Mi sento sola, affronto e passo in mezzo a tante batoste, lutto, padre anziano che sta male, lavoro

34 risposte
Mi sento sola, affronto e passo in mezzo a tante batoste, lutto, padre anziano che sta male, lavoro che non trovo ma cerco, provo a rifare un hobby che comporta tante difficoltà ma non mollo, non sono soddisfatta del mio aspetto fisico ma con tutto ciò che ho vissuto, a volte mi deprimo e a volte dico, faccio del mio meglio ma non posso impazzire, sono in credito con la vita pure se a lei non freghi molto. Quello che non capisco è perché nonostante sia una bella persona e seppur non miss mondo, comunque piacente, io non possa ne avere socialità perché intorno conosco solo gente depressa o menefreghista, curano il loro orticello e tanti saluti, ne un partner. La storia del partner mi è inaccettabile ed indigesta. Io non ho una stima del maschile, ma non per pregiudizio ma perché ho trovato maschi e non uomini. Ho fatto uso di social chat come molti ma poi ho detto basta. Ci sta il peggio del peggio, non che fuori sia meglio. Maschi sgrammaticati, non acculturati, anaffettivi, falsi, irrisolti ma non consapevoli, esiste solo il sesso. Maschi impegnati o fallocentrici. Solo sesso.
E mi ritrovo sola, ogni giorno, ogni sera, ogni evento tipo capodanno, natali, compleanni. Ovvio che poi mi dica
"meglio sola, pensa se ti capita uno strano, violento, folle. Oppure che ci devi fare con un uomo, a te va di stare libera, si ok uscire, si ok frequentarsi, ma poi l impegno fisso, una possibile convivenza, mi attanaglia"
Mi chiedo se siano alibi perché comunque non l ho mai vissuta una opportunità così, o se... Non so che altra opzione scrivere. Ho 48 anni e tranne una storia 15 anni fa, con una persona sbagliata cioè con lacune, sbalzi di umore, giochi abbandonici, da cui poi mi sono liberata, per il resto tentativi di flirts con maschi alla ricerca di una vagina e non altro. E allora dico, possibile che nessuno provi tenerezza, voglia di essermi vicino. Non è il complimento sul seno abbondante o sul mio fascino o simile di cui ho bisogno anzi voglia..ma una vera presenza. Piuttosto che niente, scelgo niente, se il piuttosto mi porta a stare non serena con uno che non parla stessa lingua, per far che? Una cena? Un approccio sessuale? Però oggi ad esempio di tanti giorni mesi anni... Fuori e dentro me è uggioso, triste. Saluti L
Buonasera. Certo fidarsi mi sembra sempre più complesso. Il suo racconto sembra narrare un dramma esistenziale, un dubbio primario e nucleare: "mi posso fidare?" "Sarà possibile un'intimità autentica?". Difficile rassicurare... Può capire però quanto lei sia convinta di meritarla: a volte siamo noi i primi sabotatori

