Esperienze
La Dottoressa Corona essendo madrelingua inglese ed avendo effettuato studi specialistici anche in questa lingua, può svolgere colloqui psicologici in inglese.
Quando una persona sente la necessità di rivolgersi ad uno psicologo, avviene che dopo il contatto necessario per fissare un primo incontro di conoscenza, si avvia una fase di consultazione che solitamente dura da 2 a massimo 4 colloqui. In questo assetto di lavoro il professionista elabora e/o chiarifica insieme al paziente la domanda di aiuto che gli viene rivolta, per giungere ad una valutazione condivisa dell'opportunità, se necessario, di proseguire il lavoro psicologico, definendo insieme il tipo di percorso (consulenza, sostegno e/o psicoterapia) più rispondente alla richiesta. La decisione, che non è mai definitiva ma può essere sempre rivalutata in momenti diversi della relazione professionale, viene sempre negoziata, affinché la persona possa sentirsi protagonista di tutta l'esperienza vissuta insieme al professionista.
Approccio terapeutico
Principali patologie trattate
- Ansia ,
- Attacco di panico ,
- Depressione ,
- Crisi di coppia ,
- Disturbi alimentari ,
- +17 a11y_sr_more_diseases
Indirizzo
Via Camillo Casarini 16/5, Bologna 40131
Disponibilità
Questo dottore non offre prenotazioni online a questo indirizzo
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Psicoterapia individuale
60 € -
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Psicoterapia di coppia
100 € -
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Psicoterapia di gruppo
Da 40 € -
Recensioni
2 recensioni
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D
D.V.
Attraverso amici , in un momento di difficoltà della mia vita, mi è stato consigliato Di intraprendere un percorso di psicoterapia con la Dott.ssa Corona. Con la sua grande capacità di ascolto e con la sua professionalità sono riuscito a ritornare a vivere in modo pieno e soddisfacente .Il percorso è durato un paio d anni e se avrò ancora necessità senza ombra di dubbio la ricontatterò. La ringrazio ancora per questo.
• Studio Privato di Psicologia e Psicoterapia • psicoterapia individuale •
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A
Anonimo
La dottoressa è capace di ascoltare in profondità con empatia e farmi sentire compresa nella mia sofferenza. Da questa comprensione è possibile pensare insieme delle ragionevoli vie d'uscita/soluzioni che possono realizzare un cambiamento del proprio stato.
• Studio Privato di Psicologia e Psicoterapia • •
Dott.ssa Maitri Anna Dolma Corona
È proprio vero ciò che scrive: sovente accade che dal sentirsi compresi, intendendo con questo termine anche l'esperienza del contenimento del proprio disagio, prendono forma modi differenti di vedere le cose, si aprono nuove vie da cui si puo' intravedere la "luce" della speranza e della fiducia nel cambiamento. Grazie di cuore per questo prezioso riconoscimento.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno a tutti. Mi chiamo Chiara, ho 26 anni e sono una studentessa. Vi scrivo perché, nonostante io abbia appena prenotato una visita con una psicoterapeuta, non mi è stato possibile fissarla prima di gennaio, dato il periodo natalizio. Avrei bisogno di un aiuto, di qualsiasi cosa che possa aiutarmi ad alleviare la paura in attesa della terapia vera e propria.
