molta probabilità, cambieranno ancora.
A volte questo può farci sentire fuori posto, soprattutto se le persone intorno a noi continuano a muoversi in una direzione diversa.
E' naturale che i percorsi delle persone che coltivano amicizie, soprattutto di lunga data, possano disallinearsi, prendere pieghe e direzioni diverse.
Questo non le rende amicizie meno autentiche, semplicemente rapporti che necessitano di un riassestamento alle nuove necessità, interessi, bisogni di vita di ognuno.
E' comprensibile che per un bisogno di appartenenza e accettazione tu possa trovarti a fare cose che non ti piacciono o interessano più ma è necessario trovare un compromesso tra ciò di cui senti di avere bisogno per garantire il tuo equilibrio e le modalità attraverso le quali si sviluppano le tue amicizie.
Non rinnegare né i tuoi bisogni, né le tue amicizie, se reputi altrettanto importante coltivarle.
Puoi condividere con loro i tuoi nuovi bisogni e aspettativa legate al vostro rapporto e ascoltare e accogliere le loro, trovando insieme un modo nuovo per ristrutturare il vostro rapporto.
Vorrei cominciare col proporti una riflessione: Cosa significano "giusto" e "sbagliato"? Sono concetti relativi, profondamente correlati alla soggettività di ognuno, soprattutto quando il riferimento è a interessi personali, allo stile di vita, agli hobby.
Ti invido a non soffermarti su ciò che è universalmente giusto o giusto per gli altri ma a chiederti: cosa è giusto per me? di cosa sento di avere bisogno in questo momento della mia vita?
I nostri interessi, ritmi e priorità cambiano nel tempo. Sono cambiati da quando hai conosciuto le tue compagnie e, con molta probabilità, cambieranno ancora.
A volte questo può farci sentire fuori posto, soprattutto se le persone intorno a noi continuano a muoversi in una direzione diversa.
E' naturale che i percorsi delle persone che coltivano amicizie, soprattutto di lunga data, possano disallinearsi, prendere pieghe e direzioni diverse.
Questo non le rende amicizie meno autentiche, semplicemente rapporti che necessitano di un riassestamento alle nuove necessità, interessi, bisogni di vita di ognuno.
E' comprensibile che per un bisogno di appartenenza e accettazione tu possa trovarti a fare cose che non ti piacciono o interessano più ma è necessario trovare un compromesso tra ciò di cui senti di avere bisogno per garantire il tuo equilibrio e le modalità attraverso le quali si sviluppano le tue amicizie.
Non rinnegare né i tuoi bisogni, né le tue amicizie, se reputi altrettanto importante coltivarle.
Puoi condividere con loro i tuoi nuovi bisogni e aspettativa legate al vostro rapporto e ascoltare e accogliere le loro, trovando insieme un modo nuovo per ristrutturare il vostro rapporto.
Gent.mo utente,
non credo proprio che lei sia sbagliato! Tutt'altro, dalle sue parole si evince una raggiunta consapevolezza di quali possono essere le abitudini di vita che riescono a portarle maggior benessere e percezione di emozioni positive.
Le assicuro che ci sono molte persone che potrebbero condividere il suo attuale stile di vita e i suoi interessi, basta ampliare la prospettiva sulle sue connessioni sociali. Questo non vuol dire rinunciare alle vecchie amicizie, bensì rendersi conto che le tempistiche delle persone sono diverse e le priorità per trovare soddisfazione cambiano in modi differenti.
In fondo, se ci pensa bene, a chi porta giovamento forzare dei comportamenti o fingere di divertirsi in contesti ormai poco stimolanti? Non è benefico né per lei, che non trova più queste attività coinvolgenti, né per i suoi amici che certamente si accorgono o si accorgeranno della sua scarsa motivazione.
Aprire la mente ad altre opzioni di socializzazione non solo è auspicabile, ma molto rilevante nell'arco di vita. Le traiettorie di maturazione dei giovani sono diverse tra loro, a volte e per un certo periodo scorrono in parallelo, altre volte seguono linee completamente diverse ed è un segnale per muoversi in altre direzioni.
Inoltre, se lei vive un periodo felice della sua vita con il suo rinnovato stile di abitudini, può senz'altro diventare un modello da seguire anche per i suoi amici e saranno loro a cercarla per stare insieme e non viceversa.