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Salve, leggendo attentamente la sua domanda si nota uno scontento profondo e la paura d'incorrere in persone sbagliate, che la possono far soffrire, uomini poco rassicuranti di cui non ci si può fidare. Nel suo sfogo si nota un profondo vuoto, però se noi non abbiamo la forza di aprirci ad un uomo che mostra interesse nei nostri confronti, non saremmo mai in grado di capire che tipo di persona abbiamo difronte. Nella vita dobbiamo avere un po' più di coraggio, sempre chiaramente essere sempre attente ed andando caute nel concedere la nostra fiducia, altrimenti potremmo perdere delle belle occasioni. Lei è ancora giovane, cerchi di frequentare ambienti che le possano dare la possibilità di fare delle interessanti conoscenze, uomini interessanti ed onesti ci sono, dipende anche da noi nel saperli scoprire e noi porsi nella maniera giusta. Potrebbe eseguire delle sedute di psicoterapia per riuscire a capire che traumi ha avuto nel suo passato che le hanno procurato tanta diffidenza nei confronti del genere maschile, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Ho scritto un articolo dal titolo "Le principesse tristi", in cui ho cercato di descrivere un particolare tipo di donne a cui sembra appartenere anche la persona che ha inviato la mail.
Si tratta di donne che hanno il grande desiderio di innamorarsi, di avere una vita affettiva bella e piena ma che sembrano invece destinate ad incontro sbagliati, scelgono uomini frustranti che le rendono ancora più tristi e sole.
In realtà si tratta di una vera e propria sindrome in cui la principessa , in un modo del tutto inconsapevole, è lei stessa l'artefice della propria infelicità restando così sempre chiusa nella sua solitaria, ma tanto rassicurante torre.
Ci sono dei meccanismi psichici molto tipici, ripetuti nel tempo, che rendono la principessa prigioniera dell'infelicità di cui è lei stessa artefice.
La buona notizia è che è possibile interrompere il circolo vizioso, ma è necessario lavorare su di sè, sui propri traumi, sul desiderio possibile.
Lo strumento del cambiamento è quindi una psicoterapia che permetta alla principessa di superare il ruolo e diventare una donna che può incontrare un uomo, magari senza cavallo!
Salve, da quello che leggo deduco che in lei si alterni la voglia di fidarsi, di avere una storia autentica e la paura do avere una ulteriore delusione. A volte per essere felici bisogna aver coraggio e rischiare anche se con le dovute cautele. Spesso dentro di noi ci sono dei blocchi che ci portano e non credere on noi stessi e nel mettere on atto comportamenti che ci confermino la nostra idea. Quello che posso suggerirle è di provare a rivolgersi ad un terapeuta per potersi raccontare e rielaborare i suoi vissuti. Spero di averle dato suggerimenti utili . Saluti Dott.ssa Rosalba Cardillo.
Carissima percepisco nelle sue parole una richiesta di aiuto piuttosto esplicita. Chiede cos'è che non funziona, dove sbaglio, perchè vivo situazioni così insoddisfacenti e frustranti?
La risposta è legata la fatto che in alcune situazioni mote persone, spaventate a causa di esperienze passate dolorose, possono da un lato cercare di avvicinarsi a qualcuno, dall'altro mettere in atto seppur consapevolmente tutta una serie di strategie che rendono difficile lo stabilirsi di una relazione soddisfacente e duratura.
Valuti le modalità con cui approccia all'altro e provi a cambiare strategia .
Buona sera ,più che una richiesta di aiuto la sua lettera mi sembra un lungo e amaro sfogo sulla sua vita.Le domande che fa sembrano già contenere un a risposta : e' tutto inutile.Sembra serpeggiare nel suo scritto un potente "meglio di no" un ritiro profondo che le costa dolore e solitudine ma che che paradossalmente la tiene al riparo dal mondo crudele
Io penso però che nonostante i dispiaceri e le frustrazioni in ognuno di noi è più forte la spinta a compierci e a realizzare i nostri desideri e se ascolta questa voce vitale che è dentro di lei può farcela .Non avrebbe scritto se fosse tutto spento,si faccia aiutare,faccia una psicoterapia.Ha detto che non lavora ma esistono diversi centri di psicoterapia sostenibile che potranno rispondere alle sue esigenze.
Coraggio,un caro saluto
Marzia Vercillo
‘Mi sento sola’ è il richiamo più forte che rimbomba nella sua lettera. Avverto una solitudine profonda un vuoto ed una connessa tristezza. Poi tanti perché a cui dare una risposta. Lei scrive ‘sono in credito con la vita.. quello che non capisco è perché...’ credo che lei possa e debba cercare le risposte dentro di sé per prendersi ciò che le spetta dalla vita. Un percorso psicologico per guardarsi dentro cercare le profonde solitudini, ambiguità e desideri credo che possa davvero esserle utile in quanto dentro ha un mondo di emozioni, vissuti e mancate risposte che stanno gridando : voglio capire perché, non voglio essere triste, non voglio sentirmi sola. Dare voce a queste richieste profonde è la strada per riprendere possesso della sua vita. La saluto con cordialità restando a disposizione se desidererà contattarmi. Dott.ssa Daniela La Porta
Gentile utente, probabilmente è stata sfortunata finora. Il mondo maschile è molto vario e c’è sicuramente molto altro rispetto a quello che ha esplorato finora. Al di là di questo è importante che si interroghi sulla sua effettiva disponibilità alle relazioni e al rischio che queste comportano.
