Buonasera a tutti. Da circa 2 mesi sono separato. Ho 2 bambini di 10 e 14 anni. Mentre con il maschi

24 risposte
Buonasera a tutti. Da circa 2 mesi sono separato. Ho 2 bambini di 10 e 14 anni. Mentre con il maschietto non ho nessun problema per gli incontri (120 km di distanza) concordati con la madre, non posso dire lo stesso riguardo mia figlia più grande. Da quando mi sono separato dalla madre, più passa il tempo e più si sta creando un profondo distacco dei rapporti a tal punto che non risponde al telefono o trova le scuse più banali pur di non incontrarmi, anche per soli 5 minuti. Dal suo canto, recita un ruolo fondamentale la madre che non lesina a parlare male di me con lei, fin da quando ero ancora nella stessa casa. Mi accusa e fa passare il messaggio di aver abbandonato la famiglia, pur essendo stata lei a palesarsi nel non amarmi più, trovando “comprensione” in altre persone, nonostante la mia vicinanza e amore incondizionato anche nell’affrontare problematiche salutari che l’hanno coinvolta. Avrei voluto chiedere a mia figlia semplicemente cos’è che la turbasse, ma ogni aspetto è prontamente gestito dalla madre stessa che oggi mi dice che per il recupero del rapporto non può ovviamente aiutarmi, giustificando il comportamento della bambina, come una fase adolescenziale. Consigli per poter gestire la cosa nel miglior modo possibile? Grazie a tutti.
Dott. Alessandro Esposito
Psicologo, Psicologo clinico
Pietrasanta
Gentile utente,

sono tante le domande a cui ho pensato. Ci sono sicuramente delle dinamiche relazionali con la sua ex-compagna da approfondire. Lo screditamento a cui è sottoposto sicuramente fa leva sull'aggressività. Credo che, per il bene di sua figlia, sarebbe importante che entrambi, in quanto figure genitoriali, capiste e concordaste un confine, delle regole di civile convivenza e di reciproco rispetto. Una mediazione familiare potrebbe essere una valida opzione. Un caro saluto, Dott.Alessandro Esposito

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Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco

Gentile utente, mi dispiace molto sentire che sta attraversando questa situazione difficile. È comprensibile che la separazione possa avere un impatto emotivo significativo sui suoi figli, specialmente durante l'adolescenza quando stanno cercando di comprendere sè stessi e il mondo che li circonda.

In primo luogo, è importante tenere presente che i comportamenti di sua figlia potrebbero essere influenzati da una serie di fattori, tra cui il suo processo di crescita e il modo in cui sta elaborando la separazione dei genitori. È possibile che stia attraversando una fase di confusione e rabbia, e potrebbe percepire il suo coinvolgimento come una minaccia al suo rapporto con la madre o come una conferma delle percezioni negative, che a suo dire provengono dalla madre.

Tuttavia, nonostante la situazione complicata, è importante mantenere una comunicazione aperta e amorevole con sua figlia. Potrebbe cercare di trovare momenti tranquilli per parlare con lei. Focalizzarsi sull'ascolto attivo, mostrare che è disponibile a capirla senza giudicare o criticare.

Potrebbe anche considerare la possibilità di coinvolgere un professionista della mediazione familiare o uno psicologo per aiutare a facilitare la comunicazione e risolvere eventuali tensioni. Un professionista neutrale potrebbe aiutare a creare un ambiente sicuro dove tutti possano esprimere sentimenti e preoccupazioni senza sentirsi giudicati.

È fondamentale anche mantenere una relazione di rispetto e collaborazione con la madre dei suoi figli, cercando di evitare conflitti e di lavorare insieme per il bene dei ragazzi. Se possibile, potreste anche discutere di strategie condivise per affrontare le sfide che emergono durante la separazione.

