BUONA SERA IO HO UNA BAMBINA DI QUASI 4 ANNI A LEI DA PICCOLA LE SONO USCITE DELLE MACCHIE CAFFE LAT

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BUONA SERA IO HO UNA BAMBINA DI QUASI 4 ANNI A LEI DA PICCOLA LE SONO USCITE DELLE MACCHIE CAFFE LATTE DOPO TANTI ACCERTAMENTI GENETICI SI É SCOPERTO CHE HA MUTATO UN GENE . IN PRATICA MIA FIGLIA HA IL SINDROME DI NOONAN PERO NON HA QUASI NIENTE DI QUELLO CHE IN REALTA PORTA QUESTA MALATTIA .
IO DA QUANDO HA POCHI MESI DI VITA HO INIZIATO QUESTO PERCORSO PER CHE NON MI SEMBRAVA NORMALE DI QUESTE MACCHIE ,MIA FIGLIA É STATA CONTROLLATA A 360 GRADI DOPO TUTTE LE VISITE SPECIALISTICHE SIAMO FINITE ANCHE DALLA NEUROPSICHIATRA INFANTILE HA FATTO 3 GIORNI DI DAY HOSPITAL AL BAMBINO GESU
MIA FIGLIA HA ADHD E PICCOLA ANCORA NOI GENITORI ABBIAMO FATTO UN PERCORSO PSICOLOGICO DOVE CI HANNO AIUTATO PER POTER GESTIRE LA BAMBINA É STATA LA COSA MIGLIORE
MIA FIGLIA ADESSO VA ALLA MATERNA PRIMO ANNO E UNA BAMBINA CON L'INTELIGGENZA SOPRA LA MEDIA
É UNA BAMBINA ADORABILE MOLTO TENERA BUONA PARLA TANTO PERÒ IPERATTIVA IO HO GIA CHIESTO LA MAESTRA DI SOSTEGNO D'ACORDO CON LE MAESTRE PER POTER SEGUIRLA MEGLIO .
LA MIA DOMANDA É QUALI CONSIGLI MI DATE PER FARE IN MODO CHE MIA FIGLIA MIGLIORE DI GIORNO IN GIORNO
É UNA BAMBINA GESTIBILE E IO COME MAMMA MI SENTO NEL DOVERE DI AIUTARLA AL MASSIMO PER FARE IN MODO CHE LEI SIA SERENA E TRANQUILLA E SOPRATUTTO FELICE
GRAZIE
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo fondamentale che la bambina in tra 30 un percorso psicologico al fine di fornire sia a lei che a voi i familiari strategie utili per fronteggiare le situazioni problematiche e, magari più in là, elaborare pensieri e vissuti connessi alla malattia di cui è affetta.
cordialmente, dott FDL

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Buongiorno Gentile Utente,
la domanda da Lei posta è molto complessa e la risposta per essere esaustiva avrebbe bisogno di essere articolata e incrementata di altre informazioni.
In generale però mi sento di dirle che da quanto ha scritto, ha fatto finora passi molto importanti e sicuramente corretti.
Mi riferisco al fatto di fare un percorso di sostegno alla genitorialità, affidarsi a figure professionali (come l'insegnante di sostegno).
Non è scontato aprirsi all'aiuto di figure esterne, proseguire su questa strada aiuterà tutti.
Un caro saluto
Dott.ssa Meloni Federica
Buongiorno,
La situazione da lei esposta è molto complessa e deve essere affrontata da più punti di vista e da una collaborazione tra professionisti. Ritengo, da quello che ha riportato, che abbia già attivato questo percorso attraverso la collaborazione e il sostegno delle istituzioni. Posso consigliarle, in aggiunta, delle attività di potenziamento cognitivo, esempio con il metodo Feuerstein, per aiutare il percorso di crescita della bambina e delle attività, come un gruppo d'auto aiuto, per voi genitori.
Resto a disposizione.
Un saluto Paola Tucci
Salve, la situazione che riporta è complessa e necessita di essere approfondita all’interno del setting. Ha pensato ad un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile signora, mi sembra dalle sue parole, che lei abbia già attivato una serie di provvedimenti per gestire al meglio la crescita di sua figli (i controlli a 360 gradi, il percorso di sostegno alla genitorialità, la richiesta di un sostegno, ecc.). La bambina a quanto pare è "intelligente, gestibile, adorabile, tenera" e lei appare da ciò che esprime una mamma molto attenta. Pertanto sembra che ci siano tutti gli ingredienti necessari affinchè sua figlia cresca nel migliore dei modi giorno per giorno. L'amore responsabile che dalle sue azioni emerge nell'affrontare la crescita di un figlio è ciò che più conta. Continui semplicemente così e si fidi delle sue capacità genitoriali.