Un approfondimento psicologico con un collega potrebbe Rispondere a molte delle domande che si pone.
Un cordiale saluto.
Gentile, di certo è fondamentale che si sia aperta qui, da quello che leggo vedo un indurimento ed una disillusione dovuta alla sensazione che ogni sforzo a migliorare, contattare l'esterno, avere una speranza sia vano, date le tante delusioni. La invito a riflettere all'ipotesi di ritagliarsi un momento per sè e per ristrutturarsi emotivamente.
Buonasera,
dalla sua lettera emerge chiaramente diffidenza, solitudine, un senso di vuoto, che probabilmente nasconde la voglia di sentirsi amata, compresa e voluta. Le consiglio di affidarsi a un professionista per parlare dei suoi vissuti, trovando il coraggio di aprirsi agli altri, per scoprire che esistono anche persone diverse da quelle che probabilmente ha incontrato fino ad ora.
Rimango a disposizione.
Cordialmente dott.ssa Paola De Martino
Buongiorno cara signora,
dal suo scritto emerge certamente un senso di sfiducia, ma anche una bella risorsa: la capacità di leggere la realtà che la circonda. Questa sua capacità è una risorsa fondamentale dalla quale ripartire.
Grinta!
Gentile Signora. la sua storia e le sue difficoltà rivelano una serie di esperienze "mal digerite", non necessariamente eventi gravi, ma che la stanno tuttora condizionando in modo grave. sarebbe stupido ed offensivo cercare di dare dei consigli per una situazione così intimamente complessa. L'unica cosa da fare è trovare uno/a psicoterapeuta che le possa dare quella fiducia che oggi le manca, ma, le garantisco che ogni serio professionista possa diventare di sua fiducia. La sua situazione è grave ma non impossibile. sviscerando i vari momenti della sua vita con una persona competente, ritengo possa affrontare efficacemente i problemi di oggi e di domani. le faccio i miei migliori Auguri.
"La solitudine può essere una tremenda condanna o una meravigliosa conquista" (cit.)
Per lei sembra essere ancora la prima, una prigione insopportabile. Prima di pensare ad una relazione forse dovrebbe cercare di scoprire dove nasce questo sentimento di solitudine così doloroso, che sia attraverso un percorso terapeutico o una strada tutta sua.
buongiorno, immagino il suo grande dolore.. le consiglio di iniziare una psicoterapia o una psicoanalisi al fine di poter insieme al professionista che la seguirà elaborare questi grandi lutti e poter arrivare a reinvestire nelle relazioni.
un saluto
Chiara Pedullà
Buonasera, il suo lungo messaggio mi è arrivato come un grido di dolore: dolore per una solitudine che sembra essere diventata intollerabile ma nel contempo unico modo per sopravvivere in un mondo difficile. Ho la sensazione che questo impasse la tenga per così dire prigioniera e le impedisca di vivere a pieno la sua vita. Forse un percorso con un professionista la potrebbe aiutare a cercare un modo per avvicinarsi agli altri senza farsi male, o comunque a vivere questo momento di solitudine con minore angoscia e tristezza. Un caro in bocca al lupo! Dott.ssa Alessandra Albani
Qui abbiamo l'impossibilità di conciliare due valori fondamentali: il bisogno di sicurezza ed il bisogno di libertà. Il suo bisogno sicurezza sembra essere legato alla costrizione ("l'impegno fisso mi attanaglia"), mentre la libertà alla solitudine. In sostanza lei non può trovar pace perchè c'è sempre qualcosa che non va. E' come se si percepisse debole in un mondo pericoloso e cercasse l'affetto e l'amore come forma di protezione e sicurezza ( "possibile che nessuno provi tenerezza e voglia di essermi vicino"?). Ha perso la fiducia di esplorare nel mondo. La mia ipotesi è che lei possa avere uno dei blocchi emotivi più frequenti: quello situato al centro del cuore (all’altezza dello sterno) dove per le filosofie orientali, è situato il quarto chakra. Questo tipo di blocco impedisce alla persona di dare e ricevere a livello profondo, di amare ed essere amata. Di qui il senso di profonda solitudine ed esclusione. Di qui le paure che a loro volta alimentano ancora di più la sfiducia e la chiusura. Ogni tecnica che aiuta ad aprire il centro del cuore , costituisce un potente aiuto nel processo evolutivo della personalità. Dia un'occhiata alla mia pagina facebook professionale Dr.ssa Iris Mattera- Psicologa . I miei migliori auguri
Cara signora, penso che li ci porti questa capacità di riflettere su ste stessa e la sua situazione, la sua forza e chiarezza rispetto a non volersi accontentare, il suo desiderio di raggiungere in equilibrio tra volersi bene e farsi volere bene/rispettare per quello che è senza scendere troppo a compromessi. E' un buon inizio, purtroppo la vita ci pone d fronte anche ostacoli pratici e reali. La invito davvero a mettersi in gioco e a mettere in gioco queste sue capacità per cercare un cambiamento, perchè sembra pronta. Trovare un terapeuta adeguato non è difficile e ci son anche ottime possibilità economiche sul territorio. Buona fortuna
Salve sig.ra L.,
dovrebbe pensare di affidarsi ad uno specialista che la possa aiutare a lavorare sui propri vissuti relazionali passati e attuali. Conoscere se stessi è il segreto per reinvestire e costruire rapporti sani con gli altri.