Seguire i propri valori e fare scelte coerenti con i propri reali bisogni non sarà mai un approccio sbagliato!
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
non credo proprio che lei sia sbagliato! Tutt'altro, dalle sue parole si evince una raggiunta consapevolezza di quali possono essere le abitudini di vita che riescono a portarle maggior benessere e percezione di emozioni positive.
Le assicuro che ci sono molte persone che potrebbero condividere il suo attuale stile di vita e i suoi interessi, basta ampliare la prospettiva sulle sue connessioni sociali. Questo non vuol dire rinunciare alle vecchie amicizie, bensì rendersi conto che le tempistiche delle persone sono diverse e le priorità per trovare soddisfazione cambiano in modi differenti.
In fondo, se ci pensa bene, a chi porta giovamento forzare dei comportamenti o fingere di divertirsi in contesti ormai poco stimolanti? Non è benefico né per lei, che non trova più queste attività coinvolgenti, né per i suoi amici che certamente si accorgono o si accorgeranno della sua scarsa motivazione.
Aprire la mente ad altre opzioni di socializzazione non solo è auspicabile, ma molto rilevante nell'arco di vita. Le traiettorie di maturazione dei giovani sono diverse tra loro, a volte e per un certo periodo scorrono in parallelo, altre volte seguono linee completamente diverse ed è un segnale per muoversi in altre direzioni.
Inoltre, se lei vive un periodo felice della sua vita con il suo rinnovato stile di abitudini, può senz'altro diventare un modello da seguire anche per i suoi amici e saranno loro a cercarla per stare insieme e non viceversa.
Seguire i propri valori e fare scelte coerenti con i propri reali bisogni non sarà mai un approccio sbagliato!
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Salve,
dalle sue parole emerge una bella consapevolezza di sé e dei propri valori, che però sembra accompagnata da un senso di isolamento rispetto a ciò che osserva nei coetanei. È naturale chiedersi se “si è sbagliati” quando ci si sente diversi, ma ciò che descrive è semplicemente una scelta di vita più in linea con i suoi bisogni attuali e con ciò che la fa stare bene.
La ricerca di accettazione può portare a comportamenti che non rispecchiano pienamente se stessi, ma col tempo questo può diventare faticoso. Forse potrebbe essere utile concedersi la possibilità di coltivare nuove conoscenze e relazioni in contesti più vicini ai suoi interessi, dove non sia necessario mascherarsi. In questo modo potrebbe sperimentare quanto sia arricchente condividere il proprio stile di vita con chi ha sensibilità simili.
Non c’è nulla di “sbagliato” nell’essere diversi: il vero punto è capire come sentirsi autentico e sereno nelle proprie scelte, senza dover rinunciare al piacere delle relazioni.
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Franco – Psicoterapeuta
dalle sue parole emerge una bella consapevolezza di sé e dei propri valori, che però sembra accompagnata da un senso di isolamento rispetto a ciò che osserva nei coetanei. È naturale chiedersi se “si è sbagliati” quando ci si sente diversi, ma ciò che descrive è semplicemente una scelta di vita più in linea con i suoi bisogni attuali e con ciò che la fa stare bene.
La ricerca di accettazione può portare a comportamenti che non rispecchiano pienamente se stessi, ma col tempo questo può diventare faticoso. Forse potrebbe essere utile concedersi la possibilità di coltivare nuove conoscenze e relazioni in contesti più vicini ai suoi interessi, dove non sia necessario mascherarsi. In questo modo potrebbe sperimentare quanto sia arricchente condividere il proprio stile di vita con chi ha sensibilità simili.
Non c’è nulla di “sbagliato” nell’essere diversi: il vero punto è capire come sentirsi autentico e sereno nelle proprie scelte, senza dover rinunciare al piacere delle relazioni.
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Franco – Psicoterapeuta
Buongiorno,
intanto grazie per aver condiviso la tua esperienza. Ciò che descrivi non significa affatto essere “sbagliato”: è spesso il risultato naturale di una evoluzione personale soprattutto alla tua età. Con il tempo i nostri bisogni cambiano e volte quello che prima ci faceva sentire parte di un gruppo può non rispecchiarci più.