Infine, è importante essere pazienti e comprensivi. La ricostruzione dei rapporti richiede tempo e impegno da entrambe le parti, ma con amore, comprensione e perseveranza è possibile superare questa fase difficile e rafforzare i legami familiari. Resto a sua disposizione, un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buongiorno.
Credo che la complessità di cui lei parla richieda attenzione e approfondimento. Perciò le propongo un colloquio conoscitivo online, per cominciare almeno a vedere quali sono i temi, diversi temi, che compongono tale complessità.
Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Saronno
Gentile utente mi spiace molto per la situazione che sta vivendo.
La situazione che descrive mette in evidenzia due problematiche distinte: da un lato la rabbia e il dolore che permeano il rapporto con la sua ex moglie, dall'altro la sua difficoltà nella relazione con sua figlia. Un consulto potrebbe aiutarla ad affrontare entrambe, elaborando quello che è rimasto in sospeso nel suo matrimonio e focalizzando le energie nel valorizzare il tempo con sua figlia, creando momenti positivi insieme.
Resto a disposizione, anche online, in caso voglia approfondire o abbia ulteriori domande.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Minerva Medina-Diaz
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno. Ci sono due piani, un piano è l'elaborazione della separazione dalla sua ex compagna, questo richiede tempo e dedizione, ed è sempre bene sanare le perdite anche perché i figli sempre ne risentono dei conflitti più o meno aperti.
L'altro piano riguardo la sua relazione con sua figlia. Le consiglio di non demordere, di cercare di essere il più empatico che lei riesce, di rimanere affianco, sicuramente lei continua a essere fra le due persone più importanti della vita di sua figlia e ad avere bisogno di lei nonostante le difficoltà che possa manifestare nella relazione. Sono disponibile ad aiutarla in questa fase di transizione.
Dott.ssa Ambra Bongiovanni
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
Mi dispiace sentire che stai attraversando un momento difficile. Gestire la separazione e i rapporti con i figli può essere complesso, specialmente quando c'è un coinvolgimento emotivo, influenze esterne e i conflitti tra te e la tua ex moglie possono minare il rapporto con tutto il sistema familiare.
La prima cosa che di getto mi viene da scriverti è quella di avere
una comunicazione il più aperta e onesta possibile con i tuoi figli. In particolare con la maggiore, falle sapere che sei lì per lei e che le tue intenzioni sono di mantenerla coinvolta nella tua vita, è abbastanza grande da capire i meccanismi che vi hanno portato alla separazione ed è un suo diritto conoscere il tuo punto di vista sulla situazione proprio perchè possa avere una visione sulla realtà che le permetta di comprendere la complessità delle relazioni di coppia e non una semplicistica dicotomia tra un genitore buono ed uno cattivo. Aprire la comunicazione su questo tema richiede una spazio di ascolto attivo e non giudicante che va costruito passo passo. Potresti chiedere aiuto a un professionista che possa aiutare ad aprire il dialogo con tua figlia guidandoti nell'elaborare un discorso che sia a lei più comprensibile in base alla sua età e al suo momento di crescita. E' certamente vero che l'adolescenza sia un momento difficile e di grande riorganizzazione dell'identità. I ragazzini passano da avere gli schemi rigidi tipici dei bambini sulle norme di comportamento e sulla visione della realtà fino a integrare le zone più grigie e le sfumature di significato, per questo il tuo punto di vista vero e sincero e lo spiegare i tuoi sentimenti e le tue paure può aiutare tua figlia anche a sostenere l'acquisizione di questa nuova competenza.
Quando parli con i tuoi figli pratica l'ascolto attivo: cerca di capire i loro sentimenti, preoccupazioni e paure. Evita di interrompere e cerca di rispondere in modo compassionevole. Accogli con presenza quello che ti stanno comunicando, alle volte non è necessario dare chissà che risposte o consolazioni ma la cosa più significativa è esserci e sentire i loro sentimenti. Allo stesso modo, comunica anche tu i tuoi stati interni e sentimenti, comprese le paure di perdere il rapporto e la gioia che ti da condividere i momenti con loro. Prova a sviluppare le frasi partendo da come ti fanno sentire le cose che loro ti comunicano o quale sia il tuo stato emotivo quando comunichi loro qualcosa di importante. Ad esempio: "Sono triste di sapere che non vuoi incontrarmi, quando passiamo del tempo insieme io sono felice, soprattutto quando..."
Anche se può essere difficile, evita di rispondere alle critiche della madre parlando male di lei. Mantieni un tono rispettoso e concentrati sul tuo rapporto con tua figlia, è una modalità che ti ripagherà con il passare del tempo.
Se le cose diventano particolarmente difficili, soprattutto per la gestione dell'affido potresti considerare di coinvolgere un mediatore familiare. Questa persona può aiutare a facilitare la comunicazione e trovare soluzioni che siano nel migliore interesse di tutti.
Sii paziente, la ricostruzione dei rapporti richiede tempo.
Queste sono alcune delle cose che mi sono venute alla mente e che sento potrebbero esserti utili, ma ogni situazione è unica. Da queste poche righe non è possibile dare suggerimenti più mirati, infatti, non è detto che questi possano adattarsi perfettamente alla tua situazione, modula queste idee in base alle dinamiche specifiche della tua famiglia.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
E' difficile quando si verifica un distacco tra genitore e figlio durante una separazione. Cerca di mantenere la calma e la pazienza. Comunica con tua figlia in modo aperto e amorevole, senza mettere in discussione la madre. Cerca di comprendere le sue emozioni e offrile un ambiente di sostegno. Potrebbe essere utile coinvolgere un terapeuta per famiglie per aiutare a gestire la situazione. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buongiorno, sicuramente la situazione che descrive deve metterla in forte disagio, in quanto oltre ad affrontare una separazione e quindi un significativo cambiamento nella sua esistenza, sia a livello emotivo che pragmatico, si trova a dover rimodellare il suo ruolo di genitore, con una figlia, peraltro, in un'età critica e faticosa da gestire. Proprio alla luce di questo le consiglierei di avviare un percorso di supporto psicologico, al fine di poter approfondire le tematiche brevemente esposte e trovare insieme al professionista delle strategie funzionali. Io sono disponibile anche per colloqui online quindi non esiti a fissare un primo incontro. Per il momento mi sento di consigliarle di comunicare proattivamente con la madre dei suoi figli, cercando di spiegare che il suo intento primario è quello di trovare un equilibrio per tutti, senza far del male a nessuno e che, per far questo, serve un lavoro di squadra (seppur diversa rispetto a quella finora conosciuta). Aspetto sue notizie, cordialmente, Dott.ssa Sara Torregrossa
Salve gentile utente.
La situazione di vita che sta attraversando è senz'altro difficile dal punto di vista psicologico, sia per i suoi rapporti familiari, e non di meno per sé stesso in prima persona. Un supporto psicologico potrebbe esserle di grande aiuto per sostenere la compassione e la gentilezza verso sé stesso e le altre persone interessate.