EF
Lei sembra una donna fiera, intelligente e molto lucida nel modo in cui scrive e comunica il suo malessere.
Questo a volte però non basta per trovare una soluzione perché in ognuno di noi esistono diverse parti. Alcune sono silenziose e agiscono direttamente poiché non hanno avuto la possibilità di essere ascoltate e comprese.
Queste parti creano un po' di scompiglio e lasciano che delle sue convinzioni errate ("Tutti i maschi ricercano solo una vagina") ostacolino il suo desiderio di essere amata.
La sua difficoltà nel lasciarsi andare ha, di certo, delle radici lontane e importanti che hanno il diritto di essere ascoltate e portate alla luce per poter aprire una strada diversa. Una strada più sicura, che renderà possibile l'incontro con un'altra persona.
Non è troppo tardi. Stare bene è un suo diritto, lo rivendichi con impegno e senza più dubbi.
Un caro saluto
Gentile signora, la mente a volte rimane invischiata in falsi dilemmi tra opposti. Desidera la vicinanza, la tenerezza, ma dall'altro lato teme di non riuscire a fare fronte all'impegno che una relazione comporta. Queste due spinte contrapposte forse non le sono completamente chiare. Sono espressione di parti di sé che hanno una loro storia quindi un loro perché. Quando questo accade il comportamento si avvicenda tra il desiderio e il rifiuto, inconsapevolmente, e vanno nella direzione contraria rispetto a quanto è desiderato. Profonde convinzioni negative possono distorcere l'immagine di sé e spingerla verso persone inadatte per lei.
Qualsiasi parte di noi ha bisogno di essere conosciuta, compresa, accettata e così potrà essere trasformata.
Valuti l'opportunità di un percorso terapeutico che l'aiuti a riesaminare la sua storia e comprendere queste sue parti.
Un caro saluto e augurio
Dr.ssa Patrizia De Sanctis

Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo importante, vista la situazione ed le difficoltà che manifesta, intraprendere un percorso psicologico volto a identificare le cause ed i fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Le esperienze che ha vissuto le hanno inevitabilmente
portato a pensare dei pensieri molto duri e crudi che, seppur comprensibili, non le permettono di vivere con serenità ed
accogliere eventuali esperienze discordanti. Dunque la terapia può servire anche a questo, ossia mettere alla prova pensieri e credenze e favorirne nuovi.
Cordialmente, dott. FDL
Gentile utente, leggo nel suo racconto una forte sfiducia sia nel genere maschile che nel prossimo in generale. La cosa più importante però è che non c'è solo questo: si legge anche una forza, una voglia di non arrendersi a situazioni che non vuole, il desiderio di stare bene che le saranno sicuramente di grande aiuto per cercare di avere una vita appagante. L'essersi imbattuta in uomini che non sapessero cogliere le sue qualità, se non quelle estetiche, non necessariamente implica che tutti gli uomini siano di questo stesso stampo. Anche lei nel corso di questo racconto ha posto una particolare attenzione, in alcuni casi critica e in altri consapevole, riguardo suo aspetto estetico. Il suo aspetto, il suo corpo, fanno parte di lei, ma lei non è solo il suo aspetto, ha tanto altro, che la rende la persona che è. Ritengo che proprio ponendo maggiore consapevolezza e fiducia su questo "altro" anche gli altri si accorgeranno di queste qualità e sicuramente così riuscirà ad attrarre a se persone in linea con i suoi bisogni. Un percorso di psicoterapia potrebbe esserle utile a questo lavoro su se stessa.
Salve, dalle sue parole traspare molto chiaramente la sua sfiducia nel genere maschile. Le esperienze passate sicuramente lasciano un segno, ma non si deve scoraggiare, con l'aiuto di un terapista riuscirà sicuramente a superare queste difficoltà.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Cara utente, mi spiace molto che non riesca a trovare il suo "posto" ma non in coppia, intendo quello interno. Ha ragione quando dice che è difficile trovare uomini con determinate caratteristiche, ma esistono. Io mi soffermerei più sul suo mondo interno, mi sembra confusa: meglio sola? Una convivenza la sopporterei?
Un percorso di psicoterapia la potrebbe aiutare a fare chiarezza e trovare strategie adatte a quelli che realmente sono i suoi obiettivi.
Se ha bisogno, non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi
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Si percepiscono tante figure, tanti fantasmi dentro di lei. C'è un gran movimento, e le figure esterne sembrano sfocate e minacciose. Gli uomini appaiono meschini, approfittatori e inaffidabili. Ma il mondo prima di essere un luogo esterno è un luogo interno.
Buonasera, raccontarsi è il primo passo, magari non dietro uno schermo ma nella vita reale con un supporto psicologico. Di questo ha probabilmente bisogno per rispondere a quelle che sembrano domande esistenziali mai veramente risolte. Siamo sempre in rapporto agli altri, anche quando in apparenza non ci sono, per questo soffre. C'è molto che può fare per cambiare la situazione, non si arrenda.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, dalle sue parole traspare una sofferenza più che comprensibile, che in alcune persone può diventare così intensa da frapporsi, come un filtro, tra i loro occhi ed il mondo esterno. In tal caso, il rischio è che diventi difficile individuare quanto di ciò che esse sentono sia dovuto ad eventi esterni e quanto, invece, sia frutto del loro atteggiamento verso l'esterno. Anche quando l'atteggiamento è giustificato da precedenti esperienze spiacevoli, la domanda vera che io mi pongo è se servano o meno a far stare meglio la persona. In questo senso, un recupero dei suoi reali bisogni, lavorando sul "mettere da parte" quel filtro, può renderla di nuovo libera di scegliere... e di essere scelta. Questo importante lavoro necessita che le sue riflessioni personali siano accompagnate dalla presenza di uno/a psicologo/a, da lei eletto/a quale compagno/a di questo percorso.
Cara utente, dalle sue parole traspare un forte desiderio di cambiamento, sembra che in questo momento per lei si alternino il desiderio di stare con qualcuno e la paura di essere soffocata all'interno di una relazione. Dal suo racconto emerge anche una consapevolezza di sé che le potrebbe permettere di affrontare un percorso di conoscenza personale utile a capire cosa le sta succedendo.
Dott.ssa Eugenia Borello
Cara L,