Spesso ci sentiamo in conflitto tra il “dover essere” come gli altri si aspettano e il “voler essere” davvero noi stessi. È normale che in un contesto che ha interessi diversi, questo generi la sensazione di "sentirsi fuori posto". In realtà non è detto che tu debba cambiare te stesso: potrebbe essere utile chiedersi se ha più senso adattarsi, cercare contesti diversi più simili a noi in questo momento o accettare di essere diversi nel gruppo attuale. Non esiste "la soluzione" esiste probabilmente "la TUA soluzione".
Come abbiamo detto le possibilità possono essere diverse e comprendere quali pensieri, emozioni e comportamenti ti fanno stare peggio meglio è il primo passo per trovare la Tua strada.
A volte può bastare un lavoro personale di consapevolezza e piccoli cambiamenti per ritrovare l'equilibrio; altre volte potrebbe essere utile rivolgersi a un professionista. In questo modo diventa possibile valorizzare le tue personali risorse e costruire strategie concrete e specifiche che, in tempi brevi, ti permettano al contempo di stare meglio e di vivere in modo più autentico.
Melania Monaco
intanto grazie per aver condiviso la tua esperienza. Ciò che descrivi non significa affatto essere “sbagliato”: è spesso il risultato naturale di una evoluzione personale soprattutto alla tua età. Con il tempo i nostri bisogni cambiano e volte quello che prima ci faceva sentire parte di un gruppo può non rispecchiarci più.
Spesso ci sentiamo in conflitto tra il “dover essere” come gli altri si aspettano e il “voler essere” davvero noi stessi. È normale che in un contesto che ha interessi diversi, questo generi la sensazione di "sentirsi fuori posto". In realtà non è detto che tu debba cambiare te stesso: potrebbe essere utile chiedersi se ha più senso adattarsi, cercare contesti diversi più simili a noi in questo momento o accettare di essere diversi nel gruppo attuale. Non esiste "la soluzione" esiste probabilmente "la TUA soluzione".
Come abbiamo detto le possibilità possono essere diverse e comprendere quali pensieri, emozioni e comportamenti ti fanno stare peggio meglio è il primo passo per trovare la Tua strada.
A volte può bastare un lavoro personale di consapevolezza e piccoli cambiamenti per ritrovare l'equilibrio; altre volte potrebbe essere utile rivolgersi a un professionista. In questo modo diventa possibile valorizzare le tue personali risorse e costruire strategie concrete e specifiche che, in tempi brevi, ti permettano al contempo di stare meglio e di vivere in modo più autentico.
Melania Monaco
Buongiorno,
potrebbe pensare con il tempo di farsi anche dei nuovi amici, con cui condividere le sue nuove passioni ed il suo nuovo stile di vita. Quando si cresce con il tempo è possibile perdere di vista alcuni amici storici, proprio perché le istanze personali possono cambiare. Rifletta su tale possibilità e nel caso valuti la possibilità di parlarne con un professionista.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
potrebbe pensare con il tempo di farsi anche dei nuovi amici, con cui condividere le sue nuove passioni ed il suo nuovo stile di vita. Quando si cresce con il tempo è possibile perdere di vista alcuni amici storici, proprio perché le istanze personali possono cambiare. Rifletta su tale possibilità e nel caso valuti la possibilità di parlarne con un professionista.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
comprendo che il suo vissuto di esclusione e la sua diversità rispetto ai suoi amici siano degli aspetti difficili con i quali convivere in questa fase della sua vita. Non credo proprio che lei sia sbagliato, ma che abbia degli interessi diversi da quelli delle persone che conosce, in quanto crescendo avete preso delle direzioni differenti sviluppando stili di vita diversi.
Credo che parlarne con un professionista potrebbe esserle utile per comprendere meglio questo cambiamento in atto e per ricevere supporto nella ricerca di persone con cui si senta più in sintonia.
Resto a disposizione per qualsivoglia necessità e, se lo desidera, sono a disposizione anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Marta Romano
comprendo che il suo vissuto di esclusione e la sua diversità rispetto ai suoi amici siano degli aspetti difficili con i quali convivere in questa fase della sua vita. Non credo proprio che lei sia sbagliato, ma che abbia degli interessi diversi da quelli delle persone che conosce, in quanto crescendo avete preso delle direzioni differenti sviluppando stili di vita diversi.
Credo che parlarne con un professionista potrebbe esserle utile per comprendere meglio questo cambiamento in atto e per ricevere supporto nella ricerca di persone con cui si senta più in sintonia.
