Esperienze



Svolgo colloqui individuali da remoto con giovani e adulti a frequenza settimanale della durata di 50 minuti.
Ho una passione per le tematiche inerenti la psiche, i sogni, la nevrosi. Mi interessa tutto quello che ha a che fare con l'uomo e le sue dinamiche interne, le sue paure, le sue fragilità.
Per ulteriori informazioni riguardo la mia formazione consultare il sito www.psicologoroma.online.
Aree di competenza principali:
- Psicoanalisi
Indirizzo
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Consulenza psicologica
50 € -
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Psicoterapia online
50 € -
Recensioni
39 recensioni
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G
G.E.
La cosa che più mi ha colpito inizialmente è stata il tatto e la cura con cui mi sono sentita trattata, l'empatia e la calma che mi ha trasmesso fin da subito. Mi sono sentita subito a mio agio.
Stiamo facendo questo percorso da qualche mese e devo dire che io ne sto traendo beneficio.. certo è un percorso lungo e soprattutto non facile, però avendo già avuto in passato a che fare con altri professionisti, posso dire che per la prima volta sento di essermi affidata alla persona giusta.Dott. Stefano Scaccia
A volte la magia si compone di poche cose. La psicoterapia, a differenza di quasi tutte le altre professioni, non è fatta solo di libri ma anche di esperienze. Come diceva Jung un terapeuta può portare il paziente solo fino a dove è arrivato anche lui. Per poter comprendere il dolore bisogna aver sofferto e bisogna aver estratto l'esperienza di quella sofferenza. E' un lungo processo che lei, come chiunque altro, può compiere.
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P
Paolo F.
Ottima prima impressione. Molto sensibile e attento di fronte alle mie incertezze e imbarazzi. Scrupoloso e molto competente. Consigliatissimo a chi come me soffre di ansia.
Dott. Stefano Scaccia
Grazie per il suo commento. Giudicare significa porsi rispetto all'altro in una posizione privilegiata e irraggiungibile. Evita il giudizio lo psicologo che conosce innanzitutto le proprie fragilità e zone d'ombra.
Ma c'è un'altra ragione per cui il terapeuta evita di esercitare una funzione di controllo e di guida, ed è ben spiegato in questo passaggio di Jung:
"Quando ho in analisi un individuo, devo stare estremamente attento a non travolgerlo con le mie convinzioni o con la mia personalità, poiché egli deve combattere la sua battaglia solitaria nella vita e deve poter avere fiducia nelle proprie armi, siano anche rozze e incomplete, e nella sua meta, anche se fosse molto lontana dalla perfezione."
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S. A.
Persona affidabile e competente. Sono due anni che frequento lo studio e posso assicurarlo. Grazie dottore!
Dott. Stefano Scaccia
Ogni colloquio è un momento unico nel quale bisogna saper entrare. Lasciar scorrere, lasciar andare, accettare il cambiamento può non essere facile nei primi mesi della terapia. Poi lentamente si inizia a comprendere, si inizia a intuire. E inizia la magia.
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Annapaola
Il dottor Scaccia è una persona con la quale mi sento di aprirmi. Sento di potergli confidare anche aspetti privati, intimi, di cui di norma mi vergogno. E invece sto scoprendo che non ho nessuna ragione di vergognarmene.
Dott. Stefano Scaccia
Mi fa molto piacere ascoltare queste sue parole. Le auguro buonagiornata
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G. S.
Mi è subito venuto naturale dire al dottore la verità su cosa penso e cosa faccio. Senza vergogne. Non mi sono mai sentita giudicata.
Dott. Stefano Scaccia
La ringrazio per la sua recensione. Per alcune persone come lei, per la storia che hanno, è più facile avere accesso al proprio mondo di pensieri, emozioni e ricordi.
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Mattia S.
Sono arrivato in terapia dal dott. Scaccia su consiglio di un parente. Non sapevo che fare, avevo avuto esperienze dì terapia ma non erano andate bene. Il dottore mi sta aiutando a guardarmi dentro, a capire cosa voglio davvero. Non facevo che colpevolizzare gli altri. Il dottore insomma è per me una guida fondamentale. Dopo le sedute penso e ripenso a quello che ci siamo detti. Gliene ho parlato e ha detto che è normale.
Dott. Stefano Scaccia
Quello che avviene durante la terapia fa sentire la sua eco durante tutta la settimana. A volte servono mesi, se non anni, per integrare quello che emerge in un colloquio. La ringrazio.
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F. Z.
Soffrivo di attacchi di panico in alcune situazioni in pubblico. Grazie al dottore stiamo venendo a capo di questa strana cosa. Consigliato.
Dott. Stefano Scaccia
Questa "strana cosa" è lei, con la sua storia, i suoi vissuti, le sue emozioni e il suo inconscio. Comprendere il sintomo è comprendere l'uomo. Questa è l'avventura della psicoterapia. La ringrazio.
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A. F.
Il dott. Scaccia mi è sembrato da subito un professionista serio, preparato e disponibile, ma soprattutto sensibile e non giudicante. Mi sono sentito a mio agio e per questo ho deciso di intraprendere un percorso con lui.
Dott. Stefano Scaccia
La ringrazio per il tempo che ha speso per scrivere questa recensione. Come sa, per certi versi, la terapia richiama il gioco, si svolge come un gioco. Le auguro buone feste.
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Armando S.
Il colloquio online mi è stato utile. Il dottore è riuscito a farmi vedere quello che io non vedevo. Grazie
Dott. Stefano Scaccia
La psicoterapia è in effetti una forma di viaggio, di esplorazione di terre sconosciute. La ringrazio.
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Gianna S.
Avevo paura di tutto, anche di uscire. Il trattamento è stato lungo. Ma quella stanza mi rimarrà sempre nel cuore. Un grande grazie al MIO dottore!!!
Dott. Stefano Scaccia
La ringrazio per le sue parole
Risposte ai pazienti
ha risposto a 77 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, sono una ragazza di 22 anni e ultimamente soffro di attacchi di panico. Faccio una premessa, fin da quando sono piccola ho vissuto episodi di litigi, talvolta anche violenti, tra i miei genitori. Ad oggi, la cosa non è cambiata molto, si alternano momenti di tranquillità a momenti di caos totale. Purtroppo negli anni non ho avuto mai il coraggio di parlarne con nessuno in quanto, so che potrebbe sembrare strano, me ne vergogno e non voglio che i miei genitori passino agli occhi degli altri come delle brutte persone perché nonostante tutto ciò, non mi hanno fatto mai mancare nulla e ad oggi se sono ciò che sono è solo grazie a loro. Comunque, ad oggi io sono una studentessa fuorisede, ma essendo abbastanza vicino casa tendo a tornare spesso e puntualmente un po’ me ne pento perché ultimamente accade che, a seguito di litigi tra di loro o a litigi che riguardano me e uno dei due, ho attacchi di panico e non so bene come comportarmi, non ho un “metodo” (sempre se ne esiste uno) per far sì che io mi calmi e affronti bene la cosa. So che probabilmente dovrei evitare di tornare così spesso a casa ma purtroppo in me accade un meccanismo strano per cui io comunque sento la mancanza di casa, visto anche che è sostanzialmente un’occasione per stare un po’ con i miei fratelli maggiori. Al momento a me preme soprattutto cercare di capire come posso calmarmi di fronte a queste situazioni. Grazie in anticipo a chi mi dedicherà del tempo per rispondermi.
Dalla sua lettera sembrerebbe che i suoi attacchi di panico (poi sarebbe utile capire se si tratti veramente di panico) siano iniziati con i suoi studi universitari, quindi con la sua uscita di casa. Non è chiaro se i suoi attacchi avvengano nel periodo in cui lei si trova fuori sede o in casa dei genitori. In ogni caso lei li attribuisce al clima familiare fatto di improvvise variazioni che porterebbero ad un "caos totale". C'è da presupporre che lei si cresciuta in un clima in cui il panico era sempre dietro l'angolo. Forse lei non si è neanche accorta, da bambina, di crescere coltivando dentro di sé questa costante allerta, questa tensione psichica e fisica. Ma la questione riguarda secondo me l'università. Questa ha prodotto un cambiamento del clima familiare, lei se ne è distaccata. Ma, dice, di tornare spesso a casa e di pentirsene poi dopo. Dice anche di vergognarsi di questi attacchi e di non averne mai parlato con nessuno. Perché? Cosa c'entra la vergogna? Forse lei lega i suoi attacchi a qualcosa di sensibile che ha visto accadere in famiglia. Il sintomo, per quanto strano possa sembrare, non è suo nemico, al contrario, è suo amico. La sta avvertendo che c'è qualcosa che lei deve affrontare. Certamente riguarda il suo rapporto con la famiglia, ma è con sua madre o suo padre il problema? Perché torna a casa e mantiene un legame con un clima litigioso? Perché non costruisce il suo futuro lavorativo e sentimentale fuori di casa? Non dice nulla riguardo il suo presente e il suo futuro, il suo sguardo è tutto rivolto al passato, alla casa. Se vuole comprendere il sintomo e fare luce sul suo dolore non deve fare sconti ai suoi genitori. La strada della sua emancipazione passa per la critica delle figure genitoriali, a quanto ne posso capire. Ci sarebbero moltissime altre cose che sarebbe utile capire per avere un quadro più completo. In generale le posso solo dire di confessarsi, completamente, i suoi sentimenti. Non censuri nulla, non reprima nulla. Vada a fondo del suo dolore, dica quello che sente di dire, manifesti ciò che crede giusto manifestare.

