Dott.ssa Letizia Di Vagno

Psicologa clinica · Altro

Venaria Reale 3 indirizzi

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Esperienze

Sono Letizia Di Vagno, psicologa clinica. Durante la mia attività ho incontrato tante storie diverse portate da persone che stavano attraversando un periodo particolarmente difficile della loro vita, che desideravano fare chiarezza o che stavano affrontando l'impatto traumatico della malattia fisica. Ho fatto esperienza all'interno della Breast Unit dell'Ospedale Cottolengo di Torino e all'Ospedale Molinette, dove mi sono occupata del supporto psicologico di persone con diagnosi oncologica. Inoltre, ho lavorato all'interno dello Spazio di Ascolto dell'Università di Torino dove ho incontrato tanti studenti universitari.
Da sempre il mio desiderio è stato quello di accompagnare le persone alla scoperta di sè, a lavorare su se stessi con lo scopo di vivere una vita più soddisfacente e piena.
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Aree di competenza principali:

  • Psicologia clinica

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Consulenza online

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Dott.ssa Letizia Di Vagno

Viale Roma, 60, Venaria Reale 10078

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011 1980...

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  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
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Studio di Psicologia

Via Piave, 4, San Gillio 10040

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Studio Psicologia Torino

Via Brunetta 5, Torino 10139

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Prestazioni e prezzi

  • Colloquio psicologico clinico

    Da 55 €

  • Consulenza online

    55 €

  • Studio clinico

    Da 55 €

  • Colloquio psicologico

    55 €

  • Consulenza psicologica

    55 €

5 recensioni

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  • F

    Mi sono rivolto alla Dott.ssa Di Vagno a causa di alcuni problemi che sto avendo nel terminare la carriera universitaria.
    La Dottoressa è stata disponibile ed attenta e mi sono sentito subito a mio agio, nonostante la mia difficoltà ad aprirmi con gli sconosciuti.
    Mi ha aiutato a concentrarmi sul mio obiettivo e a comprendere le difficoltà che mi stanno impedendo di terminare il mio percorso di studi.
    I risultati del supporto sono già evidenti nonostante abbia iniziato relativamente da poco.
    Non escludo di iniziare con la Dottoressa un percorso di supporto psicologico al termine di quello per gli studi.

     • Agenda Appuntamenti colloquio psicologico  • 

  • G

    La dottoressa Letizia Di Vagno è stata con me estremamente gentile e professionale. Con lei sono riuscito ad aprirmi facilmente.

     • Agenda Appuntamenti colloquio psicologico clinico  • 

  • L

    La dottoressa è stata molto competente empatica e professionale.

     • Agenda Appuntamenti consulenza online  • 

  • M

    Mi sono sentita subito a mio agio, ascoltata e capita e per questo non ho avuto difficoltà nell'aprirmi con lei.

     • Agenda Appuntamenti consulenza online  • 

  • C

    La dottoressa è stata molto empatica e mi ha messo subito a mio agio. La consiglierei assolutamente a chiunque ha bisogno di un supporto di una psicoterapeuta

     • Agenda Appuntamenti colloquio psicologico clinico  • 

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve ho 20 anni , e vorrei dire che tra pochi giorni dovrò partire per un Erasmus a lavorare è sinceramente dovrei andare in in posto che non mi piace perchè l'altra destinazione in cui volevo andare purtroppo dicono che non è più disponibile, quindi purtroppo ho dovuto scegliere questa destinazione è sinceramente dovrò convivere con altre ragazze/i è questa cosa mi spaventa molto di non trovarmi bene con loro , oppure di non trovarmi bene a lavoro ho molta paura di sentirmi sola. è poi ogni volta che penso alla mia famiglia mi metto a piangere e mi sento malissimo di abbandonarli , perchè in realtà voglio stare con loro quindi non so aiutatemi voi a capire perchè mi sento così male grazie <3.

Cara scrittrice,
partire per un Erasmus a 20 anni può fare paura: c'è la paura della solitudine, la paura di non riuscire a inserirsi nel contesto lavorativo, la paura della distanza dalla propria famiglia. Al contempo può essere un'esperienza estramamente ricca e formativa: conoscerà persone nuove, farà tante esperienze, vedrà luoghi nuovi. In ogni caso, ciò che è davvero importante, è capire se in lei ci sia il DESIDERIO di vivere questa esperienza. Se il desiderio c'è, troverà il modo di affrontare le sue paure ed, eventualmente, potrà pensare di rivolgersi ad uno psicologo clinico italiano in modalità online o in presenza. Al contrario, se il desiderio non dovesse esserci, è bene prenderne consapevolezza e rispettare i propri tempi.
In ogni caso le faccio un grande in bocca al lupo!

Dott.ssa Letizia Di Vagno

Buongiorno dottoresse e dottori.
Vorrei dare soddisfazione a una semplice curiosità, che però mi fa stare male.
Nel 2020 ricevo la diagnosi di sospetto tumore alla vescica. La mia urologa mi opera e segue tutte le procedure. Tutto sembra andare per il meglio.
Dopo quasi cinque anni, mi dice che devo operarmi alla prostata perchè comunque sia, la vescica è in sofferenza. Per me ok, non sopporto gli alfalitici che mi fanno stare da cani, anzi peggio...
Vengo a sapere che dovrò sottopormi prima a ecografia prostatica transerettale. E qui...
Allora, all'inizio, provavo lo stesso imbarazzo di tutti, quando mi visitavano le parti intime. Poi ci ho fatto l'abitudine e non mi importava più di tanto. Poi adesso, dopo che per un certo periodo ogni dieci-dodici giorni ho dovuto per anni esporre le mie parti intime a estranei, sono disturbato. Sono stanco del fatto che la mia intimità sia continuamente violata. O fatto recentemente l'ennesima cistoscopia, con una decina di persone che assisteva, tra medici infermiere e allieve infermiere... e studentesse di Medicina.
Così anche l'idea di esporre per l'ennesima volta le mie pudenda, per giunta di dietro questa volta, mi9 dà un fastidio enorme! Come affrontare la cosa?

Buon pomeriggio,

l'esperienza di malattia e l'iter terapeutico confrontano chi ne viene colpito con procedure, norme, paure e pensieri a volte difficili da tollerare.
Mettere il proprio corpo letteralmente nelle mani di altri professionisti può far sentire esposti e fragili, a maggior ragione quando durante le visite partecipano più figure professionali.
Inizialmente, nonostante l'imbarazzo, era riuscito a passarci sopra e a focalizzarsi solo sulla visita; adesso, dopo tempo trascorso e altre visite fatte, probabilmente è stanco e fa più fatica ad accettare queste dinamiche che però fanno parte della prassi nel contesto ospedaliero.
Se sente di non riuscire a tollerare questo fastidio può pensare di rivolgersi a strutture private oppure può pensare di iniziare un percorso psicologico clinico che la supporti in questo delicato momento.

Dott.ssa Letizia Di Vagno
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