Resto a disposizione per qualsivoglia necessità e, se lo desidera, sono a disposizione anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Marta Romano
Gentile Utente,
mi dispiace che stia vivendo questa sensazione, è del tutto comprensibile. Cambiare nella propria vita può essere normale e fa parte del percorso personale in base alle proprie esigenze. L’importante è cercare di non andare contro se stessi per gli altri, ma accettarsi così come si è. A volte, il pensiero al giudizio degli altri può diventare un tema su cui riflettere o trovare supporto, se si sente il bisogno di approfondirlo, può aiutare a sentirsi più leggeri.
mi dispiace che stia vivendo questa sensazione, è del tutto comprensibile. Cambiare nella propria vita può essere normale e fa parte del percorso personale in base alle proprie esigenze. L’importante è cercare di non andare contro se stessi per gli altri, ma accettarsi così come si è. A volte, il pensiero al giudizio degli altri può diventare un tema su cui riflettere o trovare supporto, se si sente il bisogno di approfondirlo, può aiutare a sentirsi più leggeri.
Buongiorno, Quello che mi colpisce subito del suo messaggio è una cosa molto importante: lei sa perfettamente cosa le piace e cosa non le piace. Sa cosa la fa stare bene e cosa invece la allontana da se stesso. Questo non è per niente scontato, anzi, è una forma di saggezza che molte persone impiegano anni a sviluppare.
La domanda "sono io sbagliato?" mi fa pensare a quanto spesso ci sentiamo in difetto quando semplicemente stiamo crescendo e cambiando. Lei non è sbagliato - lei è semplicemente diventato più consapevole di ciò che nutre la sua energia e di ciò che invece la prosciuga. È bellissimo che abbia scoperto il piacere di svegliarsi presto, di prendersi cura del suo corpo, di godersi la solitudine in modo costruttivo.
Il fatto che si senta "un pesce fuor d'acqua" mi dice che sta attraversando una fase di transizione molto naturale. Spesso, quando evolviamo, ci troviamo temporaneamente sospesi tra chi eravamo e chi stiamo diventando. E questo può creare una sensazione di solitudine, perché le vecchie relazioni magari non si adattano più alla nuova versione di noi stessi.
Quello che trovo interessante è che lei dice di "mascherare" il suo vero stile di vita per essere accettato. Ma si è mai chiesto: quanto costa energicamente fingere di essere qualcun altro? E soprattutto, che tipo di connessioni può creare davvero se si presenta in una versione che non è la sua?
Forse questo momento potrebbe essere un'opportunità per esplorare come trovare persone che apprezzino chi è veramente, piuttosto che adattarsi a chi non la riconosce. Non è sempre facile, ma spesso scopriamo che esistono persone più simili a noi di quanto pensassimo.
Se le interessa, possiamo esplorare insieme come navigare questa transizione e come costruire relazioni autentiche che la nutrano davvero, invece di svuotarla.RiprovaClaude può commettere errori. Verifica sempre le risposte con attenzione.
La domanda "sono io sbagliato?" mi fa pensare a quanto spesso ci sentiamo in difetto quando semplicemente stiamo crescendo e cambiando. Lei non è sbagliato - lei è semplicemente diventato più consapevole di ciò che nutre la sua energia e di ciò che invece la prosciuga. È bellissimo che abbia scoperto il piacere di svegliarsi presto, di prendersi cura del suo corpo, di godersi la solitudine in modo costruttivo.
Il fatto che si senta "un pesce fuor d'acqua" mi dice che sta attraversando una fase di transizione molto naturale. Spesso, quando evolviamo, ci troviamo temporaneamente sospesi tra chi eravamo e chi stiamo diventando. E questo può creare una sensazione di solitudine, perché le vecchie relazioni magari non si adattano più alla nuova versione di noi stessi.
Quello che trovo interessante è che lei dice di "mascherare" il suo vero stile di vita per essere accettato. Ma si è mai chiesto: quanto costa energicamente fingere di essere qualcun altro? E soprattutto, che tipo di connessioni può creare davvero se si presenta in una versione che non è la sua?
Forse questo momento potrebbe essere un'opportunità per esplorare come trovare persone che apprezzino chi è veramente, piuttosto che adattarsi a chi non la riconosce. Non è sempre facile, ma spesso scopriamo che esistono persone più simili a noi di quanto pensassimo.