Buongiorno, sono un uomo di 45 anni cin scarsissima esperienza sessuale. Per anni dopo una breve frequentazione con una ragazza mi sono chiuso in me stesso, a causa della mia timidezza, bassa autostima ed ansia ho evitato di cercare una relazione al punto da pensare che le ragazze in fondo non mi piacessero così tanto. Da qualche mese ho iniziato una storia di amicizia "intima" con una donna. Quando la bacio però non sento quella forte passione che provavo al mio primo bacio, a livello di stimoli erogeni, ho erezioni che al momento della penetrazione si fanno deboli tanto da rendere impossibile l'entrata in vagina. Abbiamo fatto sesso completo 3 volte su 4 sempre con questo problema dell'erezione instabile. Ora ho paura di essere entrato in una spirale senza uscita e che la prossima volta avrò una nuova defaiance. Come posso uscire da tale situazione?
L'esperienza mi ha insegnato che il problema sessuale non è un problema sessuale. La causa di ciò che lei ha descritto nella sua domanda si trova dietro, nella sua storia, nel suo immaginario sessuale, nella sua disistima. Personalmente le consiglierei di evitare tecniche e strategie (o pilloline) per ottenere erezioni più durature. Le consiglio invece di farsi carico di tutto il suo passato e della particolare via che ha percorso la sua esistenza. Lo so che tutti cercate la scorciatoia, la via facile, la via rapida. Ma vi informo: non esiste. E' solo una illusione. La strada più breve è la strada lunga. Gli uomini sono problemi complessi e affascinanti. Lei non è un pene, lei è un uomo. Se lo ricordi.

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