Buona fortuna a lei e alla piccola,
Rosella Pettinari
Buonasera Gentile Utente, non esiste un consiglio standard che funzioni in questi casi. Credo che lei stia già aiutando sua figlia, anche se non sta facendo niente di particolare. Il fatto di aver svolto un percorso psicologico e di aver richiesto l'insegnante di sostegno dimostrano quanto lei tenga alla serenità di sua figlia. Posso solo dirle una frase che spesso mi ripeto quando sono con i miei pazienti: non essere un ruolo, sii un'anima. È più importante dimostrare il nostro amore e la nostra presenza, che essere troppo calati nel ruolo genitoriale. Spero di esserle stato d'aiuto. Cordialmente, dott. Simeoni
Come sicuramente già sa il trattamento della patologia della sua bambina è sintomatico. Nei bambini piccoli è indicato un supporto nutrizionale in collaborazione con gastroenterologo e nutrizionista. L'endocrinologo seguirà il bambino più grande per l'accrescimento staturale. È indicato effettuare valutazioni neuropsicodiagnostiche con test cognitivi per la prevenzione ed un eventuale trattamento precoce.
Quindi che dirle già sta facendo un buon lavoro per la sua bambina, quindi visto che ora la piccola frequenta l'asilo si prenda un po' di tempo per se. Faccia qualcosa per se stessa.... Non può sempre dare qualche volta deve concedersi un minuto per respirare. Buona serata
Buonasera, concordo con i colleghi nel dirle che lei si è attivata prontamente ed efficacemente rispetto alle problematiche presentate da sua figlia. Il mio consiglio può vertere sicuramente nel proseguire così come sta facendo, dando amore, protezione e attenzione ai bisogni di sua figlia. Se, nel corso del tempo, voi genitori doveste incontrare qualche ostacolo relazionale o comportamentale o anche solo aveste bisogno di un supporto, le consiglio di riprendere il percorso di sostegno alla genitorialità, perché il confronto e l'aiuto sono sempre molto importanti.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Credo, signora, che stiate facendo tutto il possibile per mettere vostra figlia nelle condizioni migliori di benessere e cura. Ora quello che serve è trasmettere serenità alla piccola, e questa serenità la respira dal suo atteggiamento amorevole e privo d'ansia. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti, Padova-Feltre
Credo anche io che lei stia seguendo in maniera adeguata la crescita e l'evoluzione della patologia della sua bambina. Concordo con la collega rispetto all'ausilio di un supporto psicologico genitoriale qualora si dovessero in futuro presentare problematiche da elaborare o gestire. Ed eventualmente valutazioni per la bimba, sempre se necessarie,nel corso dello sviluppo. Cari saluti
Buonasera, penso anch'io come le mie colleghe che lei è stata e sarà molto di aiuto alla sua bambina. Consulti sempre dei professionisti preparati per l'aiuto che serve e servirà nella crescita e specialmente nel periodo adolescenziale della bimba. Inoltre sarà utile per voi genitori farvi aiutare psicologicamente, per elaborare i modi come interagire ed essere sempre all'altezza della situazione, la saluto cordialmente dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile signora, da psicoterapeuta che si occupa di bambini posso comprendere la sua necessità di avere una guida e un supporto sia per voi genitori chè per la bambina.
Il mio consiglio è quello di consultare uno psicologo con esperienza nell'area infantile ed esperto in questi tipi di problematiche che possa supportare anche voi genitori.
Un caro saluto dott.ssa Maria Lucia Dimaglie
Gentile signora,
gestire una bambina con ADHD non è mai facilissimo. La scelta di farsi seguire da uno psicologo è stata buona. Potrebbe riprendere questo percorso perché la bambina, crescendo, ha bisogno di controllare la sua impulsività e migliorare le sue relazioni interpersonali. Vista l'età della bambina, il supporto dei genitori diventa indispensabile. Il percorso di parent training aiuta i genitori a trovare gli strumenti giusti per accompagnare la bambina durante la crescita e prevenire situazioni problematiche, anche nel futuro. Un cordiale saluto
Buonasera,
mi sento di consigliarle di contattare uno psicologo per un servizio di sostegno alla genitorialità, di supporto e orientamento.