Grazie per aver condiviso con me quello che stai passando. Sembra che tu stia vivendo un periodo molto difficile e vorrei esprimerti tutta la mia empatia. Affrontare il lutto, la cura di un genitore anziano, la ricerca di un lavoro e l'isolamento sociale può essere estremamente stressante e doloroso. Inoltre, comprendo quanto possa essere frustrante cercare una relazione significativa e non trovare la connessione emotiva che desideri.

Innanzitutto, sappi che è normale avere dei momenti in cui ti senti sopraffatta. Questo non significa che tu stia fallendo in qualche modo, significa solo che stai affrontando sfide notevoli e che hai bisogno di supporto e cura.

Per quanto riguarda la tua ricerca di un partner, è importante ricordare che non tutti gli uomini corrispondono alla descrizione che hai dato. Capisco che le tue esperienze passate possano aver influenzato la tua visione del maschile, ma ci sono molti uomini là fuori che sono affettuosi, rispettosi e alla ricerca di una connessione emotiva autentica, così come tu. Può essere che non li hai ancora incontrati, o che forse le tue esperienze passate ti abbiano reso più cauta nel lasciare entrare le persone nella tua vita, il che è completamente comprensibile.

È giusto che tu desideri una vera presenza nella tua vita, qualcuno che non ti apprezzi solo per il tuo aspetto fisico, ma per la persona che sei. E tu meriti di avere questo tipo di relazione.

Potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta. Potrebbero aiutarti a lavorare su queste questioni, fornendoti strumenti per gestire lo stress e l'ansia che stai provando, e potrebbero anche aiutarti a navigare nel mondo delle relazioni. A volte, avere qualcuno con cui parlare apertamente e onestamente può fare una grande differenza.

Ricorda che non sei sola. Ci sono molte persone che hanno affrontato sfide simili e che sono riuscite a trovare la felicità e la soddisfazione nelle loro vite. Non perdere la speranza. Le cose possono e cambieranno.

Ti auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti.
Gentile signora, gli uomini che lei ha descritto e incontrato rappresentano una parte della società ma non la totalità, alcuni sono "conti" da pagare altri"investimenti", è nostro dovere imparare a distinguerli. Per ogni persona che incontra, questo vale in ogni ambito,si domandi innanzitutto se aggiunge alla sua vita pace o pensieri.

Rimango a disposizione,un caro saluto.
Dott.ssa Alina Mustatea
Gentile utente, dalle sue parole mi sembra che ci siano tanti desideri e bisogni. Una relazione, un hobby, le relazioni sociali. Mi arriva tanta fatica e comprendo che non è facile costruire tutto questo da sola.
Si faccia sostenere da uno psicologo per imparare a prendersi ciò che desidera dalla vita.
Un caro saluto,
Dott.ssa Del Giudice
Buon giorno, mi sembra di capire che lei viva una condizione di profonda sfiducia esistenziale e in particolar modo verso la figura maschile a cui si aggiunge una certa ambivalenza rispetto al desiderio di vivere un rapporto affettivamente significativo ma allo stesso tempo la paura di non riusciere a preservare la sua autonomia. Sicuramente un percorso di psicoterapia puo' aiutarla a sciogliere questi nodi, un saluto, dott. Marco Salerno

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