La fase di separazione da sua moglie viene vissuta diversamente dai suoi figli sicuramente in relazione alla loro età. Accettare i loro sentimenti, le loro opinioni è fondamentale in questo momento. L'accettazione non deve precludere la dimostrazione del suo affetto e delle sue attenzione verso sua figlia in particolare, rispettando i suoi tempi e, quando possibile, lasciarla esprimere ascoltandola empaticamente. Anche se avrà cosa brutte da dirle, anche se non saranno tutta farina del suo sacco.
Non deve giustificarsi con lei per quello che è accaduto, anche lei pian piano imparerà a rispettare e ad accettare che le cose son cambiate. Ecco il cambiamento, a prescindere dal caso, presumono sempre una destabilizzazione emotiva e un adattamento che per ogni persona è soggettivo e completamente diverso. Nel cambiamento, però, c'è opportunità di crescita e di allargare la prospettiva.

Un importante passaggio da fare è distinguere l'affetto e l'attenzione per i suoi figli da quello che accade tra lei e sua moglie. La vostra separazione non deve riflettersi sul comportamento da genitori, anche se non vivete più insieme e non condividete altre situazioni. Attivare una comunicazione costruttiva e matura tra di voi è essenziale per gestire questa fase di transizione in modo intelligente, dal punto di emotivo e nel rispetto dei vostri figli.