Penso che possa esserle di grande aiuto.
Se vuole sono disponibile, anche per consulenze online.
Le auguro una buona serata,
Dott.ssa Alice Carbone
Gentile utente di mio dottore,

i genitori si sentono sempre in colpa se un figlio presenta dei problemi. Sia lei che il suo compagno state facendo un enorme sforzo affinchè la vostra bambina possa esser seguita al meglio, ma non tutto è controllabile. Sento che dentro di lei c'è il desiderio di voler assicurare a sua figlia l'assenza di problematiche di qualunque tipo come se considerasse che abbia già sofferto abbastanza da dover prevenire qualunque genere di altra sofferenza. Nessun genitore ha il poter di poter prevenire le difficoltà e l'imprevedibilità della vita, all'interno del contesto scolastico cosi come nel mondo intero. Molto probabilmente dovrebbe fare un lavoro su si se attraverso il quale poter lavorare sull'accettazione. La sua bimba non è solo la malattia, ma anche tante altre cose di cui lei e il suo compagno sicuramente andrete fieri. Molto probabilmente, anche se difficile e doloroso andrebbe fatto questo, al fine di poter vivere meglio la complessità delle situazioni in famiglia e quando lei è fuori casa. Il rischio altrimenti è quello di proiettare eccessive preoccupazioni sulla bambina alimentando ulteriori difficoltà ad oggi non manifeste. Rifletta su questo è importante.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Buonasera, sicuramente la vostra attivazione nel capire e occuparvi della situazione sta già aiutando molto vostra figlia. Visto che è ancora piccola si può fare tanto e un buon progetto terapeutico, mirato e precoce può sostenere lei e voi nel percorso evolutivo. Lavorando con bambini che hanno un'intelligenza sopra la media, ho spesso riscontrato la loro difficoltà nella gestione delle emozioni, la presenza di agitazione e comportamenti iperattivi. Il mio consiglio è che vi affidiate a un professionista che si occupi anche di questi aspetti. Cordiali saluti, dottoressa Claudia Chiucini
Gentile mamma, immagino non sia stato facile per lei andare ad indagare cosa avesse sua figlia, ma vista tutta l'energia che trapela nella sua lettera, non ha mai mollato ed è pronta a lottare per la sua crescita. Questo mi sembra un ottimo punto di partenza. Adesso bisogna impostare un progetto terapeutico che coinvolga tutta la famiglia e che vi permetta di sostenere vostra figlia nelle prossime sfide evolutive che la vedranno impegnata. Immagino sia ancora seguita dal servizio di neuropsichiatria infantile e, quindi,si rivolga all'equipe che la segue, manifestando il suo desiderio di poter iniziare un percorso genitoriale che la aiuti in questo. In bocca al Lupo!
Buonasera. Nelle sue parole leggo la Sua preoccupazione ma anche la Sua estrema attenzione nei confronti di Sua figlia. Quello che mi sentirei di consigliarle, in realtà, è di proseguire quanto già sta facendo: andare avanti giorno dopo giorno chiedendo aiuto ai relativi professionisti quando lo ritiene utile. A questo proposito, ottima l'idea di coinvolgere la scuola: anche se non vi fossero le basi tecniche per il coinvolgimento di un insegnante di sostegno (ipotesi che valuterei attentamente con le insegnanti di classe per evitare una figura aggiuntiva che potrebbe essere vista segno di diversità, se non necessaria), è importante che Lei che ha bene in mente la Sua bambina tenga un dialogo frequente con le insegnanti finalizzato anche alla definizione di strategie educative comuni. Continui così!