Se le interessa, possiamo esplorare insieme come navigare questa transizione e come costruire relazioni autentiche che la nutrano davvero, invece di svuotarla.RiprovaClaude può commettere errori. Verifica sempre le risposte con attenzione.
Gentile utente,
A me pare molto bello il fatto che lei, nel corso del tempo, abbia abbracciato uno stile di vita che le fa stare bene.
Leggendo le sue parole, mi sorgono alcune domande:
Quando ha iniziato a sentire questa distanza tra lei e i suoi coetanei? C'è stato un momento preciso in cui ha percepito questo cambiamento dentro di sé?
Come mai sente il bisogno di "mascherare" il suo stile di vita per essere accettato dagli altri? Da dove nasce questa necessità?
Quali sono le cose che apprezza di più del suo stile di vita attuale? Cosa le dà gioia, energia e vitalità?
Inoltre, mi chiedo:
Come mai si definisce "sbagliato" solo perché ha gusti e interessi diversi dai suoi coetanei? Da dove nasce questo giudizio negativo verso sé stesso?
Quali sono i suoi valori, le sue priorità nella vita? Cosa è veramente importante per lei?
Se potesse dare un consiglio a un amico che si trova nella sua stessa situazione, cosa gli direbbe?
Forse potrebbe esserle utile esplorare queste domande per rafforzare la sua autostima, accettare pienamente il suo stile di vita e trovare nuove persone che condividano i suoi stessi interessi e valori.
Un saluto.
A me pare molto bello il fatto che lei, nel corso del tempo, abbia abbracciato uno stile di vita che le fa stare bene.
Leggendo le sue parole, mi sorgono alcune domande:
Quando ha iniziato a sentire questa distanza tra lei e i suoi coetanei? C'è stato un momento preciso in cui ha percepito questo cambiamento dentro di sé?
Come mai sente il bisogno di "mascherare" il suo stile di vita per essere accettato dagli altri? Da dove nasce questa necessità?
Quali sono le cose che apprezza di più del suo stile di vita attuale? Cosa le dà gioia, energia e vitalità?
Inoltre, mi chiedo:
Come mai si definisce "sbagliato" solo perché ha gusti e interessi diversi dai suoi coetanei? Da dove nasce questo giudizio negativo verso sé stesso?
Quali sono i suoi valori, le sue priorità nella vita? Cosa è veramente importante per lei?
Se potesse dare un consiglio a un amico che si trova nella sua stessa situazione, cosa gli direbbe?
Forse potrebbe esserle utile esplorare queste domande per rafforzare la sua autostima, accettare pienamente il suo stile di vita e trovare nuove persone che condividano i suoi stessi interessi e valori.
Un saluto.
Buonasera,
non c'è nulla di sbagliato in lei.
Sentirsi diversi dalla società che ci circonda non implica essere sbagliati.
E' meglio essere autentici con se stessi, che in compagnia degli altri indossando una maschera.
Lei sta cambiando, e sta diventando come piace a se stesso. E non c'è cosa più corretta nei propri confronti. Preferire la giornata alla notte, lo stare da soli allo stare in compagnia, non è da persone noiose ma da persone che hanno capito cosa li fa stare bene.
Fare ciò che fa piacere ai suoi amici, soltanto per non perderli, rischia di farla sentire da solo, ma in mezzo agli altri. Continui a frequentare i suoi amici se sente di volerlo fare, ma concedendosi di dire qualche no se non ne ha voglia, e di esprimere loro la sua sensazione di preferire altre cose alle serate proposte da loro, e chissà magari permette loro di scoprire ed apprezzare la bellezza anche di ciò che piace a lei.
Per qualsiasi cosa, mi trova a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
non c'è nulla di sbagliato in lei.
Sentirsi diversi dalla società che ci circonda non implica essere sbagliati.
E' meglio essere autentici con se stessi, che in compagnia degli altri indossando una maschera.
Lei sta cambiando, e sta diventando come piace a se stesso. E non c'è cosa più corretta nei propri confronti. Preferire la giornata alla notte, lo stare da soli allo stare in compagnia, non è da persone noiose ma da persone che hanno capito cosa li fa stare bene.