Le auguro il meglio e, se ha bisogno, sono a disposizione per domande o chiarimenti.
Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Chiara Lagi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentilissimo, lei sta affrontando contemporaneamente un duplice distacco: da sua moglie e dalla quotidianità dei suoi figli. La separazione dai propri affetti, che include la distanza fisica ed emotiva, fa sentire meno utili e importanti perché riduce notevolmente il potere e il controllo personale. Il distacco affettivo, inoltre, viene percepito dai genitori come minaccia alla salute psichica dei propri figli. Per questo l'espressione della funzione genitoriale può virare verso l'iperprotezione della prole. Ciascuno a modo proprio.
Il suggerimento che posso darle riguardo alla ragazza in età adolescenziale è quella di ascoltarla e accettarla per come è, nella parte più autentica di sé, e non per ciò che manifesta attraverso un comportamento ribelle, espressione, a mio avviso, di una forte conflittualità amore/odio verso la sua persona, figura paterna di riferimento.
Sua figlia, inoltre, ha bisogno di essere compresa su come sta provando, con le proprie risorse interiori, a elaborare la vostra separazione. Probabilmente è alla ricerca di colpe e responsabilità proprie che pensa possano avervi inciso. Per superare la confusione emotiva determinata dagli eventi, ha bisogno di ritrovare nei genitori quell'autentica autorevolezza che fa sentire i figli in "un porto sicuro". Non è facile tutto ciò. Alcuni ce la fanno da soli, altri hanno bisogno di essere guidati.
La saluto cordialmente e resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Chiara Lagi
Dr. Massimo Montanaro
Psicologo clinico, Psicologo
Crema
Buongiorno, credo si debbano prendere in considerazione aspetti di dettaglio che non emergono dal suo racconto; credo che l'età di sua figlia incide perché in termini evolutivi si tratta di una fase di passaggio molto delicata nella quale è già prassi comune mettere in discussione l'autorità dei genitori. Le suggerisco di rivolgersi ad un professionista per farsi supportare in questa fase così delicata della sua vita con un focus particolare, per quanto mi sembra di cogliere, sul tema della paternità e del rapporto con i figli. Tra poco infatti anche il figlio più piccolo attraverserà la fase adolescenziale e potrebbe essere una strategia per non farsi trovare impreparati. Sono a disposizione qualora lo volesse, anche da remoto. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Dott.ssa Carmelinda Campilongo
Psicologo, Psicologo clinico
Lecce
Salve, una separazione è sempre molto complessa per le dinamiche che entrano in gioco tra i componenti della famiglia. Dalle sue parole si comprende che fra lei e la sua ex moglie le cose non si siano così pacifiche, e questo di sicuro può contribuire e sarebbe da trattare, ma anche l'età dei figli gioca un ruolo importante, proprio per il diverso posizionamento dell'adolescente nel nucleo familiare.
Resto a disposizione per chiarimenti e approfondimenti.
dott.ssa C. Campilongo
Dott. Iacopo Curzi
Psicologo, Psicologo clinico
Senigallia
Mi spiace per la situazione che sta vivendo e comprendo quanto possa essere difficile. Occorre prima di tutto prendere consapevolezza della difficoltà che i figli possano avere nell'adattarsi alla separazione dei propri genitori, soprattutto durante l'adolescenza, quando stanno attraversando molte trasformazioni personali e emotive. È un periodo in cui cercano di comprendere se stessi e il mondo che li circonda, e le tensioni familiari possono essere particolarmente difficili da gestire.
Detto ciò, è importante che tu continui a manifestare il tuo interesse e il tuo affetto verso tua figlia, anche se sembra non rispondere o essere distante. Cerca di mantenere la comunicazione aperta e di essere paziente. Potrebbe essere utile trovare un momento tranquillo per parlare con lei, magari in un contesto neutro, in cui possa si possa sentire libera di esprimere i suoi pensieri e le sue emozioni.
In questi casi può essere di grande aiuto rivolgersi ad uno psicoterapeuta o ad uno psicologo. Entrambi possono favorire in te la costruzione di nuove strategie con cui affrontare la situazione ed inoltre possono sostenerti nel difficile compito di elaborare e stare in ascolto delle emozioni che tale esperienza suscita.
Spero che queste parole possano esserle d'aiuto.
Cordiali saluti, Dott. Iacopo Curzi
Dott. Luca Roveda
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Buongiorno, continui a cercare il contatto diretto con sua figlia sia indirettamente interessandosi del suo andamento scolastico, amicizie.. sarebbe anche molto importante cercare un’alleanza con la madre per il bene di vostra figlia che ha bisogno anche delle continuità di rapporto con il padre, nonostante la separazione. Cordiali Saluti