In passato, ho sofferto di allucinazioni visive e uditive (raramente olfattive) che, tuttavia, avevano smesso di verificarsi dopo una breve terapia (circa 4 anni fa). Sono recentemente tornate e condizionano gravemente le mie giornate, ma soprattutto le mie nottate. Tralasciando gli episodi notturni, che non mi sento di trattare pubblicamente (e per il quale ho trovato un temporaneo "rimedio", passatemi il termine, andando a dormire al sorgere del sole), di giorno ho sempre la sensazione angosciante che una presenza minacciosa si trovi alle mie spalle e vedo spesso qualcuno fuori del mio campo visivo. Sono ben cosciente dei vari problemi che potrebbero aver causato questo disturbo e, col senno di poi, suppongo di averli sottovalutati in passato, per questo sono già pronta a iniziare una terapia. Mi chiedevo, però, se non aveste un consiglio da darmi per attenuare la preoccupazione, l'angoscia e la paura che vivo quotidianamente, anche e soprattutto perché sono sempre ben conscia di percepire cose non reali. Non mi aiuta sapere che ciò che vedo e sento in quei momenti non esiste, anzi, mi atterrisce ancora di più. Potrà sembrarvi una richiesta sciocca - o non so se sia irrispettosa - ma magari esiste un esercizio, un tipo di meditazione o un qualche mantra, che può aiutare in queste situazioni. Avere una vostra opinione, poi, seppur sommaria dato che ho solo accennato al sintomo più problematico della mia condizione, mi aiuterebbe. Auguro a tutti un buon Natale e vi ringrazio in anticipo.
Cara Chiara, concordo con le colleghe che suggeriscono un assetto terapeutico in cui vengano combinati il supporto psicologico con il trattamento farmacologico. Quest'ultimo è importante subito, per alleviare i sintomi maggiormente invalidanti che sta sperimentando, i quali non fanno altro che alimentare l'angoscia e le paure, che a loro volta aumentano gli "inganni" percettivi e sensoriali della mente.
E' un circolo vizioso che i farmaci possono spezzare in tempi molto più brevi della psicoterapia.
I passaggi dunque sono: medico di base per la richiesta di visita psichiatrica; psichiatra presso la ASL, dove poter fare richiesta di uno psicologo con cui iniziare a fare dei colloqui.
Se questo non fosse possibile all'interno della struttura pubblica, si rivolga al privato per lo psicologo e sarà suo compito mettersi in contatto con lo psichiatra per creare una sinergia terapeutica.
Per quello che riguarda la meditazione, il mio consiglio è di aspettare che si abbassi un po' l'angoscia e le ansie persecutorie.
Potrebbe essere controproducente usare tecniche contemplative in uno stato di forte inquietudine, soprattutto in assenza di una figura di riferimento, di una "guida", che, quando avrà iniziato la sua terapia, potrebbe essere il terapeuta stesso.
Ci tiene informate sugli sviluppi?
Tanti cari saluti.
Dott.ssa Maitri Corona
Sono una mamma di due bambini di quattro e due anni. Sono molto felice ma anche molto preoccupata. Ho desiderato tanto i miei bambini, ho sempre voluto diventare madre ma devo ammettere, almeno a me stessa, che sono molto stanca e stressata. Sono tantissimi gli impegni, la casa, le aspettative... sento di non riuscire più a sostenere il ritmo. Non me la sento di confidarmi con le persone vicine, ho paura che possano fraintendere e pensare magari che non sono una brava madre o chissà cosa d'altro. Forse potrebbe aiutarmi un professionista, uno psicologo, uno psicoterapeuta, non so.
Gentile signora, la sua fatica ed il suo stato di preoccupazione per le molteplici aspettative a cui si sente sottoposta una madre, moglie o compagna e donna, sono normali e non patologici, né nascondono una mancata capacità di essere un genitore adeguato. Alle mie consultanti madri che mi chiedono uno spazio di ascolto e di comprensione dico sempre, citando un noto pediatra e psicoanalista inglese, che è sano aspirare ad essere "madri sufficientemente buone". E' la "sufficienza" appunto che può essere ottenibile.
Un confronto con un professionista che le fornisce un sostegno emotivo, riconoscendole tutte le sue capacità,(come se si guardasse allo specchio) e accoglie i momenti di stanchezza e sconforto, che hanno la loro utilità perché mettono dei limiti "sacri" poiché anche la madre deve potersi riposare e recuperare degli spazi per sé, può essere uno strumento validissimo da interiorizzare e portarsi dietro per tutta la vita.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maitri Corona
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