Gentile Signora, intanto le faccio i miei complimenti per aver intrapreso un percorso che ha dato i suoi frutti e avere attivato tutte le risorse disponibili. Direi che al momento potrebbe essere sufficiente. Non conosco la bambina ma direi che mantenere un dialogo costante con le insegnanti sia proficuo per attivare altre risorse o altre figure professionali qualora ce ne fosse necessità.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera,
la domanda che pone è complessa e la risposta non potrà purtroppo essere esaustiva in quanto sarebbero necessario articolarla in modo ampio per poter raccogliere numerose informazioni. Da quanto scrive sicuramente ha fatto una serie di di passi molto importanti per la salute della sua bimba a partire dai controlli medici approfonditi e scrupolosi. Potrei consigliarle vista la complessità della situazione un percorso di sostegno psicologico o di sostegno alla genitorialità, oltre a continuare a creare un'importante rete di supporto con insegnanti di sostegno e figure professionali.
Un caro saluto,
Dott.ssa Mariachiara Lombardelli
Gentile mamma la sua domanda merita di essere approfondita in un contesto diverso da questo. Sarebbe utile prendere un appuntamento con uno psicoterapeuta che analizzando meglio la sua domanda e la situazione della bambina potrà essere più esaustivo e preciso nella risposta. Ogni bambino ha le proprie esigenze rispetto alle risorse possedute, sarebbe dunque importante costruire un progetto di intervento personalizzato. Un caro saluto.
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buonasera,
Da quello che lei riporta attentamente di sua figlia sembrerebbe una bambina con buone risorse su cui lavorare. Probabilmente oltre al sostegno alla genitorialità si potrebbe valutare una consulenza psicologica e se il professionista lo ritiene utile e adeguato iniziare un percorso psicoterapeutico anche per la bambina. Se si lavora bene in rete, mettendo in comunicazione famiglia, scuola e figure professionali che ruotano intorno ai bambini, i risultati possono essere sorprendenti e certamente ogni contesto di vita diventa più facilitante.
In bocca al lupo
Dott.ssa Erika Conversano
Salve, la tranquillizzo sul fatto che avere una ADHD non vuol dire avere un intelligenza inferiore alla media. Per i disturbi dell'eta ' evolutiva sono indicati trattamenti cognitivo comportamenti. Per generalizzare i risultati è importante avviare dei percorsi in parallelo tra il bambino, i genitori e il contesto scuola. La saluto
Buonasera signora, da quello che ha scritto leggo che avete fatto tanti passi e intrapreso già dei percorsi di cura e le cose sono migliorate per la bambina. Ma ancora sente che la bambina vada aiutata a scuola, ma anche aiutata a capire il significato protondo della sua iperattività. Solo in questo modo la bambina potrà trovare ascolto ed eventualmente stare meglio. Sono una psicoterapeuta infantile e offro anche sostegno ai genitori. Se ha bisogno può contattarmi, sono a Roma. Cari saluti dott.ssa Silvia Di Chio
Salve da quello che lei riferisce, posso dirle che siete sulla strada buona. Pur essendo piccola, con l'aiuto dello specialista, è stato centrato il problema. L'ADHD è un disturbo del Neurosvilhppo che crescerà insieme alla bambina ma con un intervento multimodale, con la collaborazione di tutte le persone coinvolte in primo piano, potrete ottenere dei buoni risultati. Quello che mi sento di dirle è che ci vuole pazienza, molta pazienza perché il percorso sarà lungo. In bocca al lupo
Buongiorno,
mi permetto di dire che sembrate dei genitori molto attenti ai bisogni di vostra figlia. Penso che abbiate fatto il necessario per lei. L'unico consiglio che sento ti darvi è quello di informarvi e formarvi sull'ADHD in modo da comprendere al meglio vostra figlia, accettarla per come è, e poterla supportare durante il suo processo di crescita (oltre al supporto che le e vi verrà fornito dai professionisti)
Le auguro una buona giornata,
Matteo Lombardelli
Buongiorno, da professionista mi congratulo con lei per essersi attivata e aver chiesto aiuto alle figure di competenza sul territorio. Un percorso di terapia cognitivo-comportamentale può aiutare sia voi genitori ( attraverso il parent training), sia la bimba (con la terapia prima individuale e poi di gruppo nei contesti frequentati), sia l'insegnante di sostegno nominata nella gestione dei comportamenti della bambina, ma anche per la valutazione delle strategie di apprendimento cucite sulla bambina stessa.