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buongiorno. Affrontare una separazione è sempre un momento di vita molto doloroso, inevitabilmente tutti i componenti del nucleo familiare soffrono ed ognuno ha il proprio modo di esprimerlo e di vivere quella sofferenza.
L'adolescenza è una fase vita estremamente complessa per via dei cambiamenti fisici, psicologici e identitari quindi i ragazzi non hanno spesso le risorse emotive per gestire e regolare le proprie emozioni, soprattutto la sofferenza legata ad una separazione che può evocare molti vissuti contrastanti.
Mi sento di suggerirle di comunicare a sua figlia il suo desiderio di mantenere un rapporto con lei e la sua volontà ad esserci nella sua quotidianità (anche se a distanza) perchè l'affetto che vi lega è unico.
Questo potrebbe aprire uno spazio di avvicinamento e condivisione in cui mostrarsi interessato attraverso un ascolto attivo ed empatico anche a come lei sta vivendo questo cambiamento.
Per quanto concerne il rapporto con la madre dei suoi figli probabilmente è importante dedicarsi uno spazio di dialogo in cui confrontarvi sul vostro rapporto in quanto coppia genitoriale (non affettiva, perchè sono due condizioni diverse). Una buona alleanza genitoriale ha un impatto positivo sia sul benessere dei figli sia sul proprio. Anche in queste situazioni è possibile dare un rimando educativo ai figli rispetto alle relazioni funzionali.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo.
Come famiglia state vivendo una ridefinizione dei confini, della distanza e vicinanza tra tutti voi. Ciascuno di voi lo sta vivendo a modo proprio. Sento che è molto in difficoltà nella gestione del rapporto con la sua ex moglie e con sua figlia. Le suggerisco di cercare uno spazio psicoterapeutico per elaborare quanto accaduto e trovare gli strumenti per affrontare questa sfida emotiva.
Un caro saluto,
Dott.ssa Del Giudice Genoveffa
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Le separazioni possono generare dinamiche complesse da gestire, soprattutto nel mantenimento di una relazione significativa con i propri figli. Per tale ragione, le consiglio di cercare uno psicologo per iniziare un percorso personale, allo scopo di elaborare i vissuti del momento. Le poche informazioni disponibili mi spingono semplicemente a dirle di non arrendersi nel cercare di recuperare un rapporto civile e aperto al dialogo con la sua ex-moglie, allo scopo di educare i vostri figli al rispetto e all'accettazione di questo difficile periodo. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
In questo caso, è importante considerare l'approccio sistemico relazionale per capire il contesto complesso delle relazioni familiari. La situazione che hai descritto riflette chiaramente la presenza di dinamiche problematiche che coinvolgono te, tua figlia e la madre.
È comprensibile che la madre possa avere un ruolo importante nell'influenzare il comportamento di tua figlia, specialmente se sta denigrando la tua figura e alimentando un senso di abbandono. È importante cercare di rimanere calmo e rispettoso nei confronti sia di tua figlia che della madre, anche se può essere difficile data la situazione emotivamente carica.
Potresti provare a stabilire un dialogo aperto e sincero con tua figlia, fornendo uno spazio sicuro per esprimere i suoi pensieri e sentimenti. Potresti chiedere aiuto a un mediatore familiare o a un terapeuta per facilitare la comunicazione e aiutare a superare le tensioni.
È fondamentale anche cercare di trovare un equilibrio tra rispettare le opinioni e i sentimenti di tua figlia e cercare di costruire una relazione positiva con lei. Potresti concentrarti su attività che ti permettano di trascorrere del tempo insieme in modo informale, senza forzare la situazione.
Infine, potrebbe essere utile cercare supporto e consulenza da parte di uno psicologo o terapeuta familiare, per aiutarti a gestire al meglio questa situazione difficile e trovare delle strategie efficaci per migliorare i rapporti con tua figlia. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Buonasera e grazie per aver condiviso la tua esperienza. Quello che stai vivendo è sicuramente un momento delicato e comprendo quanto possa essere difficile gestire la distanza emotiva che si sta creando con tua figlia. Quando ci sono di mezzo relazioni familiari e dinamiche di separazione, è comune che i figli attraversino fasi di confusione e malessere, soprattutto se sono esposti a tensioni o a messaggi contrastanti tra i genitori.