Fare ciò che fa piacere ai suoi amici, soltanto per non perderli, rischia di farla sentire da solo, ma in mezzo agli altri. Continui a frequentare i suoi amici se sente di volerlo fare, ma concedendosi di dire qualche no se non ne ha voglia, e di esprimere loro la sua sensazione di preferire altre cose alle serate proposte da loro, e chissà magari permette loro di scoprire ed apprezzare la bellezza anche di ciò che piace a lei.
Per qualsiasi cosa, mi trova a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Buongiorno,
dal tuo racconto emerge chiaramente che hai fatto delle scelte di vita che rispecchiano i tuoi valori, i tuoi interessi e il tuo benessere personale. Non c’è nulla di “sbagliato” in questo: ognuno ha i propri ritmi, le proprie preferenze e i propri modi di relazionarsi con gli altri. Sentirsi diverso rispetto alla maggior parte dei coetanei è normale, soprattutto quando le priorità cambiano nel tempo.
Il fatto che tu ti senta talvolta escluso o senta il bisogno di adattarti per essere accettato è comprensibile, ma cercare di forzarti a vivere in modi che non ti piacciono può portare frustrazione e senso di inautenticità. È importante valorizzare le relazioni e le amicizie che rispettano chi sei oggi, piuttosto che cercare di adeguarti a ciò che non ti rappresenta.
In sostanza, non sei “sbagliato”: sei semplicemente diverso, e va bene così. Coltivare il tuo stile di vita e le tue passioni, e trovare persone che condividono o rispettano il tuo modo di essere, può aiutarti a sentirti più a tuo agio e meno escluso.
È consigliato, per approfondire questi sentimenti e capire come gestire al meglio le relazioni e il senso di diversità, rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
dal tuo racconto emerge chiaramente che hai fatto delle scelte di vita che rispecchiano i tuoi valori, i tuoi interessi e il tuo benessere personale. Non c’è nulla di “sbagliato” in questo: ognuno ha i propri ritmi, le proprie preferenze e i propri modi di relazionarsi con gli altri. Sentirsi diverso rispetto alla maggior parte dei coetanei è normale, soprattutto quando le priorità cambiano nel tempo.
Il fatto che tu ti senta talvolta escluso o senta il bisogno di adattarti per essere accettato è comprensibile, ma cercare di forzarti a vivere in modi che non ti piacciono può portare frustrazione e senso di inautenticità. È importante valorizzare le relazioni e le amicizie che rispettano chi sei oggi, piuttosto che cercare di adeguarti a ciò che non ti rappresenta.
In sostanza, non sei “sbagliato”: sei semplicemente diverso, e va bene così. Coltivare il tuo stile di vita e le tue passioni, e trovare persone che condividono o rispettano il tuo modo di essere, può aiutarti a sentirti più a tuo agio e meno escluso.
È consigliato, per approfondire questi sentimenti e capire come gestire al meglio le relazioni e il senso di diversità, rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Caro utente,
la risposta alla sua domanda è: no. Non è sbagliato, perchè non esiste qualcosa, nella personalità di una persona, che per definizione psicologica sia giusto o sbagliato: ognuno è la somma delle proprie esperienze di vita, educazione, società e fattori biologici. Inoltre, con il tempo è normale crescere e cambiare routine per adattarsi al meglio alle varie fasi del ciclo di vita e ai propri bisogni. La sensazione di "pesce fuor d'acqua" è possibile che derivi dal fatto che i 25 anni sono per tanti un momento di transizione in cui è normale cambiare, ma ognuno lo fa a modo proprio e con i propri tempi: quindi non tenda a paragonarsi agli altri, perchè ognuno vive la propria vita con i propri tempi, le proprie necessità e bisogni e i propri obiettivi. Se ciò che fa la fa stare bene, tutto questo è ciò che conta davvero e non serve nemmeno fingere agli occhi degli altri perchè presto anche i suoi coetanei avranno anche loro un cambiamento simile.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