Buon proseguimento
Dott.ssa Caterina Campanella
Buonasera, da quanto scrive si può dedurre subito il grande amore nel seguire la sua bambina e, sicuramente, questo affetto e questa premura non possono che creare un ambiente sereno per lei. La continua collaborazione con il personale scolastico è molto importante per trovare strategie comuni da utilizzare nei diversi contesti, ma, dato che i bambini con ADHD potrebbero essere più a rischio di presentare futuri disturbi dell’apprendimento e del comportamento, consiglierei un percorso psicologico per affrontare al meglio la situazione; penso che possa essere utile anche un supporto genitoriale affinché possa esprimere tutti i suoi dubbi e timori relativi alla gestione della questione. Per qualsiasi domanda, non esiti a contattarmi.
Buongiorno, in base alle cose che ci ha raccontato con questa domanda, ma che comunque non sono esaustive e quindi necessiterebbero di maggiore indagine, sarebbe sicuramente d'aiuto, sia per voi genitori, che per vostra figlia, un percorso psicologico per supportarvi nell'affrontare la diagnosi di una malattia rara. Riguardo allo sviluppo scolastico della bambina e, credendo nelle competenze di alcune insegnanti di sostegno, penserei di non stimolare troppo vostra figlia, ma di assicurarsi che si sviluppi in modo adeguato rispetto agli standard di sviluppo. Grazie per la domanda, Dott.ssa Arianna Pagliai
Gentile mamma, grazie per la sua preziosa condivisione. Dalla sua descrizione siete intervenuti prontamente sulle necessità di vostra figlia e sicuramente il vostro continuo interessamento apporterà un valore aggiunto al percorso che già avete intrapreso. Vi consiglio un percorso di sostegno alla genitorialità che vi darà non soltanto supporto psicologico ma anche degli strumenti educativi per aiutare a sostenere la crescita di vostra figlia. E' importante inoltre considerare che essendo una bambina già seguita da medici e dalla scuola, in particolare dalla sua insegnante di sostegno, sarebbe opportuno mantenere una collaborazione multidisciplinare in modo da creare "rete" ed essere tutti allineati sugli interventi da seguire per lo sviluppo della bambina. Rimango a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Silvia Spelta.
Buonasera, è frequente che nei bambini ADHD ci sia anche la compresenza di un Alto potenziale Cognitivo. La diagnosi tempestiva è stata sicuramente fondamentale per supportare la bambina e voi genitori nella gestione della quotidianità. Non posso esprimermi nei particolari non conoscendo voi né la bambina ma posso dirle che si può lavorare bene e a più livelli in queste situazioni facendo un buon lavoro di rete che supporti la bambina a livello psicoeducativo, voi genitori e la scuola. Resto a disposizione se ha altre domande in merito.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Sara Beduschi
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua storia. E’ una situazione molto complessa che andrebbe approfondita con informazioni più dettagliate, mi rendo conto che questa non è la sede. In base a quanto ha scritto mi sento di risponderle che in situazioni come queste è importante il lavoro in equipe multidisciplinare. Voi, come famiglia, e la scuola, come agenzia educativa, state agendo nel benessere della bambina. Sicuramente il supporto di un’insegnante di sostegno è un intervento efficace nel contesto scuola perché può supportare la bambina nelle relazioni e nell’inserimento in questo nuovo ambiente. Potrebbe essere utile affiancare a quanto state già facendo un percorso di sostegno e potenziamento per la bambina in modo tale che possa allenare l’attenzione e migliorare le sue abilità, così come essere supportarla da punto di vista psicologico qualora le difficoltà legate alla sua sindrome (primariamente diagnosticata come da lei descritto) dovessero interferire sulla sua e vostra quotidianità.
Rimango a disposizione per un confronto qualora lo ritenga necessario.
Un saluto, Dott.ssa Michela Francescato
Gentile mamma, dal suo racconto sembra che siano attivi i percorsi e le figure che potrebbero fornire un percorso di sviluppo più che funzionale. L'insegnante di sostegno e il percorso psicologico saranno fondamentali per aiutare la bambina ad arrivare ad una piena consapevolezza delle sue risorse e delle sue fragilità. Sarà proprio partendo dalle risorse che si individueranno delle strategie utili a gestire le fragilità nelle diverse tappe di crescita.
Un percorso di parent training come suggerito da qualche collega, potrebbe essere molto d'aiuto a voi genitori per potervi supportare nelle difficoltà fornendovi degli strumenti e strategie che potrebbero risultare efficaci nel percorso di crescita di sua figlia.
Resto a disposizione, un saluto.
Dott.ssa Sonia Semeraro

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