Nel mio lavoro di psicologa e coach certificata nel metodo Happy Coaching®, mi occupo di aiutare persone come te a trovare risposte concrete e supporto emotivo nei momenti di difficoltà. Attraverso il mio percorso di coaching, posso offrirti un supporto che ti permetta di gestire al meglio le relazioni familiari, lavorando sia sul tuo benessere che sulla comunicazione con tua figlia. Non si tratta solo di affrontare l’adolescenza, ma di creare uno spazio sicuro in cui i sentimenti e i pensieri di entrambe le parti possano essere ascoltati e compresi.

Un percorso di coaching può aiutarti a:
1. Migliorare la comunicazione con tua figlia, anche in presenza di conflitti familiari.
2. Rafforzare la tua presenza emotiva per riavvicinarti a lei nonostante la distanza fisica.
3. Lavorare su strategie concrete per superare le difficoltà e i blocchi nella relazione.

Se desideri parlarne più a fondo, offro una prima sessione gratuita per conoscerci e capire insieme come poter costruire un percorso personalizzato che ti aiuti a ritrovare serenità nelle relazioni familiari. Sono qui per supportarti e camminare al tuo fianco in questo momento complesso.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sarah Catenacci
Psicologa e Coach certificata Happy Coaching®
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
quella che descrivi è una situazione complessa e dolorosa, che coinvolge dinamiche familiari e relazioni emotive delicate, soprattutto con tua figlia adolescente. È importante ricordare che l'adolescenza è già di per sé un periodo di grandi cambiamenti, in cui i ragazzi possono essere particolarmente vulnerabili e influenzabili, sia dalle emozioni personali che dal contesto familiare.
In questo caso, alcuni passi potrebbero essere utili:
Mantieni la calma e la pazienza : Mostrati aperto e disponibile al dialogo senza forzare tua figlia a un confronto diretto. A volte, la pressione può portare a una maggiore chiusura.
Creare opportunità di contatto indiretto : Prova a scriverle un messaggio affettuoso o una lettera in cui esprimi il tuo affetto e il tuo desiderio di recuperare il rapporto, senza entrare in conflitto o accusare nessuno.
Non smettere di essere presente : Anche se sembra allontanarsi, fai sentire che ci sei e che il tuo amore per lei è incondizionato. La continuità è fondamentale.
Gestire il conflitto genitoriale : Evita di entrare in dinamiche conflittuali con la madre, specialmente davanti ai tuoi figli. Concentrati su come costruire un legame solido con loro, indipendentemente da ciò che viene detto o fatto da altre persone.
Infine, considerando la complessità di questa situazione, sarebbe utile e consigliato approfondire la questione rivolgendosi a uno specialista. Un supporto psicologico per te e, se possibile, anche per tua figlia potrebbe aiutare a gestire le emozioni ea trovare strategie efficaci per ricostruire il rapporto.