la risposta alla sua domanda è: no. Non è sbagliato, perchè non esiste qualcosa, nella personalità di una persona, che per definizione psicologica sia giusto o sbagliato: ognuno è la somma delle proprie esperienze di vita, educazione, società e fattori biologici. Inoltre, con il tempo è normale crescere e cambiare routine per adattarsi al meglio alle varie fasi del ciclo di vita e ai propri bisogni. La sensazione di "pesce fuor d'acqua" è possibile che derivi dal fatto che i 25 anni sono per tanti un momento di transizione in cui è normale cambiare, ma ognuno lo fa a modo proprio e con i propri tempi: quindi non tenda a paragonarsi agli altri, perchè ognuno vive la propria vita con i propri tempi, le proprie necessità e bisogni e i propri obiettivi. Se ciò che fa la fa stare bene, tutto questo è ciò che conta davvero e non serve nemmeno fingere agli occhi degli altri perchè presto anche i suoi coetanei avranno anche loro un cambiamento simile.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Buongiorno, da queste righe mi sento di dirle che forse lei è cambiato, non è più quello di anni fa. Quindi le vecchie amicizie non rappresentano più che è lei. La strada può essere cercare di comprendere come mai questo suo bisogno di omologazione a rischio di tradire la sua identità attuale. Forse cercare di andare a fondo di questo bisogno di appartenenza e paura di esclusione. Se ritiene posso essere disponibile anche online. Buona Giornata Dario Martelli
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Capisco come si sente: sentire di essere diversi può essere molto difficile. Però credo che avere una buona consapevolezza di quello che si è, di quello di cui si ha bisogno e di quello che si vuole fare non sia affatto scontato e sia molto prezioso, a qualsiasi età: il confronto con gli altri è difficile e può far venire dei dubbi, ma credo che il contatto con se stesso e con i suoi bisogni sia molto più importante del conformarsi a qualcosa che non le somiglia. Credo che sia molto importante che lei resti fedele a se stesso, che non smetta di ascoltarsi, senza chiedersi se è giusto o sbagliato: lei è così, ha bisogno di questo, e non c'è niente nè di male nè di sbagliato. Credo che sarebbe importante inserirsi in ambienti che possano permetterle di conoscere persone più simili a lei, con ritmi più simili ai suoi: ci sono moltissime persone della sua età che le somigliano di più, semplicemente non ha frequentato ambienti dove poterle conoscere. Può pensare di provare a frequentare ambienti nuovi, che abbiano magari a che fare con i suoi hobby e le sue passioni, per provare ad aprirsi a persone diverse. Se avesse domande o volesse approfondire meglio il discorso mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Buon pomeriggio,
evolvere non è mai sbagliato, tuttavia proverei a porre l'attenzione sul bisogno di accettazione e desiderabilità sociale.
Un caro saluto
evolvere non è mai sbagliato, tuttavia proverei a porre l'attenzione sul bisogno di accettazione e desiderabilità sociale.
Un caro saluto
Salve,
Assolutamente no!! Non conosco la sua quotidianità (lavoro, impegni, studio, tutte cose che possono sicuramente influire), ma anche al netto di eventuali impegni importanti che possa avere durante la sua routine le assicuro che può essere perfettamente normale perdere interesse nelle attività che fino a poco tempo prima ci hanno entusiasmato, specialmente alla sua età e specialmente nei riguardi della vita mondana.
Le attività che lei descrive come oggi appaganti per Lei (sport, alimentazione sana, uscire di giorno, etc) sono inoltre fortemente consigliate da qualsiasi professionista della salute, nessuno escluso. Il fatto che lei stia apprezzando uno stile di vita salutare, centrato al benessere fisico e mentale, non può e non deve essere definito "sbaglio".
Chiaramente, comprendo anche l'isolamento che questo può portarle, specie se (come descrive) le sue amicizie hanno interessi diametralmente opposti ai suoi, e comprendo come questo per Lei possa essere fonte di disagio. Purtroppo, non c'è una prescrizione per questo: sicuramente venirsi incontro è uno dei punti fondamentali di una relazione, di qualsiasi natura essa sia, quindi ben vengano i suoi tentativi di partecipare alle attività dei suoi amici; mi permetto solo di dirle, li viva come tali. Non come un camuffamento, ma come una partecipazione alla vita sociale delle persone che le sono care. Chiaramente, nel rispetto della sua salute e dei suoi confini. Aggiungo, poi, che potrebbe provare a coinvolgere la sua comitiva in qualcosa che appartiene al suo stile di vita, anche solo una corsetta al tramonto.
I tentativi di integrazione possono essere molteplici e può tentarli, ma qualsiasi sia l'esito non si senta sbagliato solo per aver cambiato le sue abitudini; da quel che descrive, questo cambiamento non è stato imposto da nessuno, e inoltre (ripeto) è sicuramente un comportamento che può farle solo del bene. Non voglio illuderla, a volte capita che le persone si allontanino quando non si condividono più le stesse cose: fa parte del cambiamento, che è parte della vita di tutti noi, a 25 anni come a 50.
Qualora ne sentisse il bisogno valuti un percorso di sostegno psicologico (che non è terapia), ma solo un sostegno ad affrontare in maniera più efficace quelli che possono essere i periodi più intensi della vita, un "secondo parere" sul nostro comportamento.
Le auguro il meglio, davvero.
Cordialmente,
Dott. A. Trojse
Assolutamente no!! Non conosco la sua quotidianità (lavoro, impegni, studio, tutte cose che possono sicuramente influire), ma anche al netto di eventuali impegni importanti che possa avere durante la sua routine le assicuro che può essere perfettamente normale perdere interesse nelle attività che fino a poco tempo prima ci hanno entusiasmato, specialmente alla sua età e specialmente nei riguardi della vita mondana.
Le attività che lei descrive come oggi appaganti per Lei (sport, alimentazione sana, uscire di giorno, etc) sono inoltre fortemente consigliate da qualsiasi professionista della salute, nessuno escluso. Il fatto che lei stia apprezzando uno stile di vita salutare, centrato al benessere fisico e mentale, non può e non deve essere definito "sbaglio".
Chiaramente, comprendo anche l'isolamento che questo può portarle, specie se (come descrive) le sue amicizie hanno interessi diametralmente opposti ai suoi, e comprendo come questo per Lei possa essere fonte di disagio. Purtroppo, non c'è una prescrizione per questo: sicuramente venirsi incontro è uno dei punti fondamentali di una relazione, di qualsiasi natura essa sia, quindi ben vengano i suoi tentativi di partecipare alle attività dei suoi amici; mi permetto solo di dirle, li viva come tali. Non come un camuffamento, ma come una partecipazione alla vita sociale delle persone che le sono care. Chiaramente, nel rispetto della sua salute e dei suoi confini. Aggiungo, poi, che potrebbe provare a coinvolgere la sua comitiva in qualcosa che appartiene al suo stile di vita, anche solo una corsetta al tramonto.
I tentativi di integrazione possono essere molteplici e può tentarli, ma qualsiasi sia l'esito non si senta sbagliato solo per aver cambiato le sue abitudini; da quel che descrive, questo cambiamento non è stato imposto da nessuno, e inoltre (ripeto) è sicuramente un comportamento che può farle solo del bene. Non voglio illuderla, a volte capita che le persone si allontanino quando non si condividono più le stesse cose: fa parte del cambiamento, che è parte della vita di tutti noi, a 25 anni come a 50.
Qualora ne sentisse il bisogno valuti un percorso di sostegno psicologico (che non è terapia), ma solo un sostegno ad affrontare in maniera più efficace quelli che possono essere i periodi più intensi della vita, un "secondo parere" sul nostro comportamento.
Le auguro il meglio, davvero.
Cordialmente,
Dott. A. Trojse
Buonasera, lei è cambiato ma la compagnia è rimasta la stessa, con caratteristiche che ora non corrispondono più alle sue. Non penso affatto che lei sia sbagliato ma piuttosto le suggerisco di riflettere e lavorare sul suo bisogno di compiacere a discapito di ciò che desidera e che la fa stare bene.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, sta vivendo un naturale processo di crescita personale. Non c’è nulla di sbagliato in lei, anzi, sta semplicemente riconoscendo uno stile di vita che oggi le fa bene, anche se diverso da quello dei suoi coetanei. Sentirsi un po’ fuori posto è comune quando si cambia, soprattutto se si resta legati a gruppi costruiti in un momento diverso della propria vita. Mascherarsi per essere accettato rischia però di allontanarla da sé stesso. In un percorso di psicoterapia umanistica si lavorerebbe proprio sul valore dell’autenticità, sostenendola nel trovare relazioni più coerenti con chi è ora. Anche l’analisi bioenergetica potrebbe esserle utile per sciogliere le tensioni interiori legate a questo senso di disallineamento. Si conceda il diritto di scegliere la qualità delle relazioni e del tempo, anche se questo significa attraversare momenti di maggiore solitudine. Uno psicologo psicoterapeuta può accompagnarla nel costruire uno spazio in cui sentirsi libero di essere come si sente davvero.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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