Dottoressa Silvia
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Martina Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buonasera. Capisco che questa situazione è dolorosa e complessa, soprattutto per tua figlia, che sta affrontando il cambiamento con emozioni contrastanti. È importante mantenere la calma, rispettare i suoi tempi e dimostrarle che sei sempre presente per lei. Un supporto psicologico potrebbe aiutarti a trovare il modo giusto per comunicare con lei e a gestire il conflitto con la madre. Potrebbe essere utile anche per tua figlia, per elaborare i suoi sentimenti e recuperare il rapporto con te.
Buonasera,
quello che sta vivendo è profondamente doloroso e purtroppo, non raro in molte separazioni conflittuali. La distanza che si sta creando con sua figlia non è necessariamente una scelta consapevole da parte sua, ma spesso è il risultato di dinamiche complesse che coinvolgono lealtà familiari, influenze genitoriali e, come nel suo caso, una narrazione negativa costruita nel tempo.
È importante riconoscere che sua figlia sta attraversando l’adolescenza, un’età già di per sé delicata, in cui si costruisce l’identità anche attraverso il confronto e il distacco dalle figure genitoriali. Se a questo si aggiunge un clima familiare teso e una visione unilaterale della separazione, può sentirsi confusa, arrabbiata o addirittura in colpa, senza sapere come gestire queste emozioni. Mantenga aperta una porta comunicativa, anche se lei non risponde. Un messaggio ogni tanto – semplice, affettuoso, non invadente, può essere un filo sottile ma resistente che tiene vivo il legame. Eviti i conflitti con l’altro genitore davanti ai figli, anche se è difficile, è fondamentale non cadere in dinamiche di contrattacco o spiegazioni complesse sulla responsabilità della separazione. Rinforzi il rapporto con il figlio più piccolo, la continuità e la serenità nel legame con lui possono essere una risorsa, anche per la sorella che, nel tempo, potrebbe osservare e riscoprire la possibilità di un rapporto sano con il padre.
Si prenda cura anche di sé, affrontare la delusione, il senso d’ingiustizia e il dolore legati al distacco affettivo richiede energia e supporto. Non esiti a valutare un percorso individuale se sente che la situazione rischia di logorarlo.
Un caro saluto
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,

la situazione che sta vivendo è molto dolorosa, e purtroppo molto frequente quando una separazione avviene in un clima carico di accuse, rancore e messaggi contraddittori. Sua figlia non sta rifiutando lei, ma sta reagendo a un conflitto più grande di quanto possa comprendere e gestire, soprattutto se la madre — consapevolmente o meno — continua a trasmetterle un racconto distorto della realtà.

Quando un genitore parla male dell’altro davanti ai figli, succede sempre la stessa cosa: il bambino, per non perdere il genitore con cui vive, si allinea a lui e si allontana dall’altro. Non perché lo vuole, ma perché si sente in conflitto di lealtà. A 14 anni questo conflitto è ancora più forte: l’adolescenza amplifica il bisogno di “schierarsi” e la paura di sbagliare.

In altre parole: sua figlia sta proteggendo un equilibrio fragile, non sta scegliendo davvero di perderla.

La cosa più importante, in questo momento, è non forzare, non insistere in modo pressante e non trasformare ogni contatto in un tentativo di chiarimento: questo la farebbe chiudere ancora di più. Al contrario, serve una presenza calma, costante, prevedibile. Lei deve continuare a esserci, senza pretese immediate, mostrando che il legame esiste anche se ora lei non riesce a viverlo.

Le sarà utile:

• mantenere sempre un tono affettuoso e stabile, anche quando non risponde;
• inviarle messaggi corti e non pressanti, ad esempio: “Quando ti va, io ci sono”;
• evitare qualsiasi critica alla madre (sua figlia lo vivrebbe come un attacco alla sua figura di riferimento attuale);
• proporre incontri brevi e semplici, senza aspettarsi subito un sì;
• farle arrivare il messaggio che il rapporto non dipende da una decisione improvvisa, ma da un percorso che può richiedere tempo.

È altrettanto importante che lei protegga se stesso dalla tentazione di “giustificarsi” davanti a sua figlia: non è suo compito correggere la narrazione della madre tramite lei, perché la metterebbe ancora di più in mezzo. Le chiarificazioni vere e profonde arriveranno quando lei sarà più grande, più autonoma e meno legata alle emozioni della madre.

Il legame padre–figlia non si spezza in due mesi, anche se ora sembra così. Sua figlia sta vivendo una fase confusa, in cui l’ostilità non è una scelta, ma un modo per sopravvivere a un conflitto emotivo più grande di lei.

Continui a esserci. Continui a parlarle con rispetto. Continui a farle sapere che il suo amore non dipende dalla distanza né dal momento.

Questa è la strada più solida per ritrovarla.

Dott.ssa Sara Petroni

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